Nemi, si allo SPRAR no ai CAS: Marinelli (PD) andrà dal Prefetto

NEMI (RM) –  Quando c’è carenza di una informazione puntuale nonché assenza totale di assemblee pubbliche organizzate dall’Amministrazione locale per far capire cosa succede a Nemi in tema di accoglienza, è davvero complicato cercare di fare un punto della situazione che sia chiaro a tutti. Partiamo dal fatto che l’Italia è il Paese dell’accoglienza e almeno per quanto sostiene il nostro quotidiano è importante accogliere nel pieno rispetto del territorio, dei residenti e nel rispetto della dignità delle persone che si ospitano.

L’integrazione parte anche da queste premesse: Nemi è un paese di circa 2 mila abitanti, è una piccola grande comunità dove ci si conosce un po’ tutti. Ospitare due o tre famiglie di immigrati può essere una opportunità di arricchimento, un valore aggiunto e questo può accadere soltanto se il Comune di Nemi aderisce allo Sprar, uno strumento che permette, un’accoglienza controllata e nel rispetto della quota di popolazione residente per di più beneficiando, il Comune, del contributo ministeriale del 95% delle spese per l’ospitalità.

Al contrario, favorire il business dell’immigrazione, cercando di gestire strutture sul territorio in grado di accogliere centinaia di immigrati è tutta un’altra storia. Una storia che non parla di SPRAR ma di CAS, Centri di Accoglienza Straordinaria. Purtroppo a Nemi non c’è abbastanza chiarezza e a tutt’oggi non è stata formalizzata l’adesione del Comune al progetto Sprar, o almeno non se ne ha notizia ufficiale. L’auspicio è che sia davvero in via di definizione come annunciato più volte dal sindaco Alberto Bertucci.

Intanto la realtà dei fatti è che, da quanto ci risulta, secondo il Piano del Campidoglio i migranti di Roma sarebbero pronti a essere spostati in sette Comuni della provincia.  E le città individuate da palazzo Senatorio per ospitare gli immigrati sono Cerveteri, Nettuno, Nemi, Castel Gandolfo e Lanuvio.

Altri dati certi è che a Nemi ci sono almeno un paio di strutture, tra cui una villa del ‘600 e un albergo che sono stati recentemente ristrutturati e che erano da anni in stato di abbandono. Ora non sappiamo se queste ristrutturazioni sono finalizzate ad una quanto più imminente futura disponibilità ad accogliere immigrati. Questo significherebbe un arrivo in massa di centinaia di rifugiati che un paese piccolo come Nemi non appare pronto a gestire soprattutto sotto il profilo della sicurezza. Infatti la stessa stazione dei Carabinieri  diretta dal Maresciallo Capo Dario Riccio, nel caso si configurasse la gestione d’immigrati nelle strutture ricettive gestite da privati, dovrebbe presumibilmente chiedere più unità per controllare il territorio e garantire la sicurezza. Dunque è importante mettere da parte qualsiasi tentativo di strumentalizzazione politica di questo caso così delicato e cercare di capire qual’è il destino a cui Nemi va incontro: solo lo SPRAR può dare garanzie di una accoglienza a misura del territorio che ospita.

Infatti lo Sprar prevede un immigrato ogni mille abitanti e per i Comuni fino a 3 mila abitanti il massimo, come nel caso della cittadina delle fragole, il numero non potrebbe superare le sei unità. Inoltre chi aderisce allo Sprar è salvaguardato dai CAS ovvero dal vedere strutture private gestire l’ospitalità con i famosi 35 euro giornalieri a immigrato. Ospitare sei o dieci persone per Nemi significa invece avere anche la possibilità di garantire a questi rifugiati una permanenza dignitosa con lavori socialmente utili, con la possibilità di essere integrati nella piccola comunità castellana. Pertanto la paura di molti è quella che ci siano in ballo interessi privati in gioco da parte di qualcuno.

