ARICCIA COMMISSARIATA, IL VICEPREFETTO ENZA CAPORALE SI OCCUPERA' DELL'ORDINARIA AMMINISTRAZIONE ARICCINA

Chiara Rai

Ad Ariccia è arrivato il commissario prefettizio: si tratta del viceprefetto Enza Caporale, a Roma dirigente dell’Area II, “Raccordo con gli Enti Locali e Consultazioni Elettorali”. Una donna commissario, dunque, che dovrà traghettare, probabilmente fino alle elezioni 2013 e sicuramente fino alla pronunziazione del Consiglio di Stato appellato dall'ex amministrazione Cianfanelli, l’ordinaria amministrazione ariccina.  Soddisfatto il ricorrente e ex candidato a sindaco col Terzo Polo Roberto Di Felice che ha perso le scorse elezioni per soli 32 voti di scarto rispetto l’ormai ex sindaco Emilio Cianfanelli: “Ribadisco la mia piena fiducia – dice Di Felice –  nell’operato della giustizia sia amministrativa che penale. Confermo che le sentenze vanno rispettate sempre e comunque e non considerate fantasiose e infondate quando sono sfavorevoli”. Contento anche l’ex capogruppo consiliare della lista civica "Patto Sociale per Ariccia" e ricorrente anch’esso Enrico Indiati che aggiunge: “Credo sia stata giustamente rispettata la sentenza del Tar da parte del Prefetto – dice Indiati – speriamo che a qualcuno non faccia venire il mal di pancia”. Interrotto in tronco, dunque il secondo mandato di Emilio Cianfanelli che di recente ha affermato che non si sarebbe mai aspettato questo esito di una vicenda costellata da veleni, denuce e ricorsi a raffica da parte di persone che, a suo dire,non avrebbero mai accettato l’esito delle elezioni che lo hanno proclamato sindaco.
 




GENZANO, IMMOBILE LUSI, SINDACO GABBARINI: "VILLA MARGHERITA" POTREBBE DIVENTARE UN CENTRO DIURNO PER ALZHEIMER"

Angelo Parca

Il sindaco di Genzano Flavio Gabbarini accoglie con piacere le recenti dichiarazioni di Francesco Rutelli, leader Api, il quale ha affermato che una volta che la Margherita recupererà i fondi sottratti dal tesoriere Lusi, compresa la villa a Genzano, proporrà di destinare tale villa a finalità sociali come una grande casa famiglia. In questo modo i soldi pubblici potranno cosi tornare ai cittadini.

“E’ una proposta che accolgo con piacere – dice Gabbarini – è un’ottima iniziativa che, a mio parere, dovrebbero imitare anche gli altri partiti. I soldi derivanti dal finanziamento pubblico dovrebbero essere reimpiegati in attività di pubblica utilità. I partiti che hanno smesso l’attività politica, comunque, fino al 2011 hanno ricevuto rimborsi elettorali e quindi hanno nei bilanci questi soldi che ritengo potrebbero essere messi a disposizione della comunità. Vorrei in ultimo chiarire che la villa di Genzano è sempre stata una villa privata e quindi sarà la Margherita, non certamente io, a decidere cosa farci. Adesso, Rutelli, il quale ha ben sottolineato alla giornalista Annunziata che la villa non sarà chiamata “Villa Lusi” quanto invece “Villa Margherita”, ha fatto la proposta di farci una casa famiglia. La ritengo un’ottima proposta anche se penso ci si possa sbizzarrire con le destinazioni d’uso. Lì si possono fare grandi attività culturali di livello sovracomunale come un centro diurno per Alzheimer che manca nella zona, o un piccolo centro dell’Unesco per dichiarare i vulcani del territorio patrimonio mondiale”.  




GROTTAFERRATA COMUNE, IL TAR LAZIO ANNULLA IL CONCORSO PER “ISTRUTTORE DIRETTIVO AMMINISTRATIVO CONTABILE” E CONDANNA IL COMUNE AL RISARCIMENTO DELLE SPESE

