Italicum: strappo del M5S

 

di Paolino Canzoneri

 

Alla vigilia del voto delle mozioni sulla legge elettorale a Montecitorio il M5S tira un colpo basso proponendo una totale bocciatura dell' Italicum dopo il rinvio da parte della Consulta dell'udienza sull'italicum prevista per il prossimo 4 Ottobre. Appare evidente una repentina inversione di marcia del Movimento che all'indomani della vittoria di Virginia Raggi a Sindaco di Roma aveva attenuato se non escluso l'emergenza di cambiamento della legge elettorale; Il vice presidente della Camera Di Maio stesso aveva affermato a fine Giugno che non era di certo una priorità del Movimento.

Ad oggi con le evidenti difficoltà della giunta del Campidoglio, il Movimento ha depositato una mozione che accellera l'approvazione da parte della Camera di una nuova legge elettorale con formula proporzionale che è stata letta come una sorta di aggiornamento del "Democratellum" del 2014  frutto di una solita consultazione online ottenuta con la partecipazione e adesione di oltre 30mila iscritti al Movimentoche che mira all'introduzione di un sistema proporzionale stavolta con preferenze e un voto di penalizzazione teso ad eliminare dalla lista un candidato senza premio di maggioranza.

Ancora più aspra appare l'affermazione dei deputati della commissione Affari costituzionali, ai giornalisti il pentastellato Nuti afferma con determinazione: "Pensiamo che questa legge elettorale Italicum vada abolita e non modificata. I partiti anzicchè fare una legge che permetta ai cittadini di votare direttamente i propri rappresentanti senza intermediazione dei partiti fanno questo tipo di leggi "vergogna" e dovrebbero invece pensare ad abbassare le tasse e ridurre gli sprechi".

La voce degli altri deputati si leva concorde e usa toni altrettanto decisi: "L'Italicum va cancellato tout court in quanto non è una legge migliorabile perchè è antidemocratica e incostituzionale. Il governo Renzi sembra composto da un gruppo di dilettanti allo sbaraglio perchè non è stato neanche in grado di scrivere una buona legge elettorale, dopo la bocciatura del Porcellum da parte della Consulta. Non ci piace l'Italicum, a prescindere dal fatto che possa farci vincere le elezioni o meno, perchè a noi sta di più a cuore l'interesse dei cittadini, che devono essere adeguatamente rappresentati in Parlamento sia alla Camera che al Senato".

Il nostro presidente del Consiglio non ha fatto attendere una sua replica e con un certo rammarico ha risposto alla mossa inattesa del Movimento e alle dichiarazione dei deputati: "Noi siamo totalmente disponibili a cambiare, per il Movimento il ballottaggio è antidemocratico, non credo che le sindache Chiara Appendino e Virginia Raggi siano d'accordo, sennò non sarebbero state elette. Ora aspettiamo Silvio Berlusconi e Matteo Salvini così tutte le posizioni sono in campo e poi faremo le modifiche. Cambiare la legge elettorale prima del referendum? La discussione parlamentare viene gestita dal Parlamento; Il governo ha data massima disponibilità, ma tocca al Parlamento decidere. Il referendum non riguarda la legge elettorale e questo la Consulta lo ha chiarito". Oggi il gran giorno di una votazione che impegnerà il Parlamento in una sorta di spiegazione delle proprie forze e si ascolteranno le richieste dei pentastellati che vedono una proporzionale con preferenze e circoscrizioni medio-piccole che garantiscono sia una certa vicinanza fra l'elettore e chi lo rappresenta che una maggiore vicinanza fra forze politiche di diversa entità e robustezza. Le altre forze politiche del centrodestra Forza Italia e Lega non intendono interferire al momento: "Non togliamo le castagne del fuoco del premier". Roberto Calderoli aggiunge: "A questo punto i motivi per votare no al referendum restano tutti, anzi si rafforzano, perché resta sul tavolo il pericolo rappresentato dal combinato disposto tra questa legge elettorale e la riforma costituzionale che, in questo modo, ci porterebbero verso una deriva autoritaria, verso un regime a cui i cittadini si opporranno votando per il no".

Di parere concorde anche il senatore Gaetano Quagliarello. Laconico commento del premier che impegnato all'ONU commenta:"Avverto una certa sproporzione tra le grandi questioni che riguardano il futuro dei cittadini, gli investimenti sulla crescita, la ricerca, in discussione all'Onu, e le piccole vicende quotidiane che tanto appassionano più la classe politica che i cittadini, le regole del gioco su chi andrà in Parlamento la prossima volta".




Bufera M5S: Vaticano punta il dito "Capitale all'abbandono"

 
di Angelo Barraco
 
 
Roma – Il Movimento Cinque Stelle si trova in balia di un vertiginoso crollo che sta piegando in due tutte le sicurezze che reggevano il gruppo, dettate da un’innata quanto ingenua inconsapevolezza che vigeva tra i pentastellati,  sempre animati da un’autorevole e convincente senso di rinnovamento sociale che albergava nelle loro menti, ma concretamente sgretolato con l’applicazione del potere amministrativo. Ma la poltrona di Roma, tanto ambita da molti, ha riservato delle inaspettate sorprese e la visione prospettica iniziale, fatta di trasparenza che tanto veniva elogiata nei comizi è diventata un lontano ricordo.