 

Intanto, sulla questione è intervenuta nuovamente la segretaria del Pd di Nemi Azzurra Marinelli:

“C’è molta confusione a Nemi sul tema dell’accoglienza – sostiene Marinelli -. Confusione causata dalla difficoltà di comprensione del fenomeno da parte di molti ( istituzioni comprese), ma anche dalla mala fede e dal tentativo di manipolazione dell’informazione. Il governo – prosegue la segretaria PD – ha messo a disposizione dei sindaci uno strumento che è quello dell’adesione al sistema SPRAR , che permette ai comuni di gestire in modo razionale e adeguato , un numero di richiedenti asilo COMPATIBILE con il numero di abitanti del comune aderente. Circa un anno fa, il partito democratico di Nemi chiese al sindaco Bertucci ( all’epoca sindaco uscente, riconfermato con un plebiscito a Giungo 2017) quali fossero le intenzioni dell’amministrazione in merito. Bertucci, come è solito fare, al momento NON rispose, ma lo fece in piena campagna elettorale, affermando che il comune di Nemi aveva aderito allo SPRAR e quindi che avrebbe gestito al meglio un’emergenza complessa e difficile. Anche perché la non adesione allo SPRAR avrebbe comportato l’intervento diretto da parte della prefettura con l’imposizione di un CAS ( centro di accoglienza straordinario), l’arrivo di una quantità di richiedenti asilo molto superiore a quella prevista dallo SPRAR e dove l’ente locale non avrebbe avuto più nessun tipo di controllo sul fenomeno.

All’indomani delle elezioni, Ricomincio da Nemi, gruppo di opposizione del quale anche il PD fa parte , ha chiesto al sindaco di poter visionare gli atti di adesione allo SPRAR per poter contribuire ( anche insieme alle associazioni del territorio) al progetto di Bertucci.

Nessuna riposta, nessun’apertura alla collaborazione e oggi, lo possiamo dire, NESSUN progetto di adesione allo SPRAR .

Il Partito Democratico, chiederà direttamente alla Prefettura come stanno i fatti e quali possano essere le vie da seguire per un’integrazione più concertata possibile .

Bertucci  – conclude Marinelli – si è dimostrato al solito incapace e presuntuoso lasciando in modo davvero incosciente il paese di Nemi in balia della destra più xenofoba che alimenta paure e ansie per i propri fini elettorali. Del baratro che si apre davanti ad un problema così delicato e difficile, Bertucci si dovrà assumere tutta la responsabilità. Un conto è organizzare una festa di paese , altro è dimostrare di aver lo spessore giusto dell’amministratore di buon senso!” Ivan Galea




Nemi, Tersigni su immigrati: “Se arrivano migranti faremo cadere il sindaco”

NEMI (RM) – Immediata la reazione del consigliere comunale di opposizione Stefano Tersigni dopo l’articolo de L’Osservatore d’Italia “Sprar o non Sprar”  dove, tra l’altro, si evidenzia che non c’è alcuna certezza ne atto che avvalli e giustifichi le “dichiarazioni spot” del sindaco di Nemi Alberto Bertucci che forse solo nelle intenzioni avrebbe voluto aderire allo Sprar.

“Si apprende oggi – dice Tersigni – che il Sindaco di Roma Raggi, che è anche presidente dell’Area Metropolitana, chiederà all’Amministrazione Comunale di Nemi e ad altre dei Castelli Romani, l’adesione allo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) questo presumibilmente perché il Sindaco Bertucci aveva dimostrato solo l’intenzione di aderire allo Sprar. Così, come avevo annunciato in campagna elettorale – prosegue Tersigni – si cominciano ad aprire le porte di Nemi al ‘CAS’ (Centri di Accoglienza Straordinaria), in questo caso una qualsiasi struttura ricettiva presente sul nostro territorio può candidarsi ad accogliere i richiedenti asilo (il numero di immigrati salirebbe così a cento unità, secondo le quote assegnate dal provvedimento) accreditandosi direttamente presso la Prefettura, sentito l’ente locale nel cui territorio la struttura è situata. A Breve, anche Nemi, potrebbe soccombere al business dell’accoglienza. Inizieremo presto una raccolta firme tra i cittadini (precisamente 744 una più dei voti ottenuti nelle scorse elezioni dal Sindaco Bertucci) per mettere nero su bianco la loro contrarietà all’accoglienza e le allegheremo a una mozione di sfiducia verso il Sindaco non appena arriveranno gli immigrati. Potrei ora dire ‘io vi avevo avvisato’ ma preferisco far parlare i fatti.”




Nemi: Sprar o non Sprar?

