Anguillara, scuola fredda, bambini a casa

di Silvio Rossi

 

Un rientro gelato per alcuni alunni frequentanti il 205° Circolo didattico di via Verdi a Anguillara Sabazia.
Termosifoni non funzionanti e temperatura delle classi non adeguata per ospitare gli alunni, hanno costretto la dirigenza scolastica a chiudere le 4 aule delle prime e seconde classi della scuola elementare.

Infuriati alcuni genitori “Sono stato avvertito dai genitori di altri bambini, ho dovuto prendere un permesso al lavoro per poter risolvere la situazione”. Qualcuno ha ironizzato sul comunicato apparso qualche giorno fa sul portale web del comune, dove è stato assicurato un rientro “caldo” grazie all’accensione degli impianti programmata due giorni prima del rientro degli alunni.
Tra i primi ad aver dato la notizia è stato il consigliere comunale Silvio Bianchini, che in un post su Facebook ha scritto: “Metà plesso scolastico via Verdi al gelo. Questa mattina le decine di bambini (del primo piano del plesso) che rientravano dopo un lungo ponte hanno trovato le aule ghiacciate, causa termosifoni rotti e in questo momento la scuola ha deciso di mandarli a casa. Ma come avevano fatto anche il comunicato che accendevano prima i termosifoni. La solita storia degli annunci spot!!”
L’amministrazione comunale, raggiunta al telefono, ha dichiarato: “Sabato abbiamo provveduto con i tecnici al collaudo dell’impianto di riscaldamento ed era tutto funzionante. Questa mattina però i termoconvettori dell’ala nuova della scuola di via Verdi non hanno funzionato. Ciò è accaduto nonostante i controlli effettuati. I tecnici sono al lavoro per risolvere la situazione. Il consigliere Perdomenico è sul posto”.
A provocare il guasto sembra sia stato causato dalla rottura di una tubatura dell’impianto, nel piano terra della scuola c’è presenza di acqua, che sembra provenire dall’impianto, forse per una rottura determinata dal gelo di questi giorni. “Una tubatura difettosa – a quanto ci comunicano da parte della scuola – era stata segnalata durante le feste”.
Oltre le aule delle prime e seconde, a causa del guasto, a quanto ci dicono, anche le altre classi stanno raffreddandosi. “Qui sembra di stare in Siberia” è stato un commento ascoltato nella scuola.
Ci chiediamo però, se è vero che la tubazione guasta è stata già segnalata negli scorsi giorni, è possibile che durante il collaudo effettuato due giorni fa, non sia emerso nulla? Era evitabile questo disagio, oppure al limite era possibile avvertire per tempo i genitori, come è avvenuto ad esempio a Bracciano, dove per alcuni problemi simili non è stato possibile aprire la scuola media San Giovanni Bosco?




Anguillara, rissa sfiorata al consultorio

 

di Silvio Rossi

 

ANGUILLARA (RM) – Si è sfiorata la rissa ieri al consultorio di Anguillara Sabazia, a causa della mancanza di vaccini. Una cinquantina di persone, giunte per la profilassi contro la meningite, in molti casi dopo aver pagato il bollettino postale, necessario in quanto la struttura sanitaria non dispone del servizio di cassa.
Per tranquillizzare i pazienti sono dovuti intervenire i Carabinieri della Compagnia di Bracciano, chiamati quando la situazione è sfuggita dal controllo dei sanitari.
Nonostante dalla Regione Lazio arrivano notizie tranquillizzanti circa la reperibilità delle dosi di vaccino per le tipologie più diffuse di meningite, la psicosi che è nata dopo i casi di ricovero delle ultime settimane ha messo in difficoltà gli ambulatori periferici come è appunto quello di Anguillara Sabazia.
Un servizio vaccinazioni che apre solamente due mattine e un pomeriggio a settimana, tempo forse sufficiente in condizioni “tranquille”, ma che va immediatamente in riserva appena si alza il livello di attenzione rispetto a una malattia trasmettibile. Un sistema che in questi giorni ha dimostrato tutta la sua inefficacia.
La situazione che si è creata ad Anguillara, certamente non è l’unica nelle Asl periferiche della città Metropolitana. Alcuni dei presenti erano stati precedentemente a Bracciano, senza aver potuto effettuare le vaccinazioni, segno evidente che il problema è più ampio.
Oltre alla mancanza delle dosi, alcuni presenti hanno lamentato il fatto di aver ricevuto indicazioni di pagare le vaccinazioni con bollettino postale prima di riceverne la somministrazione. Una volta effettuato il pagamento, però, non hanno potuto usufruire del servizio. La mancanza di una cassa nel consultorio, in occasioni come queste, denota tutta la farraginosità del sistema sanitario regionale, che se in qualche struttura raggiunge livelli di eccellenza, a pochi chilometri di distanza sembra di vivere in un altro mondo.
La speranza è che la Asl Roma4 riesca, nei prossimi giorni, a rifornire i servizi vaccinazione periferici, per permettere a quanti hanno richiesto (e in molti casi già pagato) il vaccino di poter vedere soddisfatta la loro necessità, anche, se possibile, intensificando l’offerta, che resta, anche in presenza delle dosi del medicinale, inferiore alla domanda.




