Banca Popolare del Lazio, elezioni CdA: tra pareri favorevoli e conflitti di interesse. Drin drin… c’è qualcuno? [Parte 2]

Nove componenti del nuovo CdA della Banca Popolare del Lazio sono stati eletti lo scorso 4 maggio nel corso dell’Assemblea dei soci tenutasi in modalità online.

Una nota, protocollata in Banca prima delle elezioni dai soci Marco Picca e Domenico Capitani, mette a rischio di invalidazione tutta la procedura elettiva che, come evidenziato dai due soci, ha visto dapprima presentare la Lista 1 (con i 9 nominativi poi eletti) a nome della Banca quindi non ottemperando alle norme statutarie che identificano invece tra i soggetti legittimati alla presentazione della lista dei consiglieri candidati il C.d.A. visto, in quel contesto, come soggetto distinto da quello rappresentato e non invece in “nome” della Banca che rappresenta per presentare la lista dei 9 candidati e con ciò potenzialmente viziando la volontà della platea dei soci chiamati a intervenire in Assemblea per nominare i componenti del Consiglio di Amministrazione. Un primo errore formale al quale si è poi messa una “pezza” attraverso una nota integrativa presentata fuori tempo.

La nota dei due soci – Picca e Capitani – evidenzia però altre criticità che vanno ben aldilà del mero errore formale, qualora così qualcuno lo voglia intendere, quello di aver presentato la lista a nome della Banca e non del CdA.

Si parla di incompatibilità di alcuni degli eletti e soprattutto degli amministratori indipendenti che ne hanno avallato la presentazione

Con nota scritta pubblicata sul sito della Banca il Presidente del C.d.A. comunicava ai soci, con informativa ex art. 12 del Regolamento Assembleare: Candidature alla carica di consigliere di amministrazione – Lista l presentata dal CdA che … il Comitato Amministratori Indipendenti ha espresso parere favorevole in ordine alla rispondenza delle candidature, alla composizione quali-quantitativa ottimale preventivamente individuata dal Consiglio di Amministrazione, affermando, pertanto, che la lista dei candidati consiglieri risponde a tutti i requisiti di candidabilità sanciti dallo Statuto Sociale.

Ora se, da un lato, la lista n. 1 appare sicuramente rispettosa della rappresentanza di genere, seppure nel limite statutario minimo che indica in due il numero minimo del genere meno rappresentato, dall’altro è assolutamente carente, quanto meno riguardo per alcuni dei 9 candidati consiglieri, dei requisiti soggettivi di candidabilità.

I due soci, hanno infatti segnalato preventivamente che alcune candidature riguardano profili che nell’ultimo triennio risultano avere ricoperto funzione di amministratore, rispettivamente, in società partecipate da enti pubblici e in enti pubblici.

Ecco dunque che il Comitato Amministratori Indipendenti, con il parere favorevole rilasciato, hanno attestato la sussistenza dei requisiti soggettivi di candidabilità alla carica di Consigliere di amministrazione di tutti i componenti della Lista n. 1 benché, come ben evidenziato da Picca e Capitani, alcuni di loro fossero palesemente incandidabili, con ciò violando i doveri del loro ufficio.

Il secondo capoverso del terzo comma dell’articolo 30 dello Statuto Sociale della Banca Popolare del Lazio vieta il contemporaneo svolgimento di incarichi politici, così come definiti al primo capoverso del richiamato terzo comma dell’articolo 30, e della carica di amministratore e che la contestuale ricorrenza degli incarichi è causa di decadenza dalla carica di amministratore.

Un parere, quello del Comitato Amministratori Indipendenti, in ordine alla rispondenza delle candidature, alla composizione quali-quantitativa ottimale preventivamente individuata dal Consiglio di Amministrazione che è stato rilasciato in una situazione di evidente conflitto di interessi.

Indipendentemente dalla effettiva composizione del suddetto Comitato, non è revocabile in dubbio, infatti, che chi lo compone si è candidato alla nomina di “nuovo” consigliere della Banca. La circostanza diviene rilevante in questo caso proprio perché il Comitato ha rilasciato il richiamato parere favorevole nonostante la sussistenza dell’evidente incandidabilità di alcuni dei nove canditati Consiglieri.

Torna il tema dei conflitti di interesse che tante volte hanno interessato le vicende di quella che una volta veniva definita la “Banca del Territorio” e chissà se “qualcuno” avrà tempo e voglia di far luce su queste singolarità, tanto per usare un eufemismo…