NEMI (RM) – Sprar o non Sprar? Questo è il dilemma a Nemi. Eppure non c’è alcuna certezza ne atto ne risposta alle interrogazioni dei consiglieri di opposizione di “Ricomincio da Nemi che avvalli e giustifichi le “dichiarazioni spot” del primo cittadino del piccolo paese delle fragole che forse solo nelle intenzioni avrebbe voluto aderire allo Sprar. Dunque rimarrebbero testimonianze frammentate, tra cui i proclami dello stesso Bertucci il quale ha addirittura deliberato in Giunta, durante la prima legislatura, l’intenzione di voler aderire allo Sprar per poi confermare, di fronte alle telecamere di Rete4, l’avvenuta adesione al progetto di accoglienza per gli immigrati, alla vigilia del voto alle trascorse elezioni comunali di Nemi.

E all’epoca fu proprio Bertucci che si mise a parlare di “terrorismo mediatico” quando, nel bel mezzo di un clima elettorale più che rovente, il candidato a sindaco di centrodestra Stefano Tersigni prometteva che si sarebbe incatenato all’arrivo dei migranti e anche che se fosse stato eletto avrebbe ritirato lo Sprar.

Dal versante di centrosinistra e del candidato a sindaco Carlo Cortuso, invece, si cercava di capire meglio in quale maniera si fosse organizzato il primo cittadino rispetto l’adesione allo Sprar. Dopo le elezioni e la riconferma del sindaco Bertucci, i dubbi dei consiglieri Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri sono aumentati a dismisura soprattutto dopo il silenzio tombale da parte dell’amministrazione comunale rispetto ad una richiesta di accesso agli atti sul “caso Sprar”.
Ora il sindaco di Roma e della Città Metropolitana Virginia Raggi, si appella al sindaco di Nemi e agli altri primi cittadini dei Castelli Romani affinchè aderiscano, anche in fretta, allo Sprar. Se è vero che prima o poi tutti i nodi vengono al pettine i fatti ci raccontano di una adesione allo Sprar annunciata e sbandierata a destra e a manca ma non realizzata nel concreto. Dunque, Sprar o non Sprar? A parole si, ma sono i fatti che contano.




Nemi, accoglienza migranti: ecco il bluff dello Sprar

NEMI (RM) – La sindaca di Roma e presidente dell’Area Metropolitana Virginia Raggi chiederà all’Amministrazione Comunale di Nemi e ad altre dei Castelli Romani, di aderire allo Sprar Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati. L’iniziativa fa parte del “Modello Roma” proposto dal ministro Minniti dopo il clamore degli sgomberi che hanno messo la capitale al centro di forti polemiche. Di fatto è un invito, rivolto alle diverse Amministrazioni, a rivedere le proprie posizioni riguardo allo strumento di accoglienza, l’adesione allo SPRAR è infatti volontaria.

“Oggi abbiamo presentato, come gruppo consigliare “Ricomincio da Nemi”, una interrogazione urgente al Sindaco dove pretendiamo delle risposte definitive. – dichiarano in una nota i due consiglieri di opposizione Patrizia Corrieri e Carlo Cortuso – La realtà – prosegue la nota – va affrontata concretamente, non con dichiarazioni irresponsabili, ma con metodo e progettualità per il bene del nostro paese.”

Durante la scorsa campagna elettorale di Nemi l’attuale primo cittadino aveva rilasciato delle dichiarazioni in cui asseriva che il Comune aveva avviato le procedure di adesione allo Sprar e che al massimo si sarebbero ospitate due, tre famiglie di migranti. “Cosa ci raccontano questi fatti? – Commentano ancora Corrieri e Cortuso – Che Nemi, a tutt’oggi, non ha aderito allo SPRAR, nonostante le dichiarazioni contrarie del Sig. Bertucci nel corso della campagna elettorale. Ricordate? In più occasioni aveva affermato che il comune di Nemi aveva avviato le procedure per partecipare al Sistema di Protezione che avrebbe destinato a Nemi non più di otto-dieci richiedenti asilo. Naturalmente a chi gli faceva osservare che i termini del bando per l’adesione stavano per scadere (giugno 2017) e che nulla era stato fatto, venivano rivolte le accuse di sciacallaggio e opportunismo.”

