Guidonia Montecelio, l’opposizione tutta al sindaco: “Facciamo presto!”

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – A Guidonia Montecelio i consiglieri comunali Giovanna Ammaturo, Arianna Cacioni, Mauro De Santis , Emanuele Di Silvio, Paola De Domenicis, Simone Guglielmo, Mario Lomuscio, Mario Proietti, Loredana Terzulli, Mario Valeri, Claudio Zarro hanno rilasciato una nota comune riguardo l’attuale emergenza coronavirus e alla necessità di intervenire immediatamente a tutela della cittadinanza sia sotto il profilo economico sia sotto quello della sanità.

Di seguito la nota congiunta dei consiglieri comunali:

“Basta con risposte esitanti. È in atto una emergenza sanitaria che si annuncia di dimensioni spaventose e non è una brutta influenza come qualcuno ripeteva come un carillon. In Inghilterra si aspettano quattrocentomila decessi.

A Guidonia Montecelio, seconda Città non capoluogo di provincia in Italia c’è bisogno di mezzi. Ed i mezzi si chiamano mascherine, occhiali a prova di contagio, raccolta sangue oltre e tute sanitarie per gli operatori della Croce Rossa.

Supportare i cittadini e sospendere i ruoli tributi comunali dare le più ampie informazioni ai consiglieri ed alla Città intera. È necessaria la sanificazione del territorio con protocolli che sono ben noti alla protezione civile, Prefetture e ASL. Mezzi per i volontari della CRI che hanno già sostenuto i nove concittadini risultati positivi. Per fare, per concretizzare e per evitare che la politica resti un vuoto bla bla bla è necessario saltare a piè pari le procedure e affrontare l’emergenza. Soprattutto la burocrazia che erode energie e non solo: fa perdere tempo.

Lasciamo il tempo ai fatti e non ai bandi di gara

Si decida in fretta ci sono 259.000 euro a disposizione del Sindaco Barbet che deve dare prova di sapere e volere amministrare e costituire esempio per gli altri Enti. Sta bene la balconata canora, gli slogan sui social ad alleviare le tensioni ma prima ancora occorre dare il buon esempio di una sana capacità amministrativa.

Presso il Ministero dell’Interno c’è un fondo per 75 dedicato ai comuni per la sanificazione di scuole uffici e strade. Occorrono mascherine, occhiali e la vigilanza continua sulle centinaia di auto che sciamano per le nostre arterie . Occorre rimodulare il Gruppo di lavoro con risorse dalle specifiche competenze. Siamo in emergenza, i soldi ci sono. Lasciamo stare il Mepa, la Cuc di Tivoli o il Consip.

Il sindaco ha pieni poteri decidendo di acquistare ciò che serve. Abbiamo guidoniani che hanno convertito la loro produzione per fare mascherine secondo norma ed a cui hanno riservato un ottimo servizio al TG5 e si possono distribuire a tutti prima che qualche farabutto sfrutti l’occasione. Sono stati undici i consiglieri comunali di opposizione: Giovanna Ammaturo, Arianna Cacioni, Mauro De Santis , Emanuele Di Silvio, Paola De Domenicis, Simone Guglielmo, Mario Lomuscio, Mario Proietti, Loredana Terzulli, Mario Valeri, Claudio Zarro a farsi carico dei costi per sopportare la CRI con generi di prima necessità.

Ma si stanno adoperando soprattutto a rintracciare i presidi e soddisfare le esigenze della locale Croce Rossa che è arrivata al limite della riserva e della intera Città. Un dono essenziale per la logistica senza tante parole che non sempre rendono interessanti i discorsi , servono i fatti.

A dimostrazione che in questi giorni la vita politica locale non è dormiente, anzi al contrario. I social a volte sono troppo generici : c’è dedizione di ognuno dei consiglieri di opposizione che ascoltano, visitano e tranquillizzano tantissimi cittadini per le più svariate richieste anche quella di sensibilizzare le Forze dell’Ordine sui ritrovi di giovani, negozi aperti, farmacia furbetta arrivando anche a redarguire chi ha ospitato parenti scappati da Milano. A volte un solo gesto fatto dalla variegata opposizione politica ha il solo fine di concretizzare il rispetto e l’attenzione dell’intera Città .

Si agisca al più presto, questo il senso della videoconferenza tenuta ieri con il sindaco Barbet e i consiglieri di opposizione a Guidonia Montecelio. Non c’è tempo per attendere per dire vedremo: occorrono i fatti, subito. PER TUTTI I CITTADINI CHE VOGLIONO RISPONDERE ALLA DONAZIONE DI SANGUE SI DEVONO RECARE PRESSO L’OSPEDALE DI TIVOLI DALLE ORE 8,00 alle ore 11,00 PREVIO APPUNTAMENTO TELEFONANDO AI NR. 07743164422 -3164388.”




