Anguillara, Bracciano e Trevignano: scuole inutilmente chiuse?

 

di Silvio Rossi


ANGUILLARA (RM), – La prudenza non è mai troppa, recita un vecchio adagio. Ma esagerare in precauzioni quando questa decisione va a influire nell’organizzazione di altre persone, può non essere una decisione definibile come “saggia”. Non mettendo in discussione la giusta preoccupazione riguardo la tutela degli alunni, prima di prendere un provvedimento di chiusura, specialmente se “all’ultimo momento”, bisogna saper valutare bene se esiste un pericolo reale, o perlomeno plausibile, oppure se la nostra azione ha la stessa credibilità del grido “al lupo al lupo” della famosa favola di Esopo.


Mercoledì sera, in una zona compresa tra i comuni di Visso e Camerino, nelle Marche, a oltre 120 chilometri di distanza dal lago di Bracciano, alcune scosse sismiche, probabilmente legate al terremoto del 24 agosto scorso avvenuto al confine tra le regioni di Marche, Umbria e Lazio, sono state avvertite in un’ampia zona che ha compreso tutta l’Italia centrale, capitale e suo hinterland compresi.A Roma, e nei paesi limitrofi, il terremoto si è limitato alla percezione della scossa, avvenuta a macchia di leopardo nelle varie zone. Un evento che può aver fatto spaventare le persone al momento, ma che non ha certo messo in crisi la stabilità degli edifici esistenti. Non avrebbe potuto farlo. Quelle di mercoledì sono state scosse di media potenza, certamente preoccupanti nelle immediate vicinanze dell’epicentro, ma che non possono giustificare un allarmismo esagerato alla distanza di oltre cento chilometri in una direzione che è perpendicolare rispetto al verso della faglia. In fondo nessuno, a Roma, ha passato la notte in strada. Né la prefettura ha dato indicazioni relativamente alla sicurezza degli edifici, o alla chiusura delle scuole. Infatti, il giorno dopo, 27 ottobre, le scuole di ogni ordine e grado della città di Roma, e di molti comuni della Città Metropolitana sono state regolarmente aperte, non c’era infatti motivo di tenerle chiuse.


Stupisce però il fatto che tutti e tre i comuni del lago di Bracciano, – Anguillara, Bracciano, Trevignano – espressioni di diversi schieramenti politici, hanno emesso delle ordinanze di chiusura delle scuole, neanche fossimo nei pressi dell’epicentro. Una decisione, o meglio tre, che hanno rappresentato la sconfitta delle amministrazioni, è stato come se i sindaci dei tre comuni avessero detto ai genitori: “le nostre scuole sono un pericolo, per cui è meglio che i figli ve li teniate in casa vostra”. Seguendo questo esempio, le scuole del lago dovrebbero quindi essere chiuse anche quando nella penisola ci sarà la prossima alluvione, indipendentemente da quale sia la città colpita. Oppure sarebbe bene che gli alunni non si rechino in classe neanche quando soffia la Bora, per pericolo che il vento possa far scoperchiare il tetto della scuola, anche se questo fenomeno avviene in genere nei dintorni di Trieste.


Tralasciando i paradossi che abbiamo utilizzato per stigmatizzare le decisioni adottate, un provvedimento inutile, in questo caso, non aumenta la sicurezza dei nostri figli, ma è qualcosa di molto simile a un “procurato allarme”.
Oltretutto, in tutti e tre i casi, la decisione è stata presa la notte, per cui molte persone non hanno avuto conoscenza delle ordinanze, e hanno mandato regolarmente i figli a scuola, essendo poi costretti a tornare indietro (dovendo usufruire di un giorno di ferie dal lavoro), per andare a recuperarli. Ordinanze prese senza un’attenta valutazione, senza una adeguata comunicazione, senza che ci sia stata una ragione reale.




Anguillara, referendum: all'Hotel Massimino il confronto tra due costituzionalisti

di Silvio Rossi


ANGUILLARA (RM) – Un incontro che, invece di fermarsi agli slogan politici, cerca di entrare nel merito delle questioni, di spiegare quali saranno le conseguenze del voto referendario del 4 dicembre. Per questo motivo, invece di invitare dei politici, sono stati chiamati come relatori due docenti universitari che illustreranno le diverse posizioni durante l’incontro, organizzato dall’associazione Vivanguillara che si svolgerà domenica 30 ottobre, alle ore 17:30, presso l’hotel Massimino in via Anguillarese.


A sostenere le tesi del SÌ è stato chiamato Alessandro Sterpa, docente di Diritto Pubblico presso l’Università della Tuscia di Viterbo, Commissario straordinario dell’Istituto Regionale di Studi Giuridici del Lazio “Arturo Carlo Jemolo”, ha paragonato l’importanza di questo referendum a quello del 1946, con l’unica differenza è che in questo caso la scelta non è tra monarchia e repubblica, ma tra due repubbliche.

 

A sostenere le tesi del NO è stato chiamato il suo collega dell’ateneo di Roma3, Massimo Siclari, uno dei più autorevoli docenti di diritto costituzionale, schierato per il NO, che ha partecipato alla Festa della Costituzione.