Chiara Rai

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Vittoria per otto dipendenti del Comune di Grottaferrata che, grazie a un ricorso al Tar, sono riusciti a far annullare un concorso indetto nel 2009 dall’amministrazione. Il Comune dovrà ripetere un concorso di selezione per la copertura di due posti di istruttore direttivo amministrativo – Contabile ed è stato anche condannato al pagamento delle spese processuali quantificate in 4 mila euro. Lo ha deciso il Tar Lazio nella sentenza della seconda sezione presieduta dal magistrato Luigi Tosti, accogliendo l’appello proposto da Patrizia Badei, Cristina Latini, Laura Fidaleo, Silvia Fiorelli, Alessandra Martellini, Alessandro Pellecchia, Carlo Di Mattia e Stefania Serafini. Ecco i fatti: con determinazione dirigenziale del 25 settembre 2009, il Comune di Grottaferrata ha bandito un “avviso di corso-concorso per la progressione verticale”, riservato al personale dipendente, per la copertura di tre posti per “esecutore operativo” ed uno per “esecutore specializzato”; tre posti di “istruttore amministrativo contabile” e due posti di “istruttore direttivo amministrativo contabile”. Per l’ammissione alla procedura concorsuale, il bando prevedeva due requisiti: l’inquadramento nella “categoria” immediatamente inferiore a quella da conseguire e il possesso di un’anzianità superiore a tre anni nella categoria di provenienza. I ricorrenti, tutti già inquadrati nella categoria C ed in possesso di anzianità superiore al triennio, hanno così presentato domanda di partecipazione per il passaggio nella categoria D1, di “istruttore direttivo amministrativo contabile”. Ad ottobre l’amministrazione li ha esclusi affermando che il bando si fondava sulla delibera  che prevedeva la “progressione” esclusivamente nell’ambito del profilo già rivestito e che pertanto i ricorrenti non avevano titolo per accedere alla categoria superiore. I dipendenti hanno subito eccepito che nel bando non era specificato che la progressione dovesse avvenire nell’ambito dello stesso profilo; ed hanno insistito per essere ammessi al concorso. Nessuna risposta è arrivata dal Comune, così gli otto dipendenti hanno deciso di impugnare il provvedimento che li ha esclusi dalla procedura concorsuale e chiederne l’annullamento. Ma non è tutto. In pendenza di giudizio, il Comune di Grottaferrata ha approvato la graduatoria e nominato vincitori Carla Fragonero e Filomena Ribecco. E i ricorrenti, hanno impugnato anche questo provvedimento. In pratica il Tar ha accolto in toto i due: “sorge a carico dell’amministrazione – si legge nella sentenza del 17 marzo – l’obbligo di rinnovare la procedura concorsuale ammettendovi i ricorrenti e procedendo alla valutazione – “ora per allora” – delle loro posizioni”.

 

IN ALLEGATO ALL'ARTICOLO LA SENTENZA DEL TAR LAZIO

 




SAN RAFFAELE VELLETRI, I LAVORATORI ASPETTANO IL VERDETTO DELLA REGIONE E MINACCIANO NUOVE MOBILITAZIONI

Redazione

I lavoratori del San Raffaele, con Bruno Ruscio in testa, hanno preso carta e penna e scritto una lettera di sollecito alla Regione che deve emettere sentenza sul futuro della clinica di Velletri in via dei Laghi. Agguerriti come sempre, promettono nuove mobilitazioni qualora il verdetto dovesse tardare ancora ad arrivare.

Ecco la lettera:

MOVIMENTO DI LOTTA DEI LAVORATORI “SAN RAFFAELE VELLETRI”

 

Alla Governatrice Regione Lazio On. Renata POLVERINI
Fax 06 51684751 Dott. MORETTI
Al Direttore della Direzione Programmazione e Risorse S.S.R Prof. Ferdinando ROMANO
Fax 06 51684414
Al Capo Gabinetto Regione LazioDott. ZORODDU
Fax 06 51686704
Al Sub Commissario ad actaDott. SPATA
Fax 06 51684583
Al Direttore Generale A.S.L. RMH Dott. Alessandro CIPOLLA
Fax 06 93273925
E p. c. Prefetto di Roma Dott. Giuseppe PECORARO
Fax 06 69797399
E p.c. Sindaco di Velletri Dott. Fausto SERVADIO
Fax 06 96158240
E p.c. Dirigente del Commissariato P.S. Velletri Dott. Alfredo LUZI
Fax 06 9636483
E p.c. al f.f. Procuratore Capo della Repubblica Velletri Dott. Giuseppe PATRONE
Fax 06 961502226
E p.c. all’Amm.re Delegato del SAN RAFFAELE S.p.A Dott. Antonio VALLONE
Fax 06 52255564
E p.c. al Presidente del SAN RAFFAELE S.p.A. Dott. Carlo TRIVELLI
Fax 06 52255522

Signori illustrissimi, in data 13 febbraio scorso, la Commissione Regionale da Voi nominata per la riesamina del Decreto di chiusura della nostra CASA DI CURA IL SAN RAFFAELE DI VELLETRI, ha formalmente chiuso i lavori di verifica presso la struttura, e da notizie informali è emerso quanto, a ragione, da Noi più volte sostenuto e cioè che IL SAN RAFFAELE VELLETRI HA LE CARTE IN REGOLA PER ESERCITARE L’ATTIVITA’ SANITARIA.. Come da impegni da Voi assunti il 26 ottobre 2011, la Regione Lazio avrebbe dato risposta entro 30 giorni dalla presentazione della domanda del riesame, che Ci risulta essere stata presentata il giorno 30 ottobre 2011. Ci chiediamo come mai dopo ulteriori 90 giorni dalla scadenza NON VIENE DATA RISPOSTA DI QUANTO RILEVATO DALLA COMMISSIONE REGIONALE. Non vorremmo trovarci nella condizione di riprendere la lotta qualora entro cinque giorni, a partire da oggi, non Ci verrà data notizia sull’esito dei lavori di verifica, e conseguenti decisioni da Voi assunte. I Lavoratori, i Cittadini e tutto il territorio non intendono più aspettare per riappropriarsi di quanto, ingiustamente, gli èstato sottratto, IL SERVIZIO SANITARIO RESO ALLA GENTE DAL MERAVIGLIOSO SAN RAFFAELE DI VELLETRI.