Morte in culla, intervista all’ostetrica Bellasio su Sids

In relazione al tragico caso di “morte improvvisa del neonato” (SIDS, Sudden Infant Death Syndrome), avvenuto a Roma (Artena) nella notte tra il 6 e il 7 maggio, Alessandra Bellasio, Ostetrica e divulgatrice sanitaria con quasi 190mila follower su Instagram, fondatrice di UniMamma.it, si è così espressa: “La SIDS (Sudden Infant Death Syndrome) è una condizione tragica che consiste nel decesso entro i primi 12 mesi di vita. Questo disturbo si riferisce a una morte improvvisa e inaspettata che rimane inspiegabile dopo un’attenta valutazione medica e che rappresenta una delle principali cause di morte nei neonati. Il picco del rischio viene raggiunto tra i 2 e 4 mesi di età, in particolare durante l’inverno. Diventa più raro l’insorgere della sindrome dopo i primi 6 mesi. Nonostante gli sforzi degli esperti per comprendere le sue cause, non c’è ancora una soluzione definitiva al problema. Tuttavia, esistono alcune misure per ridurre le possibilità di SIDS, tra le quali: l’adozione della posizione supina, la condivisione della camera ma non dello stesso letto, l’uso di una superficie di sonno semirigida e non inclinata priva di cuscini, paracolpi, peluche o lenzuola sfuse e il mantenimento di una temperatura adeguata nella stanza per evitare il rischio di surriscaldamento. È fondamentale che i genitori siano messi al corrente di tali pratiche, eppure spesso non vengono informati dal personale sanitario e la grande varietà di prodotti per l’infanzia, disponibili sul mercato, contribuisce a creare confusione. In effetti, sebbene sia nota l’inadeguatezza di alcuni accessori per il sonno dei bambini, purtroppo si assiste ancora troppo spesso alla loro promozione come se fossero indispensabili. È dunque fondamentale porre l’accento su questa tematica di primaria importanza che riguarda la sicurezza dei nostri figli e richiede la nostra massima attenzione”.

Alessandra Bellasio – UniMamma Alessandra Bellasio, 37 anni, membro del consiglio direttivo dell’ordine professionale delle ostetriche di Como, Lecco e Sondrio, è consulente certificata a livello internazionale in allattamento (IBCLC), insegnante di manovre di disostruzione pediatrica e divulgatrice sanitaria. Bellasio supporta le donne nel delicato percorso della maternità, durante la gravidanza e nei primi anni di vita del bambino, proponendo videocorsi e consigli pratici attraverso la piattaforma digitale UniMamma, fondata nel 2021, e la pagina Instagram ostetrica_alessandra_bellasio, seguita da 190mila follower. Bellasio è anche nel comitato scientifico dell’ente formativo Mediadream Academy, accreditato presso Agenas, e ha formato oltre 1000 professionisti sanitari in tutta Italia.




Oltre 100 anziani tornano sui banchi di scuola nelle RSA per studiare la meteorologia: al via il progetto in Lombardia, Lazio e Liguria

Gli esperti meteorologi incontrano gli anziani nelle residenze di Lombardia, Liguria e Lazio per diffondere la conoscenza del meteo e regalare una giornata di formazione e divertimento collettivo
 
 
Al via il primo ciclo di incontri gratuiti per diffondere la cultura meteorologica negli Over Senior Residence su tre regioni d’Italia. L’iniziativa riguarda oltre 100 anziani che torneranno per un giorno “sui banchi di scuola” per studiare meteorologia. L’iniziativa è nata dalla partnership tra 3B Meteo e Over, il gruppo di residence per anziani. Si tratta di un importante progetto formativo e ludico dedicato alla meteorologia e promosso da 3B Meteo che coinvolge, nel mese di maggio, gli Over 65 interessati al tema. Durante gli incontri, verranno analizzati metodi, strumenti e studi relativi alle condizioni meteorologiche per la previsione del tempo sull’Italia con un esperto meteorologo che avrà modo di sviluppare, con gli ospiti interni ed esterni alla struttura, temi legati al cambiamento climatico. “La meteorologia fa parte della nostra quotidianità perché ci accompagna in tutte le nostre scelte. Con gli incontri nelle residenze Over vogliamo coinvolgere gratuitamente un target – quello degli Over 65 – che vive di esperienza accumulata e vissuta. Ogni incontro, completamente gratuito, verrà svolto con l’obiettivo di far conoscere, attraverso differenti fonti sensoriali, il nostro metodo di analisi e di studio sul tempo. Gli Over 65 sono un pubblico che vive la formazione in modo differente rispetto agli studenti che si avvicinano a questa materia: il loro coinvolgimento è basato su quello che conoscono e su quello che possono sapere, sulla loro conoscenza diretta, quindi. Per questo motivo, per loro abbiamo creato un contesto educativo ancora più stimolante e coinvolgente rispetto ai percorsi formativi che generalmente promuoviamo all’interno delle scuole”, ha dichiarato Emma Parigi, conduttrice TV all’interno di 3B Meteo. Ilaria Valentinuzzi, Head of Marketing & Communication Over, ha aggiunto: “L’Italia è un paese con una popolazione sempre più anziana. Non si tratta però di un limite, ma di una ricchezza. Gli Over 65 infatti hanno ancora tanto da dare, ma non solo: hanno ancora tanto da fare e da imparare, soprattutto per sé stessi. Over e le sue strutture hanno sempre dedicato, fin dalla fondazione, moltissime energie per poter rendere il tempo degli anziani il più costruttivo possibile, in modo da regalare una sorta di nuova vita a tutti i nostri ospiti. Per questo siamo entusiasti di questa partnership: gli incontri all’interno delle strutture Over sono una grande opportunità di conoscenza e di apprendimento di un settore tanto complesso quanto interessante come la meteorologia che si inserisce, da sempre, nella nostra quotidianità”.
 
