Bologna, nuova vita per l’ex bocciofila: inaugurata la nuova palestra popolare

Un nuovo spazio polivalente in grado di ospitare attività sia di carattere sportivo che culturale

Ieri pomeriggio, il sindaco di Bologna Matteo Lepore, accompagnato dall’assessora allo Sport Roberta Li Calzi e dall’assessore ai Lavori Pubblici Simone Borsari, ha inaugurato la nuova palestra polivalente del centro sportivo Barca, in via Sanzio 6/3, nell’ambito della settimana al Quartiere Borgo Panigale-Reno.

La nuova palestra popolare Barca

La costruzione della sala polivalente accessibile, pensata per attività di inclusione attiva attraverso l’arte, la cultura e l’attività motoria per fasce giovanili svantaggiate è stata realizzata all’interno del centro sportivo, uno dei più importanti poli di aggregazione cittadina, attraverso la demolizione e ricostruzione di un edificio in stato di abbandono, l’ex bocciofila.

Il progetto è stato finanziato nell’ambito del Pon Città metropolitane 2014-2020

L’ex bocciofila, che era ormai un capannone adibito a deposito, è stata demolita per realizzare un nuovo spazio polivalente in grado di ospitare attività sia di carattere sportivo che culturale. Il finanziamento prevedeva infatti la riqualificazione e rifunzionalizzazione di edifici per ospitare attività associative, stimolare l’innovazione sociale e l’inclusione attiva, attraverso la cultura e lo sport, in aree periferiche in cui sono presenti fenomeni di degrado sociale.
L’incarico di progettazione è stato affidato a novembre 2021 allo studio Aleandri Project & Consulting srl di Roma. Il Progetto definitivo è stato approvato a maggio 2021 e il progetto esecutivo è stato approvato il 2 dicembre 2021 per un importo complessivo di 1.345.874,69 euro.

I lavori sono iniziati il 23 maggio 2022 con la demolizione del capannone

Il polo sportivo è immerso nell’area del parco, si collega perfettamente con le aree limitrofe e funge da cerniera di collegamento tra la zona verde e il laghetto utilizzato per la pesca sportiva. Gli utenti sono così circondati da elementi naturali quali acqua e verde, che entrano in contatto visivo con l’interno dell’edificio mediante l’utilizzo di ampie vetrate. Al piano terra è stato realizzato uno spazio adibito a palestra per attività sportive non agonistiche o per attività di carattere culturale, con annessi i servizi, e al primo piano alcuni uffici annessi alle attività.

Caratteristiche tecniche

Le scelte relative alle tecnologie e ai materiali utilizzati sono state effettuate nell’ottica di garantire un elevato livello di affidabilità in termini qualitativi, prestazionali e di durabilità nel tempo. Il coperto in legno lamellare a vista nella palestra costituisce un elemento architettonico e allo stesso tempo è un elemento di isolamento acustico e termico.
L’isolamento termico delle pareti è costituito da pannelli in fibre di legno naturale, i pavimenti della palestra sono in Pvc.
L’edificio risponde ai requisiti di alta prestazione energetica con una classificazione energetica A+. Sono installati pannelli fotovoltaici e gli impianti per il riscaldamento sono costituiti da pompe di calore.

Volume edificio demolito: 3.882,47 m3
Volume edificio costruito: 2.634,55 m3
Superficie circa 500 mq.




Bologna, servizi capillari: arrivano quattro nuovi bagni pubblici in città

Sono attivi da oggi quattro nuovi bagni pubblici in città. Sono collocati nel Giardino Giacomo Bulgarelli (via della Certosa), piazza Trento e Trieste, Giardino Lavinia Fontana (via del Piombo), Giardini Margherita (viale Gino Gamberini).

“Prosegue il nostro impegno per una città più piacevole da vivere e ricca di servizi capillari nel territorio – è il commento dell’assessore alla Manutenzione e pulizia della città Simone Borsari -. I nuovi bagni pubblici, la cui pulizia sarà quotidiana, rappresentano una parte importante di questa strategia e stiamo lavorando per arricchirne sempre di più la dotazione in città”.




Bologna, medico uccide la moglie “per rifarsi una vita”. Indagato anche per la morte della suocera

Il medico bolognese Giampaolo Amato risulta indagato anche per la morte della suocera, Giulia Tateo, morta 22 giorni prima della figlia.Emerge dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Claudio Paris, dove si sottolinea però che gli esiti medico-legali su questo secondo caso di possibile omicidio con somministrazione di farmaci sono da intendersi “come preliminari e necessitanti di indagini di conferma”.

