Rieti, mercati e rispetto norme anti Covid-19: i carabinieri intensificano i controlli

RIETI – I Carabinieri della Compagnia di Rieti, nell’ultima settimana hanno intensificato i servizi di controllo del territorio.

In particolare sono stati predisposti specifici servizi in occasione dei mercati svoltisi nel capoluogo, che hanno visto l’impiego di pattuglie a piedi, automontate, nonché della Stazione Mobile in dotazione al Comando Provinciale di Rieti.

I militari sono stati impiegati al fine di vigilare sul corretto svolgimento dei mercati, prevenendo la commissione di reati predatori come furti e borseggi, ma anche con una particolare attenzione rivolta alla verifica del rispetto del distanziamento sociale e delle altre normative emanate per il contenimento della diffusione del COVID-19.

La presenza della Stazione Mobile rappresenta un segno tangibile di vicinanza al cittadino. Il mezzo, infatti, è una vera e propria Stazione Carabinieri “su ruote”, attrezzata del necessario per consentire di ricevere al suo interno cittadini che debbano rappresentare problematiche, sporgere denunce o anche semplicemente chiedere informazioni.




Cori, taglio del nastro per la mostra dedicata a Giovambattista Piranesi

CORI (LT) – Accolti nel giardino del Museo della Città e Territorio di Cori, si è tenuta questa mattina l’inaugurazione in anteprima dell’esposizione Le Antichità di Cora. I Rami Originali, l’eccezionale evento con cui la città celebra il 300° anniversario della nascita di Giovambattista Piranesi, eclettica figura di architetto, incisore, archeologo e designer.

La cerimonia, riservata alle istituzioni, ai partner ed agli sponsor, è stata gestita nel ferreo rispetto delle norme di sicurezza per il contenimento della pandemia. Stante, infatti, la copiosa risposta agli inviti, si è reso necessario contingentare le presenze alla cerimonia e all’esposizione.

Accanto al sindaco di Cori, Mauro Primio De Lillis, e al prof. Domenico Palombi (università Sapienza di Roma), curatore della mostra, erano presenti, oltre ad una rappresentanza dell’Amministrazione e del gruppo consiliare L’Altra Città, il consigliere regionale Salvatore la Penna, in rappresentanza della Regione Lazio, il prefetto di Latina, dott. Maurizio Falco, il questore di Latina, dott. Michele Maria Spina, il presidente della Provincia, dott. Carlo Medici, il comandante provinciale dei Carabinieri di Latina, colonnello Lorenzo D’Aloia, il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Latina, il capitano Gerardo Totaro, e una rappresentanza dei sindaci del territorio.

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Nutrita anche la presenza di studiosi di assoluto livello: il prof. Mario Bevilacqua dell’Università di Firenze e la prof.ssa Clare Hornsby, entrambi studiosi piranesiani di fama internazionale, e Ginevra Mariani, massima conoscitrice della tecnica piranesiana, da anni impegnata nell’edizione dei rami di Piranesi.

In apertura di cerimonia l’assessore alla Cultura del Comune di Cori Paolo Fantini ha narrato l’”ambizione di raccogliere il testimone del Piranesi stesso che con le sue incisioni diffuse in Europa l’immagine della nostra terra, contribuendo in modo determinante a fondare l’identità di questi luoghi. Raccoglierne il testimone significa promuovere il nostro territorio “come” lo fece Piranesi”.

“È un onore per la Città ospitare questo evento – ha esordito il sindaco De Lillis – e poter accogliere così illustri ospiti la cui presenza rende il giusto merito a un’iniziativa che abbiamo voluto comunque realizzare nonostante il nostro pensiero costante vada alla situazione sanitaria e alla tutela della salute dei cittadini. Cori dice grazie a Piranesi che ha reso noti alcuni autentici gioielli della nostra città, all’Istituto Nazionale per la Grafica che ne conserva i rami originali e ci ha consentito questo allestimento, al prof. Palombi che lo ha ideato e curato e alla Regione Lazio che ci ha sostenuto in questo impegno”.

“Il bello è di tutti – così il prefetto Falco – e iniziative come questa servono a stringere la comunità attorno alle sue migliori origini, fondamentale soprattutto in un tempo difficile come quello che viviamo. Me ne complimento con il sindaco – ha aggiunto –, la persona peraltro che dal primo giorno del mio arrivo ha dimostrato la volontà di collaborare con lo Stato”.

Di “cultura come porto sicuro” ha parlato il presidente Medici e di come “la risposta culturale a un periodo di crisi sia il modo migliore per affrontarlo”.

Ha dal canto suo lodato l’idea il consigliere regionale La Penna sottolineando “quanto sia importante questa mostra per il territorio e per reagire al difficile momento che stiamo vivendo. La Regione ha saputo cogliere l’importanza di questa sfida per il suo valore culturale, artistico e di valorizzazione di questi luoghi. Come segno di vita e vitalità rispetto alla situazione attuale. Le istituzioni hanno lavorato in modo sinergico, nella costante preoccupazione di procedere nella massima sicurezza”.

