Albano Laziale, Appia bis: dopo l’ennesimo allagamento e chiusura il M5s interroga il governatore Zingaretti

ALBANO LAZIALE (RM) – Il 12 novembre scorso l’Appia Bis ha subito l’ennesima chiusura dopo un altro allagamento. Questa volta la causa è un malfunzionamento delle pompe di drenaggio su cui deve intervenire l’Astral (Azienda strade Lazio spa) che fa capo alla Regione Lazio. Il 19 novembre è partita un’interrogazione da parte del consigliere regionale a 5 Stelle Marco Cacciatore suffragato dal gruppo 5 Stelle di Albano Laziale nei confronti del governatore dem, neo candidato alla segreteria del PD, Nicola Zingaretti e dell’assessore regionale ai lavori pubblici e alla tutela del territorio e della mobilità Mauro Alessandri.

A l’Osservatore d’Italia il consigliere Cacciatore ha dichiarato: “Ho presentato un’interrogazione sulle condizioni della tangenziale dei Castelli Romani, ancora una volta chiusa per allagamento. Parliamo di una strada gestita da Astral: Ente regionale il quale, come abbiamo sempre sottolineato, sconta un’atavica carenza di risorse. Un contesto che i colleghi Porrello e Novelli, membri della Commissione competente, continueranno a denunciare- aggiunge il consigliere-Albano Laziale e tutti i Comuni su cui insistono strade Astral lamentano ormai da troppi anni una grave carenza di manutenzione: quadro che in alcuni casi si configura di natura emergenziale, su cui la Regione Lazio dovrebbe intervenire compensando con adeguate risorse per garantire interventi preziosi per la sicurezza e per la vivibilità dei territori”

Nell’interrogazione a risposta scritta si chiede infatti se siano partiti i lavori dell’Astral per ristabilire lo status quo della strada e se sia stato effettuato il collaudo dei dispositivi di illuminazione. Questi ultimi sono formati da lampade ad alto consumo fuori produzione da almeno 20 anni come dichiarato da un rappresentate della stessa Astral.

Il secondo punto fondamentale chiesto dal Movimento 5 Stelle riguarda il termine dei lavori relativi al progetto originario della Tangenziale che prevede un collegamento duplice tra rotatoria del Crocefisso e rotatoria di via Ginestreto e da questa alla via Appia dopo Genzano di Roma. Per fare ciò, sarebbero serviti almeno 400 milioni. La Regione Lazio ha bloccato tutto. Fino ad oggi ogni chilometro della famigerata Appia Bis è costato all’incirca 70 milioni di euro (220 milioni il totale): tre volte la spesa per la costruzione del Tunnel delle Manica che collega però il comune britannico di Cheriton a quello francese di Coquelles separati da 39km d’acqua. Sulla tangenziale dei Castelli manca anche la corsia di emergenza.

Nel 2009 è arrivato anche un terzo progetto della Città Metropolitana di concerto con la Regione e col Comune di Ariccia per collegare il tratto al nuovo ospedale dei Castelli. Altri 85 milioni di euro. E un’altra volta tutto fermo. Nel 2017, l’ex assessore regionale alla viabilità, Fabio Refrigeri asseriva che l’opera progettata da Bruno Guidobaldi è destinata ad esaurirsi al tratto che sfocia alla rotatoria del Crocefisso di Ariccia.

L’Osservatore d’Italia ha contattato l’assessore ai lavori pubblici del comune di Albano Laziale, Maurizio Sementilli che fa presente come “la competenza spetta alla Regione Lazio. Noi come Comune abbiamo sollecitato al ripristino della strada ma – continua l’assessore – non so con precisione quali sono stati i problemi delle pompe di drenaggio e non penso che l’Astral stia con le mani in mano”. Mentre non siamo stati in grado di contattare l’ufficio stampa dell’assessore Alessandri.

Gianpaolo Plini




Nemi, assemblea per il ponte monumentale: tutte le novità dai consiglieri metropolitani

NEMI (RM) – Partecipata e ben riuscita l’assemblea pubblica con focus sul ponte di Nemi sulla via Nemorense organizzata dai consiglieri comunali di “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri i quali, in maniera trasversale, hanno invitato i cittadini dai consiglieri metropolitani dell’area dei Castelli Romani, questo pomeriggio (lunedì 19 novembre 2018) a Nemi nell’accogliente e centralissimo bar Byron. L’incontro è stato moderato da Chiara Rai direttore di questo quotidiano.

