Nemi, ennesima udienza del processo Bertucci: che almeno si chiariscano le responsabilità prima che arrivi la prescrizione
NEMI (RM) – Nonostante tutti gli sforzi che si fanno per accelerare la macchina della giustizia, purtroppo, la lentezza dei Tribunali e le lungaggini burocratiche aiutano le archiviazioni di casi che altrimenti avrebbero meritato di essere affrontati subito. Per lo meno per dare una risposta ai cittadini. Domani – 19 giugno 2018 – ci sarà l’ennesima udienza di un processo che per decollare ci ha messo almeno tre anni e probabilmente finirà in prescrizione. Ci siamo vicini. L’attuale sindaco di Nemi Alberto Bertucci è imputato per turbativa d’asta e frode nei pubblici incanti ma ormai l’oblio sta calando il sipario su questo caso.
Lo scuolabus di Nemi, una storia che risale al 2010
Bertucci è stato rinviato a giudizio nel lontano 2012. Non ha mai partecipato ad un’udienza, non ha chiesto il rito abbreviato come hanno fatto suoi colleghi (vedi il processo Albafor di Albano) e nel frattempo è stato rieletto per il secondo mandato, lo scorso anno. Ormai si parla di una storia che risale al 2010 e che riguarda l’acquisto di uno scuolabus. Sono state acquisite prove, sentiti testimoni ma improvvisamente, dopo varie peripezie nelle mancate notifiche (prima il sindaco aveva addirittura la residenza in un garage) è cambiato il giudice e di conseguenza l’attesa si è ulteriormente allungata.
L’accusa
L’accusa ritiene che in concorso tra loro, Miglietta quale responsabile del procedimento e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi e Alberto Bertucci già vicesindaco del Comune di Nemi, mediante collusioni avrebbero turbato la gara bandita da Miglietta per il Comune di Nemi e avente ad oggetto l’acquisto di uno scuolabus al fine di far aggiudicare la fornitura alla ditta Car Ind srl di Mauro Cesaretti. Miglietta, dopo aver bandito la gara avrebbe provveduto a modificarla: Formulava quattro richieste di offerta per la fornitura di uno scuolabus indirizzandole alle quattro ditte che Riccardo Schiaffini, titolare della ditta appaltatrice dei trasporti presso il Comune di Nemi, aveva indicato ad Alberto Bertucci. Ci sarebbe anche una email agli atti procedurali. Tra queste offerte Miglietta aggiudicava la gara alla ditta di Cesaretti al prezzo di euro 49 mila e 950 Iva esclusa, sebbene tale prezzo fosse superiore a quello posto a base d’asta (euro 48 mila 126 iva inclusa). Dopo l’aggiudicazione, Cesaretti riduceva l’offerta ad euro 40 mila 105 iva esclusa ma consegnava presso il deposito dello Schiaffini un veicolo diverso da quello oggetto della gara perché avente solo 19 posti anziché i 30 indicati nell’atto di aggiudicazione.
Diverse le questioni ad oggi senza risposta
Ora. Domani ci sarà un’altra puntata di una storia che ormai si è dimenticata ma nel frattempo se ne sono accumulate altre che non sono state ritenute degne di attenzione.
Il caso dell’indennità del sindaco di Nemi
Prima fra tutte è il caso sollevato sulla presunta indennità percepita indebitamente dal sindaco Alberto Bertucci. Sono stati chiesti dei chiarimenti perché per il Tuel, testo unico degli enti locali, un amministratore se risulta essere lavoratore dipendente e non ha richiesto l’aspettativa deve percepire l’indennità dimezzata del 50%. Ad esempio, nell’anno 2010, Bertucci era già vicesindaco e assessore come si evince dalla pubblicazione numero 639 del 10/11/2011 che attesta che l’allora vicesindaco Alberto Bertucci era libero professionista. Il libero professionista, in quanto lavoratore autonomo, ha diritto a percepire l’indennità piena da amministratore. Nel 2010 Bertucci è risultato presente nell’elenco Inps come OTD (operaio a tempo determinato). Dopo che L’Osservatore d’Italia sollevò il caso, la Procura della Corte dei Conti, a seguito di accertamenti, mise in mora per quasi 24 mila euro Alberto Bertucci per somme indebitamente percepite dal 2009. Dopo quell’atto non si è saputo più nulla.
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La gestione dei rifiuti di Nemi su un’area completamente abusiva
Da almeno dieci anni, a ogni campagna elettorale viene annunciato l’avvio della raccolta differenziata. Per oltre tre anni il Comune ha gestito la raccolta dei rifiuti in un’area completamente abusiva a 50 metri da un pozzo dell’acqua nel cuore del Parco Regionale dei Castelli Romani. Dopo innumerevoli articoli l’area è stata dismessa ma la raccolta non è mai partita. Nonostante le segnalazioni alle forze dell’ordine per tre anni il Comune ha agito con una gestione dei rifiuti quantomeno non a norma.
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La gara d’appalto sul Perino e i rapporti di parentela tra le ditte chiamate a partecipare
E a questo si aggiunge le modalità della gara d’appalto sul Perino indetta dall’ufficio Tecnico del Comune. Il quotidiano ha acceso i fari su un appalto di circa 122 mila euro affidato all’epoca in via provvisoria alla ditta COS.I.T.E. Srl risultata aggiudicataria a seguito delle espletate procedure di gara del 17 novembre 2014 e che ha vinto con un ribasso del 7% dell’importo a base d’asta. Questo quotidiano poneva dei quesiti all’attenzione dell’ufficio Tecnico del Comune di Nemi riguardo presunti rapporti di parentela tra i titolari della ditta aggiudicataria – COS.I.T.E. Srl – e un’altra ditta invitata dal Comune la EDIL IMPIANTI SRL, chiedendo quindi pubblicamente all’ufficio Tecnico del Comune di Nemi di voler fare chiarezza sulla questione. La redazione ha interpellato perfino l’Anac che ha puntualmente risposto sull’inopportunità del caso. Ma anche qui è sceso un sipario silente.
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Nessuna iniziativa concreta per incassare un credito del Comune di Nemi di 100mila euro
E purtroppo il giornale ha in archivio molti articoli su situazioni che meritavano chiarimenti che non sono mai arrivati. L’ultima, poco chiara, in ordine temporale è stata sollevata dai consiglieri di Ricomincio da Nemi che hanno presentato un esposto alla Corte dei Conti. In pratica il Comune risulta creditore di circa 100mila euro verso la A.S. Diana Nemi, cifra che viene riportata da otto anni tra i residui attivi dei bilanci comunali e per i quali non è stata mai attuata nessuna iniziativa concreta per incassare il credito. Esiste soltanto una delibera di indirizzo, sotto la giunta Bertucci, a cui non seguono pubblicazioni sull’Albo Pretorio comunale ne di una determina di affidamento al legale per l’incarico in questione e ne di altri atti relativi la questione di questo credito che evidentemente è ancora da esigere e che da 8 anni di fatto il Comune non incassa. Ma anche su questa vicenda ancora non si sa nulla.
Domani ci sarà l’ennesima udienza sul caso dello scuolabus e l’auspicio è che non si faccia calare il velo della prescrizione. Vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio ma che si conoscano almeno le responsabilità di una delle vicende che meritano chiarimento e che riguardano l’amministrazione del Comune di Nemi.