Torino Hooligans, è pioggia di Daspo da parte del Questore

TORINO – Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato procederà alla notifica di N.75 DASPO emessi dal Questore di Torino (tramite la Divisione Anticrimine) nei riguardi di “tutti” gli appartenenti al gruppo oltranzista dei “Torino Hooligans”, nei cui confronti sono state altresì adottate circa 500 sanzioni amministrative per violazioni del regolamento d’uso dello stadio (per un ammontare complessivo di oltre 80 mila euro).

Inoltre sono stati notificati n.3 provvedimenti di sospensione della licenza ex art.100 Tulps di esercizi pubblici abitualmente frequentati dalla citata frangia ultrà violenta.

L’attività di indagine complessivamente svolta dalla Digos di Torino sul contesto oltranzista della tifoseria ultrà granata ha, in particolare, consentito di acclarare come gli aderenti al gruppo “Torino Hooligans” abbiano dimostrato nel tempo di avere una particolare inclinazione all’illegalità ponendo in essere, in occasione delle partite del Torino, condotte violente, provocatorie e offensive contro le tifoserie ospiti, le forze dell’ordine e la società del Torino Calcio nonché prevaricatrici nei riguardi dei tifosi normali della curva Primavera dello stadio Olimpico di Torino, avvalendosi, tra l’altro, della forza intimidatrice del gruppo di appartenenza.

All’esito dell’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino, è stato possibile denunciare complessivamente e a diverso titolo N.71 supporter dei “Torino Hooligans” per “violenza privata aggravata”, travisamento, porto di strumenti atti all’offesa, accensione e lancio di artifici pirotecnici, rissa e violenza e lesioni ad incaricato di pubblico servizio.

A margine dell’indagine, la Digos di Torino ha altresì denunciato N.32 ultras napoletani ed individuato N.8 supporter interisti responsabili di condotte criminose perpetrate in occasione della gara Torino-Napoli del 6/10/19 e Torino-Inter del 23/11/19, nei confronti dei quali sono stati altresì adottati provvedimenti daspo in corso di notifica.

Sempre nella mattinata odierna, personale della Digos di Torino, con l’ausilio degli omologhi uffici Mantova, Piacenza, e Brescia, ha altresì eseguito n.11 perquisizioni delegate dalla locale Autorità Giudiziaria nei riguardi dei responsabili della grave rissa verificatasi sugli spalti della curva Primavera durante la partita Torino-Inter.

L’attività di indagine ha inoltre evidenziato la sussistenza, da alcuni anni, di uno stato di forte contrapposizione tra i “Torino Hooligans” e gli storici sodalizi (più moderati) della curva Maratona, in particolare degli “Ultras Granata” (il più numeroso) per la

diversa modalità di concepire la gestione della tifoseria organizzata del Torino, sfociati in confronti anche violenti che hanno comportato anche la fuoriuscita dei “Torino Hooligans” ed il loro transito in curva “Primavera” determinando, sin da subito, criticità di ordine pubblico con le tifoserie provenienti da altre città (vista la vicinanza del settore ospiti con la curva Primavera).

Tale aspra conflittualità è stata riscontrata anche in occasione delle trasferte allorquando è stato necessario dislocare le opposte fazioni granata in distinti “anelli” degli stadi con connessi aggravi dei servizi di ordine pubblico.

Come sopra evidenziato, la vicinanza della curva Primavera al settore ospiti ha determinato fortissime criticità di ordine pubblico anche con le tifoserie provenienti da altri città, sfociate, da ultimo, lo scorso 23 novembre, in gravi episodi di violenza durante l’incontro di calcio Torino – Inter.

Analoghe forti criticità con tifoserie di altre città sono state riscontrate anche in occasione della partita Torino – Napoli dello scorso 6 ottobre, allorquando gli aderenti ai “Torino Hooligans” si sono resi responsabili di ripetuti cori di discriminazione territoriale provocando un innalzamento della tensione fra le due opposte tifoserie sfociato in turbative dell’ordine pubblico.

Altro episodio di rilievo si è verificato in occasione del derby Torino – Juventus dello scorso 2 novembre, allorquando, prima dell’inizio della gara, diversi aderenti ai “Torino Hooligans” presenti all’esterno del bar Mixer, alcuni dei quali travisati, hanno bloccato il pullman con a bordo i giocatori del Torino, intonando cori e battendo con le mani ed i piedi sulla carrozzeria del mezzo, che è stato altresì fatto oggetto del lancio di alcuni fumogeni che avrebbero potuto arrecare grave pericolo per l’incolumità dei calciatori.

