Anguillara, caso portavoce: dopo la stampa anche l'Ordine dei Giornalisti chiede chiarimenti al Comune

 

di Red. Politica

ANGUILLARA (RM) – Lo scorso 29 gennaio su questo quotidiano venivano chiesti chiarimenti al sindaco di Anguillara in merito alla vicenda 'assunzione' della sua portavoce. Risultava infatti che contrariamente a quanto disposto dalla Legge, la portavoce svolgeva simultaneamente all'attività di comunicazione istituzionale anche attività giornalistica per un quotidiano locale della zona. Oltre al nostro quotidiano la questione veniva messa in risalto anche da altri giornali che a loro volta evidenziavano la questione chiedendo spiegazioni al sindaco di Anguillara Sabazia.


Le richieste della stampa, però, non hanno trovato nessun tipo di riscontro da parte del sindaco pentastellato tantomeno dell’amministrazione comunale, anzi, le uniche dichiarazioni comunali sono state tese alla delegittimazione di chi chiedeva spiegazioni.

Eppure questo è un caso dove le interpretazioni non hanno motivo di esistere, la legge parla chiaro:
“Il portavoce, incaricato dal medesimo organo, non può, per tutta la durata del relativo incarico, esercitare attività nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni pubbliche”. Non sono previste deroghe, non ci sono eccezioni, e neanche si può affermare che il Comune di Anguillara non fosse al corrente della norma, dato che la stessa era esplicitamente richiamata, parola per parola, nel bando pubblico che ha dato il via alla selezione.

Oltre alla stampa locale, il problema del portavoce, però, è giunto anche agli organi nazionali,
tanto è vero che ci giunge nota che l’ordine dei giornalisti nazionale, per voce del suo gruppo coordinamento uffici stampa, ha chiesto chiarimenti all'amministrazione  comunale, intimando di adottare al più presto i necessari provvedimenti al fine di rimuovere le violazioni di legge evidenziate. Una richiesta che, indubbiamente, conferma le nostre preoccupazioni.

Crediamo che a questo punto, se la sindaca ha preferito ignorare le nostre istanze, non possa mantenere il silenzio che ha utilizzato nei nostri confronti. L’ordine dei Giornalisti, inoltre, insiste sulla doppia violazione di legge, confermando come la collaborazione con la testata giornalistica della portavoce è “in aperta violazione della normativa vigente che stabilisce possano scrivere presso testate giornaliste solo persone iscritte all’Albo dei Giornalisti”.

Potrà essere questa la volta in cui l’amministrazione comunale deciderà di spiegare se le norme sono state rispettate, invece di ignorare le segnalazioni, come già avvenuto in passato?
 




Anguillara, Piano regolatore: ecco cosa รจ successo


di Silvio Rossi

ANGUILLARA (RM) – Dopo la bocciatura, da parte del Comitato Tecnico regionale, delle controdeduzioni al PRG espresse dal Consiglio Comunale di Anguillara Sabazia nella seduta del 2 febbraio scorso, sono numerosi i commenti negativi sull’operato della giunta comunale.

Tra i messaggi di sdegno e di scherno che hanno accompagnato la bocciatura dell’atto, tabella dei giornali locali, comunicazioni da parte dell’ente, che ha definito “gretto” il comitato tecnico, abbiamo cercato di sentire l’opinione di chi, le stesse osservazioni avanzate dall’organismo regionale, le ha avanzate proprio nella sede del consiglio comunale, l’unico consigliere presente per le opposizioni, a causa dell’incompatibilità dei suoi colleghi, il candidato sindaco del centrodestra Antonio Pizzigallo alle trascorse elezioni di giugno 2016.

