Alexander Lauréus – Verso Roma, l’itinerario di vita ed arte di un pittore del Romanticismo

La mostra Alexander Lauréus – To Rome (Verso Roma) prodotta dal Sinebrychoff Art Museum di Helsinki, Finlandia  offre un’ampia panoramica della vita e dell’arte di Lauréus, oltre a nuove prospettive. La mostra segue le orme dell’artista da Turku a Stoccolma e via Parigi a Roma. Sono esposti circa 70 dipinti ad olio e disegni, e la mostra comprende molte opere che non sono mai state esposte al pubblico. Lauréus è stato un pioniere della pittura romantica de un cosmopolita; la mostra si basa su nuove ricerche e rivalutazioni dell’arte di Lauréus ed il periodo vissuto dall’artista a Roma riceve l’attenzione come l’apice della sua produzione artistica. L’arte di Alexander Lauréus è stata esposta l’ultima volta in una mostra monografica 40 anni fa al Sinebrychoff Art Museum, ma è un artista poco conosciuto nel suo paese e misconosciuto in Italia.
 
Alexander Lauréus nacque a Turku, dove le sue doti artistiche vennero notate in una fase iniziale; a soli 19 anni partì per Stoccolma per studiare alla Royal Swedish Academy ed al termine dei suoi studi, intraprese una carriera di successo come pittore  a Stoccolma. Le sue opere vennero esposte alle mostre annuali dell’Accademia e la sua clientela si ampliò anno dopo anno. A Stoccolma Lauréus incontrò la sua compagna di vita Charlotta Thynelius, con la quale convisse La coppia si recò insieme a Parigi nel 1817. Nel 1820 proseguirono il loro viaggio verso Roma. L’incontro con la luce, il sole e la cultura italiana fece una grande impressione su Lauréus, e il suo soggiorno a Roma rappresentò l’apice della sua produzione artistica; l’artista si ammalò a Roma e morì nel 1823 a soli 40 anni ove è sepolto nel Cimitero Acattolico.
 
Laureus a Stoccolma
 
Per il giovane studente, il trasferimento da Turku alla capitale del regno, Stoccolma, fu un grande passo. Lauréus visitò le collezioni d’arte reali e vide i dipinti olandesi del XVII secolo. Ispirato dall’età d’oro dell’arte olandese, Lauréus si interessò fin dall’inizio a scene illuminate dal fuoco; specializzatosi nella raffigurazione di scene e paesaggi interni illuminati da una candela, una torcia o un fuoco aperto, e spesso dalla luna, molti dei temi sono familiari dall’arte più antica: figure in una finestra, donne nelle loro faccende quotidiane e uomini istruiti in biblioteca. Lauréus divenne un pioniere della pittura di genere romantica in Europa. A Stoccolma, Lauréus spesso raffigurò persone di diverse classi sociali in piazze, locande e cantine. Avvicinò la pittura alla cultura dello spettacolo. La vita quotidiana della gente comune era ancora un tema insolito nella pittura  dell’epoca, né era molto apprezzata nel mondo dell’arte accademica, che prediligeva la storia antica e i temi biblici. Lauréus raffigurava operai, soldati e nobili gentiluomini, spesso nelle locande. I locandieri e il personale di servizio erano generalmente donne che, in molte opere, sono rappresentate come vittime di molestie maschili, come nel dipinto Ussari in una locanda (1810).
 
Le sue opere contengono spesso caratteristiche umoristiche: nel dipinto A Well-watered Man (1808), i signori che inciampano verso casa con passi instabili rappresentano una figura comica. Anche il suo dipinto Party at the Parsonage (1815) è divertente: il tema dell’opera è vagamente basato sul poema di Anna Maria Lenngren The Countess’s Visit (1810), sulla visita di una contessa e di sua figlia alla casa di un prete. Lenngren sottolinea l’effetto comico prodotto quando i preti e la borghesia cercano disperatamente di imitare e adulare l’aristocrazia.
 
Finestre aperte sull’Europa
 
Lauréus si recò a Parigi nel 1817 con la sua compagna di vita Charlotta Thynelius. e lì raffigurò feste nazionali, come i festeggiamenti in onore del re nella Celebrazione di San Luigi a Parigi I e II (1819), così come la cultura popolare in via di estinzione, come i venditori ambulanti emigrati dalle campagne e vestiti con costumi tradizionali.
 
Gli spazi di lavoro di Lauréus a Parigi non erano adatti alla pittura a olio; pertanto, realizzò un gran numero di disegni lì. Uno dei pochi dipinti ad olio completati da Lauréus a Parigi è ‘Una donna di campagna che vende uva ai ragazzi savoiardi’(1819). Lauréus aveva chiaramente utilizzato come modello Il venditore di ciliegie (1817) della serie Cris de Paris di Carle Vernet.
 
