Oceano Mare, dal quadrato al cerchio: viaggio dalla Terra all’Universo. Personale di Chiara Montenero

Iniziata il 19 novembre fino al 20 dicembre 2019, presso la Galleria SpazioCima di Roma, Via Ombrone, 9, la pittura dell’artista rende omaggio ad Alessandro Barricco, le cui immagini narrate costituiscono il punto di partenza del processo creativo di Chiara Montenero che, con una natura fortemente visionaria, si nutre della sua scrittura.

Dalla prosa visionaria ed evocatrice di stati d’animo di Baricco, che per Chiara Montenero è pura poesia, ne trae ispirazione per ascoltare la propria voce interiore, il suo “io d’inchiostro” che deriva dall’essere ella stessa poeta.Per l’artista tutto comincia con l’inchiostro, quale mezzo primario di espressione delle proprie emozioni, alle quali indissolubilmente lega la sua pittura.

Dal quadrato, simbolo della terra, che ritrae l’elemento
distintivo di tutte le sue opere, Chiara Montenero, per la prima volta utilizza
il cerchio, simbolo del celeste, del trascendente, nel quale colloca l’Oceano, come
elemento che, seppur terreno, considera Eterno e Sublime. Il quadrato ed il
cerchio si fondono, proponendo un intenso ed esaltante viaggio dalla terra
all’universo.

I quadri si presentano nella loro disarmante spontaneità,
dove lo schema compositivo è ricco di elementi pittorici e materici che a volte
esplodono nei colori, altre, come nelle tele monocromatiche, si nutrono di
dettagli accurati.  Cosi è fatto l’atto
della creazione che azzera l’inquietudine e il turbinio delle emozioni sempre
in agguato in Chiara, per restituirci una calma, una serenità apparente.

Di fronte ai dipinti di Chiara si ha l’impressione che
dietro l’eleganza dei colori e sotto queste superfici così contenute ed
equilibrate, ci sia lo stesso rapporto che si stabilisce quando si guarda il
mare che, anche quando è calmo in superfice, nel sommerso mantiene il suo
costante lavorio di lotta e di sopraffazione, perché la natura – come fa dire
Baricco ad un suo personaggio – è imperfetta.




Bracciano, l’amministrazione Tondinelli ordina la demolizione dell’enorme cantiere di Prato Giardino e mette la parola fine all’abusivismo

BRACCIANO (RM) – Un ordinanza che porta la firma dell’Amministrazione di Armando Tondinelli mette fine a un grosso tentativo di cementificazione e abuso edilizio di grosse dimensioni: parliamo del famigerato cantiere di Prato Giardino.

Una storia di speculazioni edilizie a danno dell’ambiente e del patrimonio naturalistico. È una lottizzazione di tre enormi palazzi sorti al posto di querce e alberi secolari. Il panorama copre anche la vista del Castello Odescalchi.

L’amministrazione comunale, con l’ordinanza firmata dalla Responsabile dell’Area Tecnica Lidia Becchetti, ha dato tempo 90 giorni, per demolire il grande cantiere con gli edifici residenziali abusivi che venne sequestrato nel 2010.

Si tratta di un atto politico molto forte che ha superato i meri interessi speculativi ed economici di pochi a favore del bene comune e della collettività.

La corsa sfrenata al cemento ha sacrificato aree destinate a servizi per la comunità e questo il sindaco di Bracciano Armando Tondinelli lo ha avuto ben chiaro sin dal suo insediamento e ancora prima in campagna elettorale quando ha promesso di andare fino in fondo a questa storia per tutelare il paesaggio di Bracciano e tenere lontane le mire edificatorie senza titolo.

È stato un grosso braccio di ferro concretizzatosi in una vera e propria lotta all’abusivismo che ha portato al risultato straordinario di oggi: dovrà tutto tornare come prima e quelle che molti residenti di Bracciano hanno definito “brutture” verranno forzatamente demolite.




Maltempo in Italia, l’ANBI offre i suoi esperti! Ci aspetta un dicembre da brivido

In campo un grande aiuto per contrastare e affrontare le criticità idrogeologiche registrate nel Paese: l’ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela del Territorio e Acque Irrigue) offre la disponibilità dei suoi esperti sia in ambito nazionale che locale nel caso possano esservi utili approfondimenti o commenti sulle conseguenze dell’emergenza meteo, che sta colpendo il Paese. In particolare, dettagli importanti verranno forniti sul lavoro h24 svolto dai Consorzi di bonifica e sugli interventi necessari per incrementare la resilienza dei territori.