L’evento di formazione per gli Over 65 sarà ospitato in tre strutture Over ed è aperto sia a ospiti interni sia a ospiti esterni alla struttura. Le strutture coinvolte saranno:
 
Villa Lina, Quinzano d’Oglio (BS), il 10 maggio alle ore 16.00;
Over Senior Residence Sanremo (IM), il 12 maggio alle ore 16.00;
Over Senior Residence Fonte Laurentina (RM), il 30 maggio alle ore 16.00.
 
 
 




La Finlandia a Venezia mette in mostra “Huussi” alla Biennale Architettura 2023, i servizi igienici del passato che guardano al futuro

Il Padiglione della Finlandia presenta la mostra di The Dry Collective ‘Huussi, Imagining the future history of sanitation’ alla Biennale Architettura 2023 di Venezia. La mostra si occupa dell’architettura della circolazione dell’acqua e dei nutrienti e mette in discussione la soluzione sanitaria che diamo per scontata, la toilette ad acqua. La mostra Huussi, prodotta da Archinfo – Centro informazioni per l’architettura finlandese, rivaluta criticamente il nostro sistema igienico-sanitario in un momento in cui la sufficienza dell’acqua potabile e della produzione alimentare è un problema globale. “Il tema della mostra ospitata nel Padiglione della Finlandia è molto attuale.
 
Secondo Lesley Lokko, curatrice responsabile della Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia di quest’anno, gli architetti hanno la capacità di presentare idee ambiziose e creative che ci aiutano immaginare un futuro condiviso più giusto e ottimista. Questo racchiude anche il contenuto della mostra progettata da The Dry Collective: “gli architetti possono trovare insieme soluzioni ai problemi globali, e in questo modo l’architettura può servire la società”, afferma Katarina Siltavuori, direttrice di Archinfo e commissario della mostra, che attinge al patrimonio culturale finlandese: ‘huussi? è la parola finlandese per latrina, una toilette compostante comunemente usata dai finlandesi, in particolare negli ambienti rurali e nei cottage estivi.
 
“È naturale per gli architetti finlandesi sollevare l’argomento, aprire una discussione in ambito internazionale e sfidare la professione in un momento in cui dobbiamo cercare attivamente soluzioni più sostenibili in tutti gli ambiti della società. La mostra sottolinea il ruolo degli architetti in trovare soluzioni alle questioni sociali e difensori dell’interesse comune e dell’ambiente”, afferma Arja Renell, curatrice della mostra Huussi. Le attuali abitudini di consumo combinate con la crescita della popolazione e il cambiamento climatico hanno portato a carenze idriche in tutto il mondo, anche in Europa. Ciò è stato chiaramente visibile, ad esempio, nel prosciugamento dei fiumi Reno e Po nell’estate del 2022 e, secondo il governo britannico, la mancanza di acqua è già una minaccia per la nostra esistenza. La mostra nel Padiglione Aalto interroga se sia ancora giustificato utilizzare il 30 percento della nostra acqua per eliminare gli escrementi. Un’infrastruttura basata su una toilette con sciacquone spreca anche i nutrienti necessari per la produzione alimentare. Dalla fine del XIX secolo l’agricoltura utilizza principalmente fertilizzanti chimici, la cui produzione distrugge la natura e inquina corsi d’acqua e falde acquifere.
 
La produzione di fertilizzanti a base di azoto provoca enormi emissioni di gas serra e la produzione di fertilizzanti al fosforo si basa sull’industria mineraria, che provoca danni permanenti all’ambiente. I fertilizzanti chimici distruggono anche il microbioma del suolo e alla fine portano all’impoverimento dei terreni agricoli. Gran parte dei nutrienti contenuti nelle feci, in particolare azoto e fosforo, si perdono nei processi chimici di trattamento delle acque reflue o finiscono nei corsi d’acqua dove i nutrienti provocano l’eutrofizzazione. La mostra, che prevede un utilizzo più ampio delle soluzioni di toilette a secco, evidenzia, oltre al risparmio idrico, come, se opportunamente separati e compostati, i nutrienti nelle feci possono essere efficacemente riciclati e restituiti alla produzione alimentare. “Huussi, la dependance, serve come una sorta di simpatica introduzione all’argomento, le cui vere sfide sono su scala urbana”, afferma la curatrice Arja Renell.
 