Nella Città Eterna
 
Dopo due anni e mezzo a Parigi, Lauréus proseguì verso Roma nella primavera del 1820. Il periodo romano costituì un periodo di forte forza creativa per Lauréus, e qui dipinse le sue opere principali. L’artista raffigurò  la vita quotidiana dei romani, con dipinti di rovine e monaci legati alla tradizione romantica di Lauréus:  ‘Il Vignaruolo or a Vine Grower’s Family’ (1822) è una presentazione idealizzata della vita semplice alla periferia di Roma.
 
La meravigliosa padronanza della luce mostrata nei dipinti A Praying Monk (1822) e A Monk in a Ruin which Has Been Made into a Wine Cellar (1823) mostra fino a che punto si era sviluppata la tecnica di Lauréus. Iniziò a dipingere quadri ancora più grandi e a Roma la sua immaginazione decollò, come si può vedere nella sua opera finale, incompiuta, Street View in Rome (1823).
 
Lauréus è stato molto apprezzato per le raffigurazioni della vita popolare che ha dipinto in Italia, e i principali collezionisti d’arte svedesi, come il principe ereditario Oscar e il conte Gustaf Trolle-Bonde, hanno acquistato le sue opere. È dubbio se qualche sua opera sia in Italia.
 
A 200 anni dalla morte, si può rendere omaggio all’artista scomparso prematuramente visitando la sua tomba nel cimitero acattolico di Roma, www.cemeteryrome.it/about/siamo.html
 
 
La stele riporta l’iscrizione:
 
QVI.RIPOSA.
 
ALESSANDRO.LAVAREVS
PITTORE.SVEDESE
MORTO.LI.XXI.OTTOBRE.MDCCCXXIII.
NELL.ETÀ.DI.XXXIX.ANNI.
 
Informazioni:
 
Curatore della mostra: FM Lotta Nylund
 
Pubblicazione della mostra: Alexander Lauréus – Kohti Roomaa | Mot Rom | A Roma. Editore Ira Westergård. Contatto: Parvs, hanna.karppanen@parvs.fi
 
Le opere sono state generosamente prestate da: Academic Society in Lund, Göteborg Museum of Art, Swedish Royal Collections, National Museum in Stockholm, Stockholm City Museum, University of Stockholm, Östergötland Museum, Emil Aaltonen Art Collection, Gösta Serlachius Fine Arts Foundation, Helsinki City Museum, Università di Helsinki, Nordea Art Foundation Finland, Pori Art Museum, Reitz Foundation Collections, Turku Art Museum, Signe e Ane Gyllenberg Foundation, collezioni private
 
 
Ingresso: 18 €/ 12 €, ragazzi fino a 18 anni gratis, Museum Card
 
Orari di apertura: mar, gio, ven 11-18, mer 11-20, sab-dom 10-17, lunedì chiuso
 
 
Contatto: Sinebrychoff Art Museum, Bulevardi 40, 00120 Helsinki. Telefono 0294 500 460 www.siff.fi
 
Facebook @siffmuseo | Instagram @Sinebrychoffartmuseum | Twitter @Sinebrychoffart
 
Il Museo d’Arte Sinebrychoff fa parte della Galleria Nazionale Finlandese, insieme al Kiasma e al Museo d’Arte Ateneum.
 




I leader indigeni al cospetto di Papa Francesco per chiedere giustizia climatica

Incontrando Papa Francesco, il 10 febbraio 2023, 40 leader indigeni hanno espresso le loro preoccupazioni per il prezzo che le industrie estrattive e di sfruttamento che alimentano l’economia globale stanno avendo sulla crescente disuguaglianza, impedendo l’accesso ai diritti umani fondamentali e ostacolando l’ambiente sostenibilità.
 
I leader indigeni, che erano a Roma per partecipare al 6° Incontro Globale del Forum dei Popoli Indigeni ospitato dal Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), hanno consegnato il loro messaggio durante un’udienza privata con Sua Santità, Papa Francesco.
 
“I pericoli che il nostro mondo deve affrontare non solo sono persistiti dal nostro ultimo incontro nel 2019, ma sono diventati ancora più terribili sotto molti aspetti. Gli esseri umani continuano a distruggere la natura, inquinare le nostre acque e incendiare le nostre giungle e foreste”, hanno affermato i leader indigeni nel loro messaggio.
 
La lotta per le risorse naturali nelle aree in cui vivono, comprese le foreste pluviali ricche di legname e le aree minerarie ricche di minerali, continua a vedere l’invasione delle terre e dei territori delle popolazioni indigene da parte delle industrie estrattive. La mancanza di un sostegno e di una protezione efficaci porta spesso a una varietà di episodi di intimidazione, violenza estrema e persino assassinio. Nel 2020, oltre un terzo dei 227 attivisti per il clima e l’ambiente assassinati a livello globale proveniva da comunità indigene; quasi tre omicidi su quattro sono avvenuti in America Latina.
 
