Nemi: Benedetta Stocchi conquista il titolo di Miss 2017

 

Redazione


NEMI (RM) – Benedetta Stocchi si è aggiudicata il titolo di Miss Nemi 2017. L’evento, che si è tenuto nella serata di sabato 29 luglio in piazza Umberto I con una scenografia d’eccezione costituita da palazzo Ruspoli  e che ha visto sfilare diverse ragazze  ha quindi decretato la reginetta del fascino nemorense.
"Rivolgo i miei più sinceri complimenti alla Miss Nemi Benedetta Stocchi. – Commenta Stefano Tersigni, Consigliere Comunale di Nemi –  Ha vinto una ragazza – prosegue Tersigni – la cui bellezza esteriore è proiezione di quella interiore e che riassume in sé i caratteri di cui dobbiamo andare più fieri ovvero la sincerità, la spontaneità e la correttezza. Sei con orgoglio espressione e vanto del nostro splendido territorio."
 




Nemi, Consiglio comunale: botta e risposta tra opposizione e maggioranza

 

Redazione

 

NEMI (RM) – Terzo Consiglio comunale a Nemi della seconda legislatura Bertucci dove si è proceduto alla surroga del Consigliere di maggioranza Pietro Pazienza, neo aderente a Fratelli D’Italia, in favore di Sara Scarselletta prima dei non eletti alle trascorse amministrative con 38 preferenze.

 

Scarselletta ha dunque preso posto tra i consiglieri di maggioranza. Pietro Pazienza non ha ritenuto di intervenire per spiegare i motivi di questo passaggio di testimone, un atto che non era dovuto anche se i consiglieri di "Ricomincio da Nemi", nel caso specifico Carlo Cortuso è intervenuto dicendo che sarebbe stato quantomeno un “atteggiamento rispettoso” nei confronti dei cittadini conoscere i motivi di questo cambiamento per poter votare con consapevolezza: “Dopo un primo tentativo di passare immediatamente al voto – dicono da Ricomincio da Nemi – abbiamo chiesto di poter conoscere le motivazioni che hanno indotto alle dimissioni il neoeletto consigliere con ben 62 voti di preferenza.

 

È stato il consigliere di maggioranza Giovanni Libanori, in sua vece, che ha liquidato la questione spiegando che si tratta di un "atto politico". Un atto politico, però, del quale non si è compresa la valenza e in barba al rispetto della volontà espressa dagli elettori. Libanori ha affermato di non riuscire a capire quale problema fosse stato sollevato dalle opposizioni e che trattandosi di un “atto politico non è prassi fornire spiegazioni alle opposizioni in Consiglio”. Il sindaco  Bertucci ha quindi ribadito che “senza voler sminuire alcun ruolo politico”, il consigliere Pazienza non deve spiegazioni a nessuno. Sia Cortuso che Patrizia Corrieri, quest'ultima sempre di "Ricomincio da Nemi", hanno votato dunque contro questo punto all’ordine del giorno dichiarando di non avere più intenzione di votare “ordini del giorno al buio”. Si è astenuto il consigliere di "Insieme per Nemi" Stefano Tersigni in quanto ha detto che sarebbe stato quantomeno opportuno conoscere le motivazioni che hanno spinto un consigliere così largamente eletto a lasciare in favore di Scarselletta.

 

I consiglieri hanno votato l’eleggibilità di Scarselletta ma in merito non hanno potuto esprimere alcun dubbio o fare alcun intervento: “E’ facoltà esprimere dubbi? – Ha chiesto Cortuso – se non mi è concesso in questa sede mi rivolgerò in Procura”.


In merito al punto per la nomina, designazione, revoca di rappresentanti del Comune presso Enti, aziende e istituzioni, il consigliere Cortuso ha chiesto se la Pro Loco fosse considerata un Ente, ponendo nello specifico la domanda se Pazienza in quanto non più consigliere avrebbe comunque potuto rappresentare il Comune all’interno della Pro Loco. La risposta è arrivata: “Qualunque cittadino può essere rappresentante dell’amministrazione comunale”

 

