Albano Laziale, dopo quasi mezzo secolo piazza Mazzini si rifà il look

ALBANO LAZIALE (RM) – Piazza Mazzini si rifà il look ad Albano Laziale dove sono ripartiti i lavori che hanno già visto demolire la vecchia pensilina dell’autobus e l’edicola.

Un intervento di riqualificazione urbanistica che si attendeva da quasi mezzo secolo quello delle due strutture di piazza Mazzini dove si nascondeva il degrado che aveva raggiunto livelli preoccupanti, soprattutto per le attività commerciali.

La fine lavori è prevista per il nuovo anno, si parla dei primi mesi, quando alla piazza sarà restituita una nuova pensilina per la fermata delle linee di autobus in partenza per la Capitale e per il litorale.

La nuova pensilina sarà in materiale trasparente che a differenza di quella vecchia permetterà di vedere la parte posteriore dove sono presenti le attività commerciali e dove si nascondeva il degrado.

Soddisfazione da parte degli amministratori comunali per il traguardo raggiunto. “Promessa mantenuta con la cittadinanza” hanno commentato il primo cittadino Nicola Marini, il consigliere Massimiliano Borelli e il vice sindaco con delega ai Lavori Pubblici, Maurizio Sementilli .




Trento, Biblioteca comunale: digitalizzati oltre mille ritratti da testi antichi

La Biblioteca comunale arricchisce le piattaforme Wikimedia

TRENTO – Sono passati ormai cinque anni da quando la Biblioteca comunale è approdata sulle piattaforme della conoscenza libera Wikimedia. Grazie anche alle opportunità offerte dal servizio civile provinciale, che permette ogni anno di selezionare un/a volontario/a che opera in qualità di “Wikipediano in residenza” seguendo questi progetti, la Biblioteca collabora attivamente alla creazione e alla modifica di voci sull’enciclopedia Wikipedia, al caricamento di immagini in pubblico dominio di interesse storico/artistico su Wikimedia Commons (il più grande archivio al mondo di immagini libere), alla digitalizzazione e pubblicazione di materiale librario (manoscritto o a stampa) su Wikisource.

L’iniziativa
fa parte di un percorso che la biblioteca ha da tempo intrapreso e che, accanto
alla digitalizzazione delle opere antiche e storiche, prevede anche la
possibilità di libero riuso per chiunque, nella convinzione che le biblioteche
debbano lavorare per la massima diffusione della conoscenza, rimuovendo ogni
ostacolo fra i documenti che conservano e il pubblico che desidera fruirne.

Il
progetto sulla ritrattistica negli antichi testi a
stampa
ha proseguito e ampliato
quanto già fatto in precedenza. Utilizzando anche in questo caso le raccolte di
documenti antichi conservate presso la Biblioteca in via Roma, si è voluto
mettere a disposizione ad accesso libero e gratuito il più alto numero
possibile di ritratti di personaggi storici e di interesse enciclopedico, per
un totale di oltre mille immagini. Le opere sono tutte anteriori al XX secolo,
e la maggior parte è collocabile negli ultimi decenni del XVI secolo.

La
gallery dei ritratti digitalizzati propone prevalentemente calcografie, ma sono presenti
anche cospicui nuclei di xilografie e cromolitografie. I personaggi ritratti
sono imperatori romani, imperatori bizantini, imperatori del Sacro Romano
Impero, pontefici (fino a Leone XIII), capitani di ventura, artisti/e, letterati/e,
teologi, scienziati. Le immagini sono state digitalizzate, post-prodotte,
descritte (segnalandone dimensione, tecnica utilizzata, autore, personaggio
ritratto) e infine caricate su Wikimedia Commons, da dove sono state collegate
con il database di WikiData. Ogni nucleo di ritratti è preceduto da
un’introduzione, che fornisce qualche informazione in merito al volume da cui
proviene (esplicitando contenuto e tradizione dell’opera). I file sono fruibili
e scaricabili da chiunque: alcuni di essi sono già utilizzati all’interno delle
voci Wikipedia.

