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Roma

ROMA POST MALAGROTTA: I CITTADINI DEL PRESIDIO DI PIAN DELL'OLMO RISPONDONO ALL'ARTICOLO DI REPUBBLICA

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Tempo di lettura 5 minuti La salute dei cittadini, sbandierata da una costituzione ormai violentata, diventa solo ”un fattore di attenzione in fase progettuale di una discarica” e non diritto inalienabile dell’essere umano

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"La verità viene, distorta, calmierata.. in modo da indirizzare il consenso nella direzione voluta. In questo, grave colpa hanno i giornalisti che da troppo tempo hanno rinunciato alla loro missione di ”testimoni obbiettivi dei fatti” in favore di una sudditanza più o meno piacevole nei confronti di chi li paga o ne innalza il lustro… L’informazione è potere e tutti i giorni, la maggior parte dei giornalisti, consegna questo potere nelle mani sbagliate.”

 

Gabriella Resse

“Voltafaccia, improvvisazioni, proteste il pasticcio della discarica di Roma” Questo il titolo dell’articolo di Repubblica a firma Francesco Merlo che ha suscitato non poche reazioni tra i cittadini che stanno presidiando il sito di Pian dell’Olmo.  “Mi scusi signor Merlo, – scrive un rappresentante del presidio permanente – ma non credo che lei parli con cognizione di causa, non so chi le passa le informazioni, ma i suoi commenti sembrano superficiali e denotano un’immotivata sferzante ironia nei confronti di una popolazione duramente provata da un anno di giusta lotta all’immorale illegalità di cui è pregno questo assurdo attacco al nostro territorio. Un territorio meraviglioso che a prescindere dai rilievi tecnici, solo un folle accosterebbe all’idea di polo industriale della ”monnezza “. La natura è ricca e lussureggiante e l’ambiente è uno splendido e variegato arazzo di flora e fauna di altissimo valore. Riano, nonostante l’estrema vicinanza con la capitale, poggia essenzialmente la sua economia su una logica di ordine locale (allevamento, agricoltura, turismo, piccoli esercizi ed immobiliare). Questo paventato pericolo discarica, ha messo il paese in ginocchio.., la gente ha perso il lavoro.., le agenzie immobiliari hanno chiuso.., così come diversi ristoranti ed attività… Per un paese così piccolo..la discarica significa morte certa, cancellazione dalle mappe, estinzione. Mi dica lei se questo è accettabile. Ma la cosa più grave è che le leggi ed i vincoli vengono allegramente disattesi, e poco importa se la prima casa è a 100 metri ed il primo centro abitato a 575, la cosa importante è trovare un buco da riempire che risolva i problemi di una capitale corrotta ed incapace che continua a spostare in provincia tutto ciò che considera “scarto”. La salute dei cittadini,sbandierata da una costituzione ormai violentata, diventa solo ”un fattore di attenzione in fase progettuale di una discarica” e non diritto inalienabile dell’essere umano.., così come il diritto al lavoro, in questo caso, sotterrato senza tanti complimenti insieme ai rifiuti. A nulla sono valsi i rilievi ed i dati tecnici portati all’attenzione dell’autorità e che non sono frutto dell’improvvisato aiuto di associazioni ambientaliste, ma che fanno invece riferimento a documentazione nota ed ufficiale delle varie autorità preposte al controllo e valutazione tecnica, geologica ed idrogeologica del territorio e che semplicemente ”viene ignorata” nostante l’importanza e la gravità delle criticità prese in esame negli studi delle autorità stesse.. Insomma se ci vogliamo prendere in giro ed appiattirci sul messaggio mediatico del nimby.. si faccia pure, la realtà è che il cittadino non ha nessuno strumento per difendersi, non la legalità, non la ragionevolezza e nel nostro caso neanche la politica. Infatti non essendo un’area interessante dal punto di vista politico, non essendo un bacino di voti appetibile, siamo anche stati gli unici, tra i famosi sette siti presi in esame dalla regione, a dover combattere da soli questa battaglia,e trovo quanto mai sconveniente puntare il dito contro i nostri 18 sindaci, solo perchè ”hanno osato” chiedere un incontro ed un chiarimento con il potere centrale alla vigilia di un disastro voluto sul loro territorio. La discarica sarà di tal quale, lo sappiamo tutti.. le favolette del rifiuto trattato che non puzza, raccontiamola ai nostri antenati degli anni 50, perchè nel 2012 la gente non è più ignorante in materia come poteva esserlo all’epoca. Ora, proprio in virtù della palese inaffidabilità dei politici, e non solo, anche delle istituzioni.. un cittadino per fidarsi dovrebbe essere lobotomizzato. Protestare e non ”rivoltarci” come dice lei, è la nostra unica cartuccia, perchè sembra ormai chiaro che al mondo d’oggi, l’unico tribunale che conta è l’opinione pubblica.. ed è proprio per questo che spesso e volentieri, la verità viene, distorta, calmierata.. in modo da indirizzare il consenso nella direzione voluta. In questo, grave colpa hanno i giornalisti che da troppo tempo hanno rinunciato alla loro missione di ”testimoni obbiettivi dei fatti” in favore di una sudditanza più o meno piacevole nei confronti di chi li paga o ne innalza il lustro… L’informazione è potere e tutti i giorni, la maggior parte dei giornalisti, consegna questo potere nelle mani sbagliate.”