La giunta Raggi si trova in balia di un riassestamento dell’organico interno, ma questo forse è il male minore poiché c’è un’indagine in corso che vede coinvolta l’assessore Paola Muraro, accusata della violazione di norme ambientali. Ma non finisce qui, spunta anche una lettera esclusiva pubblicata dal Messaggero.it scritta da Paola Taverna a Luigi Di Maio datata 5 agosto in cui viene dato avviso in merito alle indagini in corso nei confronti di Paola Muraro. Paola Taverna chiede a Di Maio di condividere questa missiva con il resto dei componenti del direttorio nazionale, loro però hanno riferito di non essere stati informati. Una concatenazione di eventi che sembra non volersi arrestare. Adesso entra a gamba tesa anche L’Osservatore Romano, il giornale della santa sede, che punta il dito sulla giunta Raggi “a Roma è bastato un breve temporale di fine estate per allagare e paralizzare molti quartieri. Nella capitale, a riprova dello stato di abbandono in cui per certi aspetti versa la città, pochi minuti di pioggia sono bastati per provocare la caduta di numerosi alberi, danneggiando alcune automobili e mettendo a serio rischio l'incolumità dei cittadini. Molte strade, soprattutto nei quartieri meridionali, sono state letteralmente allagate a causa della mancata pulizia, ormai cronica, delle caditoie” . Malgrado vi sia la libertà di espressione e di stampa, bisogna comunque sottolineate che l’articolo 7 comma 1 della Costituzione Italiana sottolinea “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”. 

Si apprende inoltre che la Raggi non andrà all’appuntamento in Vaticano, in aula Paolo VI, per il Festival di Azione Cattolica “A noi la parola” dove era stata invitata dal segretario di Stato Pietro Parolin. La Sindaca starebbe vagliando mestamente quattordici curriculum per relegare l’incarico di Assessore al Bilancio. Il nome di Ugo Marchetti, generale di Guardia di Finanza, sarebbe stato escluso, nome proposto –dicono alcuni- da Raffaele Marra. Emergono altri nomi dal toto-Raggi, come quello di Daniela Morgante, Antonio Carmine Lacetra, Alessandro Pantoni, Saverio Canepa, Massimo Zaccardelli, Nino Galloni e Lucrezia Reichlin. Anche se quest’ultima ha precisato di non aver ricevuto alcun contatto e qualora lo ricevesse, non sarebbe “in ogni caso interessata a considerare l'incarico”. La Raggi deve anche scegliere il vertice dell’Ama (azienda dei rifiuti), il dg dell’azienda dei trasporti. Per quanto riguarda la questione Muraro, potrebbe essere sentita la settimana prossima dai pm. Intanto Giancarlo Cancelleri, lancia sul blog di Beppe Grillo la kermesse nazionale del M5S con il seguente messaggio “Il 24 e il 25 settembre, c'è un appuntamento al quale non potete mancare: al Foro Italico, nella bellissima città di Palermo, il Movimento 5 Stelle organizza un momento di discussione con i cittadini e gli attivisti. Ci saranno i parlamentari europei e quelli nazionali, i consiglieri regionali e comunali, oltre a tutti i nostri sindaci. Ci saranno anche esperti internazionali con cui parleremo di temi importanti. Ci sarà spazio pure per il divertimento, con aree di ristoro e artisti che ci allieteranno con la loro musica. In poche parole, tutto quanto serve a disegnare la nostra idea di Italia a 5 Stelle, fatta di persone, d'idee, di problemi, ma anche di soluzioni”. Ma il movimento è ancora sotto la luce dei riflettori per la questione Olimpiadi di Roma 2024 e Grillo, dopo aver bocciato il tanto atteso evento, ha scritto al Corriere della Sera “Non siamo perfetti ma non ci arrendiamo” aggiungendo che “C'è chi ribadisce che io sono un criminale per un reato colposo: mi fa male, mi ferisce sempre, tutte le volte. Ma interessano finte ricostruzioni di discussioni fra me e Di Battista e fra lui e Raggi ecc. ecc.? Allora mi è venuto un sospetto: molta gente vuole la perfezione”. Grillo lancia intanto il No alle Olimpiadi su Twitter e sul suo blog, a firma di Elio Lannutti in cui precisa “le Olimpiadi o i mondiali, possono essere funzionali alle classi politiche ed economiche per appagare il delirio di onnipotenza di immarcescibili saltimbanchi e molti affari per gli imprenditori. i Giochi spesso vengono utilizzati per ipotecare il futuro dei giovani gonfiati di debiti e come potenti armi di distrazione di massa, con la finalità di offrire con lo spettacolo, ripreso in mondovisione da mass media e Tv che ne finanziano una minima parte dei costi, effimeri sollievi a condizioni economiche e sociali delle famiglie, che potrebbero essere momentaneamente appagate con le medaglie, prima di finanziare con le loro fatiche, i costosi apparati pubblici”. Il Premier Renzi alza la voce in merito alla questione Olimpiadi “Dicono di no alle Olimpiadi a Roma perché qualcuno potrebbe rubare ma un Paese serio è quello che se qualcuno ruba lo arrestano, non quello dove si arrestano le grandi opere”.



Bufera M5S: caso Muraro, l'email a Di Maio che dal palco di Nettuno si difende. E la Raggi non cede

di Angelo Barraco

Roma – Il Movimento Cinque Stelle è stato investito da una bufera che sembra non volersi placare, poichè dopo gli scandali che riguardano gli spostamenti dell’organico interno con relativo riassestamento e l’indagine che vede coinvolta l’assessore Paola Muraro, con l’accusa della violazione di norme ambientali, spunta una lettera esclusiva pubblicata dal Messaggero.it scritta da Paola Taverna a Luigi Di Maio datata 5 agosto in cui viene dato avviso in merito alle indagini in corso nei confronti di Paola Muraro. Paola Taverna chiede a Di Maio di condividere questa missiva con il resto dei componenti del direttorio nazionale, loro però hanno riferito di non essere stati informati. La missiva riporta il seguente testo:
 
“Caro Luigi, a scopo informativo ti scrivo questa mail a nome e per conto di tutto lo staff romano, certa che tu riferirai opportunamente agli altri colleghi del direttorio nazionale. A seguito della riunione odierna (05/08/2016) con gli altri membri dello staff è emerso quanto segue: 1) Questione nomine del Gabinetto: al momento non abbiamo ancora ricevuto comunicazione certa dei nomi che comporranno lo staff del Sindaco, nonostante le mie ripetute richieste. Raffaele Marra risulta ancora essere Vicecapo di Gabinetto, nonostante le nostre reiterate e decise richieste affinchè sia rimosso senza indugio da tale incarico. Ci preme sottolineare, inoltre, che da varie fonti giornalistiche ci pervengono segnalazioni documentate in merito alla insussistenza della qualifica di dirigente pubblico, stante una serie di provvedimenti giurisdizionali che avrebbero annullato la validità della nomina. Se questa tesi dovesse essere confermata, tale fatto dimostrerebbe inequivocabilmente l'impossibilità di poter svolgere tale ruolo il rischio di danno erariale e, aggiungiamo, sarebbe fonte di una situazione di insostenibile imbarazzo per il Movimento. Ribadiamo quindi il nostro parere già più volte espresso al Sindaco circa la necessità che venga immediatamente rimosso.
 