“Diversi esperimenti sono già stati fatti in Europa con diversi sistemi che consumano molta meno acqua. Portiamo in primo piano la portata del problema del consumo di acqua e la quantità di nutrienti sprecati nell’attuale infrastruttura sanitaria. Vogliamo che la mostra funzioni come un’apertura al confronto su un tema importante che non è stato ancora visibilmente messo in discussione nella progettazione dell’ambiente costruito. Riteniamo inoltre importante non iniziare a presentare le toilette a secco come una soluzione solo ad altri paesi, ma dobbiamo impegnarci anche per correggere i nostri metodi operativi”, afferma Arja Renell. La mostra è realizzata dal gruppo di lavoro The Dry Collective che, oltre all’architetto e artista Arja Renell (FI), comprende gli architetti Emmi Keskisarja (FI), Barbara Motta (IT), Eero Renell (FI) e Janne Teräsvirta (FI ) e il grafico Antero Jokinen (FI). L’idea espositiva è stata selezionata attraverso un bando pubblico.
 
Luogo: GIARDINI CASTELLO – PADIGLIONE FINLANDESE ALVAR AALTO
Indirizzo: Fondamenta dell’Arsenale – Venezia –
Quando: dal 20/05/2023 – al 26/11/2023
Orari: 20,5 –30.9, Mar – Dom, 11 – 19;  1.10 –26.11, Mar – Dom, 10 – 18




Banca Popolare del Lazio, elezioni CdA: denunciate irregolarità. Tutto da rifare? [Parte 1]

Le ultime elezioni del CdA della Banca Popolare del Lazio non sono state del tutto indolore. C’è stata una nota protocollata prima delle elezioni dai soci Marco Picca e Domenico Capitani.

Nella nota si evidenziano delle presunte criticità che se confermate invaliderebbero l’elezione del nuovo CdA.

Le questioni affrontate nella nota riguardano essenzialmente tre punti. In questa prima puntata parleremo della prima questione messa in evidenza.

Irregolarità nella presentazione della lista  

L’unica lista di 9 candidati alla carica di consigliere di amministrazione è stata presentata con modalità irregolare e comunque non conforme a quanto stabilito dallo Statuto dell’istituto bancario.

La lista riporta la data del 30 marzo 2023 ed è stata pubblicata sul sito della Banca entro il termine ultimo di presentazione stabilito nel 20 aprile 2023 e risulta essere stata presentata dalla “Banca” in luogo del Consiglio di Amministrazione come, al contrario, stabilisce lo Statuto della Banca Popolare del Lazio all’articolo 30. Infatti lo Statuto Sociale identifica tra i soggetti legittimati alla presentazione della lista dei consiglieri candidati il C.d.A. visto, in quel contesto, come soggetto distinto da quello rappresentato. Con la condotta assunta il C.d.A. si è “appropriato” del “nome” della Banca che rappresenta per presentare la lista dei 9 candidati con ciò potenzialmente viziando la volontà della platea dei soci chiamati a intervenire in Assemblea per nominare i componenti del Consiglio di Amministrazione.

Questa irregolarità che è stata segnalata prima delle elezioni non è stata censurata dal Collegio Sindacale

Ma qualcuno deve essersi comunque accorto dell’irregolarità tanto che il Presidente del CdA, il Notaio Edmondo Maria Capecelatro, ha provveduto a far pubblicare nuovamente sul sito della Banca la Lista n. 1 con la dicitura corretta ovvero del C.d.A.

La nuova presentazione sarebbe però avvenuta dopo il termine ultimo fissato nel 20 aprile 2023 risultando di fatto un tardivo tentativo di correggere l’evidente errore in cui ci si era incappati, non essendo opponibile ai soci l’apposizione della data del 20 aprile 2023 sulla nota di deposito della Lista n.1.

Nemmeno rileva, dunque è inopponibile ai soci, l’indicazione riportata dal link rinvenibile nella sezione Assemblea dei Soci del sito internet della banca  secondo cui  il  deposito  e  la  pubblicazione  del  nuovo documento, privi di data certa, debbano ritenersi una “mera” precisazione rispetto all’originario deposito oggetto di precedente pubblicazione sempre sul sito internet della Banca avendo il successivo connotali palesemente novativi.

Si tratta di una questione meramente formale, ma in questi casi, come un notaio sa o dovrebbe sapere, la forma è sostanza!




Merano e le sue meraviglie: da visitare i giardini di Sissi

I Giardini di Sissi a Castel Trauttmansdorff, situati ad est di Merano lungo la strada che conduce a Merano 2000, sono considerati tra i più belli al mondo. Grazie al clima mite e alla vegetazione dei paesi del sud, questi giardini possono fare miracoli per la salute e il benessere.

Già nella seconda metà dell’Ottocento, turisti provenienti da tutta Europa giungevano a Merano per godere dei suoi benefici. Tra i visitatori più illustri della città di cura figurava l’imperatrice Elisabetta d’Austria, nota come Sissi, che aveva scelto Castel Trauttmansdorff come sua residenza invernale.Nel 2013, la Garden Tourism Conference di Toronto, in Canada, ha riconosciuto l’unicità di questa meraviglia meranese assegnandole il titolo di Giardino Internazionale dell’Anno.I Giardini di Castel Trauttmansdorff si sviluppano attorno a un laghetto di ninfee come un anfiteatro, con oltre 80 ambienti botanici provenienti da tutto il mondo. Grazie alle numerose stazioni interattive, ai padiglioni artistici, ai punti panoramici, al Giardino proibito e al Regno sotterraneo delle piante, questi giardini affascinano i visitatori di tutte le età.Sul monte che sovrasta i giardini botanici si erge Castel Trauttmansdorff, maniero che oggi ospita il Touriseum, il Museo Provinciale del Turismo. Qui i visitatori possono fare un viaggio nel tempo attraverso due secoli di storia del turismo, immersi in scenografie fantasiose e suggestive.