Giova precisare che l’attività di indagine della Digos è stata possibile grazie anche alla collaborazione della società del Torino Calcio che ha anche presentato denuncia per le condotte antigiuridiche perpetrate nel tempo dai “Torino Hooligans” rammentando anche un gravissimo episodio verificatosi in occasione della partita Torino-Napoli del campionato 2016/17, allorquando dal gruppo dei “Torino Hooligans” veniva lanciata verso il campo da gioco una bomba carta che esplodeva vicino allo SLO del Torino, causandogli la perdita permanente del 30% dell’udito ad un orecchio.




Danni per calamità naturali: ogni anno 7 miliardi di euro. Vincenzi (ANBI): “Necessario snellire l’iter per le opere. I cambiamenti climatici non aspettano”

“In realtà non creiamo nulla, ma ci limitiamo a mettere in relazione dati, che suffragano quanto andiamo sostenendo da sempre: è necessario investire in prevenzione, non solo perché si risparmiano dolori alle persone, ma perché conviene allo Stato!”

L’affermazione è di Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e della Acque Irrigue (ANBI) che, in occasione della presentazione del libro fotografico “Obiettivo Acqua” tenutasi a Roma, ha diffuso i dati sugli stati di calamità naturale, richiesti da 12 Regioni nel 2017 per siccità, da 11 Regioni nel 2018 per maltempo, da 16 Regioni nel 2019 per siccità (in primavera/estate) e maltempo (in autunno). Secondo le cifre della Protezione Civile, ogni anno mediamente i danni per calamità naturali (frane ed alluvioni) ammontano a 7 miliardi di euro; dal 2013 al 2019, gli stati di emergenza proclamati sono stati 87 (il poco invidiabile “record” è dell’Emilia Romagna con 12), a fronte dei quali sono stati riconosciuti ammissibili risarcimenti per quasi 9 miliardi e mezzo (€ 9.406.938.895,00), ma sono stati trasferiti solo poco più di 900 milioni (€ 911.124.108,00), pari a circa il 10%!

“Se consideriamo l’impegno burocratico per veder riconosciuto il diritto al risarcimento, possiamo ben affermare che al danno si aggiunge, in molti casi, la beffa” aggiunge il Presidente di ANBI.

Serve quindi, secondo ANBI, un grande piano di manutenzione straordinaria del territorio, per il quale i Consorzi di bonifica hanno già pronti 4.300 progetti, in attesa di finanziamento per oltre 10 miliardi di euro (€ 10.276.450.000,00), capaci di attivare oltre 50.000 posti di lavoro (51.374).

Attualmente è in itinere l’avvio di 75 interventi, per un importo complessivo di 641,765 milioni di euro con una nuova occupazione stimata in 3.208 posti di lavoro.

È poi necessario individuare norme chiare per ridurre i tempi di realizzazione di opere di interesse generale.

La realizzazione di un’opera pubblica di importo superiore ai 10 milioni di euro, in Italia, ricorda ANBI, necessita mediamente di 11 anni: 42 mesi per la progettazione, 60 mesi per la costruzione, 16 mesi per la gara d’appalto, 13 mesi per il collaudo.

“Tempi eccessivamente lunghi di fronte alla velocità della crisi climatica e l’estremizzazione degli eventi atmosferici – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – Nel rispetto dei controlli di legge, va semplificata la macchina burocratica. A ciò si devono, infatti, aggiungere i tempi della politica, di cui è buon esempio la Legge contro l’indiscriminato e continuo Consumo del Suolo, ferma da anni in Parlamento e di cui continuiamo a chiedere l’approvazione, come atto concreto di nuova sensibilità verso i problemi della salvaguardia idrogeologica del Paese. Per questo, avanziamo anche un’altra proposta: l’inserimento della cultura del territorio nei programmi di educazione civica, il cui avvio nei programmi scolastici è previsto nel 2020.”

Alla presentazione del libro “Obiettivo Acqua” erano presenti, a Palazzo Rospigliosi, anche Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti ed Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente di Fondazione Univerde, promotori con ANBI del Concorso Fotografico Nazionale, di cui è stata annunciata l’edizione 2020 sotto gli auspici del Ministero dell’Ambiente.




