Nemi, dissesto idrogeologico: procedura negoziata per lavori straordinari in via dei Laghi e De Sanctis

NEMI (RM) – Il 15 novembre scorso la Giunta comunale di Nemi ha approvato il progetto esecutivo per dei lavori straordinari di messa in sicurezza versante su via dei Laghi e via R. De Sanctis, per l’importo complessivo di € 105.000,00 a causa di accertato dissesto idrogeologico. Per l’affidamento dei lavori l’amministrazione comunale di Nemi ha scelto la procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara. E ha scelto anche di stabilire che si procederà all’aggiudicazione anche in caso di un’unica offerta valida.

 

Saranno invitati a presentare offerta per l’affidamento dell’appalto dei lavori gli operatori economici indicati nell’elenco delle imprese

Per espletare la gara gli amministratori comunali di Nemi hanno affidato alla centrale di committenza Asmel Consortile Soc. Cons. a r.l. i relativi servizi di committenza. Una scelta di un portale che funge da garanzia sulla trasparenza dell’appalto. La procedura di gara sarà quindi espletata sulla piattaforma telematica ASMECOMM. Le offerte saranno inoltrate secondo le modalità indicate nella lettera d’invito. Unitamente alla presente determinazione il Comune di Nemi trasmette ad ASMEL consortile S.c.a r.l. gli allegati da inserirsi nella documentazione di gara a disposizione dei concorrenti, e contestualmente approva i seguenti atti di gara, predisposti dalla stessa Stazione Appaltante manlevando ASMEL consortile S.c.a r.l. da ogni eventuale responsabilità riguardante gli stessi.

 

Elenco imprese depositato agli atti dell’Ufficio Tecnico Comunale di Nemi in luogo segreto e non accessibile al pubblico

Saranno dunque invitati a presentare offerta per l’affidamento dell’appalto dei lavori in oggetto gli operatori economici indicati nell’elenco delle imprese che non viene materialmente allegato alla determinazione a contrattare (anche al fine di evitare forme di potenziale condizionamento delle offerte economiche da presentare dalle ditte stesse) e, quindi, viene tenuto depositato agli atti dell’Ufficio Tecnico Comunale in luogo segreto e non accessibile al pubblico fino alla scadenza del termine prescritto per la presentazione delle offerte e che sarà indicato nella lettera di invito a gara informale da trasmettere ai soggetti prescelti per la presentazione delle offerte medesime.

Nella determina comunale viene poi specificato che “solo successivamente alla scadenza, l’elenco degli operatori economici invitati alla gara potrà essere reso noto agli interessati aventi titolo che ne facciano richiesta.

Il rispetto del criterio di rotazione è fondamentale

Sicuramente l’affidamento in oggetto, sarà preceduto, come vuole prassi da una procedura negoziata con obbligo di consultazione di un numero minimo di tre operatori, individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi precostituiti, nel rispetto del criterio di rotazione. Il rispetto del criterio di rotazione è fondamentale. A valle dell’aggiudicazione deve essere pubblicato il relativo avviso, in cui vanno indicati anche i nominativi dei soggetti invitati. Per i lavori ricompresi tra 150mila euro e 1 milione di euro (ma per una differenza di 50mila euro non è questo il caso) la modalità di affidamento è la medesima (procedura negoziata), con l’unica differenza che devono essere invitati almeno cinque operatori.




Nemi, Consiglio comunale: nessuna risposta su Sprar, Cas e niente diretta streaming

NEMI (RM) – Giovedì di fuoco a Nemi durante il Consiglio comunale che purtroppo non è stato ne registrato, ne mandato in streaming e neppure è possibile leggere sul sito istituzionale del Comune di Nemi alcun resoconto della seduta, in barba ai soldi pubblici spesi dai cittadini per la comunicazione (ndr l’addetto alla comunicazione prende 1.850 euro al mese).

Quest’ultimo giovedì, durante la riunione di Consiglio comunale i consiglieri di maggioranza del Comune di Nemi non hanno ammesso al voto le mozioni del consigliere di opposizione di “Insieme per Nemi” Stefano Tersigni su Sprar e Cas  giustificando la mancata volontà di votare le mozioni perché, a dire del sindaco, Tersigni starebbe strumentalizzando la questione.

 

Nessuna risposta ufficiale dal Consiglio comunale di Nemi sull’accoglienza ai migranti (Sprar e Cas)

Il consigliere Comunale di “Insieme per Nemi” ha seriamente espresso, attraverso le mozioni, la preoccupazione di diversi cittadini chiedendo espressamente alla massima assise di Nemi di impegnarsi riguardo il rispetto della proporzionalità, di persone accolte in base al numero della popolazione residente e quindi che non si possano superare le 6/8 unità, in caso di adesione allo SPRAR da parte dell’amministrazione comunale e che in nessun caso si possa verificare l’apertura di un centro di accoglienza straordinario (CAS) sul territorio del Comune di Nemi.