Hacker, le 8 regole fondamentali per difendersi

Hacker, la minaccia più pericolosa del nuovo millenio, di seguito un vademecum su come difendersi dagli attacchi dei pirati informatici. Il World Password Day (che è stato giovedì 4 maggio) è la giornata dedicata alla sensibilizzazione su questo argomento che molto spesso tralasciamo. Di seguito vi riportiamo le 8 regole fondamentali per difendersi dagli attacchi hacker messe a punto da Reti Spa, tra i principali player italiani nel settore dell’IT Consulting.

1 – La prima regola è tenere aggiornati i sistemi, in particolare tutte quelle categorie di software che a vario titolo sono connesse con l’apparato normativo (ad esempio, i sistemi di gestione paghe, i sistemi per la presentazione di documenti per le gare d’appalto, ecc.) o i software di progettazione, ecc.. In tutti questi casi un mancato o tardivo aggiornamento del software può generare anomalie molto al di là delle inefficienze.

2 – La seconda regola anti-hacker è utilizzare un antivirus o un EDR (Endpoint Detection and Response) e tenerlo aggiornato. Nello specifico, l’Endpoint Detection and Response raggruppa gli strumenti avanzati che hanno il compito di rilevare minacce ed eseguire attività di indagine e risposta, inoltre ricoprono un ruolo fondamentale nella protezione dei dispositivi utilizzati dai dipendenti o dai collaboratori.

3 – La terza regola è usare password diversificate e cambiarle spesso, oltre ad utilizzare sempre e se possibile, l’autenticazione a due fattori (username e password/PIN, oltre all’utilizzo di un token/chiavetta o lo smartphone). Inoltre, è indispensabile usare strumenti per riuscire a ricordare le tante e differenti password da gestire. Si stima, infatti, che oggi un utente medio abbia circa un centinaio di password. A tal proposito, sono di grande aiuto i password manager, applicazioni dedicate a conservare tutte le proprie password in modo sicuro e crittografato.

4 – La quarta regola consiste nell’effettuare una valutazione delle vulnerabilità, un esame sistematico delle debolezze di sicurezza in un sistema informatico, per tenere sotto controllo la propria infrastruttura e poter sanare eventuali vulnerabilità da cui gli hacker potrebbero riuscire a entrare nel sistema.

5 – La quinta è quella di esporre al pubblico solo i sistemi necessari e filtrare correttamente gli accessi a tutto il resto. Il nodo del collegamento ai server aziendali è essenziale per la sicurezza dei dati e bisogna prevedere un sistema semplice da usare, ma completamente sotto il controllo del reparto IT aziendale (o del partner che fornisce il servizio).

6 – La sesta regola è fare particolare attenzione agli attacchi hacker veicolati tramite mail (ad esempio il phishing), oltre a fare attenzione a cliccare sui link sospetti e all’inserimento dei propri dati personali su siti non sicuri. La corretta gestione delle identità e degli accessi è prioritaria. La grande maggioranza degli attacchi informatici, infatti, oggi avviene attraverso un presunto accesso autorizzato. La mancanza di opportuni strumenti di gestione e di policy che definiscano puntualmente cosa può fare e fin dove si può spingere un dipendente all’interno della rete aziendale sono il primo, grande, aiuto che si può dare a chi vuole rubare informazioni.

7 – La settima è quella di effettuare sempre backup dei server, soprattutto quelli critici per il core business. La perdita dei dati locali è probabilmente il secondo problema più noto, dopo i guasti hardware. È quindi fortemente consigliabile ricorrere a un’ulteriore struttura di backup per quella parte di documenti la cui perdita avrebbe un impatto estremo sulla vita dell’azienda.

8 – L’ottava ed ultima regola per arginare gli attacchi hacker è quella di non connettersi a wi-fi pubbliche. È consigliabile predisporre, infatti, un punto d’accesso sicuro alla propria rete tramite una VPN o virtual private network. Una VPN permette di estendere la rete aziendale su Internet, consentendo l’accesso solo a dispositivi opportunamente verificati con un “tunnel” che attraversi tutti i nodi di Internet necessari alla comunicazione. In questo modo il portatile di un dipendente può “entrare in rete” e collegarsi al dominio come se fosse in ufficio, fisicamente allacciato alla rete cablata dell’azienda o connesso tramite Wi-Fi.