Il prossimo mese di dicembre potrebbe cominciare con gelo e neve.

L’alta pressione delle Azzorre dopo il peggioramento che ci interesserà ancora a metà della prossima settimana, si innalzerà verso l’Islanda facendo così affluire aria gelida artica che si dirigerà verso il cuore dell’Europa addossandosi alla catena alpina. Nelle Alpi troverà però un ostacolo che in parte riuscirà a scavalcare, ma la maggior parte dell’aria fredda entrerà dalla valle del Rodano (e in parte dalla porta della Bora). Si formerà così un’area di bassa pressione e avremo maltempo diffuso al Centro e poi al Sud, inizialmente al Nord ma qui migliorerà velocemente.

Intanto il maltempo di queste ore continua mettere in ginocchio l’Italia. Un minaccioso e profondo vortice di bassa pressione sull’area tirrenica ha portato forti problemi dovuti alle intense e persistenti precipitazioni con numerosi allagamenti, frane, alluvioni e una vittima registrata nell’alessandrino.

Situazione difficile dal punto di vista dei fiumi soprattutto al Nord dove oltre alle abbondanti piogge si somma la tanta neve caduta sulle Alpi specie su quelle occidentali che nel suo scioglimento contribuirà ulteriormente ad accrescere il livello idrico dei fiumi.

Continua a piovere sul molte aree del Nordovest, sulla Sardegna e su alcuni tratti del Sud specie nell’area ionica.

Nelle prossime ore sono previste precipitazioni sparse d’intensità moderata sul Piemonte e sul Ponente ligure. Altri piovaschi colpiranno la Sardegna, la Sicilia, gran parte del resto del Sud fino alla fascia adriatica del Centro specie tra le Marche e l’Abruzzo. Nel corso del pomeriggio migliora nettamente su tutto il Nord e la fascia tirrenica del Centro. Qualche pioggia continuerà a cadere fino a sera invece sul nord della Sicilia, la Calabria ionica, sulla Basilicata e la Puglia. Su queste zone il meteo andrà migliorando nel corso della notte successiva.

Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso per la giornata lunedì 25 novembre, ALLERTA ROSSA sulla pianura e bassa collina emiliana occidentale in Emilia-Romagna. Valutata inoltre ALLERTA arancione in Abruzzo e Calabria, su gran parte di Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Marche, su settori di Lombardia e Puglia. Allerta gialla inoltre in Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Campania, Molise, Basilicata, su alcuni settori di Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria, Sicilia, Sardegna e sui restanti territori di Piemonte, Veneto, Marche e Puglia




Violenza contro le donne: l’ANCRI si mobilita

Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. È una data importante, per ricordare a tutti che il rispetto è alla base di ogni rapporto e che non possiamo continuare a veder crescere il numero delle donne che subiscono violenza. Per questo giorno, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a promuovere attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica.
Tanti gli eventi organizzati sia in campo internazionale che nazionale. In Italia dal 2005 anche istituzioni festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali per dire no alla violenza di genere in tutte le sue forme.

Anche l’Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica (ANCRI) scende in campo.

In vista della ricorrenza, la delegata regionale ANCRI Abruzzo, Commendatore Rosaria Nelli, ha organizzato un Convegno sul tema “Educare alla legalità, ai valori e al rispetto – Le diverse responsabilità sociali” che si terrà dalle ore 10 di domani 25 novembre, nella Sala Consiliare della provincia di Chieti.