Guidonia, M5s: dopo Zarro abbandona anche Terzulli. Ammaturo: “L’abbandono pentastellato è iniziato”

GUIDONIA (RM) – Il capogruppo di Fratelli d’Italia a Guidonia Montecelio, Giovanna Ammaturo interviene sull’uscita dei consiglieri Loredana Terzulli e Claudio Zarro dal M5S e l’adesione al Gruppo Misto nella seconda città d’Italia non capoluogo di Provincia.

“L’abbandono pentastellato è iniziato. – dichiara Ammaturo – La Terzulli ha seguito in meno di 24 ore l’addio di Zarro. Quest’ultimo – prosegue – ha chiarito con una lunga ed articolata missiva su Facebook e non ritrae solo la delusione di chi ha voluto sbattere la porta in dissenso con chi ha snaturato il movimento, ma rappresenta una vera propria denuncia.

Accuse circostanziate che condivido per aver in questi due anni e mezzo di amministrazione penta stellata denunciato le stesse. Mancanza di trasparenza unita alla finzione di amministrare ed incapacità manifesta. La rivelazione che “poche persone, tra l’altro non sempre elette dai cittadini, incidono sulle scelte e sulle linee politiche di questa maggioranza” scrive Zarro, dovrebbe far riflettere tutti. Seppure penalmente non rilevante per lo meno meriterebbe una attenzione adeguata da parte della Procura. Di certo è una accusa fin troppo imbarazzante per il Sindaco Barbet, la giunta e la sua maggioranza necessita di prese di posizioni adeguate. Una giunta in cui si sono avvicendanti ben 9 assessori in 30 mesi e i dirigenti e funzionari fatti girare come trottole mentre ad oggi il consiglio si divide in 13 all’opposizione e 11 in maggioranza, mentre restano in bilico le posizioni di Mortellarro e della Santoni del M5S . Il dissenso è sempre fastidioso quanto la reale democrazia, lo sappiamo per averlo verificato di persona, ma qui emergono accuse precise sulla incoerenza tra quanto promesso agli elettori e quanto viene oggi imposto alla maggioranza “dalla giunta o da altre figure vicine al Sindaco”.

Chi siano queste persone dovrebbe chiarirlo Barbet prima di andarsene quanto “ avallare scelte che prevedono l’assunzione a tempo indeterminato all’interno dell’ente di persone prese da graduatorie di comuni limitrofi senza che venga spiegata la genesi e gli input che sottintendono a tutto cio’? Vogliamo parlare di chi c’e’ all’interno di questa graduatoria?” ha scritto Zarro. Noi qualche nome ce lo siamo fatto, abbiamo bisogno solo che Barbet risponda alla interrogazione per fare i manifesti e renderli di dominio pubblico. I silenzi prolungati del sindaco Barbet sono meno machiavellici adesso che Zarro ha la libertà di favella e manifesta l’astuzia e la mancanza di scrupoli politici da parte del primo cittadino.

Personalmente e come Capogruppo di Fratelli d’Italia siamo fedeli alla democrazia ovvero la forma di governo in cui il potere viene esercitato dal popolo, tramite rappresentanti liberamente eletti. Siamo contrari a cene carbonare e massoniche dove uomini non eletti decidono il destino della Città soprattutto quando i commensali sono le stesse vecchie volpi che hanno ridotto il Paese come tutti lo possono vedere. C’è bisogno di aria nuova, di politici nuovi, anche di sindaci nuovi ed auspico che Barbet faccia le valigie e il Popolo apra la caccia alle volpi. Il decisionismo in politica è cosa buona perché responsabilizza chi governa, ma i cittadini – conclude Giovanna Ammaturo – non possono restare fantocci nelle mani di chi ha pretese per successione ereditaria o crede di aver costituito una ristretta oligarchia”.




Guidonia, la maggioranza grillina perde un pezzo storico. Zarro passa al Gruppo Misto: “La misura è colma”

GUIDONIA (RM) – Il Sindaco di Guidonia Montecelio, il pentastellato Michel Barbet, perde un pezzo della maggioranza: il consigliere e storico attivista Claudio Zarro. “La misura è colma, aderisco al gruppo misto”, spiega il diretto interessato nel lungo messaggio postato nella sua pagina Facebook. Una decisione, pesante, dovuta alla “reiterata mancanza di condivisione di scelte per la città, inopportuni personalismi e la totale assenza di ruoli e il rispetto degli stessi”. Dunque, il dado è tratto.