“La cultura e il bello non sono un orpello superfluo – ha affermato il prof. Palombi, curatore della mostra – né qualcosa da relegare in coda ai tg”. “Abbiamo pensato a questo evento un anno fa – ha poi raccontato -, prima dell’esplosione della pandemia, eppure abbiamo deciso di lavorare comunque al progetto nella consapevolezza di ciò che stavamo facendo. La scuola e l’università, che costituisce il mio ambito, sono presidi fondamentali – ha detto ancora – il dialogo tra istituzioni e luoghi della ricerca e della cultura è fondamentale. Mi piace infine ricordare che oggi Piranesi torna a Cori per la terza volta: la prima nel ’79 con l’evento ‘Piranesi nei luoghi di Piranes’, poi per l’inaugurazione del museo che compie 20 anni e ora, nel convento agostiniano di Sant’Oliva, unico luogo della città moderna che Piranesi cita nelle Antichità di Cora”.

Dopo la cerimonia, gli invitati sono stati accompagnati alla visita riservata.

All’ingresso dell’esposizione si viene accolti dal sintetico racconto per immagini dell’intera opera del Piranesi, e i mega-pannelli raccontano l’epoca, la storia e la tecnica del Piranesi.

I rami sono esposti al terzo piano del Museo con un allestimento di grande effetto, curato dall’arch. Paolo Sellaroli, che mette a confronto le lastre incise con le loro relative stampe.

Il viaggio piranesiano continua poi con i suoi eredi e successori di cui il Museo della Città e del Territorio di Cori già conserva numerose testimonianza: da Rossini a Theodore Labrouste. 

Per l’occasione sono inoltre state predisposte eleganti cartelle con le riproduzioni delle 15 incisioni del maestro e il catalogo della mostra con i contributi dei professori Bevilacqua e Palombi.

L’esposizione durerà 3 mesi (dal 17 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021) e sarà accompagnata da un fitto programma di iniziative.

   Solo nei prossimi tre mesi saranno proposte 9 conferenze scientifiche che tracciano l’intero percorso artistico e personale dell’artista veneziano, 7 concerti, a cura del Conservatorio di Musica di Latina Ottorino Respighi – Dipartimento di Musica Antica, e ancora spettacoli, percorsi urbani (anche in notturna), installazioni, visite guidate, narrazioni itineranti, degustazioni, progetti didattici, mostre di design, architettura e grafica contemporanee.

La manifestazione, realizzata anche grazie alla collaborazione e al patrocinio di Istituzioni e Fondazioni: dalla Regione Lazio alla Provincia di Latina, dall’Istituto Centrale per la Grafica alla Fondazione Caetani, al FAI regionale e alla sua Delegazione di Latina, agli Ordini degli Architetti di Lazio e Latina, è stato reso possibile anche dalla generosità di tanti moderni mecenati, in primis dalle più rilevanti realtà del settore vitivinicolo del territorio: l’Az. Agricola Molino7Cento che ha anche offerto nel proprio agriturismo il light lunch; Cincinnato, Carpineti, Pietra Pinta. Oltre alle aziende NAICI, REIA, FUNGHIDEA.




Gaeta, tutto pronto per la 9° edizione di “Visioni Corte International Short Film Festival”

Dal 26 Novembre al 5 Dicembre 2020 sia online che in presenza al Cinema Teatro Ariston

GAETA (LT) – Sono in totale 107 i cortometraggi selezionati per la 9^ edizione di Visioni Corte International Short Film Festival, organizzato dall’Associazione Culturale “Il Sogno di Ulisse”, che si terrà a Gaeta dal 26 Novembre al 5 Dicembre 2020.

L’edizione di quest’anno avrà la particolarità di svolgersi sia in presenza, presso il Cinema Teatro Ariston, rispettando le norme di sicurezza previste dal Governo per contrastare l’emergenza Covid-19, che online, per mezzo di una piattaforma attiva sul sito ufficiale del festival.

Altra grande novità riguarda la presenza di tre sezioni non competitive che affiancheranno la selezione ufficiale del concorso che prevede le sezioni di animazione, documentario, fiction internazionale e italiana. Accanto ai 55 cortometraggi in concorso, dunque, compaiono ben 52 opere fuori concorso che sono state selezionate per le sezioni non competitive. Si tratta di “Germogli di Cinema”, composta da cortometraggi considerati innovativi e meritevoli di interesse ed estremamente particolari; “Kiddos – Kids of the World”, dedicata prettamente a bambini e adolescenti protagonisti con storie tutte diverse tra loro e spesso difficili; “Meridiani”, un focus che ogni anno sarà dedicato a cortometraggi provenienti da un singolo Stato, quest’anno sarà dedicato agli USA.

La nona edizione di Visioni Corte International Short Film Festival, con la direzione artistica di Gisella Calabrese, vede 40 Nazioni rappresentate e figurano ben 47 registe donne, un vero record di presenze femminili dietro la macchina da presa. Inoltre, tanto spazio ai generi cinematografici – quest’anno, in particolar modo, la fantascienza la fa da padrone – ma anche tanta commedia e un’attenzione particolare a tematiche attuali come i diritti umani, identità sessuale, diritto all’infanzia, rapporti familiari e la guerra.

Purtroppo per quest’anno, a causa del Coronavirus, la sezione CortoVirtual, dedicata ai cortometraggi in realtà virtuale che tanto successo aveva riscosso nella scorsa edizione, non si potrà svolgere ed è quindi rimandata al 2021.

Visioni Corte International Short Film Festival è realizzato con il contributo della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Mibact e della Regione Lazio, gode dell’Alto patrocinio del Parlamento Europeo, e dei patrocini di Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, Provincia di Latina e Comune di Gaeta e fa parte di AFIC – Associazione Festival Italiani di Cinema, FEDIC – Federazione Italiana Cineclub e Coordinamento Festival Cinematografici Campania.