Le analisi sono “risultate positive a Midazolam ed al suo metabolita”, ed è emerso anche il sospetto della presenza di sevoflurano nel prelievo di polmone. Il movente dell’omicidio di Isabella Linsalata è “di tipo innanzitutto sentimentale, senza tuttavia potersi neppure escludere l’incidenza di spinte di tipo economico”. A questa conclusione arriva il Gip Claudio Paris, che ha disposto il carcere per il medico bolognese di 64 anni, Gianpaolo Amato, accusato di aver assassinato la moglie 62enne con una somministrazione di farmaci, tra 30 e 31 ottobre 2021. Il Gip ricostruisce la relazione extraconiugale dell’indagato con una giovane e conclude che è “senz’altro questo inconfessabile desiderio”, lasciare la moglie per un’altra, “che lo ha spinto a cagionarne volontariamente la morte”.Un’ipotesi plausibile, secondo il Gip Claudio Paris, è che Giampaolo Amato abbia somministrato i farmaci letali alla moglie all’interno di una tisana.L’indagato, dipendente dell’Ausl, viene descritto dal Gip come “un uomo al cospetto di dolorosissime decisioni, diviso com’è tra la volontà di non far soffrire i propri familiari e il desiderio di vivere liberamente la sua relazione con la giovane amante (che tuttavia nella sua mente, nonostante la non semplice tempistica di realizzazione, ha ormai assunto un’incidenza soverchiante)”. Proprio per via “delle sue palesate ambiguità subisce in quel periodo una serie di pressioni, frustrazioni ed umiliazioni che ne fanno un uomo all’angolo, infelice e pericoloso”.Il giudice, accogliendo e facendo proprie le richieste della Procura, prosegue il ragionamento: “È chiaro che questo stato di cose si risolverebbe d’un tratto se cessasse di frapporsi l’unico ostacolo alla sua storia d’amore” ossia “il suo matrimonio con la Linsalata; o meglio, si risolverebbe in maniera tutto sommato indolore per l’immagine che vuole preservare di sé, se tale matrimonio cessasse per cause di forza maggiore, per nulla riconducibili agli occhi dei terzi alle sue défaillances di marito, ed al suo desiderio, potenzialmente già trapelato o comunque intuibile, di lasciare la moglie per un’altra donna”. E quindi “è senz’altro questo inconfessabile desiderio che può averlo spinto già nel 2019 ad attentarne alla vita”, sempre con una somministrazione di farmaci, “come pure è senz’altro questo inconfessabile desiderio che lo ha spinto a cagionarne volontariamente la morte nel 2021”. Il movente economico, invece, individuato dal giudice diversamente da quando sostenuto dalla Procura, riguarda la situazione “tutt’altro che florida” dell’indagato, anche per via della dispendiosità della relazione extraconiugale”.Sicché “avrebbe molto da perdere da un eventuale divorzio con la moglie – che viceversa dispone di un apprezzabile patrimonio immobiliare – e già gliene ha prospettato la possibilità”. Di contro, “l’eventualità di rimanere vedovo, oltre a regalargli la possibilità di vivere finalmente la propria storia d’amore” con l’amante, “gli offrirebbe altresì una lusinghiera successione”. Dopo la morte della moglie, tuttavia, la relazione tra i due si è interrotta, da quando l’amante è stata sentita come testimone in relazione all’indagine per omicidio.




Bologna, avviata la campagna promozionale per la ripartenza turistica 2022

Bologna è pronta ad accogliere i visitatori con una nuova campagna promozionale, che mira a rilanciare il turismo ed a rinsaldare il posizionamento della destinazione tra le migliori città d’arte italiane ed europee. Lo schema  Bologna Welcomes You, già sperimentato con successo nel 2021, torna così con il suo mix originale di ospitalità alberghiera e di scoperta delle eccellenze cittadine, a partire dalla grande novità dei Portici UNESCO.  

Fino all’8 aprile tutti coloro che prenotano una notte per il weekend in una delle strutture alberghiere convenzionate ricevono in omaggio la seconda notte, mentre nel weekend di Pasqua, ultimo della programmazione, chi prenota due notti avrà in regalo la terza. Questa offerta, possibile grazie alla forte collaborazione tra Territorio Turistico Bologna-Modena, Bologna Welcome e associazioni di categoria, si configura come punto strategico della proposta.  I vantaggi riguardano però anche l’offerta turistica: all’atto della prenotazione il cliente riceverà infatti un buono che dà diritto alla partecipazione gratuita a una visita guidata speciale tra i Portici UNESCO di Bologna, nonché sconti e facilitazioni per acquistare servizi diversi come ad esempio le Bologna Welcome Card (che danno diritto anche a ingressi gratuiti e sconti per musei, mostre, acquisti, esperienze gastronomiche) e itinerari promossi da Bologna Welcome. 

