FIUMICINO: SI SUICIDANO DUE LAVORATORI ALITALIA

di Silvio Rossi

Giornata nera oggi per l’Aeroporto di Fiumicino e per Alitalia. Nel giro di poche ore, a distanza per motivi diversi, due lavoratori della società aeroportuale sono morti suicidi. Il primo evento ha riguardato Maurizio Foglietti, un pilota esperto, cinquantenne, che pochi mesi fa aveva guidato l’aeroplano che aveva portato a Palermo il Presidente Mattarella, imbarcato su un volo civile come un normale passeggero, con tanto di foto mentre stringe le mani all’equipaggio.
Foglietti aveva subito una sospensione dall’azienda dopo che la sera di Pasqua aveva esploso alcuni colpi di pistola contro la parete di casa, durante una lite col fratello. L’episodio aveva certamente scosso il pilota, che pochi giorni dopo è stato coinvolto in un incidente automobilistico, in cui è risultato positivo all’alcool test, e gli era stata ritirata la patente. 

Il suicidio sembra sia avvenuto per impiccagione, ma i Carabinieri intervenuti mantengono il riserbo sulle circostanze, in attesa che si faccia la necessaria chiarezza.
Alle 14, invece, proprio in corrispondenza delle piste, è stato trovato il corpo di un operaio quarantunenne, capo squadra della movimentazione bagagli di Alitalia. Il corpo era appeso a una tettoria di una struttura nella zona di collaudo dei motori.

Sembra non siano stati trovati sul corpo biglietti o messaggi che possono spiegare quanto avvenuto, anche se alcune voci, non verificate, parlano di una probabile crisi coniugale alla base dell’insano gesto. MV, padre di due figli, è stato trovato da alcuni colleghi, che hanno avvertito la Polaria, che sta effettuando le indagini.




TIRANA: CHIESTO L'ARRESTO PER BECCHETTI

di Silvio Rossi

Tirana – Tutto è iniziato, o meglio ha iniziato a finire, con l’inchiesta di Report. Non è la prima volta che i servizi condotti dalla squadra capitanata da Milena Gabbanelli hanno messo in luce gli elementi oscuri che si nascondono dietro storie apparentemente di successo. Il patron di Agon Channel, televisione nata due anni fa in Albania, che trasmette dallo scorso novembre trasmette anche in Italia sul canale 33, ha ricevuto una richiesta di arresto dalla procura di Tirana per riciclaggio di denaro e falso in documentazione. Il procuratore albanese ha disposto anche il sequestro dei pacchetti azionari e dei conti correnti dell’imprenditore romano. Una richiesta di arresto è stata emanata anche nei confronti di Mauro de Renzis, collaboratore di Becchetti, mentre Liliana Condomitti, sua madre, e Erjona Troplini, una collaboratrice albanese dell’imprenditore, sono state accusate a piede libero. L’arresto è stato disposto anche per una dipendente di una banca albanese, che ha favorito le transazioni sotto inchiesta.

L’inchiesta è stata avviata lo scorso anno, e riguarda le attività nel settore dell’energia, principalmente condotte dalla società BEG, impegnata, tra l’altro, nella costruzione della più grande centrale idroelettrica albanese, mai realizzata, per la quale Becchetti sembra sia stato indennizzato con una notevole cifra per il “mancato introito”. Becchetti non è nuovo all’attenzione della procura albanese. Già alcuni anni fa la BEG è stata indagata per riciclaggio di rifiuti, per conto di Manlio Cerroni, proprietario della discarica di Malagrotta, e zio di Becchetti. La richiesta di arresto potrebbe significare la “fine delle trasmissioni” per un progetto imprenditoriale che aveva suscitato più di una perplessità tra gli analisti del settore, ma che aveva anche sollecitato l’interesse di numerosi professionisti, che avevano ceduto alle lusinghe di Becchetti, tra cui Alessio Vinci, che aveva però lasciato la TV già lo scorso luglio, Antonio Caprarica, che è durato solo qualche settimana prima di lasciare perché “così non è possibile lavorare”, e molti volti noti del panorama televisivo italiano, come Simona Ventura, Sabrina Ferilli, e ultima in ordine di tempo, Veronica Maya, che stanno cercando ora di abbandonare la nave prima del definitivo inabissamento.