Al quarto e quinto punto dell'odg la salvaguardia degli equilibri di bilancio e la presentazione del DUP ( Documento Unico di Programmazione, propedeutico al Bilancio Preventivo). Il sindaco Bertucci ha detto che non si registrano debiti fuori bilancio o altre spese. Anche per questo punto "Ricomincio da Nemi" ha espresso voto contrario: “Questo – sostengono Cortuso e Corrieri – per l'oggettiva difficoltà, considerati i tempi ristretti e la reiterata riluttanza a gestire con trasparenza le informazioni utili da parte di questa amministrazione, ricordiamo che fino a poche settimane fa gli ultimi bilanci sul sito istituzionale erano stati pubblicati nel 2011 dal commissario prefettizio”. Giovanni Libanori ha ribadito che è inopportuno essere accusati di non mettere a disposizione gli atti perché di fatto l’amministrazione agisce in maniera corretta, convocando i consigli correttamente. Insomma “il fatto non sussiste” e la lagnanza è “inaccoglibile”. E Corrieri ha ribattuto che si tratta di una questione di opportunità e trasparenza quella di mettere a disposizione gli atti ai consiglieri di opposizione che ne fanno richiesta. A tale proposito hanno ricordato anche che a distanza di 4-5 settimane ancora non hanno avuto risposta alla famosa richiesta di accesso agli atti riguardo lo Sprar.


Il primo cittadino ha ricordato che in merito al Dup è prevista soltanto una presa d’atto e non sono contemplate osservazioni.
Tersigni anche su questi punti si è astenuto sottolineando che l’astensione riguarda soprattutto la non condivisione dell’indirizzo politico programmatico contenuto nel Dup. Il sindaco ha concluso la seduta ricordando gli appuntamenti del calendario estivo che vedono Nemi protagonista: a partire da “A Nemi nevica ad agosto” questo fine settimana, proseguendo con Miss Nemi e Nemoralia evento volto a promuovere le tradizioni mitologiche.

A garantire la sicurezza nella sala consiliare i Carabinieri di Nemi al comando del Maresciallo Capo Dario Riccio




Nemi, Consiglio comunale: a.a.a. cercasi ufficio comunicazione

 

Redazione

 

NEMI (RM) – Giovedì 27 luglio sono apparsi, per le vie cittadine di Nemi, gli avvisi per informare la cittadinanza della convocazione del Consiglio Comunale di Nemi, seduta ordinaria, per venerdì 28 luglio ore 13:30. Al contrario, non si è fatta alcuna comunicazione e neppure è stata citata nello stesso avviso, affisso per Nemi, la convocazione in prima seduta del Consiglio Comunale di giovedì 27 luglio delle ore 12 nonostante tale convocazione fosse chiaramente menzionata sull'Albo Pretorio e nella missiva di convocazione indirizzata ai consiglieri comunali.

 

Ciò a significare che è specificatamente la cittadinanza a non esssere stata informata sulla convocazione della prima seduta. Seduta comunque andata deserta e alla quale erano presenti soltanto i consiglieri di opposizione di "Ricomincio da Nemi" Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri e di "Insieme per Nemi" Stefano Tersigni. A ratificarne la presenza un funzionario del Comune di Ariccia in sostituzione del segretario comunale di Nemi.


I consiglieri di opposizione non hanno infatti ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dove si avvisava che il Consiglio sarebbe andato deserto. Qualcuno avrebbe ricevuto una comunicazione verbale nel corridoio del palazzo comunale e qualcun altro un messaggino direttamente dal primo cittadino. Addirittura sulla pagina Facebook di "Ricomincio da Nemi 2017" c’è un post di mercoledì 26 dove si avvisa che “Domani giovedi 27 luglio 2017 alle 12.00 o in seconda convocazione venerdi 28 alle 13.30, si terrà il Consiglio Comunale. All'ordine del giorno ci saranno la surroga del Consigliere di maggioranza Pietro Pazienza e la presentazione del DUP, Documento Unico di Programmazione 2018-2020. Invitiamo tutti i cittadini a partecipare”.


Probabilmente, sia per rispetto verso i cittadini che verso i consiglieri che si sono presentati in prima convocazione giovedì 27 luglio 2017 a mezzogiorno a palazzo comunale, si sarebbe dovuta verificare una informazione più puntuale, considerando anche il fatto che esiste un ufficio stampa comunale pagato ben 1.850,00 euro al mese per supportare la comunicazione istituzionale.




Nemi: il Comune “perde Pazienza” e conferma due responsabili

 

Redazione

NEMI (RM) – Confermati fino al 31 ottobre 2017 il capo della Polizia locale e della Protezione Civile di Nemi Gabriele Di Bella e il Responsabile del servizio finanziario del Comune Aurelio Gaffi. Questo quanto stabilito in due decreti del sindaco di Nemi che per quanto riguarda Gabriele Di Bella, già dipendente a tempo indeterminato del Comune di Roma Capitale, fissano un massimo di 12 ore settimanali per una retribuzione di posizione annua di 4.303,37 euro oltre a indennità e retribuzione di risultato. Per quanto riguarda il Responsabile del servizio finanziario del Comune di Nemi 18 ore settimanali per una retribuzione di posizione annua pari a 6.455,71 euro integrata da una indennità ad personam annua di 1.960,00 euro oltre a una indennità di risultato.