 

Due punti di vista, quindi, diametralmente opposti, due interpretazioni della riforma costituzionale, che puntano l’attenzione su quegli aspetti che, a favore o contro, vengono visti dai due docenti come fondamentali per far pendere l’ago della bilancia nelle scelte che i cittadini dovrebbero fare il 4 dicembre. Moderati da Luciano Cozzolino, giornalista di Radio Rai, i due costituzionalisti andranno nel merito dei temi, proprio per questo, ci dicono gli organizzatori dell’incontro, non saranno presenti tra i relatori esponenti politici, proprio per evitare la tentazione di trasformare l’incontro in una guerra di slogan.


 




Roma: circola col suv senza le targhe

di Silvio Rossi

ROMA – Il rispetto delle regole è un concetto che difficilmente trova asilo nella nostra nazione. Non c’è legge, regolamento, disposizione, che non veda molti nostri concittadini organizzarsi pur di non rispettarla, o evaderla. Il codice della strada non è certamente meno violato rispetto ad altre norme, anzi, il mancato rispetto degli tabella che regolamentano la circolazione veicolare è pratica quotidiana nelle grandi città così come nei piccoli centri. Se limiti di velocità, precedenze e soprattutto divieti di sosta sono regolarmente ignorati da orde di automobilisti e motociclisti, è certamente più difficile immaginare di trovarsi sulla propria strada un SUV privo della targa. Come possiamo vedere nel video allegato, nei pressi del centro commerciale Porta di Roma, una Jeep rossa ha percorso qualche chilometro (dopo di che ne abbiamo perso le tracce, ignorando quanta altra strada sia stata percorsa) in una zona abbastanza trafficata senza le targhe di identificazione , né anteriore né posteriore. Dopo aver visto questo veicolo attraversare un semaforo, è risultato spontaneo chiederci se lo stesso era munito dell’assicurazione RCA obbligatoria per legge, e in caso di incidente, quale sarebbe stato il comportamento del conducente.




Anguillara, Pro Loco: quanto è stato raccolto per Amatrice?

 

di Silvio Rossi



ANGUILLARA (RM)
– Numerose sono state le iniziative nel territorio a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto che il 24 agosto scorso ha distrutto i comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto.
Ad Anguillara la tradizionale festa della Madonna di Settembre, quest’anno condotta in tono minore per rispetto delle vittime, ha visto destinare il ricavato alle popolazioni colpite, analogamente a quanto avvenuto in diverse realtà, solidali con quanti hanno sofferto in questo periodo.

Alcuni lettori, a un mese circa dalla festa, ci hanno chiesto di fare luce su una lacunosa informazione riguardo l’esito della manifestazione. Se altre iniziative del territorio, hanno visto pochi giorni dopo la realizzazione indicato quanto è stato raccolto e in che modo è stato trasferito, poco o nulla si sa circa la festa organizzata dalla Pro Loco.

Ci troviamo quindi a vedere che il Centro Anziani di Ponton dell’Elce, che il 24 settembre ha organizzato una cena di solidarietà, ha comunicato tre giorni dopo di aver effettuato un bonifico di 1.400 euro, in favore del Comune di Amatrice, così come al ristorante il Marchione di Anguillara, dove lo scorso 7 ottobre è stata organizzata una cena al prezzo di ingresso di 20 euro e l'intero incasso è stato bonificato dopo soli 3 giorni.

Anche nei paesi vicini, la solidarietà è stata immediata, a Bracciano, ad esempio, il concerto organizzato dal Comune, che ha visto protagonista il coro gospel St. John Singers, nella chiesa di Santa Maria Novella, ha raccolto circa mille euro, versati sull’apposito conto corrente.

Abbiamo anche provato a chiedere alla Pro Loco di Anguillara, una settimana fa, quale fosse stata la cifra raccolta per la beneficenza verso le popolazioni dei comuni danneggiati. La risposta è stata un laconico “A breve verrà fatto un comunicato ufficiale dal Comune con tutta la rendicontazione della manifestazione”.

Ci chiediamo, se è stato effettuato un bonifico, un versamento su un conto corrente, o una qualsiasi altra forma di trasferimento di denaro in favore di Amatrice o di uno degli altri comuni, non era più semplice comunicarlo? Per caso, per effettuare il pagamento, bisogna prima attendere che vengano fatti i conti tra ricavi e spese?

Non vorremmo essere tacciati di risultare troppo critici, ma crediamo che vista la destinazione di quanto raccolto con la festa, non si possa attendere un mese per tirare le somme. Altrimenti si rischia di fare come con la Sagra del pesce, per la quale è stato annunciato un bilancio da presentare pubblicamente, ma ad oggi, dopo oltre tre mesi, ancora non sembra che tutti gli zeri siano incolonnati al punto giusto.

Sapere quanto è stato ricavato, quando e dove è stato versato è un’informazione importante per quanti hanno collaborato con la festa, prestando gratuitamente la loro opera, e per quanti hanno partecipato con la convinzione di fare qualcosa di buono. Se un versamento è stato effettuato, è bene che questa informazione venga immediatamente condivisa con la cittadinanza, senza dover attendere comunicati ufficiali.