Anguillara, lavori non conclusi a Ponton dell'Elce: quelle domande rimaste senza risposte

 

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di Silvio Rossi


ANGUILLARA (RM) – Lavori ancora non conclusi a Ponton dell'Elce, popoloso quartiere di Anguillara, per interventi sulle tubature dell'acquedotto, nonostante siano passati oltre cento giorni da quando, durante un’assemblea del Comitato di Quartiere n.9 tenutasi al Centro Anziani, il consigliere con delega alle Manutenzioni, Massimo Pierdomenico, assicurò i presenti che nel giro di un paio di settimane al massimo, gli scavi effettuati nel quartiere sarebbero stati chiusi. In quell'occasione, secondo quanto riferito da alcuni intervenuti, Pierdomenico giustificò il mancato completamento dei lavori con la presenza dei contatori idrici dei negozi, che si trovano nel centro commerciale in via dei Faggi, che dovevano essere spostati all’esterno della proprietà.


"Non è possibile, – commentano alcuni residenti –  che per degli allacci si lascino oltre cento metri di strada con lo scavo ricoperto in terra in un punto che rappresenta il passaggio obbligato per almeno metà dei residenti del quartiere dove peraltro transitano i pulmini scolastici e il servizio di trasporto pubblico".


Fatto è che dopo tre mesi dalla spiegazione del Consigliere con delega alla Manutenzione e indipendentemente dalla eventuale responsabilità dei privati in merito allo spostamento dei contatori idrici, il problema non è stato definitivamente risolto e ad ogni pioggia si formano nuove buche che mettono a rischio la sicurezza stradale. Il problema sembra quindi essere quello relativo alla competenza di chi dovrebbe provvedere a far spostare i contatori idrici. Durante la riunione venne infatti comunicato che lo spostamento spettava ai titolari delle utenze in quanto non accessibili ai tecnici comunali, mentre nel regolamento del Comune di Anguillara si parla di accessibilità degli stessi: “Gli apparecchi di misura sono collocati nel luogo e nelle posizioni ritenute più idonee dal Comune e comunque di più facile accesso dall’esterno dal personale preposto al servizio”, definendo quindi con "facile accesso dall’esterno" non necessariamente il confine della proprietà. Attualmente i contatori sono, così come concordato a suo tempo tra Amministrazione e privati, sulla rampa che porta ai sotterranei, un punto non recintato e di facile accesso dall’esterno, perfettamente rispondente alle specifiche richieste dal regolamento comunale.

I titolari degli esercizi commerciali hanno inoltre confermato che le letture avvengono regolarmente, senza bisogno che il tecnico comunale debba chiedere il permesso di ingresso a chicchessia. "I contatori rispettano i dettami del regolamento, – riferiscono – per cui non può esserne chiesto lo spostamento".


Abbiamo chiesto una versione dei fatti al consigliere Pierdomenico che inizialmente si è dimostrato disponibile nel fornire una versione dei fatti, ma che ad oggi, dopo otto giorni di nostre reiterate richieste, non è ancora arrivata. Avremmo voluto chiedergli:
1) All'assemblea di settembre fu detto che il lavoro non si poteva chiudere perché i negozianti dovevano spostare i contatori sul muro di confine. Il regolamento comunale però non li obbliga in tal senso e  loro affermano che non devono fare nessun lavoro. Qual è la reale situazione?
2) Perché, comunque non portare il tubo a confine e chiudere la strada, che poi eventuali lavori interni alla proprietà non sono a carico del Comune?.