Festival del Cinema di Roma: la Polizia di Stato presente con il documentario “La misura del Tempo”

La Polizia di Stato ha presentato, nella giornata di apertura della 15° edizione della Festa del Cinema di Roma, presso la sala Deluxe della Casa del Cinema, il documentario “La misura del Tempo”, realizzato dal regista Stefano Ribaldi.

La proiezione è stata preceduta dall’indirizzo di saluto di Laura Delli Colli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma e del regista che ha spiegato come il documentario sia nato una sera di 6 anni fa nella Questura di Palermo dove, aspettando uno degli uomini della mobile di Ninni Cassarà, per la realizzazione di un altro documentario “vidi passare un mondo, una umanità che non sarebbe bastata tutta la montagna incantata di Mann per raccontarla. E pensai che forse oltre le fiction con gli attori di successo doveva essere nostro compito narrare quanto lavoro, quanta professionalità, quanta dedizione c’è nell’affrontare certe situazioni, certe frontiere della nostra società”.

Il cortometraggio è un omaggio al quotidiano lavoro discreto e silenzioso delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, al loro “esserci sempre” al servizio dei cittadini.

Storie di vita di poliziotti come quella di Nicola Barbato che, costretto su una sua sedia a rotelle a seguito di un attentato, confida la sua preoccupazione per il dilagare dei baby camorristi, o come Luca Iobbi, accorso fra i primi ad Amatrice, per scavare con coraggio tra le macerie.

Ci sono poi i poliziotti della Questura di Bergamo che hanno aiutato gli operatori sanitari  nei soccorsi ai malati di Covid.

Queste sono solo alcune delle storie che il film ha raccontato con l’intento di far conoscere il volto umano che c’è dietro ad un’uniforme.

Presente anche la Signora Teresa Turazza, madre di Davide e Massimiliano Turazza, i due poliziotti uccisi in due conflitti a fuoco a Verona.

Al termine della proiezione la giornalista Myrta Merlino ha condotto un dibattito commentando la proiezione con il Capo della Polizia- Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Franco Gabrielli e Walter Veltroni.

Il Capo della Polizia Franco Gabrielli nell’esprimere la sua preoccupazione per l’aumento dei contagi e sottolineando la sua attenzione sulle conseguenze che tale situazione possa avere sul versante dell’ordine pubblico vista la complessa situazione economica ha ribadito “ io chiedo alle mie donne e ai miei uomini in questo momento di essere empatici, di intercettare le sofferenze di chi hanno davanti”.




Roma, “Obiettivo Globale”: svelata a Palazzo Merulana l’opera di Marco Tamburro dedicata al premio Oscar Vittorio Storaro

Vittorio Storaro, tre volte Premio Oscar – per Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, per Reds di Warren Beatty e per L’ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci

ROMA – La fisionomia del globo terrestre impressa sull’obiettivo di una macchina fotografica che, a sua volta, ‘inquadra’ lo skyline di una città nordamericana: si chiama “Obiettivo Globale” ed è l’opera su tela realizzata dall’artista contemporaneo Marco Tamburro dedicata al direttore della fotografia Vittorio Storaro.

E’ stata svelata sabato sera (10 ottobre) alla presenza di Storaro e di Tamburro, nell’ambito di “Vittorio Storaro: Scrivere con la Luce”, la mostra foto-cinematografica (fino al 1 novembre a Palazzo Merulana, via Merulana 121) che racconta, attraverso la fotografia, il lavoro di ricerca figurativa compiuto nei primi 50 anni di carriera di Vittorio Storaro, tre volte Premio Oscar – per Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, per Reds di Warren Beatty e per L’ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci-.

Da oggi, dunque, di fianco alle 70 installazioni presenti a Palazzo Merulana – tra “cavalletti luminosi”,  cine-fotografie originali e dipinti che hanno ispirato la ricerca figurativo-cinematografica – ci sarà anche l’omaggio che l’artista romano Tamburro ha voluto dedicare a Vittorio Storaro. “Quello che ho voluto raffigurare è una lente sul mondo, un’opera che imprime su tela la carriera straordinaria del Maestro Vittorio Storaro”, ha spiegato Tamburro a margine della presentazione. “Ho voluto omaggiare Storaro e il suo lavoro perché sono un grande appassionato di cinema (io stesso ho scritto la sceneggiatura e il soggetto di un Film, “Alcol”) e di fotografia: il Maestro incarna entrambe le mie passioni”, ha concluso.




Imprese Creative Driven: ecco gli 8 progetti vincitori della open call di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21

Sono otto i vincitori di Imprese Creative Driven, la terza call di Parma2020+21 lanciata per promuovere quelle realtà che, pur non facendo parte del sistema delle imprese culturali e creative, considerano la cultura come un vero e proprio input del processo produttivo, veicolando contenuti creativi e innovativi rispetto al sistema economico di riferimento.

Parma 2020+21 si è posta l’obiettivo di contribuire alla stabilizzazione del sistema collaborativo pubblico-privato, con particolare attenzione alla crescita delle imprese culturali e creative. Tra gli obiettivi di Parma Capitale Italiana della Cultura c’è quello di promuovere l’accessibilità e la contaminazione tra cultura, imprese, tessuto urbano, periferie e comunità locali: per questo motivo sono state promosse quattro open call, quattro bandi finanziati con budget importanti, tra cui quello per favorire l’imprenditorialità creative driven come volano per l’innovazione e lo sviluppo territoriale, alla luce del dialogo attivo che si sviluppa tra cultura, creatività e logiche d’impresa.