Leggendo quanto riportato sui giornali locali, la bocciatura della delibera comunale ha avuto tra le ragioni l’incompatibilità del capo area economico e la mancanza delle relazioni tecniche. Le stesse cose che lei ha portato in consiglio comunale. Possiamo parlare quindi di bocciatura annunciata?
Questa è l’ennesima farsa di questa amministrazione pentastellata, che prepara gli atti senza la dovuta documentazione e la dovuta competenza. È chiaro che il piano regolatore o meglio, le controdeduzioni alla variante, portate avanti dall’amministrazione non potessero essere accettate minimamente e dovessero essere rispedite al mittente. Perché c’era innanzi tutto il problema della legittimità della delibera, visto il conflitto d’interesse che coinvolgeva il capo dell’area economico finanziaria, ma poi mancavano tutte le relazioni di accompagnamento, come la relazione geologica, la relazione tecnica, e anche una descrizione più dettagliata delle novità.

Queste cose sono state anche oggetto di una pregiudiziale

Assolutamente sì, è una delibera che non poteva essere portata, una delibera di filosofia. Io avevo invitato i consiglieri di maggioranza a riflettere sull’esprimere un voto favorevole su una delibera che sapeva tanto di filosofia. Hanno costruito un fantomatico piano strategico che non si sa in realtà cosa sia, ma ancor di più tecnicamente, è vero che la variante prevedeva la riduzione di un numero consistente di metri cubi, ma è anche vero che erano state inserite delle zone in aree assolutamente ultra vincolate, con tre quattro vincoli, che non potevano in nessun modo essere approvate dalla Regione, che evidentemente ha interpretato questo come una nuova variante, che aveva quindi bisogno di essere ulteriormente studiata.

Si può parlare di un parallelo tra la vicenda Stadio della Roma a Tor di Valle e la variante di Anguillara?
Certamente. Anche perché quella vicenda che adesso sembra realizzare un momento di vittoria del Movimento Cinque Stelle, in realtà rischia di sgonfiarsi completamente quando all’atto pratico si andranno a delineare gli aspetti sia della cubatura che dei servizi.

Durante la campagna elettorale lei disse che in caso di sua vittoria, il Piano Regolatore sarebbe stato approvato, ma poi si sarebbe dovuto intervenire sullo stesso con gli strumenti attuativi. Cosa si sarebbe potuto fare che invece non è stato fatto?
La variante al piano regolatore approvata anni fa, prevedeva fra gli strumenti attuativi la possibilità di realizzare dei compartimenti, delle aree, garantendo una parte di servizi consistente, oltre alla parte naturalmente abitativa, e questo comporta la possibilità per il comune di controllare e di regolamentare area per area ciò che viene edificato. Dato che quando si parla di piano regolatore si fa un lavoro sostanzialmente teso a programmare gli anni a venire, per i prossimi 15 o 20 anni, se ci rendiamo conto che il precedente era prima dell’Ottanta, ci vuole quindi molto tempo per preparare un piano, bisogna ragionare nell’ottica dell’espansione della città garantendo sicuramente un equilibrio fra edilizia abitativa e servizi, ma questo non vuol dire bloccare l’economia come invece è stato fatto qui ad Anguillara.

Con questo passaggio, chi è che ne pagherà le conseguenze?
Io penso che adesso non ci sia altra soluzione che approvare il piano regolatore, e questo vuol dire una ripresa dell’economia perché si potrà finalmente cominciare a riattivare tutte quelle piccole imprese che sono state ferme per tanti anni, e hanno vissuto la crisi in maniera decisamente profonda.

La bocciatura avrà conseguenze sulla giunta di Anguillara?

Francamente io ritengo che se sommiamo tutte le nefandezze compiute da questa amministrazione, dovrebbero dimettersi tutti quanti. Mi rendo conto tuttavia che questa è un’ipotesi assolutamente al di la da venire, per diversi motivi. Indubbiamente l’assessore Piccioni che ha perorato questa soluzione cercando di giustificarla, ma con atti assolutamente non adeguati alla situazione, ne esce sensibilmente ridimensionato. Questa respinta fra l’altro così repentina della Regione, vuol dire che il Comitato Tecnico si è immediatamente reso conto delle difformità che c’erano in questa delibera, quindi non ha neanche atteso alcuni giorni, credo che sia un record in assoluto. Dicevo che l’amministrazione ha compiuto tanti di quegli atti sbagliati, che ha dimostrato un’assoluta incapacità a governare estremamente preoccupante, non tanto per il presente quanto per il futuro. Se vuole le elenco alcuni di questi aspetti, dal dimissionamento degli assessori presentati durante la campagna elettorale, ai capi area che sono costretti a fuggire dopo 15/20 giorni, alcuni con le lacrime agli occhi, altri che dichiarano anche pubblicamente di essere stati minacciati e vanno via, come il capo area economico finanziario, all’assoluta mancanza di azione su progetti che vengono dal passato, come la Anguillara Cesano o la Piscina.
 