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Costume e Società

Roma, una targa in ricordo di Mary Gayley Senni, co-fondatrice del Roseto

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C’è l’anima dei Castelli Romani nel roseto della città di Roma.
Mary Gayley nata a Birdsboro in Pennsylvania in uno dei viaggi in giro per il mondo incontra e si innamora del conte Giulio Senni di cui divenne moglie nel 1913.
Siamo ai primi del novecento: l’Art Nouveau la fa da padrone, Mascagni e le sue opere sono la colonna sonora e nel mondo letterario Hermann Hesse smuove coscienze e cuori.
La prima guerra mondiale smorza un po’ il sogno di questo inizio secolo ma Mary, ormai la contessa Senni, insieme al marito va a vivere a Grottaferrata, nel cuore dei Castelli Romani.
Nasce qui, nel giardino della sua villa, la passione per il giardinaggio: rose ed iris, in particolare.
La sua biografia ci racconta di un suo viaggio a Parigi e della vista al roseto del Parco di Bagatelle.
Al suo ritorno decide che anche Roma, città di cui è innamorata, debba avere il suo roseto.
Nel 1924 regala al Comune di Roma una prima collezione di rose provenienti dal suo giardino di Grottaferrata ma a causa della poca attenzione dell’allora Commissario Regio le rose vengono piantumate al Pincio: una dimostrazione di scarsa sensibilità che sminuisce il carattere sperimentale dell’iniziativa.
Mary Senni arriva al punto di chiedere la restituzione delle stesse rose talmente è delusa dal fatto.
Proprio a sottolineare la grandezza e l’intuizione di questa donna formidabile va ricordato che Armand Millet, botanico francese, diede il nome “Mary Senni” ad un iris “charmant et femminin” – incantevole e femminile.

l’iris Mary Senni

Dopo la guerra nacque il famoso Roseto di Roma.
Venerdì 17 maggio alle ore 15,00 nel Roseto di Roma Capitale vi sarà una cerimonia di posa della targa in memoria di Mary Gayley Senni, co-fondatrice del roseto ed ideatrice del Premio Roma per le nuove varietà di rose.
Un riconoscimento importante figlio di una sensibilità accresciuta verso l’universo femminile da sempre foriero non solo di idee ma che realizza, da sempre, sogni.