Seguendo queste poche ma importantissime regole potrete esser certi che i vostri dispositivi saranno senz’ombra di dubbio a un livello più alto di sicurezza e scoraggerete i tentativi di attacco da parte degli hacker.

F.P.L.




WhatsApp, si potranno collegare 4 device allo stesso numero

WhatsApp si aggiorna ed è pronta ad offrire una nuova funzionalità che sarà certamente apprezzata da tutti i suoi utenti. Meta ha lanciato da qualche ora un nuovo aggiornamento per WhatsApp che consente di usare lo stesso numero su quattro smartphone, è possibile sia su Android sia su iOs. L’annuncio è arrivato con un post su Facebook di Mark Zuckerberg, la funzionalità era già attiva per sfruttare il ‘multi-dispositivo’ su computer e tablet ma si attendeva ancora il supporto agli smartphone. In questo modo, ogni utente può duplicare il suo account unico su altri telefonini, per visualizzare le stesse chat e contenuti multimediali. WhatsApp garantisce che ciascuno smartphone collegato all’account potrà vantare la crittografia end-to-end, ossia la stessa che già protegge i messaggi, foto e video, sul primo dispositivo. Per aggiungere un nuovo smartphone sarà sufficiente andare sulle impostazioni dell’app, poi alla voce “dispositivi collegati” e toccare “collega un dispositivo”, per poi inquadrare il codice visualizzato sul display del primo telefono con il cellulare aggiuntivo. In alternativa, si può inserire il proprio numero di telefono su WhatsApp Web per ricevere un codice monouso da usare per collegare l’altro dispositivo. Nonostante la duplicazione del numero, Meta spiega che i diversi dispositivi associati verranno sempre considerati come secondari. Questo implicherà che lo smartphone principale dovrà essere online almeno una volta ogni 30 giorni per mantenere operativi i dispositivi collegati, altrimenti l’account verrà temporaneamente bloccato per inattività.

F.P.L.




Arte fotografica, Marcello Nitti da Taranto in Svezia con l’‘Infinito all’orizzonte’

Marcello Nitti, noto fotografo ed operatore culturale pugliese ritorna in Svezia, per una nuova mostra presso la prestigiosa galleria d’arte fotografica, Artphotocollection  di Göteborg, la seconda città più importante del Paese nordico.
 
Così Nitti spiega in poche parole le motivazioni essenziali della sua ispirazione d’arte fotografica: “poiché sentivo l’esigenza di cogliere l’attimo, mi sono sentito spinto a trasferire la mia visione su un foglio di carta. Un’attrazione fatale, si potrebbe dire… Ogni mia foto è un momento misterioso e magico, anche se tecnicamente spiegabile. Mi ha sempre entusiasmato la ricerca e la scoperta di nuovi linguaggi della fotografia. Le mie foto sono i miei sogni, la mia musica, le mie influenze cinematografiche e le mie conoscenze messe insieme. Attraverso questo curioso rapporto con la macchina fotografica, ho trovato me stesso. Mi sento costantemente spinto a esplorare nuovi orizzonti nella fotografia per sfidare i suoi limiti ed espandere le mie possibilità. Con un solo clic della mia macchina fotografica, mi trovo in un altro mondo dove la passione abbraccia la vita e il desiderio. Spingendo e azionando la macchina fotografica, mi trasporterò in molti mondi immaginari. Le mie foto sono cartoline del mio viaggio. Questo mi aiuta a migliorare e a crescere spiritualmente. Tutto questo è come un sogno ed un agganciarsi all’infinito che confina con l’orizzonte”.
 
Marcello Nitti è nato e cresciuto a Taranto, in Puglia. Continua a vivere nella città natia, importante insediamento urbano fondato dai Greci nell’VIII secolo a.C. lungo il Mar Ionio. Per oltre 30 anni ha sviluppato il suo rapporto con la fotografia, sfidando la sua pazienza e ampliando i suoi limiti e continuando a sperimentare. Una volta soddisfatto di aver catturato la visione, che può richiedere anche un anno e che lo impegna anche a posizionarsi in posizioni scomode per lunghi periodi di tempo, con un solo clic ferma l’immagine. Poi, senza alcuna manipolazione digitale, la traspone su carta fine art con inchiostro di alta qualità in vari formati. Ha al suo attivo varie mostre in Puglia e già 4 mostre in Svezia, a Stoccolma e Göteborg, tra il 2015 ed il 2020. Ogni foto è numerata, firmata, autenticata e garantita. (ng)
 
 
La mostra è stata inaugurata lo scorso 29 aprile e si concluderà il 31 maggio 2023
 
Galleria ArtPhotoCollection, Alfhemsgatan 5 , Göteborg, Svezia,
 
tel. +46 70 833 81 82;  info@artphotocollection.com    artphotocollection.com
 
 




Banca Popolare del Lazio, tra il “nuovo che non avanza più” e le “vecchie storie”: Orwell docet

Partito il count down per le votazioni online, che si terranno mercoledì prossimo e che decreteranno il nuovo CdA della Banca Popolare del Lazio.