Il Presidente dell’IFAD Alvaro Lario, anch’egli presente, ha sottolineato il ruolo delle popolazioni indigene come leader climatici che sono essenziali per proteggere la biodiversità e garantire un futuro vitale sulla Terra per le generazioni future. “Nessuno, nessun agronomo o professionista dello sviluppo comprenderà mai la natura così profondamente come le popolazioni indigene. Coltivata nel corso di millenni, la loro conoscenza della vita vegetale e animale della Terra rimane impareggiabile”, ha affermato Lario.
 
Più di 476 milioni di persone provenienti da 90 paesi si definiscono Popoli Indigeni. E mentre rappresentano circa il 6% della popolazione mondiale, rappresentano il 18% delle persone più povere del mondo. Sette su dieci sono originari della regione dell’Asia e del Pacifico. Le popolazioni indigene aiutano a preservare una parte significativa della biodiversità mondiale che si estende su un quarto della superficie terrestre. “Le popolazioni indigene stanno dimostrando un’enorme capacità di recupero e creatività come leader climatici e custodi della natura. Stanno elaborando pratiche e applicando approcci unici che hanno un valore inestimabile nell’affrontare la crisi climatica”, ha aggiunto Lario. Nonostante le loro conoscenze tradizionali, la crisi climatica sta seriamente minacciando i loro mezzi di sussistenza. L’agricoltura, la pastorizia, la coltivazione in movimento, l’agricoltura a rotazione, la pesca, la caccia e la raccolta dipendono tutte da un clima prevedibile. Le popolazioni indigene sono particolarmente vulnerabili agli effetti della crisi climatica a causa del loro stretto rapporto con l’ambiente. Le comunità continuano a difendere i propri diritti, come si evince dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni, e cercano spazi per un’efficace collaborazione e difesa nei forum nazionali e internazionali come il forum di questa settimana all’IFAD, mentre lottano per un posto nel mondo globale dibattito sul clima e prendere parte alle decisioni che li riguardano. Nel frattempo, il diritto al consenso libero, preventivo e informato, compreso il diritto delle popolazioni indigene a partecipare a qualsiasi processo decisionale che le riguardi, continua a essere trascurato da molti, a causa della mancanza di consapevolezza, comprensione e riconoscimento delle loro prospettive, azioni e sistemi di amministrazione.
 
Anche il popolo Sámi (Lapponi), unico popolo indigeno d’Europa, è impegnato da tempo, sia nei tre paesi nordici ove è distribuito che a livello di organismi internazionali, a sensibilizzare i propri governi ad una maggiore tutela delle risorse naturali che costiotuiscono la ricchezza e la cultura delle aree da esso abitate ed ad una maggiore attenzione e difesa dai rischi che lo sfruttamento di foreste e miniere pone all’habitat naturale e climatico. Lo scorso 6 febbraio, Giornata nazionale Sámi ha rappresentato un momento di celebrazione e di particolare consapevolezza per i Sámi nel mondo nel sottolineare la gravità degli effetti del cambiamento climatico su un popolo che ancora vive di risorse naturali sempre più scarse e messe in pericolo da sconsiderato sfruttamento.
 
 
IFAD, in difesa delle popolazioni indigene
 
Il 6° Incontro Globale del Forum dei Popoli Indigeni presso il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo delle Nazioni Unite (IFAD), che si conclude il 13 febbraio a Roma, riunisce oltre 100 rappresentanti e osservatori dei Popoli Indigeni provenienti da tutto il mondo. Il Forum è una piattaforma per un dialogo significativo in cui i rappresentanti delle popolazioni indigene esprimono le loro preoccupazioni, richieste e raccomandazioni per migliorare la collaborazione con l’IFAD verso una trasformazione rurale sostenibile. L’esito del Forum sarà presentato dai rappresentanti delle Popolazioni Indigene al Consiglio dei Governatori dell’IFAD, la settimana successiva.
 
I Premi IFAD per le popolazioni indigene riconoscono gli sforzi e i risultati dei progetti di sviluppo che si impegnano con successo con le popolazioni indigene che vivono nelle aree degli Urali.
 
L’IFAD ha aggiornato la sua Politica sull’impegno con le popolazioni indigene lo scorso dicembre, riconoscendo le popolazioni indigene come partner orizzontali e una priorità per l’IFAD. In qualità di unica istituzione finanziaria internazionale a includere impegni e obiettivi sui popoli indigeni nei suoi documenti aziendali, l’IFAD si impegna a continuare a sostenere il loro ruolo essenziale per preservare la biodiversità grazie alla loro conoscenza ancestrale e alla loro tutela.
 
Dal 2010, quasi un terzo del programma di prestiti dell’IFAD ha sostenuto iniziative di sviluppo con le popolazioni indigene. Un totale di 83 progetti finanziati dall’IFAD hanno raggiunto circa nove milioni di popolazioni indigene in 46 paesi. Si stima che l’investimento dell’IFAD in questi progetti sia di circa 1 miliardo di dollari USA, con un cofinanziamento di circa 2 miliardi di dollari USA.
 