Domande semplici, che avrebbero potuto ricevere risposta in pochi minuti, invece, nonostante le molteplici richieste, dopo otto giorni, siamo stati completamente ignorati. Viene facile, a questo punto, supporre che, se per (non) rispondere ci si mette così tanto tempo, chissà quanto ce ne vorrà per mettere in sicurezza la strada.

Non è possibile attendere scuse non giustificabili per la sicurezza della viabilità. La storia dei contatori da spostare non può tenere in ostaggio un intero quartiere e comunque non giustifica la mancata sistemazione del resto della strada, che da mesi è stata scavata e riempita con terra, non solo in corrispondenza del centro commerciale, ma anche in altre strade di Ponton dell'Elce, dove sono state riparati altri guasti all’acquedotto, ma non è stato ripristinato adeguatamente il manto stradale.
 




Anguillara, cave basalto: Manciuria (Anguillara Svolta) commenta le sentenze del Tar

 

di Silvio Rossi

 

ANGUILLARA (RM) – La sentenza del Tar del Lazio, che ha accolto uno dei due ricorsi presentati da un gruppo di cittadini, seguiti dal Comune di Anguillara Sabazia contro l’apertura di due nuove cave nelle località Quartaccio e Quarticillo, è stata accolta con moderata soddisfazione dai ricorrenti. Abbiamo intervistato Sergio Manciuria, leader della lista Anguillara Svolta, che è stato tra i più attivi nella battaglia contro l’apertura delle cave.

 

Due procedimenti, due sentenze diverse. Soddisfatto della sentenza del collegio giudicante?

E’ una vittoria a metà e per questo motivo ci sono alcuni aspetti che lasciano perplessi : in sintesi due procedimenti che avevano avuto lo stesso iter, e quindi nei fatti praticamente identici, sono stati accorpati per la decisione del Tar in unico , ma hanno avuto due sentenze opposte. Comunque è importante aver fermato una delle due cave quella più rilevante di oltre 2.000.000 di metri cubi, e appena avremo modo di confrontarci con i nostri avvocati La Tempa e Gianmarioli che ringrazio pubblicamente, ricorreremo al Consiglio di Stato perché si possa far accogliere le nostre legittime motivazioni anche per la sentenza avversa.

 

Può darci un’interpretazione sul perché ci sono state due sentenze diverse?

Nel caso della vertenza con Inerti Srl, il tribunale ha giudicato come causa ostativa all’apertura della cava il fatto che non era stato convocato il Ministero alla conferenza di servizi. Per quanto concerne la MCCubo Srl. nonostante fosse a ridosso dell’abitato e in zona di trasformazione urbanistica l’iter era completo del parere del ministero. C’è anche da dire che, per quanto riguarda quest’ultima, la disamministrazione Pizzorno aveva già rilasciato una convenzione in attesa della sentenza, per cui la metà della cava è stata già sbancata, e sarebbe risultata tardiva una revoca dell’apertura.

 

Lei he detto che proporrete un ricorso al Consiglio di Stato. Su quali basi?

Non è stato preso in considerazione il parere negativo del Comune laddove è facilmente dimostrabile che non c’è l’interesse sovracomunale invocato dalla Regione Lazio sempre a guida democratica. Cosa curiosa invece l’atteggiamento del collegio giudicante che acquisendo i dati del voto popolare del quartiere nove, non ha valutato l’esito del referendum con la schiacciante vittoria ai proponenti il ricorso contro l’apertura delle cave.

 

Lei, con un gruppo di cittadini, ha proposto i ricorsi, in seguito anche il sindaco Pizzorno ha seguito la stessa linea. Ora con la nuova amministrazione avete parlato, sono pronti a supportarvi in un ricorso?