Era stata presentata una richiesta di accesso agli atti da parte del gruppo “Ricomincio da Nemi” per verificare se l’amministrazione comunale avesse aderito o meno allo Sprar: “In vista della scadenza di un secondo bando di adesione (settembre 2017), – dichiarano i due consiglieri di opposizione – come gruppo consigliare “Ricomincio da Nemi” avevamo presentato una richiesta di accesso agli atti relativa alla presunta adesione del comune di Nemi allo SPRAR (27 giugno 2017). Risultato? Un silenzio assordante! Volevamo capire quali procedure erano state avviate. Nulla. Abbiamo, successivamente, protocollato un sollecito della nostra richiesta (4 agosto 2017), ma anche in questo caso nessuno ha ritenuto opportuno rispondere. Dopo una serie di pressioni e insistenze, abbiamo finalmente ottenuto delle risposte dal Segretario Comunale. Indovinate? A tutt’oggi l’adesione allo SPRAR del comune di Nemi non esiste. Non esiste nessuna procedura, non esiste nessuna concertazione con le associazioni territoriali, non esiste nessuna volontà. Niente di niente. Ed ora arriva la pressione dell’Area Metropolitana. E, come al solito, il Sig. Bertucci deciderà di far decidere ad altri le sorti di Nemi e dei suoi cittadini. Sempre che lo SPRAR non si trasformi “inaspettatamente” in un CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria), nel qual caso una qualsiasi struttura alberghiera presente sul nostro territorio può candidarsi ad accogliere i richiedenti asilo (in questo caso il numero salirebbe a cento unità, secondo le quote assegnate dal provvedimento) accreditandosi direttamente presso la Prefettura, sentito l’ente locale nel cui territorio la struttura è situata. È l’ennesima occasione mancata: ad una gestione ordinata e controllata del fenomeno, il Sig. Bertucci – concludono i due consiglieri di opposizione al Comune di Nemi – ha preferito farsi sommergere dall’incapacità e dalla superficialità proprie scegliendo, colpevolmente, di non scegliere.”

Abbiamo presentato, come gruppo consigliare “Ricomincio da Nemi”, una interrogazione urgente al Sindaco dove pretendiamo delle risposte definitive. La realtà va affrontata concretamente, non con dichiarazioni irresponsabili, ma con metodo e progettualità per il bene del nostro paese.

 




Nemi, ratto morto vicino alla scuola: bambini a rischio

NEMI (RM) – Un topo morto nell’area del plesso scolastico di Nemi. Una immagine, scattata il 26 settembre 2017, che parla da sola e che fa ricordare l’ultimo appello della segreteria del PD locale Azzurra Marinelli dopo il maltempo quando ha chiesto se fossero stati presi tutti i provvedimenti necessari per le pulizie del plesso dopo l’inondazione di fango, detriti e acqua sporca.

La fotografia fa capire chiaramente che urge un intervento di derattizzazione e che i bambini sono esposti a rischi di carattere igienico – sanitario.

Non risultano, almeno consultando l’albo pretorio, interventi di derattizzazione recenti da parte del Comune di Nemi. Una storia che fa ricordare lo spiacevole episodio del gennaio del 2014 quando i docenti segnalarono deiezioni di animali, ci fu un intervento della Asl che provvedette ad emettere delle prescrizioni e disinfezione con derattizzazione che poi fu fatta dal Comune ma non mancarono le polemiche per le modalità di gestione dell’emergenza.

Adesso c’è una fotografia che parla chiaro: un ratto morto molto grosso che giace vicino alla scuola di Nemi. Ci si augura che anziché accusare di strumentalizzazione chi fa emergere le situazioni si provveda a programmare una sanificazione del plesso al fine di tutelare lo stato di salute dei bambini




Nemi, servizio rifiuti e pulizia strade: Tersigni presenta una interrogazione

NEMI (RM) – Riflettori puntati sulla raccolta dei rifiuti e sulla pulizia delle strade a Nemi che negli ultimi mesi sembrerebbe incassare diverse critiche. Il problema è che il servizio sembra ridotto ai minimi termini: le strade spesso sono sporche e l’immondizia trabocca dai cassonetti. Dulcis in fundo ancora non parte la raccolta differenziata. Intanto il consigliere comunale di opposizione di Insieme per Nemi Stefano Tersigni ha presentato una interrogazione in Comune:

“Vogliamo far luce sulle motivazioni che hanno generato la situazione debitoria nei confronti della società ‘Lazio Ambiente’ – ha detto Tersigni –  e su come il Sindaco intende provvedere affinché il servizio di raccolta rifiuti e pulizia possa tornare in tempi brevi a livelli accettabili. Proprio per questo ho presentato ieri un’ interrogazione alla quale spero il Sindaco possa dare una celere risposta.” E poi aggiunge: ” Il Comune di Nemi sembra, infatti, dover ancora saldare fatture alla società ‘Lazio Ambiente’ per un totale di euro 99.251,00 motivo per cui il servizio offerto risulta essere peggiorato in qualità e strettamente ridotto al minimo indispensabile.”