“Il mio e quello di Patrizia Corrieri – hanno detto – intende essere un intervento di saluto e benvenuto ma vorrei sottolineare che siamo qui perché abbiamo sentito la necessità di fare un punto della situazione riguardo tutta la vicenda dei ponti, partendo dal bisogno di informare i cittadini nella maniera più puntuale possibile. In questo senso l’iniziativa non è propriamente politica ovvero di parte, piuttosto di servizio a tutta la comunità nemese. La comunicazione e la trasparenza sono i principi cardine che, insieme ad altri, devono necessariamente caratterizzare una qualsiasi azione di governo, nel rispetto dei ruoli di ognuno e del principio di delega di ogni eletto. Inoltre è giusto che sia l’intera comunità a farsi carico e discuta di problemi che sono generali e che travalicano gli schieramenti e che faccia quadrato nella ricerca di una soluzione. Questo spiega perché, come gruppo consigliare “Ricomincio da Nemi” abbiamo voluto mettere intorno allo stesso tavolo tutti quelli che sono gli interlocutori istituzionali che possono dare risposte concrete alle tante domande che legittimamente i tanti cittadini, commercianti, professionisti, artigiani e genitori di Nemi si pongono. Ringrazio il consigliere della città metropolitana Massimiliano Borelli, presidente della 6° commissione Viabilità; il consigliere della città metropolitana Flavio Gabbarini, presidente della 4° commissione Ambiente, per aver accettato di intervenire. Un ringraziamento particolare va a Giovanni Libanori nella sua doppia veste di consigliere di città metropolitana e di capogruppo consigliare di maggioranza di “Uniti per Nemi” del Comune di Nemi, che con la sua adesione a questo incontro dimostra di aver colto in pieno lo spirito della nostra iniziativa”.

Ma cosa succede?

Verrà demolito e ricostruito il ponte (viadotto 1) che si trova a Nemi sulla strada provinciale via Nemorense, chiusa alla circolazione di auto e pedoni dal 7 settembre scorso. Al momento l’interdizione va dal chilometro 3,500 a 4,100. Il provvedimento è stato adottato dalla Città Metropolitana di Roma a causa del “significativo stato di degrado della sottostruttura”. Ora deve essere presentato il progetto ma quando inizieranno i lavori, almeno per le due fasi principali di demolizione e apposizione della trave portante, verrà chiusa la via comunale De Sanctis e i residenti di Nemi alta, almeno per quei giorni, dovranno sostenere il peso dei disagi.

La Città Metropolitana ha stanziato per il 2019 un milione e mezzo di euro che rientra nel programma triennale delle opere pubbliche

Una cifra frutto di un lavoro congiunto in commissione viabilità: “È prevalso il buonsenso – ha detto il presidente della sesta commissione viabilità Massimiliano Borelli – soprattutto abbiamo ascoltato la richiesta di un territorio che altrimenti rimarrebbe isolato perché la chiusura della Nemorense compromette una circolazione importante per i residenti di Nemi e degli altri paesi ma anche un flusso turistico che al momento è assente nella cittadina a causa della chiusura dell’arteria . Abbiamo fatto in modo che si procedesse velocemente”.

Il cantiere potrebbe durare circa otto mesi

Il progetto esecutivo per il viadotto 1 dev’essere ancora presentato, il cantiere potrebbe durare circa otto mesi: “Auspichiamo lavori in tempi rapidi – hanno aggiunto Massimiliano Borelli insieme al presidente della quarta commissione Ambiente Flavio Gabbarini – per questo si ipotizza che la scelta progettuale sia quella di utilizzare una unica trave per il ponte. Questo significa che i disagi per la chiusura delle strade riguarderebbero la fase di demolizione e di apposizione della trave”.

Soddisfatto per aver ottenuto lo stanziamento per il ponte a favore della comunità nemese anche il consigliere metropolitano Giovanni Libanori (Noi con l’Italia): “Adesso – ha detto – la preoccupazione riguarda soprattutto i tempi di realizzazione. Spero che la burocrazia non crei troppi ritardi. Su Nemi gravano moltissimi vincoli da quelli ambientali, idrogeologici, archeologici e questo potrebbe causare dei ritardi che graverebbero sulle spalle di residenti e commercianti. Non possiamo lasciare Nemi isolata per troppo tempo e faremo il possibile per fare in modo che l’iter autorizzativo proceda senza intoppi”.

Una criticità segnalata fin dal 2016

Ci sono state diverse domande da parte del pubblico tra cui una osservazione e una domanda da parte di Paolo Garofalo il quale ha inteso sottolineare l’assenza del sindaco di Nemi Alberto Bertucci ad un incontro così importante e anche il fatto che l’assemblea si sarebbe potuta tenere in un luogo istituzionale se almeno il primo cittadino lo avesse permesso. Il consigliere Libanori ha precisato che il sindaco è molto impegnato in due situazioni delicate in Comune e che il vicesindaco, per motivi personali, non è potuto essere presente. E, per quanto riguarda la sala, non è pervenuta alcuna richiesta in tal senso. Azzurra Marinelli, segretaria del locale Pd, ha precisato che per dato che per l’assemblea scolastica organizzata dai genitori degli alunni il sindaco non aveva concesso la sala, questa volta, non l’hanno chiesta perché probabilmente avrebbero incassato un altro diniego. Carlo Cortuso ha liquidato la vicenda con: “Chi è assente ha sempre torto”. E poi si è rivolto a Giovanni Libanori sottolineando il fatto che l’amministrazione non si è mossa riguardo il ponte nonostante sia stato un cavallo di battaglia nel programma elettorale di Uniti per Nemi, fatto di tante promesse e nonostante ci fossero delle segnalazioni dei vigili del fuoco. Libanori ha replicato dicendo che l’amministrazione comunale ha sempre segnalato, anche nel 2016, le criticità del ponte e richiesto un intervento ai tecnici della Città Metropolitana ma senza avere risposte se non quando è successa la tragedia a Genova. Purtroppo l’amministrazione non aveva quindi fatto i conti con la lentezza della Città Metropolitana, a guida pentastellata, nel rispondere alle segnalazioni.