Dai malumori
nazionali a quelli locali il passo è breve. E se a livello nazionale si
cacciano i Senatori dissidenti, a detta dei probiviri, nei piani bassi sono gli
eletti nelle file grilline, al contrario, che sbattono la porta o minacciano di
farlo a stretto giro di posta. Come nel caso dei consiglieri di maggioranza del
Municipio XII che, entrati in rotta di
collisione con la Sindaca Raggi per
aver individuato la nuova discarica a Monte
Carnevale
, poco distante da Ponte
Galeria
, sono pronti a dare le dimissioni in massa qualora l’inquilina del
Campidoglio non riveda quella scelta. Segnali, questi, che se analizzati nell’insieme,
danno una visione completa sulla crisi che sta attraversando M5S. Tra l’altro
in continua discesa in termini di consensi elettorali.

Il Consigliere Zarro

Al Comune di
Guidonia l’ultimo strappo, dei tanti registrati nell’alveo pentastellato del
Lazio e in quella stessa Amministrazione, con l’uscita dalla maggioranza del
consigliere Zarro. “Otto anni di M5S buttati al vento”, esordisce rammaricato, “potrei,
come tantissimi miei colleghi nelle istituzioni, anche a livelli più alti,
comunicare semplicemente la mia fuoriuscita e la mia adesione al gruppo misto
in maniera scevra da spiegazioni. Ma non lo farò. No. Spiegherò per filo e per
segno i motivi, tutti, che mi hanno costretto a lasciare un gruppo di
sognatori, di persone utopiche, di gente perbene ma che ha perso di vista i
valori che li univa”.

“Qualcuno può pensare
che di questa scelta al sottoscritto non freghi nulla; eppure al sottoscritto
pesa e peserà qualsiasi momento di quello che sta per fare. In primis perché la mia vita per quasi 9
anni è stata scandita da infinite riunioni, gazebo, agorà e momenti di incontro
sul territorio locale, regionale e nazionale. In secondo luogo perché ho
condiviso per quasi un decennio con delle persone un sogno che non è possibile
e non si può raccontare umanamente in due righe. Chi mi conosce lo sa, e non
sputerò mai nel piatto dove ho mangiato per anni. Ma il piatto attuale ha un
sapore amaro e non si possono più mandare giù bocconi di questo tipo”.

La sua è una
posizione sentita, sofferente. Sottolinea: “quando ho iniziato questa
avventura, gli intenti volevano che in quanto rappresentante eletto all’interno
di un’istituzione, l’assise della terza città del Lazio, avremmo potuto
lavorare e portare avanti, seppur in tempi non celeri e con le difficoltà note,
una costruzione di città diversa, così come paventato all’interno del nostro
programma elettorale. Spesso invece, mi sono trovato a dover avallare scelte
non condivise e le posizioni difformi non avevano modo di esistere, neanche a
mo’ di critica costruttiva. Non è un giorno, bensì sono svariati mesi che si
reiterano queste dinamiche: poche persone, tra l’altro non sempre elette dai
cittadini, incidono sulle scelte e sulle linee politiche di questa maggioranza.
Non mi aspettavo tutto ciò e soprattutto non mi aspettavo di non poter
contribuire attivamente ai punti del programma che ci ha portato a vincere le
elezioni 2 anni e mezzo fa”.

il Sindaco Barbet alle prese con l’ennesima crisi

E ancora: “La
priorità era quella di orientare la nostra azione amministrativa verso una
profonda ristrutturazione di se stessa, un far riavvicinare i cittadini alle
istituzioni e far sentire il Comune come la casa di tutti. Dove?? Ma dove?? Abbiamo
perso 2 anni solo per fare una macrostruttura, il primo atto che si fa quando
una persona prende in carico un ente o un amministratore delegato un’azienda
degna di chiamarsi tale. Tantissimi uffici non ricevono né tramite il dirigente
né le p.o. d’area e la burocrazia che attanaglia il nostro Comune è aumentata,
non snellita, come auspicato. È aumentata l’esternalizzazione e non invertito
il trend tramite internalizzazione e formazioni dei dipendenti; gli unici
assessori che hanno provato a puntare su questi aspetti sono stati mandati via”.
Poi la bordata: “Abbiamo cambiato otto assessori nell’arco di 2 anni e mezzo, e
solo nell’area di cui sono presidente di commissione (commercio ed attività
produttive) si sono susseguiti i seguenti dirigenti: da Simoncini alla Piseddu,
a Nardi, all’interim della Pasquali, all’interim del Segretario Generale Livia
Lardo, alla Petricca ed ora al Dottor Lauro. Con quale faccia un amministratore
locale che intenda dare una progettualità alla sua azione legislativa può
andare in giro? Come possono esserci provvedimenti che vanno portati avanti e
che vedono cambiare sempre e comunque l’interlocutore di turno?”

