Ferrovie concesse, ultima chiamata: parte la petizione in favore della Roma-Giardinetti

Sala Tevere.
Interno giorno. Al centro del tavolo presidenziale l’assessore regionale ai
trasporti Mauro Alessandri intento a
illustrare «il cambio governance e il piano degli investimenti» previsti sulle ferrovie ex concesse, Roma-Viterbo e Roma-Lido. Capitolo a parte per quanto riguarda la Roma-Giardinetti. «La nostra posizione
è chiara – ha chiarito – cessione a Roma
Capitale
, perché corrisponde perfettamente alla caratteristiche di una
linea tranviaria. Lo abbiamo concordato con il Comune, fino all’ultimo
avvicendamento sugli assessori».

Più che una
presentazione, quella andata in scena venerdì mattina, 29 novembre, in via
Cristoforo Colombo, sede della Regione
Lazio
, sembra essere stata una corsa contro il tempo. Da un lato per
recuperare credito agli occhi degli utenti – e potenziali elettori – dall’altra
per evitare ulteriori stangate dall’ANSF.
 Considerazioni a parte, sono 800 i milioni gli euro stanziati
complessivamente per le due ferrovie: 315 per l’acquisto del nuovo materiale
rotabile e 418 per gli interventi
strutturali, «investimenti–
spiega Alessandri – sulle opere civili e tecnologiche».

Affianco
all’assessore, il vicepresidente della Regione Daniele Leodori, il Responsabile dell’area trasporti su ferro Carlo Cecconi e il Direttore Stefano Fermante. E poi, quelli che sono
i veri protagonisti del «cambiamento»,
chiamati a farsi carico del pesante fardello:
il Presidente di Cotral SpA Amalia
Colaceci
, l’Amministratore Unico di ASTRAL
Antonio Mallamo e il Direttore della
Direzione territoriale di RFI Vito Episcopo. «Li
ringrazio tutti per il grande lavoro di squadra messo in campo in questi mesi – ha
detto Alessandri – ora al lavoro, con concretezza e umiltà, lungimiranza ed
attenzione. Il nostro compito è migliorare la vita delle cittadine e dei
cittadini, garantire la sicurezza del trasporto e il futuro delle lavoratrici e
dei lavoratori».

Nella
Lido gli investimenti sono destinati alla opere civili (recinzioni e barriere
fonoassorbenti), realizzazione del nuovo deposito a Lido Centro, completo
rinnovo dell’armamento e realizzazione del sistema di comunicazione terra-treno
(segnalamento con potenziamento e risanamento della linea aerea). Ma quello che
conta è la manutenzione straordinaria del materiale rotabile esistente. Sulla
Viterbo, quella messa davvero male, le risorse riguardano il «raddoppio
della stazione Flaminio – riprende l’assessore – il raddoppio della tratta
Riano – Morlupo e la predisposizione raddoppio tratta Montebello – Riano, manutenzione
straordinaria materiale rotabile esistente, potenziamento deposito Acqua
Acetosa e potenziamento linea elettrica».

«Per i nuovi convogli delle due linee –
ha continuato – saranno utilizzati 315 milioni di euro, i primi 100 da
concretizzare con l’acquisto di 11 nuovi treni dei 38 totali previsti (abbiamo
già avviato le procedure ed entro il 28 febbraio 2020 riceveremo le offerte
delle ditte prequalificate). La futura governance delle due linee sarà pubblica
al 100% con il graduale subentro di ASTRAL e Cotral ad Atac: dal 1 gennaio 2020, Astral Spa affiancherà Atac nella
gestione delle infrastrutture, procedendo da subito a investire 19 milioni di
euro per la manutenzione straordinaria del materiale rotabile esistente. Dal 1
luglio 2020 Astral diventerà unico gestore delle infrastrutture e dal 1 gennaio
del 2021 Cotral affiancherà Atac anche nella gestione dell’esercizio, fino al 1
luglio 2021, quando Cotral diventerà gestore unico dell’esercizio sulle due
linee ferroviarie». Secondo Alessandri è fondamentale «il
rapporto con territori, sindacati, comitati ed osservatorio regionale trasporti».