ALBANO INCENERITORE, NO INC QUERELA IL MINISTRO CLINI PER AVER ANTICIPATO "PER LE VIE BREVI" IL CONSIGLIO DI STATO

Redazione

Proprio stamattina le Associazioni No Inc hanno depositato alla Procura della Repubblica di Roma una denuncia ed una querela penale contro il Ministro all’Ambiente Corrado Clini. Sotto la lente d’ingrandimento, stavolta, sono finite le dichiarazioni “scandalose” dei giorni scorsi del Prof. Corrado Clini cui la stampa, tra l’altro, ha dato ampio risalto (Corriere della Sera, Il Tempo, Il Messaggero, La Repubblica, Ansa, Dire). Dichiarazioni “imbarazzanti”, per i No Inc, relative, come noto, al presunto “via libera del Consiglio di Stato all’inceneritore di Albano”. Dichiarazioni “sinistre” che scardinano, anzitutto, da un punto di vista strettamente sociale, il rispetto che i cittadini debbono mantenere nei confronti del Sistema Giustizia e degli Organi ed Enti giurisdizionali.
D’altra parte, però, appare anche evidente, a loro dire,  la palese violazione d’un preciso dovere di riservatezza e segretezza assoluta cui sono tenuti magistrati, funzionari pubblici nonché, ancor’prima, ministri della Repubblica. Come è noto la legge prevede che le decisioni degli Organi della Giustizia Amministrativa  “siano deliberate in segreto dalla Camera di Consiglio” (art. 276 c.p.c.). La segretezza e la riservatezza assoluta della decisione “in itinere” resta tale sino a quando non avviene – da parte dei soli ed unici giudici che compongono il collegio – l’atto di pubblicazione della sentenza presso la cancelleria: ovvero la divulgazione alla cittadinanza. La sentenza relativa all’inceneritore di Albano, però, non è stata ancora depositata in cancelleria dai giudici della V° sezione del Consiglio di Stato.
Esiste, inoltre, un preciso divieto, previsto dal codice penale, di dare comunicazioni alla cittadinanza relative ad una sentenza ancora prima della sua pubblicazione. Il Prof. Clini, con le sue dichiarazioni, è entrato, di diritto – è il caso di dirlo – nella violazione suddetta dando comunicazione alla stampa d’una “sentenza annunciata”, quella relativa al tristemente noto inceneritore di Albano.
Tali circostanze configurano ipotesi di reati penali previsti e puniti dagli art. 323 e 326 del codice penale: ovvero abuso d’ufficio e di potere  e  rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio. Le parole di Clini potrebbero, inoltre, sostengono i No Inc, “nascondere e seguire” reati penali ben più gravi commessi da altri funzionari pubblici. Come faceva Clini a conoscere notizie segrete e riservate? Chi gliel’ha rivelate? Chiederemo, al fine di individuare i responsabili della violazione del dovere di segretezza e riservatezza ed i responsabili dell’abuso d’ufficio e di potere,  il sequestro cautelare – immediato – di tutti gli atti e documenti relativi alla camera di Consiglio del 28 Febbraio 2012 della V° Sezione del Consiglio di Stato nonché di tutti i successivi atti, documenti e registri di elaborazione della decisione.
Crediamo – in attesa di sapere dalla Procura di Roma chi, come e quando ha commesso tali reati penali –  che l’indipendenza, la terzietà e serenità di giudizio della V° sezione del  Consiglio di Stato vada tutelata da queste indebite e fortissime pressioni.
In settimana, inoltre, i No Inc annunciano il deposito, ai competenti Organi della Giustizia Comunitaria, d’un ulteriore esposto penale nei confronti del Ministro Clini: “L’inceneritore di Albano verrebbe costruito con soldi pubblici destinati ad energie rinnovabili, i Cip 6. L’Unione Europea vieta tassativamente, dal 1° Gennaio 2009, l’utilizzo della contribuzione pubblica per gli impianti d’incenerimento. Inoltre, sostengono ancora, manca la gara d’appalto pubblica europea obbligatoria per legge, da diversi anni, in tutti gli stati membri UE, per importi di tale portata. L’assegnazione diretta senza gara d’appalto per l’inceneritore di Albano avvenne, è il caso di dirlo, per le vie brevi: con decreto di pubblica utilità firmato dalla premiata compagnia Marrazzo – Di Carlo.  Clini se lo ricorda?  Nessuno – denunciano – difenda il folle progetto dell’inceneritore di Albano”
 