Il bando è stato promosso dal Comune di Parma e dal Comitato per Parma 2020, con il sostegno di “Parma, io ci sto!” e Unione Parmense degli Industriali, la collaborazione di CISITA e il coordinamento scientifico di Promo PA Fondazione.

I candidati sono stati chiamati a proporre idee innovative che permettano di portare la creatività e la cultura all’interno delle imprese e di promuovere una relazione di interdipendenza tra il settore imprenditoriale e quello culturale. Ben 15 sono le imprese d’eccellenza del territorio parmense, che hanno aderito al progetto candidandosi a diventare cantieri di produzione delle proposte progettuali selezionate: Allodi; Casappa; Cavalier Umberto Boschi; Chiesi Farmaceutici; Coppini Arte Olearia; Dallara group; Davines; Fidenza Village; F.lli Galloni; Laterlite; Lincotek; Matthews International; Ocme; Opem; Raytec Vision.

Le imprese creative driven rappresentano una sorta di cerniera, una “zona ibrida” per sviluppare percorsi finalizzati a rendere innovativi e competitivi i prodotti, accattivante l’immagine e la comunicazione aziendale, a stimolare l’ambiente di lavoro grazie al miglioramento del rapporto fra benessere e produttività. Soggetti che pongono la cultura come un vero e proprio input del processo produttivo e che rappresentano un’ampia e diversificata parte del mercato, dal food all’arredamento, dal design all’edilizia, dalla moda al turismo, caratterizzandosi per il fatto di veicolare contenuti creativi e innovazione nel sistema economico di riferimento.

I vincitori sono stati resi noti oggi, martedì 13 ottobre, nel corso di una cerimonia pubblica a Palazzo Soragna, sede dell’Unione Parmense degli industriali, alla quale hanno partecipato Cesare Azzali, Direttore dell’Unione Parmense degli Industriali; Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma; Alessandro Chiesi, Presidente di “Parma, io ci sto!”; Irene Rizzoli, Presidente CISITA Parma e Francesca Velani, coordinatrice progetti e strategie culturali di Parma2020+21.

«Quello che presentiamo oggi è uno dei progetti che meglio rappresenta il modello pubblico-privato su cui Parma Capitale Italiana della Cultura ha scommesso da subito. Si tratta di un modello costruito sul dialogo e sul confronto, sull’idea che fare impresa e fare cultura siano ispirate, al loro livello più alto, dagli stessi valori e dai medesimi desideri. Lo scambio tra le imprese e gli artisti sarà uno scambio di visioni e di futuro di cui la città intera, ne sono certo, potrà beneficiare» commenta Michele Guerra.

«Con la presentazione di oggi mettiamo un nuovo tassello al percorso che “Parma, io ci sto!” sta compiendo per Parma Capitale Italiana della Cultura. Dopo aver contribuito alla preparazione del Dossier di candidatura e alla creazione del Comitato, oggi finalmente presentiamo i vincitori della open call del progetto che abbiamo sviluppato insieme alle forze produttive e al sistema economico parmense per trasformare la cultura in strumento di crescita e inclusione. Abbiamo coinvolto le aziende, parte integrante del patrimonio del nostro territorio, affinché venissero riconosciute anche come luoghi di produzione di cultura e spazi in cui la creatività è parte integrante del processo industriale, quale nuovo elemento di conoscenza e sviluppo. Questo progetto rappresenta un’occasione unica di sperimentazione e un’opportunità per delineare un “modello Parma” da cui ripartire per sviluppare una visione condivisa e sostenibile del territorio» afferma Alessandro Chiesi, Presidente di “Parma, io ci sto!”.

«Quello che oggi si perfeziona è un percorso innovativo che vede anche le imprese del territorio impegnate in una sfida non convenzionale, una sfida in cui cultura e creatività diventano elementi dirompenti, vere e proprie “materie prime” che alimentano un processo di creazione del valore inusuale per il tessuto produttivo. Allargando i propri orizzonti oltre gli schemi tradizionali, le imprese che hanno avviato questo percorso avranno la possibilità di crescere, come organizzazione e in termini di identità, gettando le premesse per restituire in futuro al territorio parte del loro valore» dichiara Cesare Azzali, Direttore dell’Unione Parmense degli industriali.

Gli 8 progetti vincitori

Tra le cinquanta proposte progettuali che sono pervenute, da tutta Italia, in risposta al bando, otto sono stati i progetti ad essere premiati e che vedranno la loro realizzazione nel 2021. 

«Imprese creative driven è una delle grandi sfide di Parma 2020+21, nate con il dossier di candidatura, che si pone l’obiettivo di mettere a sistema processi di innovazione a base culturale nelle imprese. Ma lo fa sapendo che questa è una prima scintilla, il momento di partenza, un progetto generativo che potrà portare risultati, anno dopo anno, non solo al sistema territoriale parmense. Vuole infatti essere di esempio per tutte quelle realtà italiane consapevoli che nella cultura affondiamo le radici forti di qualsiasi creazione e nella cultura possiamo trovare opportunità e idee per rinnovarci e costruire il futuro» spiega Francesca Velani, coordinatrice progetti e strategie culturali di Parma 2020+21.