A stretto giro di posta la risposta, puntuale, dei Comitati Pendolari della Viterbo e della Lido che in un comunicato congiunto rendono noto di aver indetto «una manifestazione per il giorno 11 dicembre 2019 dalle ore 11 nei pressi della sede della Regione Lazio a Via Rosa Raimondi Garibaldi». Un modo «per ribadire la necessità all’ente regionale di mettere in campo tutte le energie necessarie da subito per migliorare il servizio erogato da ATAC, ai minimi termini da mesi ormai». Non una protesta ma un incitamento. «Al piano di investimenti annunciato dalla Regione – chiosa Roberto Spigai del Comitato della Lido -, mancano tutti gli interventi “Caronte”, cioè quelle azioni che servono a traghettare le anime dei pendolari “dannati”, dall’Inferno di oggi al Paradiso di dopo domani l’altro, attraverso il fiume bollente dei treni insufficienti e inaffidabili e dei lavori in costanza di esercizio. Mancano anche notizie su tutti i cantieri fermi sulla Lido, a cominciare da Acilia sud».

Sono i disservizi quotidiani che attanagliano l’utenza, e nei confronti dei quali non sembra esserci una soluzione a breve termine. Solo questa mattina un treno diretto a Porta San Paolo è andato in tilt alla fermata Vitina, rallentando per l’ennesima volta il servizio, mentre dall’altra parte, sulla Viterbo, si sono verificate 15 soppressioni, di cui 12 treni urbani e 3 extraurbani, come riportato da Fabrizio Bonanni nel Gruppo dei Pendolari RomaNord. Che aggiunge lapidario: «Come pensavamo, la Regione ci ha appena scritto che “per cause tecniche” non ci sarà l’incontro dell’Osservatorio con noi l’11 dicembre, nonostante l’invito e le promesse della Regione e di Passanisi alla nostra manifestazione a Piazza del Popolo a novembre. Però la Regione ci tiene comunque a vederci l’11 per discutere della ferrovia: e noi ci andremo. Resta quindi tutto confermato, soprattutto la grande manifestazione».

Ma
sul tavolo, insieme alla inadeguatezza degli orari ferroviari, c’è anche l’annoso
problema dell’accessibilità alle infrastrutture o ai treni. Ne sa qualcosa
la signora Maria Cristina Abballe
,
madre di Alessandro, diversamente
abile, che pur vincendo le cause contro la Regione, riconosciuta colpevole nel
primo e secondo grado di giudizio, aspetta ancora di essere risarcita e di assistere
all’inizio dei lavori alla stazione di Rignano
Flaminio
, finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche. Un
caso emblematico, ma non unico nel suo genere.

Il consigliere Andrea Bozzi

Sabato
scorso, 30 novembre, si è svolta la manifestazione del Coordinamento Cittadino Accessibilità del Municipio X che «ha il grande merito di fare una
battaglia che vale per tutti – dichiara Andrea
Bozzi
, capogruppo municipale di “Sogno Comune” –  perché lo scandalo delle barriere
architettoniche che impediscono di raggiungere dalla stazione di Ostia Antica della Roma-Lido il Borgo,
gli Scavi archeologici e i centri abitati, lo paghiamo tutti, sia in termini di
diritti che di sviluppo del territorio. Basti pensare che l’amministrazione a
cinquestelle chiede di inserire gli Scavi nel patrimonio Unesco e ci fa facile
propaganda, senza però considerare che tutte le infrastrutture intorno non sono
adeguate e che qualsiasi Commissario si metterebbe a ridere o a piangere
davanti allo stato dell’arte». 

E
ancora: «Da anni giacciono progetti mai
realizzati – prosegue il consigliere civico – che riguardano l’attraversamento
a raso dalla stazione al Borgo attraversando la Via del Mare, o il rifacimento
totale del ponte che scavalca, oggi senza scivoli o ciclabilità, fino alla
rimodulazione di tutta la viabilità. Ma purtroppo questi progetti non hanno mai
visto la luce e nell’ultima commissione fatta in Campidoglio la Città
Metropolitana, che è uno dei soggetti coinvolti, non si è neppure presentato,
mentre nel Bilancio non c’è nulla. È vergognoso che Roma non consideri questa
una priorità e il Municipio X non abbia la forza di farsi valere, al punto che
nell’assemblea di oggi nel centro anziani di Ostia Antica “lo
Scariolanti” che ha seguito il corteo la Presidente ha semplicemente
ribadito che non ha i poteri per dare e che loro le richieste le hanno fatte. I
soliti alibi inutili di chi ha ereditato un immobilismo delle precedenti
amministrazioni, e che non ha fatto altro che portarlo avanti».