Nemi, alberature e operazioni di messa in sicurezza: chi paga?

NEMI (RM) – Caduti dei grossi rami a Nemi in via dei Corsi questa mattina dopo il maltempo della notte appena trascorsa. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Nemi e Velletri e la Polizia Locale di Nemi.

 

La strada è stata chiusa al transito per le operazioni di messa in sicurezza. Le alberature sono cadute da un albero che si trova in un terreno di proprietà comunale. E proprio sulle questioni di competenza, non sono mancate le polemiche. Infatti il residente che ha chiamato i soccorsi ha detto di aver segnalato fin dal 2014 il fatto che il terreno comunale dove si trova l’albero non ha accesso al pubblico: “Nei fatti il terreno è pubblico – spiega il residente di Parco dei Lecci – ma risulta recintato da un privato ed è dal 2014 che questa situazione viene segnalata all’amministrazione comunale. Ora la messa in sicurezza verrà pagata dai cittadini che però non possono usufruire del bene.

 

Il problema – prosegue il residente – è che alcuni privati che hanno costruito con il sistema dei lotti interclusi, che prevede il rilascio della concessione edilizia subordinato al fatto che il Comune acquisisca 1/3 del terreno, adesso vorrebbero riscattarli. In questa storia, come in tante in Italia, mi sembra però che ci siano figli e figliastri. Come mai il Comune di Nemi non controlla – conclude il residente – e in questi anni non è intervenuto nonostante la situazione sia ben nota?”.

D’altra parte, il proprietario del lotto intercluso non ha potuto potare l’albero in quanto di fatto di proprietà comunale e se lo avesse fatto sarebbe potuto incorrere in una denuncia.

“E’ stato esagerato chiamare i vigili del fuoco per un ramo di castagno, – ha dichiarato il privato proprietario del lotto – poteva benissimo essere rimosso prima e senza spostare tre unità dei vigili che potevano essere chiamati ad intervenire in problemi più seri.”

La questione, ora, rischia di diventare un caso, anche perché c’è di mezzo un intervento di soccorso pubblico e la vicenda lotti interclusi a Nemi non accessibili al pubblico potrebbe finire nel mirino di ulteriori indagini.




Elezioni Regione Lazio: Tersigni battezza la lista “Regione Sociale”

Stefano Tersigni, ex candidato a sindaco di Nemi, alle appena trascorse elezioni, con la lista civica “Insieme per Nemi”, successivamente passato dalle fila di Fratelli d’Italia-An a quelle di Noi con Salvini, attualmente consigliere comunale di opposizione al Comune di Nemi annuncia la nascita della lista civica “Regione Sociale” da lui stesso fondata. “Nasce oggi la lista civica regionale “Regione Sociale”. – Fa sapere Tersigni – Un ‘treno’ carico di valori, – prosegue – idee e progetti per rilanciare la nostra regione dopo la pessima esperienza governativa della giunta Zingaretti. Abbiamo già molti coordinatori comunali e stanno dando il loro sostegno associazioni e realtà civiche territoriali. Città insicure, una sanità inesistente, disabili e anziani dimenticati, giovani senza nessuna prospettiva di lavoro, clandestini nelle case popolari e italiani costretti a dormire nelle macchine, nel Lazio 321 comuni su 378 (fonte Ispra) sono a ‘rischio’ di dissesto idrogeologico, questa è solo una parziale fotografia di ciò che sta avvenendo sotto gli occhi stanchi e distratti di una politica inesistente e intorpidita dalle smanie di potere. Tutto ciò – conclude Tersigni – deve essere arginato e la risposta è nel sociale, nella destra sociale.”

Una nuova avventura politica, quindi, per l’attuale consigliere di Nemi in vista delle regionali del 2018 che vedranno rinnovare la giunta della Regione Lazio.