Votazioni che arrivano all’indomani del clamore suscitato dalle dichiarazioni dell’imprenditore agricolo Domenico Capitani che sulle colonne di questo giornale ha caldeggiato la presentazione di una lista alternativa (lista dei Soci) a quella presentata dal Consiglio di Amministrazione. Una lista dei Soci che nelle intenzioni voleva “riportare la banca alla funzione originaria: la banca del territorio. La banca di riferimento di imprenditori e famiglie. La banca che cresce e che coinvolge l’assemblea dei soci. La Banca Popolare del Lazio dei vecchi tempi ma con uno sguardo a un futuro prosperoso.” Ma nulla è poi accaduto in quanto questa lista è stata ritirata.

Una notizia, quella della “Campagna di invasione” annunciata dall’imprenditore agricolo che con una certa dose di coraggio si è esposto in prima persona contro i “soliti noti”, che ha avuto l’effetto di suscitare nuove aspettative positive in tanti soci della banca per quello che riguarda soprattutto il valore delle azioni della banca che in questi ultimi anni sono “dimagrite”.  

Da voci di corridoio sembra che tre personaggi, additati addirittura come “traditori” per aver osato presentarsi in una lista alternativa a quella del Consiglio di Amministrazione, saranno epurati dai CdA della BPLazio e della controllata Blu Banca, nello specifico due da BPLazio e uno da Blu Banca. E sempre da voci di corridoio pare che i tre “traditori” saranno rimpiazzati da alcuni tra i promotori della seconda lista poi ritirata che doveva rappresentare una alternativa a quella del Consiglio di Amministrazione. Insomma, per dirla tutta, c’è chi ipotizza che questo sia il prezzo da pagare per la mancata presentazione della lista.

Ma vedremo nei prossimi mesi se queste voci di corridoio troveranno riscontri oggettivi. Per ora di sicuro qualche scontento in giro deve essere rimasto e sicuramente altri ne rimarranno.

Intanto vogliamo giocare al toto CDA immaginando come potrà essere composto.

Andando per esclusione, dal CdA della Blazio sono sicuri del posto i primi tre della lista, Capecelatro, Morelli e Lucidi e altrettanto sicuri sono i nuovi nomi e cioè Fabrizio Giallatini e Raffaella Romagnoli. Al primo chiediamo se intende terminare l’università oppure se ritiene che indicare nel proprio curriculum di aver sostenuto solo 13 esami universitari sia una nota di merito.

Alla dottoressa Raffaella Romagnoli chiediamo invece se si sentirà in difficoltà o quantomeno in imbarazzo a sedere nel CdA di BPLazio visto il ruolo di Presidente del Collegio sindacale ricoperto da suo padre Carlo Romagnoli. In pratica il controllore padre che controlla l’amministratrice figlia. Orbene, sarà pur vero che il dottor Carlo Romagnoli è avvezzo a ricoprire plurimi incarichi, anche in evidente conflitto di interessi, come per la vicenda della Natalizia Petroli, potendo sempre cavarsela affermando di non poter conoscere il nome di tutti i clienti che affidati dalla banca sono anche debitori delle società da lui controllate, e magari con gli affidamenti della Banca da lui controllata questi clienti pagano i debiti delle società sempre da lui controllate che a loro volta pagano il suo compenso per il lavoro professionale svolto. Ma non vogliamo credere che anche questa volta la grande mamma Banca d’Italia possa rimanere silente di fronte a un nepotismo talmente evidente da superare i confini delle opportunità.

Pensiamo, dunque, sia il caso che il dottor Carlo Romagnoli lasci il suo incarico nel Collegio sindacale della BPLazio eliminando questa a dir poco imbarazzante situazione in tutto simile alla presenza del dottor Alessandro Natalizia, che solo dopo i nostri solleciti, si è deciso infine, ad abbandonare la nave. Lasci il dottor Carlo Romagnoli il proprio posto a chi magari meglio di lui sappia essere arbitro e controllore realmente terzo, per il bene della Banca e del valore delle azioni, ormai considerate meno che carta straccia lasciata a marcire in mano ai soci, tanto ci sarà sua figlia a “coprirgli le spalle” ed evitare che qualcuno, magari uno di quelli curiosi che hanno visto la loro lista non presentata, possa andare a studiare qualche vecchio fascicolo (Millenium, Volsca, Di Giacomantonio, Protercave….).

Ma torniamo all’individuazione, per esclusione dei “traditori”, come visto cinque sono sicuri di rimanere, quindi i due che lasceranno la poltrona dovranno essere individuati tra i consiglieri Bologna, Capozzi, Patanè e Quattrociocchi. Per due di questi ultimi saranno mesi molto caldi quelli che si consumeranno prima dell’estate, forse è proprio questa logica, non condivisa, che ha indotto il bravo Professor Sambucci a dare le dimissioni non volendo essere coinvolto.