LEGGI ANCHE: Anguillara, solidarietà per Amatrice: ecco il ricavato delle iniziative




Frosolone: Fausto Leali incanta il pubblico

 

di Silvio Rossi

 

FROSOLONE (IS) – Si è concludo in musica il ferragosto di Frosolone, storica patria dei coltelli nelle montagne altomolisane. Nello spazio di via Filangeri, storico teatro delle manifestazioni estive, si è esibito Fausto Leali. Il cantante, ricordato per la voce blues, che ha avuto pochi rivali nella penisola, ha ripercorso in oltre due ore di concerto una carriera di ormai mezzo secolo, cantando molti dei brani che lo hanno reso famoso non solo in Italia.

 

Particolarmente apprezzata la verve con cui l’artista, nonostante i settanta anni superati, non si è certamente risparmiato, dimostrando di meritare ancora l’appellativo di “negro bianco”, datogli per il particolare timbro della voce, che ricorda quella di alcuni bluesman di colore, come Wilson Pickett, che cantò nel Sanremo del 1968 “Deborah”, uno dei primi successi dell’artista bresciano, collaborazione dalla quale nacque una grande amicizia.


Al mondo del blues, Leali ha offerto un omaggio, durante il concerto, interpretando un medley di successi di James Brown, uno degli artisti che più l’hanno influenzato durante gli anni della formazione musicale, interpretando una versione particolarmente grintosa di “I got You” e di “It's a Man's Man's Man's World”. Nel corso della sua carriera, Leali ha cantato alcune canzoni in coppia con artiste di notevole fama, come Mina, Loredana Bertè, Luisa Corna, e soprattutto con Anna Oxa, nel Sanremo 1989, dove la coppia si impose col brano “Ti lascerò”. Le voci femminili sono state interpretate, nel concerto, dalla donna che da alcuni anni lo affianca sia sul palco che nella vita, Germana Schena, dotata anch’essa di una voce di tutto rispetto, capace di riuscire a supportare adeguatamente i virtuosismi vocali.

 

Particolarmente apprezzato dal folto pubblico presente, che nelle fasi finali del concerto si è esibito nei cori, in particolare con l’ultimo brano presentato in scaletta, la canzone che lo portò al successo, che tutt’ora lo identifica: “A chi”. Abbiamo raggiunto Fausto Leali nel backstage per una breve intervista, durante le foto di rito che il cantante ha concesso ai suoi fans.

 

Dopo tanti anni di carriera continui a cantare con una voce sensazionale nonostante l’età. Qual è il tuo segreto?
Non lo so. Ce l’ho, è la mia voce che è così. Faccio molti concerti, durante l’anno.
Fai esercizi per mantenerla?
Esercizi non ne faccio mai
Durante il concerto hai fatto un omaggio a James Brown.
Certo, anche per spezzare un poco. Questo è stato un genere con il quale ho iniziato, quindi me lo porto dietro anche nelle mie interpretazioni di altre canzoni, un po’ di questa musica nera c’è sempre dentro, per cui un omaggio ogni tanto lo faccio.
Il pubblico continua a seguirti con molto affetto, e lo si è visto anche stasera nel finale, quando tutti cantavano i tuoi più grandi successi. Quanto ancora ti emoziona?
Molto, altrimenti non farei più questo lavoro. Lo faccio volentieri perché ogni sera è una cosa nuova.

 




Anguillara, nomine a 5 stelle: è ancora polemica

di Silvio Rossi

ANGUILLARA (RM)
– Non si placano le polemiche verso la neo amministrazione pentastellata di Anguillara dopo le dimissioni dell'assessore Franco Bernardini con deleghe al Centro storico, Biblioteca, Associazionismo e Piroga alle quali hanno fatto seguito la revoca delle deleghe per altri due assessori: Giovanni Chiriatti vice sindaco con deleghe alle Aree periferiche e comitati di quartiere e Franca De Santis con deleghe alla Cultura e archivio storico.


Al centro della polemica, che sta animando i social dedicati alla città sabatina,  oltre alla circostanza che appare agli occhi di tutti come il siluramento dell'ex vice sindaco ed ex assessore Giovanni Chiriatti, personaggio che si è rivelato fondamentale per la vittoria del M5s di Anguillara alle trascorse amministrative,  è stata la successiva nomina ad assessore della giunta pentastellata  dell'avvocato Andrea Piccioni, tra l'altro già assessore all’ambiente con delega sulla società municipalizzata ESA durante la seconda giunta di centrodestra di Antonio Pizzigallo e già coordinatore del locale circolo de “La Destra” di Francesco Storace. La cosa è quindi apparsa in contrasto con i principi fondativi del Movimento Cinque Stelle, che non prevedono la partecipazione di persone che hanno avuto incarichi politici per altri partiti. Sembrerebbe quindi che quest'ultimo principio fondativo ad Anguillara non sia stato rispettato, come non si trova ancora traccia della percentuale di decurtamento che adotteranno sindaco e assessori pentastellati sulle loro rispettive indennità. 

Andando a leggere la lista dei candidati al Consiglio Comunale del Movimento di Anguillara, e degli assessori presenti e passati, appare di tutta evidenza che sono diversi i membri che nella politica locale hanno avuto le mani in pasta già prima che l’universo pentastellato si fosse affacciato all’orizzonte. Dell’avvocato appena nominato, che solo quaranta giorni prima aveva già declinato l’offerta del sindaco, rendendo nota la decisione presa attraverso facebook ponendo come ostativi i gravosi impegni lavorativi che nell’arco di poche settimane si sarebbero improvvisamente dissolti tanto da permettergli di accettare l'incarico assessorile.