L’offerta Bologna Welcomes You è acquistabile online, sulla pagina dedicata del sito bolognawelcome.com.  Durante il loro soggiorno in città inoltre i visitatori avranno a disposizione anche la app MyBologna [mybologna.app], che consente di accrescere la percezione di semplicità e organizzazione permettendo di contattare a distanza con i punti informativi, di spostarsi in città e nel territorio metropolitano, di ricercare e prenotare ristoranti nonché di prenotare esperienze e tour.  La grande novità dell’edizione 2022 è data dall’inserimento dei Portici UNESCO che, entrati a far parte dell’elenco dei beni Patrimonio dell’Umanità lo scorso 28 luglio, diventano protagonista della proposta con il lancio di una serie di itinerari dedicati, realizzati da Bologna Welcome in collaborazione con le Associazioni di guide professionali. Un nuovo fondamentale tassello nell’offerta della città e, in auspicio, un nuovo e formidabile motivo di visita per i turisti italiani e stranieri. La città è infatti da diversi anni considerata una delle migliori destinazioni a livello europeo per brevi soggiorni – tipicamente, i weekend lunghi – e questa offerta va proprio a fare leva sull’aspetto del pernottamento nel fine settimana, garantendo uno sconto importante ed arricchendo la proposta a livello culturale.  “Il turismo sta ripartendo e iniziative come “Bologna Welcomes You”, che sanno fare leva su offerte speciali e coniugano i diversi aspetti della città, sono un ottimo strumento per festeggiare e incentivare un ritorno alla normalità.” – dichiara Mattia Santori, Presidente del Territorio Turistico Bologna-Modena – “Avremo una stagione piena di offerte culturali, eventi sportivi, iniziative sociali, oltre al patrimonio artistico e architettonico che ormai ci viene riconosciuto in tutto il mondo. Chi arriverà sul nostro territorio non rimarrà deluso.” “Bologna non perde tempo e si propone come meta ideale per un weekend all’insegna della cultura e del relax ora che la stagione si appresta ad offrire giornate più lunghe e le restrizioni man mano si allentano” dichiara Giovanni Trombetti, Presidente di Bologna Welcome – “Crediamo che la proposta Bologna Welcomes You sia molto conveniente e pensata per tutti i visitatori, offrendo pernottamenti in hotel di qualità e arricchendo l’esperienza con la visita guidata dei Portici UNESCO, grazie alla forte collaborazione tra il mondo pubblico e il mondo privato nelle sue diverse articolazioni – albergatori, guide, commercianti.” “Bologna regala sempre qualcosa a chi la visita. Emozioni, suggestioni, atmosfere”- aggiunge Valerio Veronesi, Presidente Camera di Commercio di Bologna – “Offrirà ai turisti, oltre a certezze, semplicità e trasparenza nelle scelte, anche sconti e facilitazioni.. Un’offerta completa che è frutto della sinergia tra associazioni, imprese e istituzioni bolognesi.”

Dal Centergross la moda per tutti in tutto il mondo

Tuttavia, il visitatore più attento e che non voglia limitarsi a seguire le tracce di  “Bologna la dotta, la rossa, la grassa” potrebbe volersi anche confrontare con un aspetto meno noto ma non meno importante: Bologna catalizzatrice di prodotti di moda e design verso il mondo. E potrebbe quindi fare una visita dirigendosi, poco fuori città, verso la più grande area commerciale Business-to-business europea del Pronto Moda italiano oltre a meccanica, alta tecnologia e servizi dove innovazione tecnologica, creatività Made in Italy, qualità del prodotto, produzione veloce, distribuzione ininterrotta e repentini riassortimenti conquistano fasce sempre più estese di mercato diventando un vero e proprio fenomeno in continua crescita per consolidare i risultati raggiunti ed espandersi ulteriormente nei mercati internazionali. Si tratta di Centergross Bologna, che  rappresenta il più grande polo commerciale europeo del Pronto Moda: 1 milione di metri quadri la superficie totale di cui 400mila area espositiva e 100 mila metri quadri dedicati ad area uffici e servizi; 5 miliardi di euro il volume di affari annuo di cui 3,5 relativo alla moda e 60% riferito all’export, migliaia di acquirenti giornalieri (dati pre-pandemia), 6 mila gli addetti diretti (a cui si aggiunge l’indotto). Un colosso tutto italiano dove hanno sede 700 attività commerciali di livello nazionale ed internazionale di cui circa 400 marchi moda, 98 aziende tessili e accessori, 94 commercio e alta tecnologia e oltre 100 fornitori di servizi con piattaforme e ambienti digitali che si integrano e dialogano con luoghi reali. Nato nel 1977 alle porte di Bologna, negli anni ha assunto sempre più le funzioni di un vero e proprio Smart Center, mettendo a disposizione delle aziende servizi, know how, occasioni per fare rete di rapporti economici e istituzionali creando, così, valore a livello locale, nazionale e internazionale. Unicità, velocità e italianità sono gli elementi strategici di Centergross, caratteristiche che ne fanno il luogo ideale per fare affari. Una formula vincente racchiusa nella forza del gruppo per affrontare i mercati interni ed esterni e che oggi, più che mai, conferma la validità di una scelta – che quattro decenni fa sembrava visionaria -, ma che proprio in un momento storico tanto critico, si manifesta in tutta la sua attualità e validità rappresentando uno dei distretti moda produttivi più strategici non solo per l’economia bolognese, ma per l’Italia intera.