IL BARCELLONA VINCE LA CHAMPIONS LEAGUE

di Silvio Rossi

Ci hanno provato. Dopo una fase iniziale in cui il Barcellona era andata in vantaggio, e la Juventus sembrava sbandare a ogni azione, il gioco dei ragazzi di Allegri ha iniziato a portare palloni nell’area spagnola, dimostrando di non essere la vittima sacrificale. Dopo il gol di Raktic al quarto minuto di gioco, alla prima azione dei catalani, il Barcellona ha tenuto gioco per tutto il primo tempo, lasciando poche occasioni alla squadra italiana, e facendo lavorare in alcune occasioni Buffon. Al termine del primo tempo il vantaggio di 1 a 0 sembrava addirittura stare stretto al Barcellona. La ripresa ha visto invece i bianconeri affrontare la partita con un altro piglio, e in dieci minuti è riuscita a mettere in equilibrio il match, grazie a un gol di Morata che ha ripreso una corta respinta del portiere Ter Stegen. Un gol che aveva illuso la squadra juventina di poter ribaltare la situazione, grazie anche ad alcuni attacchi che avevano messo in difficoltà la difesa spagnola, apparsa in alcune occasioni non impeccabile.

La partita si decide al sessantottesimo minuto. Su un attacco juventino Pogba cade a terra in area del Barcellona, l’intervento di Dani Alves sembra irregolare, ma l’arbitro lascia correre nonostante le proteste del francese. Sul cambio di fronte Messi semina tre avversari, tira a rete, costringendo Buffon a restituire il favore fatto un quarto d’ora prima dal suo collega di ruolo. Irrompe in questo caso Suarez che segna il due a uno. La partita a questo punto si accende, la Juventus cerca di recuperare nuovamente, con alcune azioni degne di nota, ma esponendosi al contropiede del Barca, che prima realizza un gol con Neymar, viziato da un tocco con la mano, e quindi annullato dall’arbitro, e poi, all’ultimo minuto di recupero, mette in sicuro il risultato con lo stesso Neymar in una classica azione di contropiede.

Il Barcellona vince la sua quinta Champions League (contando anche un’edizione che si chiamava “Coppa dei Campioni” nel 1992), raggiungendo Bayern Monaco e Liverpool, e realizzando il “triplete” con campionato e coppa di Lega spagnola. La Juventus esce però a testa alta, magra consolazione per chi aveva sperato di portare a casa la coppa, ma certamente la prestazione dei bianconeri rappresenta un punto di partenza per tornare a far sentire la propria voce in Europa.




CHAMPIONS LEAGUE: TUTTO PRONTO PER JUVE-BARCA

di Silvio Rossi

È tutto pronto a Berlino, nello stesso stadio che ha visto, nove anni fa, l’urlo di Fabio Grosso, esultante per aver messo a segno il rigore che significava medaglia d’oro al mondiale 2006. Uno stadio che porta fortuna, quindi, al calcio nostrano. Un campionato che vedeva la nostra nazionale, ai nastri di partenza, non certo una delle favorite, e anche nella finale, dopo che gli azzurri avevano superato tutti i turni, e sconfitto i forti padroni di casa in semifinale, i bookmakers assegnavano un quoziente più basso ai transalpini. La squadra di Zidane sembrava favorita, e iniziò la partita con gran veemenza, andando in vantaggio al settimo minuto con un “cucchiaio” di Zidane su rigore. L’Italia reagì, pareggiando dopo pochi minuti (19°) con un colpo di testa di Materazzi. Un altro colpo di testa, dato però dal fantasista francese autore del primo gol, sul petto dell’autore della rete italiana, determinò l’espulsione di Zidane. Dopo quell’episodio i francesi sono sembrati imbambolati, si era capito in quel momento che l’Italia poteva farcela, fino all’errore di Trezeguet dagli undici metri, e al trionfo suggellato dalle parole del telecronista Marco Civoli “È finita, è finita, è finita, è finita… il cielo è azzurro sopra Berlino! Siamo Campioni del Mondo!”.