“C’è bisogno
di dare una scossa”, prosegue il consigliere, “un qualcosa che faccia capire
che non siamo solo 1/16 della maggioranza, bensì un valore aggiunto da tenere
in considerazione. A chi mi chiederà le dimissioni dal mio ruolo, per far
entrare un mio successore all’interno del gruppo consiliare del MoVimento,
risponderò che non sono io ad esser mutato, ma è cambiato totalmente
l’atteggiamento del Sindaco e di come egli si approccia al rapporto col nostro
gruppo consiliare. Dimettermi per cosa? Per rispettare delle regole mai
rispettate da nessuno? Dove sono le assemblee pubbliche semestrali? Dove la
rendicontazione e la trasparenza di quei pochi nostri introiti dei gettoni di
presenza come consiglieri comunali, dove la rotazione del capogruppo
semestrale? Dove la pubblicazione del lavoro fatto sul portale delle liste
civiche del movimento E ancora: dov’è il rispetto (reale), di una meritocrazia
paventata solo a parole e mai realmente messa in pratica!? Sono stato il nono
consigliere per numero di preferenze nell’ultima tornata elettorale, eppure
nessuno si è mai arrogato o non mi è mai balenata per la testa la possibilità
di chiedere qualcosa in più o di diverso rispetto ai miei compagni di
avventura. Questo perché credevo ed ho creduto, sempre, che il valore di ognuno
di noi fosse uguale, sebbene i numeri dicessero altro”.

“Mi chiedo e
chiedo a coloro che leggono e leggeranno può un consigliere comunale venire a
conoscenza di un cambio del dirigente di riferimento da un articolo di
giornale, senza che nessuno gli abbia mai detto prima niente? No. Può avallare
scelte che prevedono l’assunzione a tempo indeterminato all’interno dell’ente
di persone prese da graduatorie di comuni limitrofi, senza che venga spiegata
la genesi e gli input che sottintendono a tutto ciò? Vogliamo parlare di chi c’è
all’interno di questa graduatoria? No, meglio stendere un velo pietoso. Può relazionarsi
all’interno di una maggioranza dove porre i problemi internamente, farlo
ripetutamente nel corso di quasi 3 anni, far uscire questi problemi anche
pubblicamente sperando che qualcosa cambi una volta per tutte, comporta come
conseguenza solo una richiesta di dimissioni dagli altri suoi colleghi? No, non
può.  Può in continuazione giustificare
in commissione le parole del Sindaco, che dichiarava ad ottobre 2018, con
l’apertura del sottopasso di Via Lucania, che il mercato di Villalba sarebbe stato
pronto una settimana dopo? Può, in continuazione, fare riunioni su riunioni con
lui, il Segretario Generale, il ViceSindaco ed il Presidente del Consiglio,
portando avanti soluzioni concordate nelle stesse e poi vedere quelle stesse
decisioni stravolte totalmente giorni dopo senza nessuna spiegazione? Può, in
continuazione, nelle riunioni di maggioranza vedere a precise domande, un muro
di gomma di non-risposte da parte del Sindaco, oppure un suo non alzare nemmeno
lo sguardo usando il cellulare fregandosene totalmente? No, non può”.

Il Consigliere
riferisce inoltri, con toni perentori, di essersi rifiutato di partecipare alle
riunioni della maggioranza da due mesi “perché erano un esercizio inutile e
sterile di perdita di tempo. Tolto alla famiglia ed a cose molto più
importanti, come la salute persa”. Poi si toglie altri sassolini dalle scarpe,
per non dire macigni. “Questa non è un’amministrazione a 5 stelle, questa è un
amministrazione Barbet, dove non c’è nulla di 5 stelle. Manca la condivisione,
la trasparenza, gli atti vengono tenuti nei cassetti e se si pongono delle
domande è un problema, perché più teste pensanti ci sono, più problematico è
governare. Qua siamo al silenzio-assenso di una maggioranza, dove la Giunta ed
altri attori non titolari a farlo (tranne sporadiche eccezioni) agiscono
autonomamente, bypassando totalmente la volontà politica della maggioranza,
anzi, gliela comunicano a cose fatte. Proseguirò il mio impegno di consigliere
comunale”, conclude, “nel gruppo misto, sperando che le persone che so esserci
in maggioranza e che la pensano come me, non abbiano il timore di rimandare o
di non esprimere ciò che pensano, o di seguire il sottoscritto in un percorso
arduo. Sono convinto che il tempo mi darà ragione e sono convinto che seppur a
fatica, questa è la scelta giusta, senza nessun calcolo, né politico, né di
sorta”.




Guidonia, nomadi insediati nella zona industriale. Ammaturo (Fdi): “Che ne è stato delle promesse con selfie del vice sindaco?”

Non si contano più i camminanti che stanziano abusivamente al Pip di Guidonia Montecelio.
Le leggi, il controllo e la sicurezza del territorio sembrano essere lontane dal vocabolario della giunta M5S di Barbet.