Intanto, sul fronte dell’asset politico del governo locale del piccolo paese delle fragole si prepara la surroga del Consigliere di maggioranza Pietro Pazienza
, neo affiliato al partito di Giorgia Meloni, al quale dovrebbe subentrare l’archeologa Sara Scarselletta prima dei non eletti alle trascorse amministrative con 38 preferenze davanti a Maura Dionigi 11 preferenze e Loredana Marianecci 10 preferenze. Dinamiche post elettorali sulle quali in molti scommettono che al neo Fratello d'Italia verrà affidato un assessorato esterno dopo che sarà surrogato come Consigliere. Si attendono quindi sviluppi con il prossimo Consiglio comunale previsto in prima convocazione giovedì 27 luglio alle ore 12 e in seconda convocazione il giorno dopo alle 13.30.   




Nemi: ancora un'altra informazione di garanzia per Giovanni Libanori


NEMI (RM) – E sono due arrivate a distanza di pochi giorni. Sotto inchiesta per la presunta truffa delle manutenzioni Cotral e sotto inchiesta anche per aver lasciato la gestione del servizio dopolavoro Cotral Metro ai sindacati senza alcuna gara ne controlli. Raddoppia dunque le notifiche di chiusura indagini Giovanni Libanori, attuale consigliere della Città Metropolitana e consigliere di maggioranza con delega al Bilancio del Comune di Nemi. Due fronti giudiziari roventi che rischiano di finire a processo.

 

La cronaca di oggi infatti racconta di 17 indagati dalla Finanza, alcuni ancora con incarichi in Comune e Regione,  che potevano far risparmiare ad Atac e Cotral oltre 14 milioni di euro che potevano restare in cassa se fossero stati indetti regolari bandi.  Questi, tra cui è presente Giovanni Libanori, rispondono in concorso tra loro di abuso di ufficio per violazione del codice degli appalti. Ciò significa che l’associazione Dopolavoro Atac e Cotral, di cui erano responsabili i cda aziendali, ha affidato senza gare e sempre ai soliti noti la gestione delle mense, dei bar, delle barberie e dei distributori automatici di snack e bevande.

 

Per paradosso il tema è lo stesso che il licenziato dirigente Enzo Maccauro mise all’ordine del giorno in Cotral prima di essere mandato via dall’azienda. Maccauro sosteneva infatti che il servizio mense era maldistribuito e che doveva essere rivisto ma proprio questo, secondo quanto asseriva Maccauro all’epoca, fu uno dei maggiori motivi scatenanti il suo allontanamento ai tempi di Surace e Libanori: per nulla ascoltato dai sindacati (ndr che oggi appaiono i principali destinatari di vantaggi di gare senza appalti) e per nulla ascoltato dal cda aziendale che lasciò la situazione mense e dopolavoro completamente intatta e solo dopo un anno e mezzo dall’esplosione dello scandalo all’Atac, in Cotral si prese rimedio alla questione con i ticket mensa.

 

Ancora un caso che vede figli e figliastri, favoriti e intoccabili come quei sindacati Cgil, Cisl e Uil che da una vita hanno dominato gli appalti ora nel mirino della magistratura ma anche della Corte dei Conti.

 

Ad esempio, l’attuale presidente Cotral Colaceci, già assessore provinciale ai Trasporti nella giunta Zingaretti che oggi compare nella lista dei personaggi sotto inchiesta per gli appalti senza gara ai sindacati,  non conciliò con Maccauro per reintegrarlo in Cotral nonostante avesse il parere positivo dell’avvocato penalista in Cotral. All’epoca uscirono anche le intercettazioni che vedevano protagonista Surace che asseriva in sostanza che i licenziamenti di alcuni dirigenti ex Ds, (Cherubini, Maccauro e De Gregorio) sono stati richiesti dalla politica. Surace fu intercettato proprio mentre dialogava con un dirigente licenziato, cioè Cherubini. (Ecco un pezzo delle asserzioni del presidente Cotral: “Ci hanno detto per un orecchio ‘licenziateli quando potete perché ci stanno creando troppi problemi’ io ho capito che non dovevo farlo, perché sono loro che volevano mandarli via, ma si ricompattavano, quindi come vedi uno può pensare ‘forte Maccauro, ma forte un par de palle!’ Allora, io ho accettato questa situazione perché nel frattempo era partita quest’altra,per cui vabbè… dopodiché anziché andare via e magari qualcosa poteva essere trattata andranno via malamente, forse, ma non perché questo lo deciderò io, difatti oggi hanno deciso proprio questo). Ancora una dimostrazione come la politica avrebbe dettato legge nell’azienda.