Roma, Fitto chiude ad Alfano

di Silvio Rossi

 

Alla riunione romana di Direzione Italia interviene il coordinatore del partito, Raffaele Fitto. La proposta lanciata dal politico pugliese è volta a riunire il centrodestra, per affrontare le prossime elezioni politiche.
Sembrano quindi archiviate le incomprensioni che portarono, quasi due anni fa, alla rottura con Berlusconi e l’uscita da Forza Italia. Certamente non sono stati superati tutti i problemi che hanno portato alla rottura, ma la convinzione che l’unità dello schieramento è prioritaria rispetto agli individualismi.
Unico limite alla coalizione, non sia accetta chi è stato al governo con il Partito Democratico, chiaro stop a eventuali propositi di Angelino Alfano di tornare con il centrodestra.
In una concitata conferenza stampa improvvisata, con alcuni colleghi, siamo riusciti a portare una domanda in esclusiva con la nostra giornalista Simonetta D’Onofrio




Roma, tutti pazzi per il whisky: all'Eur arriva la 6 edizione di Spirit of Scotland

 

di Silvio Rossi

 

Decine di espositori, alcune migliaia di visitatori attesi per Spirit of Scotland, il festival dedicato alla più famosa bevanda alcolica proveniente dalla Scozia, ma prodotta in gran parte del mondo. Sabato 4 marzo, dalle 14:00 alle 23:00 e domenica 5 marzo, dalle 14:00 alle 21:30, al Salone delle Fontane, nel quartiere Eur, Spirit of Scotland accoglierà produttori, distributori, intenditori del whisky, appassionati e semplici curiosi.

Dai marchi più diffusi commercialmente, quelli che si trovano negli scaffali dei supermercati, ad alcune chicche, distillerie tradizionali, bourbon americani, gli appassionati del classico liquore hanno la possibilità di conoscere le differenze tra i vari tipi di distillazione, di maturazione, di invecchiamento.


La manifestazione, giunta alla sesta edizione, oltre agli stand con i produttori di tutto il mondo, vedrà anche l’organizzazione di masterclass, corsi di degustazione, gare di cocktail. Il festival non rappresenta solo un’occasione per i produttori di far conoscere le qualità delle loro creature, è essenzialmente la possibilità di affermare una cultura del prodotto, con la volontà di promuovere una scelta di uso responsabile dell’alcool, un luogo dove è possibile assaporare il piacere del gusto.
Ci sarà anche un concorso per bartender, per chi realizzerà i migliori cocktail, a base di Gin&Vodka, Tequila&Rum, con il finale a base di Scotch Whisky. Ci sarà anche un premio per i migliori whisky, attraverso un blind taste, diviso per Scozzesi, Resto del Mondo e Single Cask (prodotti da un’unica botte).


Un prodotto storico, che negli ultimi anni ha dovuto sopportare l’attacco delle mode, orientate alla ricerca di nuovi sapori, a sperimentazioni, prova con questa e altre iniziative a rinnovarsi, cercando di proporre un’offerta nuova che unisca il valore aggiunto della lavorazione tradizionale, a nuovi modi di somministrazione.