Presente tra gli uditori anche l’ex sindaco di Nemi Cinzia Cocchi la quale si è complimentata con i consiglieri Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri e ha partecipato con interesse all’assemblea.

 




In Puglia è boom per il turismo ambientale

Cresce il Turismo verde anche in Puglia e di conseguenza cresce la necessità di operatori competenti e preparati che possano accogliere al meglio i visitatori e trasmettere loro il senso della Esperienza Puglia.

La domanda, in questo settore del turismo è in aumento

Nella sola Puglia si contano ben 72 Guide Ambientali Escursionistiche ma si va oltre. Per far fronte all’aumento di domanda, recentemente è stato bandito un nuovo corso professionalizzante per diventare Guide. Lo ha annunciato, Giuseppe Flore, Coordinatore delle Guide Ambientali Escursionistiche, Aigae. Il corso andrà a formare almeno altre nuove 20 guide sul territorio pugliese.
In un territorio ricchissimo di natura e cultura, il corso professionalizzante per Guida Ambientale Escursionistica, ai sensi della legge 4 del 2013, durerà 300 ore e sarà suddiviso in due aree: Area tecnico – professionale con nozioni riguardanti gli strumenti del “saper fare” ed Area Scientifica con analisi della Geologia, Ecologia, Botanica, Zoologia. Al termine del corso, gli allievi potranno sostenere l’Esame di Accesso ad AIGAE.

Le materie sono:

Cartografia, Abbigliamento, Attrezzatura, Alimentazione, Allenamento, Pianificazione escursioni, Tecniche di comunicazione efficace, GPS, Psicologia, Gestione dell’emergenza, Sentieristica, Geologia, Riduzione del rischio, Primo soccorso outdoor, Marketing e promozione, Turismo responsabile, Ecologia e biodiversità, Zoologia, Poroject Work, Fiscalità, Parchi e aree protette, Educazione ambientale e alla sostenibilità, Botanica, Storia ed ecologia del paesaggio, Meteorologia e climatologia ed altri ancora.Il corso inizierà ai primi di Dicembre e terminerà a fine Marzo del 2019.

È boom per il Sentiero dell’Acqua e della Pietra a Gravina di Puglia

“L’Italia è il Paese della bellezza. Il progetto Gravina –afferma Nino Martino, direttore tecnico di Aigae – è nato proprio per portare alla luce l’intima bellezza delle Murge pugliesi. Voglio ringraziare l’Amministrazione Comunale di Gravina e della Regione Puglia per aver pensato e finanziato questo piccolo ma bellissimo progetto. Un grazie speciale alla Guida AIGAE, Ezio Spano, che con il suo amore per la sua terra e il grande impegno ne ha determinato il successo. Ma voglio ringraziare il nostro staff comunicazione di Aigae per il grandissimo lavoro svolto. Senza dimenticare lo scrittore Davide Sapienza che ha curato il cammino geopoetico. Proprio la passione per il territorio, l’ambiente, la cultura sono la cifra del nostro comune lavoro quali Guide Ambientali Escursionistiche in AIGAE”.

L’evento appena concluso nella splendida cornice di Gravina in Puglia è stato un ottimo esempio di collaborazione tra enti pubblici e operatori privati, esperti del campo dell’ecoturismo. L’AIGAE ha avuto un ruolo fondamentale sia nella fase organizzativa che nella fase attuativa con l’intervento della Guida Ambientale Ezio Spano.

Le tante attività svolte hanno permesso di far conoscere ai giornalisti, ma anche a turisti e alla gente del posto, le meraviglie ipogee ed epigee del territorio della Murgia, contribuendo così ad aumentare quei flussi turistici che ormai da diversi anni stanno scegliendo la Puglia come meta delle proprie vacanze.

Gianfranco Nitti




Nemi, scuola: l’assemblea nel bar, la lettera del sindaco e le reazioni dei genitori

NEMI (RM) – “Le porte finestra che fungono da uscite di sicurezza nel nuovo edificio della scuola di Nemi sfociano di fronte ad una rampa di scala in cemento che da un lato è delimitata da un muro con degli spuntoni in ferro e dall’altra da una rete metallica e nastro da cantiere che delimita un’area interdetta dove dall’altra parte c’è la palestra e dove spesso diventa ricettacolo di sporcizia”.

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Alcuni genitori, oltre a prendere coscienza di questa problematica, hanno fotografato un bambino che si trovava nella rampa di scale

Questa situazione, insieme ad altre di minore importanza, preoccupa non poco la maggioranza delle famiglie che mercoledì si sono riunite in assemblea in un bar centrale del paese. La riunione è stata organizzata dopo che alcuni rappresentanti di classe (tra cui Simona Pelucchini, rappresentante di una classe della materna, Patrizia Corrieri rappresentante classe IV e consigliere comunale, Giovanni Mattei rappresentante di V, Federica Berghi, classe II, Stefania Fadda, rappresentante di classe III) hanno promosso una raccolta firme, a cui hanno aderito 70 genitori su un totale di circa 120 bambini, per chiedere sostanzialmente di essere ascoltati su tre temi principali: il ripristino dalla quota comunale nella tariffa mensa, l’impiego dei locali rimasti liberi alla scuola dell’Infanzia che potrebbero essere destinati a ludoteca o sala riunioni genitori, l’adeguamento in termini di sicurezza di alcuni locali della scuola dell’edificio nuovo.