Io credo che l’affermazione al ballottaggio di giugno sia dipeso dalla volontà di dare discontinuità con le gestioni precedenti anche se il voto finale è stato influenzato da altri fattori . Nei mesi precedenti, in campagna elettorale, i Cinque Stelle hanno sempre detto di essere attenti a queste tematiche e devo dire che solo Chiriatti su nostro sollecito prese l’iniziativa. Ora vedremo se, dopo aver epurato il referente di zona, metteranno in pratica le promesse. Stamattina ho letto un comunicato dove hanno dichiarato che sono pronti a verificare nel merito la questione. Visto la gestione caotica degli uffici con già due capi area cambiati, ovviamente prevale una scarsissima fiducia. Il solstizio d’inverno è appena trascorso e fatta eccezione per alcune manifestazioni dovute alla bravura e buona volontà di associazioni e rioni, questa consiliatura è la continuazione della precedente e per citarne alcune: bilancio previsionale non approvato entro il 31 Dicembre 2016 utilizzando la proroga governativa, agibilità scuole una chimera solo enunciata in campagna elettorale, costi indennità aumentati e ancora da decurtare secondo il manuale Casaleggio, cava ex Pennacchi ancora priva di soluzione con la spada di Damocle della probabile emergenza rifiuti di Roma, programmazione manutenzione a singhiozzo e senza prospettiva di risoluzione nel medio termine. Se precedentemente parlavo di “disamministrazione Pizzorno”, vista l’assenza di discontinuità gestionale con i democratici, da oggi si conia un termine nuovo : la “diversamente amministrazione Anselmo”.

Chiosa Manciuria: “In sei mesi non è stato fatto praticamente nulla e di tavoli noiosi e farraginosi, Anguillara ne muore nell’indifferenza istituzionale”.
 




Berlino, strage al mercatino di Natale: almeno 12 morti e circa 48 feriti

 

di Silvio Rossi

 

BERLINO – Un attentato simile a quello avvenuto lo scorso luglio sul lungomare di Nizza. Un Tir, nero, corre all’impazzata in un mercatino di Natale nella zona Ovest di Berlino. Già lo scorso mese a Strasburgo si era parlato come possibile obiettivo un mercatino di Natale, una realtà che attira molti turisti. L'attentato è avvenuto nel mercatino di Natale nella Breitscheidplatz, ai piedi della Gedaechtniskirche, la "Chiesa del ricordo", uno dei simboli di Berlino. La piazza è nei pressi della stazione "Zoologischer Garten"
I media riportano diversi morti, almeno 12, e circa 48 feriti. Dopo la folle corsa sulle bancarelle, il presunto attentatore è fuggito a piedi, sembra verso il centro della città. Non è stato ancora confermata la natura terroristica dell’incidente, anche se molti elementi sembrano convergere verso questa ipotesi. Il mercatino di Natale era in una delle strade più frequentate della capitale tedesca, dopo l’impatto, è stato evacuato. Dalle prime indagini, il camion sembra avesse una targa polacca, sembra ci fossero sopra due persone, una delle quali sembra, ma la notizia è ufficiosa, che sia stata fermata. Dopo la tragedia è scattata una gigantesca caccia all’uomo, che è fuggito verso Tirgardenstrasse, la strada che conduce verso la Porta di Brandeburgo, in direzione Berlino Est. Secondo la Zdf tedesca, una persona sospettata di essere il guidatore del camion sarebbe stato arrestato. Un'altra persona è ricercata.




Roma, Arti e Mestieri Expo: intervista allo chef Fabio Campoli

 

di Silvio Rossi

 

ROMA – Un’edizione con un pubblico scarso, quest’anno, ha caratterizzato Arti e Mestieri Expo, la tradizionale rassegna prenatalizia dell’artigianato creativo e dell’enogastronomia alla Fiera di Roma. Un peccato, considerato il livello dell’offerta comunque notevole, con alcune chicche presentate negli stand. Forse sarà il caso, per la prossima edizione, rivedere alcuni aspetti dell’organizzazione, e soprattutto della campagna pubblicitaria che a nostro avviso è parsa deficitaria, per evitare l’abbandono anche da parte degli espositori.

 

Tra i vari stand con oggetti regalo, presepi, banchi di eccellenze enogastronomiche, era presente, per il sesto anno, l’Accademia dei Buongustai, con lo chef Fabio Campoli, che ha deliziato i presento con alcune presentazioni improntate allo slogan “Mangio ergo sum”, ovvero, noi siamo ciò che mangiamo, un richiamo all’attenzione verso i cibi sani, naturali, preparati adeguatamente.


Abbiamo intervistato Fabio Campoli durante la manifestazione, per avere la sua visione dell’evento.




