LAZIO RIFIUTI, QUALE FUTURO PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DOPO IL VIA LIBERA AL TERMOVALORIZZATORE DI ALBANO?

Angelo Parca

Il capogruppo e segretario regionale dell’Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio interviene con una nota sulla sentenza del Consiglio di Stato che ha dato il via libera alla costruzione del termovalorizzatore, ponendo l’accento sul dato oggettivo che l’impianto di Albano è una decisione dell’ex Presidente Marrazzo. "Alla notizia del via libera del Consiglio di Stato al termovalorizzatore di Albano mancava il commento della presidente Polverini. Che omette di dire che la realizzazione dell'impianto, decisa all'epoca della giunta precedente, era data in forte dubbio e tenuta i margini del piano rifiuti regionale: ennesima prova di come il piano, in realtà non fissi alcun punto fermo. – Anzi – prosegue Maruccio –  nonostante quello che ama ripetere la Polverini, questa sentenza riafferma che non è vero che prima del suo salvifico arrivo non erano state prese decisioni: l'impianto di Albano, è una decisione di Marrazzo. Adesso Polverini e Alemanno, unendo le potenzialità delle due linee di Malagrotta, inspiegabilmente ferme, con quelle di Albano, potrebbero smaltire il 100 per cento del combustibile derivato da rifiuti. Speriamo soltanto che questa novità- conclude il segretario Idv –  anticipata nei giorni scorsi dal ministro Clini, non allontani ancora di più la Regione dalla via maestra dell'incremento della raccolta differenziata."."

Claudio Bucci consigliere dell'Italia dei Valori alla Regione Lazio pone dei seri interrogativi riguardo il futuro dei rifiuti nel Lazio. E in merito all’incontro tenutosi ieri (22/3/2012) col Ministro Cini ha dichiarato: "Dall'incontro con il ministro Clini, in merito ad un aspetto fondamentale per la vita dei cittadini de Lazio, ci aspettavamo più trasparenza. Lo spostamento della sede dell'incontro e le bocche cucite alla fine non giovano al clima di concertazione che invece dovrebbe esserci in questi casi e alimenta dubbi sempre più forti circa i criteri sui quali si deciderà il futuro dei rifiuti nel Lazio. – Bucci, riguardo la sentenza del Consiglio di Stato sull’impianto di Albano ha inoltre dichiarato – Questa poca chiarezza, unita alla decisione del Consiglio di Stato sull'inceneritore di Albano, crea davvero una situazione molto pericolosa: il plauso con cui il Presidente Polverini saluta la sentenza su Albano dimostra come questa amministrazione non voglia investire sulla differenziata, ma sul piano B, quello delle discariche e dei gassificatori. La decisione del Consiglio di stato infatti non dovrebbe esimere questa amministrazione dal perseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata che ci impone l'Europa. Invece si coglie l'opportunità per avallare la politica delle discarica per produrre materiale da dare in pasto agli impianti, dannosi per l'ambiente e per la salute dei cittadini. Tutto questo é davvero scandaloso e svela l'enorme inganno contenuto nel piano rifiuti che ha reso necessaria l'aggiunta del così detto 'scenario di controllo'." conclude Bucci.
 




GENZANO, RIPRISTINO STAZIONE SAN GENNARO: MOVIMENTO CIVICO CITTA' FUTURA RIVENDICA LA PATERNITA'

Redazione

Dal 25 marzo i treni in partenza da Roma torneranno a fermarsi presso la stazione San Gennaro di Genzano. "È un altro grande successo per noi" commentano dal Movimento civico Città Futura che da mesi si sta battendo per questa causa. Una battaglia vinta, ormai si può dire, una battaglia che ha visto in prima linea, nelle varie piazze di Genzano e nella Frazione Landi, proprio i ragazzi di Città Futura che tra ottobre e novembre sono riusciti a raccogliere 657 firme di cittadini che chiedevano, appunto, il ripristino della fermata di San Gennaro. Alla raccolta firme è seguito poi l'ordine del giorno presentato in Consiglio comunale dal Capogruppo del Movimento civico Paolo Previtali, ordine del giorno approvato nell'assise del 12 dicembre scorso. E così l'attività di Città Futura prosegue tra obiettivi centrati e obiettivi da centrare, iniziative sociali, culturali e incontri con i cittadini.