Grande disappunto è stato espresso da Stefano Tersigni riguardo la decisione di non voler accogliere la mozione sullo Sprar: “Ribadisco che sono contrario sia allo Sprar che al Cas – dice Tersigni – ma è evidente che ho toccato nel vivo una questione che a questo punto denuncio essere poco chiara: Bertucci non mettendo ai voti la mia mozione espone di fatto i cittadini al rischio che possa essere imposto anche il Cas che, intendo ricordare, è un centro di accoglienza straordinario per migranti. E non è fantascientifico che possa essere aperto anche a Nemi, visto che ci sono diverse grandi strutture che insistono sul territorio. Bertucci è stato incastrato dalla mia mozione e pur di non dire come stanno le cose in tema di immigrati ha preferito non far arrivare la mia mozione ad essere votata”

 

Nessuna diretta streaming a Nemi per i Consigli comunali

Stessa musica per l’altra mozione di Tersigni riguardo la possibilità di riprendere in diretta streaming le sedute di Consiglio Comunale così come succede ormai in tanti diversi comuni dei Castelli Romani, Lanuvio compreso. La mozione sulla diretta streaming non è stata ammessa a votazione perché la maggioranza compatta ha votato per la non ammissione ai voti:

“Bertucci ha detto – ha continuato Tersigni – che non c’è bisogno della diretta streaming perché c’è già un addetto stampa che provvede a far sapere ai giornali cosa succede in Consiglio Comunale. Peccato però che questo non accada affatto e Alberto Bertucci abbia dimostrato ancora una volta che non ci tiene alla partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica, altrimenti non ci sarebbe stato nulla di male a trasmettere in diretta o a far registrare, siamo nel 2017, le sedute di consiglio comunale e di trasmetterle poi integrali sul sito internet del Comune. I cittadini attraverso la visione delle sedute di Consiglio Comunale anche tramite pc o tablet o smartphone avrebbero potuto sentire tutti i consiglieri e farsi una propria opinione sul livello di democrazia e partecipazione e discussione che c’è a Nemi. Inoltre non mi sono affatto sorpreso dei termini offensivi che il sindaco ha rivolto verso la mia persona perché del resto non si può pretendere che il primo cittadino possa esprimersi con un linguaggio a lui sconosciuto”.

 

Non è che cambi di molto il commento dei consiglieri di “Ricomincio da Nemi 2017” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri. In una nota degli stessi si legge: “Ha avuto un non so’ che di surreale il Consiglio comunale ultimo scorso. Da una parte la maggioranza, dominata dal sindaco, molto confusa e approssimativa nei contenuti; dall’altra un’opposizione che si trova continuamente a impattare contro un muro di gomma. Di certo il nostro è un giudizio di parte. Tuttavia è un giudizio che troverebbe conforto se la cittadinanza partecipasse alle sedute del consiglio comunale, riempiendo le sedie riservate al pubblico (che rimangono sempre vuote) e ascoltasse. Toccherebbe con mano la miopia politica e di proposta del sindaco e della sua maggioranza. Al netto dei modi arroganti e maleducati con cui si gestisce la discussione che il signor Bertucci adotta, poco rispettoso per il proprio ruolo e per quello dei consiglieri.

Al primo punto dell’ordine del giorno quella che noi consideriamo una delle pochissime iniziative di spessore sul nostro territorio: il rinnovo della convenzione tra il Consorzio Sistema Bibliotecario Castelli Romani (SBCR) e la Locanda Specchio di Diana per la biblioteca diffusa. Naturalmente il nostro voto è stato favorevole. Riteniamo fondamentale un’iniziativa di questo genere per il nostro paese e meritorio che un privato abbia tanta sensibilità tale da mettere a disposizione, gratuitamente, gli spazi necessari per l’attuazione del servizio. Ma… Il “ma” ci porta al terzo punto dell’Odg. Riporto testualmente: “Attestazione dell’interesse pubblico in deroga allo strumento urbanistico generale ai sensi dell’art. 14 comma 1-bis del DPR 380/2001 Ditta Locanda Specchio di Diana SRL”. In pratica si tratta “… di un permesso a costruire in deroga alle destinazioni d’uso per la chiusura permanente delle due terrazze di pertinenza del ristorante, da destinarsi a “sala lettura”…”. Si stabilisce l’utilità pubblica che giustifica la deroga. Il tutto si basa sul rinnovo della convenzione con il  Consorzio SBCR. La convenzione però racconta ben altro. Il progetto “Biblioteca diffusa” lanciato dal Consorzio, cui la convenzione fa riferimento, prevede “una collaborazione con attività imprenditoriali, esercizi commerciali, e associazioni disponibili ad effettuare un servizio basilare di richiesta e di ritiro libri e materiale multimediale.” Non si fa minimamente menzione a sale letture. In pratica la biblioteca diffusa è solamente un punto di accesso al sistema bibliotecario. Sulla base di questo ragionamento abbiamo dichiarato irricevibile la delibera e chiesto al sindaco di ritirarla in quanto  non suffragata da nessun tipo di giustificazione. Il sindaco, naturalmente, non ha sentito ragioni e la disciplinatissima maggioranza ha votato a favore della deroga. Questi i fatti. Lasciamo a chi ci legge la possibilità di farsi un’opinione. Da parte nostra continueremo la nostra battaglia affinché non si determinino pericolosi precedenti per il nostro centro storico.