Aeronautica Militare,70esimo stormo: è sinergia con le aviosuperfici del territorio pontino

Lo scorso giovedì 19 gennaio, si è tenuto presso il Campo Volo “Ali Nettuno” il primo di una serie di incontri con le aviosuperfici presenti sul territorio pontino, al fine di diffondere e sensibilizzare i soci e gli studenti circa le tematiche connesse alla Sicurezza del Volo (SV) per poter elevare gli standard di sicurezza delle operazioni di volo.
 
All’incontro, pianificato nell’ambito delle iniziative protese alla diffusione della cultura aeronautica e della sicurezza del volo, ha partecipato il personale del 70° Stormo, i diportisti e i frequentatori dell’Aviosuperficie.
 
Dopo aver ringraziato il Comandante del 70° Stormo, il Presidente dell’Associazione “Ali Nettuno” Franco Moretti ha sottolineato la rilevanza dell’evento in quanto per la prima volta il Comandante della Scuola di Volo pontina ha sugellato personalmente l’avvio di un percorso sinergico locale tra le Aviosuperfici e l’Aeronautica Militare. Nella presentazione delle attività svolte presso il Campo Volo di Nettuno, quali i corsi di Primo Soccorso, di Antincendio e la somministrazione di lezioni relative alla “Sicurezza degli Aeroporti”, il Presidente ha ribadito la piena coerenza dei processi di lavoro dell’aviosuperficie in relazione al pieno rispetto delle regole del volo.
 
Il Comandante del 70° Stormo, Colonnello Pilota Giuseppe Bellomo, durante il suo intervento, ha sottolineato quanto l’incontro sia utile per agevolare un proficuo scambio di informazioni tra persone legate da una comune passione per il mezzo aereo e l’ineludibile necessità di garantire la sicurezza del volo, alla luce soprattutto di una intensa e costante attività di volo del 70° Stormo oramai distribuita in ogni periodo dell’anno.
 
Nel rappresentare, inoltre, che a marzo del 2023 ricorrerà il Centenario della costituzione dell’Arma Azzurra, il Colonnello Bellomo ha invitato tutto il personale presente all’Open Day che avrà luogo il 28 marzo presso l’Aeroporto militare di Latina Scalo.
 
Il 70° Stormo è posto alle dipendenze del Comando Scuole dell’Aeronautica Militare e 3a Regione Aerea con sede a Bari e da oltre sessant’anni assolve ai compiti istituzionali di selezionare ed addestrare i futuri piloti militari dell’Aeronautica Militare, delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato, nonché cadetti di altre Nazioni. La Scuola di Volo pontina ha rilasciato, sino ad oggi, oltre 15.000 brevetti di pilotaggio, realizzando un totale di circa 500.000 ore di volo.
 
 
 
 




Roma, controlli contro degrado, illegalità e abusivismo al centro storico: in manette 15 persone oltre a 31 denunciate

ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito una massiccia e mirata attività di controllo negli ultimi giorni nel centro storico della Capitale, nei luoghi maggiormente frequentati dai turisti, presso le fermate della metro, compresi gli accessi al principale scalo ferroviario romano e nelle piazze e vie adiacenti.
 
Il bilancio dell’attività è di 15 persone arrestate, altre 31 denunciate a piede libero e 10 sanzioni amministrative.
 
Delle persone arrestate – 14 cittadini stranieri e un romano – alcune sono state colte, a vario titolo, nella flagranza dei reati di ricettazione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale, altre sono risultate, a seguito di identificazione da parte dei Carabinieri, gravate da provvedimenti di carcerazione per pregressi reati.
 
Sono state denunciate 31 persone per varie tipologie di reati, tra cui usurpazione di titoli (una persona è stata trovata in possesso di un lampeggiante blu del tutto simile a quelli utilizzati dalle forze dell’ordine e di una radio rice-trasmittente sintonizzata sulle frequenze dei VV.FF.), furto, ricettazione, riciclaggio, molestie, rifiuto di declinare le proprie generalità, guida senza patente, resistenza a pubblico ufficiale, uso di atto falso, violazione degli obblighi inerenti il divieto di ritorno nel Comune di Roma e per il mancato rispetto del cosiddetto “Daspo Urbano”.
 
Elevate dai Carabinieri della Compagnia di Roma Centro anche 10 sanzioni amministrative, per un totale di 32.400 euro: 9 di queste hanno riguardato violazioni e carenze di vario genere riscontrate in 6 attività tra ristoranti e bar, una sanzione ha colpito il gestore di un B&B che aveva aumentato il numero di posti letto arbitrariamente e una è stata comminata ad un giovane sorpreso con poco meno di un grammo di hashish, per uso personale e segnalato al Prefetto.
 