Nel corso dei lavori moderati dalla giornalista Gioia Salvatore, oltre al Commendatore Rosaria Nelli, al Sindaco Umberto De Primio e al presidente della provincia Mario Pupillo, interverranno il presidente della Sezione ANCRI di Pescara Anna Maria Di Rita e altri rappresentanti delle istituzioni, amministrazioni ed enti locali che hanno a cuore il tema della prevenzione della violenza contro le donne.
Sul tema della prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne, da oltre 10 anni è impegnato attivamente anche il Prefetto Francesco Tagliente, delegato nazionale dell’ANCRI ai rapporti istituzionali.
Tagliente va ripetendo da tempo che per contrastare la violenza contro le donne è necessario curare i carnefici.
Che soltanto così sarà possibile salvare le vittime.
Che le vittime di violenza vanno protette con interventi sugli stalker.
Che è necessario rendere concrete le previsioni di legge sui programmi che hanno come obiettivo l’intervento nei confronti di maltrattanti e stalker, attraverso l’attivazione di percorsi psico-educativi e l’attività di sensibilizzazione. Che per proteggere le vittime, oltre al prezioso lavoro svolto dai centri antiviolenza, servono professionalità specializzate nell’ascolto e nell’intervento sui maltrattanti all’interno di servizi territoriali, consultori familiari, centri di salute mentale, centri per le dipendenze e strutture specializzate del privato sociale. Serve una formazione che coniughi competenza ed esperienza e che si traduca in linguaggio comune, regole e procedure operative condivise. Si rende necessario soprattutto affinare gli strumenti per il controllo dello stalker disturbato mentalmente, che a seguito dell’ammonimento potrebbe maturare atteggiamenti non sempre prevedibili.




Ciampino, un eco mostro d’amianto sulla via dei Laghi: l’amministrazione comunale approfondirà nei prossimi giorni

CIAMPINO (RM) – Bomba d’amianto sulla via del Laghi di fronte la fermata ferroviaria “Sassone” nel territorio comunale della città di Ciampino.

Si tratta di un capannone con
il tetto interamente ricoperto in eternit. E addirittura sono presenti interi
pezzi del famigerato materiale ondulato accatastati e deteriorati e lasciati all’aria
aperta in balia degli agenti atmosferici che ne propagano le pericolose
particelle nel comprensorio circostante.

Sull’eco mostro pende una ordinanza di demolizione

“Quella era una struttura
abusiva realizzata da un privato – racconta l’ex assessore all’urbanistica del
comune di Ciampino Carlo Verini, memoria storica ciampinese – e fu interessata,
oltre vent’anni fa, da una ordinanza di demolizione. Anche l’amianto doveva
essere tolto ma fu bonificato solo in parte.”

Un eco mostro, dunque,
presente su quella che è una delle strade dei Vini del Lazio e che rappresenta
ancora oggi, soprattutto per i residenti del posto un rischio incalcolabile. L’esposizione
all’amianto, soprattutto alle fibre inalate, anche in piccole dosi, è
scientificamente provato che rappresenti una seria possibilità di contrarre il
cancro.

Ma il capannone sulla via dei Laghi non è il solo caso

L’esponente socialista Mauro Testa ha infatti denunciato più volte la situazione dell’amianto ricordando anche l’enorme ex tipografia abbandonata e piena d’amianto in via Lucrezia Romana che di recente ha subito anche un incendio scatenando una e vera e propria nube tossica.

L’amministrazione comunale
guidata dalla sindaca di centrodestra Daniela Ballico, sensibile al tema del
contrasto all’abusivismo e tutela ambientale, ha garantito che nei prossimi
giorni approfondirà la questione: “Faremo un approfondimento – fanno sapere gli
amministratori – per avere un quadro completo sia della situazione del
capannone a Sassone che dell’ex stabilimento in via Lucrezia Romana”.




“Fermati, aspettiamo un bambino, io ti amo” e lui le ha affondato un coltello in pancia e l’ha uccisa

Una donna, 30 anni, residente nel palermitano è stata uccisa ieri sera a coltellate. I carabinieri hanno già fermato il presunto assassino: 51 anni, un imprenditore con il quale la vittima aveva una relazione. Il corpo della vittima è stato ritrovato nelle campagne tra Balestrate e Partinico, lungo la statale 113.

Ana Maria Lacramioara Di Piazza, la donna che sarebbe stata uccisa dall’amante, l’imprenditore Antonino Borgia, avrebbe detto poco prima di essere accoltellata di aspettare un figlio da lui. Lo avrebbe ammesso nell’interrogatorio lo stesso Borgia. Nella scena dell’inseguimento che sarebbe stata ripresa dalle telecamere di un sistema di videosorveglianza si sente la donna che urla, “Ma che fai aspettiamo un bambino, io ti amo”.