 

La versione ufficiale, anche dell’assessore Michele Civita, fu che “con Maccauro non si poteva conciliare perché era indagato”. Eppure all’epoca, proprio al servizio di Civita c’era una dirigente apicale sotto processo (ndr Manetti) ma sulla quale non pendeva alcuna condanna. Stessa situazione del Maccauro che però fu licenziato. Inoltre, più tardi, quando il dirigente Ricevuto fu rinviato a giudizio, sempre ai tempi di Maccauro, la Colaceci e Giana lo licenziarono. Un anno dopo il licenziamento di Ricevuto, sempre con Colaceci, furono licenziati cinque dirigenti tra cui Spinetti, Ponzi e Cairoli mentre gli altri due, Pucci e Ferraro, furono poi reintegrati. Il fatto singolare in tutta questa dinamica fu che la causa ufficiale del licenziamento era che all’epoca della nomina di questi dirigenti silurati non furono seguite tutte le regolari procedure di selezione pubblica ma dettaglio trascurato è stato che proprio a quell’epoca Colaceci era assessore ai Trasporti della provincia di Roma, ente proprietario del 12% delle azioni del Cotral. La notifica di informazioni di garanzia e chiusura indagini di questi giorni sulle truffe sulle manutenzioni coinvolge dirigenti apicali del Cotral attuale con la quale Colaceci e Giana hanno lavorato e lavorano quotidianamente oltre che la stragrande maggioranza dei quadri intermedi della manutenzione (ndr. Pucci e De Se Santis)

 

Ovviamente oltre ai dirigenti inquisiti e licenziati Colaceci si è trovata a lavorare con dirigenti le cui assunzioni che si presumono poco trasparenti compaiono in una denuncia dei Cinque Stelle: tra queste  il capo del personale Ronchi e la stessa portavoce di Colaceci, la figlia del sindaco di Formia.

 

Infine i Cinque Stelle hanno denunciato sempre il consiglio di amministrazione per l’uso poco trasparente dei legali consulenti dell’azienda oltre che i licenziamenti e trasferimenti di gran parte del personale anche con distanza di 100 chilometri da un impianto all’altro. In tutta questa storia sembrerebbe che gli unici a pagare un conto salato siano proprio i lavoratori dell’azienda che ormai è nel mirino della magistratura. 




Nemi: informazione di garanzia per Giovanni Libanori

 

Redazione

 

I sostituti procuratori della Repubblica presso il Tribunale di Roma Maria Letizia Golfieri e Stefano Rocco Fava hanno firmato l’informazione di garanzia e l’avviso delle conclusioni delle indagini preliminari per 66 indagati su presunte truffe che riguardano i servizi di manutenzione dell’azienda di trasporto su gomma del Lazio Cotral. I maggiori capi di imputazione sono truffa e frode nell’esecuzione dell’appalto, truffa e frode nelle tarature periodiche, rivelazioni di segreti d’ufficio e abuso d’ufficio nell’affidamento delle tarature periodiche.

L’attuale capogruppo in Consiglio metropolitano Conservatori Riformisti e consigliere di maggioranza con delega al Bilancio del Comune di Nemi Giovanni Libanori compare nella lista dei 66 indagati. Libanori è accusato insieme a Carlo Amati dei reati pp. e pp. dagli tabella 110-353 comma 3 cp per essersi accordati tra loro e con altre persone non identificate e altre ditte partecipanti in collusione a non fare offerte al di sotto del prezzo concordato preventivamente. E anche l’accordo sempre tra loro, tramite Libanori, allora componente del Cda Cotral, per far prorogare i contratti in essere con le ditte già aggiudicatarie impedendo l’indizione di una nuova gara per l’assegnazione della manutenzione sui cambi automatici degli autobus. Questo è quanto ci è dato sapere alla data del 13 giugno del 2017 riportata nell’avviso di conclusioni indagini.

In pratica il caso riprende a grandi linee la storia delle mancate gare per l’affidamento di servizi di manutenzione che L’Osservatore d’Italia ha denunciato nel nutrito dossier Cotral che risale all’inizio del 2014. I fatti contestati a Libanori e Amati in concorso tra loro risalirebbero al 2013.