Da due anni monitoriamo il campo abusivo nomadi insediato nell’area industriale Pip a ridosso della Tiburtina tra l’Albuccione e Setteville- conferma Giovanna Ammaturo consigliere di Fratelli d’Italia al comune di Guidonia Montecelio.

Un anno fa contestammo con video e foto mostrando la zona completamente occupata mentre il vice sindaco Russo annunciava con i selfie lo sgombero.

Russo è anche assessore alla Legalità, Commercio e Sviluppo economico e disse: “Ammaturo alimenta odio, lavoriamo per l’integrazione. Stai serena, trovo le parole della consigliera del tutto prive di buonsenso. I camminanti sono cittadini italiani a tutti gli effetti. E questa amministrazione comunale ha grande senso di responsabilità cercando di offrire loro un percorso di integrazione. Stiamo lavorando per risolvere il problema rispettando le regole e le normative vigenti”.

Dopo due anni stiamo ancora così, anzi peggio. Se le roulotte e caravan erano una decina oggi sono oltre 150. Se prima i cumuli di immondizia gettati alla rinfusa erano tanti oggi l’area è totalmente da
bonificare.

È inqualificabile che centinaia di persone utilizzino i terreni come vespasiani a cielo aperto. Nel frattempo le betoniere usate per erigere nuovi capannoni debbono fare zig zag tra bucato steso e bimbi che giocano a palla in mezzo alla strada.

Opifici che dovrebbero essere molto cari all’assessore per specifica delega in quanto da lì si ridistribuisce la ricchezza per chi ha la fortuna di lavorare oltre le capacità manageriali e professionali dei dipendenti stanno lontano
anni luce da Russo.

Terreni intersecati da strade appena bitumate dove si affacciano aziende
che vengono visitate da delegazioni commerciali di tutti i Paesi in considerazione delle potenzialità.

Al M5S sta bene che industrie, capacità di marketing e insediamenti nomadi coesistano? A me, quanto alla totalità delle aziende che sono sotto scacco, o definirei un paradosso.

Finalmente anche altri consiglieri d’opposizione sebbene radicati su posizioni meno decisioniste iniziano adesso a comprendere il danno sociale economico e d’immagine che crea questa convivenza.
Esistono interrogazioni fatte al sindaco Barbet da settembre 2017 nel merito in cui si richiamava anche l’inadempienza dello Statuto e degli obblighi del primo cittadino nei confronti della Comunità che deve essere assicurata ed in cui si deve promuovere lo sviluppo sociale ed economico. Ma con il signor Barbet come ha sottoscritto che per diventare sindaco ha speso duecento euro e poi paga 54.000 euro per il comunicatore e 12.000 euro per il portavoce, con le casse del Comune, c’è solo imbarazzo. Anche a suggerirgli, come abbiamo fatto, di rivolgersi al Comitato Provinciale per l’ordine e la pubblica sicurezza evitando che il vice sindaco faccia selfie che non hanno seguito e riferisca di andare dal Prefetto gonfiando le aspettative di una cittadinanza che adesso stenta a credere agli slogan fini a se stessi.
È urgente intervenire perché gli stanziamenti abusivi sono vietati dalle leggi e per controllare chi e perché ha scelto questa zona a ridosso di centinaia di aziende manifatturiere e di stoccaggio di merci di vario genere
con le naturali apprensioni degli imprenditori e dei 2.500 dipendenti. Il controllo del territorio rientra tra i compiti dell’Amministrazione Barbet il cui fine è anche di garantire la sicurezza alla Comunità e se non buone almeno discrete condizioni igienico sanitarie. Anche per verificare se usufruiscono del reddito di cittadinanza”.