Anche stasera la Juventus non parte favorita, nonostante la squadra italiana abbia dimostrato la sua solidità durante i turni precedenti, avendo la meglio di Borussia Dortmund, Monaco e Real Madrid. Il Barcellona è una quadra che fa paura, a tutti, ma non alla compagine di Allegri, che spera di sovvertire il pronostico così come avvenne nel 2006. Quella di stasera si presenta come una gara dall’alto tasso tecnico, con possibilità di sfide entusiasmanti in campo. Mancherà il duello tra Luis Suarez e Giorgio Chiellini, che si era concluso col morso dell’uruguagio sulla spalla del difensore italiano. Ma la sfida tra i due attacchi è comunque entusiasmante. Il Barcellona presenta, oltre a Suarez, due tra i candidati al pallone d’oro, Neymar e Leo Messi, la Juventus risponde con Tevez e Morata punte, e Vidal che li affiancherà da trequartista. La squadra che vincerà la sfida di stasera realizzerà un “triplete”, avendo vinto entrambe sia il campionato che le coppe di lega. Quella di stasera può considerarsi effettivamente la sfida tra le due squadre che, a livello europeo, hanno meritato questa opportunità.




ARICCIA. RITROVATA LA RAGAZZA SCOMPARSA

di Silvio Rossi

Ariccia (RM) – Ritrovata a Roma la ragazzina quattordicenne che è scomparsa pochi giorni fa a Ariccia, una cittadina alle porte della capitale.
Elena Madalina Sarbu, della quale non si avevano notizie dalla mattina del primo giugno, attorno alle 16:30, è stata riconosciuta da un tassista nei pressi di via Ostiense, non lontana dalla stazione ferroviaria, ed è stato subito allertato i Carabinieri che hanno portato la ragazza presso la caserma di Ariccia. La ragazza si trova in buone condizioni di salute, ha affermato il comandante della stazione dei Carabinieri che l'ha presa in cura.
Il conducente del taxi ha affermato di aver riconosciuto la ragazza dalle foto segnaletiche che sono state diffuse in questi giorni, e delle quali è stata distribuita una copia ache ai conducenti delle auto bianche dalla centrale di Radio Taxi. La mamma, disperata, ieri sera aveva lanciato un appello nella trasmissione di Rai Tre Chi l’ha visto. «Siamo disperati, Elena ritorna, ti vogliamo bene».
Sin dal primo giorno, una delle piste ritenute più probabili era l’allontanamento volontario, anche se si dovranno scoprire le ragioni che hanno portato la quattordicenne a compiere questo gesto. Si tende a scartare una fuga per il rendimento scolastico, la ragazza frequenta la terza media a Albano con buon profitto.
Elena è giunta in Italia tre anni fa dalla Romania, suo paese natale, dove vive il padre, mentre lei è in Italia con la madre.
Dopo gli accertamenti del caso presso la caserma di Ariccia, la ragazza potrà tornare stasera in famiglia.




ANGUILLARA: RIDOTTO L'ORARIO DEGLI UFFICI COMUNALI

di Silvio Rossi

Anguillara Sabazia (Rm) – Vendere una riduzione del servizio per un favore fatto al cittadino. Basta usare la parolina “uniformare”, come se si fornisse qualcosa in più, come se si andasse incontro al cittadino. Sul portale comunale di Anguillara Sabazia è apparsa una notizia: “Nuovi orari di apertura degli uffici comunali”, in cui viene venduto come un favore alla cittadinanza, perché prima c’erano ben otto tabelle diverse di apertura dei vari uffici, e quindi per rendere meno difficile la vita del cittadino, è stato deciso di unificarli tutti, portandoli da sedici a dieci ore settimanali, con una riduzione di quasi il 40% del tempo a disposizione dei cittadini.

Sfugge a questa regola l’ufficio urbanistica ed edilizia privata, che precedentemente faceva già dieci ore settimanali, per cui, per non fare torto a nessuno, è stato ridotto a otto ore, con la chiusura, rispetto agli altri uffici, nella giornata di venerdì.


Di fronte a un Comune di Roma che ha aperto, da inizio anno, gli uffici tutti i giorni dalle 8 alle 18:30 (come documentammo in un articolo, con un servizio al pubblico disponibile per oltre 42 ore settimanali, il Comune di Anguillara riesce, tra i comuni di media dimensione nella provincia, a fornire il servizio peggiore di tutti: solo 10 ore settimanali, contro i 16 della maggior parte dei comuni limitrofi (Bracciano, Manziana, Trevignano, Cerveteri).