Ma la nostra inchiesta è altra storia rispetto ai fatti giudiziari che vanno man mano emergendo. Carlo Amati compare addirittura in un nostro articolo del febbraio 2012 titolato Cotral marcata stretta da Authority e Procura. Qui la dinamica appare sempre quella di favorire la solita ditta di Amati e a scriverlo è proprio Giovanni Pitruzzella, garante per la concorrenza, che all’epoca diede 60 giorni di tempo a Cotral per rivedere il bando per la fornitura di ricambi di carrozzeria e manutenzione degli autobus Fiat Iveco Irisbus.  La formulazione, scriveva l’Antitrust, potrebbe favorire il concessionario esclusivo Iveco per il Lazio, ossia la «Romana Diesel» di Carlo Amati, che da concessionario Fiat controllava già la manutenzione dei bus Atac. L’appalto Cotral finito sotto accusa è stato affidato nel novembre 2012 alla «Romana Diesel» ed è già oggetto stato oggetto di un ricorso al Tar, che pone ai giudici amministrativi le argomentazioni poi accolte dall’Antitrust. Secondo il Garante, la «lettera di invito» alla gara poteva favorire «il concessionario esclusivo per il Lazio, in tal modo finendo per alterare il confronto competitivo in sede di gara». Pitruzzella concluse: “Vantaggi informativi possono derivare dal fatto che Iveco, o il soggetto a essa collegato potrebbe, in sede di gara, utilizzare a proprio favore eventuali informazioni circa possibili, future, modifiche dei prezzi del listino Iveco”.

Dunque una riflessione è pur lecita per chi applica la liberta di espressione, critica e informazione: è possibile affermare che la politica può incidere sull’andamento di un’azienda pubblica? È possibile affermare che il peso di Giovanni Libanori all’interno del Cda Cotral abbia potuto alterare alcune situazioni? A queste domande non è possibile ancora rispondere ma certamente i capi d’accusa contestati non lasciano presagire una situazione cristallina che si è verificata all’interno dell’azienda Cotral. Può un amministratore con queste pesanti accuse continuare a tenere la delega al Bilancio di un Comune? Anche su questo punto la risposta è più di ordine morale: in teoria non è colpevole fino al terzo grado di giudizio ma eticamente potrebbe, quantomeno per dovere morale, rassegnare le dimissioni.
 




Nemi, gestione illecita di rifiuti: presto una torta in via della Radiosa


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di Ivan Galea


NEMI (RM) – In Italia alla fine tutto è consentito, persino che della segnaletica stradale renda possibile l’impossibile. Basta un po’ di fantasia e un bravo fornitore di cartelli e ci si può ritrovare addirittura gemellati con una città che sa poco o nulla di noi, soprattutto del presunto gemellaggio.

I segnali sono curiosi, interessanti e non dovremmo darli sempre per scontati. Chi ha notato per esempio quello alla fine di via della Radiosa a Nemi per chi lo guarda dalla via dei Laghi? C’è un bel segnale di divieto di entrata – nb. in via della Radiosa dalla via dei Laghi – mentre invece è accessibile da via dei Corsi, in quanto a senso unico. Fin qui tutto bene, se non fosse per quell’ “eccetto N.U.” che dovrebbe significare eccetto Nettezza Urbana.

 

E perché mai la nettezza urbana può passare contromano in via della Radiosa? Che esigenza c’è? La risposta potrebbe essere, tiriamo a indovinare, sull’ordinanza comunale cui si fa riferimento dietro il segnale che però è orfana di numero. Quest’ultimo particolare non è certo un reato ma sicuramente un dettaglio che sarebbe potuto tornare utile se avessimo trovato qualche straccio di atto sull’albo pretorio online del Comune di Nemi. Ma a quanto pare non siamo bravi a cercare perché non abbiamo trovato nulla, neppure una sbiadita ordinanza che consenta il passaggio contromano in via della Radiosa ai mezzi della nettezza urbana.

Il mistero di questo particolare cartello è presto chiarificato se si è bravi a fare il gioco dell’acqua e del fuoco. Contromano perché c’è lo stadio? ACQUA! Perché c’è un’area recintata dove spesso i mezzi “riposano” con vicino i cassonetti intrisi di rifiuti che percolano sul terreno nel cuore del Parco Regionale dei Castelli Romani e a soli 60 metri da un pozzo? FUOCO

Certo, questa risposta non è contemplata nella segnaletica ma è solo frutto di una coincidenza. Insomma ai mezzi della nettezza urbana è consentito andare contromano e anche, come chiaramente si evince dalle foto, trovare ricovero dentro un’area dove avviene una gestione rifiuti che appare totalmente abusiva e contro la legge. Se non è un paradosso tutto italiano questo, non sapremmo proprio come chiamarlo! I fatti evidenti sono che da un anno i mezzi della Lazio Ambiente proseguono a scaricare rifiuti nei cassonetti posti all’interno dell’area recintata in via della Radiosa per poi ricaricarli e conferirli in discarica.  