Virgilio, il mago di Napoli

Secondo alcuni biografi medievali e rinascimentali, al filosofo e poeta Virgilio sono attribuite diverse immagini magiche e talismani volti alla protezione della città di Napoli che tanto ha amato. 

Già la sua nascita è avvolta dal mito: la leggenda narra che
la madre vicina al parto sognò di concepire un ramo di alloro che germogliò
rigoroso all’istante. La mattina del giorno seguente la donna fu presa dalle
doglie mentre andava nei campi per lavorare con il marito e partorì ai bordi di
un fossato. Quando nacque, Virgilio era un bambino tranquillo e dolce fino al
punto che non pianse nemmeno, ma aveva un’espressione dolce e serena. 

Virgilio si trasferì a Napoli, e fu proprio in questa città, sulla collina
di Posillipo, che decise di stabilirsi per il resto della sua vita,
preferendola alla sfarzosa Roma. 
Negli anni trascorsi a Napoli, la
popolarità di Virgilio come mago e protettore della città crebbe fino a farlo
apparire come una divinità benefattrice: la tradizione vuole che oltre ad
essere un medico taumaturgo, curando la gente con i suoi poteri magici avesse
compiuto dei veri e propri prodigi per la città di Napoli e di tutto il
territorio dei Campi Flegrei. Il folclore popolare ritiene che fu Virgilio a
costruire un cavallo di metallo che aveva il potere di guarire con lo sguardo
le ferite dei cavalieri e a posizionare due teste di marmo su entrambi i lati
dell’odierna Porta Nolana, una con il volto triste e l’altra con il volto allegro
e a coloro che vi passavano sotto e guardavano una delle due teste, il destino
donava loro auspici in base alla testa che avevano guardato.

Ma non furono solo questi i prodigi compiuti dal mago poeta; a lui viene attribuita anche la disposizione di una caraffa contenente un
uovo magico di struzzo nelle segrete del Castello dell’Ovo allo scopo di
proteggere la città da disastri e sventure. Il Mago, dopo aver consacrato
l’uovo magico, lo infilò in una caraffa con l’imboccatura più stretta dell’uovo
stesso e la pose all’interno di una gabbia di metallo. Ancora a lui vengono
attribuite la costruzione delle fogne, la costruzione delle cinta murarie della
città, o di aver fabbricato una mosca d’oro o di bronzo secondo alcuni, allo
scopo di purificare l’aria dagli insetti, oppure di una sanguisuga d’oro per
purificare le acque infestate proprio da questi parassiti.

Tante altre realtà, ancora secondo la tradizione, secondo le quali Virgilio creò ricette per Napoli su come piantare un orto
di erbe medicamentose sul Monte Vergine, o un pesce di pietra che gettato in
mare avrebbe favorito la pesca, o ancora eliminato i serpenti dalle strade
della città costruendo strade lastricate e inserendovi nelle pietre il suo
sigillo e molto altro.

Virgilio, maestro e modello per Dante Alighieri. Infine, non è da dimenticare che il poeta adottato dalla città di Napoli è
definito da Dante suo maestro e modello e ciò è coerente col culto della poesia
virgiliana che è presente nella cultura del Medioevo latino. Il poeta mantovano
era infatti considerato una sorta di ­«mago e profeta del Cristianesimo» già
nella tarda antichità, per via della profezia del puer nella celebre IV Egloga,
interpretata come preannuncio della venuta di Cristo (in realtà il puer altri
non era che il figlio nascituro di Asinio Pollione, protettore del poeta).
Dante pensava che Virgilio, così come altri poeti latini, avesse intravisto le
verità del Cristianesimo e le avesse espresse nei suoi versi in forma poetica,
senza esserne pienamente consapevole. Questa interpretazione in chiave
cristiana della letteratura classica è un dato costante della cultura medievale
e l’autore della Commedia segue una strada già tracciata prima di lui.

Oltre a ciò Virgilio aveva fama anche di essere un saggio e sapiente
filosofo, il che spiega perché Dante scelga proprio lui come sua guida per i
due terzi del viaggio allegorico.




