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Roma, la Raggi presenta il PUMS e cerca di sfatare un mito: “M5S favorevole alle grandi opere… utili”.

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Tempo di lettura 6 minuti Presentato in Campidoglio il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Critiche le opposizioni: “Roma in ritardo rispetto altre città”

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ROMA – Nuove infrastrutture su ferro tram e metro, piste ciclabili, nodi di scambio, trasformazione delle linee ferroviarie in metropolitane. Sono i punti cardini del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), votato a maggioranza dell’Assemblea Capitolina e presentato nella giornata del 7 agosto in Campidoglio. Un percorso avviato nel 2016, scandito dalla partecipazione dei cittadini, associazioni, comitati di quartiere e Municipi, con l’obiettivo di dotare Roma, nei prossimi dieci anni, di un sistema di trasporto sostenibile e integrato con la mobilità dolce, attraverso interventi a medio e a lungo termine. “Oggi gli spostamenti di auto e moto sono più del 64 per cento e solo il 36 per cento utilizza i mezzi pubblici, bici e sharing”, ha dichiarato la Sindaca Virginia Raggi. “Con il Pums avremo una completa inversione di marcia: parliamo del 52 per cento di spostamenti con i mezzi pubblici e del 48 per cento con quelli privati”.

Estensione metro. Oltre all’ammodernamento della Linea A e B della metropolitana e la chiusura dell’Anello Ferroviario, il Piano prevede l’incremento dei chilometri delle sotterranee: prolungamento della metro “A” da Battistini alla stazione FL3 Monte Mario, passando per Torrevecchia (5,2 Km e 4 fermate); prolungamento della “B” da Rebibbia a Casal Monastero (2,9 Km e 2 fermate); il prolungamento della “B1” da Jonio a Colle Salario (5,1 Km e 5 fermate); il completamento della tratta Colessio-Farnesina della Linea C (6,5 km e 7 fermate) e la realizzazione della Metro D OjettiEur Agricoltura (18,8 Km e 19 fermate). Per un totale di 38,5 km di estensione.

Ferrovie concesse. La rinnovata “cura del ferro” in salsa pentastellata contempla inoltre, la trasformazione in metropolitana sia della Roma-Lido (Metro E) che della tratta urbana Flaminio-Montebello (Metro F) della Roma-Civita Castellana-Viterbo; visioni, però, che appaiono in contrasto con quanto stabilito dalla Regione Lazio. La terza ex-concessa, l’attuale Laziali-Centocelle, sarà, invece, trasformata in un metrotram con l’estensione da un lato a Termini e dall’altra a Tor Vergata via Giardinetti. Certo, una volta definito il passaggio dell’infrastruttura dalla Regione al Comune e, di conseguenza, sottratta la linea dalla giurisdizione dell’ANSF, che potrebbe inserirla, considerate le peculiarità e criticità tecniche, non conformi a quanto dettato nelle sue direttive, in una sorta di lista nera e chiederne l’immediata sospensione dell’esercizio. Il tempo stringe.

Funivie. La grande novità del Piano è la realizzazione dei nuovi sistemi a fune, grande scommessa della Raggi fin dall’inizio del suo mandato. Quattro le opere individuate, Battistini MACasalotti (3,8 Km e 7 fermate), Jonio MB1-Bufalotta/Porta di Roma (3,6 Km e 7 fermate), Eur Magliana MB/MDVilla Bonelli FL1 (1,0 Km e 3 fermate) e Clodio-Ponte della Musica.

Tranvie. Grande investimenti sono inseriti anche per l’ampliamento dell’odierna rete tranviaria con oltre 58 chilometri di sviluppo, altro discorso di indiscussa importanza. Prevista la realizzazione della Verano-Stazione Tiburtina e i collegamenti Largo Corrado Ricci-Piazza Venezia, Subaugusta- Ponte Mammolo e, infine, Torre Angela MC-Anagnina MA, anch’esso già inserito nel Piano Regolatore Generale. Nel PUMS trova inoltre spazio la famigerata TAV, per troppi anni rimasta nel cassetto, con la costruzione dell’asse tranviario Termini-Venezia-Risorgimento.

Mobilità Dolce. Una nuova rete di ciclabili e isole pedonali. Obiettivo del Piano realizzare altri 293 chilometri di nuovi percorsi ciclabili, nuove interconnessioni, definite grazie alle proposte pervenute dal processo partecipativo. Implementare le aree pedonali e zone 30 non solo nel centro città, ma anche nelle periferie di Roma, favorendo la valorizzazione degli spazi verdi, l’integrazione della rete di trasporto con la mobilità dolce e il coinvolgimento attivo della cittadinanza e delle scuole.