Questo articolo finirà nella ormai collezione di altri tabella che denunciano in solitario una situazione che dovrebbe attirare l’attenzione giornalistica, quantomeno degli altri giornali locali che si pregiano di questo status e che non sono solo votati a fare tutto il giorno copia e incolla di comunicati istituzionali calati dall’alto. C’è anche l’inchiesta che richiede più tempo profuso e maggiore volontariato ma permette di guardarsi allo specchio la mattina e considerarsi professionisti al servizio dei propri lettori.

Nelle prossime ore porteremo sull’ ”area che non c’è” un succulento dolce con una candelina 'ncopp: un anno di tabella e di esposti. Saremo i soli a spegnerla perché pare che tutti gli organi competenti deputati ad interessarsi alla questione siano spariti nel nulla. Sì proprio così, un anno fa, era il 14 luglio del 2016, questa redazione iniziava a documentare, con una serie di tabella denuncia correlati da immagini fotografiche e video riprese, questa attività che ancora oggi appare in contrasto con quanto previsto dalla Legge. E sempre un anno fa segnalavamo questo stato di presunta illegalità con vari esposti inviati a mezzo Pec a tutte le Autorità preposte, compreso il Comando di Polizia locale di Nemi. A seguito di questi esposti, è partita un’attività di indagine affidata al Corpo Forestale dello Stato di cui oggi non si conosce ancora l’esito.

Un segnale di interessamento lo aveva dato il Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato
che doveva venire a Nemi lo scorso 27 aprile 2017 per verificare personalmente il sito dove avviene la gestione rifiuti non autorizzata. Ma poi a causa di "sopraggiunti impegni" del primo cittadino di Nemi, che era stato convocato dal Garante, l'appuntamento era saltato. L’ultimo messaggio ricevuto dal Garante è stato che ci avrebbe informato in merito alla prossimo appuntamento con il sindaco. Poi sono passati i giorni, l’11 giugno le amministrative e la rielezione del primo cittadino uscente, poi due consigli comunali pianificati uno dietro l’altro e poi lettera morta. Tutti in vacanza tranne i rifiuti che stanno così bene dove si trovano in attesa che sia avviata la tanto annunciata raccolta porta a porta.

Questa è una storia “difficile”, una storia che non sarebbe dovuta esistere ma che invece c’è e rispetto alla quale è calato un silenzio assurdo. Sembra che tutti si siano voltati dall’altra parte per non vedere quello che succede in via della Radiosa: una gestione dei rifiuti illecita alla luce del sole, talmente tanto ostentata che persino una segnaletica così singolare passa inosservata.

 

Una storia che continueremo a seguire e se necessario porteremo oltre i confini nazionali finché qualcuno avrà la bontà di stabilire se a Nemi in via della Radiosa a 60 metri da un pozzo d’acqua potabile che serve la popolazione è possibile che esista un’area recintata dove quotidianamente i mezzi della nettezza urbana scaricano e caricano rifiuti e dove gli stessi vengono lasciati parcheggiati nel maleodore generale in attesa di un responso istituzionale che ancora non si vede.

tabella PRECEDENTI:

14/07/2016 NEMI, ECOCENTRO 'I CORSI': "UN PROGETTO IRREALIZZABILE"

06/08/2016 Nemi: chiudete quella discarica!

02/09/2016 Nemi: se non è gestione dei rifiuti, cos'è?

29/09/2016 "Cose mai viste": a Nemi c'è un centro immondizia nel cuore del Parco

03/10/2016 Nemi, gestione rifiuti vicino al pozzo dell'acqua: il Parco si è mosso ma non è il solo

06/10/2016 Nemi, rifiuti e acqua potabile: interviene il Garante del Servizio Idrico Integrato

02/11/2016 Nemi, isola ecologica in via della Radiosa: Acea dice no

04/01/2017 Nemi, rifiuti e pozzo dell'acqua: una gestione abusiva di cui tutti se ne fregano

30/01/2017 Nemi, acqua potabile e rifiuti: in via della Radiosa il tempo passa tra frigoriferi e materassi

17/02/2017 Nemi: lavatrice nel cuore del Parco dei Castelli Romani in un'area non autorizzata

06/04/2017 Nemi, emergenza abbandono rifiuti: il sindaco ci mette una pezza

03/05/2017 Nemi, rifiuti e acqua potabile: a.a.a. cercasi tutori della Legge

06/06/2017 Nemi, rifiuti: via della Radiosa il fallimento della gestione del buon padre di famiglia

28/06/2017 Nemi, soldi pubblici per foto trappole: i risultati?