Asl Roma 4, disavventura a Canale Monterano: “Vietato morire il sabato”

CANALE MONTERANO (RM) – Alessandra Pasquali e Anna Maria Pasquali due sorelle rimaste vittime di un sistema, quello legato alla burocrazia e alla sempre più accentuata mancanza di umanità.

La loro “disavventura” accade in un giorno per loro tragico e che non dimenticheranno mai più: sabato 30 novembre, quando il loro adorato padre, Pio Pasquali si è spento all’età di 88 anni.

Pio muore alle 16:30 e da quel momento inizia la loro odissea per ottenere la visita di un medico legale al fine di constatarne il decesso. Di solito questa prassi si consuma in poche ore anche perché la visita medico legale è dovuta per legge, domenica inclusa.

Ma l’attesa, con momenti estenuanti e di profondo dolore, si protrae fino a lunedì 2 dicembre, dopo ben oltre 40 ore di attesa e per giunta a pochi minuti dal funerale.

La cerimonia funebre è iniziata tardissimo con le persone arrivate anche da fuori Canale Monterano ad attendere in chiesa.

La famiglia ha voluto raccontare questo brutto episodio per esternare il proprio disappunto: “Siamo umiliati e distrutti – dice la figlia Alessandra – non si può morire il sabato”. Alessandra parla di suo padre con profondo rispetto e dispiacere per quanto accaduto: “Mio padre non meritava questo trattamento – dice – dopo una vita di lavoro duro nei campi e di sacrifici per la propria famiglia, lo abbiamo sottoposto, da morto, a questo trattamento incivile. Trovare un medico per certificarne il decesso è stata un’impresa, eppure siamo nel 2019 in un paese civilizzato.

Alle 17.50 di sabato è arrivata una dottoressa della guardia medica che però non poteva certificare il decesso.

Il funerale per motivi di orario del decesso è stato fissato per lunedì mattina ore 11:00. L’agenzia funebre che si occupava del tutto si è attivata con tutte le procedure. La domenica, sebbene fosse dovuta per legge la visita medico legale, regolarmente richiesta, per ufficializzare il decesso, non si è presentato alcun legale dalla Asl di Bracciano. Ci è stato detto che avrebbero fatto tutto il lunedì mattina.

Il lunedì è arrivato e abbiamo assistito alla vergogna più totale: nessuno si presentava presso la nostra abitazione per svolgere la pratica medico legale, noi distrutti dal dolore abbiamo dovuto subire tutto questo. Finalmente, alle 10:40 (il funerale era fissato per le ore 11 ) si presentano due medici, anche un po’ alterati perché non trovavano la strada di casa, e alle 11.00 ci fanno sbrigare gli ultimi preparativi per accompagnare papà nell’ultimo viaggio.

I funerali sono iniziati tardissimo e noi eravamo distrutti e umiliati dal trattamento ricevuto. Noi ora ci chiediamo: il rispetto, la serietà verso le persone dov’è andato a finire?

Il medico legale deve venire nell’abitazione del defunto entro le 15/30 ore dopo il decesso, papà è deceduto sabato 30 novembre alle 16.30, certificato dalla guardia medica alle 17.50, i medici legali sono arrivati lunedì 2 dicembre alle 10:40. Non abbiamo parole per esprimere l’umiliazione subita in questo triste evento e allora ci chiediamo: “Non si può morire il sabato?”.

Questa testimonianza, con grande difficoltà e profondo sconforto è stata lasciata dalla famiglia Pasquali affinché non si ripetano più certi episodi umilianti e indimenticabili.




Bimbo di due anni investito nel Bresciano: caccia al pirata della strada

Un bambino di due anni è stato investito da un’auto mentre si trovava nel passeggino accompagnato dalla mamma. È accaduto a Coccaglio, in provincia di Brescia. L’auto non si è fermata dopo l’investimento avvenuto sulle strisce pedonali e ora è caccia al pirata della strada. Il bambino è stato trasferito in gravi condizioni all’ospedale di
Bergamo.