BRACCIANO ELEZIONI, L'OSSERVATORE LAZIALE INTERVISTA ALFREDO MASSI E SCIOGLIE I DUBBI SUI SUOI SUPPORTER

Chiara Rai

L'osservatore laziale è stato di parola con i suoi lettori riguardo i precedenti interrogativi posti in merito alla candidatura a sindaco di Alfredo Massi (Articolo del 28 febbraio 2012 – BRACCIANO ELEZIONI, MASSI SCENDE IN CAMPO: COL PDL O CON LA LISTA CIVICA?). Ci siamo chiesti infatti se Alfredo Massi fosse o meno il candidato Pdl. Ecco dunque, una prima intervista:

1) Con quale programma politico si presenta agli elettori di Bracciano?
 Vuole essere un programma concreto, molto proiettato al futuro, anche remoto, con l’intento di porre le basi dello sviluppo futuro e non limitarsi alla gestione dell’ordinario. In sintesi  il programma propone, in relazione ai vari argomenti,
–  la  scelta preferenziale dello sviluppo urbanistico e la difesa ambientale;
– un orientamento in materia di rifiuti che valuti le offerte derivanti da un loro eventuale  riutilizzo  ed i possibili futuri campi operativi della Bracciano Ambiente alternativi alla gestione della discarica;
– un piano dei servizi sociali e amministrativi che tenga conto delle mutate disponibilità finanziarie;
– un indirizzo di  sviluppo volto ad orientare le attività economiche private  in relazione alle scelte programmatiche fatte, con riguardo soprattutto a quelle  attività produttive che creano  occupazione;
– un più razionale utilizzo dei terreni di proprietà pubblica  e dei beni pubblici o demaniali ;
– un  coinvolgimento dell’Amministrazione quale  collegamento sinergico delle attività legate al turismo giornaliero  e a quello residenziale.
Per alcune tematiche vengono anche descritte le motivazioni sociali, storiche ed economiche che hanno generato la situazione attuale al fine di informare la cittadinanza, soprattutto quella parte che si è insediata a Bracciano più recentemente, per disporre di un quadro più completo  di analisi e di valutazione.

2) Quali i motivi della sua scesa in campo?
L’inizio del mio percorso amministrativo risale a 10 anni quando partecipai,  come indipendente, nella lista “Negri” nella quale fui eletto, ricoprendo successivamente gli incarichi di Presidente del Consiglio e poi di assessore al Bilancio, con una breve parentesi all’Urbanistica. Convinto però dell’esigenza di rinnovamento e di autonomia dalla politica tradizionale, nell’ultima competizione elettorale sono stato il candidato sindaco della lista civica “Progetto Bracciano 2007”  i cui aderenti, pur riconoscendo il valore ed il ruolo dei partiti, volevano  essere liberi da interferenze e condizionamenti imposti dai partiti stessi a livello centrale, ritenendo che le scelte locali dovessero essere effettuate esclusivamente da chi vive ed opera sul territorio. Questi ultimi 5 anni, trascorsi come consigliere di minoranza, mi hanno ulteriormente convinto sulla necessità di un rinnovamento.

3) Lei si candida con una lista civica o con il Pdl? oppure con una lista civica sostenuta dal Pdl?
La lista che esprime la mia candidatura è di natura civica ed è  denominata “Bracciano è TUA”. Le forze originariamente promotrici sono certamente da individuare in quei gruppi che hanno come riferimento politico un centro-destra moderato e propositivo, alle quali si sono poi aggiunti cittadini  con opinioni politiche diverse, come è naturale che fosse, anche perché resta difficile oggi cogliere significative, e non strumentali, divergenze  su tematiche locali, quantomeno negli intenti. Anche il coordinamento locale del Pdl sostiene questa lista, unitamente ad altri gruppi di opinione, ma la natura della lista è essenzialmente civica.

4) La sua lista civica, essenzialmente, da quali persone è composta?
 La composizione della lista non è stata completamente definita per cui è  ancora prematuro fare nomi. Ma posso anticipare che ne faranno parte cittadini selezionati per  capacità e professionalità individuali, nonché di aggregazione e di consenso. Saranno presenti in lista anche esponenti che possono vantare esperienze amministrative pregresse anche con collocazioni politiche personali  variegate.  

5) Di cosa pensa che Bracciano necessiti urgentemente?
Varie sono le necessità impellenti per Bracciano per cui diventa difficile fare una selezione sulle priorità, anche perché non tutte dipendono dalla volontà dell’Amministrazione, come per esempio nel caso dell’Ospedale.  Certamente da definire subito, per avviare le scelte future, sono il ruolo della Bracciano Ambiente, una edilizia ed assistenza  scolastica adeguata, un trasporto ferroviario più efficace.  