Sono invece quattro i candidati consiglieri che in passato avevano già preso parte alle elezioni amministrative locali. Uno dei quali era proprio l’ex vicesindaco e assessore Giovanni Chiriatti, che aveva partecipato con una lista civica, “ImmaginAnguillara”, nata con principi non molto dissimili da quelli che hanno dato vita al movimento grillino. Una lista, ImmaginAnguillara, che accoglieva le stesse istanze dei Cinque Stelle, l’insofferenza per i partiti tradizionali, la necessità di trasformare completamente la politica, la volontà di non apparentarsi con chi, a loro avviso, aveva determinato le condizioni che avevano generato la crisi attuale. La partecipazione a questa formazione non ha però rappresentato un problema per il Movimento di Anguillara. In fondo molti odierni militanti pentastellati provengono da quell’esperienza, compreso l’altro ex assessore, quel Franco Bernardini che ha rassegnato le proprie dimissioni per problemi di tempo e, cosa che dopo la vicenda occorsa agli altri due ex colleghi, lascia perplessi sulla spontaneità del gesto.

Certamente molto meno compatibili con i dettami grillini sono state le candidature di altri consiglieri della lista Cinque Stelle di Anguillara che, a differenza di quanto prevede il codice del Movimento, non possono certo considerarsi politicamente delle “verginelle”. Con la lista “Vento di Centro”, che vedeva come candidato sindaco Sergio Manciuria, colui che alle trascorse elezioni, in caso di vittoria di Antonio Pizzigallo avrebbe ricoperto il ruolo di vicesindaco venne candidata Daniela Miceli, presente nella lista Cinque Stelle, anche se non è riuscita a essere eletta.

Con la lista Volta Pagina, capitanata da Daniela Gasperini, esponente di Forza Italia, ha partecipato invece Giuseppe Gasperini, oggi consigliere comunale pentastellato con la sindaca Anselmo, con le deleghe a Sicurezza, Lavoro, Sanità e Formazione.
Con la lista dell’ex sindaco di centrodestra Antonio Pizzigallo si era invece candidato Ernesto Liberati, l’iper comunicativo consigliere delegato a Sport, Attività produttive e Informatizzazione. Candidato proprio nella lista che l’avversario della Anselmo al ballottaggio aveva costituito nel 2011. Uomo “del nemico”, che oggi si presenta come “nuovo, senza macchia e senza peccato”.
Non è certo l’unica persona del Movimento “illuminato” quasi come se Anguillara fosse contigua a Damasco. Ci sono altri membri del meetup che in passato hanno militato nei partiti tradizionali, che si sono candidati con gli stessi partiti che oggi i nuovi amministratori combattono come “il male dei mali”, persone che hanno rappresentato la lista ai seggi, che oggi scrivono “stiamo lavorando”, quasi come fossero degli assessori o dei consiglieri occulti, le vere “menti grigie” che governano la città di Anguillara.
 




Roma Capitale: la Cisl denuncia la mancanza di trasparenza

di Silvio Rossi

ROMA – La trasparenza non si esercita solamente con dichiarazioni a effetto, bensì è una pratica costante che necessita dell’impegno di chi si pone a guida di un ente. Su questo principio il segretario della Funzione Pubblica della CISL di Roma e Lazio, Giancarlo Cosentino, ha inviato una richiesta alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, per denunciare l’atteggiamento adottato dalla Direzione del Dipartimento Risorse Umane, che nonostante la dichiarata disponibilità della prima cittadina, ha negato all’organizzazione sindacale l’accesso agli atti in merito alla mancata erogazione nella busta paga di Giugno del salario accessorio.

In una nota, la Cisl Funzione Pubblica afferma: “La sbandierata semplificazione così come la partecipazione ai processi organizzativi si infrangono negli scogli ormai obsoleti di una burocrazia ferma a qualsiasi stagione del cambiamento. Per cambiare, Roma, ha bisogno di essere riorganizzata, ma per questo la Sindaca deve poter esercitare il suo ruolo di direzione. Oggi purtroppo viene smentita da chi fino ad ora ha avuto l’incontrastato governo di una burocrazia inadeguata a governare una macchina di 23000 dipendenti. E’ imbarazzante e grave, che senza motivazione alcuna i vertici amministrativi della direzione delle risorse umane, in palese violazione di legge, contrastino passivamente ogni più elementare richiesta di trasparenza. Sono sempre quei vertici amministrativi che ad oggi non sono in grado di spiegare perché 23.000 dipendenti non ricevano il loro giusto salario o magari venendo meno a loro doveri d’ufficio non pubblicano bandi per procedere al conferimento delle posizioni organizzative lasciando l’ente in un caos organizzativo mai conosciuto ad ora”. La richiesta del sindacato, indirizzata alla direzione capitolina, intendeva conoscere i motivi per cui ai dipendenti di Roma Capitale non è stato erogato il salario accessorio. Alla richiesta di accesso agli atti, è stato risposto con un diniego. Pur imputando alla struttura burocratica la mancata collaborazione, è proprio alla Raggi che viene chiesto l’intervento, per risolvere la questione. In una lettera a lei indirizzata, viene chiesto: “Di certo le sue indicazioni sulla massima trasparenza delle procedure e la storia politica mal si coniugano con una palese violazione del diritto che sta portando avanti la Direzione del personale. Le chiediamo un immediato intervento al fine di ripristinare il diritto e la trasparenza anche da Lei invocata. Purtroppo, nostro malgrado, se non arriveranno tangibili segnali nelle prossime ore saremo costretti ad intraprendere una via di tutela legale che per gli scriventi è sempre l’ultima ratio”. Insiste la nota “Chiediamo alla Sindaca come si sarebbe comportata, se ancora nel suo ruolo di consigliera comunale del suo schieramento politico se tutto ciò fosse accaduto”.