Al primo posto si è classificata l’azienda Gng snc con Open Puzzle Opem, un progetto culturale e creativo che coinvolge, da protagonisti, tutti i soggetti quotidianamente attivi in azienda. La squadra di OPEM contribuirà, ognuno con un “pezzo di sé”, alla creazione di un puzzle, un grande oggetto simbolico che raccoglierà le voci e le emozioni di tutti i partecipanti. Alla guida di questo percorso emotivo ci saranno artisti locali che, grazie alle loro sensibilità, contribuiranno al completamento di una installazione artistica ispirata ai sentimenti di orgoglio e appartenenza di una comunità.

Il secondo classificato è Lincotek Social Art, progetto di arte urbana e sociale che PopUp Studio intende sviluppare insieme alla Lincotek. Un’iniziativa di forte impatto visivo, culturale e mediatico, finalizzata a sviluppare la cross-fertilization tra gli ideali della ricerca, dell’innovazione tecnologica e dell’arte contemporanea, riqualificando i locali aziendali grazie al lavoro di artisti di fama internazionale. L’obiettivo è di implementare, in un momento di rebranding del gruppo, la coesione dell’azienda con i dipendenti e con il territorio, rendendo i luoghi di produzione anche luoghi di aggregazione e condivisione. I lavoratori saranno coinvolti nella realizzazione di un’opera di arte urbana negli edifici aziendali, sotto la guida di un affermato artista di urban art.

L’Associazione Culturale Toro con Amèrico e Anita Coppini – Storia di una bicicletta ha conquistato il terzo posto. Pensato per Coppini Arte Olearia, consiste nella realizzazione di un cortometraggio animato interamente disegnato a mano, basato sulla nascita dell’azienda e sulla storia dei due fondatori. Saranno i dipendenti dell’azienda, guidati da un gruppo di artisti, a creare gli oltre 1.500 disegni per il cortometraggio: ogni lavoratore diventerà autore e fruitore di un manifesto artistico in movimento nel tempo, che racchiude in sé le personalità dei partecipanti, il passato dell’azienda e il suo presente e costituirà un rinnovato sistema di comunicazione per dar voce alla personalità dell’impresa attraverso la diretta esperienza di chi la vive ogni giorno. Inoltre l’associazione annoterà in un diario di bordo ogni sviluppo e progresso, producendo dei cataloghi che saranno donati ai partecipanti durante la prima proiezione del cortometraggio.

Segue CREO ERGO SUM / Abilità artigianali che trasformano la materia in arte, cultura e valore presentato da Komunica per l’azienda Cavalier Umberto Boschi e nato dalla volontà di innescare un processo culturale virtuoso che coinvolga direttamente il capitale umano aziendale per motivarlo e incentivarlo: la parola chiave è partecipazione. Artisti e dipendenti uniranno le proprie energie e idee per trasformare l’impresa in un luogo di “creazione partecipata” in cui il prodotto artistico non sia più frutto di un’azione di mero mecenatismo calato da fuori. Saranno le stesse abilità pratiche degli operai a creare: le loro mani abili, guidate da un gruppo di esperti, saranno al servizio dell’arte e il loro prodotto non avrà come destinazione il settore commerciale ma sarà al centro di una mostra permanente in azienda, della quale potranno godere colleghi, fornitori, visitatori e non solo.

Al quinto posto Ibo Italia con Parma 2030: La città sostenibile, un progetto di team building che ingaggerà i dipendenti della Chiesi Farmaceutici in workshop creativi per la creazione di installazioni artistiche temporanee che, riallacciandosi all’impegno dell’azienda in azioni di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità, saranno incentrate su alcuni dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Quattro video ripercorreranno l’arco temporale di sviluppo del progetto, testimoniando il coinvolgimento degli artisti e dei dipendenti nella produzione delle opere, che saranno il simbolo del percorso intrapreso dall’azienda nel raggiungimento di obiettivi di integrazione e sostenibilità.

Muschi and Licheni SNC si classifica al sesto posto con Arte Espansa per Laterlite, con l’obiettivo di creare un legame virtuoso tra ambiente, argilla e persone attraverso un collante speciale: l’arte, che grazie al suo linguaggio universale, può stimolare iniziative di welfare sociale e innovazione culturale. Arte Espansa si propone di intervenire nell’area naturale nelle vicinanze dell’azienda trasformandola in uno spazio aperto e fruibile. Un Parco in cui ospitare installazioni artistiche permanenti che, nel tempo, modificheranno il percorso e la percezione dell’area del fiume Taro, diventando così teatro di azioni creative destinate alla comunità dell’azienda e ai cittadini. I dipendenti, forti del loro expertise, saranno co-autori di un’opera in argilla, che sarà poi installata nel Parco.

A company in a day è il progetto presentato per Allodi, che prevede la realizzazione di un inedito e innovativo racconto corale dei dipendenti della società e della loro esperienza in azienda attraverso tecniche di storytelling e cogenerazione. Sarà il frutto di un percorso di formazione per i lavoratori sulle tecniche di storytelling in cui i partecipanti impareranno a raccontare l’azienda e i suoi valori in un video di pochi minuti, che montato insieme a quello dei colleghi, andrà a creare un racconto collettivo. L’iniziativa sarà inoltre un modo per coinvolgere i dipendenti fornendo loro competenze creative e sviluppando le loro capacità di racconto con lo scopo di creare un nuovo ecosistema culturale ed innovativo nell’azienda e migliorare la capacità di tutti mettersi in gioco e sperimentare.