2) Questione rifiuti: come sai la situazione attuale è assolutamente delicata. Sempre da diverse fonti giornalistiche ci pervengono notizie circa l'imminente notifica di un avviso di garanzia all'assessore in questione per un'ipotesi di reato consistente in violazioni procedurali di verifica e controllo prescritte da TU ambiente per il trattamento dei rifiuti (circola la voce che possa trattarsi di truffa). Assessore in ogni caso già indagata secondo quanto risulta dalla visura ex art. 335 cpp. Allo stato attuale non possiamo escludere ulteriori evoluzioni dell'indagine che portino a contestazioni di maggiore gravità. Su questo punto ci consulteremo ulteriormente a stretto giro con il capo di Gabinetto al fine di definire meglio i contorni della vicenda e di valutare le opportune iniziative da intraprendere per salvaguardare l'immagine del Sindaco e dell'intero Movimento”.
 
Ieri, 7 settembre, I Cinque Stelle hanno scelto Nettuno per il loro vertice in merito alle vicende che stanno travolgendo il Comune di Roma. Una location strategica, nei pressi del luogo in cui Beppe Grillo tiene il suo spettacolo, ma anche perché hanno voluto scegliere un luogo defilato rispetto alla splendida cornice del Circeo e Fregene. Nettuno è importante perchè alla guida c’è il penta stellato Angelo Casto, l’ex vicequestore che alle comunali ha vinto con 69,06%. Di Maio è salito sul palco e ha parlato proprio dell’email sopracitata “Ho commesso un errore. Ho sottovalutato” riferendosi al contenuto dell’email che ha ricevuto. Ha aggiunto inoltre che “Non l'ho detto a Roberto, Carla, Carlo, Alessandro, l'ho sottovalutata e sono qui a dirvelo negli occhi”. Beppe Grillo è salito sul palco ringraziando “il direttorio che ha protetto Virginia Raggi. Andrà avanti, e noi vigileremo. Stiamo sfondando un sistema che era in piedi da 50 anni, che ci crediate o no", ha detto ancora il leader M5s, che ha concluso: "Andate a fanc… tutti!”, aggiungendo inoltre che “Raggi sta reggendo benissimo. Virginia andrà avanti. Sta attraversando una cosa che non auguro a nessuno, molto dura anche da un punto di vista psicologico, ma lei sta reggendo benissimo” e  che “Virginia è come il primo sindaco negro nel 1968 nel Mississipi”. Ha inoltre ringraziato i ragazzi del direttorio e la Sindaca “Poi le palle le dovete tirare fuori voi. La domanda che dovete farvi è: mi riguarda questa cosa? Se la risposta è sì, allora diventate voi sindaci del territorio, proteggetelo! Oggi la più grande forma di politica è dire di no”. Ha parlato della reazione al sistema, dicendo che “e' una cosa bellissima. E' una meraviglia. Siamo entrati nella superfetazione della merda cosmica”. Grillo non ha incontrato la Raggi a Roma ma ha preferito piuttosto parlare telefonicamente con la Sindaca sul caso Muraro, lei avrebbe ribadito di essere in attesa di leggere le carte e poi prenderà una decisione. In un’intervista sul Blog di Grillo la Sindaca ha dichiarato che “Lo dico chiaro a tutti: saranno i pm a decidere se c'è una ipotesi di reato o si va verso una richiesta di archiviazione. Non i partiti o qualche giornale. Intanto, l'assessore deve continuare ad impegnarsi per ripulire la città. E si metta fine alle polemiche”. Un altro nome finito nell’occhio del ciclone è quello di Salvatore Romeo, a lui dovrebbe essere ridotto lo stipendio. La Raggi da riferito “Non è passato giorno senza che ci sia un attacco, un'accusa. Io ho le spalle larghe e non ho paura. Voglio migliorare Roma Sono stati giorni e notti di lavoro senza sosta – scrive ancora – mi sto dedicando anima e corpo alla città. Siamo dei cittadini chiamati a ricostruire dopo 30 anni di cancrena di un sistema politico corrotto”. 



M5S: IL "VAFFA" DI DALL'OSSO A GASPARRI DIVENTA VIRALE IN RETE

Redazione

Diventa virale in Rete il 'vaffà del deputato M5S Matteo Dell'Osso, affetto da sclerosi multipla, al vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (Fi), sotto accusa per aver parlato di 'handicappato day' ai microfoni delle Iene, durante un'intervista in cui l'azzurro difendeva l'appuntamento del Family day al Circo Massimo. «L'utilizzo, peraltro fuori dal tempo – ha tuonato il deputato grillino in Aula – del termine handicappato come insulto, è deplorevole e schifoso per qualsiasi cittadino, figuriamoci per chi ha un ruolo pubblico. Gasparri deve dimettersi dall'alta carica che ricopre e, direi, ritirarsi per sempre dalla politica. Io in quanto handicappato avrò le mie disabilità, ma le assicuro che sono capace di mandare Gasparri a fan culo», ha detto Dall'Osso richiamato dalla presidenza tra gli applausi dei colleghi. A seguito del suo intervento, sui social network è iniziato a girare l'hashtag #GasparriRitirati, entrato ben presto nel trending topic di Twitter. L'intervento di Dall'Osso è stato rilanciato anche da La Cosa, la web tv del M5S.