Raggi come Marino, sola contro (quasi) tutti

di Silvio Rossi

 

La posizione del sindaco di Roma, dopo il braccio di ferro con Beppe Grillo, appare come un film già visto, con protagonisti diversi, solamente poco più di un anno fa.
La posizione di Virginia Raggi, oggi, non è dissimile da quella, scomoda, assunta dal suo predecessore Ignazio Marino. Anche l’attuale prima cittadina, dopo l’arresto di Marra, le dimissioni dell’assessore Muraro, il sacrificio imposto dei fedelissimi Frongia e Romeo, si trova nelle condizioni di non poter contare sull’appoggio del proprio partito, che su quella poltrona l’ha candidata e sostenuta.
Così come per il medico che ha diviso il Partito Democratico tra chi riteneva controproducente proseguire un’esperienza che definire fallimentare non è certo un’esagerazione, e chi optava per la difesa dell’isola deserta come fosse l’ultimo giapponese, oggi sono i Cinque Stelle che si dividono tra chi avrebbe voluto togliere il simbolo nazionale al Campidoglio, e chi ancora punta tutta la credibilità per una candidatura del Movimento a Palazzo Chigi sulla base dell’esperienza dei comuni maggiori. Scontro che ha raggiunto i massimi vertici, con Grillo da una parte che avrebbe voluto toglierle il simbolo del movimento, e Davide Casaleggio dall’altra, che con il padre Gianroberto furono i registi dell’operazione Campidoglio, che hanno blindato la Raggi.
Se fino a inizio millennio, la poltrona a Palazzo Senatorio era il trampolino per presentarsi da protagonista nella politica nazionale, oggi è diventata quasi una condanna. Gianni Alemanno, prima di diventare sindaco dal 2008 al 2013, era uno dei papabili eredi del centrodestra berlusconiano, finita la sua esperienza, ha visto il suo ruolo politico perdere credibilità irreparabilmente. Al suo successore non è andato meglio, se nel 2009 Marino era uno dei candidati per la segreteria nazionale del partito, oggi è conosciuto come “il marziano”, la sua presenza in Campidoglio è stata il frutto di un gioco di potere che gli si è alla fine ritorto contro.
Riuscirà la Raggi a invertire il trend che in questi anni ha caratterizzato Roma? Gli interessi della politica nazionale avranno ancora il sopravvento rispetto a quelli dei cittadini romani? Avrà Virginia la possibilità di continuare, o come dicono i detrattori di iniziare, a governare la città, oppure si troverà isolata dai suoi stessi consiglieri, così come è avvenuto a Marino e come alcuni rumors stanno facendo intendere anche nella giunta odierna?




Anguillara, prolungamento linea 030 a Ponton dell'Elce: dopo il danno arriva la beffa

 

di Silvio Rossi
 

ANGUILLARA (RM) – Quella disegnata con le linee gialle a terra e la scritta “BUS” in corrispondenza delle paline è stata definita dai residenti del quartiere di Anguillara di Ponton dell’Elce come "la beffa oltre il danno". La vicenda, ormai annosa, riguarda il prolungamento della linea 030 nel popoloso comprensorio sabatino. L’impresa che sta realizzando i lavori di asfaltatura per conto Acea su via di Tragliatella, come opera di ripristino della strada dove è stato realizzato il prolungamento dell’acquedotto per servire le utenze che erano allacciate ai pozzi Arsial, non era certamente a conoscenza della querelle che ha fatto credere ai residenti nel quartiere periferico di Anguillara di poter usufruire del collegamento verso La Storta e quindi verso Roma.

Ponton dell’Elce, pur essendo un quartiere del Comune di Anguillara Sabazia, ha i suoi abitanti che per la maggior parte lavorano o studiano nella capitale, per cui il collegamento Atac riveste un’importanza certamente non secondaria. Una linea che sembrava essere prossima a giungere a conclusione, ma che, ormai da più di tre anni, è caduta nel dimenticatoio.

Ci sono voluti i lavori dell’acquedotto e la conseguente risistemazione della strada per riaprire la ferita in coloro che avevano sperato di vivere in un paese normale, di credere che le paline infisse nel marciapiede fossero il preludio di una vera sosta dei bus.

Oggi invece, a questi monumenti all’inefficienza, rimasti isolati per oltre tre anni, è stata affiancata anche l’adeguata segnaletica orizzontale, testimone di ciò che avrebbe potuto essere e invece non è stato, e non certo per colpa dei cittadini che vivono nel quartiere. Anche in corrispondenza della palina buttata a terra dalla tromba d’aria dello scorso 6 novembre, lasciata adagiata da oltre un mese, senza alcun provvedimento di ripristino o di rimozione definitiva, è apparsa una bella zona con le linee gialle.