All’ottavo posto troviamo la Fondazione Teatro Regio di Parma con MOVING (CREATIVE) IDEAS. Ocme, all’opera! il progetto che, utilizzando gli aspetti culturali, artistici ed estetici sviluppati e promossi dal Teatro Regio di Parma in quasi duecento anni di storia, intende portarne lo spirito e l’essenza all’interno dell’azienda Ocme. Avvalendosi di un team trasversale – composto dai dipendenti e maestranze del Teatro Regio e da formatori esperti che utilizzeranno la metodologia AGC (Active Group Coaching) per sfruttare le dinamiche di gruppo come moltiplicatore dell’apprendimento – si valorizzerà l’esperienza dei singoli favorendone la condivisione nel gruppo. Attraverso attività mirate e l’utilizzo di una modalità esperienziale, mutuate dal teatro e orientate all’espressività, la Fondazione si pone l’obiettivo di far sperimentare ai partecipanti nuove forme di comunicazione e di co-creazione.




Roma, 15mila studenti di 640 classi per Restart Europe

Si è svolta oggi a Roma Restart Europe, una corsa a cronometro individuale di 1 km con partenze scaglionate ogni 30 secondi, organizzata dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL) nell’ambito della Settimana europea dello sport.

Restart Europe ha voluto lanciare un messaggio positivo di ripartenza malgrado l’emergenza COVID-19, invitando tutti a rimanere fisicamente attivi e ad abbracciare stili di vita sani.

Ad aggiudicarsi la prima posizione è statol’atleta Chris Della Fiorentina (Esercito Sport e Giovani) con il tempo di 2’39‘’4, seguito da Paolo Incelli (Atletica Tiburtina) con 2’42’’ e da Lorenzo Dentale (IC Guicciardini) che ha tagliato il traguardo in terza posizione completando la gara in 3’03’’.  È stata invece Agnese Lo Bosco (Acsi Italia Atletica) con il tempo 3’01’’ a pari merito con Anna Maria Norante (Esercito Sport e Giovani) a conquistare la prima posizione nella gara femminile, seguite da Giulia Riccardi che ha completato la gara in 3’30’’9.

La corsa a cronometro non è stata l’unico appuntamento di sabato 3 ottobre. Sempre al Pincio sono state organizzate per i partecipanti una serie di lezioni di fitness (tonificazione, funzionale, difesa personale femminile, aerobica, Zumba e discipline olistiche).

Restart Europe si inserisce nell’ambito della Settimana europea dello sport, l’iniziativa lanciata nel 2015 dalla Commissione europea con l’hashtag #BeActive, che anche quest’anno ha coinvolto l’Italia insieme a 42 Paesi UE ed extra UE.

Nel nostro Paese, Rappresentanza e FIDAL hanno organizzato 5 webinar tematici, rivolti ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di tutta Italia, ispirati alle lettere della parola “SPORT”: Salute, Perseveranza, Obiettivi, Resilienza, Tenacia. Inoltre, il 30 settembre un sesto webinar ha consentito ai bambini delle scuole primarie di sperimentare una sessione di training online, diretta dal tecnico federale FIDAL Giorgio Ripamonti.

In totale hanno partecipato oltre 15mila studenti di 640 classi. I webinar hanno visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni europee, delle federazioni sportive e di grandi campioni olimpici, tecnici ed esperti del mondo dello sport come Andrew Howe, Fabrizio Donato, Davide Re, Margherita Granbassi, Andrea Lucchetta e Mauro Berruto, che hannoportato le loro testimonianze con l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi sull’importanza e sui benefici dell’attività fisica e dello sport per il benessere psicofisico e per la crescita personale.




Roma, Villa Massimo: abbandono e degrado per l’ex casina dei Pini. Nel 2019 l’inaugurazione del parco in pompa magna della sindaca Raggi

ROMA – In completo stato di abbandono e degrado l’immobile della ex Casina dei Pini, all’interno del giardino pubblico di viale di Villa Massimo, a poca distanza da Piazza Bologna.

Un parco inaugurato a maggio del 2019 dalla sindaca Raggi in persona, accompagnata dalla presidente del secondo municipio, dopo oltre sei anni di chiusura.

“L’immobile, che per anni aveva ospitato il punto ristoro a servizio della villa, – dichiara Emanuele Iannuzzi fondatore e portavoce del Comitato Viva Villa Massimo – ancora dopo oltre un anno è rimasto in rovina e preda di vandali e sbandati. Per decenni – prosegue Iannuzzi – questo spazio aveva rappresentato un fiore all’occhiello per il quartiere Nomentano-Italia, ed un importante punto di socialità ed aggregazione e socialità per i suoi cittadini. Oggi invece è stato condannato ad ospitare solo degrado e rifiuti. Inoltre, rappresenta ormai anche una grave fonte di insicurezza e pericolo, perché la recinzione perimetrale è pericolante e la struttura interna è diroccata, il tutto a pochi metri da una area giochi pubblica destinata alla prima infanzia. Cosa aspettano Comune e Municipio ad intervenire, che accada qualche disgrazia?”




Ancora street art a Sant’Angelo di Roccalvecce, il “Paese delle Fiabe”: in fase di ultimazione l’ultimo murale di SteReal

Un nuovo favoloso murale firmato Stefania Marchetto in arte SteReal sta prendendo vita a Sant’Angelo di Roccalvecce, il piccolo borgo della Tuscia conosciuto come il Paese delle Fiabe, rivitalizzato negli ultimi anni grazie all’omonimo progetto di street art dedicato al mondo fiabesco e alla letteratura fantastica.