RENZI ALL'ATTACCO: "M5S FA OPPOSIZIONE SOLO A TELECAMERE ACCESE"

Redazione

La ripresa, ma anche l'opposizione a cinque stelle "solo in favore delle telecamere" e la questione banche. Il premier Matteo Renzi interviene a tutto campo alla trasmissione 'L'Arena' di Massimo Giletti.

Nel 2016, faremo più dell'1,5% – "Il 2015 si chiude meglio del 2014 ma non sono ancora soddisfatto. I segnali di ripresa ci sono ma ci vuole tempo. L'Italia è come se fosse guarita ma ancora non sta bene. Nel 2016 tutti i segnali dicono che andremo ancora meglio: faremo più dell'1,5% sul Pil, ma l'importante è che ci credano gli italiani, è tutto nelle nostre mani".

M5s fa opposizione solo in favore di telecamere – "La legge di stabilità è stata approvata alle 2.58 di stanotte e i 5 Stelle non erano in Aula perché purtroppo fanno un'opposizione che regge fino a che sono accese le telecamere. Forse è la famosa febbre del sabato sera, si sono ammalati tutto insieme".

Sanzionato papà Boschi,non guardo faccia nessuno -"Il conflitto d'interessi dove sta se il padre della Boschi è stato sanzionato e se questo governo ha commissariato e mandato a casa il papà della Boschi. Questo governo non guarda in faccia nessuno, nessuno ha avuto un trattamento privilegiato".

Rispetto Bankitalia, non scarico responsabilità – "Se immagina che scarichi la responsabilità sugli altri, come faceva la politica in passato, ha sbagliato persona. Banca d'Italia e tutte le altre istituzioni godono del rispetto del governo italiano: la questione non è giocare allo scaricabarile".

Il sistema delle banche italiano va ripensato". "La prossima mossa che faremo sarà unificare sempre più le banche del credito cooperativo, che sono anche belle ma devono essere più solide. E poi ci sono troppe poltrone", aggiunge. "E' il momento di voltare pagina".

Anche voi amici tedeschi rispettate le regole – "A volte mi girano le scatole, ed uso un francesismo, a rispettare tutte le regole. E una questione di credibilità, l'Italia ha sofferto per mancanza di credibilità. Noi lo facciamo ma anche voi le dovete rispettare, cari amici tedeschi"




I PASTORI DEL FIRMAMENTO

di Vincenzo Giardino

Quando Di Pietro scese in politica furono molti gli italiani ad illudersi che finalmente era arrivato il paladino degli ideali di giustizia sociale, ma che delusione quando videro convogliare nell' IDV degli illustri "sapientoni" a scaldare inutilmente gli scanni del Parlamento e molti di loro a farsi comprare con disinvoltura dagli avversari politici o intrallazzare in affari privati. Per fortuna Di Pietro ha avuto il pudore di ammettere il fallimento, ritirandosi (momentaneamente?) dalla politica attiva.

Nel frattempo maturava un'altra illusione per gli idealisti che credevano di poter spazzare via il marciume politico: il M5S di Beppe Grillo. Le file del Movimento si ingrossavano ad ogni comizio di piazza tenuto da Grillo, tutti i delusi di altri partiti e gli incazzati contro il sistema, vedevano in lui il “messia castigastronzi”, il “Savonarola del terzo millennio” o il “Robespierre genovese”.  Le piazze esaltate inneggiavano dei sonori “Vaffanculo” contro l'intero mondo politico, molti auspicavano addirittura ad una nuova marcia su Roma. Ma in realtà Grillo ha creato un ovile nel quale ha fatto entrare molte pecore belanti, trattenute da un recinto di regole e intimorite da un pastore urlante. Negli anni ottata i primi attacchi alla politica, da parte dell'ex comico, in particolare contro Craxi e il mondo socialista da lui definito un'associazione di ladri. Nulla di detto sui democristiani e i comunisti. Dopo la cacciata dalla Rai i teatri si riempivano ad ogni suo spettacolo, la gente accorreva ammirata ad applaudire il comico dissacratore che diventava sempre più pungente verso il  sistema corrotto. Di volta in volta prendeva di mira una multinazionale, una per settore, da quello farmaceutico a quello alimentare, da quello energetico a quello automobilistico.  Anticipò con  intuizione il crac della Parmalat, ha avuto il merito di aprire gli occhi a molti consumatori.

Poi scese in campo arringando le folle con la stessa dialettica da palcoscenico e poi…  poi presenta come co-leader  un personaggio psicosomaticamente inquietante: Gianroberto Casaleggio. In molti ancora si chiedono chi è costui e cosa rappresenta realmente nel M5S. Di certo deve avere un peso notevole all'interno del Movimento visto il timore riverenziale che ne hanno i grillini.

Ecco le informazioni che abbiamo su questo personaggio: È un imprenditore che comincia la sua carriera come progettista di software di base presso l'Olivetti di Ivrea. Ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato della Webegg S.p.A. (una società della Telecom), un gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende e della pubblica amministrazione in rete e il posizionamento delle aziende in rete; da tale carica fu  sollevato dagli azionisti nel 2003 che non condividevano la sua politica commerciale e gestionale.Ricordiamo ai lettori che sia l'Olivetti che la Telecom sono state oggetto di violenti attacchi verbali da parte di Grillo in diversi spettacoli. (Vendetta trasversale di Casaleggio?). Nel 2004 si è candidato alle elezioni nel comune in cui risiede, Settimo Vittone in provincia di Torino, con la lista civica Per Settimo guidata da Vito Groccia. Casaleggio ottiene sei voti e la sua lista risulta la terza su tre contendenti. Secondo Panorama, Groccia era vicino a Forza Italia, Casaleggio ha successivamente replicato, in polemica con il periodico, che la lista civica non era legata a nessun partito (è credibile visto il numero di voti che prese). Sempre nel 2004 fonda la Casaleggio Associati s.r.l. e dal 2005 è curatore, insieme al figlio Davide, del blog di Beppe Grillo e per alcuni libri del quale è stato anche editore. Si è occupato anche del blog di Antonio Di Pietro (fino al 2010). A partire dal 2006 la sua azienda svolge studi e ricerche sull'e-commerce in Italia. Tra il 2007 e il 2008 svolge gratuitamente l'incarico di consigliere del Ministro delle Infrastutture Antonio Di Pietro per lo studio delle attività inerenti alla comunicazione istituzionale nel secondo governo Prodi.