I
ritratti risultano interessanti per più motivi: anzitutto, nel caso soprattutto
degli imperatori del Sacro Romano Impero e dei pontefici, si tratta di
personaggi che in un modo o nell’altro ebbero a che fare, più o meno
direttamente, con il territorio trentino in antico regime: nello specifico con
lo stato del Principato vescovile di Trento. In secondo luogo, si auspica che
attraverso la loro diffusione si possa da un lato suscitare l’interesse sui
singoli personaggi ritratti, dall’altro porre l’attenzione sull’incisione in
età moderna: si trattò infatti di una tecnica artistica che ebbe molta fortuna,
e che rappresenta uno dei mezzi più utilizzati per la circolazione delle
immagini in quell’epoca, presso tutti gli strati sociali. Occorre inoltre
segnalare la presenza, tra le altre, delle calcografie cinquecentesche dei
trentini Aliprando Caprioli (nel caso dei Ritratti di cento capitani illustri)
e Giovanni Battista Cavalieri (Romanorum Imperatorum effigies e Pontificum
Romanorum effigies).

Accanto
al lavoro di digitalizzazione di ritratti, Diego Gasperotti, volontario in
servizio civile che conclude la sua collaborazione con il Comune a novembre
dopo dodici mesi, si è dedicato alla riscrittura della voce Wikipedia della
Biblioteca comunale di Trento, concentrandosi prevalentemente sulla storia
della sua istituzione e le raccolte che essa attualmente possiede. Ha inoltre
provveduto alla creazione delle voci sui personaggi trentini Matteo II Thun
(uno degli ultimi esponenti della linea italiana dell’importante famiglia
feudale, noto per il suo impegno politico e il collezionismo d’arte, nonché per
la dilapidazione del patrimonio famigliare) e Sigismondo Antonio Manci (vecchio
decano del Capitolo della cattedrale negli anni del passaggio a Trento di
Napoleone e della caduta del Principato vescovile). Sono state ampiamente
corrette e arricchite di informazioni e immagini le voci inerenti Francesco
Vigilio Barbacovi (giurista settecentesco di Taio e cancelliere aulico del Principato
vescovile cui è dedicata l’omonima via di Trento), Domenico Antonio Thun e
Sigismondo Antonio Thun (entrambi principi vescovi d’Età moderna).

Il
progetto ha inoltre previsto una serie di incontri con le classi di alcuni
licei e scuole secondarie di I grado della città sul funzionamento e l’utilizzo
dell’enciclopedia Wikipedia come strumento per un approccio critico e
consapevole alle informazioni in rete.

Il
coordinamento del progetto è di Mauro Hausbergher, hanno collaborato Matteo
Fadini e Barbara Frinolli; la formazione sui progetti Wikimedia è stata curata
dai volontari della comunità wikipediana “Trentino-Alto Adige Wiki”; il
coordinamento generale dei progetti Wikimedia della Biblioteca comunale di
Trento è di Eusebia Parrotto.

Tutti
i progetti sulle piattaforme Wikimedia della Biblioteca comunale sono descritti
su https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:GLAM/Biblioteca_Comunale_di_Trento.




Capranica, arrestato pregiudicato del posto: in casa aveva un arsenale di armi

CAPRANICA (VT) – Un vero e proprio arsenale di armi quello trovato in casa di un pregiudicato del posto durante una perquisizione effettuata dai carabinieri della stazione di Capranica.

7 fucili calibro 12,  4 pistole , 3 pugnali con doppia lama, 3 baionette, 2 Katane, oltre a munizioni comuni e da guerra, tutto detenuto in modo illegale.

Il pregiudicato è stato quindi arrestato con l’accusa di detenzione
illegale e omessa custodia di armi.




“La crociera” il nuovo libro di Gianluca Papadia: una narrazioni di fatti che appartengono alla nostra contemporaneità

“La crociera” è il titolo del nuovo libro di Gianluca Papadia scrittore poliedrico con la passione per il teatro e vincitore di tantissimi premi.
Originario di Pozzuoli Gianluca Papadia da sempre si caratterizza con i suoi libri e i suoi cortometraggi, le sue creazioni raccontano in maniera tragicomica, con storie singolari, narrazioni dei sogni, i vizi, le virtù, ma anche le difficoltà dell’uomo contemporaneo, Gianluca Ppadia si definisce un cantastorie dell’epoca del digitale mettendo in “scena”, in maniera originale, aneddoti del proprio quotidiano.