Le firme sono state protocollate al Comune di Nemi il 25 ottobre scorso

La richiesta di questi 70 genitori è di poter instaurare un dialogo positivo e collaborativo sia con l’istituzione scolastica che con l’amministrazione comunale per poter migliorare le condizioni dei ragazzi che frequentano la scuola. Infatti all’assemblea sono stati invitati tutti: dalla scuola, ai rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione comunale. Il bar, nonostante l’accoglienza e la gentilezza di mettere a disposizione la sala da parte dei gestori che hanno ricevuto i ringraziamenti e la riconoscenza dei genitori per l’ospitalità, è stato ritenuto una sede “poco consona” per accogliere un’assemblea sulla scuola.

Il sindaco non ha concesso sedi istituzionali per l’assemblea dei genitori

“Ho richiesto per iscritto al sindaco la possibilità di riunirci nella Sala dei Piccoli Comuni – dice Federica Berghi, rappresentante della seconda elementare e tra i promotori della raccolta firme – tra l’altro abbiamo invitato l’amministrazione a partecipare per avere delle risposte. Purtroppo il primo cittadino ci ha scritto che non è un’assemblea pubblica il luogo dove affrontare le tematiche scolastiche ma i referenti sono le insegnanti e i responsabili di plesso. Pertanto non ci ha concesso l’utilizzo della sala che tra l’altro sarebbe stata destinata ad altro evento”.

Nessun rappresentante della giunta comunale presente all’incontro

All’assemblea non era presente alcun rappresentante dell’amministrazione, non è potuta essere presente la dirigente scolastica che si è scusata e si è detta disponibile subito ad altro appuntamento e a farsi portavoce delle istanze dei genitori, non erano presenti le insegnanti, erano presenti tutti i consiglieri di opposizione: i due consiglieri di ‘Ricomincio da Nemi’ Carlo Cortuso (capogruppo) e Patrizia Corrieri (Pd) e il consigliere di ‘Insieme per Nemi’ e coordinatore locale della Lega Stefano Tersigni.

Opposizioni comunali unite per la sicurezza della scuola

Tutti e tre, in questa occasione, hanno deciso di collaborare: “Tutta l’opposizione si è resa disponibile – hanno detto Cortuso e Corrieri – e pronta ad accogliere le istanze dei genitori che principalmente chiedono rassicurazioni sulla sicurezza del plesso nuovo che presenta le uscite di emergenza con sbocco in un vicolo cieco e vorrebbero instaurare un tavolo di confronto sulla scuola con tutti gli attori principali: le insegnanti, la dirigente scolastica e l’amministrazione”. E Tersigni si è allineato: “Questa riunione avrebbe dovuto tenersi in una sede istituzionale e invece siamo in un bar – ha detto Stefano Tersigni, consigliere di Insieme per Nemi – non c’è il maggiore interlocutore, il sindaco Alberto Bertucci, a dare delle risposte ai genitori e pertanto noi come opposizione non possiamo far altro che unirci con l’obiettivo comune di fare una interrogazione congiunta dove si chiedono chiarimenti urgenti”.

La lettera del sindaco inviata alle mamme firmatarie

Nel giorno dell’assemblea il sindaco Alberto Bertucci ha scritto una lettera ad alcuni dei 70 firmatari in cui sostanzialmente ha fatto presente a ciascun singolo genitore di essergli stata “carpita in buona fede una firma in merito ad alcune richieste riguardanti la scuola. È triste vedere che l’iniziativa è promossa sempre dalle stesse persone che anche in passato hanno strumentalizzato i temi scolastici ai quali invece l’amministrazione comunale rivolge grande attenzione”.

La lettera prosegue poi con delle spiegazioni del sindaco su ciascuno dei tre punti sollevati dai genitori. Sostanzialmente viene detto che la mensa ha un prezzo competitivo di 4,84 euro e pietanze di ottima qualità. Inoltre il Comune fornisce la gratuità totale a bambini che rientrano in alcune categorie specifiche e compartecipa alla spesa del costo dall’85% fino al 20% del costo, a seconda della fascia Isee di appartenenza. E oltre a questo si fa carico di tutti gli aumenti Istat.

Riguardo la possibilità di utilizzo delle due aule della scuola d’infanzia. Bertucci ha fatto presente che sono già a disposizione della scuola e degli insegnanti. Mentre “l’incolumità di tutti gli studenti del plesso scolastico di piazza Roma è ampiamente garantita anche dalle prove di evacuazione che periodicamente la scuola organizza”. Oltre a questo il primo cittadino ha ricordato di aver comprato nuovi arredi per la scuola, di aver aperto la nuova ala scolastica dopo 20 anni e di aver finanziato nuovi corsi a costo zero (musica, scacchi, teatro e mini basket). Qualche genitore ha replicato dicendo che tutti questi corsi didattici non li vede, che la richiesta sulla mensa è che il Comune si faccia carico, a prescindere dall’Isee, di una parte della quota mensa come si è fatto in passato e che ciò consentirebbe un abbattimento dei costi perché comunque a Nemi la mensa risulterebbe più cara che in altri comuni.