Con la presidenza affidata a Piero Scandellari, Centergross ha varato un piano strategico improntato su un nuovo posizionamento, attraverso una nuova comunicazione e una nuova immagine capace di cogliere le sfide di innovazione che i nuovi contesti esigono a vantaggio di un distretto di fondamentale importanza nazionale e internazionale. Innegabili i vantaggi del sistema del Pronto Moda italiano: da una parte un modello commerciale vincente che si basa sulla velocità di realizzazione del prodotto, di distribuzione che permette di avere un riassortimento continuo di collezioni anche settimanali evitando giacenze di magazzino con risparmio sia sulle strutture per contenerle che sulle immobilizzazioni finanziare, dall’altra, la ridotta catena produttiva, crea collezioni di grande tendenza dai fortissimi contenuti moda e di ottima qualità a prezzi accessibili rivolto a fasce sempre più estese di mercato diventando un vero e proprio fenomeno in continua crescita. “In un mercato così difficile e veloce – afferma il presidente Scandellari– il sistema della moda pronta italiana da indossare dimostra non solo di essere un modello vincente, ma anche sostenibile evitando produzioni massive ed eccessive, un modello dunque che sempre di più potrà incrementare la sua percentuale di approvvigionamento sul mercato globale della moda. Alla fine del blocco pandemico, il pronto moda ha avuto il pregio e la capacità di poter rispondere immediatamente a questi inediti “nuovi ritmi” fornendo al mercato, nel giro di una settimana, la produzione e le novità da inviare a dettaglianti e negozi e rispondere alle richieste di freschezza e idee innovative che i consumatori, stremati dall’isolamento, chiedevano. Milano, Firenze e Roma rappresentano, da sempre, l’immagine della Moda italiana, ma in Italia esiste anche un’altra eccellenza, quella del Pronto Moda, un settore che ha creato uno stile, un modo di vivere e merita di essere rivalutato. Bologna sia il contenitore giusto per questo rilancio anche a livello internazionale. Per questo motivo vogliamo inserire il capoluogo dell’Emilia-Romagna nel sistema Moda Italia, diventando vetrina, oltre che sede di produzione e commercio, del Pronto Moda, come Firenze e Roma lo sono state per l’Alta Moda e Milano per le collezioni delle grandi griffe”.

Centergross ha una media di 10.000 accessi al giorno (dati 2019 pre-pandemia) di cui 35% italiani e 65% provenienti da Asia, Europa, Stati Uniti, Medio Oriente. La Russia e più in generale l’Est Europa insieme a Germania, Austria, Francia e Spagna rappresentano i principali paesi di riferimento con un 35% di compratori. La Cina rappresenta il 20% circa dell’incoming straniero. Il restante 10% di compratori esteri proviene dal resto del mondo. Il complesso dispone anche di un albergo al suo interno, di un ristorante di qualità e comodi collegamenti logistici.




Bologna, arte e moda del Settecento veneziano: dal 2 al 12 settembre un appuntamento da non perdere

Bologna – Fruscii di sete e filati preziosi, fogge e accessori dalla infinita gamma cromatica, sontuosi arredi dai bagliori dorati, inchini leggiadri tra dame agghindate e gentiluomini in spadino.
È un incontro tra due delle più raffinate civiltà estetiche del Settecento italiano – la bolognese da una parte, la veneziana dall’altra – quello che va in scena nella mostra Le plaisir de vivre. Arte e moda del Settecento veneziano dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, visibile al Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini di Bologna dal 2 febbraio al 12 settembre 2021.

Promosso da Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica in collaborazione con Fondazione Musei Civici di Venezia, il progetto espositivo curato da Mark Gregory D’Apuzzo, Massimo Medica e Chiara Squarcina costituisce l’apice conclusivo delle celebrazioni che nel 2020 hanno accompagnato il centenario del Museo Davia Bargellini e l’omaggio al suo fondatore Francesco Malaguzzi Valeri, che il 30 maggio 1920 lo inaugurò all’interno del senatorio Palazzo Bargellini nel corso del suo incarico come Direttore della Pinacoteca di Bologna e Soprintendente alle Gallerie di Bologna e della Romagna.

Dal principio ispiratore dell”ambientazione’ che lo guidò nel concepire l’allestimento del museo, ovvero dell’idea di ricreare l’atmosfera del fastoso Settecento con le sue eccellenze nel campo delle arti applicate – oggetti, mobili, quadri legati alle abitudini di vita di cavalieri e dame – si è scelto di sviluppare il percorso della mostra, muovendo dalla presenza nel patrimonio del museo di numerose testimonianze frutto dell’abilità di artigiani, ebanisti e vetrai operanti nelle botteghe veneziane del XVIII secolo. Consoles, cornici, mobili, servizi da tavola in vetro di Murano trovano così una eccezionale opportunità di esaltazione nel dialogo con una selezionata campionatura di pezzi coevi provenienti dalle collezioni tessili e di abiti antichi del Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume annesso al Museo di Palazzo Mocenigo di Venezia.

Nell’affascinante trama di intrecci e rispondenza che viene a stabilirsi tra le due stilizzazioni, trovano temporanea dimora nelle sale del museo, come ospiti attesi e perfettamente a loro agio, modelli di abbigliamento e accessori della moda sia femminile che maschile (abiti, calzature, copricapi d’epoca), esemplari nel rappresentare lo spirito frivolo e spensierato dei veneziani in fatto di moda nel XVIII secolo. Realizzati in tessuti impreziositi da ricami e merletti, questi manufatti documentano la straordinaria perizia degli artigiani del tempo nella creazione della lussuosa eleganza per la quale il patriziato veneziano andava celebre, così come la solennità del potere ecclesiastico rappresentato da raffinati paramenti sacri prodotti nella Serenissima.