Tutti i dettagli della manifestazione sono disponibili al sito degli organizzatori www.spiritofscotland.it




Pomezia, turismo: presentato il progetto Costa di Enea


di Silvio Rossi

POMEZIA (RM) – È stato presentato presso l’Hotel Palace di Pomezia il progetto “Costa di Enea”, che si propone l’ambizioso obiettivo di riunire l’offerta turistica di un ampio territorio nel litorale sud della capitale. Alla presenza di un nutrito gruppo di persone, selezionate tra operatori del settore, è stato presentato il sito che, a partire dal mese di maggio, raccoglierà le proposte del territorio suddivise per argomenti, strutture ricettive, musei, trasporti.


A presentare l’iniziativa il vicesindaco di Pomezia, Elisabetta Serra,
Comune che per primo ha sposato il progetto.  Ha partecipato anche l’Agenzia Regionale per il Turismo, rappresentata da Flaminia Santarelli, che ha elogiato il lavoro svolto. A contorno della presentazione sono intervenute alcune aziende agroalimentari del territorio, che hanno presentato le loro eccellenze, che sono parte integrante dell’offerta ipotizzata nel progetto Costa di Enea. Abbiamo incontrato i protagonisti della giornata, che ci hanno rilasciato brevi interviste




Anguillara, pienone per il Carnevale dei Fuorilegge

 

di Silvio Rossi

 

Una bella serata, all’insegna dell’allegria, della partecipazione di tutti, superando le divisioni del resto dell’anno. Questo in genere è il senso del carnevale, una tradizione che si ripete in tutto lo stivale da tempo immemore.
Tradizione che da alcuni anni è tornata ad Anguillara, gettando le basi per una festa che finalmente cerca di superare le polemiche che, normalmente, non abbandonano mai le occasioni conviviali. Questa volta invece, sembra che la sfilata dei carri sia piaciuta proprio a tutti, grandi e bambini.
Buono l’afflusso di folla, che ha atteso l’arrivo dei carri partiti dalla Stazione, fino verso le 23, dato che durante il tragitto il clima festivo rendeva le pause un pochino più lunghe del previsto, ma nessuno si è lamentato, anzi, possiamo dire che è stata l’occasione per confermare che più è
Notevole il numero di carri, alcuni di discreta fattura, molte le persone mascherate che hanno atteso l’arrivo dei mezzi lungo l’anguillarese per raggiungere piazza del molo, dove in una sorta di piccolo sambodromo fronte lago, si è ballato fino a tarda notte.
Tra i carri, notevole il Saloon “Sanbiagios”, con ovvio riferimento al partono cittadino, i due galeoni pirati, due carri dedicati al Brasile, con un Cristo Redentore ottima copia della statua gigante del Corcovado, un carro del Paese delle meraviglie, con un grande Stregatto luminoso. Non è mancato il carro con tema politico, un Trump con tanto di muro per fermare l’arrivo dei trevignanesi/messicani.

Una menzione particolare al carro realizzato a Ponton dell’Elce: “Ci tenevamo a dimostrare che anche noi facciamo parte di Anguillara, e partecipare a questa grande festa, con un carro apprezzato da molte persone ne è stata la dimostrazione – ci dice uno dei volontari – Non è stato facile, fino a pochi giorni fa non eravamo sicuri di riuscire a portare il carro fino a Anguillara, per fortuna il comandante della polizia locale ha preso a cuore la nostra iniziativa, e ha garantito personalmente il trasporto in sicurezza del galeone fino alla partenza del corteo”.
Nato una quindicina di anni fa, il carnevale di Anguillara è partito i primi anni senza un riconoscimento comunale (da lì il nome di “Carnevale dei fuorilegge”). Dopo alcuni anni in cui non si è riusciti a organizzare i carri, nelle ultime stagioni alcuni gruppi di cittadini hanno ripreso a costruire carri allegorici, con ottimi risultati.
L’appuntamento sarà per il prossimo anno, con nuovi carri che, come tradizione impone, avranno il compito di superare in bellezza quelli precedenti




Premier League, fine di un sogno

 

di Silvio Rossi

 