I carabinieri hanno cominciato l’indagine ieri mattina dopo la telefonata di una donna che segnalava che tra lo svincolo di Balestrate e Alcamo aveva visto una giovane con il volto insanguinato e i vestiti strappati uscire da un furgone bianco inseguita da un uomo. Dopo il fermo di Borgia, alle 17.30 circa si è presentato un uomo che ha riferito di avere visto in alcune riprese del sistema di videosorveglianza della sua abitazione in campagna a Balestrate la scena di un’aggressione: era l’inizio. Nelle immagini c’era un uomo che senza pantaloni inseguiva una giovane insanguinata. Dopo che la donna aveva gridato di aspettare un figlio da lui Borgia avrebbe gettato il coltello, che sarà ritrovato dai carabinieri della compagnia di Partinico sporco di sangue, fa salire la giovane nel furgone per dirigersi verso l’ospedale di Partinico. Ma la violenta lite riprende e finisce con l’omicidio della donna. Burgio è accusato di omicidio, occultamento di cadavere e procurato aborto. L’autopsia dovrà chiarire anche se la donna fosse incinta.




Ci vediamo a via Veneto, Saverio Vallone: carrieri, sogni e progetti di un grande artista

“Ci Vediamo a via Veneto”. Oggi alle ore 18 l’appuntamento con Chiara Rai dall’Harry’s Bar di Roma per l’intervista a Saverio Vallone, attore, regista teatrale, cinematografico e televisivo italiano. Figlio degli attori Raf Vallone ed Elena Varzi, gemello di Arabella, cantante, e fratello di Eleonora, attrice, giornalista.




L’affare Modigliani: il Prefetto Tagliente ne discute con Mondini e Loiodice

Sarà presentato alle ore 18.00 di venerdì 29 novembre alla libreria Feltrinelli. Gli Autori Claudio Loiodice e Dania Mondini ne discutono con il Prefetto Francesco Tagliente noto anche
per il suo rapporto antico con gli artisti e con l’Arte

L’affare Modigliani è stato scritto a quattro mani da Dania Mondini, giornalista e volto del TG1 del Mattino, e Claudio Loiodice, ex ispettore della Polizia di Stato e agente sotto copertura impegnato in operazioni
contro la criminalità organizzata, specializzato in riciclaggio e frodi internazionali.

Truffe, esposizioni con quadri falsi, prolifici falsari, fondazioni nate dal nulla. Guerre intestine che ruotano attorno a critici d’arte o presunti tali e malfattori che negli ultimi decenni hanno fatto la loro fortuna legando il proprio nome a quello di Amedeo Modigliani.

Mercanti disposti a tutto, il cui unico interesse è il profitto. Opere che in poco tempo acquisiscono un valore immenso, decuplicando le stime. Un business stimato in almeno 11 miliardi di euro, che probabilmente non sarà sfuggito alla criminalità organizzata e ai riciclatori internazionali.

Otto capitoli, altrettante scene del crimine che hanno portato gli Autori a visitare molte città italiane (Livorno, Roma, Genova, Palermo…), ma anche Londra, Ginevra, per raccogliere testimonianze preziose e documenti, molti dei quali inediti e rivelatori.
Questo e molto altro sarà al centro del dialogo degli Autori con il prefetto Francesco Tagliente in occasione della prossima presentazione del libro a Firenze, venerdì prossimo 29 novembre, libreria Feltrinelli Red, in
piazza della Repubblica.
Il dibattito degli Autori Claudio Loiodice e Dania Mondini con un Prefetto della Repubblica come Francesco Tagliente sui misteri e interessi illeciti all’ombra di Modigliani appare molto interessante.

Abbiamo voluto intervistare il prefetto Tagliente. Ecco cosa ci ha risposto.

Prefetto dove nasce il suo interesse per l’arte?
“Una delle ragioni del mio continuo interesse per l’arte è certamente da ricercare, a margine del mio percorso professionale, nella curiosità di cercare di capire la varietà dei linguaggi e la sua dialettica, nel
percorso di ricerca e di confronto. Quella curiosità che spinge l’uomo alla conoscenza, a prendersi cure, a non disinteressarsi del mondo circostante, a meravigliarsi di tutte le possibili manifestazioni. L’arte crea un
dialogo magico, fa parlare la natura delle cose, invia messaggi a tutti, permette all’uomo di esprimere la parte più profonda del proprio io ed è per questo che io, che amo il dialogo, amo l’arte”

Una passione per le opere pittoriche innata o acquisita lungo il percorso professionale?
“Una particolare passione per le opere pittoriche è stata alimentata da un’innata esigenza di arricchire il mio patrimonio culturale, cogliendo ogni possibile occasione per frequentare ambienti diversi dal mio
mondo professionale, per scoprire l’altra parte dell’uomo, quella più luminosa, dove, come dice William Blake, “l’immaginazione non è uno stato mentale: è l’essenza umana stessa”.