È in stato di coma a causa di un forte trauma cranico il bimbo di due anni investito da un’auto mentre era nel passeggino spinto dalla mamma. Nell’impatto è stato sbalzato a cinque metri di distanza. Ora è ricoverato a Bergamo. Le forze dell’ordine stanno cercando il pirata della strada e l’utilitaria che potrebbe essere stata ripresa dalle telecamere di sicurezza




Frosinone, lite tra due pregiudicati: 37enne spara un colpo alla testa del rivale

FROSINONE – Nella tarda serata di ieri a Frosinone, presso l’area di sosta del bar “Caterina”, in via Tommaso Albinoni, due pregiudicati hanno avuto un violento litigio a seguito del quale uno dei due, un albanese di 37 anni, si allontanava per poi fare immediatamente  ritorno ed attendere che il rivale entrasse nella sua auto, per sorprenderlo e sparargli un colpo di pistola alla testa, riducendolo in gravissime condizioni.

I
due stranieri sono entrambi residenti a Frosinone e tutti e due risultano in possesso
del permesso di soggiorno.

Il
ferito, dopo le prime cure prestate sul posto, è stato trasferito al
Policlinico “Umberto I” di Roma, dove è stato sottoposto ad un delicato
intervento chirurgico, che ha permesso l’estrazione del proiettile dal cranio.
Attualmente la sua prognosi è riservata.

Subito
sono state attivate le ricerche dell’autore del tentato omicidio che,
sentendosi braccato, si è presentato spontaneamente presso la sede di questa
Questura, confessando la commissione del reato e consentendo il ritrovamento
dell’arma utilizzata e poi nascosta. La pistola, da un successivo accertamento,
è risultata provento di furto avvenuto a Ceccano lo scorso 8 dicembre. 

Ascoltato
nel corso della notte dal P.M. di turno, il Sostituto Procuratore dr. Samuel
Amari, in presenza dei difensori di fiducia, ha confermato di essere l’autore
del reato attribuendone le motivazioni a contrasti sorti nell’ambito dello
sfruttamento della prostituzione nell’area industriale di questo capoluogo.

Il feritore è stato arrestato e condotto presso il carcere di Frosinone. Sono in corso le indagini da parte della Squadra Mobile di Frosinone.




Vienna, il Comune plasma la sua strategia turistica fino al 2025

Dopo i diversi
approcci promozionali degli anni passati il Comune di Vienna propone per la
prima volta la “Visitor Economy Strategy
(Strategia economica per il turismo),, che verrà portata avanti fino al 2025.
Capofila del progetto è l’Ente per il Turismo di Vienna. Al motto di “Shaping Vienna” (Plasmare Vienna) la
strategia definisce in modo del tutto nuovo il fenomeno dei viaggi e il suo
impatto sulla destinazione; gli obiettivi sono garantire uno sviluppo
sostenibile e conciliare le esigenze della popolazione locale e dei visitatori.

L’approccio della Visitor Economy Strategy prevede un
impegno volto a continuare a garantire la soddisfazione dei visitatori con
offerte e servizi al massimo livello senza trascurare il valore aggiunto
generato dal turismo per l’intera città; dunque un impegno che punta anche
sulla soddisfazione degli abitanti e sulla creazione di valore per le aziende.
Gli obiettivi da raggiungere entro il 2025 (la strategia è stata avviata nel
2018) attuando tutta una serie di misure sono i seguenti: 

 • Crescita del contributo del turismo al PIL
di Vienna da 4 a 6 miliardi di euro

• Crescita del
fatturato del settore alberghiero con i pernottamenti da 900 milioni a 1,5
miliardi  di euro

• Mantenimento
dell’alto grado di soddisfazione dei visitatori: 9 su 10 raccomanderebbero  Vienna

• Sostegno del
positivo atteggiamento dei viennesi per quanto riguarda il turismo: oggi 9  viennesi su 10 lo vedono di buon occhio

• Raddoppio del
numero delle aziende turistiche di Vienna dotate di un marchio ambientale: da
112 si passa a 224

• Inversione della
percentuale delle persone che raggiungono Vienna in treno e in auto (attualmente
21 e 26% rispettivamente).

Il nostro approccio partecipativo
rappresenta un metodo gestionale completamente nuovo: nello sviluppo della
strategia abbiamo non solo tenuto conto del contributo del settore turistico,
ma anche della posizione della popolazione viennese e di quella di esperti
internazionali e di numerose persone interessate provenienti da vari ambiti
tematici della città”,
spiega Michael Ludwig, sindaco di Vienna. Tutte le
misure che compongono la Visitor Economy
Strategy 2025
per Vienna, messa a punto da Peter Hanke, Assessore
all’Economia e Presidente dell’Ente per il Turismo di Vienna, e Norbert
Kettner, Direttore dell’Ente per il Turismo di Vienna, sono descritte al sito www.shaping.vienna.info .