Nel libro ”La crociera” che contiene ben 14 racconti offre ai lettori un “viaggio”, attraverso la lente d’ingrandimento dello scrittore, narrazioni di fatti che appartengono alla nostra contemporaneità, di un mondo sempre più veloce ed alienante, sempre più individualista ed incredibilmente paradossale, ma reale.

L’Osservatore d’Italia ha voluto fare qualche domanda a Gianluca Papadia sul suo nuovo libro “La crociera” primo classificato al “Premio Marco Polo” ed anche delle difficoltà che uno scrittore contemporaneo affronta.

Di cosa parla “La crociera”?
In questi racconti ci ho messo un po’ di tutto: i fatti di cronaca, le paure di un papà…messaggio che non posso svelare.. toglierei ai lettori lo sfizio di scoprirlo da solo…
Nelle mie opere teatrali c’è sempre un colpo di scena finale che cambia completamente il senso della narrazioni, con i racconti ho scelto la stessa strada. È per questo motivo che sono sempre in difficoltà a svelare la trama delle mie storie. In questa raccolta, molto spesso ho scelto di condire il racconto con l’ottimismo disarmante dell’ironia perché sono convinto che nel cuore di tutti noi ci sia una piccola fiammella di speranza. L’arduo compito del cantastorie è proprio questo; far sì che quella fiammella non si spenga mai.

Raccontaci qualche aneddoto di quando hai cominciato a scrivere…
Questa voglia di stupire i lettori all’ultima riga mi è venuta leggendo il racconto di fantascienza “La Sentinella” di Fredric Brown. Avevo vent’anni e scrissi il mio primo racconto di fantascienza “Il cilindro rosso” proprio ispirandomi a questo capolavoro della letteratura moderna. Il cilindro rosso fa parte di questa raccolta.

Gianluca quando hai deciso di diventare uno scrittore?
Il momento in cui ho deciso di fare lo scrittore è stato da bambino. Mi divertivo a inventare favole, le scrivevo su fogli di quaderno e poi li rilegavo con lo spago, poi aggiungevo una copertina di cartoncino dove avevo disegnato i protagonisti.

Nei tuoi racconti si evince che ami la città di Napoli e le sue contraddizioni raccontaci un po’..
Le contraddizioni di questa città le vivo tutti i giorni nella metro, negli autobus affollati, nel traffico di una metropoli cresciuta sua malgrado..

Si parla di crisi dell’editoria, tu come affronti il problema?
La crisi che ha colpito tutti i settori non poteva risparmiare la cultura, soprattutto in un paese come l’Italia che non fa nulla per incentivarla. Io da lettore incallito, per combattere la crisi, rinuncio a qualcosa pur di non perdermi un libro, ma capisco pure chi non è disposto a spendere venti euro per una nuova uscita. Un altro modo di risparmiare potrebbe essere quello di passare agli e-book, ma io ho bisogno del fruscio e dell’odore inebriante che solo la carta può dare. Da scrittore penso che in periodo del genere sia ancora più difficile trovare una cosa che gli imprenditori italiani non è piaciuto. Malgrado ciò siamo in un’epoca dove l’auto pubblicazione è un modo molto economico di vedere realizzato il tuo sogno, il passaparola sui social può essere un ottimo veicolo di marketing e la distribuzione può essere garantita da giganti del settore come Amazon.




Sulla Roma-Viterbo si viaggia con la porta aperta: ecco il video

È un grave
inconveniente tecnico quanto capitato su di un treno extraurbano della ferrovia
regionale Roma-Viterbo in gestione
all’Atac, immortalato nel video
diffuso sul gruppo facebook del Comitato
Pendolari Roma Nord
. E diventato subito virale. Ovviamente. Le immagini
sono chiare, inequivocabili, e mostrano un convoglio, serie Alstom, in forza al parco rotabili
della linea, marciare spedito con la porta spalancata.