COLTURAZIONE, un nuovo luogo per la politica: il Manifesto culturale

Martina Franca, in Puglia, sta diventando un vero e proprio punto di riferimento nazionale per la cultura rivolta all’educazione politica ed al dibattito

Partita nell’estate 2021, l’esperienza di Colturazione sta registrando interventi di diversi illustri; ultimamente, tra i più conosciuti Suor Anna Monia Alfieri, Massimo Nava, Rocco D’Ambrosio e pochi giorni fa l’ex Sottosegretario di Governo al Ministero delle Finanze Pino Pisicchio che ha inaugurato il 2023.

Il dibattito con il Prof. Pisicchio dello scorso 13 gennaio è stato incentrato sul tema de “La politica come mestiere”, peraltro titolo del suo ultimo libro edito Rubbettino, a cui hanno preso parte in dialogo, con la moderazione di Federica Marangio (giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno e scrittrice), Luca Conserva (giurista ed ideatore del format culturale Amore e Politica), Lella Miccolis (Presidente del Consorzio Italiano Compostatori, Vicepresidente di Confindustria Taranto, Consigliere del CdA dei Teatri di Bari, Ambassador GammaDonna) e Giulietta Marangi (avvocato ed ex consigliere comunale). I saluti dell’evento, con intro letteraria della poetessa pugliese Simona Volpe, sono spettati a Carlo Dilonardo (assessore alle attività culturali del Comune di Martina Franca) e ad Angelo Lucarella (giurista, saggista, editorialista, già vice presidente coord. della Commissione Giustizia del Ministero dello Sviluppo Economico).

Colturazione, quindi, sta ormai conquistando un ruolo di must culturale della politica (tra i prossimi ospiti Davide Giacalone, Luca Palamara, Giuseppe Sabella, Angelo Jannone, ecc.) al punto che diverse sono le prestigiose realtà che hanno patrocinato sinora il format: l’Università degli studi internazionali di Roma, le testate Formiche, Il Riformista e la La Voce di New York, la Federiciana Università popolare, ecc.

Insomma, Colturazione si candida tra gli eventi politico-culturali a cui non si può mancare. Angelo Lucarella, ideatore del progetto e del format, spiega che Colturazione ha il fine di “Coltivare la cultura” nelle sue varie forme (educativa, economica, giuridica, politica, ecc.) motivo per cui online è disponibile il Manifesto del Valore, basato su tre direttrici chiare (eguaglianza, libertà ed educazione), a cui si può liberamente aderire su www.change.org per “colturare”, come dice lo stesso Lucarella, in tutta Italia.




Roma, Bonessio (EV): la valorizzazione socio-ambientale dell’ex Snia Viscosa è un dovere civile e sociale. Subito l’estensione del “Monumento naturale”

“L’ex Snia Viscosa, area industriale romana edificata negli anni ’20, rappresenta oggi per i quartieri di Roma vicini al lago naturale sorto spontaneamente nel territorio compreso tra la via Prenestina e la linea ferroviaria, una realtà di grande pregio sotto il profilo ambientale e culturale in grado di compensare almeno parzialmente ciò che di negativo è stato prodotto in quel quadrante urbano. Sin dalla dismissione della fabbrica nel ’54 le istituzioni sono tornate ad occuparsi dell’ex Snia nell’ottica di ricostruzione e valorizzazione economico commerciale. A questo proposito ricordo la battaglia portata avanti dai consiglieri comunali dei Verdi che già nei primi anni 90 denunciarono manipolazioni al piano regolatore. Oggi come allora dai territori si alza una urgente e condivisa richiesta di valorizzazione socio ambientale di quell’area il cui ritorno in termini di qualità della vita, di contenimento dei costi dovuti all’inquinamento e dei costi sanitari è da considerarsi un bene prioritario e irrinunciabile anche sul piano economico. Preservare un così ricco patrimonio naturalistico destinato all’uso pubblico serve a ridare benessere all’intera città e riaffermare i principi di giustizia sociale e ambientale, e di tutela della biodiversità. Nell’era geologica dell’Antropocene, in cui l’attività umana è stata la causa di stravolgimenti ambientali devastanti, sono convinto che quella stessa azione umana più attenta a programmare il futuro e capace di capire cosa stiamo lasciando alle future generazioni sarà in grado ad arrestare questo processo involutivo. Per questo non appena entreremo in possesso della documentazione che riguarda l’ex fabbrica, siamo pronti a visionarla e a metterla a disposizione di tutti i cittadini interessati per porre un freno a questo scempio che abbiamo il dovere civile e sociale di fermare.” Così in una nota il consigliere capitolino di Europa Verde Ecologista Nando Bonessio intervenendo al convegno dal titolo ‘La biodiversità sotto casa: per un futuro ecologico dell’ex Snia Viscosa di Roma’ presso la Sala Laudato sì di Palazzo Senatorio.