Sulla sicurezza, hanno aggiunto in assemblea, le immagini parlano chiaro ma la volontà non è quella di far chiudere la scuola ma di sollecitare una adeguata messa in sicurezza per scongiurare incidenti imprevisti. La riunione si è conclusa con una grande sottolineatura, fatta anche da un genitore straniero presente: non c’è volontà di fare politica ma di anteporre l’interesse dei figli e cercare di far crescere la scuola che ha tutte le carte in regola per diventare tra i plessi fiore all’occhiello della provincia romana.




Rimini, Ecomondo 2018: Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca per la prima volta insieme

RIMINI – Nella 22° edizione 2018 di Ecomondo, svoltasi dal 6 al 9 novembre a Rimini, la più grande fiera del Mediterraneo riguardante le tecnologie ambientali, era presente il primo stand collettivo Nordico organizzato da Business Sweden e Innovation Norway, in collaborazione con Nordic Innovation (Il Consiglio dei Ministri Nordici), le Ambasciate dei paesi Nordici, Business Finland e Norwegian Seafood Council. Lo stand collettivo ospitava aziende e istituzioni di Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca, con il supporto della Camera di Commercio Italo-Svedese Assosvezia.

Le aziende presenti nel padiglione hanno promosso i loro prodotti e servizi nei settori della gestione e riciclaggio dei rifiuti, della depurazione di acqua e aria, delle bio-industrie e delle tecnologie per le smart city. Ecomondo si è confermato l’appuntamento principale del settore, offrendo ottime opportunità per stabilire contatti commerciali con aziende e partner pubblici e privati, nazionali ed internazionali.

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“Dopo aver partecipato a diverse edizioni della fiera, Ecomondo si é confermata un´ottima opportunità per dare la giusta visibilità alle aziende svedesi. La fiera infatti promuove valori quali la sostenibilità, l´innovazione e la qualità: gli stessi valori per cui le aziende scandinave si contraddistinguono. Siamo convinti che questa iniziativa porterà ad ulteriori sinergie e visibilità per tutte aziende scandinave che hanno partecipato ad Ecomondo 2018” afferma Martin Skoogh, Consigliere d´Affari Svedese e Direttore di Business Sweden Italia.

“Ecomondo rappresenta indubbiamente la più importante vetrina in Italia e nel bacino Mediterraneo per il settore della circular economy e delle tecnologie sostenibili in genere. Dopo l’esperienza estremamente positiva dell’anno scorso in cui abbiamo collaborato al progetto con Business Sweden, abbiamo voluto estendere il progetto ad altri paesi nordici ed abbiamo anche ottenuto il supporto di Nordic Innovation, il Consiglio dei Ministri Nordici, che crede fortemente nella collaborazione tra paesi Nordici per veicolare al meglio il know-how scandinavo verso i mercati mediterranei.” aggiunge Rolf Sørland Direttore di Innovation Norway Italia.

Business Sweden e Innovation Norway hanno collaborato attivamente per attirare acquirenti internazionali al padiglione Nordico tramite un sistema di matchmaking in cui era possibile prenotare appuntamenti privati B2B. Il giorno dell’inaugurazione erano presenti l’Ambasciatore di Svezia in Italia Robert Rydberg, l’Ambasciatore di Norvegia in Italia Margit. F. Tveiten, l’Ambasciatore di Finlandia Janne Taalas, e una rappresentanza del Consiglio dei Ministri Nordici, che hanno dato il benvenuto alle aziende e a tutti gli ospiti. Inoltre, ogni pomeriggio è stato organizzato un “aperitivo Nordico” a cui erano invitati i manager delle aziende presenti alla fiera.

L’anno scorso hanno partecipato a Ecomondo più di 110.000 persone e 1200 aziende provenienti da tutto il mondo.

Gianfranco Nitti




Pozzuoli, boom di presenze a palazzo Migliaresi per la proiezione del cortometraggio “Goodbye Marilyn”: l’intervista alla regista Maria Di Razza

POZZUOLI (NA) – Sala gremita di persone a Palazzo Migliaresi lo scorso venerdì in onore della regista Maria Di Razza, autrice del cortometraggio di animazione dal titolo “Goodbye Marilyn” tratto dall’omonimo romanzo a fumetti edito da BeccoGiallo e scritto da Francesco Barilli.

Il cortometraggio è stato proiettato per la prima volta nella città flegrea dopo l’anteprima alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia Evento Speciale delle Giornate degli Autori. L’evento è stato promosso dal Comune di Pozzuoli, ed è stato presentato da Giuseppe Borrone storico del cinema, ed inoltre sono intervenuti il Sindaco della città di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia e Mariateresa Moccia Di Fraia, assessore alla Cultura che in merito all’evento ha dichiarato: “Questo incontro è stato voluto dalle istituzioni, ma voluto fortemente anche dai cittadini”.

Maria Di Razza è una cinefila e poi diventata regista a 50anni “spinta dalla caparbia” come lei stessa ha dichiarato, ma anche dalla passione di voler inseguire un sogno, nel 2007 frequentò un corso di regia presso la scuola di cinema “Pigrecoemme” di Napoli e nello stesso tempo realizzò il cortometraggio “Ipazia”, tratto dalla storia sulla figura dell’unica donna scienziata dell’antichità.