Una forte riduzione del servizio, un drastico calo dell’offerta alla cittadinanza, che potrebbe anche essere comprensibile, se adeguatamente spiegato, ma che diventa intollerabile se propagandato come “una migliore organizzazione del servizio”, come è stato cercato di realizzare dall’amministrazione anguillarina.
Non resta che attendere la prossima organizzazione degli orari degli uffici pubblici nella cittadina sul lago. Potremmo sperimentare l’orario che era alla base di un famoso sketch di Cinzia Leone: “Vi ricordo che l’ufficio è aperto dalle otto alle otto. No, non ho detto dalle otto alle venti, ma dalle otto alle otto – Ma che orario è? – Cogli l’attimo!”.




LE ALI E LE PUNTE

di Silvio Rossi

 

Le elezioni regionali hanno segnato, indipendentemente dal numero di regioni conquistate dal centrodestra o dal centrosinistra, la rottura degli schieramenti così come si erano delineati nelle ultime consultazioni.
Il centrodestra si è spaccato in alcune regioni. Il caso più clamoroso è stato la Puglia, dove l’ex sindaco di Bari Michele Emiliano ha avuto vita facile nello sbarazzarsi di Schittulli e Poli Bortone, che hanno racimolato insieme meno di un terzo dei voti validi, contro quasi la metà del nuovo governatore, superati entrambi anche dalla candidata cinque stelle Laricchia. Una pacificazione tra Berlusconi e Fitto non avrebbe raggiunto forse il candidato del centrosinistra, ma avrebbe certo potuto fornire una credibilità maggiore alle proprie liste, che avrebbero potuto rosicchiare parte del vantaggio accumulato.
A parti inverse, la stessa strategia kamikaze è stata condotta in Liguria dal centrosinistra, che ha visto la propria candidata, designata da primarie che hanno lasciato uno strascico di polemiche, indebolita dal “fuoco amico” di quanti avevano puntato su Cofferati le proprie speranze, e dopo lo scorso 11 gennaio hanno preferito puntare su un candidato alternativo, piuttosto che votare Lella Paita. Una scelta che è stata determinante, se è vero che Toti ha vinto con un vantaggio di quarantatremila voti, mentre Pastorino, sostenuto dalla sinistra, ha avuto quasi sessantaduemila preferenze.
Una scelta, quella di abbandonare le ali, che si è dimostrata perdente proprio in Liguria, regione che vanta una tradizione di lotte sindacali, di movimenti, una regione che più delle regioni definite come “rosse” (Toscana ed Emilia Romagna su tutte). Tascurare la componente più radicale è stato l’errore che ha condannato Renzi a una sconfitta, che se non significa la caduta del castello –è stata l’unica regione persa, oltre al Veneto dove Zaia era un candidato troppo forte per sperare in un capovolgimento – mostra certamente qualche scricchiolio.
Un problema, quello delle “ali”, che affligge più la sinistra rispetto alla destra, perché se Renzi appartiene alla componente più moderata dello schieramento, Salvini, vero dominatore del campo opposto, è di suo un’ala, esprime sicuramente la destra più offensiva, più determinata, in cui le componenti più estreme si riconoscono facilmente.




INCIDENTE VIA BATTISTINI. FERMATI I DUE ROM RICERCATI

di Silvio Rossi

Roma – Hanno fermato i due ragazzi accusati di essere gli investitori di via Mattia Battistini, a Primavalle, dove è morta la cittadina filippina quarantaquattrenne Corazon Peres Abordo, e sono rimaste ferite altre otto persone.

Dopo l’arresto della diciassettenne che era a bordo della Lancia Lybra, e le dichiarazioni del proprietario della macchina, padre dei due ragazzi, le indagini stavano stringendo il cerchio sui due fuggitivi.


Sono due fratelli, figli dell’uomo che era probabilmente era con loro a bordo dell’auto, di 19 e 17 anni, di cui sembra fosse il secondo alla guida. Stamattina la Polizia li ha trovati e condotti negli uffici della Questura di Roma per gli interrogatori di rito. Le forze dell'ordine hanno preso i due rom grazie ai callulari dei due ragazzi, che si sono agganciati alle celle telefoniche e hanno lasciato le tracce utili agli inquirenti.