Pochi mesi fa era Sir Claudio, King Claudio, era il trionfatore. Oggi è stato mandato via dalla squadra che, per la prima volta nella sua centenaria storia, ha portato alla vittoria della Premier League.
Claudio Ranieri, romano di Testaccio, allenatore giramondo, che ha collezionato una serie di trofei minori in mezza Europa, impreziositi da una Supercoppa Europea, conquistata col Valencia nel 2004 (la squadra spagnola aveva vinto la coppa Uefa l’anno precedente con Rafa Benitez), ha costruito il suo trionfo con l’impresa realizzata lo scorso anno vincendo il campionato inglese con una squadra di secondo piano, portata al successo contro i pronostici di tutti.
Ieri, dopo la sconfitta del Leicester in Champions League contro il Siviglia, soprattutto anche a causa dei risultati in campionato, con la squadra quartultima a un punto dalla zona retrocessione, la società ha esonerato colui che solo otto mesi fa era portato in trionfo.
Una vicenda che nel calcio moderno succede troppo spesso, l’ansia di risultato, che stritola chiunque finisce, per colpe sue o di altri, nell’ingranaggio. Lo scorso anno il Leicester non era certamente la squadra più forte, se andiamo a prendere il valore tecnico dei singoli giocatori. La vittoria nel campionato è stato il frutto della determinazione di tutti gli attori, calciatori, dirigenti, pubblico e allenatore.
Pretendere che quest’anno la squadra ripetesse l’exploit è pura follia. Come diceva un film francese del dopoguerra, i miracoli non si ripetono. Certo, il risultato è comunque sotto le attese, era lecito supporre almeno una media classifica tranquilla, invece di una lotta per evitare la retrocessione, ma accusare oggi il tecnico romano per i pochi punti, appare un filo esagerato.
La cacciata è giunta, inoltre, dopo una sconfitta di misura, in trasferta con un gol segnato, avendo ancora tutta la possibilità di ottenere nella gara di ritorno la qualificazione per i quarti di finale in Champions, evento che sarebbe storico per il club delle Midlands orientali.
Si vocifera che il sostituto di Ranieri potrebbe essere un altro italiano, Roberto Mancini, che a Leicester ha terminato la sua attività di calciatore, e che come il collega ha già vinto una Premier da allenatore alla guida del Manchester City nel 2012.




Roma, FM3: treni bloccati per ore, pendolari furiosi

 

di Silvio Rossi

Un servizio che definire pubblico è un’offesa ai cittadini che ne usufruiscono. Classificata più volte come una delle peggiori linee di Trenitalia, la Roma-Cesano-Viterbo, ieri sera, ha fatto vivere ai pendolari che ne usufruiscono giornalmente l’ennesimo girone dantesco.
Treni cancellati, ritardi nel tratto urbano di due ore, a fronte di un percorso stimato di cinquanta minuti, la mancanza totale di informazioni alle stazioni circa eventuali soluzioni alternative, che non vengono messe a disposizione dell’utenza, perlomeno nel tratto urbano, hanno determinato il caos nel settore nordoccidentale della capitale, e la rabbia dei pendolari, costretti a lunghi e tortuosi percorsi per raggiungere le destinazioni desiderate.
Da quanto si legge nei gruppi dei pendolari, sembra che alcuni treni siano stati bloccati per oltre un’ora, lontani dalle stazioni, con i passeggeri all’oscuro di quanto stesse succedendo, ostaggi di macchine infernali che si sono trasformate da mezzi di servizio a strumenti di tortura. Un treno è stato bloccato nei pressi del passaggio a livello su Via di Santo Stefano, tra le stazioni Anguillara e Vigna di Valle, un altro dalle parti di Capranica. Disservizi che sono andati a influire sull’intera tratta, compreso il tratto urbano, determinando il blocco anche dei convogli che terminano la loro corsa a Cesano.
Una situazione paradossale. Una tratta che, perlomeno nel tratto Roma-Cesano, è stata completamente rinnovata nel 2000, in occasione del Giubileo, e che oggi, neanche un ventennio dopo, vede quotidianamente alcune corse soppresse, quasi tutte le settimane una giornata campale, e in alcune occasioni la paralisi più totale. Un servizio del tutto inadeguato a una capitale di una nazione occidentale, nonostante a ogni occasioni si leggono proclami da parte di Trenitalia o della Regione che sono stati acquistati nuovi treni.
Il forte disservizio della serata, già grave per conto suo, segue una settimana realmente difficile per i trasporti romani. Dopo una settimana di scioperi dei taxi, con le esagerazioni che sono sulle pagine di cronaca, lo sciopero dei servizi della mattina, i treni bloccati sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza di quanti, stoicamente, provano a raggiungere i luoghi di lavoro quotidianamente con i mezzi pubblici.