“Roma si dota finalmente di una vera programmazione sulla mobilità, una strategia futura di medio e lungo periodo che risponde a una visione precisa di quello che vogliamo per la Capitale”, spiega la Raggi. “Idee che prendono forma all’interno di questo corposo documento, che è la base per lo sviluppo di Roma. Negli anni la nostra città, purtroppo, è diventata a servizio del traffico privato. Il PUMS rimette al centro la persona, a favore del trasporto pubblico, con un piano pensato soprattutto per le periferie. Abbiamo immaginato la Roma del futuro e abbiamo iniziato a costruirla passo dopo passo. Un processo concreto, reso possibile grazie a una programmazione capillare: dalle nuove linee tranviarie, alle ciclabili e preferenziali. A dicembre scorso Roma Capitale ha chiesto al Ministero delle Infrastrutture i finanziamenti per sette progetti contenuti nel PUMS: tre nuove tranvie; il potenziamento e l’estensione di linee ferroviarie urbane; due funivie e l’acquisto di nuovo materiale rotabile per la rete tranviaria di Roma”.

La Sindaca poi, durante la conferenza stampa, tenta di togliersi un macigno dalla scarpa nell’istante in cui al Senato, a pochi chilometri di distanza dal Campidoglio, veniva bocciata la mozione NO-TAV del M5S, mandando letteralmente in frantumi maggioranza e Governo. “Sfatiamo un mito, il MoVimento non è contrario alle grandi opere, noi siamo a favore delle opere utili”.

“Nei prossimi dieci anni Roma si doterà della rete di infrastrutture per il trasporto pubblico su ferro rimasta irrealizzata per decenni”, ha aggiunto Pietro Calabrese, Presidente Commissione Mobilità, “tutto quello di cui la città ha bisogno, così come richiesto dalle romane e dai romani, è contenuto nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Ora il nostro obiettivo è realizzarlo. Si guarda al futuro, non solo a quello prossimo in cui verranno ovviamente costruite le opere meno impegnative, ma anche ai lavori più complessi che necessitano di una programmazione di lungo periodo”. Sulla stessa linea il consigliere Enrico Stefàno, uno degli alfieri di questo progetto. “Il Pums rappresenta una visione di città, un’idea, una programmazione che mancava da troppo tempo e che consentirà di ottenere dal Ministero e dalla Regione i fondi necessari alla realizzazione delle opere, delle infrastrutture che sono fondamentali per il rilancio della città, per aumentare l’attrattività e la competitività di Roma”.

Per l’assessore alla Città in Movimento, Linda Meleo, “i principi guida del Piano si basano sull’integrazione tra le diverse tipologie di mobilità, la promozione di diverse modalità di trasporto alternative all’auto privata, il rafforzamento degli standard di sicurezza nel trasporto pubblico e per il traffico stradale, l’aumento della capacità di trasporto pubblico, progetti e strategie per la mobilità dolce e condivisa. Tra i progetti inseriti nel Pums, e recentemente presentati al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per avere accesso ai fondi governativi, ci sono tre tramvie, due funivie e l’acquisto di nuovi tram”. “È un importante pezzo della visione che questa Amministrazione ha e che guarda alle città come luoghi in cui si giocano le sfide del futuro. Un futuro – ha sottolineato Luca Montuori, l’assessore all’Urbanistica – che si lega anche agli impegni che Roma ha sottoscritto con altre grandi città del mondo per raggiungere obiettivi condivisi sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Una visione integrata che prevede diversi interventi sia per quanto riguarda gli obiettivi già definiti e finanziati, quindi in corso di realizzazione, sia quelli per lo scenario di programmazione dei prossimi anni. Stiamo dialogando anche con altri attori fondamentali per raggiungere risultati attesi da tempo, come ad esempio il completamento dell’anello ferroviario, dello sviluppo dei nodi delle stazioni, sia con il recupero delle aree urbane esistenti, da piazza dei Cinquecento a piazzale Ovest a piazzale Ostiense e piazzale Flavio Biondo, che con lo sviluppo delle aree dismesse previste dall’ambito strategico: la revisione del piano di assetto di Tiburtina, in collegamento, tra gli altri, con l’area dello Sdo di Pietralata e di Tuscolana”.