Castelli Romani: un week end con i Lupi Bianchi tra Ariccia, Castel Gandofo, Grottaferrata e Nemi

CASTELLI ROMANI (RM) – Un fine settimana dedicato agli appassionati di moto, quello che sta per arrivare alle porte della Capitale nella zona dei Castelli Romani. Il Moto Club Lupi Bianchi ha infatti organizzato una tre giorni per il prossimo fine settimana all’insegna delle due ruote che toccherà le cittadine di Ariccia, Castel Gandofo, Grottaferrata e Nemi. Il tutto per far ammirare le bellezze naturali e culturali del territorio castellano e nel frattempo offrire il massimo divertimento ai soci del club.

Il programma inizia il prossimo Venerdi 15 settembre alle ore 18:00 con apertura preiscrizioni in” piazza di corte” ad Ariccia, dove alle 20 ci sarà la cena offerta dal motoclub a tutti gli extra regione. Sabato 16 settembre dalle 9 alle 13 l’apertura iscrizioni sempre ad Ariccia in “Piazza di Corte” per proseguire con il pranzo presso i punti di ristoro convenzionati. Nel pomeriggio dalle 15:15fino alle 16:45 il primo check-point a Grottaferrata in piazza del mercato (via san nilo 2) dove ci sarà la visita guidata dell’abbazia di “San Nilo”. Le due ruote faranno quindi tappa a Nemi dove dalle 17:45 alle 19:15 si terrà il secondo check point. I centauri partiranno quindi da piazza Roma per una visita guidata del centro storico di Nemi. Ritorno quindi ad Ariccia, previsto per le 20 dove i gestori delle tradizionali fraschette proporranno la cena a prezzi convenzionati. Sempre ad Ariccia alle 21:30 ci sarà un momento musicale con il concerto di “Daniele si nasce” famoso interprete di Renato Zero e spettacolo dei cabarettisti del laboratorio di Zelig “Katamura e Seguacio”. Non poteva mancare una escursione notturna nel centro capitolino prevista per le 24.15. Domenica 17 settembre l’appuntamento è a Castel Gandolfo dove dalle 9 alle 12 si terranno le iscrizioni e successivamente la visita al “lago di Albano” di Castel Gandolfo con aperitivo.




Nemi, scuola: critiche sulla pulizia

NEMI (RM) – Critiche a Nemi per la gestione dell’allerta maltempo. A puntare il dito sulla scarsa manutenzione del territorio è la segretaria del Pd Azzurra Marinelli la quale, nella giornata di domenica, ha assistito ad una pulizia della scuola di Nemi intrapresa da genitori volontari che si sono adoperati a prestare il loro aiuto in un momento di emergenza: “Le precipitazioni di domenica – dice Marinelli – erano ampiamente previste tant’è che la protezione civile regionale ha parlato nei giorni precedenti al temporale di allerta meteo arancione. Lodevole è il fatto che ci siano stati genitori con figli al seguito che hanno aiutato a pulire la scuola da fango e detriti ma come genitore non posso accontentarmi e soprattutto non posso tollerare che un post su Facebook del sindaco Bertucci accusi di strumentalizzazione politica e polemiche coloro che invece chiedono e pretendono che le situazioni vengano affrontate con programmazione e con criterio. Insomma – continua Marinelli – è lecito per un genitore preoccuparsi dello stato di salute dei bambini? Le pulizie sono state fatte in maniera adeguata? Anche perché sono saltati diversi tombini e mi chiedo se oltre al fango nella scuola siano finite anche le acque scure. È possibile pretendere risposte adeguate? Ripeto qui non si tratta di “formalismi” ma di una questione igienico – sanitaria che ritengo essere una priorità”. Marinelli, a sua volta, invita ad evitare la strumentalizzazione politica su temi come la scuola: “La Protezione civile di Nemi di fatto non esiste sulla carta – prosegue il segretario PD – e domenica il paese era deserto, eravamo abbandonati a noi stessi, non c’era nessuno. Non si può accusare di polemica chi evidenzia le sciatterie ed io, come genitore, pretendo che le cose vengano fatte in una determinata maniera e pertanto voglio sapere come è stata pulita la scuola”




Nemi, scenario apocalittico per una precipitazione di media intensità: Cortuso chiede un Consiglio comunale straordinario

NEMI (RM) – Il consigliere comunale di “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso interviene, con una lunga nota, sui fatti che nella giornata di domenica 10 settembre hanno visto la cittadina delle Fragole in balia del fenomeno dell’acqua alta, con relativi disagi per alcuni cittadini e commercianti che a causa dell’allagamento dei propri locali si sono improvvisati manutentori dei vari tombini ostruiti dalle foglie che non riuscivano a smaltire l’acqua piovana.