Nel giugno del 2012 ha avuto un incontro privato con Michael Slaby ( guru della campagna elettorale di Obama) per parlare di internet e di come esso possa essere un elemento di democrazia di retta. Nell'unica esperienza politica che ha avuto Casaleggio gli hanno dato sei preferenze (forse i voti di famiglia) ed oggi controlla e dispone sul dire e sul fare dei parlamentare del M5S che sono la rappresentanza del 20% circa dell'elettorato italiano.

Grillo dichiara apertamente di essere ricco, Casaleggio presenta una dichiarazione dei redditi pari a quella di un fruttivendolo. A questo punto, utilizzando lo stesso linguaggio colorito del Beppe genovese, si potrebbe chiedere: Grillo ma che minchia ci fai con questo?
Dopo aver raggiunto lo scopo con la rappresentanza politica in Parlamento, si sono spenti i comizi di piazza di Beppe Grillo. L'attuale politica continua a devastare la Costituzione e i Pentastellati disertano le aule per protesta senza concludere nulla. L'Italia a breve scenderà in guerra violando i principi della Costituzione e Grillo non si sente. A Roma i grillini attaccano un Marini già politicamente morto e non si pronunciano sullo scandalo di Crocetta a Palermo.

È ormai evidente che la Germania e l'America stanno calpestando la nostra autonomia nazionale, ma Beppe Grillo continua a scrivere sul suo Blog cose di cui è difficile trovarne il senso. Fa riflettere che c'è un argomento scottante sul quale Grillo in passato ne ha fatto accenno durante un suo spettacolo, ma da allora non ne ha più parlato, nonostante sia stato più volte incitato a farlo: il signoraggio bancario.

Grillo non ha più parlato di quest'argomento che è forse la risposta a tutto quello che sta avvenendo attualmente nel mondo occidentale. Attacca le “multinazionali delle brioscine” e non accenna all'asservamento planetario degli stati agli oligarchi della ricchezza mondiale.
Beppe Grillo è molto bravo a dare appellativi a coloro che attacca: “lo psiconano” a Berlusconi e “l'ebetino” a Renzi. L'appellativo che potrebbe calzare per lui è forse quello di “Jolly”? Come la carta da posizionare dove si vuole nel gioco della scala quaranta?

C'è solo da capire chi realmente conduce il gioco dietro questi due personaggi indecifrabili, in quanto loro sono solo i pastori di questo gregge chiamato M5S, ma la fattoria è di qualcun altro.

Nel M5S ci sono tante persone in buona fede che lavorano alacremente per dimostrare efficienza e coerenza intellettuale, ma rischiano di vanificare il loro impegno politico per colpa del gioco di Grillo e Casaleggio dal quale è vietato scrollarsi pena l'espulsione.

Le teste pensanti del M5S,come Di Maio, Di Battista, Fico, e altri, hanno tutti le carte in regola per prendere in mano la direzione del Movimento, che comunque è nato sulla base di buoni principi, ma dovrebbero avere il coraggio di dare un calcio nel culo a Grillo e Casaleggio.
 




SONDAGGIO M5S: IL PD PERDE COLPI

Redazione
 
Roma – Il Pd di Renzi sta perdendo posizione tra le preferenze degli italiani? Stando al nuovo sondaggio sulle Elezioni Politiche pubblicato nel blog di Beppe Grillo sembrerebbe proprio di si. Le percentuali dimostrano che il Pd è sceso fino a raggiungere il 30%, mentre il M5S è salito e ha raggiunto il 26%, raggiungendo quasi il partito di Renzi. Il Pd rimane primo partito ma i punti di distacco sono pochi e sembrerebbe che le scelte degli italiani stiano cambiando, stiano mutando nel tempo, forse perché non c’è stata una stabilità? Il partito non ha rispettato quanto promesso? Alla terza posizione c’è Lega Nord che ha subito una crescita raggiungendo il 16,1%; l’oratoria di Salvini avrà fatto leva sulle falle del governo e avrà portato verso di se nuovi seguaci? Sembra proprio di si, lo dimostrano i dati. Il seguente sondaggio è stato realizzato su un campione di 4000 persone il 29 luglio e il primo agosto. La crescita è avvenuta anche per gli Altri di Centrodestra (Fi al 10,9%)prosegue il blog e si legge: “in cui è incluso il nuovo partito di Fitto: Conservatori e Riformisti. Al Centro censiamo per la prima volta Fare (il nuovo movimento di Tosi) e Italia Unica (dell'ex ministro Passera)” conclude inoltre “Entrambi sembrano piuttosto deboli sotto l'1%. Stabile Ncd-Udc intorno al 3%. Nell'Area di Centrosinistra al calo del Pd non corrisponde crescita degli alleati. Affluenza in pesante calo al 65%”. 



CONCORSI PUBBLICI: ECCO LE NOVITA' APPROVATE DALLA CAMERA

di A.B.
 
Roma – Il M5S e il PD hanno presentato due emendamenti che sono stati approvati alla Camera e che riguardano due importanti novità: lo stop ai dirigenti condannati per danno erariale e l’eliminazione del voto di laurea come limite per l’accesso ai concorsi pubblici. Quindi questa barriera non sarà più presente e l’accesso sarà più facilitato. Per quanto riguarda i dirigenti, si delega il governo a prevedere i casi in cui vi è una condotta dolosa e tale condotta, della Corte dei Conti, porta alla revoca dell’incarico o del suo mancato conferimento.
 
Per quanto riguarda la dirigenza, diventano licenziabili anche i vertici e potrebbero essere cacciati qualora saranno valutati in modo negativo. Il dirigente però, per non essere cacciato via, può chiedere di essere “demansionato”, c’è da sottolineare inoltre che gli incarichi non saranno più a vita.
 
