C’è un’idea che da tempo si muove sottotraccia, un’ambizione che cresce a ogni edizione: quella di rendere il Mediterraneo non solo una cornice, ma un protagonista. E a settembre 2025, sarà Olbia il palco principale di questa narrazione.
Dal 25 al 28, la città gallurese ospiterà MEDFEST, un evento che ha poco a che fare con le fiere tradizionali e molto con una nuova visione geopolitica, economica e culturale del bacino mediterraneo.
MedFest2024
Sì, perché qui si parla di business, certo, ma anche di cooperazione internazionale, di educazione, di sostenibilità e di territori. Non un salotto per addetti ai lavori, ma un hub dove aziende, istituzioni, giovani e attori globali si incontrano per dare forma – concreta – al futuro della regione più simbolica del mondo.
A rendere questo progetto così ambizioso anche credibile sono le alleanze strategiche che MEDFEST ha stretto in vista del 2025. Due su tutte: ISN (International Strategic Network), che porta in dote il prestigio di figure diplomatiche del calibro di Gianni Castellaneta, Sebastiano Cardi, Ettore Sequi, Francesco Talò e il consulente aziendale Gaetano Castellini Curiel. E MWW – Mancini Worldwide, specialista in relazioni internazionali, che dopo l’esperienza di Expo Milano 2015 si è affermata come realtà di riferimento per la valorizzazione dei territori italiani all’estero.
Giovanni Allegri, ospite di MedFest2024
“Non basta più promuovere un territorio, bisogna creare relazioni forti, durature, autentiche”, sintetizza Alessandro Mancini, CEO di MWW e oggi anche alla guida del Business HUB di MEDFEST. Tradotto: una piattaforma pensata per attrarre buyer da mercati-chiave – USA, India, Medio Oriente, America Latina – e generare opportunità concrete per le imprese italiane.
E se il business è l’ossatura dell’evento, il cuore batte forte nel progetto educativo MED YOUNG, pensato per coinvolgere e responsabilizzare le giovani generazioni sul futuro del Mediterraneo. Il numero parla da solo: oltre 30.000 studenti già attivi, più di 2.000 attesi a Olbia per portare i propri reportage. “I ragazzi sono i custodi del nostro domani. Non possiamo costruire nulla senza di loro”, dice Daniela Ropolo, vicepresidente MEDFEST, che ha posto l’obiettivo a quota 400.000 studenti formati entro il 2028, in Italia, Spagna, Egitto e Turchia.
l’inaugurazione di MedFest 2024 a Cagliari
A rafforzare la portata dell’evento sarà la componente istituzionale, con incontri diplomatici di alto livello, forum trasmessi in streaming, e la presenza di enti come il CNR, il National Biodiversity Future Center, il WWF e vari ministeri chiave del governo italiano. Un vero e proprio “summit operativo” sul futuro del Mediterraneo, con focus su biodiversità, energia pulita e turismo rigenerativo.
E in tutto questo, la Sardegna non fa da sfondo, ma da protagonista. Lo rimarcano con chiarezza i vertici regionali. “MEDFEST è una sfida che abbiamo scelto di sostenere con convinzione”, afferma l’Assessore al Turismo Franco Cuccureddu, “perché valorizza la nostra identità ma la proietta su scala globale.” Più tecnico ma altrettanto convinto Giuseppe Meloni, Assessore alla Programmazione: “Olbia è il simbolo di una Sardegna che investe su ricerca e innovazione. Il nostro sistema – università, imprese, centri di eccellenza – avrà qui il suo grande palco.”
E poi c’è la voce del territorio, quella del Sindaco di Olbia Settimo Nizzi: “Accogliere MEDFEST è un onore, ma anche una responsabilità. Siamo pronti a dimostrare che il Mediterraneo può essere ancora una volta un motore di civiltà, sviluppo e dialogo.”
Alla fine, MEDFEST 2025 non sarà solo un appuntamento da segnare in agenda, ma un laboratorio permanente di connessioni, idee, visioni. Con un obiettivo preciso: rimettere il Mediterraneo al centro delle dinamiche globali. E, per una volta, farlo davvero.