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Maria Di Razza ha risposto ad alcune domande riguardo qualche particolare sul suo percorso formativo e le influenze che l’hanno portata nella kermesse tra le più ambite della Settima Arte a livello internazionale

Maria chi è il tuo regista preferito?
Il mio regista preferito è Hitchcock, mi piace lo stile narrativo, fra il drammatico e l’onirico, mi piacciono i suoi leggendari piani sequenza, mi piacciono le storie che ha raccontato, insomma un regista che mi piace a tutto tondo

Qual è il suo film preferito?

E’ una domanda molto difficile, ce ne sono talmente tanti, uno di Hitchcock che mi piace moltissimo è “Nodo alla gola”, oltre che per la storia anche per la genialità con cui è girato, un unico piano-sequenza che ha fatto storia. Mi piace moltissimo “C’era una volta in America” e tanti altri.. dopo il cinema amo moltissimo la musica che ascolto molto, ascolto colonne sonore, Morricone in primis, ma anche tanti altri, amo soprattutto gli anni ’70.
Progetti futuri?
Progetti futuri non so ancora, sto leggendo delle storie che mi ispirano, ma è presto per sbilanciarsi.

Il filo rosso è senza dubbio il collante che lega tutti i suoi cortometraggi proiettati durante l’evento ed è senz’altro la “difesa verso gli indifesi”, ad esempio il cortometraggio dal titolo “Forbici” sul tema del femminicidio, in menzione speciale ai Nastri d’argento 2014, ed inoltre presentato in decine di festival in tutto il mondo, alla domanda perché è stato creato in chiave di animazione la regista puteolana ha risposto “L’animazione mi sembra una scorciatoia per raccontare di femminicidio, per non urtare la sensibilità dei familiari delle vittime”.

Il cortometraggio “Goodbye Marilyin” è doppiato da un’attrice d’eccezione, Maria Pia Di meo (doppiatrice italiana di Maryl Streep, Barbra Streisand, Jane Fonda e tante altre…) e dal critico cinematografico Gianni Canova. Il corto propone un’intervista immaginaria di un giornalista dei nostri giorni alla diva per eccellenza e senza tempo Marilyn Monroe, che all’apice del successo preferì sparire dalle scene e dalle luci della ribalta.

Giuseppina Ercole




Catania, scuola Parini: un’eccellenza del territorio. I docenti della prima ora incontrano il preside dopo 19 anni:

CATANIA – I docenti della prima ora della scuola Parini di Catania si sono riuniti per un incontro conviviale per condividere ricordi e memorie degli anni trascorsi a scuola insieme al preside Giuseppe Adernò. “E’ stata una grande gioia ed una profonda emozione rivedervi a diciannove anni dal nostro primo incontro – settembre 1999 – ed è stato bello rivedere volti e persone che, concluso il servizio scolastico, non ho avuto modo di incontrare. – Ha detto il preside Adernò nel saluto di accoglienza – Ed è stato emozionante – ha proseguito il preside – incontrare la Segretaria Marcella Finocchiaro, la vice preside Maria Ciancio, le professoresse: Nives Franzò, Grazia Spina, Maria Teresa Di Vincenzo, Antonia Floris, Laura Monaco, docenti della ”scuola media “Parini”, la quale, avendo soltanto 210 studenti, era destinata ad essere accorpata ad un’altra scuola. Hanno partecipato all’incontro anche le maestre: Maria Olindo, Nella Nicolosi, Agata Sortino, Maria Rosa Calì, Giusy Pucci, che operavano allora nei plessi accorpati, dipendenti dal Circolo didattico “Capponi” e “XX Settembre”.

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Nel piano di dimensionamento provinciale il preside Adernò ottenne l’assegnazione di due plessi di scuola primaria, ai quali è stato dato il nome di “Albatros” e “Ginestre”, e si costituì l’Istituto comprensivo Parini, raggiungendo il numero di 402 alunni. Numero che negli anni è sempre cresciuto fino ad arrivare nel 2012 a 1.280 studenti.

Rileggere la storia del passato e constatare il cammino di crescita e di qualità è stato motivo di soddisfazione per tutti i partecipanti, attori e protagonisti nella storia della scuola Parini, che a Catania conserva la sua identità di eccellenza. Sono intervenuti all’incontro anche alcuni docenti ancora in servizio ed hanno condiviso con le colleghe pensionate esperienze e ricordi di vita scolastica intensa e serena, ricca di progettualità e di entusiasmo.




Genzano, crollo intonaco alla scuola Pascoli: le foto della protesta dei genitori

GENZANO (RM) Alcuni pezzi di intonaco sono caduti nel bagno della scuola elementare Pascoli di Genzano. I genitori hanno chiesto al preside di andare “oltre le carte” e chiamare i Vigili del Fuoco per verificare se la parte di edificio interessata dal crollo d’intonaco sia agile o meno. Sempre nella mattinata sono intervenuti i Vigili del fuoco ma a chiamarli, notizia certa, non è stato il Comune.