IL CONSIGLIERE di FRATELLI D’ITALIA

Giovanna Ammaturo




Guidonia commemora il generale Guidoni

Uno scienziato, un ufficiale un pioniere unico

Il generale Alessandro Guidoni eponimo della Città di Guidonia Montecelio sarà commemorato sabato 27 aprile alle ore 11.00 in via Roma al Monumento che ne ricorda il punto in cui il 27 aprile 1928 perì mentre provava il paracadute sperimentale Freri. Uno scienziato, un ufficiale un pioniere a dir poco unico. Quel salto con il paracadute, da nessuno
ordinato, fu la dimostrazione di quanto fosse vicino agli aviatori che lo avrebbero utilizzato.
Guidoni fu un eclettico prezioso: fu ingegnere navale, aeronautico e ferroviario. Ideò strumenti bellici ma anche la littorina e l’aliscafo, hangar aeronavali e elicotteri. Della commemorazione se ne è fatta carico l’Associazione Sportiva Dilettantistica “Alessandro Guidoni” che da nove anni cura la manifestazione con il patrocinio del Comune con il
Presidente Sirio Veroli e l’intero Direttivo unitamente al consigliere comunale di Fratelli d’Italia Giovanna Ammaturo. Saranno presenti il vice Presidente della Camera On. Fabio Rampelli, il Capogruppo alla Regione di FdI nonché candidato all’Europarlamento Fabrizio Ghera, l’On. Chiara Colosimo, il Signor Sindaco di Guidonia Montecelio Michel Barbet
unitamente agli Assessori e Consiglieri. Presente l’Associazione Arma Aeronautica, l’Associazione Paracadutisti d’Italia, AVIS Tivoli e le Guardie Ambientali d’Italia Sez. Roma Est. Sarà deposta una corona d’alloro e lette alcune pagine del libro sul generale elaborato dal Consigliere Ammaturo nel 2002 per avere cognizione della storia di un uomo che ha contribuito all’aeronautica nel mondo per far sentire ancora di più orgogliosi i cittadini di Guidonia Montecelio

IL CONSIGLIERE di FRATELLI D’ITALIA

Giovanna Ammaturo




Guidonia Montecelio, Ammaturo inaugura la sede di Fratelli d’Italia. Rampelli: “La città soffre per una identità stravolta dalla crescita convulsa”

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Giovanna Ammaturo ha inaugurato ufficialmente il circolo FdI di Guidonia Montecelio, in via Alessandro Guidoni 14 in pieno centro cittadino.

Una cerimonia inaugurale che ha visto partecipazione da parte di molti simpatizzanti e sostenitori del partito della Meloni

Presenti il vice presidente della camera On. Fabio Rampelli, gli Onorevoli regionali Fabrizio Ghera e Chiara Colosimo, il sindaco di Palombara Sabina Alessandro Palombi nonché vice coordinatore provinciale di Roma, Mario Pozzi coordinatore della Città, il presidente del circolo Oscar Orrei unitamente a dirigenti.

Una iniziativa attesa in una atmosfera serena e di grande interesse, per il carattere e i risultati del consigliere Ammaturo che nei quasi due anni di opposizione all’Amministrazione Barbet M5S ha dimostrato come i valori e gli interessi reali e concreti dei cittadini non possono essere ancora disattesi.

Molto articolati gli interventi dei vertici apicali di FdI intervenuti

Rampelli ha sottolineato l’importanza di Guidonia Montecelio che da Città di Fondazione soffre per una identità stravolta dalla crescita convulsa. La mancanza di ascolto delle categorie più deboli è al contrario uno dei punti della passione politica di FdI che da sempre si dimostra collaborativo e con pervicacia mette grinta e passione per l’interesse delle Comunità. Occorre essere portatori di un progetto politico basato anche sulle esperienze di vita. Tutti gli uomini e donne che si affacciano con FdI riescono ad apprezzare la specificità territoriale e il gusto di vivere in una dimensione locale. Vale per Guidonia e per tutti i 121 Comuni della Provincia. Infine sulle imminenti elezioni europee Rampelli ha sottolineato il disegno politico della Meloni: noi di FdI non attacchiamo l’Europa ma ci battiamo per rifondare, per spazzare via gli eurocrati e i burocrati che dominano. Sarebbe auspicabile che le stelle gialle nella bandiera europea fossero sostituite dalle bandiere nazionali per portare l’identità di ognuno senza massificare.

La On. Colosimo ha sottolineato come in Regione Lazio, FdI sia l’unica opposizione mentre il presidente Zingaretti ha chiuso 16 ospedali e licenziato 1.600 persone e la sanità pubblica è collassata.

L’On. Ghera ha sottolineato le capacità di sponsorizzazione di Zingaretti nella cinematografia ma di lavoro e occupazione non c’è traccia mentre insieme alla Raggi non si siedono senza litigare ad un tavolo di lavoro sul tema rifiuti. Nulla ancora sulle cave che è un problema sollevato proprio dal M5S di Guidonia per le note vicende.

Palombi ha ricordato i fasti della pineta di Guidonia centro oggi rasa al suolo senza alternative da parte di un M5S che non ha progetti, avverso un Popolo che vuole essere protagonista del proprio futuro.

Pozzi ha sottolineato come il lavoro sul territorio inizia dalla ricostruzione del Circolo operato dall’Ammaturo mentre il Partito è aperto a uomini e donne che vogliono fare grande la Città che è ancora di più martoriata dal governo centrale oltre che locale.