Grazie alla generosa collaborazione prestata da 8cento APS, la mostra si prolunga online con una serie di 14 video-clip in cui rievocatori e figuranti in costume danno vita a una suggestiva rievocazione del Settecento attraverso momenti di racconto, danza e lettura.
Nelle sale del museo si animano così brevi scene di vita quotidiana con accessori d’epoca, accompagnate da spiegazioni di dipinti e curiosità sui numerosi passatempi settecenteschi. Ogni video è incentrato su un aspetto specifico: il gioco, la vestizione, il trucco, il ventaglio e il suo linguaggio, la musica e i momenti della giornata, oltre a note introduttive sulle ragioni della mostra e le particolarità del museo.
La serie di video, curata da 8cento Media, è visibile sulla pagina Facebook dei Musei Civici d’Arte Antica.

La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale, a cura di Mark Gregory D’Apuzzo e Massimo Medica, contenente saggi di Massimo Medica, Mark Gregory D’Apuzzo, Chiara Squarcina, Luigi Zanini, Doretta Davanzo Poli, Marina Calore, Irene Graziani e schede delle opere.
Il volume si arricchisce inoltre di un ampio apparato fotografico realizzato appositamente per questa occasione da Roberto Serra, al quale gli organizzatori esprimono un ringraziamento speciale.

Durante il periodo di apertura della mostra è previsto un calendario di attività rivolte al pubblico degli adulti e delle famiglie, a cura di RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza.
Prenotazione obbligatoria: tel. 051 236708 (dal martedì alla domenica h 10.00 – 14.00) – musarteanticascuole@comune.bologna.it.
Lo svolgimento delle attività in presenza è subordinato alle disposizioni governative in merito all’emergenza sanitaria in corso, le attività per bambini si svolgono in diretta on line.
Per informazioni e prenotazioni si rimanda al sito www.museibologna.it/arteantica o alla pagina Facebook dei Musei Civici d’Arte Antica.

Orari di apertura (in vigore salvo ulteriori disposizioni governative)
martedì, mercoledì, giovedì h 9.00 – 14.00
venerdì h 10.00 – 19.00
chiuso lunedì, sabato, domenica e festivi

Ingresso
gratuito

Informazioni
Museo Davia Bargellini
Strada Maggiore 44 | 40125 Bologna
Tel. +39 051 236708
museiarteantica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/arteantica
Facebook: Musei Civici d’Arte Antica
Twitter: @MuseiCiviciBolo

Informazioni su modalità di accesso e misure di sicurezza Covid-19
http://www.museibologna.it/arteantica/documenti/102119




Bologna, blitz in via Stalingrado: persone ammassate, ratti, droga e auto rubate

I Carabinieri della Stazione Bologna, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro, Nucleo Radiomobile di Bologna, 5° Reggimento Emilia Romagna, Nucleo Elicotteri di Forlì e dagli agenti della Polizia Municipale di Bologna, hanno sequestrato un terreno situato in via Stalingrado a Bologna che era stato concesso in comodato d’uso al presidente di un’associazione culturale nigeriana, con specifiche finalità pertinenti alla cura del verde e alla manutenzione dell’area. L’attività nasce da un’indagine dei Carabinieri della Stazione Bologna che erano venuti a conoscenza che gli stabili di pertinenza dell’area, tre in totale, erano stati occupati abusivamente da numerosi soggetti, alcuni dediti ad attività delinquenziali.