Lavagna, quelle assurde accuse alla madre

di Silvio Rossi

 

Nella vicenda di Lavagna, dove un ragazzo si è suicidato, buttandosi giù dal balcone, quando un’ispezione della finanza, chiamata dalla madre adottiva, sono state spese molte parole, spesso troppo in libertà.
Leggendo sui social, si possono notare migliaia di persone che "hanno capito tutto", si sentono autorizzati a giudicare, a condannare, a sottolineare ogni singola parola, ogni possibile sbaglio, il tutto decontestualizzando quanto accaduto. Nell’esigenza, non si comprende poi per quale motivo ritenuta prioritaria, di garantire il diritto umano di compiere qualunque idiozia, si è completamente annullato quello di un educatore che cerca di far crescere un ragazzo secondo i propri valori.
Anche Roberto Saviano ha parlato della vicenda. Ha spiegato come, se le droghe leggere fossero state legalizzate, la madre non avrebbe potuto chiamare la Finanza. Forse è proprio qui il cortocircuito. Non si sopporta che lo Stato, che le forze dell’ordine, si occupino di “limitare la libertà personale” di un adolescente, perché si chiede sempre che la Polizia, i Carabinieri, e le altre forze dell’ordine vadano a controllare gli altri, non noi stessi.
Nessuno tra coloro che si ergono a censori delle azioni della madre, o della Finanza, ha ammesso che tra un adulto e un adolescente i controlli devono essere diversi. Ignorare questa differenza sostanziale significa non aver capito nulla o essere ipocriti.
Nell’analisi della storia, bisogna ricordare che il ragazzo aveva 15 anni. Dalle informazioni che giungono sembra che il possesso di dieci grammi di hashish, che hanno generato il dramma, non è stato un fatto casuale. Non siamo davanti al caso di un ragazzo che, durante una festa, "si è fatto una canna" tra amici. Pare che spesso tornava a casa "sballato", "fatto", in uno stato che non vorrei giudicare, ma non mi sembra assolutamente adeguato per un ragazzo di quell'età.
Da quanto si racconta, la madre, che probabilmente avrà avuto le sue colpe, che forse non è stata in grado di trasferirgli la giusta stabilità, abbia provato più volte a farlo smettere. Ha provato con le buone, ha provato con le cattive, sicuramente, dopo i tentativi andati a vuoto, ha provato come estrema ratio a rivolgersi alle forze dell’ordine. In fondo cosa avrebbero potuto fare a un ragazzo di quell’età? Non sarebbe stato certo condannato, si sarebbe preso un bello spavento, uno di quelli che ti fa stare lontano per un po’ di tempo da certe tentazioni. Giusto il tempo di crescere, e diventare adulto per assumere scelte più consapevoli.
Parlare oggi di legalizzazione delle droghe leggere non risolve il problema. Certo, potrebbe togliere un giro d’affari alla criminalità organizzata, ma non salvaguarda gli adolescenti. Legalizzare la cannabis significa dare la possibilità di comprarla per un adulto. Certamente, ed è bene che sia così, non può essere acquistata legalmente da un minorenne. Come non può acquistare una sigaretta o un alcolico.
Criticare il comportamento della madre, significa ignorare tutte le ricerche scientifiche che hanno dimostrato la pericolosità di certe sostanze nell’età evolutiva. Sarebbe stato lo stesso se invece di hashish fosse stato whisky. Ubriacarsi, fumare uno spinello, perdere il controllo delle proprie facoltà a quindici anni, non è sano né normale. Non capirlo è grave. Ignorarlo è criminale, non fare in modo di impedirlo.
 