Secondo l’autore del video, l’episodio è avvenuto giovedì pomeriggio, 28 novembre, durante la corsa partita alle ore 16 da Piazzale Flaminio e diretta a Sant’Oreste. Sul treno 200, facendo un rapido confronto con l’orario generale diffuso, nei canali ufficiali, dall’Azienda Capitolina, mentre transitava nella tratta urbana, e, precisamente, nel percorso da Saxa Rubra in poi. Inevitabili le polemiche e lo scalpore suscitato, data la singolarità e la pericolosità del caso.

Che una porta si possa guastare e rimanere aperta è ammissibile, magari a causa di una bottiglietta finita incautamente tra i leveraggi del predellino, ma che un convoglio continui a camminare in quelle condizioni è veramente assurdo. Cos’è accaduto? Perché il sistema di sicurezza non è intervenuto togliendo la trazione? E perché il personale non si è accorto di nulla? Si era accesa la spia sul cruscotto del banco di guida e quella sulla fiancata del treno?

Tra le incognite che si accavallano, soltanto una sembra avere una spiegazione logica. All’inizio del video si vede un passeggero pigiare più volte il pulsante dell’interfono, ma senza riuscire a mettersi in contatto con la cabina. Questo perché prima ancora di premere, avrebbe dovuto girare la “leva di emergenza”, collocata sopra la porta, che avrebbe azionato un cicalino in cabina e aperto la conversazione con il macchinista e capotreno. Ma anche con il solo allarme, il personale sarebbe stato comunque obbligato a fermarsi all’istante.




Ci vediamo a via Veneto, tanti sogni nel cassetto per Federica Biondo

“Ci Vediamo a via Veneto”. Oggi alle ore 18 l’appuntamento con Chiara Rai dall’Harry’s Bar di Roma per l’intervista a Federica Biondo, attrice, ballerina e modella.




Angela, la nonna d’acciaio di Albano Laziale e i suoi primi 102 anni

ALBANO LAZIALE (RM) – 102 candeline spente da Angela Mattia, una nonna straordinaria che vive a Pavona la popolosa frazione di Albano Laziale.

Classe 1917, l’anno in cui la
Madonna apparve per la prima volta a tre pastorelli a Fátima, l’anno in cui
iniziò la Rivoluzione d’Ottobre che portò al potere Lenin, l’anno in cui gli
Stati Uniti d’America pagarono alla Danimarca 25 milioni di dollari per le
Isole Vergini, l’anno in cui gli eserciti austro-ungarico e tedesco sferrarono
il micidiale attacco al attacco al Regio Esercito italiano che portò alla più
grave sconfitta nella storia dell’esercito italiano ricordata come disfatta di
Caporetto.

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Il servizio dedicato a nonna Angela trasmesso a Officina Stampa del 29/11/2019

E quante ne deve aver viste
nonna Angela da quel 23 novembre del 1917 quando venne alla luce ad Aquino in
provincia di Frosinone. Una nonna d’acciaio, che nonostante una recente rottura
di un femore, subito dopo l’operazione e la riabilitazione, è tornata a fare
ginnastica tutti i giorni e a casa fa anche la ciclette”.

Il segreto di tanta longevità
e lucidità secondo la nonna centenaria è racchiuso in una semplice ricetta: mangiare
tutto, in special modo la pastasciutta, senza risparmiarsi nulla e un
bicchierino di buona grappa che non deve mai mancare dopo i pasti e fare vita
di campagna. Nonna Angela ha poi una passione per le canzoni di Albano Carrisi
che ama ascoltare ancora oggi.

Ha cinque figli, un maschio e
quattro femmine e  undici nipoti senza
contare i tantissimi pronipoti che lo scorso sabato hanno festeggiato con lei i
suoi 102 anni. Una festa che ha visto la partecipazione del primo cittadino di
Albano Laziale Nicola Marini e del consigliere comunale Massimiliano Borelli
che hanno fatto gli auguri a nonna Angela a nome di tutta l’Amministrazione e in
rappresentanza di tutti i cittadini.