In particolare, durante il blitz, i militari hanno rilevato che il fabbricato più grande era stato adibito ad alloggi abusivi, il secondo a deposito di materiali elettrici e velocipedi di dubbia provenienza, mentre il terzo ad alloggi di fortuna. Quest’ultimo presentava il tetto parzialmente danneggiato a causa di un incendio divampato qualche tempo fa. L’aspetto più grave del controllo è emerso quando gli operanti si sono trovati di fronte decine di persone ammassate sopra materassi sporchi, in condizioni igienico-sanitarie preoccupanti. Erano, inoltre senza un idoneo sistema di areazione, eliminato dalla scelta di sigillare le finestre, col rischio di morire soffocati a causa delle esalazioni di monossido di carbonio provocate dai numerosi bracieri accesi, alimentati da bombole di gas e utilizzati per cuocere le pietanze o scaldare l’acqua, data l’assenza di un impianto idrico. E’ stata rilevata la presenza della corrente elettrica, utilizzata attraverso la realizzazione d’impianti artigianali, privi delle basilari norme di sicurezza, con il rischio di corto circuiti, sovraccarichi e conseguenti incendi, come successo in passato. La corrente elettrica non era presente ovunque e alcuni punti di passaggio erano bui, come i corridoi e le scale, prive dei parapetti e delle protezioni per accedere ai piani superiori. Alcuni spazi, utilizzati come ripostiglio, recavano masse di panni, valigie, effetti di varia natura, tanto da occludere completamente l’accesso, in particolare ad una stanza posta al primo piano del fabbricato centrale, risultata del tutto inaccessibile. Non erano presenti i servizi igienici, fatta eccezione per un unico water a uso esclusivo di una sola persona. I bisogni erano espletati all’esterno dell’area, dove erano state realizzate delle latrine a cielo aperto. L’area non presenta alcuna tipologia di raccolta rifiuti solidi urbani, che sono quindi dispersi all’interno dei locali adibiti a dormitorio. Sempre all’interno dei locali, specificatamente nei pressi dei fornelli, sono state rilevate diverse batterie di auto con perdita di acidi e olii motore esausti. Le scarse condizioni igieniche hanno favorito la proliferazione di numerosi ed enormi ratti. Va ricordato che i ratti possono essere affetti da una trentina di malattie trasmissibili all’uomo, come il tifo, la peste o la leptospirosi. Le circostanze, molto critiche, hanno imposto un intervento urgente dei Vigili del Fuoco e del personale sanitario dell’ AUSL per documentare e attestare, secondo le specifiche competenze, l’effettiva pericolosità dei luoghi, così come per altri aspetti legati al carico di materiali potenzialmente infiammabili. Nell’area recintata all’esterno dei fabbricati, invece, sono stati rinvenuti 30 autoveicoli targati, di cui uno marca Fiat, modello 600, risultato oggetto di furto, 4 autoveicoli privi di targa, 10 veicoli tra motocicli e ciclomotori, di cui solo uno munito di targa, cumuli di masserie edili, diversi motori smontati e poggiati sul terreno, penumatici, apparecchiature elettriche in stato di abbandono e un centinaio di biciclette di provenienza sospetta, alcune imballate e pronte per essere spedite in Africa, come affermato dal presidente dell’associazione che ha in comodato d’uso l’area in questione. Almeno tre biciclette sono rubate e l’accertamento è stato fatto grazie alla collaborazione con i gestori di una pagina Facebook che si occupa del censimento delle biciclette rubate a Bologna.

I Carabinieri hanno sequestrato l’area che il presidente aveva il dovere di utilizzare in maniera diversa, come indicato nel contratto che aveva stipulato. Questo stabiliva che la zona fosse abbellita e trasformata in laboratori per la manutenzione e l’abbellimento del verde, come ad esempio il taglio dell’erba, le seminature di fiori e siepi, l’allestimento di un orto urbano, l’installazione di un magazzino per il riparo dei materiali dell’associazione e le attivazioni di piccola falegnameria in collaborazione con i servizi sociali del Quartiere San Donato. Il contratto, inoltre, stabiliva il divieto di mutare la destinazione d’uso dell’immobile. Nessuna delle prescrizioni contrattuali era stata rispettata. Le violazioni sono consistite nell’adibire i luoghi suddetti all’ospitalità di persone, in gran parte dietro compenso di denaro, come pattuito mensilmente tra il presidente dell’associazione e i singoli occupanti. 43 persone sono state denunciate perché irregolari sul territorio nazionale, violando le prescrizioni delle norme di legge sull’immigrazione clandestina, di cui lo stesso presidente dell’associazione è consapevole, rendendosi autore del reato di favoreggiamento, immigrazione clandestina e sfruttamento, considerato che lo stesso riceveva denaro per l’ospitalità. I luoghi peraltro sono colmi di materiale di ogni genere, accatastato ovunque e fra questo vi sono anche oggetti di provenienza illecita per cui è stato ipotizzato il reato di ricettazione. Durante le fasi del controllo sono stati trovati 2 kg di marijuana e alcuni grammi di cocaina. Un 22enne gambiano è finito in manette per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.




Bologna, panico nel quartiere Navile: incendio in appartamento e malore in ascensore

Ieri sera, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bologna e della Stazione Bologna Navile sono intervenuti in via Ferrarese per valutare le cause di un incendio, verosimilmente accidentale, divampato nella sala da pranzo di un appartamento situato al terzo piano di un palazzo condominiale e abitato da una coppia di ottantenni che si sono messi in salvo alla vista delle fiamme. L’incendio è stato domato e l’appartamento è stato dichiarato inagibile. La coppia di anziani è stata ospitata da un vicino di casa.

Rientrando in caserma, i Carabinieri della Stazione Bologna Navile sono stati impegnati in un altro intervento di soccorso, unitamente ai Vigili del Fuoco, a favore di uno straniero rimasto bloccato all’interno di un ascensore, andato accidentalmente in avaria, in un condominio situato agli inizi di via Ferrarese. L’uomo, 47enne marocchino, in regola con i documenti di soggiorno, che si era sentito male a causa del tempo trascorso nel ristretto ascensore, è stato tratto in salvo e soccorso in via precauzionale dai sanitari del 118. Il 47enne si è ripreso poco dopo.




Tragedia a Bologna, due ragazzini di 11 e 14 anni precipitano dall’ottavo piano: morti

Due ragazzini sono morti dopo essere precipitati dall’ottavo piano di un palazzo della periferia di Bologna, via Quirino di Marzio. Si tratta di un 14enne e un 11enne: due fratelli, appartenenti a una famiglia di origine africana che vive da tempo in Italia.