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Roma

Roma, Torpignattara: “Dammi i soldi, io ho il ferro, ti ammazzo, fammi controllare le tue tasche”. In manette banda di 6 ragazzi

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I Carabinieri della Compagnia di Roma Casilina hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone la custodia cautelare agli arresti domiciliari – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica di Roma – nei confronti di 6 uomini (tutti di età compresa tra i 19 e i 21 anni, 1 di origine egiziana 1 di origine brasiliana, gli altri italiani), gravemente indiziati di aver compiuto una violenta rapina, ai danni di un 32enne pakistano avvenuto nel quartiere Torpignattara la scorsa estate.
Il provvedimento è frutto di un’articolata attività investigativa, condotta a seguito dell’episodio criminoso, dai Carabinieri della Stazione di Roma Torpignattara, diretti dalla Procura della Repubblica di Roma, gruppo reati gravi contro il patrimonio e stupefacenti.
La puntuale ricostruzione dei Carabinieri ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei 6 indagati, in concorso con un minore, in ordine alla violenta rapina consumata nella notte del 28 giugno 2023 in un bar di via Acqua Bulicante.
L’incubo per la vittima inizia all’interno del locale ove sta tranquillamente consumando da bere quando un gruppo di persone fa ingresso nel bar; uno di loro lo affianca e gli chiede di offrigli da bere; al rifiuto dell’uomo inizia a minacciarlo dicendogli “dammi i soldi, io ho il ferro, ti ammazzo, fammi controllare le tue tasche”, mostrandogli un coltello e colpendolo improvvisamente con un pugno al volto; la vittima viene così accerchiata e trascinata fuori dal locale ove il pestaggio continua e la vittima viene presa a pugni e calci in faccia da tutti. Mentre la vittima è a terra gli strappano il marsupio contenente il portafoglio con la somma di circa 350 euro, il cellulare e le carte di credito, lasciando il pakistano sanguinante a terra per poi darsi alla fuga. Mentre trascinavano fuori il malcapitato 1 del gruppo intima al proprietario del bar di farsi gli affari propri così questi rimane all’interno senza intervenire. È la vittima con un altro telefono a riuscire ad allertare i soccorsi che lo conducono a mezzo ambulanza presso l’ospedale Vannini per i vari traumi riportati al volto.
Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Roma Casilina, dirette dalla Procura di Roma, attraverso i video delle telecamere di sorveglianza del locale e della zona, le testimonianze hanno consentito di risalire a un ragazzo della zona di origini brasiliane da cui poi si è arrivati agli altri 5.



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Castelli Romani

Frascati, al via la settimana Calasanziana al santuario della Regina delle scuole pie

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Un cartellone ricco di eventi religiosi e culturali

Si parte il 18 maggio alle 19,00 con la rappresentazione sacra La Leggenda di Ognuno messa in scena dal gruppo teatrale amatoriale Amici delle Scuole Pie. A seguire il Triduo di preparazione alla Festa avrà inizio martedì 20 maggio, alle ore 17,00, con la recita del Santo Rosario al quale seguirà la Santa Messa presso il Santuario della Regina delle Scuole Pie in piazza delle Scuole Pie a Frascati.
Mercoledì 22 maggio dopo la Santa Messa ci sarà l’ inaugurazione del Portale artistico opera dello scultore tuscolano Roberto Scardella, già autore della Statua bronzea collocata sul campanile del Santuario.

La statua bronzea di Roberto Scardella posta sul campanile del Santuario

Un’ opera in ferro a maglia poligonale con inserti di terracotta realizzata dalla ditta Fiorella Caroni Ceramiche su matrice originale dello scultore che sarà collocato all’ingresso.
L’ importante è significativo evento artistico sarà accompagnato da un incontro moderato dal noto giornalista Rai Luciano Ghelfi cui prenderanno parte Don Mauro Mantovani, Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, Padre Sergio Sereni Preposto provinciale d’ Italia dell’ Ordine dei Padri Scolopi e l’architetto Maria Grazia D’Amelio, docente dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Giovedì 23 maggio alle 17,30 solenne celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Stefano Russo, vescovo di Frascati. Al termine la tradizionale processione con il quadro La Regina delle Scuole Pie, miracolosa immagine donata da San Giuseppe Calasanzio alla Casa di Frascati nel 1617
Le celebrazioni calasanziane si concluderanno domenica 28 maggio con il concerto del coro gospel One voice previsto alle ore 19,00 nella piazza e diretto dal maestro Simone Negri.

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