Il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano ha ringraziato gli agenti “per le indagini scrupolose e per l'impegno che ha consentito di arrivare all'obiettivo”. Anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha ringraziato le forze dell’ordine, commentando: “Chi vive al di fuori della legge non può trovare spazio nella nostra città e nel nostro Paese e il Campidoglio si costituirà parte civile nel processo contro queste persone”.


Il sindaco ha annunciato anche che il Comune di Roma si costituirà parte civile nel processo contro gli autori dell’incidente (sono quattro i possibili incriminati, tutti i passeggeri della vettura lanciata a folle velocità). Il comune, che venerdì scorso aveva accolto in Campidoglio la famiglia della donna uccisa, ha dimostrato vicinanza nei confronti della comunità filippina, presente da molti anni nella capitale, che è rimasta molto scossa dall’avvenuto




SERIE A: LA LAZIO BATTE IL NAPOLI E VOLA IN CHAMPIONS

di Silvio Rossi

Non è riuscita l’impresa alla squadra partenopea. L’ultimo turno del campionato doveva stabilire quale squadra, tra Napoli e Lazio, avrebbe potuto accedere ai preliminari di Champions, per poter realizzare, in caso di vittoria, un terzetto di squadre italiane assieme alla Juventus, vincitrice dello scudetto per il terzo anno di fila, e finalista della competizione europea il prossimo sabato a Berlino contro il Barcellona delle meraviglie, e della Roma, che proprio nello scorso turno aveva sconfitto la Lazio nel derby capitolino.

Per riuscire a raggiungere il terzo posto in classifica la squadra allenata da Benitez avrebbe dovuto sconfiggere la Lazio al San Paolo, impresa non impossibile, considerato il fattore campo, ma nel finale di stagione, con l’immediatezza del risultato, e la stanchezza delle squadre, questo vantaggio tende a sparire.
Il risultato di pareggio avrebbe premiato la Lazio, che è arrivata all’incontro con un vantaggio di tre punti (66 contro i 63 del Napoli), in caso di vittoria partenopea invece, a parità di punti finali, la superiorità napoletana negli scontri diretti (la partita di andata finì 1 a 0 per il Napoli), consentirebbe di raggiungere il terzo posto.
Fatale per gli azzurri è stato il primo tempo. Grazie ai gol di Parolo e Candreva la Lazio si è portata sul 2 a 0 all’intervallo. Inutile è stato il forcing finale della squadra di casa, che si è portata sul risultato di pareggio con una doppietta di Higuain, e ha provato in più occasioni a ribaltare il risultato. A cinque minuti dalla fine dei novanta minuti Onazi, entrato due minuti prima, segna in contropiede un gol pesantissimo, che rende l’impresa del Napoli impossibile, avrebbe dovuto segnare due gol negli spiccioli di tempo rimasto.

Sbilanciata in attacco, la squadra guidata da Benitez ha incassato il quarto gol segnato in pieno recupero dal sempreverde Klose.




FIFA. L'IMMARCESCIBILE BLATTER

di Silvio Rossi

 