Il padre è stato portato in Questura per accertamenti. Al momento non è ancora chiara la sua posizione in relazione alla tragedia: i due figli sono caduti dall’ottavo piano, intorno alle 10. Il 118 ha tentato invano di rianimare i ragazzi. Prosegue intanto il sopralluogo della polizia scientifica e della squadra mobile.

Al momento non si conoscono le cause di quello che è successo. 

Secondo quanto si apprende, la Polizia sta sentendo diversi testimoni. Non è chiaro se i genitori fossero o meno in casa quando sono caduti. Sul posto sono arrivati anche il presidente del quartiere Reno Vincenzo Naldi e rappresentanti dei servizi sociali del Comune.

Il racconto dei testimoni. Quando è arrivato il personale sanitario, racconta un testimone, sono iniziate le manovre per rianimare i due ragazzini. “Ma poi gli infermieri si sono messi le mani nei capelli”. I due cadaveri sono stati notati da diverse persone che abitano nei condomini delle vicinanze. Il luogo della tragedia è una sorta di cortile interno, una rientranza di via Di Marzio che conduce a vari numeri civici dei palazzoni di questa zona popolare della periferia ovest del capoluogo emiliano. Nell’area diversi agenti della Polizia




Bologna, operazione “Mondo sepolto”: in via Ugo Bassi la base Bunker dove girava il “nero” dei servizi funebri

Trenta misure cautelari e di contestuali 43 perquisizioni in direzione di altrettanti indagati. Lunghe e complesse le attività di sequestro disposte dal GIP del Tribunale di Bologna, per un valore complessivo di circa 13 milioni di euro, che hanno visto colpiti ben 6 assetti societari – con il complesso dei beni mobili ed immobili loro riconducibili (35 unità locali e 75 mezzi) – parte dei patrimoni degli indagati in ragione della stima dei profitti realizzati nel corso delle attività di indagine circa 145.000,00 euro), nonché l’ufficio “bunker”, prescelto dai vertici del “C.I.F.” in un’anonimo palazzo nei pressi della centralissima via Ugo Bassi ed eletto quale base logistica dell’associazione, fulcro delle illecite attività amministrativo/contabili del sodalizio stesso.

Erano le complesse attività di osservazione e pedinamento svolte dagli investigatori dell’Arma a consentire la localizzazione del sito in questione, laddove mai in corso d’opera veniva registrato un esplicito riferimento sul punto da parte degli arrestati, che peraltro strategicamente evitavano di portarsi in zona affidandosi alla raccolta “porta a porta” effettuata da BERTAGNI Patrizia, in movimento quasi sempre a piedi e/o con i mezzi pubblici. E’ infatti proprio qui che la donna ed una sua fidata collaboratrice gestivano in perfetta autonomia le ingentissime somme settimanalmente raccolte presso le ditte consorziate (frutto del “nero” realizzato attraverso le mancate fatturazioni relative ai servizi funebri effettuati nel corso dei giorni antecedenti), provvedendo in tale ambito a tenere una contabilità parallela tanto in relazione alle esigenze di regolare rendicontazione nei confronti dei vertici dell’associazione quanto, nell’immediato, al fine di predisporre le buste con i liquidi finalizzate ad alimentare il processo corruttivo degli incaricati di pubblico servizio infedeli e redistribuire il restante tra gli affiliati.

Si trattava dunque di un flusso di denaro assolutamente rilevante, in continuo movimento, determinante significativi illeciti introiti per tutti, in proporzione a grado e ruolo rivestito. Le attività di perquisizione condotte all’interno delle abitazioni e degli 2 uffici degli indagati (estese anche a cassette di sicurezza e luoghi di deposito bancario) confermavano infatti quanto sopra, consentendo di rinvenire ingentissime somme, perlopiù in contanti, nella disponibilità dei sottonotati:

ARMAROLI Giancarlo: 4.000,00 euro

BENETTI Massimo: 2.600,00 euro

LELLI Lorenzo: 212.000,00 euro

MAZZINI Nadia: 6.000,00 euro

PALLONI Gianluca: 28.000,00 euro

PARISE Giuseppe: 2.000,00 euro

BULTRINI Daniele: 3.200,00 euro

RAMOSCELLI Francesco: 4.700,00 euro

ZAMBONELLI Marco: 3.300,00 euro

ROSSI Maurizio: 7.700,00 euro

BIAGI Massimiliano: 2.700,00 euro

LELLI Romano: 10.700 euro

P.C. cl.’53: 7.800,00 euro

A.S. cl.’80: 29.000,00 euro

E.D. cl.’75: 10.500,00 euro

Anche le perquisizioni condotte all’interno dell’appartamento bunker, base operativadel “C.I.F.” fornivano esito positivo, laddove non soltanto veniva rinvenuto e sequestrato in blocco il materiale documentale riguardante la contabilità parallela ma anche somme contanti, per euro 112.000,00 circa, pronte per essere riciclate e reimmesse in circuito.