«Papalia e Melaranci – dichiarano dal Movimento civico – hanno tentato di strumentalizzare una battaglia che non hanno vinto né, tantomeno, portato avanti. In un comunicato, entrambi i consiglieri di minoranza sostengono che il ripristino della fermata di Genzano della linea Roma-Velletri sia una loro vittoria dovuta alla “stretta collaborazione con l’assessore regionale alle Politiche della Mobilità  Francesco Lollobrigida”. [ Articolo del 21/3 GENZANO, RIPRISTINATA LA FERMATA ALLA STAZIONE SAN GENNARO]

"Talmente stretta – prosegue la nota di Città Futura – che a smentirli è stato l’assessore stesso. Con una nota inviata al sindaco di Genzano Flavio Gabbarini e al presidente del Consiglio comunale Sandro Giannini il 20 marzo 2012 (prot. 390), Lollobrigida comunica il ripristino nella stazione di San Gennaro di tutte le fermate dei treni in partenza da Roma, “in riferimento alla vostra nota prot. 64 del 2/01/2012”. Lollobrigida fa riferimento quindi alla lettera che il presidente del Consiglio, Sandro Giannini, ha inviato alla presidente della Regione Lazio il 2 gennaio, dopo che il Consiglio comunale aveva votato l’ordine del giorno presentato dal capogruppo del Movimento civico Città Futura. Ci sembra strano,nonché fuori luogo, che Papalia e Melaranci facciano propria la battaglia per la fermata di San Gennaro quando nel Consiglio comunale del 12 dicembre scorso durante la votazione dell’ordine del giorno erano assenti dall’aula e quindi non hanno votato».

«Ci sembra strano anche che questa loro ritrovata "passione civica" sia concomitante proprio con l’iniziativa portata avanti da Città Futura: perché le pressioni sull’assessore Lollobrigida, che tanto decantano, non le hanno fatte prima, visto che la giunta Polverini si è insediata nel 2010 e la fermata di San Gennaro è stata soppressa nel 2007?».
 