 

La storia: Nel mese di gennaio 2013, su interessamento dell’allora assessore romano Antonello Aurigemma, fu predisposto un prolungamento della linea Atac 030, per raggiungere Ponton dell’Elce, davanti al centro commerciale. Il 9 febbraio, in un sopralluogo congiunto tra Atac e Polizia Locale di Anguillara, fu stabilito che per poter far transitare i bus nelle strade interne del comprensorio era necessario istituire i sensi unici in via degli Abeti, via degli Olmi e via dei Faggi per un tratto complessivo di circa 300 metri. Se i lavori avessero avuto la conclusione la settimana successiva, dal 18 febbraio sarebbe stato possibile far partire il nuovo percorso. Ma i tempi nel comune di Anguillara Sabazia si dilatarono e ci vollero più di due mesi per istituire i sensi unici, col risultato che, viste le imminenti elezioni che portarono in Campidoglio il sindaco Ignazio Marino, il progetto fu prima rimandato, e in seguito abbandonato.
 




Roma: รจ degrado sul lungotevere

 

di Silvio Rossi

 

ROMA – La speranza di riuscire a osservare nella capitale un miglioramento del decoro è ormai una chimera per tanti cittadini romani. Indipendentemente dall’organo di governo della città, da chi sarebbe tenuto, in teoria, a stabilire quali siano i comportamenti da sanzionare o da tollerare.Troppo spesso i luoghi all’aperto di Roma sono alla mercé di chi concepisce il bene pubblico come qualcosa dove è possibile fare i propri comodi, senza curarsi del diritto di tutti gli altri cittadini di vivere in un contesto decoroso.


Uno dei problemi a cui, da diversi anni ormai, non si riesce a porre un rimedio definitivo è la presenza di accampamenti abusivi, realizzati con alloggi di fortuna, tende, baracche di cartone, vecchie roulotte, praticamente in ogni angolo della capitale si possono vedere, più o meno nascosti agli occhi dei passanti, gruppi di persone che dormono in questi tuguri. Trovarli però sulle banchine del lungotevere, nel tratto compreso tra Castel Sant’Angelo e Ponte Vittorio, nel pieno centro storico, alla vista di romani e turisti, ci ha lasciato senza parole.


In quale altra grande città europea è possibile vedere uno spettacolo così deprimente? Come è possibile che nessuno, tra le forze di pubblica sicurezza, che in quel quadrante cittadino non sono certamente assenti, non abbia fatto nulla per far spostare queste persone, e se ne esistono le condizioni, offrire loro una soluzione alternativa?




Roma, Castel Sant'Angelo: ambulanti sui percorsi riservati ai non vedenti

 

di Silvio Rossi

 

ROMA – Uno dei segni della civiltà di un popolo è la maniera con cui vengono affrontati i problemi delle persone meno fortunate. Bambini, anziani e disabili dovrebbero avere un rispetto maggiore, proprio perché hanno maggiori difficoltà rispetto agli altri. Bloccare l’accesso a un disabile è peggio che ostruire l’accesso a un “normodotato”. Rispetto ai paesi presi molte volte a esempio virtuoso, l’Italia sconta in questo campo un’arretratezza culturale desolante. Spesso si vedono i posti auto riservati ai disabili occupati da vetture che non hanno i titoli per occuparli, specialmente laddove non è possibile elevare le contravvenzioni del caso, come all’interno di supermercati e centri commerciali, in corrispondenza degli scivoli per le carrozzine il passaggio è regolarmente ostruito da mezzi parcheggiati in divieto. Anche laddove, in un’area pedonale, non è possibile ostruire il passaggio con la propria autovettura, la possibilità di trovare libero un percorso di “cortesia” per le categorie più svantaggiate, è mera illusione.

 

Davanti Castel Sant’Angelo, nel tratto chiuso al traffico veicolare c’è un percorso tattile per le persone prive di vista. Un ausilio per consentire a chi ha difficoltà visive a raggiungere i luoghi da visitare, per spostarsi in sicurezza. Proprio davanti l’ingresso del museo, in un posto spesso frequentato da vigili, sorveglianti e altro personale di pubblica sicurezza, abbiamo notato che due ambulanti, venditori di souvenir per turisti, occupano il percorso impedendo a un non vedente di poter usufruire dello stesso. Comportamenti simili, che sono assolutamente normali, purtroppo, nella nostra città, sono la dimostrazione di come, per migliorare il nostro Paese, forse, prima di cambiare la Costituzione, i partiti politici, le leggi elettorali, bisogna cambiare gli Italiani.




