Banche Venete, bankitalia replica a Consob: la avvertimmo su banche venete

Bankitalia replica alla Consob che aveva accusato la banca centrale di non essere stata avvisata sui problemi relativi alle banche venete. La segnalazione della Banca d’Italia alla Consob nel novembre 2013 sull’incoerenza del prezzo dell’aumento di capitale di Veneto banca, ha detto il capo della Vigilanza di Banca d’Italia, Carmelo Barbagallo, nel corso della sua testimonianza di fronte alla commissione d’inchiesta, era più che sufficiente per far scattare un warning dell’altra autorità. Se poi l’autorità non agisce non so, non so cosa sia successo nei comitati tecnici”. La Banca d’Italia, ha spiegato Barbagallo, segnalò che il prezzo per l’aumento di capitale di Veneto Banca era “incoerente con il contesto economico. Nel momento in cui la Consob ritiene di non avere i mezzi per poter fare una verifica poteva chiedere a noi, cosa che non ha fatto. Ricordo che esiste un luogo deputato a scambio di informazione, il comitato tecnico e lì poteva chiedere. Se non avesse avuto i mezzi avrebbe potuto dire che non li aveva e avremmo ispezionato noi”.

A sferrare il primo attacco è il dg Consob Angelo Apponi, spiegando che Banca d’Italia nel 2013 non segnalò all’authority “problemi” di Veneto Bancain vista dell’aumento di capitale anzi indicò che l’operazione era “strumentale a obiettivi previsti dal piano per effettuare eventuali acquisizioni coerenti con il modello strategico della banca salvaguardando liquidità e solidità”.

Secondo Apponi la Consob ricevette dalla Banca d’Italia nel 2013 informazioni incomplete per valutare il prezzo dell’aumento di capitale lanciato quell’anno da Veneto Banca. “Ci viene detto (nella comunicazione ricevuta da via nazionale, ndr) che il prezzo è alto. Altro è quello che leggiamo nel verbale ispettivo, che riceviamo nel 2015, dove si dice che la metodologia di calcolo del prezzo è irrazionale e ci sono dei vizi. L’informazione è significativamente diversa”. Quanto a Banca Popolare di Vicenza, ha rilevato Apponi, Consob “non ricevette nessuna informazione da parte di Bankitalia sul prezzo”.

Il tema del prezzo delle azioni dell’aumento di capitale lanciato dagli istiuti veneti è proprio uno di quelli su cui sono emerse le maggiori contraddizioni nel primo intervento in aula dei due. Prezzo che sarebbe stato stabilito al di sopra del valore di mercato con meccanismi carenti e oggetto di forti rilievi nelle ispezioni di Banca d’Italia. Verbali ispettivi che non è chiaro se siano stati trasmessi a Consob anche in forma non integrale