Castel Gandolfo, Guglielmo Marconi e la cittadinanza onoraria a Elettra Marconi Giovannelli: missione compiuta per Fausto D’Angelo

CASTEL GANDOLFO (RM) – Ufficializzata la cittadinanza onoraria di Castel Gandolfo per la principessa Elettra Marconi Giovannelli, figlia di Guglielmo Marconi.

Un riconoscimento fortemente voluto da Fausto D’Angelo presidente dell’associazione RNRE

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 28/11/2019

La RNRE rappresenta il fiore all’occhiello della Protezione Civile nazionale per quanto riguarda le radiocomunicazioni di emergenza e la proposta del presidente D’Angelo è stata subito abbracciata dall’amministrazione comunale della città Vaticano II che nel novembre del 2017 deliberò il conferimento della cittadinanza onoraria per la figlia del premio nobel per esprimere ufficialmente il sentimento di stima e di riconoscenza nei confronti di Elettra Marconi Giovannelli per aver illustrato e continuare ad illustrare l’Italia e, in particolare la città di Castel Gandolfo attraverso la sua attività di divulgazione dell’opera del proprio illustre padre.

E così esattamente dopo due anni dalla delibera del 2017, lo scorso 22 novembre la figlia di Marconi è stata accolta, tra gli applausi nel Palazzo Pontificio, da parte di tutte le autorità religiose, civili e militari della città papale per essere insignita della cittadinanza onoraria.

Guglielmo Marconi e Castel Gandolfo

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 28/11/2019

Correva l’anno 1933 quando nella ricorrenza dei Patti Lateranensi nei locali della Radio Vaticana fu inaugurato il primo sistema stabile di comunicazione a microonde, tra il Vaticano e Castel Gandolfo, realizzato da Guglielmo Marconi.

Le microonde vennero quindi utilizzate per la prima volta al mondo in maniera permanente attraverso il collegamento radio telefonico fra la sede Vaticana e il palazzo apostolico di Castel Gandolfo. Fu Guglielmo Marconi a dirigere e attuare l’impianto della nuova stazione radio.

Marconi condusse, dunque, molte delle sperimentazioni relative le onde corte e cortissime per le trasmissioni telefoniche presso le ville pontificie di Castel Gandolfo.

Grazie alle scoperte del premio Nobel la città Castellana fu teatro di svariati eventi che restano scolpiti nella storia delle telecomunicazioni come il messaggio natalizio che il Papa radio trasmesse nel 1936 dal letto dove era costretto a causa di una malattia o la Suprema invocazione di pace lanciata da Castelgandolfo il 2 settembre del 1938 mentre nei cieli d’Europa si infittivano le nubi che portarono al secondo conflitto mondiale.

Ancora impresso nella memoria di molti residenti quel 13 agosto del 1947 quando Pio XII premendo un pulsante da Castel Gandolfo accese via radio l’illuminazione della colonna della Madonna nel porto di Messina, ma il 15 agosto del 1954 la Radio Vaticana fu testimone di un avvenimento che avrebbe rivoluzionato le abitudini domenicali del Papa e dei Papi da lì in avanti a mezzogiorno per la prima volta Pio XII recitava pubblicamente l’Angelus da Castel Gandolfo dai microfoni dell’emittente Vaticana.

La novità Piacque a Papa Pacelli che dopo la pausa estiva comincio a recitare ogni domenica l’Angelus davanti alla folla che da quel momento imparò a radunarsi sotto quella che sarebbe divenuta la finestra più famosa del mondo, quella dello studio privato del pontefice nel palazzo apostolico.




Roma, operazione “Grande raccordo criminale”. 51 arresti tra Lazio, Calabria e Sicilia: sgominata organizzazione di narcotrafficanti in grado di rifornire tutta la Capitale con a capo Fabrizio Piscitelli e Fabrizio Fabietti

ROMA – 400 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, con il supporto di elicotteri ed unità cinofile, stanno eseguendo – nel Lazio, in Calabria e in Sicilia – un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del locale Tribunale, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, nei confronti di 51 persone (50 in carcere e 1 ai domiciliari), appartenenti a un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti, con base nella Capitale.