Genzano, crollo intonaco alla scuola Pascoli: ecco cosa hanno trovato i Vigili del Fuoco




Anguillara Sabazia, dal web parte l’iniziativa per salvare la pineta di Martignano

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Dalla rete parte l’iniziativa a favore della pineta di Martignano ormai ridotta ad una landa desolata dopo il tragico incendio dell’anno scorso e il recente maltempo.

Fautori del progetto i webnauti del gruppo Fb Save Anguillara

che hanno invitato a donare delle piante autoctone o pini da piantare (in collaborazione con l’Ente Parco) nella pineta in un contesto ambientale e naturale straordinario inserito nel Parco di Bracciano e Martignano.

Anche la redazione de l’Osservatore d’Italia si unisce all’appello aderendo a questa lodevole iniziativa che ha visto scendere in campo anche il poeta di Anguillara “Rugantino Anguillarino” che ha dedicato un sonetto all’iniziativa.




Palermo e Catania: boom di visite per “Le Vie dei Tesori” nonostante il maltempo

PALERMO – Un weekend sotto l’acqua, parecchi siti chiusi perché allagati, ma Le Vie dei Tesori colleziona lo stesso numeri importanti. E chiude le visite ai siti di questa edizione a 263 mila presenze a Palermo e 16.150 nei tre weekend a Catania. Anche se i dati definitivi si avranno soltanto dopo il prossimo weekend in cui apriranno gratuitamente e in notturna, i nove siti del percorso arabo normanno dell’UNESCO a Palermo, Monreale e Cefalù. Molte passeggiate rinviate per il maltempo.

Un fine settimana di pioggia torrenziale che ha inondato moltissimi siti, dalle cripte alle catacombe alle camere dello scirocco, senza contare i numerosi luoghi all’aperto e le passeggiate, che infatti, sono state rinviate al prossimo fine settimana, quando è in programma anche la Notte Bianca dell’UNESCO. Ma se venerdì e sabato la pioggia è scesa costante su Palermo e Catania, domenica c’è stata una bellissima “rimonta” con i visitatori che hanno assediato i luoghi e si sono riversati in notturna (mentre scriviamo) anche all’aeroporto di Boccadifalco per un’inedita visita sotto le stelle, sulle note degli ensemble acustici del Brass Group. Palermo ha potuto così registrare 43 mila visitatori che portano a 263 mila presenze totali nei cinque weekend. Ottima anche la performance di Catania che ha raccolto invece 7550 visitatori in questo weekend che, sommati ai precedenti 8600, totalizza in tutto 16.150 visitatori in tre fine settimana che hanno segnato il debutto della città nel festival.

Palermo regala il gradino più alto del podio dei siti più visitati, a Palazzo Alliata di Villafranca che raccoglie 2050 visitatori sciamati nei suoi straordinari saloni barocchi, contro i 1700 scesi nei cunicoli del bunker antiaereo di piazza Pretoria: lunghe code ovunque per l’accesso anche oltre gli orari di chiusura. Tantissima gente ha invece scelto i viali e il giardino d’inverno di Villa Whitaker che ha raccolto 1300 presenze. Sempre piena la Casina Cinese con i suoi 1150 visitatori. Sono andata quasi subito esaurite anche le visite guidate nei siti istituzionali dove si poteva scegliere tra il percorso de Le Vie dei Tesori e l’ingresso gratuito della prima domenica del mese: code lunghissime per l’accesso a Palazzo Mirto, al Palazzo della Zisa, a San Giovanni degli Eremiti. E soprattutto i palermitani, hanno voluto scoprire anche le botteghe che Le Vie dei Tesori ha censito e messo in rete fornendo una mappa aggiornata di vecchi artigiani e nuovi designer.

Sold out in molti luoghi a cui si accedeva soltanto su prenotazione: è piaciuto molto il percorso all’interno dell’aeroporto di Boccadifalco, che in questo weekend è stato possibile visitare anche in notturna; alle Sorgenti del Gabriele e al Grand hotel Piazza Borsa.

E risponde con grande abbondanza anche Catania

dove questo weekend c’è stato il vero exploit del gioiello rococò di Palazzo Biscari, raccontato dallo stesso nobile proprietario: lo hanno scelto 1400 visitatori contro i 1050 che invece hanno deciso di visitare Palazzo Asmundo di Gisira che ha raddoppiato la performance dello scorso finesettimana; seguono da vicino la chiesa più grande della Sicilia, San Nicolò L’Arena (600 contro i 406 dello scorso weekend) dove si poteva ammirare il panorama che arrivava fino all’Etna; e la Cappella Bonajuto (520 visitatori), mentre in 450 hanno scelto la sede istituzionale del Comune di Palazzo degli Elefanti. Esaurite le visite su prenotazione alla cupola della Badia di Sant’Agata e a quella di San Giuliano.

Le Vie dei Tesori si prepara quindi alla Notte Bianca dell’Unesco, dal 9 all’11 novembre a Palermo, Monreale e Cefalù. Le passeggiate che non è stato possibile effettuare, sono state rinviate al prossimo fine settimana.