Anguillara: Pro Loco "stellare" per pochi intimi?

 

di Silvio Rossi

 

ANGUILLARA (RM) – Ad Anguillara nuove polemiche nei confronti della Pro Loco, l’associazione che è stata destinata dall'amministrazione Comunale a occuparsi dell’organizzazione, in esclusiva delle feste cittadine. Come descrive la legge 13 del 2007 della Regione Lazio, le Pro Loco devono prevedere, nello statuto, che “sia garantito il metodo democratico di accesso ai cittadini”. Ciò significa che tutti i cittadini che fanno regolare richiesta, se non hanno limitazioni dei propri diritti civili, possono iscriversi alla stessa. Una norma che non sembra essere stata rispettata ad Anguillara dove dieci persone, impegnate da anni nella valorizzazione turistica del territorio e che avrebbero potuto proprio per questo motivo essere molto utili nelle attività che la stessa organizzazione deve realizzare, si sono viste negare l’iscrizione con una lettera firmata dal presidente della Pro Loco di Anguillara Riccardo Papi, nella quale come motivazione di tale diniego, si afferma solamente “ai sensi dell’articolo 5 dello statuto della Pro Loco”. Uno statuto che sembrava quasi un segreto di stato, non era pubblicato sul sito dell’associazione, fino a qualche giorno fa e giravano voci (ad arte) che confermavano come nell’articolo 5 dello statuto fosse prevista la possibilità di rifiutare l’iscrizione senza motivazione. Il rifiuto senza motivazione è esattamente agli antipodi di quanto previsto nella legge regionale. Chi decide se una persona è degna o meno di entrare nella Pro Loco? Possibile che in un gruppo di dieci persone, che hanno fatto richiesta, tutti non abbiano le caratteristiche previste, che d'altronde non sono scritte da nessuna parte, per poter partecipare? Seppure qualcuno tra i richiedenti possa essere entrato in contrasto con gli attuali vertici dell’organizzazione, cosa peraltro che non può essere ostativa dell’iscrizione, per quale motivo tutti quanti sono stati rifiutati compreso anche chi non ha mai scritto o detto nulla riguardo le ultime polemiche sull’organizzazione delle feste ad Anguillara? Qual'è la loro colpa? Forse di essere amici o parenti delle persone critiche?


Il sindaco faccia chiarezza
Un comportamento come questo non trova giustificazioni, e pone, a questo punto, agli amministratori comunali e al sindaco Sabrina Anselmo in primis, un quesito diretto. È giusto che il sindaco assegni compiti alla Pro Loco se questa adotta comportamenti che potrebbero apparire in netto contrasto con i principi democratici richiamati dalla legge regionale? Il sindaco non ritiene estremamente grave quanto avvenuto? Non sarà il caso che intervenga per fare chiarezza e garantire il rispetto delle regole?


Esclusi e la polemica Intanto gli “esclusi” ci fanno sapere di aver posto il problema anche durante le riunioni avvenute a palazzo comunale con il consigliere di maggioranza Ernesto Liberati che si è occupato della faccenda, ma a quanto ci viene riferito, quando veniva posto il problema il consigliere invece di cercare di risolvere il problema, avrebbe accusato queste persone di cercare di fare solo polemica. Ci dicono gli interessati che proprio il consigliere Liberati si è adoperato per sollecitare i rappresentanti delle associazioni locali a interloquire con la Pro Loco di Anguillara, per cui giudicano incomprensibile il suo comportamento.


Difficoltà di comunicazione In fondo, non dovrebbe essere difficile per il sindaco Sabrina Anselmo interfacciarsi con la dirigenza della Pro Loco, considerato anche il fatto che nel consiglio direttivo della stessa, stando al sito ufficiale della Pro Loco di Anguillara, il segretario risulta essere Paola Anselmo, sorella del sindaco, con la quale la prima cittadina non dovrebbe avere difficoltà nel farsi comprendere. Difficoltà di comunicazione che invece abbiamo riscontrato noi, dato che a una precisa richiesta di spiegazioni in merito alle motivazioni del rigetto delle 10 domande, indirizzata proprio al segretario della Pro Loco, non abbiamo ancora ricevuto risposta.