All’esito
delle indagini coordinate dalla D.D.A.
capitolina, gli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo
di Polizia Economico-Finanziaria
hanno smantellato uno strutturato
sodalizio dedito al traffico di cocaina
e hashish, capeggiato dai pregiudicati Fabrizio PISCITELLI (classe
1966 – il capo ultrà ucciso il 7 agosto
scorso al Parco degli Acquedotti) e Fabrizio FABIETTI (classe 1977).

FABIETTI, in particolare, si colloca sulla scena
criminale quale importante broker del narcotraffico
capitolino
, dotato di qualificate relazioni sia sul fronte degli approvvigionamenti di
droga – risultando in affari con soggetti contigui a organizzazioni di matrice
mafiosa (cosca di ‘ndrangheta BELLOCCO),
quali i fratelli Emanuele (classe 1986) e Leopoldo COSENTINO (classe 1983), entrambi
destinatari del provvedimento cautelare – sia rispetto a un nutrito “portafoglio clienti”.

Questi
ultimi rappresentano gli acquirenti
all’ingrosso
che, a loro volta, sono i referenti/responsabili di
sotto-gruppi criminali che
riforniscono le diverse “piazze” di spaccio di quartiere, esercitando il business della droga sull’intero territorio della Capitale (con
basi a Nord nel quartiere Bufalotta,
a Est nei quartieri San Basilio, Colli Aniene, Tor Bella Monaca e Borghesiana,
a Sud nei quartieri Tuscolano e Romanina, a Ovest nei quartieri Ostia e Primavalle)e nelle zone
limitrofe (comuni di Frascati, Ardea e Artena), secondo una vera e propria logica imprenditoriale di divisione
dei compiti.

Suggestiva
l’espressione con la quale FABIETTI manifesta a un sodale l’influenza
esercitata sul mercato illegale capitolino: “…la devo dà a tutta Roma …”.

Parallelamente
alle attività illecite strettamente connesse al traffico di droga, le indagini hanno
consentito di ricostruire il ruolo di Fabrizio
PISCITELLI
, alias Diabolik”,
il quale, comunque coinvolto nella compravendita di stupefacenti, si ergeva a figura di riferimento nel “controllo” del
territorio, nonché di garanzia e affidabilità dell’associazione, che si avvantaggiava
della sua leadership
.

PISCITELLI godeva, infatti, di un particolare
riconoscimento nella malavita e operava avvalendosi di soggetti, alcuni dei
quali coinvolti anche nella presente associazione dedita al traffico di droga [Ettore ABRAMO alias “Pluto” (classe 1966), Aniello MAROTTA (classe 1976), Alessandro TELICH (classe 1987)], che
fanno parte di una frangia ultrà di
tifosi
di cui era divenuto capo.

Le
investigazioni hanno fatto emergere uno spaccato delittuoso che vede il
sodalizio di narcotrafficanti evolversi
e costituire una “batteria di picchiatori(“…oh
gli ho preparato una macchina, li
massacriamo tutti
eh…”)

composta da soggetti appositamente incaricati dell’esecuzione di
attività estorsive per il recupero dei crediti maturati nell’ambito del
traffico di droga, mediante l’impiego della violenza, non escludendo l’uso
delle armi (“…vabbè spariamogli, che dobbiamo fare?…).

Una batteria che agisce in concreto: sono
almeno due gli episodi di estorsione con metodi violenti ricostruiti. Il primo
ai danni di un vecchio
compagno di cella di FABIETTI che,
responsabile di non aver onorato un pregresso debito di droga di circa 100.000 euro, diviene vittima di una
brutale aggressione, prima di cedere alle richieste dei vertici del sodalizio.  

Il
secondo episodio estorsivo matura, invece, nei confronti di altri due soggetti
già noti alle cronache giudiziarie per i loro trascorsi nel settore del
narcotraffico. Ancora una volta, dopo le minacce di morte, gli associati
riescono a farsi promettere la dazione di 90.000 euro.