La disamina del Consigliere comunale di Nemi affronta anche altre criticità  che affliggono il piccolo borgo castellano evidenziando una “inadeguatezza delle infrastrutture esistenti e di chi tutto questo dovrebbe governare e gestire.”

“Piove, governo assente! – scrive Cortuso sul social Fb – potremmo sintetizzare così la giornata di domenica, parafrasando un celebre slogan di anni fa. Il governo, – prosegue il consigliere di Ricomincio da Nemi – naturalmente, è l’amministrazione comunale di Nemi che, come al solito, si è fatta cogliere impreparata e invece di correre ai ripari è corsa a chiudersi in casa (del resto pioveva…).

Al di là delle facili battute, in questa giornata abbiamo avuto la riprova della enorme fragilità del nostro territorio e dell’inadeguatezza delle infrastrutture esistenti e di chi tutto questo dovrebbe governare e gestire.

Le precipitazioni che hanno interessato Nemi e il suo territorio sono state, tutto sommato, di media intensità (per fortuna); eppure lo scenario che si è mostrato agli occhi di tutti è avvilente: tombini saltati, grate per lo scolo e la dispersione dell’acqua piovana, già intasate, ricoperte da foglie e detriti, asfalto saltato in più punti, pietre franate da vari costoni, mattonato dei marciapiedi sollevato in più punti, larghe zone completamente allagate, torrenti d’acqua che venivano giù impetuosi sia dalle “Coste” che da via “delle colombe”, il piano terra della scuola e la “nuova” palestra allagate (e pensare che in campagna elettorale il Sig. Bertucci aveva promesso la consegna della nuova scuola a settembre!). Uno scenario apocalittico. Per una precipitazione di media intensità!

Per non parlare di molti esercizi commerciali sul corso di Nemi invasi dall’acqua che non trovava sfogo, con i commercianti nel disperato tentativo di limitare i danni armati di secchi e stracci (!).

Alcuni di loro si son improvvisati fontanieri cercando di aprire i chiusini e liberare i tombini sotto una pioggia battente. In questo caso la mancanza di riferimenti e di un presidio sul territorio da parte dell’amministrazione si è fatta sentire nella maniera più colpevole.

E dire che queste condizioni meteorologiche erano state ampiamente previste per la nostra zona tanto da esser stata diramata un’allerta arancione. Ma si sa: politiche di prevenzione e di manutenzione sono poco appariscenti e non portano grande consenso. Meglio occupare il tempo presenziando eventi di vario genere ma che abbiano almeno un palco, un microfono e possibilmente delle telecamere. Al netto delle polemiche una cosa è certa: la cura di cui il nostro territorio ha bisogno è ben lontana dall’esser praticata. Ed è una questione su cui noi di “Ricomincio da Nemi” ci battiamo da diverso tempo. È evidente che bisogna mettere in cantiere un potenziamento delle infrastrutture esistenti, palesemente insufficienti; una maggiore e più puntuale manutenzione e gestione di tutti i sistemi di drenaggio delle acque piovane; riferimenti certi sul territorio per tutta la cittadinanza ( Piano di Emergenza di Protezione Civile) che non siano carta straccia da far votare al buio in consiglio comunale e che siano operativi anche i giorni festivi, non lasciando alla buona volontà e alla disperazione di qualche cittadino azioni destinate a ben altre competenze. Ma soprattutto rivedere tutte le politiche di ulteriore cementificazione di un territorio, il nostro, che palesemente è al limite del collasso. Bloccare o ridurre considerevolmente le lottizzazioni previste e comunque subordinarle a grandi opere di potenziamento del sistema di raccolta delle acque quale, per esempio, il raddoppio del collettore che passa sotto via “delle colombe”. “Ricomincio da Nemi” chiede la convocazione di un consiglio comunale straordinario che abbia all’ordine del giorno questi temi e che dia la possibilità di discussione e di proposta a tutte le forze rappresentate. Noi qualche idea ce l’abbiamo – conclude Cortuso – e la vorremmo mettere a disposizione del Sig. Bertucci.”

Nemi, maltempo: esercizi commerciali allagati