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Dai cambiamenti imposti dal tempo alle critiche degli opinionisti: il Festival è davvero ancora della musica?
Sanremo, orgoglio italiano. Cittadina, conosciuta ed ormai famosa in tutto il mondo, grazie al suo prestigioso Festival. Ovviamente il potere della RAI ha fatto sì che questa manifestazione potesse affermarsi in ogni angolo della terra, considerando la presenza di italiani dappertutto. Poiché i tempi cambiano, per necessità, si è dovuta rinnovare, trasformare, ed, adeguarsi alle mode, che man mano riflettevano la vita del momento.
I vari direttori artistici, a volte gli stessi presentatori, hanno voluto adeguarsi ai tempi, facendo continue innovazioni, motivo, dimostrare la loro preparazione e bravura professionale. Questo trasformismo, ovviamente necessario, non sempre ha dato buoni frutti, così, si sono alternati anni positivi ad anni deludenti.
Malgrado ciò, la manifestazione è diventata ormai un’istituzione. Tutte le persone del settore e la maggioranza degli italiani, aspettano ogni anno questo evento con molta curiosità, diventato ormai costume della nostra società.
Questo Festival letterario, è motivo di innumerevoli trasmissioni televisive, discussioni a volte accese, dibattiti di professionisti, opinionisti con la presunzione di essere competenti, è insomma, un fuoco d’artificio di colorate prese di posizioni. In realtà, quest’anno è andato meglio del previsto, poche polemiche e tutti abbastanza d’accordo nel miglioramento, malgrado le aspettative dubbiose e negative.
Quante ore televisive, passate ad analizzare i testi di questi capolavori, a cercare di capire i messaggi di queste composizioni, ad apprezzare e congratularsi con i loro autori, ed asserire, che siamo sulla strada giusta. Queste apprezzatissime opere letterarie, rispecchiano non soltanto la vita e le vicissitudini degli stessi autori, ma rappresentano spesso la drammaticità delle storie d’amore della gioventù moderna.
Questi giovani artisti, con la loro cultura filosofica, trasmettono messaggi importanti per la nostra società, sono insegnanti, da cui apprendere lezioni di vita, ed imparare le loro storie, perché sono le nostre storie. In molti testi si legge chiaramente il disagio che attanaglia questi nostri giovani, ma che riguarda anche noi adulti.
Questi nostri esperti opinionisti, giornalisti, critici musicali, psicologi, psichiatri, analizzando e giustamente discutendo i testi delle opere presentate, ci trasmettono, ribadendo il concetto ed il significato del messaggio che questi autori vogliono lanciare al mondo intero, che esistono grandi amori che finiscono, tradimenti amorosi, malessere giovanile, incomprensioni fra adulti e le nuove generazioni, insomma una nuova società sofferente.
Questo festival letterario, è ormai una scuola di pensiero, di insegnamento che tutti dovremo seguire, per una vita migliore e per superare quelle avversità psicologiche che la vita attuale ci propone,
Quindi, ben vengano tutte queste ore televisive, anche se sono molto costose, se il beneficio di questa cultura, procurerà più benessere a tutti gli attori innumerevoli del settore. Non rimane che un piccolo problema: Che Sanremo è famoso in tutto il mondo, per essere il FESTIVAL DELLA MUSICA ITALIANA, e di musica non se ne è mai parlato…
Complimenti a tutti i commentatori ed a tutti gli autori, per il messaggio altamente culturale che hanno lanciato, sperando che non si tramuti in un lancio di pomodori contro di loro…