L’operatività
del sodalizio è garantita e supportata anche dal ricorso a propri sistemi di
comunicazione all’avanguardia
, quali sono quelli forniti dall’associato Alessandro
TELICH
, già tratto in arresto nell’ottobre del 2013 per aver favorito la
breve latitanza di PISCITELLI. TELICH, alias “Tavoletta”, è un tecnico informatico, titolare di una società
con sede a Dubai (Emirati
Arabi Uniti), operante nel settore del controspionaggio industriale e delle
telecomunicazioni, che esegue bonifiche
sulle autovetture e nelle abitazioni degli associati, fornisce sistemi di
comunicazione criptati che convogliano i dati presso server ubicati negli Emirati, così da
rendere il sistema ancora più impenetrabile agli investigatori.

La costante e immediata
disponibilità di rilevanti somme di denaro permette all’organizzazione
criminale di ottenere condizioni economiche favorevoli nel corso delle
trattative promosse con i fornitori dello stupefacente. Potendo pagare con la
formula “subito e cash”, il prezzo ottenuto è sempre vantaggioso e il “giro
si allarga a dismisura
, anche perché il sodalizio garantisce poi la
consegna “a domicilio” da parte di Fabrizio
BORGHI (classe 1977) e Daniela Viorica GERDAN (classe 1980).

Accanto ai promotori del
sodalizio, si affianca una schiera di acquirenti
“all’ingrosso”
che, in ragione
dello stabile rapporto di fornitura che li lega, sono considerati parimenti
associati all’organizzazione
, garantendole costanti disponibilità
economiche, fondamentali per la sua esistenza e operatività.

Tra
questi spiccano i fratelli Nicolas ed
Emiliano PASIMOVICH
(entrambi classe 1985), originari del Sudamerica ma
residenti sul litorale pontino. I due sono tra i più affidabili acquirenti
selezionati dal FABIETTI, cui si
aggiungono Adnan IBRAKOVIC (classe
1981), Stefano PICCIONI (classe 1971), Paolo SALVEMINI (classe
1977), Stefano CONIGLIO (classe 1983), Adamo CASTELLI (classe
1967), Angelo BARTOCCI (classe 1963), Giuliano CAPPOLI (classe
1993), Abramo DI GUGLIELMO (classe 1980) e Sabatino DI
GUGLIELMO
(classe 1968) – questi ultimi due contigui al clan dei CASAMONICARoberto
MONTANARO (classe 1961) e Marco TRIPODI (classe 1976).

Nonostante
l’elevato numero degli associati (trentadue), l’organizzazione criminale è
comunque aperta alle nuove occasioni di profitto generate dai soggetti che
ruotano attorno ad essa. Questi ultimi, che siano fornitori occasionali [come i
fratelli COSENTINO o Maurizio CANNONE (classe 1973)],
acquirenti saltuari [Gianluca ALMAVIVA (classe 1979), Marco DE
VINCENTIIS
(classe 1979), Fabio DE TOMMASI (classe 1962), Ruben ALICANDRI
(classe 1977), Danilo PERNI (classe 1970)] ovvero, ancora, corrieri
e factotum arruolabili all’occorrenza
[Umberto SCARPELLINI (classe 1974), Marco ADAMO (classe 1980) e Luigi
CENTI
(classe 1974)], riconoscono il sodalizio e ne individuano
un’opportunità di investimento.

Nell’ambito
delle indagini, svolte nel periodo febbraio-novembre 2018, è stata ricostruita
la compravendita di circa kg. 250 di cocaina e kg. 4.250
di hashish, per un valore complessivo stimato “al dettaglio” di circa
120 milioni di euro
.

L’attività
repressiva nel contempo condotta ha consentito di evitare che parte dello
stupefacente (oltre kg. 60 di cocaina e circa kg. 3.800 di hashish)
venisse immessa sul mercato. In occasione dei sequestri operati sono state
tratte in arresto, in flagranza di reato,
18 persone tra corrieri e fiancheggiatori.