Crescono
i visitatori italiani

Il
mercato italiano è cresciuto a due cifre nel periodo da gennaio a ottobre 2019:
sono stati registrati 258.047 arrivi, con un incremento del 15,3%. I
pernottamenti ammontano a 661.711, che corrisponde ad un aumento del 17,7%. In
totale, durante questo periodo sono stati registrati a Vienna 6,5 milioni

di
arrivi e 14,5 milioni di pernottamenti. L’Italia è al quarto posto dopo
Germania, Austria e Stati Uniti in termini di mercati per pernottamenti.

Vienna
2020 Capitale della Musica

Vienna e la musica
formano un binomio inscindibile. Il 2020 sarà un anno dedicato soprattutto agli
artisti e alle istituzioni per merito dei quali Vienna si è affermata come
capitale mondiale della musica. Star mondiali si dichiarano innamorati di
Vienna, tra queste Billy Joel, Hans Zimmer, Yuja Wang e Joshua Bell. Sono
viennesi d’adozione come lo fu Beethoven, che un giorno giunse a Vienna per
rimanerci. Nel 2020 ricorre il 250° anniversario della sua nascita.

Per informazioni sull’anno tematico “Vienna 2020. Capital of Music” dell’Ente per il Turismo di Vienna si può consultare il sito music2020.vienna.info




Anguillara Sabazia, Amministrazione Anselmo: cambiamento o trasformismo?

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Il video integrale del convegno organizzato da L’Osservatore d’Italia lo scorso sabato presso l’agriturismo Zugarelli dove sono intervenuti diversi rappresentanti della politica locale e regionale oltre a diversi cittadini e rappresentanti delle associazioni del territorio. I relatori hanno affrontato diverse tematiche che oggi rappresentano delle criticità che pesano come macigni sulla giunta guidata dalla sindaca Sabrina Anselmo.

https://www.facebook.com/paginaosservatoreitalia/videos/562433861259079/



Albano Laziale, elezioni: la Lega commenta la “fuga in avanti” di Fratelli D’Italia

ALBANO LAZIALE (RM) – Sicuramente c’è una spaccatura nel centrodestra di Albano Laziale come pure nel centrosinistra. Che poi si possa sanare è ancora tutto da vedere.

Ancora una volta gli individualismi mettono a rischio i reciproci piani di larghe coalizioni che se ben condivisi sono sempre preferibili. Ma per le prossime amministrative di Albano Laziale ci saranno sicuramente tanti candidati a contendersi l’unica poltrona di Palazzo Savelli.

Nel frattempo la Lega è uscita con un comunicato che sancisce, appunto, il freddo clima che si è andato ad instaurare con il partito della Meloni. Di seguito la nota della Lega:

“Dopo aver letto con attenzione l’ultimo comunicato stampa del coordinatore comunale di Albano di Fratelli d’Italia, dove lo stesso, in maniera del tutto autoreferenziale, proclamava Fratelli d’Italia partito leader del centrodestra di Albano e lanciava la candidatura a Sindaco del consigliere Massimo Ferrarini, abbiamo atteso qualche giorno per comprendere se c’era stato un fraintendimento tra i partiti della coalizione e se gli organi Provinciali di Fratelli d’Italia avessero intenzione di intervenire per recuperare politicamente questa fuga in avanti.

E’ paradossale che solo il 20 settembre scorso il segretario provinciale di F.d.I. aveva dato alle stampe, con grande soddisfazione, la sottoscrizione di un accordo politico tra la Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Area Democratica dove venivano enunciate modalità e percorsi per addivenire a una scelta condivisa innanzitutto del programma e infine della candidatura a Sindaco da proporre ai cittadini.

Per questo motivo, nel silenzio generale degli organi provinciali del suddetto partito, il modo scomposto di rompere un accordo faticosamente raggiunto neanche tre mesi fa, sembra manifestare una volontà di correre da soli o con chi accetta una imposizione irricevibile.
Un diktat che, mentre le forze politiche del centrodestra pianificavano incontri con i cittadini per la stesura del programma, Fratelli d’Italia, in maniera del tutto inopinata, poneva annunciando l’autoproclamazione di Partito leader del centrodestra e di avere il Candidato sindaco da proporre, per conto di tutta la coalizione, al paese.