Noi almeno per uno dei quattro papabili, che ci ha gentilmente rilasciato una intervista telefonica, temiamo fortemente per la sua poltrona; del resto era già stato relegato all’ottavo posto della lista e quindi ritenuto sacrificabile dalla presentazione di una seconda lista, stiamo parlando del dottor Quattrociocchi che ha apprezzato la nostra chiamata, non condividendo l’invio di diffide da parte della Banca ad ogni nostro articolo ritenendo il diritto di cronaca un diritto costituzionalmente garantito e la disciplina a tutela delle liste di minoranza un segno di democrazia; Professor Quattrociocchi con queste sue “idee rivoluzionarie” temiamo sia destinato a lasciare il posto a chi fedelmente approva ogni attività del triumvirato, magari anche se non ha terminato l’università. A questo proposito, tra i tre componenti rimasti, solo uno è privo di titoli di studio, anche se nel suo primo curriculum ci teneva a far sapere che aveva due figli laureati e che probabilmente ha terminato la sua ragione di essere un componente del CdA. Il ragionier Paolo Bologna, dopo aver contribuito fattivamente al passaggio dal prof. Mastrostefano a quello a cui stiamo assistendo, non è più utile per la causa ed essendo riuscito a far acquistare alla Banca la società di brokeraggio nella quale sembra avesse interessi personali diretti ed indiretti, come stiamo scoprendo con altra e separata inchiesta, non potrà sottrarsi alla richiesta di alzarsi dalla poltrona.

I posteri potranno confermarci la bontà delle nostre predizioni; per ora attendiamo l’esito dell’assemblea nella certezza che non tutto è scritto, magari la Banca D’Italia deciderà di approfondire e andrà a segnalare quelle che a noi profani appaiono delle vere e proprie anomalie contenute nella Lista del Presidente (Lista Consiglio di Amministrazione), magari qualcuno dei professionisti della lista fantasma vorrà far accertare giudizialmente la legittimità delle operazioni, chissà, noi di sicuro saremo sempre vigili e presenti, anche se destinatari della ormai consueta diffida, noi di sicuro siamo coraggiosi.

Concludiamo restando fedeli a quello che è il nostro pensiero: la cultura innanzitutto. Ricordiamo quindi di leggere i grandi classici che da sempre sono faro e fondamento del sapere. Chi ricorda l’opera di George Orwell “La fattoria degli animali”? Viene descritto Napoleone, un maiale di razza berkshire antagonista principale del romanzo satirico non ha scrupoli morali, possiede delle qualità che lo hanno fatto emergere rispetto agli altri maiali, anche prima della rivoluzione. Rispetto all’idealismo del Vecchio Maggiore e di Palla di Neve (altri 2 maiali presenti nella storia), Napoleone è un opportunista e un despota, la cui crudele determinazione e capacità di persuadere gli animali meno intelligenti con l’eloquenza compensa una certa mancanza di intelligenza.

L’obiettivo di Napoleone è quello di impossessarsi della fattoria e soggiogare gli animali alla sua volontà, riesce nell’intento dopo aver partecipato alla rivolta contro il signor Jones (il fattore) e dopo aver ordinato ad alcuni cani, suoi scagnozzi, di cacciare via Palla di Neve dalla fattoria. Nel corso del suo regno Napoleone mantiene tutti i migliori vantaggi per se stesso, gli altri maiali, i cani e un gallo (suo servo) e non esita a stringere trattative con alcuni fattori per ottenere ancora più potere; alla fine mostra di essere diventato uguale agli umani che i suoi compagni della fattoria odiavano tanto, se non che peggio.




Dall’Ue un Cyber-scudo per la sicurezza informatica

Un Cyber-scudo per rafforzare la risposta Ue agli attacchi informatici e alle interferenze straniere sulle infrastrutture critiche.

E’ la proposta cardine del nuovo Cyber Solidarity Act adottato oggi dalla Commissione europea per rafforzare la sicurezza informatica, la cooperazione tra i Paesi membri e l’assistenza reciproca in caso di crisi. Il meccanismo prevede il dislocamento, a partire dal 2024, di centri operativi di sicurezza nazionali e transfrontalieri su tutto il territorio Ue.

I finanziamenti dedicati all’intero disegno di legge ammontano a 1,1 miliardi di euro, di cui circa i due terzi dal programma Europa digitale.

Nei piani dell’esecutivo comunitario, i centri operativi di sicurezza nazionali e transfrontalieri saranno incaricati di rilevare e agire sulle minacce informatiche attraverso tecnologie all’avanguardia come l’intelligenza artificiale e l’analisi avanzata dei dati, condividendo tra loro “in modo tempestivo” le allerte sugli incidenti oltre frontiera.

“Traendo spunto dalla guerra anche cibernetica in Ucraina, ora stiamo rafforzando la nostra resilienza e capacità di risposta”, ha evidenziato il vicepresidente Ue, Margaritis Schinas, spiegando che il nuovo Cyber Solidarity Act rappresenta “un cambiamento radicale nella capacità operativa di rilevare, proteggere e rispondere alle minacce informatiche, sia a livello nazionale che dell’Ue”.

F.P.L.