Al Palazzo delle Arti di Napoli partita la mostra dedicata al genio olandese Maurits Cornelis Escher

Magnifica la mostra di Escher al Palazzo delle Arti di Napoli (PAN) partita lo scorso 1 novembre e che resterà aperta fino al 22 aprile 2019. La mostra dell’artista olandese presenta circa 200 opere, ed è un percorso immersivo nel mondo di Escher che i viaggiatori faranno. L’intera esposizione è arricchita maggiormente perché oltre alle opere vi è anche un’ampia sezione dedicata all’influenza che l’artista olandese ha avuto sulle generazioni successive, dalla musica, alla Settima Arte, ai fumetti, la moda e la pubblicità.

La mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, è prodotta ed organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con la M.C. Escher Fondation e curata da Mark Veldhusen e Federico Giudiceandrea. “E’ un ritorno di Escher a Napoli” ha affermato l’Assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele durante la conferenza stampa presentata il 31 di ottobre, alla presentazione era presente il Sindaco del capoluogo partenopeo Luigi de Magistris e ha affermato in merito alla mostra “E’ una magnificenza questa mostra”, prosegue de Magistris “Noi caparbiamente puntiamo sulla cultura anche se è un momento difficile, la cultura è un motore per l’economia”.

La mostra accoglie i visitatori con un breve docu-film chiamato “Un genio nel genio nel genio”, ed introduce i “viaggiatori” alla scoperta del mondo inesorabilmente meandrico di Escher. I fruitori spazieranno nel suo mondo intrigante, un percorso nelle sue geometrie, un’esplorazione tra le prospettive illusorie, grazie agli infiniti punti di fuga, un girovagare nella bidimensionalità e nella tridimensionalità, nei “movimenti” degli elementi tipici della corrente che Escher fu precursore, ossia l’Optical Art di cui può essere considerato un’esponente ante litteram e tale corrente venne poi fondata da Victor Vaselary e sviluppatosi tra gli anni ‘60 e ’70.

I lavori del genio poliedrico olandese sono “racconti” razionali, ma emotivi allo stesso tempo, era un’artista del suo tempo ed aveva avuto una forte influenza Surrealista, ma la sua semiotica era irriconoscibile ed unica che ancor oggi nell’era delle nuove tecnologie e delle riproduzioni le sue immagini incuriosiscono e coinvolgono totalmente i fruitori, immergendoli nella conoscenza sia della ragione che dell’arte.

L’artista olandese riusciva con la sua capacità tecnica di rendere tridimensionale un piano bidimensionale e di dare dinamicità ai suoi elementi tipici dell’arte cinetica, la mostra-esposizione al Pan con i suoi luoghi deputati realizzati in scala reale chiamati “momenti d’esperienza” danno la possibilità di fare un’exeperience partecipativa ai visitatori nel mondo “escheriano”.

La produzione artistica di Maurits Cornelis Escher ha avuto una notevole svolta nel suo “Viaggio in Italia” che fece per la prima volta con alcuni suoi amici nel 1922, ne restò talmente affascinato che volle ritornare nel Bel Paese lo stesso anno restandovi fino al 1936, egli amava dire che :”lo stupore è il sale della terra”.

Nella primavera del 1923 proseguì il suo Grand Tour partendo dalla “superba” Genova fino alla costiera amalfitana e ne restò folgorato, sia dalla bellezza delle architetture ed anche dai declivi calcarei a picco sul mare della costa. Escher aveva un legame speciale con la Campania perché a Ravello conobbe l’amore della sua vita Jetta Umiker, una giovane svizzera amante dell’arte, fra i due subito nacque un’intesa e l’anno dopo divenne sua moglie. Una foto storica immortala Escher con sua moglie Jetta in una bellissima veduta dall’alto di Atrani con la stessa chiesa che ritroviamo nell’opera “metamorfosi II” che è tra le realizzazioni artistiche più identicative e iconiche del grande genio olandese, attualmente esposta al Palazzo delle arti di Napoli. La sua produzione artistica con questo viaggio in costiera amalfitana è centrata sugli scorci e le architetture, da qui nascono ben 15 stampe tra cui Atrani, Costa di Amalfi (1931), Case in rovina ad Atrani (1931), San Cosimo, Ravello (1932) e il Borgo di Turello (1932). La sua permanenza in tutto il Sud Italia consacrò buona parte della sua maturazione artistica che tanto caratterizzano il suo genere, le opere di Escher non tralasciano nulla, infatti scienza, natura, rigore analitico e capacità contemplativa si fondono in armonia dando vita ad un unicum linguaggio artistico.

Mark Veldhuysen della M.C. Escher Foundation spiega “Il meridione era la sua casa, perché con la mente non lasciò mai l’Italia anche quando dovette lasciarla”. Tra le altre opere da poter ammirare al Palazzo delle Arti “Relatività” del 1953, “Vincolo d’unione” del 1956 e “Giorno e notte” del 1938 e tantissime altre opere che danno la possibilità di coinvolgere tutti, anche i bambini, infatti grazie agli spazi “momenti d’esperienza” potranno fare un ottimo approccio all’arte e all’artista. I viaggiatori esploreranno nella cosiddetta “mania escheriana”, tra gli spazi deputati da ammirare all’interno della mostra nel percorso espositivo ci sono vestiti, cravatte e borse con stampe dei dipinti dell’artista, copertine di dischi e filmati ispirati ad Escher il grande genio poliedrico che stiamo meritevolmente celebrando.

Giuseppina Ercole