Rispetto alla leadership della coalizione è superfluo rammentare i dati nazionali che pongono Fratelli d’Italia a meno di un terzo dei consensi accordati alla Lega.
Per rimanere alle questioni di Albano, risulta un paradosso argomentare sulle interrogazioni e le mozioni presentate, nella quasi totalità, dalla stessa persona che con meritevole ostinazione ha prodotto un’attività consiliare che Fratelli d’Italia tentano di fare propria in toto, e questo non è un dettaglio.
É certo che attribuire meriti a chi ha ostinatamente posto interrogazioni e mozioni imbarazzanti per la maggioranza di sinistra può significare il doverLe riconoscere, all’interno di Fratelli d’Italia, un ruolo di leadership più marcata rispetto a quella accordata al candidato sindaco proposto alle stampe.
I numeri dei consiglieri di Fratelli d’Italia poi non rispecchiano affatto ne il risultato delle ultime elezioni ne i recenti risultati elettorali.
Questa affermazione di forza appare più una ricerca di riconoscimento che i cittadini di Albano non gli hanno mai concesso.

I numeri

Rispetto al ruolo di partito Leader rammentiamo soltanto alle scorse elezioni comunali del 2015 Fratelli d’Italia hanno riscosso 848 voti pari al 4,47%.
Passando alle ultime elezioni Europee di giugno scorso, la Lega ha ottenuto 5.320 voti pari al 31,60%, Fratelli d’Italia 1549 voti pari al 9,2% e Forza Italia 1066 voti pari al 6,33%.

Pertanto, oltre ad essere offensiva, questa sortita sancisce una volta ancora la difficoltà di Fratelli d’Italia che faticano ad integrarsi in una coalizione che dovrebbe vedere una pari dignità politica tra le forze che la compongono e ricordare che la leadership la decidono i cittadini che neanche 6 mesi fa, attraverso il loro consenso, hanno chiaramente espresso cosa pensano.

La lega prendendo atto della volontà di Fratelli d’Italia di avviare un proprio percorso in autonomia ha chiesto alle altre due componenti della coalizione, Forza Italia e Area Democratica, di continuare, anche senza Fratelli d’Italia, con la stesura condivisa di un programma da sottoporre ai cittadini e di incontrare le altre forze civiche e politiche con le quali ricercare un percorso comune nell’individuazione dei punti programmatici e della figura a Sindaco da proporre al paese rivendicando certamente la possibilità, come Lega, di contribuire a tale individuazione con propri uomini e donne che hanno mostrato capacità e competenza nella propria storia politica”. Tony Bruognolo Membro del Coordinamento provinciale e Responsabile dell’Area Castelli della Lega – Salvini Premier




Torino, madre uccide la figlia disabile a martellate

TORINO – Una donna di 85 anni ha ucciso a colpi di martello la figlia disabile di 44 anni, questa mattina a Orbassano, alle porte di Torino, in un’abitazione in via Gramsci.

A dare l’allarme è stato il marito e padre di 87 anni. L’85 enne, che pare abbia assunto dei farmaci, è ora ricoverata all’ospedale di Orbassano.La vittima è stata colpita al capo con numerose martellate. Sul posto la sezione investigazioni scientifiche del nucleo investigativo dei Carabinieri di Torino.




Ci vediamo a via Veneto: dall’Harry’s Bar Sabrina Alfonsi (presidente del I Municipio) accende il Natale

“Ci Vediamo a via Veneto” l’appuntamento con Chiara Rai dal prestigioso salotto dell’Harry’s Bar di Roma, il locale della “Dolce Vita” per antonomasia per l’intervista a Sabrina Alfonsi, Presidente del I Municipio di Roma Capitale.

Sabrina Alfonsi, laureata in Antropologia Culturale, si è occupata di organizzazione aziendale e gestione delle risorse umane.
Il suo impegno civile è iniziato con il Tribunale dei Diritti del Malato. Dal 2006 al 2009 ho svolto il ruolo di Assessore alla Scuola e alle Pari Opportunità nel Municipio I Centro Storico e fino al 2013, quando si è candidata per la prima volta alla Presidenza del nuovo Municipio Roma I, è stata la responsabile per la Scuola del PD a Roma.