6) Cosa pensa dell'attuale situazione in cui versa l'ospedale di Bracciano?
E’ scontato che la difesa della salute interessa tutti e tutti auspichiamo e vorremmo il meglio di assistenza possibile, ma l’attuale situazione finanziaria  non lo consente.
La riconversione dell’ospedale non è un problema singolo di Bracciano, ma coinvolge l’intera struttura assistenziale della regione, comprendendo altre 23 strutture dislocate su tutto il territorio regionale. Molte di questi ospedali sono ubicati in comuni con popolazione superiore a quella di Bracciano e sono anche  più distanti da Roma.
Pensare, quindi, di poter far fare un ripensamento totale alla Regione, solo per Bracciano, è alquanto improbabile dal momento che il piano sanitario è  stato approvato a tutti i livelli e se si facesse qualche eccezione automaticamente scatterebbe la protesta degli esclusi. Anche qualora i ricorsi presentati alla Magistratura amministrativa dovessero ottenere l’effetto di congelare lo “status quo ante”, non sarà comunque più possibile mantenere la situazione attuale perché  non risolverebbe i  problemi dal momento che permangono notevoli disfunzioni.
E’ auspicabile, quindi, tentare di ottenere dalla Regione Lazio  una diversa articolazione della  riconversione che preveda il soddisfacimento delle seguenti necessità minime:
• potenziamento dell’attuale Pronto Soccorso assicurando una assistenza  che faccia fronte a tutte le necessità impellenti che dovessero presentarsi;
• presenza di figure professionali specialistiche che facciano superare il concetto di una struttura limitata ad un posto di primo intervento;  
• salvaguardia di almeno una sala operatoria  a disposizione del Pronto Soccorso per interventi in urgenza e contestuale mantenimento di un congruo numero di posti letto;
• potenziamento dei laboratori di analisi, compreso quello pediatrico;
• presenza di un ambulatorio riservato alla terapia del dolore, riferito soprattutto alle persone che necessitano di cure oncologiche;
• funzionalità di un “punto nascita”  per soddisfare le esigenze territoriali;
• istituzione di un punto di “Osservazione Breve” riservato ai bambini per la tutela della loro e altrui salute al fine della prevenzione di eventuali contagi; 
• recupero di parte degli spazi che si renderanno liberi per approntare un reparto di Residenza Sanitaria Assistenziale ( RSA )  che soddisfi le esigenze più impellenti delle persone anziane.
Queste sono le richieste minime necessarie ad oggi,  ma è chiaro che è interesse di tutti ritornare quanto prima, una volta regolarizzata la situazione finanziaria, ad una assistenza completa, diritto inalienabile di ciascun cittadino.  
Come noto, nel 1994, con l’accorpamento delle USL e la loro trasformazione in ASL, fu compiuta l’infelice scelta di inserire Bracciano nella ASL “F” di Civitavecchia solo per basse motivazioni di natura politica.
Ora tale scelta va rivista e, pertanto, va promossa ed attuata  una azione tesa a ridisegnare la configurazione geografica della ASL  al fine di renderla  più conforme alle esigenze della popolazione, soprattutto per quanto riguarda la raggiungibilità  degli ospedali di riferimento con mezzi pubblici, privilegiando la scelta su quelli posti lungo la traiettoria della ferrovia.
 




ANGUILLARA, CHI E’ CHE DIFENDE GLI ALBERI?

Emanuel Galea

Avevamo salutato positivamente l’annuncio dell’inizio dei lavori di messa in sicurezza di Via Anguillarese ( Articolo del 5 marzo 2012 “ ANGUILLARA – LA SISTEMAZIONE DI VIA ANGUILLARESE DIVENTA REALTA' ”).  In occasione dell’ultima edizione del “Mercato della Terra”, ci eravamo fatti spiegare dal consigliere comunale con deleghe ai lavori pubblici e manutenzioni Di Gioia i particolari dei lavori da eseguire e i tempi necessari per l’espletamento dell’opera. Di Gioia chiarì che il primo tratto dei lavori di sistemazione dell’Anguillarese  sarebbe iniziato entro il mese di marzo mentre la consegna dell’opera sarebbe avvenuta per il mese di settembre di quest’anno. Ad oggi l’inizio dei lavori su questa via non promette nulla di buono, quantomeno sotto un punto di vista ambientalista. Tra dodici giorni marzo è finito e l’unico inizio che si è visto è l’abbattimento dell’albero decennale che si trovava proprio al semaforo. “Non è la prima volta che ad Anguillara vengono abbattuti alberi secolari tra l’indifferenza di tutti – afferma un residente del luogo –  forse la gente è troppo occupata con i propri problemi per badare a questi episodi”. In effetti quello che stona, quello che dovrebbe scandalizzare è che ad Anguillara non esiste una sezione di Legambiente, che il Dipartimento Ambientale della Provincia di Roma almeno fino ad oggi non sembra essersi interessato a questi fenomeni. E che all'opposizione "ambientalista" che siede al Consiglio Comunale le cose vanno bene così. Ci si rifiuta di credere che possa esistere una perizia tecnica che abbia decretato l’abbattimento dell’albero. Possibile che non siano state prese in considerazione soluzioni alternative all’abbattimento di una delle ultime icone Anguillara? Eppure sfogliando il ben nutrito elenco delle associazioni ad Anguillara molte fregiano, fra le altre attività, la difesa dell’ambiente. Così si può incontrare: scuola ambiente, teatro ambiente, ambiente e territorio, ambiente Anguillara, solidarietà ed ambiente e tanti altri. Tutti a favore dell’ambiente. Tutti in difesa dell’ambiente. Nessuna voce si alza, quando si abbattono alberi a Piazza del Molo, altri a Poggio dei Pini ed ora, uno degli ultimi che era rimasto solo soletto al semaforo. Che dire davanti a simili scempi? “Chi non è capace di conservare e valorizzare i beni naturali, non può riuscire a ben amministrare i risparmi dei suoi cittadini”.