Fir ed Esercito italiano insieme sulla strada per la Rugby World Cup

 
Gli azzurri in estate preparano il mondiale insieme ai soldati
 
La Federazione Italiana Rugby e l’Esercito Italiano hanno sottoscritto oggi a Roma una partnership che, nel corso del 2023, li vedrà collaborare e promuovere attivamente e reciprocamente i propri valori, nelle gare in Italia del Guinness Sei Nazioni e, unendo le rispettive competenze, anche nella preparazione che porterà gli Azzurri in Francia, in autunno, per partecipare alla Rugby World Cup 2023.
 
A siglare la collaborazione triennale tra le due istituzioni, presso il Circolo Ufficiali “PIO IX” di Roma, sono stati il Presidente della FIR Marzio Innocenti ed il Generale di Corpo d’Armata Gaetano Zauner, Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito.
 
FIR ed Esercito Italiano hanno già incrociato i rispettivi cammini in numerose occasioni – dai lanci dei paracadutisti della Brigata “Folgore” allo Stadio Olimpico di Roma, agli allenamenti della Nazionale maschile, svolti in passato presso impianti dell’Esercito a Torino e, con la sottoscrizione della partnership, hanno definito di dare continuità ad un rapporto che poggia le proprie fondamenta su una forte condivisione valoriale.
 
La firma del protocollo d’intesa prevede che l’Esercito Italiano partecipi attivamente al cerimoniale pre-partita di Italia – Galles, quarta giornata del Guinness Sei Nazioni del prossimo 11 marzo a Roma, con stand dedicato alla Forza Armata all’interno del celebre Villaggio Terzo Tempo.
 
Ma il rapporto andrà molto oltre, sostenendo da subito in modo attivo l’avvicinamento della Squadra Nazionale alla Rugby World Cup: lo staff guidato da Kieran Crowley, sin dalla primavera, sarà coinvolto in momenti di formazione e condivisione di pratiche di team building in unità specialistiche dell’Esercito, mentre durante la preparazione estiva gli Azzurri selezionati dallo staff tecnico avranno l’opportunità di essere impegnati in prima persona in momenti di preparazione in ambiente montano, sotto la supervisione di istruttori delle Truppe Alpine dell’Esercito.
Una condivisione di valori come lealtà, altruismo, rispetto delle regole, gioco di squadra in cui entrambe le realtà, Esercito e tutto il mondo del Rugby, credono fermamente e promuovono in ogni occasione, al fine di diffonderli nella società.
 
Il Presidente della Federazione Italiana Rugby, Marzio Innocenti, ha dichiarato: “E’ pressoché inutile sottolineare la fortissima prossimità valoriale tra la Federazione Italiana Rugby e l’Esercito Italiano, due istituzioni fortemente incentrate sulla componente umana. Condividiamo l’obiettivo comune di rendere orgogliosi i nostri concittadini, di essere i migliori ambasciatori possibili per il tricolore in ogni parte del mondo, di offrire in ogni momento un’immagine di eccellenza in cui ogni italiano possa riconoscersi, di essere parte attiva nella vita di ogni italiano.
Nei tre anni che ci attendono avremo modo di condividere le nostre esperienze, mutuare uno dall’altro buone pratiche in termini di formazione, sostenere l’attività di base dove più necessario e, nell’immediato, mettere a disposizione della Squadra Nazionale l’opportunità di vivere importanti momenti di preparazione al fianco del nostro Esercito”.
 
Il Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito ha aggiunto: “Il rugby è uno sport inclusivo dove gli atleti hanno ruoli e caratteristiche diverse. La stessa cosa accade nell’esercito italiano che è la somma di numerose componenti che lavorano insieme per il raggiungimento dell’obiettivo“.
 
 