ALBANO, OK AL TERMOVALORIZZATORE. COMMENTI E PROSSIME INIZIATIVE

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Chiara Rai

Via libera alla costruzione del termovalorizzatore di Albano dal Consiglio di Stato che accoglie il ricorso del consorzio Colari-Acea-Ama contro la sentenza del Tar del 2010 che annullava la Via positiva all’impianto da parte della Regione sotto la giunta Marrazzo. La sentenza del Consiglio di Stato legittima l’operato della Regione e al contempo capovolge la pronunziazione del Tar. Il controllo del giudice amministrativo, menziona il Consiglio di Stato, deve attenersi a verificare eventuali "vizi di legittimita'" e non sostituirsi all'amministrazione. La notizia dello sblocco delle procedure dell’opera è stata anticipata in via ufficiosa dal ministro all’Ambiente Corrado Clini che per questa esternazione ha ricevuto diverse denunce sia dalla sinistra politica, sia dal comitato “No Inc”. Il Consiglio di Stato ha, dunque, confermato il decreto commissariale del 2007 che ha “valore di dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori, nonché di variante allo strumento urbanistico del comune di Albano”. I magistrati amministrativi, evidenziano inoltre che una volta emanata l’Aia – Autorizzazione Integrata Ambientale – sono "venute meno le ragioni ostative alla concreta realizzazione e successiva messa in esercizio dell’impianto".  Daniele Castri Referente legale del Coordinamento Contro l’Inceneritore di Albano fa sapere che “che tutti i cittadini, le associazioni e molti dei sindaci dei Castelli Romani, già ricorrenti contro l’inceneritore di Albano sia al Tar che al Consiglio di Stato, presenteranno un ricorso agli organi competenti della giustizia europea per bloccare l’inceneritore”. Per il capogruppo Pd di Roma Capitale Umberto Marroni lo sblocco alla realizzazione dell’impianto è una “notizia positiva, un passo avanti verso il superamento della discarica e la trasformazione del rifiuto in risorsa. È necessario proseguire per questa strada – aggiunge Marroni –  valorizzando, come ha ben sottolineato oggi il Ministro Clini, il ciclo industriale della differenziata che a Roma è ferma al palo ormai da quattro anni. Per questo abbiamo proposto, come Pd, un indirizzo per il potenziamento della raccolta differenziata e la costituzione di una società pubblico privata per lo sviluppo degli impianti di trattamento con Acea ed Ama". A dire del capogruppo regionale e il portavoce romano Fds, Ivano Peduzzi e Fabio Alberti, le dichiarazioni Marroni sarebbero incredibili: “Vorremmo sapere – dicono gli esponenti di sinistra –  se parla a titolo personale o del Pd. Tale affermazione non solo si muove in senso diametralmente opposto a quello dei comitati che si oppongono alle discariche e agli inceneritori ma anche all’indirizzo espresso dai dieci sindaci dei Castelli”. Il sindaco di Albano Nicola Marini commenta così la sentenza:“La sentenza ci lascia sconcertati – dice Marini – si tratta di una sentenza pesante, soprattutto per le ricadute igienico-ambientali di tutto il nostro territorio e che non riguarda solo il Comune di Albano Laziale. Ricadute che invece erano state chiaramente individuate dal Tar e che invece il Consiglio di Stato ha completamente ribaltato, sostenendo la tesi, molto discutibile, di una amplissima discrezionalità amministrativa che fa riferimento esclusivamente agli interessi pubblici e privati coinvolti, senza controllo di legittimità. Cioè, individua nella sola Regione Lazio il soggetto incaricato di decidere sulla tematica rifiuti, eliminando la possibilità da parte del giudice amministrativo di entrare nel merito. La nostra battaglia – continua Marini – proseguirà alla Corte europea, per far valere i nostri diritti. Convocheremo con urgenza il tavolo dei sindaci dei Comuni di bacino che conferiscono nella discarica di Roncigliano. Inoltre, proseguirà il nostro impegno per la realizzazione della raccolta differenziata, unica vera alternativa per una gestione virtuosa dei rifiuti».




ALBANO TERMOVALORIZZATORE, LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO SULLA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO

Redazione

«La sentenza del Consiglio di Stato ci lascia sconcertati». Questo il primo commento a caldo del Sindaco di Albano Nicola Marini dopo aver appreso della sentenza del Consiglio di Stato sul via libera al termovalorizzatore.  «Non abbiamo ancora potuto valutare nel dettaglio le motivazioni della sentenza del Consiglio di Stato. Siamo venuti a conoscenza della notizia solo tramite agenzie giornalistiche, pratica quanto mai discutibile dal punto di vista amministrativo e legale. Certo si tratta di una sentenza pesante, soprattutto per le ricadute igienico-ambientali di tutto il nostro territorio e che non riguarda solo il Comune di Albano Laziale. Ricadute che invece erano state chiaramente individuate dal Tribunale Amministrativo di primo grado e che invece il Consiglio di Stato ha completamente ribaltato, sostenendo la tesi, molto discutibile, di una amplissima discrezionalità amministrativa che fa riferimento esclusivamente agli interessi pubblici e privati coinvolti, senza controllo di legittimità. Cioè, individua nella sola Regione Lazio il soggetto incaricato di decidere sulla tematica rifiuti, eliminando la possibilità da parte del giudice amministrativo di entrare nel merito. – Marini prosegue concludendo – La nostra battaglia proseguirà alla Corte europea, per far valere i nostri diritti. Convocheremo con urgenza il tavolo dei sindaci dei Comuni di bacino che conferiscono nella discarica di Roncigliano. Inoltre, proseguirà il nostro impegno per la realizzazione della raccolta differenziata, unica vera alternativa per una gestione virtuosa dei rifiuti».