Quando si parla delle cariche distribuite nelle nostre istituzioni, che francamente nella recente storia non hanno brillato spesso per trasparenza, per la scelta di persone integerrime, per competenze, abbiamo spesso invidiato le istituzioni straniere, dove spesso i responsabili che sono stati colti in fallo per peccati veniali, hanno avuto la dignità di rassegnare le dimissioni, per non permettere che le accuse ai loro comportamenti avessero potuto offuscare la reputazione degli enti da loro amministrati.
Non avviene però sempre così, e la vicenda Fifa, che promette nuovi sviluppi, dimostra come il marcio sul nostro pianeta non sia una prerogativa italica, ma venga equamente distribuito tra i continenti.
Come primo aspetto, la modalità di elezione del Presidente appare quasi grottesca. La falsa democrazia che potrebbe leggersi dietro la scelta di assegnare un voto per ogni singolo paese iscritto, nasconde gran parte dell’ipocrisia voluta da chi cerca di controllare il movimento. Assegnare la stessa rilevanza a paesi africani o asiatici, che hanno un movimento calcistico che vanta meno iscritti di una bocciofila di periferia, a paesi che hanno centinaia di migliaia di iscritti, che hanno vinto mondiali e coppe continentali, non è sintomo di democrazia, ma un’ingiustizia nei confronti di tanti operatori del settore italiani, tedeschi, inglesi, brasiliani, che hanno competenze maggiori nel settore di gran parte dei votanti all’elezione FIFA.
Anche sulla regolarità della campagna elettorale, in confronto a quanto accaduto nella federazione, anche le più contestate consultazioni del nostro paese appaiono limpide. Il sistema creato da Blatter è una macchina progettata per autoalimentarsi. Le denunce alla autoreferenzialità della presidenza sono numerose e dure, in particolare sono esemplificative le parole dell’ex campione portoghese, Luis Figo, candidato alla successione poi ritirato: “Ai candidati è stato impedito di tenere discorsi alle federazioni durante i congressi della Fifa, tranne che a Blatter” .
In ultimo, anche le accuse che spesso vengono lanciate nei confronti degli enti nazionali di gerontocrazia, non illuminano una caratteristica solo nazionale. Se dalle nostre pagine abbiamo criticato la nomina di Macalli presidente della Lega Pro, anche a causa dei suoi 78 anni, cosa dire, è un anno più giovane dell’immarcescibile Blatter.
Dagli Stati Uniti stanno emergendo nuovi elementi contro la dirigenza della federazione, che a detta degli inquirenti, potrebbe portare nuovi arresti e grandi sconvolgimenti. Non ci resta altro che sperare in una nuova ondata che, analogamente a quanto accaduto con Mani Pulite e una classe politica corrotta, ci sia una ventata di “Piedi puliti”, che ci regali una nuova classe politica nello sport più seguito al mondo.




ANGUILLARA: STRADA ANGUILLARA CESANO… LA COLPA E' SEMPRE DI QUALCUN ALTRO

di Silvio Rossi

Anguillara (RM) – Via della Mola Vecchia, strada di collegamento tra Anguillara e Cesano, è stata chiusa nel pomeriggio di giovedì 28 maggio dopo le 16:00 a causa di un incidente stradale che ha richiesto l’intervento del carro attrezzi e dell'ambulanza.

Una lunga fila di automobilisti è stata costretta a fare dietrofront, e allungare il percorso di oltre venti chilometri per raggiungere le proprie abitazioni dopo una giornata di lavoro.

La contemporanea chiusura di via della Stazione di Cesano, per una voragine aperta nei pressi dello scalo ferroviario, ha costretto i malcapitati a raggiungere La Storta, per tornare lungo la Braccianese, che con l’aumento di veicoli circolanti sulle strade in questione, per la contemporanea chiusura delle due strade, ha richiesto quasi un’ora di percorrenza.

In occasioni come queste, risultano beffarde la dichiarazioni di tutti i politici locali, di destra e di sinistra, che in occasione di ogni campagna elettorale, ripropongono il tema della strada di collegamento Anguillara – Cesano, in progettazione da almeno venti anni, ma della quale non è stato realizzato neanche un metro di asfalto. Una via tracciata da tutti quei politici che hanno costruito le proprie carriere percorrendo la strada delle promesse facili, che tanto poi alla fine non possono essere mantenute sempre per la colpa di qualcun altro.
Nessuno tra coloro che hanno rivestito il ruolo di sindaco, di assessore, di consigliere provinciale, regionale, o altri incarichi politici prestigiosi, può smarcarsi dalla sua quota di responsabilità.

Se gli automobilisti che hanno provato sulla propria pelle, e sulle ruote delle proprie vetture, tanta inefficienza, maledicono la classe politica, senza fare distinzioni, non ve la potete prendere con l’antipolitica e con i sobillatori di popolo.

La colpa del malcontento non è di chi, anche se discutibile, cerca di cavalcare i peggiori istinti delle persone. Se chi di dovere avesse fatto il proprio dovere, costoro non avrebbero avuto possibilità di parlar male dell'operato della pubblica amministrazione.
Non si possono scaricare le responsabilità mettendo quattro cartelli, con scritto sopra “strada dissestata”, vantandosi di averli pagati con le proprie tasche. Quei cartelli non sgravano le responsabilità di nessuno, ma sono la certificazione dell’inefficienza amministrativa di chi li ha concepiti.
Se invece ogni volta viene proclamato un nuovo stanziamento per la realizzazione della strada, l’ennesimo stanziamento annunciato molte volte, che però non ha mai visto un singolo euro speso per stendere neanche un centimetro di asfalto, ottenere certe risposte è naturale.