ANGUILLARA, LE RISIBILI SCUSE DELLA PRO LOCO

di Silvio Rossi

 

Ci sono casi in cui le giustificazioni sono peggiori del danno iniziale. Perché quando vengono fornite risposte inconsistenti e in gran parte non veritiere, non si fa altro che confermare che quanto affermato in precedenza da chi ha sollevato critiche corrispondeva alla realtà.
Questa massima si può applicare benissimo a una nota che, dopo alcuni tabella in cui si contestano le scelte della Pro Loco, è stata pubblicata per fornire chiarimenti. La prima affermazione recita: “Le motivazioni che hanno spinto la Pro Loco, per quest’anno, ad affidare la gestione del cottio ad un catering esterno sono state dettate dall’esigenza di conoscere e far conoscere alla cittadinanza quelli che sono gli incassi (fino ad oggi solo ipotizzabili) di una manifestazione storica…”. Vorrebbero farci credere lor signori che, per riuscire a conoscere gli incassi di una manifestazione bisogna affidarsi a un catering esterno?
Non c’è bisogno di essere organizzatori di eventi, per comprendere la puerilità di quanto affermato. Basta andare in una qualsiasi delle manifestazioni che vengono realizzate in tutte le stagioni, a Roma come nei paesi più piccoli, l’ente organizzatore, specialmente quando coesistono nell’evento più soggetti, gestisce la cassa per tutti, e vengono rilasciati dei buoni, con cui gli avventori si presentano ai vari stand. È un sistema semplice, efficace, adottato ovunque, solo qui a Anguillara non si riusciva a utilizzarlo per conoscere esattamente quanto venduto da ogni singola fraschetta?
Quindi non era necessario affidarsi a un catering esterno. Quanto fatto con questa società lo si sarebbe potuto fare anche con le associazioni cittadine, anche perché non crediamo il catering sia venuto fino ad Anguillara, abbia lavorato per due giorni, senza ottenere un compenso. A questo punto è lecito quindi chiedersi: come è stato scelto questo catering? Quanto è stato retribuito? Ne sono stati contattati altri? Le associazioni che gli anni scorsi hanno organizzato le fraschette sono state interpellate per prestare lo stesso servizio del catering alla stessa cifra, o sono state completamente ignorate?
Altra frase che ci lascia perplessi: “Tra qualche giorno pubblicheremo il rendiconto ufficiale in totale trasparenza”. Bene, ottima cosa. Mi chiedo però se negli anni scorsi, quando la Pro Loco ha organizzato eventi PER CONTO DEL COMUNE, godendo di una convenzione in tal senso, quante volte è stato pubblicato il rendiconto ufficiale di una qualsiasi delle feste? Perché non ci sembra che tanta trasparenza sia il normale modus operandi. Negli anni passati non abbiamo mai letto sui gruppi social cittadini nulla che sia stata una rendicontazione, seppure approssimativa, effettuata dalla Pro Loco. Abbiamo invece più volte trovato determine comunali che elargivano alla stessa associazione quote di migliaia di euro come contributo per l’organizzazione dei vari eventi.
Continuando a leggere la nota della Pro Loco, appare scritto: “Quest’anno, per via del doppio turno elettorale, la Sagra è stata posticipata a Luglio, periodo non ottimale per il lattarino”. Giustificazione che ha fatto non poco sorridere i lettori. Storicamente la sagra del pesce ad Anguillara si è sempre svolta a luglio, al limite a cavallo tra giugno e luglio. Solo negli ultimi due anni, per non sovrapporsi con iniziative di successo nei paesi vicini, si è anticipato di qualche giorno. Basta vedere gli ultimi anni, e leggiamo che nel 2009 la sagra c’è stata il 12 luglio, nel 2013 dal 5 al 7 luglio, negli altri anni tra il 2010 e il 2012 la sagra è coincisa con la prima domenica di luglio. Ci chiediamo quindi, perché fare affermazioni che sono così facilmente smentibili?
Nota a parte, però, vogliamo chiedere conto di un’altra affermazione effettuata dall’associazione che ci ha lasciato basiti. Sul loro sito, nella sezione notizie, c’è scritto che: “la Pro Loco di Anguillara Sabazia informa che opera nella massima legalità ed è iscritta: ALL'ALBO REGIONALE – PRO LOCO DEL LAZIO – ISCRIZIONE N. 179”.
Basta andare però a leggere l’albo regionale, e scopriamo che la stessa è iscritta solamente a partire dal 2015 particolare che hanno omesso (http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_documenti/TUR_DD_G07063_21_06_2016_Allegato1.pdf). Ci chiediamo a questo punto. Come mai la Pro Loco operava già da diversi anni, senza essere iscritta all’albo? Come era possibile che nel 2007 sia nata un’associazione cittadina, denominata “Pro Loco Anguillara Sabazia”, se l’articolo 1 comma 2 del disciplinare della Provincia di Roma recita: “La denominazione ‘Pro-Loco’ è riservata esclusivamente alle associazioni iscritte all’Albo”? Perché mai il Comune ha elargito contributi e ha approvato la convenzione con un’associazione che, da quanto mostrano i documenti, sembra non avesse avuto le carte in regola?
Eppure, un anno prima dell’iscrizione all’albo, il Consiglio Comunale, con N.Reg. 970/2014, ha deliberato la: “APPROVAZIONE CONVENZIONE COMUNE DI ANGUILLARA SABAZIA – PRO LOCO”. Dobbiamo ritenere questa approvazione come annullabile a tutti gli effetti di legge, per mancanza dei requisiti da parte della Pro Loco?