Capitolo a parte, come detto, merita la Roma-Giardinetti, l’ex concessa riqualificata a “tranvia veloce” ma rimasta nel limbo. Dopo il grave deragliamento avvenuto domenica scorsa sul binario di manovra della stazione di Centocelle per cause ancora da accertare, l’associazione TrasportiAmo, la stessa che ha segnalato l’incidente, ha lanciato una petizione online sulla piattaforma change.org. Subito condivisa dal Comitati Pendolari. «La linea svolge un ruolo strategico – recita il testo – nelle politiche dei trasporti della Via Casilina (Municipi V e VI), anche indipendente dalla Metro C», e che il PUMS,votato dall’Assemblea Capitolina in agosto, «prevede l’ammodernamento e il prolungamento» a Termini da un lato e a Tor Vergata dall’altra. Pertanto l’associazione chiede «di definire il trasferimento, a titolo gratuito, dell’infrastruttura dalla Regione Lazio a Roma Capitale e di sollecitare il MIT affinché assegni le risorse necessarie per l’ammodernamento e il prolungamento della Linea».

L’associazione sollecita inoltre la riapertura della linea fino a Giardinetti oppure «di prolungare quantomeno l’esercizio fino alla fermata “Togliatti” in corrispondenza della fermata Metro C “Parco di Centocelle”, in modo da creare un efficiente nodo di scambio» e l’istituzione di un Osservatorio «aperto alle associazioni/comitati dei pendolari e del territorio, ai Municipi e alle Organizzazioni Sindacali», per monitorare l’avanzamento lavori. Ugualmente importante il punto in cui chiede di «avviare gli interventi di revisione generale ai 5 elettrotreni serie Et81», la cui gara è stata aggiudicata da Atac nel 2015 a «ditte specializzate per un importo pari a € 1.481.415».  

D’accordo il CESMOT: «Da troppo tempo si naviga a vista senza alcuna idea per il futuro della linea e senza alcun intervento di ammodernamento o potenziamento. Finora sono state spese tante parole,ma fatti concreti zero. Ci chiediamo cosa intendano fare istituzioni per il futuro di questa è linea e quando intenderanno riaprire tratta  Centocelle – Giardinetti, chiusa da anni per colpa Delle folli scelte di Atac». «La nostra attenzione sul tema delle ferrovie concesse è sempre alta – scrive Renzo Coppini, Segretario SLM Fast-Confsal Lazio – in merito alla Giardinetti, condividiamo la sollecitazione dell’Associazione TrasportiAmo. Daremo il nostro supporto a tutte quelle iniziative in tutela del trasporto su ferro, per costruire insieme un servizio pubblico sostenibile e adeguato alle reali esigenze del personale e dell’utenza».

La consigliera Capitolina Celli

«Ho firmato la petizione per sollecitare Roma Capitale – spiega la consigliera capitolina Svetlana Celli, capogruppo di #RomatornaRoma – ad acquisire le competenze sulla “Roma-Giardinetti” e avviare così l’iter di riqualificazione e ammodernamento a vantaggio degli utenti e dei lavoratori. Il Ministero su sollecitazione della Regione ha classificato ufficialmente la linea “tranvia veloce”, proprio per le sue caratteristiche particolari di linea tranviaria di superficie. L’Amministrazione capitolina però latita e non decide l’acquisizione. Così questa linea rimane in un limbo di competenze e soffre per mancati interventi strutturali e mancato riconoscimento di fondi. Se invece si accelerasse sul trasferimento di competenze potrebbero arrivare dal Ministero risorse e progetti e renderebbero la Roma-Giardinetti più sicura e moderna. Un progetto potrebbe riguardare anche il collegamento diretto con la metro C, con il prolungamento fino al Parco di Centocelle. Un passaggio di consegne semplice e diretto – conclude l’esponente – che aiuterebbe il presente e il futuro di questa linea molto frequentata dai romani. Ringrazio l’associazione TrasportiAmo per averla proposta e mi auguro riesca a fare le giuste pressioni sul Campidoglio a guida pentastellata». A margine delle dichiarazioni la consigliera della Rete Civica dei Cittadini fa sapere che nei prossimi giorni presenterà una specifica mozione.