Realizzata in pieno centro abitato su un’intera facciata del borgo, l’opera d’arte urbana creata in questi giorni da SteReal, a lavoro fino al 28 settembre, è la terza ideata per questocaratteristico paesino in provincia di Viterbo: dopo il primo murale tratto da La spada nella roccia, dipinto per l’edizione del 2019,e la sognante Cenerentola impressa a luglio scorso su un’enorme parete del centro, SteReal ritorna con un meraviglioso lavoro ispirato alla favola de Il fagiolo magico.

Inaugurato nel 2017, il progetto di Sant’Angelo il Paese delle Fiabe ha trasformato il paesino viterbese in un museo a cielo aperto, una vera e propria galleria d’arte ricca di opere e installazioni artistiche legate al racconto fantastico e leggendario.

Un luogo speciale, animato da personaggi fantastici e immerso in magiche atmosfere, capace di trasportare i passanti in una dimensione quasi surreale, a passeggio con Alice nel paese delle meraviglie, con Artù e Mago Merlino, e coi tanti altri personaggi dipinti in questi anni dalle numerose artiste urbane che si sono succedute nel Paese delle Fiabe, dove l’immaginario si fonde col paese reale, in un gioco dove il vero e la fantasia si rincorrono e confondono continuamente.

A rendere ancor più particolare questo posto fatato, è proprio la scelta di affidare la realizzazione dei lavori a un team di donne street artist, tra le più celebri della scena italiana.

Promosso dall’Associazione ACAS con l’organizzazione di Alessandro Chiovelli e Gianluca Chiovelli, Sant’Angelo il Paese delle Fiabe conta più di 30 opere disseminate lungo le vie del borgo, a creare un itinerario magico e incantato, un percorso artistico aperto a tutti, grandi e piccini, turisti appassionati o semplici curiosi, che camminando per le strade del centro abitato potranno sorprendersi nell’incontrare Don Chisciotte o PinocchioIl piccolo Principe o Hansel e Gretel.

Una galleria tutta al femminile, dunque, a formare un ideale Paese delle Dame Artiste, un luogo immerso in un’atmosfera da sogno dipinta dalla mano di alcune tra le più importanti street artist del panorama nazionale.

Stefania Marchetto, Tina Loiodice, Alessandra Carloni, Daniela Lai, Lidia Scalzo, Isabella Modanese, Stefania Capati, Cecilia Tacconi, Lena Ortmann, Ginevra Giovannoni: ognuna, con la propria inconfondibile cifra stilistica, ha reso unico questo piccolissimo e prezioso borgo, contribuendo alla sua rinascita, in un moto di valorizzazione della Tuscia e del suo ricchissimo folclore locale.




Tiepolo sbarca ad Helsinki con la Venezia nel Nord

La fama del maestro veneziano Giovanni Battista Tiepolo (1696–1770) si diffuse in Europa già all’inizio del XVIII secolo. Ben presto attirò l’attenzione di grandi collezionisti d’arte. Sebbene non abbia mai viaggiato in Russia o in Scandinavia, i suoi dipinti lo hanno fatto.

È una testimonianza della forza della sua arte che dipinti, disegni e incisioni hanno goduto di una popolarità continua sul mercato dell’arte per tutto il XIX secolo e fino al XX secolo. Per la prima volta in Finlandia, la mostra Tiepolo – Venice in the North ( Tiepolo – Venezia del Nord) riunirà oltre una ventina di dipinti ad olio, disegni e acqueforti di Giovanni Battista Tiepolo e di suo figlio Domenico. Capolavori provenienti da importanti collezioni museali in Scandinavia, Russia, Gran Bretagna e Italia metteranno in luce la fortunata diffusione dell’arte del Tiepolo nelle parti più settentrionali dell’Europa. La mostra si concentra su persone, eventi e le affascinanti storie dietro le opere d’arte.

Giovanni Battista (Giambattista) Tiepolo rappresenta un compendio della cultura veneziana del Settecento, rinomato per i suoi esuberanti affreschi sul soffitto, dove antichi miti e sacre leggende diventano visioni grandiose e teatrali. Come pittore era ricercato in tutta Europa da aristocratici e re, anche nell’estremo nord. I suoi due figli, Giandomenico (1727–1804) e Lorenzo (1736–76), lo assistono nel suo studio, a conduzione familiare come da tradizione veneziana.  Il punto di partenza della mostra, che si apre ad Helsinki il 17 settembre,sono i due dipinti della collezione del Museo d’arte Sinebrychoff – parte della Galleria nazionale finlandese – e il lavoro di ricerca sulla loro provenienza. Questi dipinti, Il Ratto delle Sabine, di Giambattista Tiepolo e I Greci che saccheggiano Troia, del figlio Giandomenico Tiepolo, sono entrambi bozzetti a olio, i cosiddetti modelli, che sono preparativi per i dipinti a grandezza naturale. La National Gallery di Londra ha anche altri due schizzi ad olio, che appartengono alla stessa serie del cavallo di Troia, vale a dire L’edificio del cavallo di Troia e La processione del cavallo di Troia in Troia. Sappiamo che questi tre bozzetti ad olio erano ancora insieme all’inizio del XIX secolo, quando furono venduti all’asta nella tenuta del mercante d’arte veneziano Niccolò Leonelli, a San Pietroburgo ed elencati nel catalogo d’asta. Ora, per la prima volta in 200 anni, questi tre dipinti sono riuniti a Helsinki. Questo segna uno dei momenti salienti dell’evento.