Anguillara, presepi abusivi nel Palazzo comunale

di Silvio Rossi

 

Dopo aver perso, come realtà cittadina, la mostra dei presepi di San Gregorio Armeno, che negli ultimi tre anni ha portato ad Anguillara migliaia di visitatori a ogni edizione, visto lo spostamento della manifestazione nel centro storico di Bracciano, l’Amministrazione anguillarina ha pensato di correre ai ripari, organizzando, da quanto si legge nel volantino delle iniziative natalizie, una “Mostra esposizione vendita di Arte Presepiale Napoletana”, realizzata nello scorso week end nel Museo della Civiltà Contadina,
Un’iniziativa, inserita in un programma natalizio caratterizzato dalla presenza di presepi in ogni forma, artigianale, in grotta, vivente, neanche fosse stato scritto da Luca Cupiello in persona. Una passione per questa forma di rappresentazione natalizia che nella cittadina è esplosa curiosamente proprio dopo la dipartita di quella che è la scuola presepiale più rinomata al mondo.


Una settimana dopo il successo dei presepi braccianesi, abbiamo provato a visitare la mostra in programma ad Anguillara, nella speranza di trovare altrettanta maestria, rappresentata da alcuni creatori di scenari e statuine.
Entrati nel museo abbiamo potuto notare che la decantata “arte presepiale” era rappresentata da un solo stand, condotto da una persona che, a nostra richiesta, ci ha detto di venire da San Gregorio Armeno (da una traversa della via), che non aveva nessuna identificazione, né un biglietto da visita, né una brochure, né immagini della bottega, né tantomeno un cartello che ne riportasse il nome.
In mostra sul tavolo, come si può vedere nella foto, oltre ad alcuni oggetti che col presepe non hanno un legame particolare, come delle macchinette del caffè tipo moka (neanche le macchinette napoletane, come sarebbe eventualmente stato lecito immaginare), e alcune bottiglie di limoncello con la scritta in rilievo “San Gregorio Armeno”, abbiamo notato alcune statuine, che sembravano prodotte in serie, molto somiglianti a quelle che si trovano nei negozi, “made in Cina”.
Per informazioni, abbiamo contattato il presidente dell’Associazione Corpo di Napoli, Amedeo Mango, che riunisce le botteghe dei mastri presepari, che ci ha lasciato la seguente dichiarazione:
“Nessuno dei nostri associati sta esponendo ad Anguillara. Come Corpo di Napoli, quest’anno abbiamo realizzato solamente due eventi fuori regione, la scorsa settimana a Bracciano, e in questi giorni in Piemonte. Non sappiamo chi espone a Anguillara, potrebbe essere qualche altro artigiano di Napoli, ma non è di San Gregorio Armeno”.
Oltre la dubbia provenienza dell’unica bottega presente, ciò che ci ha sorpreso è stato il rifiuto di fornire una ricevuta all’atto dell’acquisto di un oggetto. Considerati i goffi tentativi di procurarsi un giustificativo per la vendita, con telefonata alla ricerca di un numero di partita iva da inserire in una pseudo ricevuta, la successiva ricerca di un blocchetto di scontrini dell’associazione culturale Sabate, che gestisce il museo, la sensazione di trovarci di fronte a un venditore abusivo è stata molto netta.
Impressione rafforzata quando il venditore, al secondo giorno di mostra, ci ha detto che fino a quel momento non aveva venduto nulla, e alla nostra osservazione di aver visto una persona uscire con un oggetto, ha provato a giustificarsi dicendo che era un suo amico napoletano e glielo aveva regalato (in ogni caso comunque sarebbe stato obbligatorio fornire una ricevuta indicante il prezzo zero).

Ci chiediamo, a questo punto, come saranno le prossime iniziative organizzate per questo Natale? Chi ha invitato l’espositore? Con quale criterio vengono messi a disposizione gli spazi pubblici? Chi ci garantisce che i prossimi eventi non facciano ripresentare personaggi poco credibili come il venditore di presepi?
Ma soprattutto, ci chiediamo, è questo il modello di sviluppo turistico immaginato per l’Anguillara del futuro?