Guidonia Montecelio, Giovanna Ammaturo aderisce a FdI: una perdita importante per la Lega

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – Il Consigliere Comunale a Guidonia Montecelio Giovanna Ammaturo, eletta nelle file della Lega, ha aderito a Fratelli d’Italia. Ammaturo, sempre in prima linea nel portare avanti una opposizione concreta nei confronti del governo pentastellato a guida del sindaco Michel Barbet, lo scorso mese di settembre era stata nominata dall’Onorevole Francesco Zicchieri, coordinatore della Lega per la Regione Lazio, responsabile Enti Locali per la Provincia di Roma – Valle dell’Aniene. Un riconoscimento per l’attività politica costruttiva di Ammaturo che alle scorse comunali portò per la prima volta la Lega da 40 voti del 2014 a 2800 per arrivare ad oltre 16mila voti alle ultime elezioni nazionali di marzo 2018 facendo assurgere la Lega al secondo partito della Città.

Una scelta condivisa

Giovanna Ammaturo ha dunque costituito il neo gruppo FdI nel Consiglio comunale di Guidonia Montecelio condividendo la scelta con una squadra motivata di amici e sostenitori con cui da diverso tempo “ci si interrogava – ha detto il neo consigliere di Fratelli d’Italia – non riuscendo a ritrovarsi sulle linee politiche nazionali e sul modificato profilo regionale della Lega, in cui è stata eletta nel giugno del 2017, che si è involuto in un enorme buco nero che inghiotte il consenso ed il merito altrui con esiti che alla fine determinano le ovvie conseguenze”.

Una perdita importante per il partito di Salvini

Una perdita sicuramente importante per la Lega di Salvini che per la prima volta nella terza città del Lazio grazie a Giovanna Ammaturo, riuscì a collocare nella massima assise comunale, un consigliere con l’invidiabile percentuale de 8,9%. Risultato ancora oggi imbattuto tra tutti i 121 Comuni della Provincia di Roma. E in questo periodo leghista Ammaturo ha collezionato115 interrogazioni e 3 denunce: “La sintesi di tantissime ore trascorse – ha detto Ammaturo – per rispondere ai bisogni dei cittadini e della intera Comunità. Ho ritrovato in Fratelli d’Italia – ha concluso Giovanna Ammaturo – un più autentico profilo politico, lo stesso che ha caratterizzato le priorità del mio impegno. In Fratelli d’Italia c’è entusiasmo, autonomia, equità sociale, grande tradizione e voglia di guardare al futuro con attenzione alla meritocrazia e lavoro. Elementi che si traducono con civiltà e rispetto del mandato ricevuto dai tremila elettori a cui rinnoviamo il giuramento di fede e difendere la comunità al di sopra degli interessi personali”.




Guidonia Montecelio, cittadino chiede spiegazioni e l’addetta comunale chiama i carabinieri. Ammaturo (Lega): ne faremo un caso nazionale

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – “La storia di Luciano M. è un caso nazionale” ha detto il consigliere comunale Giovanna Ammaturo della Lega. Dallo scorso gennaio attende la licenza e anzichè dare spiegazioni sul ritardo si chiama l’Arma dei carabinieri.

Da gennaio 2018 è in attesa della reintestazione della licenza di commercio ambulante dal comune di Guidonia Montecelio

A luglio, Luciano, per due volte aveva provato a ritirarla ma l’impiegata era assente per ferie, anzi la responsabile architetto Piseddu, lo aveva anche informato che benché dirigente “non poteva aprire il computer”. Oggi, giorno di apertura al pubblico, Luciano è ritornato per avere ragione del buonsenso e sono arrivati i Carabinieri.

La storia di Luciano M. è semplice: il commerciante ha avuto il torto di affittare la sua licenza per motivi di famiglia, con tanto di contratto notarile, ufficio del registro e regolari comunicazioni. L’affittuario non ha pagato l’occupazione ed il signor Luciano se ne è fatto carico. In pratica ha pagato per l’anno 2016-17 e 2018 la quota annuale di occupazione pari a 400 euro. Da gennaio riavutosi dallo stato di malattia ha voluto riprendere in proprio l’attività. C’è un però, dopo 20 giorni mancanti al mercato si perde il diritto del posto anche se la licenza era in affido temporaneo. All’ufficio commercio gli sono state richieste le debite giustificazioni che immediatamente rapportate sono state inviate per competenza alla Polizia Municipale. Da quest’Ufficio con nota ufficiale si è informato il signor Luciano e l’ufficio Commercio che le giustificazioni erano più che esaustive. Nel frattempo l’Ufficio finanze “vista la concessione n° 27 del 8 febbraio 2018” informava di pagare la Cosap e la Tarig per l’anno 2018 che il commerciante aveva pagato.

Ma l’autorizzazione non può essere ancora rilasciata perché? Questo aveva in mente il signor Luciano quando è andato all’ufficio Commercio e l’addetta anzichè mettere per iscritto, come richiesto le motivazioni, ha chiamato i Carabinieri.

