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Politica

Immigrazione e sicurezza, dove va l’Italia?: le posizioni di Pd e Lega a confronto

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POLITICA A CONFRONTO, DA SX: LUCA ANDREASSI (PD) – IVAN BOCCALI (LEGA) – MATTEO MAURO ORCIUOLI (LEGA) – CLICCARE SULLA FOTO PER GUARDARE

Pronto il piano per modificare il decreto sicurezza, fiore all’occhiello dell’ex vice premier Matteo Salvini, non solo sulla base delle “osservazioni” del presidente Mattarella, ma anche recuperando “la formulazione originaria”, ovvero “prima che intervenissero le integrazioni che, in sede di conversione” in legge “ne hanno compromesso l’equilibrio complessivo”. Ad annunciarlo è stato il presidente del Consiglio del nuovo governo giallorosso Giuseppe Conte che ora è pronto a cambiare il testo fortemente voluto dall’ex alleato leghista.

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La modifica dovrebbe riguardare sostanzialmente le maxi multe previste nell’attuale decreto per le navi che entrano nelle acque italiane a seguito di salvataggio in mare di migranti.
Il Quirinale ha infatti stigmatizzato l’aumentato della sanzione per le navi di soccorso che violano il divieto di ingresso nelle acque territoriali. La multa è stata notevolmente aumentata, ma senza «alcun criterio che distingua quanto alla tipologia delle navi, alla condotta concretamente posta in essere, alle ragioni della presenza di persone accolte a bordo”, ha detto Mattarella nella lettera inviata ai presidenti delle due Camere e al premier Giuseppe Conte.

Dura la replica del leader leghista: “Non si torna indietro” ha tuonato dal palco della manifestazione organizzata da Giorgia Maloni, in Piazza Montecitorio. “E se qualcuno lo pensa lì dentro (Salvini fa riferimento al nuovo governo pd M5s) non li faremo uscire da quel Palazzo”.
Il leader del Carroccio ha poi aggiunto: “I porti li chiudiamo noi, tutti insieme, perché in Italia non si entra senza permesso. Lo faremo stando in Parlamento e in mezzo alla gente. Ci sono milioni di italiani che chiedono sicurezza. Se qualcuno pensa di tornare al business dell’immigrazione clandestina, sapremo come impedirlo, sempre in maniera democratica, pacifica e sorridente come siamo abituati a fare”.

Intanto all’orizzonte si profila il caso della Ocean Viking con a bordo 50 naufraghi, attualmente in area Sar, acronimo con il quale viene indicata la zona di competenza di ogni paese per effettuare le operazioni di ricerca e soccorso. E se la nave dovesse decidere di fare rotta verso i porti italiani, il nuovo ministro dell’Interno Luciana Lamorgese non farà ricorso al potere di vietarne l’ingresso. Organizzerà invece il soccorso e gestirà con Bruxelles la redistribuzione di chi sbarca. La Alan Kurdi invece non è autorizzata ad entrare in acque italiane. È infatti sempre in vigore il divieto siglato dall’ex ministro Matteo Salvini lo scorso 31 agosto in base al decreto sicurezza bis.