ROMA, DOPO OTTO MESI, RIAPRE FINALMENTE LA CICLABILE SOTTO AL PONTE DELLA MUSICA

Redazione

Dopo otto mesi di battaglie, proprio durante il sit-in su due ruote che ha visto protagonisti ciclisti e volontari di Legambiente, è arrivata in diretta la tanto agognata riapertura della pista ciclabile che da viale Angelico arriva fino a Castel Giubileo, interrotta fino a stamattina dal cantiere del Ponte della musica, a Via di Capoprati.

L’equipaggio del Treno Verde, la celebre campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, realizzata con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con il contributo di Enel Green Power, in sosta a Roma fino al 19 marzo, ha partecipato all’iniziativa e  salutato con entusiasmo l’evento.

“La tanto attesa riapertura odierna della pista ciclabile nel tratto del Lungotevere Capoprati rappresenta la vittoria di tanti cittadini ed associazioni che si sono impegnati in questa vertenza –esordisce Massimo Di Stefano, presidente del circolo cittadino di Legambiente Roma Nord-. Non possiamo quindi che essere contenti del risultato ottenuto, ora continueremo a batterci per la manutenzione di tutto il percorso, la rimozione di detriti e scarti di materiali, ed il libero accesso alla banchina di magra del Tevere, tutti elementi decisivi per garantire la sicurezza dei ciclisti. E'  scandaloso, inoltre, che ancora non sia stato rimosso l’ultimo sfasciacarrozze della zona proprio sotto al Ponte del Parco della Musica. Chiediamo, ora, al Comune e alla Regione Lazio- conclude Di Stefano-, di aiutarci anche a fare i necessari interventi di manutenzione nel parco pubblico sul Tevere gestito da Legambiente, l'unico sul fiume aperto liberamente a tutti i cittadini, che ha sofferto molto un lungo cantiere che ha impedito molte attività.”

Fino ad oggi, politiche prive di lungimiranza hanno condannato i cittadini all’ingorgo, alle code, a perdere tempo nella ricerca di un parcheggio. Attualmente, secondo lo studio di Legambiente  “Città in bici”, Roma è ultima tra le grandi città italiane per l’indicatore del modal split (spostamenti modali), con un totale del solo 34 per cento di “spostamenti sostenibili”, ossia realizzati in bici (0,4 per cento), a piedi (6,1 per cento) o con il mezzo pubblico (27,7 per cento), e ben il 66 per cento di “spostamenti insostenibili”, ossia realizzati in auto o moto. Secondo i dati presentati nell’edizione 2011 del Dossier di Legambiente “Ecosistema Urbano”, in una classifica che contempla 15 grandi città italiane, Roma si piazza al nono posto con solo 1,68 metri equivalenti di piste ciclabili  presenti per ogni cento abitanti, rispetto ad una media di 4,42 km_eq. (Questo dato si riferisce  nell’insieme i km di piste ciclabili in sede propria, i km di piste ciclabili in corsia riservata, i km di piste su marciapiede, i km di piste promiscue bici/pedoni e le zone con moderazione di velocità a 20 e 30 Km/h.).
L’assenza di piste ciclabili non favorisce di certo l’uso della bicicletta, per questo Legambiente è tornata a sollecitare l'approvazione del Piano per la mobilità ciclabile, della segnaletica direzionale dedicata ai ciclisti, di ciclo-parcheggi di  interscambio e di bici stazioni, dell’istituzione di strumenti per il contrasto dei furti e di servizi di bike sharing.
“Riapre finalmente la ciclabile sotto al Ponte della Musica, dopo una incredibile battaglia con il Comune di Roma che Legambiente e i ciclisti hanno dovuto sostenere per otto mesi dalla fine del cantiere -dichiara Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Serve più attenzione per le bici, sono una reale soluzione di trasporto ma per ora da Alemanno abbiamo sentito solo chiacchiere: il Biciplan romano, il piano quadro cittadino va approvato subito, per raggiungere gli obiettivi che si pone. Servono soprattutto gli investimenti per passare da 225 chilometri a 1.200 chilometri di rete ciclabile (oggi 115 chilometri sono nel verde e solo 110 su strada), da 26 a 350 stazioni per il bike sharing, con tanti nuovi parcheggi nei nodi di scambio. Ad oggi, questi ambiziosi progetti rimangono ancora sulla carta, visto che risultano già finanziati solo 65 chilometri di nuovi itinerari. Assieme alla ciclabilità serve un nuovo slancio al trasporto pubblico, nuove corsie preferenziali protette, su tutte le consolari della citta, con un progetto, realizzabile a costo zero, per proteggere mille chilometri di vie preferenziali, corridoi della mobilita e strade riservate al mezzo pubblico, per moltiplicare il numero delle corse dei bus, fino al 30%, rendendo il servizio migliore e garantendo puntualità e tempi certi agli utenti, con corridoi protetti anche extra urbani per il COTRAL. Oltre ad un potenziamento dei servizi e delle infrastrutture a sostegno della mobilità ciclabile, chiediamo-, conclude Avenali-, uno stop ai tagli al trasporto pubblico, ma anche uno stop agli aumenti delle tariffe.”