Era presente la consigliera della Lega Giovanna Ammaturo per confortare un cittadino da presunti abusi burocratici

“Oltre ad aver già pagato la tassa annuale, – dichiara Ammaturo – Luciano è costretto a pagare quella giornaliera di 24 euro, ogni volta che apre il suo banco. Soldi che difficilmente riprenderà e che sono tanti per una persona ancora in convalescenza costretta a lavorare perché in famiglia non esistono altri redditi. Luciano – prosegue la consigliera della Lega –  ha tutto il diritto di chiedere le motivazioni scritte di tanto ritardo. Mi sembra di aver capito che l’addetta abbia chiesto solo verbalmente alla Polizia Municipale la copia del registro delle assenze degli ambulanti regolarmente annotato delle giustificazioni sebbene abbia già in mano una nota ufficiale di assenso positivo. Queste sono solo questioni burocratiche che non tengono in alcun conto dei diritti dei cittadini. Ho sentito anche il sindacalista Gibellini, responsabile di zona della Confcommercio e quello di Luciano sarà il primo caso da discutere alla prima riunione di settembre. Lo faremo diventare un caso nazionale. La burocrazia deve cessare oltremodo se trasforma in repressione e va oltre ogni ragionevole buonsenso. Come la telefonata fatta ai Carabinieri dall’addetta anzichè dare le spiegazioni richieste ad un cittadino. Disturbare i Carabinieri, che ringrazio per l’attenzione prestata, per simili casi mi sembra una offesa per chi porta la divisa. Oltremodo nessuno inveiva, diceva parolacce, spaccava suppellettili o peggio: voleva soltanto che fosse messo per iscritto ciò che si presuppone manchi ad una pratica. Dietro il numero di una pratica ci sono persone e esigenze primarie. Non ringrazio l’assessore competente e vice sindaco Russo che al telefono mi aveva assicurato che era Montecelio, 3 km, e che sarebbe subito intervenuto per aiutare un cittadino in difficoltà burocratiche. Non è così che si agevola il commercio già tanto depauperato.”

 




Roma, droga e telefoni nel carcere di Rebibbia: La Procura chiude il cerchio su 10 persone

 

Red. Cronaca


GUIDONIA (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo e della Sezione di polizia giudiziaria della Procura di Tivoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza che dispone misure cautelari nei confronti di dieci persone (5 custodie cautelari in carcere, 4 arresti domiciliari e un divieto di dimora nel Comune di Roma), emessa dal GIP del Tribunale di Tivoli, su richiesta della locale Procura della Repubblica, per detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, estorsione e violazione degli obblighi in materia di sorveglianza speciale.


Nello stesso contesto operativo, su disposizione della Procura della Repubblica di Tivoli, sono state eseguite numerose perquisizioni nei comuni di Guidonia Montecelio, Fonte Nuova, Mentana e nei quartieri romani di Settecamini, San Basilio e presso il carcere di Rebibbia. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Tivoli, ha avuto inizio lo scorso mese di marzo, a seguito dell’arresto in flagranza di un giovane, trovato in possesso, a Fonte Nuova, di 500 g di hashish. I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di individuare un gruppo di persone che, rifornite periodicamente da una persona con gravi precedenti penali  originaria del quartiere romano di San Basilio, organizzavano e gestivano, sia direttamente che avvalendosi di collaboratori, lo spaccio di droga, prevalentemente hashish e cocaina, nelle zone di Fonte Nuova (Santa Lucia e Tor Lupara) e Mentana.

 

Le complesse indagini – condotte attraverso le intercettazioni telefoniche, l'installazione di telecamere nella pubblica via ed i numerosi servizi di pedinamento – hanno consentito negli scorsi mesi di eseguire dodici arresti in flagranza (che, dunque, si aggiungono alle 10 misure cautelari eseguite oggi) e di sequestrare oltre 35 kg di hashish nonché rilevanti quantitativi di cocaina e marijuana. Sono state, inoltre, accertate consegne di sostanze stupefacenti nel carcere di Roma Rebibbia, eseguite approfittando dei colloqui dei familiari con i detenuti, alcuni dei quali precedentemente tratti in arresto nel corso dell'odierna indagine. E’ stato accertato, infatti, che alcuni detenuti, in diverse occasioni, utilizzavano clandestinamente un telefono cellulare per  ordinare la droga all’esterno.


È stata, dunque, disposta una perquisizione all'interno della Casa Circondariale, al fine di rintracciare il telefono cellulare utilizzato per le comunicazioni illecite. Ancora una volta, l'impegno delle forze di polizia giudiziaria, specificamente dell’Arma dei Carabinieri, coordinate della Procura della Repubblica ha consentito di intervenire su un pericoloso sistema criminale, con l’arresto di numerose persone per le quali il Giudice per le Indagini Preliminari ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati contestati, con sequestri di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente destinata alla vendita.