Come si può alimentare la passione con l’Arte?
“Dialogando con l’arte tramite gli artisti e riflettendo di fronte a un’opera. Nel mio caso, per anni, con frequenza quasi giornaliera, al mattino presto mi fermavo lungo il percorso casa-ufficio con gli artigiani del laboratorio del corniciaio e gallerista Onorato Mancini, in piazza Nicosia a Roma, incontrando artisti con i quali mi soffermavo a parlare, per capirne la sensibilità.”

Chi ha frequentato di artisti? Cosa le hanno lasciato i dialoghi con gli artisti? Che rapporto hanno gli artisti che ha conosciuto con le loro opere?
“Mi sono arricchito della conoscenza di Remo Branca, Renzo Vespignani, Sigfrido Oliva, Salvatore Provino e altri artisti come Sergio Lombardo.
Ripensando agli artisti che ho conosciuto, mi ricordo come si legassero profondamente alla loro arte, in un rapporto di adesione assoluta e di reciproco sostegno, e ciò mi fa pensare alla solitudine dell’artista di
fronte alla tela, che poi si trasforma in una creazione che ha un valore universale e che supera il tempo, rendendo l’opera fruibile per sempre.
Penso al rapporto quasi carnale che l’artista ha con la sua opera un rapporto che lo lega ad essa in maniera così totale, tanto che a volte, come mi ha raccontato una pittrice, non gli consente di separarsene.”

Oltre alla conoscenza degli artisti ha avuto modo di arricchirsi della conoscenza dell’arte?
“Questa domanda mi fa pensare al rapporto di uno scultore con la pietra, un sasso informe, forse un pezzo di trasformazioni primordiali, che attraverso le sue mani prende vita e diventa capace di parlare agli altri.
Frequentando galleristi e artisti mi sono avvicinato alla conoscenza all’arte della grafica, della incisione, della serigrafia, della litografia e della xilografia riuscendo a capirne e a riconoscerne la differenza, fino a
seguire la lavorazione delle lastre per incisione al torchio a casa del Maestro Renzo Vespignani.
Frequentando la casa del Maestro, animata dalla compagna Rossana Mataloni, ho trascorso ore piacevolissime ascoltando racconti e discutendo di arte”.

Maestro Renzo Vespignani è stato anche Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca. I suoi dipinti sono stati esposti in mezzo mondo. Cosa le ricordano le opere del Maestro?
“Di Renzo Vespignani ricordo intense opere che fotografano le periferia romana, dove le linee ferme del disegno e la deformazione della prospettiva degli edifici monocromi ben documentano l’alienazione dell’uomo moderno costretto a vivere in ambienti dove l’abuso edilizio rende l’atmosfera mostruosa. Ripensando alle sue opere, mi soffermo spesso a pensare come attraverso la bellezza dell’arte, l’uomo dia un senso alla realtà e alla propria esistenza, a come con l’arte trasmetta messaggi, quando non riesca a comunicare agli altri gli aspetti più profondi del proprio io”.

Lei è amico anche di Salvatore Provino. Un artista che fa vivere nella sua pittura una straordinaria dialettica tra le geometrie e la filosofia, tra il visibile e l’invisibile. Cosa le fa pensare la sua tecnica pittorica? “Di Salvatore Provino ammiro il lavoro sulla materia e penso che l’arte sia anche un mezzo per “far parlare la natura e le cose”, instaurare un dialogo magico, rappresentare il tutto attraverso la forza creativa dell’artista. Penso alle mani di Provino che stendono direttamente il colore, lo soprappongono, creando dalla materia altra materia. D’altra parte il vocabolo “arte” tra i suoi sinonimi indica “attività umana, lavoro, mestiere e, per estensione, abilità, ingegno, creatività, genio”. L’arte come lavoro fisico, quindi, come mestiere, come un’attività che usa le mani e modella, e riproduce la natura o la trasforma”.