Il Treno Verde tiene sott’occhio l’inquinamento atmosferico e acustico della città di Roma, con le analisi del Laboratorio Mobile di Rete Ferroviaria Italiana,  Struttura Operativa Laboratori di Prove e Misure, la società dell’infrastruttura del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane che analizzerà i livelli di rumore e smog sostando per 72 ore consecutive in via Cavour in prossimità del civico n. 258.
La mostra a bordo del Treno Verde, che sosterà al binario 1 della stazione S. Pietro di Roma è aperta dal 15 al 19 marzo, dalle 8:30 alle 14:00 per le classi prenotate e dalle 16 alle 19, domenica esclusa, per tutti i cittadini. L’ingresso è gratuito.
 




TIVOLI, E' SEMPRE VIOLENTO IN FAMIGLIA. LITIGA CON LA SORELLA E TENTA DI BRUCIARE LA CASA.

Redazione

Individuata l’abitazione, i poliziotti hanno visto il 34enne tornare nella casa della sorella con due bottiglie piene di un liquido infiammabile e lo hanno bloccato, mentre si accingeva a cospargere le scale con la benzina.

L’uomo, in preda ai fumi dell’alcol, per giustificarsi ha dichiarato agli agenti che la benzina gli era caduta accidentalmente.

Così ieri pomeriggio S.A., 34 enne romano, è stato arrestato dai poliziotti del Commissariato di Tivoli, che hanno così messo fine ad una serie di episodi di violenza nei confronti di alcuni familiari dettati da futili motivi e, molto probabilmente, acuiti dall’alcool.

In preda alla rabbia, l’uomo ha preso due bottiglie di liquido infiammabile e si è diretto verso la casa della sorella, a Villanova di Guidonia, con l’intenzione di dar fuoco all’abitazione.

E’ stata una segnalazione al “113” a far intervenire la Polizia.

I poliziotti, giunti in breve sul posto e preso contatto con alcune persone, hanno avuto conferma della lite, venendo a conoscenza che S.A., visibilmente ubriaco, aveva poco prima fatto irruzione nella casa della sorella e aggredito lei e il marito, minacciandoli di  tornare per dar fuoco alla loro casa.

Sottoposto a perquisizione, nella tasca dei jeans i poliziotti hanno rinvenuto un accendino

usa e getta, perfettamente funzionante, che è stato sequestrato insieme alle bottiglie.

S.A., con precedenti per danneggiamento e guida in stato di ebbrezza,  è stato arrestato per tentato incendio doloso e minacce aggravate.

                                          
 




NEMI, FESTA DI PRIMAVERA, CINZIA COCCHI RIPARTE DALLE DONNE

Chiara Rai

Una cena di sole donne per ritrovare l'energia giusta per scendere nuovamente in campo. Con Cinzia Cocchi c'erano tante donne ieri sera a Nemi. E l'osservatore laziale ha voluto intervistare in esclusiva l'ex sindaco di Nemi.