Allo stato, dunque, le attività di perquisizione hanno consentito di sequestrare complessivi 440.000,00 euro in contanti, nonché altri 55.000 euro circa in orologi di valore (ad A.S. cl.’80) ed altro materiale (tra oro, monili ed altri beni) tuttora in via di quantificazione e qualificazione sotto il profilo prettamente investigativo.

Quanto alle modalità di occultamento, le stesse sono risultate talvolta anche elaborate; al di là dell’interno di mobili e/o vani dell’abitazione meno utilizzati, anche siti assolutamente originali, ricercati dai succitati per aumentare le condizioni di sicurezza in caso di indesiderate attenzioni. Precauzioni che nella fattispecie non sono bastate.

Attività, quelle in oggetto, rese particolarmente lunghe dalla mole e complessità del materiale rinvenuto e via via sottoposto a sequestro e che, tuttavia, stanno apportando inequivocabili ulteriori riscontri alle acquisizioni investigative raccolte in corso d’opera, confermando ancora una volta il quadro indiziario complessivo.

Le intercettazioni ambientali e video hanno documentato in maniera inequivocabile le varie fasi delle condotte corruttive, consentendo di registrare decine di episodi presso gli uffici di ambedue le camere mortuarie, ove risultavano destinate le mazzette predisposte.

Sistematica infatti la presenza di addetti delle varie agenzie funebri che, previa attivazione degli addetti presso gli ospedali, si portavano sul posto per prendere contatti con i familiari dei defunti e proporre, anche all’interno di quegli uffici (in palese contravvenzione di norme Regionali) le “offerte” del momento. La successiva visita, come documentato dagli allegati estratti video, risultava invece finalizzata al pagamento della prestazione: innumerevoli gli episodi censiti acclaranti le consegne di liquidi da parte di titolari ed addetti delle imprese ai loro referenti di base, con cifre variabili tra i 200 ed i 350 euro (“… lo sai che quando posso ti do di più !…”), tanto “in chiaro” (magari passando le banconote brevi manu o infilandole sotto un passacarte, quanto con le buste predisposte (che poi gli stessi incaricati di pubblico servizio provvedevano a dividere tra loro, in ragione della partecipazione alla specifica aggiudicazione di lavoro). Usi e consuetudini che le indagini emergevano essere assolutamente consolidate e risalenti nel tempo. Lo dimostra tanto la nutrita schiera di soggetti affiliati negli anni, presso entrambi gli ospedali (il che metteva i vertici in condizione di operare con sistematicità, e dunque non soltanto in costanza di turno di lavoro di uno o due addetti “amici” in particolare), ma anche il ricorso sempre meno frequente a linguaggio criptico nel corso delle conversazioni (indice di una grande sicurezza maturata nello specifico ambito) o la mancanza di dialoghi incentrati sul quantum da ricevere per ogni lavoro acquisito piuttosto che finalizzati a prendere appuntamenti volti a corrispondere il dovuto o trattare dettagli. Tutto secondo rodati automatismi.




Bologna, uccide la madre: il Gip dispone il carcere

BOLOGNA – Il gip del Tribunale di Bologna, Alberto Gamberini, non ha convalidato il fermo, ma ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di Bruno Grandi, geometra bolognese di 58 anni, che mercoledì sera ha strangolato e ucciso la madre 85enne, Elvira Marchioni, gravemente malata.

Inizialmente ai soccorritori, che lui stesso ha chiamato, Bruno Grandi ha detto che la madre – con problemi alla vista e non più autosufficiente – era morta soffocata da un boccone e che i segni sul collo erano dovuti al suo tentativo di liberarle la gola, ma fin dall’inizio questa versione non ha convinto la polizia. Poi il giorno successivo davanti agli investigatori della squadra Mobile e al pm Luca Venturi l’uomo è crollato.

“Ho sbroccato, non ce la facevo più, siete gli unici che mi hanno ascoltato, forse avrei dovuto farmi aiutare prima” ha detto dopo la confessione, ringraziando i poliziotti. Il 58enne, che durante l’udienza si è avvalso della facoltà di non rispondere, è difeso dall’avvocato Alberto Bernardi.




Bologna, boccone di traverso: bagnino soffoca e muore

BOLOGNA – Un boccone di hamburger andato di traverso è costato la vita a un bagnino 45enne di Torre Pedrera, nel Riminese. Si trovava a tavola con il padre, la madre e un’amica di famiglia, domenica scorsa, quando – così riporta la stampa locale della città romagnola – un pezzo di carne è andato a ostruire le vie respiratorie. I primi soccorsi sono stati prestati dal marinaio di salvataggio dello stabilimento balneare e dai sanitari del 118 che, giunti sul posto, hanno subito messo in pratica le manovre di disostruzione.
Condotto in ospedale in gravi condizioni, l’uomo è stato ricoverato in rianimazione. La morte è sopraggiunta nella notte per un arresto cardiocircolatorio, in seguito a una asfissia.
Ieri mattina si sono tenuti i funerali del bagnino, molto conosciuto a Torre Pedrera dove la sua famiglia gestisce il ‘Bagno Carlino’.