L’azione disciplinare non sarà più una formalità ma dovrà essere portata a termine. Visti i casi di "finti malati" che ci sono stati in Italia in tutti questi anni, anche qui la situazione cambia poiché le funzioni di controllo passano dalle Asl all’Inps. “Pulizia” negli uffici dei ministeri e dell’Authority, tagli per semplificare ed accelerare la produzione. Arriva anche la Carta della cittadinanza digitale. Per le emergenze basterà chiamare il numero unico 112 per chiedere aiuto. 



CASO AVASTIN-LUCENTIS E STAMINA: IL MINISTRO LORENZIN INCASSA LA PRIMA DIFFIDA DAL PATTO DI SOLIDARIETA’ E LA MOZIONE DI SFIDUCIA M5S

di Cinzia Marchegiani

Non è proprio un bel momento politico per la ministra Beatrice Lorenzin che deve affrontare l’ultimo scandalo in casa del dicastero e dell’Aifa riguardo il caso Avastin e Lucentis e la sperimentazione Stamina. Il primo risale quando l’ACGM, Autorità Garante delle Concorrenza e del Mercato o meglio nota come Antitrust ha sanzionato i due colossi dopo la conclusione di una lunghissima istruttoria avviata nel febbraio 2013 dovuta alle segnalazioni ricevute da Aiudapds, un’associazione di cliniche private, e dalla SOI-Società Oftalmologica Italiana, al procedimento avevano chiesto e ottenuto di partecipare anche la Regione Emilia-Romagna e l’associazione di consumatori Altroconsumo. Grazie alla documentazione acquisita anche grazie alla collaborazione del Gruppo Antitrust del Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza, è emerso che le capogruppo Roche e Novartis, anche attraverso le filiali italiane, hanno concertato sin dal 2011 una differenziazione artificiosa dei farmaci Avastin e Lucentis, presentando il primo come più pericoloso del secondo e condizionando così le scelte di medici e servizi sanitari. Per il Sistema Sanitario Nazionale l’intesa ha comportato un esborso aggiuntivo stimato in oltre 45 milioni di euro nel solo 2012, con possibili maggiori costi futuri fino a oltre 600 milioni di euro l’anno. A Novartis e Roche sono state imposte sanzioni rispettivamente di 92 e 90,5 milioni di euro. Ombre sulla stessa AIFA vengono fatte emergere dallo Stesso Matteo Piovella, Presidente della SOI che raggiunto dall’Osservatore d’Italia ci aveva dichiarato:”….la stessa AIFA, nel 2007 (sotto la guida del Dott. Guido Rasi) aveva introdotto l’Avastin fra i farmaci rimborsabili dal S.S.N. (inserendolo nell’apposito elenco di cui alla legge 648/96). Una decisione assunta a seguito di un dettagliato intervento dell’allora Segretario della SOI – Dott. Matteo Piovella – in cui venivano ampiamente illustrati alla Agenzia sia l’evidente efficacia di Avastin nonché la sicurezza nell’uso. Questo ha consentito la rimborsabilità del farmaco e l’accesso alle cure da parte di tutti i cittadini sino a dicembre 2012. Nel dicembre 2012 l’AIFA – a questo punto presieduta dal Dott. Luca Pani – a seguito della modifica del foglietto illustrativo (c.d. bugiardino) di Avastin da parte di EMA (European Medicinal Agency), ha deciso non consentire più tale rimborsabilità di Avastin: riducendone (se non eliminandone) sostanzialmente l’utilizzo. Sul punto, preme osservare che la decisione assunta dall’AIFA contrasta con quanto fatto da tutte le altre Agenzie europee le quali decisero di non dare alcun rilievo pratico alla segnalazione fatta dalla EMA: in altre parole, negli altri Paesi europei le modifiche prodotte dall’EMA non determinarono alcuna limitazione all’utilizzo di Avastin. Sinceramente, a tutt’oggi, non si riescono a comprendere le ragioni di tale esclusione. Sul punto, il Dott. Pani sostiene che la limitazione all’uso di Avastin dipende da una ragione meramente normativa: considerando che l’Avastin è un farmaco off-label (cioè non iscritto per l’utilizzo oftalmologico), l’Agenzia ha dovuto adempiere a quanto previsto dall’art.1, quarto comma della legge 648/96 secondo cui i farmaci off-label possono essere utilizzati solo “qualora non esista valida alternativa terapeutica. E la 'valida alternativa terapeutica' sarebbe il Lucentis. Ma se così è: per quale ragione l’Avastin non è stato escluso immediatamente non appena il Lucentis è stato ufficialmente autorizzato? Si ricorda che tale autorizzazione per il Lucentis è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 130 del 7 giugno 2007. Perché nonostante la presenza di una valida alternativa terapeutica l’AIFA del 2007 ha lasciato l’Avastin per tutto questo tempo?”