Venerdì 29 prossimo, alla presentazione del libro “L’affare Modigliani” alla libreria Feltrinelli di Firenze, con gli Autori Claudio Loiodice e Dania Mondini parlerà di arte o dell’inchiesta degli autori che raccontano di trame e interessi illeciti all’ombra del grande Modigliani a cento anni dalla morte?
“Stiamo parlando di un libro che tratta di truffe, esposizioni con quadri falsi, prolifici falsari, fondazioni nate dal nulla. Guerre intestine che ruotano attorno a critici d’arte o presunti tali e malfattori, che negli ultimi
decenni hanno fatto la loro fortuna legando il proprio nome a quello di Amedeo Modigliani. Ancora non ho parlato con gli Autori ma penso che farò parlare loro per capire da che cosa sono stati ispirati e quale obiettivo si sono posti con la pubblicazione della loro inchiesta giornalistica; che segnale volevano lanciare; quali testimonianze e documenti rivelatori hanno trovato per arricchire la loro inchiesta; spero di poter sentire parlare loro della filiera criminale delle opere d’arte; dei personaggi protagonisti del lungo mistero dell’Affare Modigliani. Con riferimento al sequestro di 21 opere presso Palazzo Ducale di Genova con 6 indagati, sentire dagli Autori del libro, al di là dell’aspetto processuale penale che riflessioni ci consente anzi ci impone quella inchiesta giudiziaria in corso”.

Il prossimo 24 gennaio 2020 ricorre il Centenario della morte di Modigliani ad appena 35 anni. Cosa rappresenta la pubblicazione L’Affare Modigliani in vista di questa importante ricorrenza?
“Confermo che quella data è una ricorrenza importante perché le celebrazioni del centenario 1920-2020 rappresenteranno una occasione straordinaria per il nostro Paese e per tutti gli appassionati dell’arte di
ricordare all’opinione pubblica internazionale il più grande artista del ‘900 italiano, uno dei più grandi e quotati artisti del mondo.
Penso che la pubblicazione dell’inchiesta giornalistica “L’Affare Modigliani” in vista di questa importante ricorrenza possa essere una buona occasione per il mondo accademico e culturale di riflettere sulla
tormentata storia artistica ed umana di uno dei simboli più autorevoli dell’arte internazionale, interprete della bellezza e dello stile italiano”.




Il Presidente del Parlamento europeo david Sassoli plaude all’iniziativa dell’ANCRI

Anche il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli plaude all’iniziativa dell’ANCRI di chiara dimensione europea e al rilievo dato alla Simbiosi dei diritti e dei valori sanciti sia dalla Costituzione italiana che dai trattati dell’UE

Il 10 dicembre l’ANCRI fa tappa nella capitale Belga con una Conferenza su “I Valori e i Simboli della Repubblica Italiana e dell’Unione Europea”

L’evento, il tema della Conferenza e lo spessore dei relatori stanno riscuotendo molti riconoscimenti istituzionali.

Oltre alla condivisione degli Ambasciatori Elena Basile e Francesco Maria Taló, stanno arrivando diverse adesioni.

Il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, ha espresso il suo apprezzamento per la chiara dimensione europea dell’iniziativa dell’ANCRI con una lettera indirizzata al Generale Alessandro Butticè nella veste di delegato ANCRI ai rapporti con gli organismi internazionali

“Ho preso atto con particolare interesse dei relatori che parteciperanno all’iniziativa – scrive il presidente Sassoli – e accolgo con grande soddisfazione il rilievo dato alla simbiosi dei diritti e dei valori sanciti sia dai trattati dell’UE che dalla costituzione italiana, nonché delle radici italiane dell’idea di Europa. Trovo, inoltre, assolutamente lodevole il fatto che sarà dedicata un’intera sessione alla disinformazione sull’Europa: indubbiamente un grande ostacolo comunicativo, che deve essere superato, se vogliamo che i nostri cittadini abbiano un quadro preciso di che cos’è l’Unione europea e di ciò che fa per noi tutti.