ALBANO TERMOVALORIZZATORE, IL CONSIGLIO DI STATO CONFERMA L'ANTICIPAZIONE DI CLINI: VIA LIBERA ALL'IMPIANTO

Redazione

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Daniele Castri Referente legale del Coordinamento Contro l’Inceneritore di Albano attraverso una nota fa sapere che il Consiglio di Stato ha sbloccato le procedure per la costruzione del termovalorizzatore ad Albano.

Ecco la nota:

 

"Apprendiamo l’esito della sentenza  N. 01640/2012 del Consiglio di Stato relativa all’inceneritore di Albano che, di fatto – proprio come aveva prospettato, malauguratamente, il Ministro Clini – sblocca le procedure per la costruzione dell’impianto.
Al di là del rammarico per un atto che sembra scritto più dal gruppo Cerroni che da giudici super parte e terzi, apprendiamo con piacere che la stessa sentenza accoglie, viceversa, la richiesta d’annullamento dell’ordinanza del Commissario straordinario dell’emergenza rifiuti  (Marrazzo) n. 3 del 22 ottobre 2008: ovvero quella che permetteva la cantierizzazione – nonostante l’iter amministrativo d’approvazione dell’impianto non fosse concluso – utile all’avvio dei lavori per la costruzione del tristemente noto inceneritore di Albano. La carica di Marrazzo a commissario straordinario dell’emergenza rifiuti, difatti, siamo soddisfatti il Consiglio di Stato ne abbia preso atto, era “scaduta” il 30 Giugno 2008.
Perché questa ordinanza “fuori tempo massimo” di Marrazzo? ’Unione Europea, proprio in quei mesi, aveva emesso un provvedimento col quale vietava, tassativamente, a partire dal 1 Gennaio 2009, l’uso della contribuzione pubblica per la costruzione di inceneritori e gassificatori (Cip 6) ad eccezione degli impianti definitivamente approvati a livello amministrativo o cantierizzati entro e non oltre il 31 Dicembre 2008.
L’impianto di Albano fu approvato definitivamente a livello amministrativo il 13 Agosto 2009, con l’AIA B-3695. La cantierizzazione – che poi consistette in pochi pali ed una semplice rete metallica – ebbe luogo il 28 Dicembre 2008 ma già allora, per tutti gli addetti ai lavori, appariva nulla di più che una vera e propia truffa ai danni dell’erario pubblico . Ora che il Consiglio di Stato ha, a tutti gli effetti, bocciato l’ordinanza “impropria” (perché ben 4 mesi fuori tempo massimo) di Marrazzo, con quali soldi il monopolista dei rifiuti della Regione Lazio costruirà l’inceneritore di Albano? Non vorrà mica, ci chiediamo – a disprezzo delle regole comunitarie – in ogni caso, “provare” ad utilizzare i soldi pubblici (Cip-6) destinati ad energie verdi e fonti rinnovabili?
Vi annuncio già da ora, con molto piacere, che tutti i cittadini, le associazioni e molti dei sindaci dei Castelli Romani già ricorrenti contro l’inceneritore di Albano sia al Tar che al Consiglio di Stato, presenteranno, nelle prossime settimane,  agli organi competenti della giustizia europea, un ricorso per bloccare   l’inceneritore di albano almeno al fine di evitare che soldi pubblici (Cip6) vengano utilizzati, ancora una volta,  per costruire un impianto di incenerimento oltre il limite di tempo massimo fissato dall’Unione Europea e, cosa altrettanto grave, che soldi pubblici vengano utilizzati, in assenza d’una regolare gara d’appalto pubblica europea; gara obbligatoria, per legge, da diversi anni, in tutti gli stati membri UE."