Nemi, valle del lago: soldi, luci, luna e… Diana Nemorensis


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di Ivan Galea


NEMI (RM)
– Buio assoluto, in tutti i sensi, in via del Perino sul lungolago di Nemi dove invece, affacciandosi dal belvedere della piccola cittadina delle fragole o da quello della dirimpettaia Genzano, si sarebbe dovuta poter scorgere un’illuminazione ispirata, probabilmente, a un gusto hollywoodiano assolutamente fuori luogo, a parere di chi scrive, in virtù della sacralità del posto dove la leggenda narra che la dea Diana Nemorensis amava riflettersi nelle acque del lago di Nemi illuminate dai soli raggi lunari. E senza contare il fatto che queste luci, qualora avessero funzionato nel tempo, sparate dal basso verso l’alto forse potevano risultare poco gradite alla fauna locale, ma evidentemente su quest’ultima considerazione il Parco dei Castelli Romani, organo deputato alla tutela del territorio e delle specie che lo popolano, ha ritenuto che così non fosse.


I lavori per realizzare l'illuminazione di via del Perino sono iniziati alcuni anni fa, divisi in diverse tranche e affidati a privati con gare negoziate che alla fine della giostra sono costati circa 200mila euro che pesano, ora più che mai, come macigni sulle tasche dell’intera collettività che si trova ad assistere all’ennesima rappresentazione dei soldi pubblici che vanno in fumo.

 

E proprio sull’affidamento dei lavori era intervenuta l’Anac di Raffaele Cantone, su sollecitazione della solita stampa non allineata,  evidenziando la circostanza che a una gara avessero partecipato anche due ditte i cui titolari risultavano essere padre e figlia. Condizione, quest’ultima, sulla quale l’ufficio Tecnico del Comune di Nemi si poneva il problema, solo dopo aver affidato i lavori però, se fosse lecita o meno girando il quesito all’Anticorruzione.

 

Ma nonostante le evidenze e i dubbi tutto è andato avanti e oggi la valle del lago insieme ai 200mila euro restano avvolti nelle tenebre.  “Forse questa amministrazione comunale ama il buio. – Commentano dal Meetup Amici 5 Stelle Nemi – Infatti, oltre alle luci in via del Perino – proseguono dal Meetup – nel centro storico è stata smantellata la vecchia illuminazione a vapori di sodio sostituendola con luci al led e trattando i nuovi lampioni come se non fossero elementi dell’arredo urbano. Mancano i vetri ai lampioni – evidenziano i simpatizzanti 5 Stelle di Nemi – che ora proiettano zone d’ombra e addirittura Castello Ruspoli non è più illuminato. Questi amministratori il buio ce l’hanno in testa – proseguono ancora – e ci chiediamo come possa essere stato possibile che 750 persone abbiano deciso di premiare, alle trascorse elezioni dell'11 giugno, 5 anni di malgoverno a guida Bertucci”

 
Una storia, quella dell’illuminazione della valle del lago di Nemi, che alla fine accontenta la fauna locale, qualche gatto che usa i portalampade a terra come cuccia e la dea Diana Nemorensis che potrà continuare a specchiarsi nelle acque del lago di Nemi ancora illuminate dai soli raggi lunari. Meno buona per i cittadini che hanno speso 200mila euro per ritrovarsi con un pugno di mosche in mano.

tabella SULLO STESSO ARGOMENTO:

NEMI, CONTINUA LA BUFERA SULL'UFFICIO TECNICO: CANTERANI SOLLEVA LA TORMENTA POLITICA

NEMI, PERINO: BUFERA SULL’UFFICIO TECNICO. INTERVIENE L’ANTICORRUZIONE

NEMI, GARA PERINO: QUELLA "LETTERINA" DELLA GALANTI ALL'ANTICORRUZIONE… DOPO L'ARTICOLO DE L'OSSERVATORE D'ITALIA

NEMI, GARA PERINO: IL COMUNE TACE MA PARLA BERTUCCI LISTA CIVICA

 