Critica l’opposizione. Da Fratelli d’Italia si è levata la voce del capogruppo Andrea De Priamo sul modus operandi della maggioranza pentastellata: “il documento del Pums, approvato dalla Giunta a febbraio è arrivato in commissione a inizio luglio, venti giorni fa al massimo. Stiamo parlando dell’idea di mobilità sostenibile per i prossimi dieci anni, si tratta di un modo di immaginare il futuro della città. Qualcuno lo può definire il libro dei sogni, ma in ogni caso è uno strumento importante che avrebbe meritato un maggiore rispetto in assemblea capitolina che invece è costretta a lavorare sempre di fretta perché voi arrivate tardi”. “Siamo in forte ritardo nell`approvazione del documento sulla mobilità sostenibile”, ha incalzato invece Ilaria Piccolo, consigliera Pd e vicepresidente della commissione Trasporti. “Peraltro non si è dato corso a sinergie istituzionali utili a rendere più forti i progetti che verranno presentati, così come è accaduto per Milano e la Lombardia. Il nostro voto di astensione al PUMS, nasce dalla constatazione che circa il 90% dei progetti che verranno presentati recuperano piani ideati nelle passate giunte di centrosinistra. Non ci convincono invece progetti poco utili e realistici come la funivia Casalotti-Battistini o il people mover a Ionio. Siamo fortemente contrari al Tram sui Fori Imperiali che non è una strada qualsiasi ma una bellissima passeggiata archeologica”. Inoltre ha precisato che “resta peraltro la preoccupazione per il proseguimento dei lavori della metro C, mentre a Milano si apprestano a dare avvio alla quinta linea metropolitana, che si attesterà nella città di Monza. Sfidiamo ora la Giunta e la maggioranza a tenere fede agli impegni e a realizzare opere importanti e necessarie a cambiare e a rendere più fluida e compatibile la mobilità cittadina. Ci auguriamo che per dicembre tutti i progetti da presentare al bando siano stati redatti correttamente per vincere la competizione con altre città e che gli uffici non siano costretti a riporli nel cassetto per assenza di un minimo cofinanziamento da parte di questa Amministrazione”. “Ogni Amministrazione che si succede alla guida della nostra città presenta un piano per la mobilità, il problema è che sia reso effettivo, che ciò che c’è scritto diventi realtà e non il libro dei sogni”. È stato il commento di Dario Nanni, Coordinatore per Roma e provincia di Italia in Comune. “E poi come ci si può fidare di chi quando era all’opposizione si opponevano al prolungamento della Metro C, presentando atti affinché il suo percorso terminasse a Lodi, ed oggi afferma l’esatto opposto? In tre anni di governo 5 Stelle, abbiamo visto stazioni della metropolitana chiuse per mesi, ascensori e scale mobili rotte, metà degli autobus che non escono dalle rimesse per svolgere il servizio di trasporto pubblico, ed ora vorrebbero far credere che nei prossimi 22 mesi di governo faranno tutto quello che sta nel PUMS? Dove tra l’altro si parla della trasformazione in metropolitana della tratta urbana della ferrovia RomaNord. Cosa intendono per questo? Chiudere il restante tracciato extraurbano, dove sono stati previsti finanziamenti, e sostituirlo con bus? Ce lo spieghino, e lo spieghino soprattutto ai pendolari e ai lavoratori”. “I cittadini – ha concluso – sono stanchi non solo dai disservizi e di una città congestionata, ma soprattutto dal fatto di essere presi in giro, spero che qualcuno prima o poi lo capisca”.

Costume e Società

Meta non rinnova l’accordo con la Siae, via la musica italiana da Facebook e Instagram

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Meta, la holding proprietaria di Facebook e Instagram, ha reso noto di non aver raggiunto un accordo con la Siae per il rinnovo della licenza sul diritto di autore. Di conseguenza sui social vengono bloccati o silenziati i brani che rientrano nel repertorio Siae, gli altri continuano ad essere disponibili. ”Una decisione unilaterale che lascia sconcertati”, dichiara la Società degli autori ed editori italiani. “Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo, continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti”, ribatte la società di Mark Zuckerberg. “No al far west, i colossi rispettino le opere d’ingegno e la sovranità legislativa degli Stati”, sottolinea il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano che aggiunge: “La indiscutibile libertà di mercato va esercitata all’interno di regole condivise e rispettate da tutti: è il fondamento di una convivenza pacifica e produttiva”. “La scelta di Meta è un danno enorme che preoccupa” dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’informazione a all’editoria, Alberto Barachini. Meta per consentire l’uso della musica sui social, che rende più accattivanti i post di creator e influencer, stringe accordi sul copyright con i titolari dei diritti musicali in tutto il mondo. Nel territorio europeo ha partner in Spagna, Francia, Germania, Svezia, Regno Unito e Turchia. La rottura con la Siae rappresenta un precedente mondiale per il colosso di Menlo Park. Ha un impatto sui Reels (i video brevi su Facebook e Instagram), sul flusso delle notizie di Instagram, e sulle Storie di Facebook e Instagram. Su Facebook i contenuti impattati vengono bloccati, su Instagram silenziati. “Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con Siae – rende noto Meta – da oggi avvieremo la procedura per rimuovere i brani del loro repertorio nella nostra libreria musicale. Continueremo a impegnarci per raggiungere un’intesa che soddisfi tutte le parti, crediamo sia un valore per l’intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano”. ”A Siae viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio – ribatte la Società degli autori ed editori italiani – Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti. Siae ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede, nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dal 1 gennaio 2023″. Per Mogol, presidente onorario di Siae e celebre autore e compositore, la battaglia in difesa degli autori “è sacra, queste piattaforme guadagnano miliardi e sono restie a pagare qualcosa”. L’industria musicale, attraverso il suo presidente Enzo Mazza, auspica che “Siae e Meta trovino presto un accordo nell’interesse del crescente mercato musicale in Italia e degli aventi diritto”. “Chiediamo che Meta riapra immediatamente in buona fede un tavolo negoziale con Siae”, gli fa eco il presidente della Federazioni Editori Musicali, Paolo Franchini. L’associazione influencer, in una nota, auspica “che il dialogo tra le due realtà abbia un epilogo costruttivo”, nella convinzione che, “specialmente per quanto concerne le professioni creative, sia importante ripristinare il precedente stato dell’arte”. Infine, rilievi anche da parte di Soundreef, gestore indipendente dei diritti d’autore. “Sappiamo che il take down dei brani da parte di Meta sta riguardando anche il repertorio integralmente amministrato da Soundreef e i repertori esteri – sottolinea il gruppo – È evidente che l’esito della trattativa tra Meta e Siae sta danneggiando tutte le società di collecting operanti, in Italia e non. Stiamo contattando entrambe le parti per capire come l’intera negoziazione sia stata condotta e stiamo lavorando per ripristinare sulle piattaforme Meta tutti i brani di cui amministra totalmente i diritti”.