Ora sembra arrivato il momento per il Ministro Lorenzin di affrontare queste  realtà emerse anche nel caso della Sperimentazione Stamina. Lei stessa era ricorsa all’Avvocatura di Stato per sospenderla definitivamente. Ma in Italia esistono poteri indipendenti sia dalla politica che dalle case farmaceutiche che in questi casi si chiamano Antitrust e Tribunale Amministrativo Regionale. Per quanto riguarda Stamina in mattinata odierna c’è stata la lettura via web della Mozione di sfiducia al Ministro Lorenzin prodotta dal M5S. La stessa era stata anticipata dalla diffida dell’Avv. Natascia Gheda che in nome del Patto di Solidarietà invitava e diffidava lo stesso Ministro Lorenzin, oltre il Presidente della Commissione Sanità, Piepaolo Vargiu “a procedere alla nomina dei componenti del Comitato esperti, che non si siano espressi sulla metodica e che non si trovino in conflitto di interessi nei confronti di Stamina Foundation Onlus” ed inoltre, con la stessa “invitava e diffidava agli stessi destinatari, alla nomina dei rappresentanti delle associazioni tra i quali i rappresentanti delle associazioni al Patto di Solidarietà: Alleanza Italiana, Movimento Vite Sospese, Viva La Vita Italia, Progetto Noemi, Un Sorriso per Ginevra e Associazione Mattia Fagnoni.” L’avv. Gheda infine invita e diffida ad agire in modo trasparente nel rispetto della legge, in particolare ai criteri di scelta e di nomina dei componenti del Comitato Scientifico, con l’avvertimento che in mancanza procederà senza ulteriore avviso innanzi alle competenti autorità giudiziarie civili e penali anche con la riserva di agire per il risarcimento di tutti i danni conseguiti." Ai lettori ricordiamo che il Tar del Lazio aveva accolto l’istanza di sospensione del provvedimento impugnato (decreti 18.06.2013 e 28.08.2013 relativi al rilascio di autorizzazione per la sperimentazione.) L’Ordinanza del TAR del Lazio n. 4728/13 aveva evidenziato che non era stata garantita l’obiettività e l’imparzialità del giudizio dei componenti del Comitato Scientifico. Molto tempo è passato, oltre sei mesi da quel 4 dicembre 2013, data in cui detta ordinanza è stata emessa, ma il Ministro Lorenzin, dopo un secondo Comitato Scientifico nominato e mandato a casa, ancora non fornisce indicazioni precise sull’ultimo….anzi fa sapere che sta cercando e studiando un modo per agire sulle Cure Compasisonevoli. Questa volontà affermata dal Ministro mette a disagio e intimorisce le famiglie dei pazienti che vedono slittare all’infinito l’avvio della sperimentazione del Metodo Stamina, anzi osserva un lavoro diretto a scardinare l’unica legge di Stato, la Turco/Fazio che garantisce ai malati orfani di cure, una possibilità di accedere a terapie ancora non sperimentate, togliendo qualsiasi chance di vita a chi ha già un destino manifesto. Questa ambivalenza del Ministro Lorenzin, che da una parte posticipa sempre il lavoro del Comitato Scientifico, mentre dall’altro ha dichiarato di voler modificare una legge, sta allarmando non solo i genitori dei pazienti, ma moltissime associazioni dei malati che non vedono alcuna trasparenza nell’operato della Lorenzin. In virtù della Sentenza di Strasburgo alcun preposto ha sbloccato la lista dei pazienti agli Spedali Civili di Brescia, nonostante molte sentenze emesse a favore dei malati, ora avvalorate da quella dell’UE che dichiara legale somministrare la terapia con le cellule staminali mesenchimali ai pazienti che avevano iniziato le infusioni prima della legge 57/2013, sentenza a favore dei malati nonostante la stessa Corte non fosse aggiornata sulla quella del Tar del Lazio.
Il M5S è andato dritto cercando di scardinare le responsabilità di queste due situazioni sofferenti così in un video conferenza ha annunciato la propria mozione di sfiducia nei confronti della Lorenzin:” Visto l'articolo 95 della Costituzione che afferma al comma 2 che i Ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei Ministri, e individualmente degli atti dei loro dicasteri; Visto l'articolo 94 della Costituzione e visto l'articolo 161 del Regolamento del Senato della Repubblica, esprime la propria sfiducia al Ministro della Salute Sig.ra Beatrice Lorenzin, e la impegna a rassegnare le proprie dimissioni." Mozione pubbblicata sul web che prende forma dalle loro considerazioni che qui elenchiamo:

1) il Ministro Lorenzin non ha svolto con la dovuta attenzione i propri compiti istituzionali e cioè di controllare e vigilare sui farmaci; se il farmaco rappresenta uno strumento di tutela della salute, il Ministro avrebbe dovuto tenere presente che nell’ultimo elenco dei farmaci essenziali stilato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’unico farmaco anti-VEGF inserito per il trattamento della Degenerazione maculare senile neovascolare (DMLE) è l’antitumorale Bevacizumab (Avastin) di Roche e non Ranibizumab (Lucentis) di Novartis;
2) il Ministro Lorenzin non ha risposto ad interrogazione del 21.5.2013 che specificamente chiedeva di quantificare il maggior costo sostenuto dal Servizio Sanitario Nazionale, per l’uso di Avastin in oculistica rispetto a Lucentis: dati che ora fornisce, indirettamente, con la richiesta di risarcimento danni;
3) il Ministro Lorenzin, ad interrogazione del 27.11.2013, forniva risposta in merito ad una pretesa maggiore insicurezza di Avastin rispetto a Lucentis, smentita (rectius: non confermata) dagli stessi dati in possesso di AIFA;
4) Il Ministro Lorenzin ha richiesto parere al Consiglio Superiore di Sanità non per tutte le patologie per cui Avastin era (ed è) utilizzabile in oculistica, ma solo per la “degenerazione maculare senile”, il che comporterebbe l’utilizzabilità dello stesso solo per tale patologia (con esclusione della “degenerazione maculare diabetica” e del “glaucoma neovascolare”), con la conseguenza di una perpetuazione della maggior spesa per i Servizi Sanitari Regionali, rispetto a quanto possibile utilizzando, per dette patologie, Avastin, come era stato fino ad ottobre del 2012;
5) il "metodo stamina" ha evidenziato l'incompetenza del Ministro Lorenzin di gestire tutta la vicenda, in quanto non è stata garante della salute di tanti malati. Il Comitato di esperti da lei nominati ha iniziato il percorso di valutazione che non è stato obiettivo in quanto essi si erano già espressi sul metodo con perplessità e pregiudizi. La nomina del nuovo Comitato scientifico è stata necessaria, dunque, alla luce della sentenza del Tar che ha evidenziato criticità e mancanza di imparzialità, ma senza la pronuncia del tribunale amministrativo non ci sarebbe la riapertura e l'approfondimento del metodo stamina.