 

ALLEGATA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO




BRACCIANO ELEZIONI, INTERVIENE IL CONSIGLIERE PROVINCIALE DEL PD EMILIANO MINNUCCI

In merito alle prossime amministrative a Bracciano, il Consigliere provinciale del Pd Emiliano Minnucci ha concesso un'intervista all'osservatore laziale

Chiara Rai direttore del quotidiano gli rivolge 4 domande.

 

Come commenta l'attuale situazione politica a Bracciano in vista delle prossime amministrative?
Con la Giunta uscente il Pd è compatto. Si va verso la riconferma del sindaco Sala e del proseguimento di un’ancorata tradizione di centrosinistra, aperta a forze civiche indipendenti e con il contributo delle forze moderate, come l'Udc. Si prefigura una coalizione di alleanza fra la sinistra democratica e le forze moderate con l’obiettivo comune di crescita e buon governo. L’aspirazione è  governare bene e a lungo mentre non comprendiamo la strana 'convergenza' che si sta delineando tra estrema sinistra e destra.


Cosa intende?
Abbiamo assistito a tentativi di diffamazione, ad attacchi frontali, quasi ossessivi nei confronti della figura del sindaco, peraltro con povertà di idee e assenza di confronto e dibattito pubblico.  Finora la destra ha fatto un opposizione pregiudiziale, poco costruttiva e lontana dagli standard maturi di una coalizione degna di una realtà di governo. In questa fase pre-elettorale sta prevalendo la rissa interna, tesa a placare gli appetiti di potere a costo di dar vita a una ammucchiata elettorale. Le spaccature e i rancori personali nella destra rischiano di trascinarsi fino alla fase conclusiva delle elezioni e lasciano presagire altre future divisioni. Paradossale però anche l'atteggiamento dell’estrema sinistra che nella Giunta ha avuto un ruolo piuttosto preminente, con assessorati importanti come quello ai Servizi sociali. Non so come si possa giustificare davanti  a chi ha votato la contraddizione politica di 'alleanze' tardive e male assortite, incomprensibili per l'elettorato. Un appello a quest'area politica va dunque rivolto da chi ha un ruolo provinciale affinchè non si disperda il consenso, soprattuto in presenza di una legge elettorale come quella attuale del turno secco.


 Ritiene che ci siano molte idee per Bracciano? oppure poche e confusionarie?
 Ritengo che manchi ancora il confronto sulle idee. La destra ha posto barriere, rifiutando un dialogo col  sindaco e l'amministrazione uscente e, per questo, accumulando debolezza sul piano strutturale e incapacità di esprimere una visione di insieme. Per quanto riguarda l'estrema sinistra la visione risulta invece poco pragmatica e aderente alla realtà. Si privilegia il confronto su idee tematiche generali  tralasciando le questioni locali. Prendiamo la vicenda della discarica di Cupinoro. Non è possibile arroccarsi nella logica del 'nimby',  senza però proporre alternative o aprire un spazio di trattativa. L’amministrazione ha  tuttavia  potuto proseguire sull’indirizzo di Alessandro Baroni, compianto presidente di Bracciano Ambiente, al quale si deve l’impostazione moderna di far tramontare il ciclo storico dell’indifferenziata per aprire una nuova fase di trattamento dei rifiuti. Su questi temi si chiede anche alla cosiddetta sinistra antagonista un approccio meno ideologico e proposte più concrete.