Ci viene da chiedere al sindaco, le elargizioni effettuate dal Comune alla Pro Loco prima dell’iscrizione erano regolari? Se no, si può pensare di chiedere indietro tali somme? Nel caso si rilevassero irregolarità che hanno comportato un danno economico al Comune, ha intenzione questa amministrazione di perseguire i responsabili, e richiedere gli eventuali danni, economici e d’immagine?

Chiediamo infine alla Pro Loco, che si lamenta rispetto alle “Associazioni […] che non hanno mai investito parte degli incassi, come è giusto che sia, nello sviluppo turistico del Paese”, quanto dei propri incassi è stato investito nello sviluppo turistico di Anguillara? Conosciamo casi in cui alcune associazioni hanno devoluti parte degli incassi per scopi sociali. Ci sono associazioni che hanno aiutato persone di Anguillara finite in difficoltà perché hanno perso il lavoro, in un caso in particolare ne siamo stati testimoni. Possiamo fare la stessa affermazione sulla Pro Loco? Ha realmente a cuore lo sviluppo cittadino e la bellezza di Anguillara? A giudicare dalle condizioni con cui viene tenuto il magazzino che il Comune ha concesso in comodato d’uso alla stessa, e illustrato nella foto allegata all’articolo, temiamo di conoscere la risposta.




ANGUILLARA, PONTON DELL'ELCE, NON SI SVOLGERA' LA SAGRA DELLA CIAMBELLA

di Silvio Rossi

 

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Dopo dodici edizioni, che hanno avuto sempre un grande successo di pubblico, quest’anno la sagra della ciambella, tradizionale appuntamento estivo nella frazione di Ponton dell’Elce, organizzato dal Centro Anziani, non si svolgerà.


Forte la delusione di quanti erano ormai abituati all’appuntamento di fine luglio, un’iniziativa che almeno un week end portava nella frazione anguillarina un gran numero di persone, sia dal centro di Anguillara che dai paesi limitrofi.


Già lo scorso anno, con la cessione del centro sportivo comunale Giancarlo Terzi a un’associazione che si è assunta in carico la gestione della struttura , si erano create una serie di incomprensioni, e l’organizzazione della festa è stata in dubbio.


Quest’anno invece sembra che le distanze tra i soggetti interessati non siano state superate, col risultato dell’annullamento della manifestazione.


 


Abbiamo cercato di sentire il parere di tutti i soggetti interessati, per cercare di avere un quadro completo della situazione. Per primo abbiamo sentito Giuseppe Simiele, direttore sportivo dell’Associazione Boxe and Sons, che gestisce il centro:


 


Chi vi ha chiesto di effettuare la sagra presso il centro sportivo, il Comune o il Centro Anziani?


 


Il centro anziani nella persona del presidente e del vice sono venuti in palestra a chiedere se era possibile ed abbiamo risposto come l’anno scorso fate richiesta al comune e fatela protocollare. Poi in Comune abbiamo avuto un incontro dove hanno chiesto il nostro consenso. Abbiamo detto che per noi non è un problema ma ci devono esonerare da ogni responsabilità.


E il comune alla fine non ha concesso l’autorizzazione


A quanto sembra no. Ho appreso la notizia con il post del presidente del centro anziani… perché anche noi eravamo in attesa


Alcune persone nel quartiere vi accusa di essere voi i responsabili della mancata realizzazione della sagra. Cosa vuoi rispondere loro?


Che non é in nessun modo nostra responsabilità quanto avvenuto, anzi i rapporti con i promotori della sagra sono più solidi di prima

 

E proprio al Presidente del Centro Anziani, organizzatore della manifestazione, abbiamo chiesto quali siano stati i problemi:


Qual è la prima cosa che ti viene in mente, sconforto, amarezza, rabbia?


 Sicuramente amarezza


 Da qualche mese si capiva che la situazione centro sportivo non avrebbe avuto una facile conclusione. Avete valutato la possibilità di spostarvi, anche se posti idonei è difficile trovarli?


 Non ci sono altri posti idonei a Ponton dell’Elce. Volendo avrei potuta fare sia a Tragliatella che ai terzi ma non è la stessa cosa, per me non è solo l'aspetto merceologico, ma una sagra che ha portato prestigio e notorietà a Ponton dell’Elce e al comune di Anguillara Sabazia


 Il comune dice che se voi aveste fatto la polizza assicurativa, avrebbe potuto essere fatta la festa. È vero, e quando ve l'hanno detto, in caso?


 Io la polizza la stipulo tutti gli anni, ma come hanno scritto loro io sarei responsabile anche se qualcuno si fa male alle giostre, e non è vero che il problema è la polizza. Il problema che il Comune non mi ha affidato il centro sportivo, come potrebbe da contratto stipulato per l'affidamento all’associazione che lo gestisce ma si è completamente defilato. Gli accordi verbali con il vice sindaco Chiriatti e l'assessore Liberati erano che loro esercitavano il diritto di usare il centro sportivo per un evento istituzionale, come è la Sagra della ciambella, prendendosi la responsabilità del posto, mentre per iscritto loro si sollevano da ogni responsabilità lasciando la palla tra me e l’associazione, che non avrebbe mai dato il suo assenso se non obbligato dal Comune.