Venerdì sera Lei era contornata di donne, tante donne di Nemi, perché questo incontro?
Avevo bisogno di confrontarmi con l’universo femminile, di stare qualche ora insieme alle compagne di classe, alle amiche d’infanzia, agli affetti come quello di mia figlia, di mia sorella. Con le donne, senza nulla togliere agli uomini, ho un rapporto meraviglioso. Ad esempio venerdì sera sono venute anche delle mie care amiche che a Genzano hanno fondato l’Associazione Giovane Acuto Pensiero (Gap) nato proprio grazie all’acutezza e vitalità di donne fantastiche. Insomma avevo bisogno di fare un pieno di energia per rinnovare quella carica e forza che non è mai venuta meno da quando ho deciso nel 2009 di candidarmi a primo cittadino di Nemi. Sono stato il primo sindaco donna eletto a Nemi e ho portato avanti una politica trasparente coerente e leale verso gli elettori, a tal punto che non mi sono tirata indietro quando era venuto il momento di fare pulizia in casa, revocando le deleghe all’ex vicesindaco. Azione coraggiosa e fatta per garantire ai cittadini che venisse attuato il programma politico scelto e condiviso insieme. Ma questo non è stato possibile, perché soltanto pochi mesi dopo, la sete di potere personale e vendetta da parte di Alberto Bertucci ha prevalso a tal punto rispetto ai reali bisogni di una cittadina da far cadere la giunta e commissariare il Comune di Nemi.

Dunque questo incontro è stato come un preludio alla sua scesa in campo? 
Sì. Naturalmente io intendo raccogliere questa nuova sfida insieme ai cittadini che negli anni hanno dimostrato fiducia in una squadra solida, affidabile, composta da professionisti, lavoratori e comunque da gente socialmente impegnata che ha già un lavoro e proprio per questo si dimostra una squadra mossa da vera passione per Nemi, e non strumentalizzata per soddisfare la personale autoaffermazione. “Insieme per Nemi” è la nostra lista civica che ad litteram incarna un obbiettivo da difendere e far crescere: la nostra cittadina. E questo può accadere soltanto se si decide di condividere questa finalità tutti insieme, anche con le persone che hanno perso la fiducia in quella politica che genera arrampicatori sociali, anche con le persone che mosse dal buonsenso non intendono affidarsi ad una politica improvvisata e priva di quella giusta esperienza amministrativa necessaria per condurre una cittadina.

Lei, è come se avesse rotto il ghiaccio nella politica locale e incoraggiato le altre donne a scendere in campo. Come vede questa corsa alle elezioni dove a predominare è il “rosa”?

Sono molto contenta. Il fatto che anche in paesi piccoli come Nemi, sempre più donne prendono il coraggio di proporsi, è un chiaro segnale di una bella scossa di assestamento politico che apre definitivamente i portoni principali alle donne che purtroppo ancora oggi, nell’universo, combattono per far valere i propri diritti. Io, Cinzia Cocchi ci rimetto la faccia perché sento il reale bisogno di riprendermi qualcosa che mi è stato strappato, ho tanto da dire e tanto da fare che mi sento al posto giusto e con lo spirito giusto per riprendere le redini che ho dovuto forzatamente mollare. La forza e la grinta sono generate di continuo dalle tante persone che hanno fiducia in Cinzia Cocchi e la sua squadra.

Pensa di avere facilmente la vittoria in mano?
Assolutamente no. Non sono abituata a farmi trascinare dall’arroganza. Certamente non leggo il futuro, ma mi sento molto serena perché sono consapevole che non devo fare niente per piacere o mostrarmi per la persona che non sono ad ogni costo pur di vincere. Mi sento garante, invece, di una politica limpida, senza chiaroscuri, senza scheletri nell’armadio. Sono una persona contornata da una squadra di amici che i cittadini conoscono bene. I cittadini ci conoscono e sanno bene che anche stavolta raccogliamo la sfida di questa competizione a testa alta.   

Quali sono i progetti che insieme per Nemi col leader Cinzia Cocchi intende portare avanti?
Il mandato del 2009, interrotto dal tradimento del gruppo Libanori – Bertucci ha impedito alla coalizione di portare a compimento quanto progettato. I prossimi cinque anni consentiranno di lavorare senza pastoie, senza infingimenti e senza quei ritardi provocati da una dialettica interna asfissiante e senza prospettive utili per la comunità.

 




LANUVIO, DOMENICA 18 MARZO LA PRESENTAZIONE DI LUIGI GALIETI CANDIDATO SINDACO LISTA CIVICA LANUVIO PER LA DEMOCRAZIA

Redazione

Domenica 18 Marzo alle ore 17:30 presso la struttura del Centro Sociale Polivalente di Campoleone (Lanuvio) via Cisternense, 11 ( vicino campo sportivo) la Lista Civica Lanuvio per la Democrazia presenterà il candidato alla carica di Sindaco Luigi Galieti. " Sarà un momento importante, dichiara in una nota Luigi Galieti Capogruppo in Consiglio Comunale della compagine civica, per informare i cittadini sui cinque anni di non lavoro dell' amministrazione Leoni e sull'attività di opposizione messa in campo dalla nostra Lista Civica".  " Saremo a Campoleone, continua Galieti, per illustrare la nostra idea di  Paese nel futuro e principalmente per ascoltare le istanze ed i problemi di cittadini che spesso  vengono lasciati soli"." Servizi, Sicurezza e Sussiarietà, conclude Galieti, saranno i tre temi che  intendiamo declinare nel nostro programma per rilanciare un' area importantissima del nostro Comune".