Secondo lei quale criticità non è stata ancora affrontata, perlomeno, nella dialettica politica dei candidati?
L’auspicio è che si inizi a parlare al più presto delle cose da fare. Il dibattito deve uscire dallo scontro personale per concentrarsi sulle prospettive, il futuro di Bracciano, per interrogarsi su come migliorare la qualità della vita dei cittadini. L’amministrazione ha trovato il sostegno della Provincia di Roma, ha avviato e portato avanti battaglie importanti, ricordiamo quella per l’Ospedale Padre Pio, ha accolto la sfida di modernizzare il ciclo dei rifiuti, ha investito in opere pubbliche, lavorato affinché in tempi di crisi lo standard dei servizi non diminuisse, ha promosso politiche culturali che favorissero l’associazionismo e lo sport. E il test efficienza l’amministrazione l’ha superato anche con l’emergenza neve, per cui a Bracciano cooperazione e solidarietà sono state parole d’ordine.
Ora si va verso le elezioni ed è tempo di cominciare a discutere le questioni di merito senza attardarsi in tattiche. Sono certo che prevarrà la volontà di una continuità del buon governo e di una prospettiva salda e lungimirante per la città.
 
 
 




NEMI ELEZIONI, LIBANORI: “…QUANDO LA CULTURA NON E' ACQUA…"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Giovanni Libanori al nostro direttore Chiara Rai

Carissimo direttore,
…sono costretto a chiederTi  un piccolo spazio sul Tuo giornale per rispondere – per l’ultima volta – al dott. Biaggi dopo aver letto il Suo commento sul mio precedente intervento.
Faccio ricorso al Suo titolo accademico in quanto, all’esito della lettura detta, emerge nel dott. Biaggi una Sua profonda conoscenza della sintassi e della grammatica italiana ed un qualche riferimento a latinismi (…la conoscenza del latino è altra cosa) che sicuramente è frutto degli studi universitari del nostro caro ex Sindaco.
…chiedo scusa a tutti i lettori per i miei errori … non posso che riconoscere l’errore evidenziato a me esclusivamente imputabile ….
Per “provare” a restare sugli elevati livelli dell’eloquio del dott. Biaggi osservo che la responsabilità talvolta è addebitale in via oggettiva e solidale ad alcuni soggetti, la tua persona esclusa, indipendentemente dall’autore del fatto pregiudizievole…questo è uno di quei casi…e per tale increscioso (…ma innocuo e comunque comprensibile a tutti) motivo rinnovo ai lettori le mie scuse.
Non posso, tuttavia, esimermi dallo svolgimento di un’altra considerazione: la retorica antica conosce il cosiddetto “argomentum ad hominem”.
Esso è uno strumento utilizzato da un contraddittore che trovatosi in difficoltà in un confronto con altro contendente sposta il livello della contesa dall’oggetto di essa al soggetto proponente la tesi prevalente.
All’esito della lettura dell’articolo che si commenta non può che rivolgersi un invidiato (forse…) applauso al dott. Biaggi, che a differenza di me, oltre ad avere avuto bravi insegnanti molto si è applicato …forse troppo …ed infatti deborda: …egli è un maestro nell’uso dello strumento dialettico testè citato….(sono sicuro che questa mia ultima espressione molto sarà apprezzata dal dott. Biaggi …me ne compiaccio con anticipo).
…???…ma sui contenuti della nostra ultima contesa però il dott. Biaggi nulla ha detto….
…arrivederci a presto…

P.S.
Caro direttore,
mia zia sessantenne mi ha chiesto cosa significa “Vox populi” e chi era Lord Byron. Puoi chiedere al dott. Biaggi di spiegarglielo…non voglio sottrargli questo piacere. Mia zia ha bisogno di tali spiegazioni in quanto nella vita non ha potuto dedicarsi agli studi …è rimasta orfana di guerra e, dopo il matrimonio e 3 figli è, altresì, rimasta vedova. La vita è stata con lei avara …oggi ha un lavoro precario. Malgrado i suoi …non studi …mi ha però assicurato che aveva ben capito il concetto malevolmente espresso nel mio precedente articolo…

 