Roma, sale la Febbre al teatro Olimpico: intervista a Giuseppe Verzicco

 

di Silvio Rossi

Quando, quarant’anni fa approdò al grande schermo, La Febbre del Sabato Sera fu un fenomeno mediatico e sociale. Nel nostro paese ci furono ragazzi che andarono a rivedersi il film più di dieci volte, un fenomeno mai più ripetuto, e difficilmente ripetibile anche perché oggi le modalità di fruizione sono cambiate, la colonna sonora conteneva alcuni brani che sono diventati classici della discomusic degli anni settanta.
Dal film interpretato da un giovane John Travolta è stato tratto un musical teatrale, prodotto dal Teatro Nuovo di Milano, che è attualmente in programmazione al Teatro Olimpico di Roma, fino a tutta la prossima settimana.
Dal film, lo spettacolo ha ereditato la forza travolgente dei balletti, la simpatia di alcune battute, la musica che oggi riesce ancora ad appassionare i giovani, mentre a chi ha i capelli grigi ha un potere evocativo non indifferente.
In un cast ben amalgamato, composto da una ensemble di notevole livello, spiccano il protagonista, realmente credibile come emulo di Travolta, e Giovanna D'Angi, nel ruolo di Candy, la disk jockey e cantante del locale Odissey 2001, con una voce che colpisce l’attenzione del pubblico
Al termine dell’esibizione, tutto il teatro, praticamente pieno nonostante la concomitanza con Sanremo, ha iniziato a ballare sul posto alle note dei Bee Gees.

Protagonista nel ruolo di Tony Manero è Giuseppe Verzicco, stella di un cast ben equilibrato, che abbiamo intervistato prima dello spettacolo.

Lei non era ancora nato quando è stato realizzato il film. Come si è immedesimato nella storia?

È vero, io allora non ero nato, per cui conosco la storia del film per quello che ho letto. Ho saputo che ci sono stati ragazzi che sono andati dieci o quindici volte a vederlo. Non ho vissuto questo, per cui posso solo immaginarlo. Quando ero ragazzo, un fenomeno simile è stato Titanic. Ecco, io ho cercato di immaginare ciò che è successo all’uscita della “Febbre” facendo un parallelo col Titanic. Certamente questo non è per forza la stessa cosa, ma può aiutare a comprenderlo.

Posso assicurarle che, nonostante il successo di Titanic, il fenomeno esploso con la Febbre è stato decisamente superiore. Vorrei invece chiederle, come ha trovato i ragazzi degli anni settanta narrati nella storia? Sono uguali o diversi dai ragazzi di oggi?

Non mi sembrano molto diversi, credo che abbiano molte cose in comune. In particolare, vedo che i ragazzi, sia ieri che oggi, in genere, hanno poca curiosità. Così come Tony Manero, che era chiuso nel suo ambiente, e ha iniziato a cercare di migliorare solo dopo aver conosciuto Stephanie, anche oggi spesso vedo giovani che hanno bisogno di una scossa per incuriosirsi, per cercare qualcosa di nuovo.

Parliamo di te ora. Prima della Febbre, hai interpretato Grease e West Side Story, ti sei specializzato nei musical americani, sei diventato uno dei più apprezzati interpreti del genere. Come stai vivendo questo momento?

Sono molto contento di come vanno le cose. Devo ringraziare molte persone che mi hanno aiutato, che hanno creduto in me. Da parte mia ho lavorato molto, spero di poter essere sempre all’altezza.

Quali sono i tuoi maestri? Chi è il personaggio a cui ti sei ispirato?

In Italia il più grande di tutti, se vogliamo sommare insieme recitazione, canto e ballo, è certamente Massimo Ranieri. Lui è conosciuto principalmente come cantante, ma è stato il primo che ha dimostrato di saper cantare, ballare e recitare, sempre al massimo livello. Devo dire che una volta, quando durante uno spettacolo hanno paragonato la mia voce alla sua, sono stato molto orgoglioso, a parte il fatto che credo abbiano esagerato, ma comunque, sentirsi paragonare ai propri idoli non ha prezzo.