L’associazione
poteva contare su un flusso costante di
droga proveniente dal Sud America
(cocaina da Colombia e Brasile) e dal Nord Africa (hashish dal
Marocco), garantito dai fornitori abituali, quali Dorian PETOKU (classe
1988), Francesco Maria CURIS (classe 1961) e Alessandro SAVIOLI (classe 1961), tutti destinatari dell’odierna ordinanza.

Le azioni di contrasto
assicurate nel corso delle indagini, suggellate dall’esecuzione dell’odierno
provvedimento cautelare emesso dal Tribunale di Roma, costituiscono la
testimonianza dell’impegno profuso dalle Fiamme Gialle nella tutela della
legalità e nel contrasto ai traffici illeciti.




Salsomaggiore Terme, tutto pronto per la X edizione del convegno “Traumatologia Clinica e Forense”

SALSOMAGGIORE TERME (PR) – Frattura degli arti, complicanze chirurgiche, implicazioni medico-legali, riabilitazione motoria. Questi i temi del rinnovato appuntamento con il Convegno di Traumatologia Clinica e Forense di Salsomaggiore Terme, ormai giunto alla X edizione, che si svolgerà il 29 e 30 novembre presso il Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore Terme.

Sotto la Presidenza dei prof.i Fabio M. Donelli, M.Gabrielli e G.Varacca il convegno si divide in quattro sessioni, coinvolgendo importanti specialisti in ortopedia e traumatologia e medici legali di importanza nazionale tra i quali il Presidente di SIMLA, il Prof. Riccardo Zoja. Il venerdì si sviluppa tra le sessioni della biomeccanica, dell’imaging fino alla chirurgia ortopedica degli arti superiori e inferiori, mentre il sabato è interamente dedicato alla medicina legale con la simulazione di un processo e l’analisi delle problematiche di maggiore interesse sia in ambito di gestione dei casi di responsabilità professionale, sia della valutazione dei diversi tipi di invalidità.

Al Convegno sono abbinati diversi corsi di aggiornamento professionale: il 17° Corso di Ortopedia, Traumatologia e Medicina Legale; il seminario sul Back Pain ovvero un corso specifico in Traumatologia dello sport; il workshop sui modelli organizzativi, l’adozione di specifiche procedure, l’applicazione di una corretta progettazione dei dispositivi medici e la disamina del loro impatto sul verificarsi degli avventi avversi in sanità; il corso per Infermieri sulle lesioni da pressione e deiescenza da ferita; il workshop sulle terapie innovative e implicazioni medico-legali; il corso di aggiornamento specifico in terapia riabilitativa basato sul recupero della motricità ed infine il workshop pratico focalizzato sull’arto superiore e sul taping flossing.

La partecipazione all’evento darà crediti formativi agli operatori sanitari che vi parteciperanno.




Italia, Gargano (ANBI) su stati di calamità e rimborsi dei danni: “Di fronte alle sciagure siamo campioni nel passare dall’emozione alla rimozione”

“L’Italia è un campione di velocità nel passare dall’emozione per una sciagura alla sua rimozione nella memoria collettiva e conseguentemente nelle scelte politiche per eliminarne le cause”: la frase ad effetto è di Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto al convegno per i 30 anni della Legge 183 sulla Difesa del Suolo, organizzato nella Capitale dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma.

Sono trascorsi ben tre decenni dalla fondazione dell’Autorità di Bacino, ente istituito, in Italia, con la legge 183 del 18 maggio 1989 – la cosiddetta legge De Marchi – relativa alle norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo.

La legge prevedeva che un unico organismo avocasse a sè la materia idrogeologica, in tutta la sua complessità ma non è stato così.

Il dato di base è che l’Italia è sottoposta a questi fenomeni. Dal 1950 ad oggi, i terremoti hanno causato 5.000 vittime e quelli avvenuti tra il 1968 e il 2017 hanno prodotto danni diretti per 108 miliardi di euro. Lo stato ha speso 122 miliardi per i sismi accaduti tra il 1968 e il 2012, spesso erogati a distanza di anni dall’evento. Le alluvioni avvenute dal 1950 hanno causato 1.200 tra morti e dispersi.