Contrordine, la Roma-Giardinetti è una tranvia. Lo dice l’ANSF (e il Ministero)

Le mitigazioni
all’esercizio
imposte dall’Agenzia
Nazionale Sicurezza Ferroviaria
(ANSF)
non possono essere applicate nelle ferrovie che effettuano un servizio
tipicamente tranviario. Come nel caso della Roma-Giardinetti, o meglio Centocelle.
A precisarlo è il Direttore dell’Agenzia Marco
D’Onofrio
, nella nota del 14 agosto scorso,
in risposta al Comitato di Quartiere ILoveTorpigna.

Il
Direttore ricorda che col D.Lgs 14
maggio 2019 n. 50
è stato previsto il “passaggio
sotto la competenza ANSF delle ferrovie isolate adibite a servizi ferroviari
isolate adibite a servizi ferroviari locali ordinariamente espletati con
distanziamento regolato da segnali
”. Per poi precisare che “non rientrato invece nell’ambito di
applicazione della legge le ferrovie che effettuano servizio tramviario, come ad
esempio la Roma-Giardinetti che quindi risulta fuori la competenza di questa
Agenzia
”.

Circostanza”, aggiunge l’Ing. D’Onofrio,
confermata dall’apposito decreto del
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, prot. 000347/2019 del decreto
02 agosto 2019, emanato ai sensi del comma
4 art. 2 del D.Lgs 14 maggio 2019 n. 50 che esclude dall’ambito di applicazione del
sopracitato Decreto Legislativo la ferrovia isolata Roma-Pantano
[ora
Roma-Giardinetti ndr], oggetto della
vostra richiesta di informazioni
”.

Su
questa tratta “continua ad applicarsi
conclude l’informativa, “la normativa
previgente, sia per quanto attiene i contenuti tecnici sia per quanto attiene
le relative competenze di vigilanza e controllo; non si applicano invece le
disposizioni, a tutela della sicurezza, emanate da ANSF nell’ambito dei propri
compiti istituzionali per tette le ferrovie sottoposte alla propria vigilanza
che comprendono, tra le altre, le disposizioni per la mancia in condizioni di
segnalamento degradato o disattivato e per l’attraversamento di passaggi a
livello ferroviari non protetti
”.

In pratica la Giardinetti torna, diversamente dalla Roma-Lido e dalla Roma-Viterbo, sotto il controllo USTIF, al pari delle metropolitane, delle tranvie e degli altri sistemi ad impianti fissi. E questo, oltre a perfezionare il trasferimento dell’infrastruttura dalla Regione Lazio a Roma Capitale e di accelerare il processo di riqualificazione della linea – secondo quando stabilito nel PUMS -, permette all’Atac di abrogare, nell’immediato, le pesanti restrizioni all’esercizio contenute nella Disposizione Operativa 146/2019, emanata in attuazione del Decreto 1/2019 dell’Agenzia. Che rappresentano un macigno sulla velocità commerciale.  

E non poteva essere altrimenti, del resto, una ferrovia è tale in quanto esiste un esercizio ferroviario, con la marcia dei treni regolata da segnali. La Giardinetti, al contrario, fatta eccezione della defunta tratta Grotta Celoni-Pantano, presenza un servizio tipicamente tranviario. Gli unici segnali ferroviari sono collocati in corrispondenza della stazione di Centocelle e di Roma Laziali, l’intero tracciato, compreso quello fino a Giardinetti, è regolamentato da impianti semafori stradali, non assimilabili ai segnali ferroviari, secondo le normative Uniferr, i quali neppure funzionano come segnali a protezione dei passaggi a livello. 

Persino la circostanza del binario interlacciato, presente nel sottovia Casilino, è regolata da un elementare dispositivo, per nulla coordinato con le stazioni Centocelle o Roma Laziali, proprio perché vige “il regime del distanziamento a vista marcia a vista”, tipico tranviario. Che si attua, recita l’art. 3 comma 1 del Regolamento Circolazione Treni attualmente in vigore, “nella tratta in cui la circolazione treni è promiscua alla circolazione veicolare [Laziali-Centocelle o Giardinetti ndr]. In tale tratta le intersezioni sono regolate da impianti semaforici o sono prive di regolazione. In tale tratta ciascun treno non deve avvicinarsi al precedente ad una distanza inferiore a 150 metri e non deve viaggiare a velocità superiore a 50 km/h in piena linea, o a 30 Km/h sugli attraversamenti stradali, come stabilito dalle norme dì legge che regolano la circolazione stradale”. Il tutto è stato sottoscritto e approvato sia dalla Regione che dal Ministero.

In attesa della nuova disposizione aziendale abrogativa, così come richiesto a gran voce dal Comitato ILoveTorpigna, ci si interroga sul futuro degli attuali macchinisti, capistazione e manovratori in forza alla Giardinetti, una volta completata la classificazione in tranvia: infrastruttura che non prevede tali figure professionali. E allora, che fine faranno? Manterranno il parametro e le medesime condizioni economiche? Ai posteri l’ardua sentenza.