F.P.L.

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Costume e Società

Apple Music Classical, l’app definitiva per gli amanti dei grandi compositori

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Apple Music Classical è, come suggerisce il nome, un’app tutta dedicata alla musica classica, con un catalogo composto da oltre 5 milioni di brani a cui si affiancano le biografie dei principali compositori e approfondimenti sulle opere. Per l’offerta di musica classica, il colosso di Cupertino ha badato soprattutto alla qualità: alcuni brani potranno infatti essere ascoltati con risoluzione Hi-Res Lossless, ossia la migliore possibile oggi su dispositivi della Mela, con migliaia di registrazioni composte con audio spaziale, più avvolgente. Apple Music Classical offrirà inoltre una serie di ritratti digitali ad alta risoluzione completamente restaurati di molti dei più grandi compositori della storia. Si tratta di lavori, spiega la società, “appositamente commissionati a un gruppo eterogeneo di artisti e artiste. Le immagini fondono la ricerca storica con i colori e i riferimenti artistici del relativo periodo classico. I risultati mostrano un’attenzione ai dettagli, portando il pubblico faccia a faccia con i volti più importanti della musica classica”. L’app offre la possibilità di effettuare ricerche per compositore, opera, direttore d’orchestra o anche per numero di catalogo, per trovare immediatamente registrazioni specifiche. Al momento, non è prevista una versione per iPad o Mac ma solo su iPhone con sistema operativo iOS 15.4 o successivo. Nel corso dei prossimi mesi, Music Classical arriverà anche su Android. Il download è gratuito ma sarà richiesto un abbonamento Apple Music per la fruizione. In un breve video introduttivo l’azienda di Tim Cook definisce l’app “a new dawn in classical music”. Sicuramente questa operazione fa bene a tutto il “mondo classica”. Le persone che utilizzano prodotti Apple sono prevalentemente giovani, grandi consumatori di musica e pieni di curiosità, per i quali la piattaforma propone una serie di playlist capaci di intercettare i loro gusti. Anche il mondo discografico, ancora troppo legato al disco fisico e ai tanti costi, può trarne benefici. Non solo. C’è la possibilità che aumentino gli spazi per nuovi e promettenti progetti. Apple pare stia già facendo accordi con artisti di musica classica e istituzioni musicali per offrire contenuti e registrazioni esclusive. Bisogna capire se l’azienda vuole lanciarsi stabilmente anche nel mondo della produzione approcciandosi con la stessa strategia usata per Apple TV: produrre poco a livello quantitativo ma di altissimo livello qualitativo.

F.P.L.

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Castelli Romani

Frascati, Luigi Caporicci nuovo Presidente del Consorzio Tutela Denominazioni Frascati

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L’Amministrazione comunale di Frascati ha incontrato il nuovo presidente del Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati, al quale la sindaca Francesca Sbardella ha augurato un sereno e proficuo lavoro nella valorizzazione delle eccellenze del territori. Una guida autorevole quella che si ritrova il Consorzio, grazie alla grande esperienza di Caporicci, presidente della storica cantina Gotto D’Oro.

Caporicci alla guida del Consorzio saprà senz’ altro restituire il giusto peso ai vini del territorio valorizzandone la qualità come meritano anche sul piano Nazionale e internazionale. Ci si aspettano novità e iniziative nei prossimi mesi. Buon lavoro a Luigi Caporicci!

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