Ora sei in tournee con questo spettacolo. Stai già programmando qualcosa per il futuro, o attualmente sei concentrato tutto sulla Febbre?

Sono completamente concentrato sullo spettacolo, e su altre attività più piccole, che non riguardano direttamente le esibizioni, ma un’attività didattica.




Musica: cinque anni fa moriva Whitney Houston

 

di Silvio Rossi

 

Cinque anni fa, in una vasca da bagno, nella stanza del Beverly Hilton Hotel, è stata trovata senza vita Whitney Houston, una delle più grandi voci della storia della musica. Stroncata da un infarto, a causa dell’abuso di droghe e alcool, è stata trovata esanime l’11 febbraio del 2012.


Nata nel 1963 a Newark, fin da piccola ha dimostrato le sue immense doti canore, a soli 11 anni era solista nel coro della New Hope Baptiste Church. Nata in una famiglia di cantanti, specialmente nel ramo femminile, sua madre Cissy Houston ha cantato per Elvis Presley e Aretha Franklin, le cugine Dee Dee e Dionne Warwick hanno calcato le scene per molti anni, Whitney ha partecipato a 15 anni al singolo di Chaka Khan I’m Every Woman come voce di sottofondo.


Dopo una lunga gavetta, ha raggiunto il successo mondiale a metà degli anni ottanta, con l’albun di esordio, che si chiamava semplicemente col suo nome, che si è piazzato al primo posto della classifica di vendite americana alla prima settimana di pubblicazione, e ottenendo con tre estratti il primo posto nella Billbord hot 100 (la hit parade d’oltreoceano).


Sono stati anni d’oro per la Houston, che coniugava una voce con un’estensione di tutto rispetto e un vibrato naturale che ha reso inconfondibile il suo timbro. Gli album successivi hanno ripetuto il successo del primo, con alcune chicche, in particolare la colonna sonora del suo primo film “The bodyguard” del 1992, dove recita al fianco di Kevin Kostner, che ottiene 42 milioni di copie vendute, un record ancora imbattuto per una colonna sonora.


Forse l’interpretazione nel film è il punto di massimo splendore di Withney, era in un momento di forma, fisica e vocale, supremo. Le canzoni Run to you e soprattutto I will always love you, una cover di un brano di Patty Labelle, sono giudicate, assieme ai due brani del disco di esordio All at once e The greatest love of all, le interpretazioni in cui si può apprezzare meglio la voce della cantante.


Il declino inizia ad arrivare a metà anni novanta, per colpa del marito Bobby Brown, sposato qualche anno prima, un cantante R&B con diversi precedenti giudiziari e accuse di violenza. I familiari di Withney cercarono di ostacolare il matrimonio, ma nel 1992 Withney si legherà all’uomo che alla fine le ha rovinato la vita.


Dopo voci su una sua dipendenza dalla droga, e una serie di controversie, con violenze ripetute da parte di Bobby, nel 2006 ottiene il divorzio, ma non sarà più la stessa.


L’importanza di Whitney Houston per la musica “nera” ha superato la sua voce, il suo talento. Come solamente Michael Jackson tra gli uomini, la sua figura ha superato il cliché del cantante di colore, spesso con buone doti canore, ma limitato nei ruoli da assegnare. Anche i più grandi interpreti prima di lei, come Ray Charles o Aretha Franklin erano confinati, nei film musicali, a ruoli di caratteristi. Con Bodyguard, Whitney era la star, la donna bellissima, il modello che precedentemente erano riservati a uomini e donne dal colore della pelle chiaro.


La storia, anche quella musicale, non si costruisce con i se e i ma, però si può facilmente immaginare, se Whitney non avesse conosciuto Bobby Brown, quale sarebbe stato il suo ruolo oggi.
Con circa duecento milioni di album venduti, in una carriera troppo breve, è stata una delle donne di maggior successo nella storia della musica mondiale.