Firenze, Vain debutta a Pitti Uomo

Il fenomeno della moda finlandese VAIN, di Jimi Vain, ha lanciato la sua collezione di debutto autunno inverno 2023 a Pitti Uomo 103: il precedente progetto di prodotti con materiali di riciclo, in collaborazione con Mcdonald’s, ha raggiunto oltre 200 milioni di visualizzazioni sui social media, rendendo VAIN il marchio di moda più discusso del momento. Il debutto e festa annessa si è svolto a palazzo Pucci a Firenze.
Nella collezione di debutto AW23, VAIN guarda indietro ai primi anni Duemila nella Finlandia rurale, il tempo e il luogo prima che Internet e i social media dominassero tutto. Il tempo in cui la musica, i film, i poster e i videogiochi e i fratelli maggiori erano fonte di ispirazione e informazioni. Il mondo è stato filtrato attraverso i fratelli maggiori. Allora era qualcosa di piccolo, ora è sempre tutto contemporaneamente. VAIN (“solo” in finlandese) è un progetto di design interdisciplinare, lanciato dall’artista e direttore creativo Jimi Vain (nato nel 1998) e dal CEO Roope Reinola (anche lui del 1998), che nel suo breve arco di esistenza ha raccolto un’attenzione di culto seguendo vari progetti virali.
”Da ragazzino cresciuto nei primi anni 2000 in Finlandia, le informazioni non erano facilmente accessibili rispetto ai giorni nostri. Il mio primo contatto con la cultura pop globale, l’arte e la musica è stato molto filtrato da ciò che i miei fratelli maggiori erano in se stessi.” dichiara Jimi. “Ora siamo i ragazzi di Internet. Costruiamo il nostro marchio e la nostra visione in questa giungla digitale, dove tutto è ovunque, senza sosta. Ricordare quegli anni precedenti, che i miei fratelli hanno influenzato così pesantemente, sembra ancora più prezioso ora”. La sua collezione riflette le esperienze personali del Direttore Creativo Jimi, della sua crescita in campagna. Diversi generi musicali e le loro sottoculture circostanti lo hanno affascinato. Era particolarmente attratto dall’estetica della cultura rap, metal e nu-metal. Le sue principali influenze sono derivate da Jonathan Davis e Slipknot, che sono anche i principali riferimenti e motivi dietro la collezione FW23 di VAIN. La collezione comprende prodotti in pelle e denim. L’estetica generale può generalmente essere descritta come gotica, ma elegante. Colori scuri, materiali metallici e silhouette forti si uniscono come un’ode all’atmosfera desolata e cupa della Finlandia rurale.“In fin dei conti, sono un romantico nel cuore. VAIN e la nostra collezione AW23 parlano di amore. Della musica che amo, dell’arte e della cultura che amo e delle persone che amo. C’è tutto nel mio lavoro”, dice Jimi.
La presentazione a Palazzo Pucci, in Firenze, ha incluso anche artisti e musicisti finlandesi giovani e emergenti. Ha anche elementi della continuazione della collaborazione di VAIN con McDonald’s, che è diventata virale nel novembre 2022. VAIN ha disegnato 13 modelli dal vecchio abbigliamento da lavoro di McDonald’s in questa collaborazione, modelli che sono stati successivamente distribuiti ai dipendenti finlandesi di McDonald’s tramite una lotteria. Nella collezione AW23, VAIN continuerà a utilizzare materiali riciclati.



Roma, stazione Termini e dintorni: maxi operazione straordinaria di controllo interforze a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica

Impiegati oltre 120 uomini tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito Italiano e Polizia Locale Roma Capitale
 
Così come analizzato in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presso la Prefettura, in linea con le direttive emanate dal Ministro dell’Interno, e nel conseguente Tavolo Tecnico presso la Questura di Roma, ieri è stato effettuato un corposo servizio interforze di ordine e sicurezza pubblica nell’area della Stazione Ferroviaria Roma Termini. È stato impiegato ingente personale appartenente alla Polizia di Stato, all’Arma dei Carabinieri, alla Guardia di Finanza, alla Polizia Locale Roma Capitale e all’Esercito Italiano per garantire la sicurezza del principale scalo ferroviario della Capitale.  I servizi sono stati disposti al fine di verificare e controllare eventuali irregolari ivi presenti, contrastare l’abusivismo, nonché prevenire e reprimere fenomeni legati allo  spaccio di droga e ai reati predatori, ed effettuare controlli amministrativi capillari nei confronti dei numerosi esercizi commerciali presenti in zona.
 
Nel corso dei serrati controlli effettuati dalle Forze dell’Ordine, concentrati  tra le due  principali arterie di collegamento di via Giolitti e via Marsala e piazzale dei Cinquecento, sono state identificate 280 persone, tra queste 8 senza fissa dimora, alle quali è stata garantita la necessaria assistenza tramite personale del NAE e della Sala Operativa Sociale. Controllati inoltre 202 veicoli e 9 esercizi pubblici nei cui confronti sono state contestate 3 sanzioni amministrative per un ammontare di 4.666 euro. Inoltre,  nel corso delle varie operazioni condotte durante la serata, personale appartenente alla Divisione  Polizia Amministrativa, a seguito di ispezione presso 3 strutture ricettive, ha denunciato 2 cittadini cingalesi per mancata comunicazione di nominativi degli ospiti, così come previsto della normativa vigente ai sensi dell’art.109 T.U.L.P.S., oltre a riscontrare gravi carenze relative alla sicurezza negli ambienti di lavoro. In data odierna il Questore di Roma ha emesso un ordine di cessazione della struttura alberghiera abusiva ex art.17 ter in relazione all’art.100 T.U.L.P.S., essendo le suindicate tre strutture ricettive materialmente gestite come una unica attività alberghiera senza la prescritta autorizzazione.
 