Ora più che mai – scrive ancora il presidente David Sassoli – dobbiamo esaminare più da vicino i nostri valori sia nazionali che europei, capire come siano indissolubilmente legati e sfruttare i loro punti fi forza, per poter affrontare l’incertezza del nostro tempo e guardare al futuro con passione e impegno, nonche con spirito costruttivo:

Da ultimo, ma non meno importante – prosegue il Presidente dell’Europarlamento – sono lieto di constatare che parteciperanno al dibattito vari deputati del Parlamento europeo assieme a numerosi rappresentanti Insigniti … i quali abbracciano senza riserve i valori dell’Unione europea.

La Conferenza è stata organizzata dal delegato ANCRI ai rapporti con gli organismi internazionali Generale Alessandro Butticè che, oltre ad assicurare l’introduzione dei lavori, si occuperà della moderazione degli interventi.

Dopo i saluti di benvenuto del padrone di casa, Prof. Paolo Sabbatini, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, prenderà la parola il Cavaliere Ufficiale Tommaso Bove nella veste di Presidente Nazionale dell’ANCRI.

Il tema dei “Valori e i Simboli della Repubblica Italiana e dell’Unione Europea” sarà trattato anche dall’Ambasciatrice d’Italia presso il Regno del Belgio Elena Basile e dell’Ambasciatore Francesco Maria Taló, Rappresentante Permanente d’Italia presso il Consiglio Atlantico.

Seguiranno gli interventi del Prof. Mario TELÒ, Presidente emerito dell’Institut d’Etudes Européennes su “Radici italiane dell’idea di Europa”; del dott. Guido Berardis, Presidente di sezione emerito del Tribunale dell’Unione Europea su “Trattati europei e Costituzione italiana: simbiosi di diritti e valori”; del dott. Lorenzo Consoli, “decano” dei giornalisti italiani accreditati presso l’UE, già Presidente dell’Associazione della Stampa Internazionale, su “La disinformazione sull’Europa”

Sono stati invitati ad intervenire anche un eurodeputato italiano per ogni gruppo politico del Parlamento europeo

La chiusura dei lavori è stata affidata al prefetto Francesco Tagliente, delegato nazionale ANCRI ai rapporti istituzionali




Vermouth, via libera dall’Unione Europea al riconoscimento della denominazione geografica

Tutto pronto per il disciplinare dello storico vino aromatizzato torinese, il Vermouth, che ha incassato il via libera dall’Unione Europea al riconoscimento della denominazione geografica “Vermouth di Torino”.

Un iter, del quale fanno parte 18 produttori, durato 20 anni per il Vermouth un prodotto della tradizione piemontese che nasce a Torino nella metà del 1700 e a partire dalla fine del 19imo secolo è esportato in tutto il mondo.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 21/11/2019

Quindi un grandissimo risultato, quello raggiunto dallo storico prodotto, in quanto fino ad oggi, il Vermouth, non era mai stato associato, né a livello italiano tantomeno a livello mondiale all’origine territoriale con la conseguenza che i consumatori non disponevano di un riferimento specifico riguardo la chiara associazione territoriale che ora vede l’importante tutela dell’origine territoriale, a livello legislativo, nel capoluogo piemontese che sarò portato conseguentemente ad essere associato come nome nel mondo quindi affiancato a questo prodotto sulle etichette di Vermouth.

L’iter per il disciplinare ha visto nel marzo 2017 il Ministero delle Politiche Agricole accogliere la richiesta della Regione Piemonte e ha riconosciuto l’Indicazione Geografica. “L’obiettivo – ha spiegato Roberto Bava, presidente dell’Istituto del Vermouth di Torino – era posizionare il Vermouth in cima alla piramide qualitativa, tutelandone anche gli aspetti di origine, dal campo di coltivazione delle erbe officinali fino all’imbottigliamento. Abbiamo voluto realizzare un disciplinare coraggioso che lo distinguesse dagli altri vini aromatizzati, dettagliandone il grado alcolico e la provenienza geografica degli ingredienti.”

La Commissione Europea terminata la valutazione del fascicolo tecnico dell’Indicazione Geografica nei prossimi mesi, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, approverà il disciplinare dello storico vino aromatizzato torinese, bevuto come aperitivo in tutto il mondo.




Enogastronomia e turismo nel Lazio: il rilancio parte dalla cura del territorio

Lazio in Movimento, questo il nome del progetto che ha come obiettivo quello di far conoscere, in modo sistematico e organizzato, i prodotti dell’agricoltura laziale e le loro trasformazioni, valorizzandoli e promuovendoli attraverso manifestazioni, percorsi conoscitivi, seminari formativi, progetti didattici interattivi e mostre.