ARICCIA ELEZIONI, IL CONSIGLIO DI STATO DICE NO A EMILIO CIANFANELLI

Chiara Rai

Ad Ariccia rimane il Commissario Prefettizio Enza Caporale, nominata lo scorso 16 marzo con decreto del Prefetto Pecoraro Nr° 46998/1536/2011/2012 e si dovranno rifare le elezioni. Sono sfumati dunque i recentissimi tentativi dell’ex sindaco Emilio Cianfanelli di rimanere al timone dell’amministrazione. Sono  infatti del 19 marzo due decreti del Consiglio di Stato che respingono le istanze per l’adozione di misure cautelari provvisorie per la riforma della sentenza del T.A.R. Lazio concernenti la proclamazione degli  eletti a seguito delle consultazioni amministrative del Comune di Ariccia avvenute a maggio 2011 e fissa  la discussione in camera di consiglio per il prossimo 3 aprile. Le due istanze sono state presentate al Consiglio di Stato rispettivamente da Emilio Cianfanelli in proprio e nella qualità di Sindaco del Comune di Ariccia (N. 01119/2012 REG.PROV.CAU.N. 01959/2012 REG.RIC) e da Luisa Sallustio, Emilio Tomasi, Luca Barbetta, Giovanni Brandimarte, Edoardo Tomei, Biagio Fiorenza, Cora Fontana Arnaldi, Fabrizio Profico, Matteo Martizi e Angelo Tomasi (N. 01120/2012 REG.PROV.CAU.N. 01940/2012 REG.RIC.). "Ribadisco fino alla nausea – commenta l'ex candidato a sindaco col Terzo Polo Roberto Di Felice, uno dei principaliricorrenti al Tar per l’annullamento delle operazioni di voto ariccine – che rispetto le decisioni della Magistratura e lascio i commenti fondati ai veri giuristi e quelli fantasiosi e privi di argomentazioni ai ciarlatani". 

IN ALLEGATI:

1) DECRETO DEL PREFETTO PECORARO DI NOMINA A COMMISSARIO PREFETTIZIO DI ARICCIA DEL VICEPREFETTO ENZA CAPORALE

2) DECRETO DEL CONSIGLIO DI STATO PER ISTANZA PRESENTATA DA EMILIO CIANFANELLI

3) DECRETO DEL CONSIGLIO DI STATO PER ISTANZA PRESENTATA DA  LUISA SALLUSTIO, EMILIO TOMASI, LUCA BARBETTA, GIOVANNI BRANDIMARTE, EDOARDO TOMEI, BIAGIO FIORENZA, CORA FONTANA ARNALDI, FABRIZIO PROFICO, MATTEO MARTIZI E ANGELO TOMASI




ALBANO INCENERITORE, FDS REGIONE E FDS CAPOGRUPPO IN COMUNE DI ALBANO DENUNCIANO IL MINISTRO CLINI

Redazione

“Abbiamo depositato oggi, presso la Procura della Repubblica, un atto di denuncia e di querela nei confronti del ministro dell’Ambiente, per violazione del segreto istruttorio e per abuso d’ufficio. Un provvedimento dovuto a seguito delle dichiarazioni del Prof. Corrado Clini, che ha annunciato pubblicamente di aver appreso dalla Regione Lazio, per vie brevi e prima ancora di vedere la documentazione ufficiale, che il Consiglio di Stato avrebbe sbloccato la procedura relativa alla costruzione dell’inceneritore di Albano e che Acea starebbe avviando la realizzazione di una terza linea di inceneritore. Si tratta di dichiarazioni rese prima ancora del deposito e della pubblicazione delle sentenza di accoglimento dell’appello promosso dal Consorzio Ecologico Massimetta, il cui contenuto doveva ritenersi riservato e segreto, visto che esiste un preciso divieto di darne comunicazione prima”. E’ quanto afferma il capogruppo regionale della Federazione della Sinistra, Ivano Peduzzi che ha sottoscritto l’atto di denuncia insieme al capogruppo Fds al Comune di Albano, Salvatore Tedone.