Oltre ai dipinti, una parte importante dell’opera di Giambattista e Giandomenico Tiepolo sono i loro disegni e acqueforti, e anche questi sono ben rappresentati in mostra. Il Sinebrychoff Art Museum ha recentemente acquisito un raro disegno bifacciale di Giambattista. Gli schizzi Studio di una testa femminile (recto) e Studio di una testa maschile (verso) sono legati agli affreschi perduti di Palazzo Archinto a Milano. Entrambi gli studi sono eseguiti a gesso bianco e nero su carta grigio-bianca e sono datati intorno al 1730–31. Gli studiosi conoscono solo alcune delle prime opere in gesso di Giambattista e quindi questi studi costituiscono un importante punto di riferimento. Una menzione speciale deve essere fatta per un raro prestito dalla Biblioteca Nazionale di Finlandia, un album contenente la produzione completa di acqueforti dei membri della famiglia pubblicati da Giandomenico dopo la morte del padre. Questo album è un esempio unico e ben conservato di una prima edizione fino ad ora sconosciuta agli studiosi del Tiepolo.

 L’idea preliminare per il concetto della mostra nel 2015 era di riunire la serie del Cavallo di Troia. Tuttavia, ci si è presto resi conto che dovevano essere inclusi anche i dipinti su piccola scala del Tiepolo e gli schizzi a olio esistenti in altri paesi nordici, ed in Russia. Molti dei dipinti hanno un’importante provenienza legata alle case reali e imperiali sia in Svezia che in Russia dove vi erano già arrivati ​​durante la vita di Giambattista. La mostra e il relativo catalogo si concentrano sulla storia connessa alla sua vasta fama e sulla diffusione della sua arte nelle parti più settentrionali dell’Europa.

Informazioni:

Su Tiepolo:

http://www.treccani.it/enciclopedia/giambattista-tiepolo/

https://www.settemuse.it/pittori_scultori_italiani/tiepolo.htm

https://www.giunti.it/catalogo/tiepolo-9788809762114

Cataloghi della mostra:

Tiepolo Venice in the North, ediz. Skira e Museo d’arte Sinebrychoff. A cura di:  Hanna-Leena Paloposki.

Tiepolot matkalla – Resa med Tiepolo. Sinebrychoffin taidemuseo. A cura di: Hanna-Leena Paloposki

In collaborazione con:

Ministero dell’Istruzione e della Cultura di Finlandia; Istituto Italiano di Cultura di Helsinki; Amici del Museo d’arte Sinebrychoff;  Fondazione Musei Civici di Venezia; Museo statale dell’Ermitage, San Pietroburgo; Consorzio Tutela Prosecco DOC

Dal 17 settembre 2020 al 10 gennaio 2021

Ingresso: 15/13 € / Museum Card

Visite guidate: sales@fng.fi

Orari di apertura: martedì, giovedì, venerdì 11-18, mercoledì 11-20, sabato-domenica 10-17, lunedì chiuso.

Contatto: Sinebrychoff Art Museum, Bulevardi 40, 00120 Helsinki, +358 (0) 294500460, www.siff.fi    Seguire su: Facebook @siffmuseo  Instagram @Sinebrychoffartmuseum  Twitter @Sinebrychoffart




Guidonia, zone industriali: a.a.a. cercasi ditte per gara finalizzata a bonifica

GUIDONIA (RM) – Il Comune di Guidonia avvia l’indagine di mercato per individuare gli operatori economici disponibili ad essere invitati a partecipare a una ricerca di mercato finalizzata all’affidamento del servizio di caratterizzazione dei rifiuti e bonifica per le zone PIP 1 e PIP 2.

Si tratta delle zone industriali di Guidonia che oggi appaiono come immense discariche a cielo aperto e dove stazionano centinaia di camper di Rom.

“Auspico – dichiara Giovanna Ammaturo cons. comunale di FdI – che le zone industriali di pregio della seconda città d’Italia non capoluogo di provincia, dove l’Ente ha posto in vendita diversi lotti industriali a trattativa privata di grande interesse per l’economia e nevralgici, siano presto bonificate”. La consigliera di Fratelli d’Italia sono ormai tre anni che presenta denunce e interrogazioni su questa situazione di degrado e incuria.

Uno scenario da terzo mondo che ha suscitato anche l’indignazione di tanti cittadini e degli stessi titolari delle aziende presenti nell’area che hanno sempre richiesto interventi rapidi finalizzati alla tutela della salute pubblica, anche a causa dei roghi tossici, e della sicurezza dei lavoratori che quotidianamente si recano sul posto di lavoro.

“La certezza di una denuncia per omissione di atti d’ufficio, attentato alla salute ed una decina di altri reati concomitanti a seguito dell’esposto del primo settembre nei confronti del sindaco grillino e del Comandante della Polizia Municipale – ha dichiarato ancora Ammaturo – ha convinto l’amministrazione pentastellata attraverso il dirigente l’architetto Egidio Santamaria a predisporre entro l’8 ottobre una manifestazione di interesse per la ricerca del servizio di raccolta rifiuti e bonifica zona PIP 1 e PIP 2 ( n° 2280)”.

Ora occorrerà attendere i tempi della burocrazia prima di poter assistere, finalmente, alla bonifica della zona industriale. Dopo l’indagine di mercato per l’individuazione di ditte da invitare alla gara negoziata per ripulire e sanare questa parte della città si dovrà istituire l’apposita commissione di gara che poi valuterà la migliore offerta che perverrà dagli operatori invitati a partecipare, sperando che tutte le procedure non incappino poi in intoppi amministrativi e ricorsi vari.