VIDEO INTERVISTA A L'OSSERVATORE D'ITALIA RILASCIATA AD AGOSTO 2015 DALL'EX SINDACO VAIRO CANTERANI




Nemi: Cesare Bianchi è il nuovo coordinatore di Noi Con Salvini


NEMI (RM) – "Abbiamo accolto con favore la volontà di Cesare Bianchi di mettersi a disposizione della sua comunità e del proprio territorio e abbiamo così condiviso la scelta di nominarlo coordinatore di Nemi di 'Noi con Salvini'. Cesare è una persona eccezionale, dalla specchiata moralità e uno stacanovista vero. Siamo certi che porterai avanti il movimento sul territorio di Nemi nel migliore dei modi possibili. Buon lavoro ! Ringraziamo anche l'ex 'Forza Italia' Maurizio Saudelli per aver aderito a 'Noi con Salvini'. " Lo dichiarano in una nota congiunta il coordinatore provinciale di NCS Marco Mercante, il coordinatore dell'area castelli romani di NCS Bruno Berardinelli e Stefano Tersigni Consigliere Comunale di Nemi.




Nemi, disinfestazione territorio con piretroidi: Tersigni chiede al sindaco di bloccare l'intervento

 

Red. Cronaca


NEMI (RM) – L’amministrazione comunale di Nemi fa sapere che Venerdì 7 agosto 2017 alle ore 3 antimeridiane verrà effettuata la derattizzazione e la disinfestazione su tutto il territorio comunale. Dal Comune specificano poi che i trattamenti saranno effettuati con automezzi forniti di attrezzature nebulatrici utilizzando piretroidi in soluzione acquosa, invitando tra l’altro la cittadinanza, nelle ore indicate, a tenere chiuse le finestre, a non stendere i panni all'esterno, a custodire le api e animali domestici.


"Sono assolutamente contrario alla derattizzazione e disinfestazione che si effettuerà venerdì 7 agosto su tutto il territorio di Nemi. – Fa sapere il consigliere di opposizione Stefano Tersigni – L'unica raccomandazione che il Comune ha rivolto ai cittadini – prosegue Tersigni – è quella di tenere chiuse le finestre, non stendere i panni all’esterno e custodire in casa eventuali animali domestici. Alcuni studi svolti dal CNR dimostrano che questi interventi sono altamente nocivi per l'uomo, per gli animali randagi e non sono risolutivi del problema. I 'Piretroidi' che verranno utilizzati – evidenzia il consigliere comunale di opposizione –  possono provocare nel tempo malattie neurodegenerative e alcune forme di cancro. Chiedo, con urgenza, al Sindaco di bloccare questo intervento.”

LEGGI ANCHE: NEMI, DISINFESTAZIONE CON PIRETROIDI: L'APPELLO DE L'OSSERVATORE D'ITALIA ALL'AMMINISTRAZIONE BERTUCCI




Nemi, consiglio comunale: "Ricomincio da Nemi" critica certi atteggiamenti del sindaco


NEMI (RM)
– Riceviamo e pubblichiamo la nota di "2017 Ricomincio da Nemi":

 

"Il nostro Sindaco si dimostra una persona scarsamente incline al dialogo, sicuramente molto soddisfatto laddove le proposte della sua giunta sono accolte con favore ma che non accetta nessuna critica; mal sopporta l’intervento di alcuno, men che meno dell’opposizione, arrivando a condannarla così aspramente da definire l’intervento del Consigliere Cortuso “da stoppare”.


La colpa inammissibile di quest'ultimo è quella di fare alcune importanti considerazioni durante il suo intervento, prima su tutte la richiesta di accesso immediato agli atti relativi allo SPRAR avanzata dal nostro gruppo all’indomani della convocazione del Consiglio, che non ha ancora avuto risposta ma che è fondamentale per conoscere i dettagli dell’adesione a questo progetto. Sottolineiamo che lo SPRAR è stato individuato, tra le premesse della mozione a favore del mantenimento della dotazione organica della scuola di Nemi, come strumento strategico per il mantenimento della sezione della Scuola Secondaria di Primo Grado a Nemi, che in questo momento rischia la sua formazione a causa delle poche iscrizioni per l’anno scolastico 2017/18.

 

Ricordiamo al Sindaco che è un diritto l’accesso a tutti gli atti che possano essere d’utilità all’adempimento del mandato di Consigliere Comunale, per esprimere, tra l’altro, un voto consapevole sulle questioni di competenza del Consiglio Comunale. Vogliamo ribadire ancora una volta, così come abbiamo fatto durante il Consiglio Comunale, che certi atteggiamenti non dimostrano soltanto il mancato rispetto verso i consiglieri di minoranza ma, soprattutto, rivelano qual è la considerazione da parte del Sindaco verso i cittadini che siamo chiamati a rappresentare.

Gruppo Consiliare
2017 Ricomincio da Nemi"