Un’iniziativa che nasce da un’idea di Michela Irione, maturata in sette anni di attività come proprietaria di un’enoteca con cucina a Grottaferrata e che da sempre ha avuto una grande passione per il mondo del cibo e del vino.

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Enogastronomia e valorizzazione del territorio laziale. In studio il giornalista Luigi Jovino, Luigi Caporicci presidente della storica cantina Gotto d’Oro, Michela Irione fautrice dell’iniziativa Lazio in Movimento, Luigi Fragiotta “socio della cantina Gabriele Magno” e Federico Artico “Viticoltore”

Lazio in Movimento si propone dunque come mission quella di far cambiare la percezione generale, sia a livello nazionale e internazionale, che oggi vede la regione Lazio ancora poco conosciuta e considerata sia in Italia che all’estero sotto il profilo enogastronomico.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 21/11/2019

Un processo, quello della valorizzazione dei prodotti dell’enogastronomia laziale, che deve necessariamente partire dalla valorizzazione di questi ultimi proprio nella regione d’appartenenza.

La mission è quindi fattivamente rivolta ad accendere i riflettori sulla valorizzazione della filiera laziale: un percorso che inizia dal produttore e arriva fino al consumatore. Un’operazione che punta a mettere in luce la qualità dei prodotti della gastronomia e dei vini del Lazio, che dovrebbe essere amplificata e abbracciata dalle Istituzioni e anche dagli organismi rappresentativi delle categorie che ruotano attorno al mondo dell’enogastronomia.

Enogastronomia e Made in Italy

Un brand quotato in tutto il mondo e che dal 2015 ha assistito all’ingresso della cucina italiana nel mondo accademico del Lazio.

L’università Roma Tre, infatti, all’interno del dipartimento di scienze ha messo in tavola, prima nella nostra regione, un corso di laurea triennale legalmente riconosciuto in scienze e culture enogastronomiche.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 21/11/2019

E gli ingredienti del piano di studio sono rappresentati dai processi di produzione fino alla trasformazione degli alimenti di origine animale e vegetale, sicurezza igienico-sanitaria, valutazione e valorizzazione della qualità delle materie prime dal punto di vista nutrizionale ed economico, ma anche cicli di seminari con professionisti e laboratori dove sperimentare la preparazione dei piatti tipici della gastronomia italiana e internazionale, oltre alla gestione della cucina professionale di alta qualità inclusi gli aspetti legislativi. Un percorso formativo che è stato preparato in collaborazione con l’Università della Tuscia e con l’istituto alberghiero Tor Carbone. Un corso accademico che vede sfornare figure altamente professionali, specializzate anche nel campo del marketing e della gestione della comunicazione del turismo di settore.

Il Lazio una regione ricca di storia

Numerose culture hanno lasciato il segno e tantissime testimonianze del loro passaggio.

Una regione dove importanti dominazioni si sono succedute, in particolare, quella Etrusca e quella Romana.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 21/11/2019

Questo susseguirsi di occupazioni e di epoche molto diverse tra di loro hanno consentito a questo territorio di arricchirsi di tradizioni sia storiche che enogastronomiche.

Così ogni borgo ha custodito la propria cultura culinaria e creato un ventaglio di prodotti enogastronomici che ancora oggi si possono assaporare e gustare.

Molto del turismo dei borghi si concentra sull’aspetto enologico e gastronomico che unito a quello artistico e storico fanno dei borghi laziali dei veri e propri scrigni. La popolazione locale infatti è legata alla propria terra e gelosa delle proprie caratteristiche storiche e culturali.

Partendo da questo fondamentale punto che sono nate le Strade del Vino e dei Sapori del Lazio.
Queste sono costituite in associazioni e hanno come obiettivo primario la valorizzazione e promozione del territorio, dei borghi toccati dall’itinerario e dai prodotti tipici enogastronomici da proporre al turista e al viaggiatore buongustaio che desidera conoscere le Strade del Vino e dei Sapori del Lazio.

Cantine, aziende agricole, agriturismi, ristoranti, enti ed associazioni concorrono affinché la Strada del vino e dei Sapori sia un veicolo determinante per uno sviluppo sostenibile della zona.