Nel frattempo, il tempo passa e molti dimenticano i documenti agli atti, situazioni e gravi omissioni che emergono solo grazie al lavoro di associazioni che spingono affinché siano rispettate le regole, la trasparenza senza alcun ombra dei conflitti d’interesse, poiché sul malato non si può fare cassa e disattendere quei diritti garantiti e sanciti dalla stessa costituzione…lo Stato e chicchessia deve rimettere al centro il cittadino, altrimenti si violerebbe la stessa carta costituzionale di cui il primo garante è il Presidente della Repubblica Italiana.




M5S POST MALOX

di Giuseppa Guglielmino

Il Movimento 5 Stelle tende la mano al governo Renzi. A comunicarlo ufficialmente i due leader Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, in un post pubblicato sul blog. "Se Renzi ritiene che la legge (elettorale, ndr) M5S possa essere la base per una discussione comune, il cui esito dovrà comunque essere ratificato dagli iscritti al M5S, Renzi batta un colpo. Il M5S risponderà”, scrivono i due. Ma come? Ci si era abituati a sentire un coro di “No”, e adesso si tenta “l’inciucio”? Che poi inciucio non è.  "Questa volta, magari, lo streaming lo chiediamo noi", risponde il premier Matteo Renzi: "E' bene che non ci siano né patti segreti né giochini strani". Per Renzi "se la Lega e Grillo vogliono sedersi intorno ad un tavolo sono i benvenuti". E aggiunge: "Grillo è un uomo che ci ha abituati ogni giorno ad una sorpresa. Diciamo così… Con lui non ci si annoia".Renzi approfitta della svolta pentastellata per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Fa un po' ridere questa corsa alle riforme perché fino a tre-quattro settimane fa sembrava che le riforme le volessimo fare soltanto noi, e anzi che ci fossimo incaponiti. Ora le vogliono fare tutti, meglio così. Siamo pronti a discutere con tutti", conclude il premier. Il primo ok dal Pd era arrivato dal vicesegretario, Lorenzo Guerini: "Sì al confronto nel rispetto dei ruoli e delle posizioni diverse, sapendo bene che per noi la priorità restano le riforme istituzionali, Senato, titolo V e legge elettorale che garantisca governabilità e certezza di chi vince e chi perde, secondo il percorso che abbiamo individuato". L'incontro tra Matteo Renzi e i rappresentati del M5S potrebbe tenersi già nei prossimi giorni. Lunedì i capigruppo cinquestelle invieranno una richiesta formale di incontro al premier per aprire un confronto. "All'incontro eventuale con il Pd, che speriamo ci sia, parteciperanno – annunciano Grillo e Casaleggio – i due capigruppo M5S di Camera e Senato, oltre a Danilo Toninelli, estensore tra altri della versione definitiva della legge e Luigi Di Maio come massima rappresentanza istituzionale in Parlamento nel suo ruolo di vicepresidente della Camera". "Con l'apertura al confronto sulla legge elettorale, il M5S si candida a diventare l'ago della bilancia". E' quanto ha sottolineato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio. "Sono felice del fatto che il governo abbia accolto la nostra proposta di incontro sulla legge elettorale (lo streaming si farà)". Dopo l'ok del Pd, Di Maio ha così contro-replicato su Twitter.




BERSANI E BERLUSCONI DOMANI ALLE "COLONNE D’ERCOLE"

Emanuel Galea

Bersani, deciso a sfidare mondi ignoti e densi di pericolo, sta spingendo lo Stivale a oltrepassare anche “Le Colonne d’Ercole”. Sembra poco, a lui interessa consegnare il destino della gente nel buio del Movimento Cinque Stelle.

L’incontro dei due acerrimi avversari fissato per martedì 9 aprile marca il limite invalicabile concesso dall’attuale crisi. L’Ulisse mitologico infranse la saggezza e andò oltre le “Colonne”:andar oltre era nella sua natura. Ne Bersani, e tanto meno Berlusconi, possono vantare qualsiasi accostamento al prode Ulisse.

Nel canto XXVI dell’Inferno, Dante dà una interessante versione della morte di Ulisse. Una versione su cui, tutti e due i leader faranno bene a meditare seriamente: “Cinque mesi dopo ilpassaggio attraverso lo stretto di Gibilterra una montagna altissima si mostrò all'orizzonte.Da questa ebbe origine un turbine; la nave girò tre volte nel vortice delle onde,poi si inabissò; il mare si chiuse sopra di essa”. “Tre volte il fé girar con tutte l'acque; a la quarta levar la poppa in suso e la prora ire in giù, com' altrui piacque, infin che il mar fu sovra noi richiuso”.

Qualora i due leader vogliano fare gli gnorri sappiano che quella nave sembra tanto battere bandiera Italiana e quella montagna altissima all’orizzonte non può che  raffigurare ilbaratro verso il quale ci stanno trasbordando. Oracolo di tanti saggi, economisti e politologi, le profezie delle volte si avverano.  Il M5s si trova oltre lo “Stretto di Gibilterra”, e non riesce a captare alcun segnale positivo.

In casa Bersani si è finalmente alzata un poco di marea,si è diradata la nebbia e la zattera delle trattative,arenata sulla secca “Bersani chiama Cinque Stelle”, finalmente prenderà il largo.

E’ giunta l’ora che Pier Luigi si levi la tuta da mozzo e indossi la divisa da capitano per condurre con le altre forze politiche questa nave in un porto sicuro. Se poi non se la sentirà di farlo, qualora abbia deciso di fare il ”segretario emerito” come già avevamo pronosticato in un altro scritto, si faccia da parte e ceda il posto nella cabina di regia ad altri. Persino tra i suoi fedelissimi ci sono taluni che gli faciliterebbero una dolce uscita. Ci Si augura inoltre che il Pdl,da parte sua non si fossilizzi sugli 8 punti. Siamo al tempo limite. Si auspica che si arrivi ad una sintesi dei punti cardine per un vero cambiamento,scelti dai programmi delle forze in campo. Questa è l’ora della verità: Interessi di bottega oppure quelli della Nazione. Questa volta non lo dice Susanna Camusso, lo diciamo noi: se non ora, quando?