Helsinki, count down per la 35esima edizione della Fiera Internazionale del Turismo: per l’Italia il lago Maggiore

A pochi giorni dall’apertura ad Helsinki della 35a edizione della Fiera Internazionale del Turismo, Matka (‘Viaggio’), la più rilevante  nei Paesi nordici per verificare lo stato delle tendenze turistiche, le indicazioni sull’andamento del mercato e le mete preferite nel 2023, una notevole perplessità si nota tra organizzatori e partecipanti a questa  edizione per l’assenza dell’Italia. Infatti, non risulta che ENIT sarà presente, come invece avvenuto nelle ultime edizioni, offrendo un’anticipazione sulle mete più interessanti nel Bel Paese, destinazione tra le preferite dai visitatori nordici e scandinavi.
 
Assenza tanto più significativa  se si ricorda che, recentemente, proprio ad Helsinki, l’Italia era stata protagonista al Finnish Travel Gala 2022, Gala Finlandese del Turismo, vetrina annuale dell’industria del turismo finlandese.  All’Italia era stato infatti riconosciuto il titolo di “destinazione internazionale dell’anno” con la seguente motivazione: “Cos’è  l’Italia? Meraviglie architettoniche, capolavori artistici e artigianali, interpretazioni operistiche mozzafiato, appuntamenti culturali, storia, cucina e vino, spiagge, monti, paesaggi suggestivi, borghi quieti e città pulsanti vita senza sosta. C’è qualcosa che non si può ammirare in Italia? Un Paese dove riesci sempre a scoprire qualcosa di nuovo ed interessante, per tornarci ancora e ancora”.
 
Sarebbe stato quindi logico riaffermare una propria partecipazione all’evento fieristico, che si apre il 20 gennaio, confermando e rafforzando una propria presenza. Se il mercato finlandese è di dimensioni limitate data una popolazione di 5 milioni e mezzo di persone, occorre ricordare che il bacino del nord Europa (Svezia, Norvegia, Danimarca, paesi baltici), che è sempre rappresentato a Matka, è alquanto ampio e con alta percentuale di viaggiatori per diporto o turismo. Può aver influito su questa dimenticanza la fase di transizione delle strutture politiche e statali preposte alla promozione turistica dell’Italia, con il cambio del relativo  ministro e amministratore delegato di ENIT?  Chissà… Sta di fatto che, mancare a questo appuntamento non sembra una decisione saggia: la concorrenza di altri paesi mediterranei non si ferma e basti pensare che il paese partner di questa edizione di Matka è proprio la Grecia, sempre presente in forze alla manifestazione. Allo stato, l’unico organismo pubblico presente con un padiglione a Matka 2023 risulta essere l’ente di promozione del lago Maggiore, già partecipante in passate edizioni.
 
A questo punto, è auspicabile che operatori privati italiani partecipino a due degli eventi che precedono la fiera ove incontrare potenziali partner commerciali secondo un programma prestabilito. Il 18 gennaio, a Meet Finland i fornitori di servizi finlandesi incontrano i tour operator internazionali, mentre a Global Workshop è possibile fissare appuntamenti con acquirenti provenienti dalla Finlandia, dai Paesi nordici, dai Paesi baltici e da altre parti del mondo. Il giorno successivo, il 19 gennaio, il MATKA Business Forum è l’area dedicata alle aziende che forniscono servizi di viaggi per affari per i decisori della gestione dei viaggi a livello globale. L’evento offre un’eccellente opportunità di incontrare faccia a faccia tali decisori; nel 2020 l’area è stata visitata da 3877 persone.
 
Matka apre i battenti il 20.1 e li chiude il 22.1, presso il centro fieristico di Helsinki, Messukeskus. è la più grande fiera di viaggi del Nord Europa, riunisce quasi 850 organizzatori di viaggi, destinazioni e organizzazioni turistiche provenienti da oltre 70 Paesi. L’ultima edizione ha registrato circa 60.000 visitatori Il programma prevede conferenze e presentazioni sui temi più attuali del turismo e dei viaggi e aiuta i visitatori a scegliere la propria prossima destinazione con l’offerta di un’ampia gamma di destinazioni tra cui scegliere con pacchetti, voli, alloggi e offerte ultimo minuto.
 




Miss Italia torna a scuola con la corona

Tornare a scuola dopo le vacanze natalizie e scoprire che una tua compagna di classe è stata nel frattempo eletta Miss Italia 2022: è stata davvero una bella sorpresa per gli studenti dell’Istituto “Salvini” di Roma. Lavinia Abate, 18 anni, quinta Liceo scientifico, ha infatti vinto il titolo nella finale svoltasi lo scorso 21 dicembre nella Capitale. I compagni l’hanno festeggiata prima della ripresa delle lezioni e anche la preside si è complimentata con lei.
Lavinia, dopo le interviste, le foto e le apparizioni televisive, può ora dedicarsi al diploma. Da quando il concorso, agli inizi degli anni duemila, ha consentito la partecipazione alle sole ragazze maggiorenni, Lavinia è la seconda Miss più giovane. Più piccola di lei la Miss del 2009, la calabrese Maria Perrusi, che compì 18 anni proprio durante la finale.