 Leggendo la lettera del Comune, però, mi sembra che le richieste fatte siano le stesse che vengono fatte alle altre associazioni quando organizzano eventi ad Anguillara.

 La responsabilità di ciò che facciamo noi ce la prendiamo, ma non di tutta l'area, che deve essere comunale e assicurata da loro per problemi strutturali, non da me. Il problema però è che non è vero che avevo a disposizione l'area ma che dovevo avere il nulla osta dal gestore. E ALLORA CHE PATROCINIO È?

 

Respinge le accuse il vicesindaco Giovanni Chiriatti, che interpellato sulla questione ci ha scritto:

“La questione è chiara così come la mia posizione. Sono addolorato del fatto che la sagra non si faccia ma ci sono regole che vanno rispettate. Qualsiasi associazione ( il centro anziani va considerato come tale) che organizza una festa, anche se con il patrocinio del Comune, deve, oltre alle normali autorizzazioni, deve sollevare il comune da ogni responsabilità. Il centro anziani, a differenza dello scorso anno, ha chiesto al comune di farsene carico. Inizialmente abbiamo detto che avremmo verificato la fattibilità con gli uffici competenti ma, purtroppo, non è stato possibile assecondare le richieste degli organizzatori della sagra. Patrocinando l'evento il Comune ha messo  a disposizione, gratuitamente, il suolo (in questo caso il campetto di calcetto per la musica e la zona antistante per la frittura e la vendita delle ciambelle), la corrente, i bagni chimici (considerato che quelli attuali non hanno ancora l’agibilità ), l'ambulanza ed una pattuglia di vigili. Chi mi conosce – prosegue Chiriatti – sa che ho sempre apprezzato lo sforzo organizzativo di questa manifestazione. Le ciambelle preparate dalle donne di Ponton dell'Elce sono squisite e farebbe piacere a chiunque mangiarle, me per primo, ma quest'anno non sarà possibile per i motivi che vi ho sopraelencato anche se mi sono impegnato in prima persona per risolvere la questione”.

 

Da osservatore esterno, rileviamo come, da ciò che sembra, non c’è stato un incontro con tutte le realtà coinvolte, in modo da stabilire un programma completo su chi doveva fare cosa, e sulle reali volontà delle singole parti a superare i problemi.

Negli anni scorsi, ci chiediamo, come avveniva la festa? La responsabilità per eventuali incidenti che avrebbero potuto verificarsi in occasione della sagra, di chi era? Degli organizzatori come nelle altre feste simili, o del Comune? Erano state fatte deroghe ad hoc per superare l’empasse?

Oggi sono tutti contro tutti: il Centro Anziani è arrabbiato col Comune, il Comune assegna la responsabilità al Centro Anziani, alcuni cittadini se la prendono con l’associazione sportiva, dimostrando forse un’ostilità che poco c’entra con la sagra, che viene utilizzata strumentalmente per cercare di alzare inutili polveroni.

Quest’anno, a Ponton dell’Elce, ci troviamo nella condizione dichiarata nel vecchio proverbio, non tutte le ciambelle riescono col buco

 




ROMA, CONCORSO DISABILI. QUATTRO ANNI DI PROMESSE: LA RAGGI FACCIA QUALCOSA

di Silvio Rossi

Roma – Non si rassegnano alle troppe carenze della burocrazia gli idonei al concorso per categorie protette indetto da Roma Capitale nel 2012, in attesa di una possibile assunzione. Quattro anni di promesse, di attese vane, non hanno scoraggiato quanti hanno creduto, al momento della lettura dei risultati del concorso, di aver finalmente risolto i problemi.

Dal momento in cui sono state effettuate le prove del concorso siamo ormai al terzo sindaco. Fu durante la giunta Alemanno che si bandì la procedura, assieme a una serie di altri concorsi per 22 figure diverse. Alle categorie protette fu riservato un bando come “redattore pagine web e operatore URP”, con 60 assunzioni immediate, oltre alla possibilità di scorrimento della graduatoria per le ulteriori necessità.

Dopo la chiamata dei vincitori, però, rallentata anche per via delle verifiche effettuate da Marino, convinto di trovare irregolarità nelle procedure, gli idonei oltre la sessantesima posizione sono stati chiamati col contagocce. A oggi sono stati chiamati fino alla posizione numero 95, su una graduatoria di circa 280 idonei.

Carenza di personale Eppure Roma Capitale si trova in carenza di personale assunto con categorie protette, obbligatorie per legge in percentuale rispetto al totale del personale assunto. Negli uffici capitolini e dei suoi municipi le categorie protette sono inferiori, rispetto a quanto stabilito dalle norme, di circa 260 unità, un numero che è ben superiore al numero di idonei ancora in graduatoria.
Una rappresentante del comitato disabili, Silvia Agostinetto, ha scritto una lettera denunciando questa situazione alla neo sindaca Virginia Raggi, che ha tenuto tra le sue competenza la delega al personale.
“Prima delle elezioni – ci dice – gli ex consiglieri cinque stelle ci hanno espresso più volte la loro solidarietà, oggi devono dimostrarci che alle parole possono e devono seguire i fatti”.
Ora il comitato sta inviando nuovamente tutta la documentazione al sindaco, perché si metta definitivamente fine a questa vicenda che si è protratta oltre i tempi umanamente accettabili