 “Il comportamento del ministro Clini è grave perché rischia di condizionare l’esito della sentenza del Consiglio di Stato, dopo l’annullamento da parte del Tar della Valutazione di Impatto Ambientale e dell’autorizzazione Integrata Ambientale con cui la Regione Lazio aveva autorizzato la realizzazione dell’inceneritore di Albano. Ancor più grave – ribadisce Peduzzi – se pensiamo che tale anticipazione coinvolge gli interessi delle dieci amministrazioni comunali dei Castelli Romani, presenti in giudizio insieme alle associazioni scriventi, per contrastare la costruzione di un impianto pericoloso per l’intera comunità”.

 “Sotto il profilo sociale, infatti, l’anticipazione di una sentenza scardina il dovuto rispetto che i cittadini devono avere nei confronti della Giustizia – prosegue Peduzzi – sotto il profilo giuridico viola un preciso dovere di riservatezza a cui sono tenuti i magistrati e i pubblici funzionari. Ne consegue che il ministro Clini, dando comunicazione all’esterno del contenuto di una sentenza in corso di elaborazione, ha commesso una violazione del segreto istruttorio e conseguentemente un abuso d’ufficio”.

“Siamo tuttavia fiduciosi nell’operato della magistratura  – conclude – e auspichiamo un giudizio autonomo a conferma della sentenza del Tar che ha bocciato la procedura autorizzativa, motivandone le ragioni con indiscutibili elementi tecnici”.




ROMA CUCINA, LA SORA LELLA E' LA REGINA DELL'AMATRICIANA

Redazione

Vale la pena "fermasse n'attimo pe' ricordasse come la sora Lella fa l'amatriciana quella de Roma".

L'amatriciana è un piatto che nasce ad Amatrice un piccolo paese del Lazio ai confini con le Marche e l'Abruzzo.Lì la vera regina è la "gricia", diventata amatriciana quando il pomodoro si è sposato col guanciale.Per gustarsi in pieno l'originale piatto, vanno bandite le iniziative estrose. Per fare l'amatriciana basta del guanciale tagliato a pezzettini, olio extravergine d'oliva, un goccio di vino bianco e la salsa di pomodoro "fresco". Si scalda l'olio in una padella, si mette a soffriggere il guanciale, senza cipolla, e quando il guanciale è ben abbrustolito si sfuma con un pò di vino bianco. si versa la salsa di pomodoro e dopo qualche minuto il preparato è pronto. L'amatriciana vuole di rigore gli spaghetti al dente che vanno mantecati in padella con tanto pecorino a pioggia.Ecco pronto il mitico piatto de Roma. Buon appetito!




ROCCA PRIORA, INCONTRO SU ROMA CAPITALE E DESTINO DELLA PROVINCIA

E.G.

Il comune di Rocca Priora insieme con la IX Comunità Montana e in collaborazione con l'AICCRE e l'ARALL, ha organizzato per il 23 marzo prossimo, alle ore 17,00 presso l'aula consiliare della Comunità Montana, un incontro sul tema "Roma Capitale e destino della provincia, quale futuro per il nostro territorio?".

Saranno relatori Antonio Cannone, Consigliere del comune di Rocca Priora e membro dell'AICCRE Lazio, Damiano Pucci, sindaco di Rocca Priora, Giuseppe De Righi, presidente della Comunità Montana, Francesco Chiucchiurlotto, membro del comitato direttivo ANCI Lazio, Gabriele Panizzi, segretario AICCRE Lazio e Donato Robilotta, presidente ARALL e presidente AICCRE Lazio. Interverranno inoltre Luciano Ciocchetti, vicepresidente della Giunta regionale, Mario Abruzzese, presidente del Consiglio regionale, Bruno Astorre, vicepresidente del Consiglio regionale e Pietro Di Paolo, assessore regionale alle Attività produttive.

Il comune di Rocca Priora ha aderito all'AICCRE (Associazione Italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa) nell'anno 2011 e per questo motivo ha voluto subito rendersi parte attiva nell'incentivare un dibattito sul futuro del nostro territorio.