Il sublime lo si è raggiunto nella discussione del sesto e settimo punto all’Odg, ovvero le due mozioni con richiesta di voto presentate dal consigliere Tersigni. La prima, sull’impegno del comune ad aderire al bando SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati ), ha visto un gustoso rovesciamento di posizioni. Da una parte il sindaco che, dopo aver mentito sull’adesione al progetto SPRAR da parte del comune, continua a non dare chiare indicazioni sulla sua volontà di aderire o meno, dall’altra il consigliere Tersigni, che in campagna elettorale tanto si era speso contro qualsiasi ipotesi di accoglienza, ad incalzare il sindaco affinché si attivasse per l’adesione al bando. Il tutto si è risolto con la decisione del sindaco di non mettere ai voti la mozione perché non ricevibile con motivazioni che francamente nessuno ha capito. La disciplinatissima maggioranza, neanche a dirlo, ha approvato.

Sulla seconda mozione, possibilità della diretta streaming dei consigli comunali, la reazione è stata ancor più brutale: esiste già un addetto alla comunicazione in Comune, fatevelo bastare (per ragioni di spazio ho sintetizzato il concetto). Se poi l’addetto alla comunicazione in Consiglio comunale non si è mai visto e quindi non si capisce come possa riportarne la cronaca, è un dettaglio che il nostro sindaco non ritiene particolarmente significativo. Naturalmente la disciplinatissima maggioranza non ha avuto nulla da eccepire. Non aggiungiamo nessun commento. Lasciamo a chi legge la possibilità di farsi un’idea”.




Nemi, a via dei Corsi tante famiglie senz’acqua. Ma Acea la domenica non risponde

NEMI (RM) – Brutto risveglio per i residenti della parte alta di via dei Corsi a Nemi che hanno trovato i rubinetti dell’acqua completamente a secco. Neppure un filo d’acqua esce dai rubinetti, infatti, a partire dalla mattina di questa domenica. Sono diverse le utenze che si trovano nella parte più alta di Nemi a subire questo grave disservizio. Intanto il numero verde Acea per le assistenze tecniche non è reperibile la domenica e festivi nonostante i disservizi non guardino in faccia il calendario.

Il consigliere comunale di Nemi Gianni Ibba, delegato ai rapporti col gestore idrico, si è informato sui motivi dell’improvviso guasto che ha lasciato diverse famiglie senz’acqua questa domenica? Non è dato saperlo. Si suggerisce all’amministrazione comunale di Nemi di aprire una pagina informativa anche sui social dove aggiornare i cittadini in tempo reale su ciò che accade come fanno tante altre amministrazioni locali dei Castelli Romani, quasi tutte a dire la verità. In questo modo il rapporto con i cittadini è più diretto e non si deve necessariamente aspettare il lunedì (giorno lavorativo) per sperare di ottenere qualche informazione.




Nemi, integrazione scolastica per studenti stranieri: il Comune paga il C.I.CA.R

NEMI (RM) – Pagati dall’amministrazione comunale di Nemi 1.900,00 euro all’associazione C.I.CA.R – Coordinamento Immigrazione Castelli Romani – di Genzano per il terzo trimestre relativo il progetto di inclusione scolastica per stranieri “Nessuno è straniero a scuola” tenuto dalla dottoressa Stefania Cardillo, membro dell’associazione C.I.CA.R.

 

Il progetto “Nessuno è straniero a scuola” si è tenuto presso l’istituto scolastico “M. Dionigi” di Nemi e ha visto svolgersi l’attività didattica di mediazione culturale volta a favorire e a potenziare l’integrazione e l’apprendimento scolastico degli studenti stranieri presenti nelle sedi della scuola primaria e secondaria di primo grado di Nemi.

 

Il sostegno linguistico a bambini e ragazzi stranieri si svolge con laboratori per piccoli gruppi e anche per un solo allievo. Il sostegno linguistico viene organizzato su richiesta dei dirigenti degli istituti scolastici, secondo necessità individuate di volta in volta e concordato coi docenti, che individuano quali alunni, tra quelli non italofoni, richiedono un aiuto mirato. Particolare attenzione viene dedicata agli alunni neo-arrivati, piccoli migranti che si siedono nei banchi di scuola senza capire e comunicare.

 

Alcune associazioni gestiscono dei doposcuola aperti tutti i giorni per molte ore, che diventano un punto di riferimento stabile per gli adolescenti nella ricerca della propria identità. L’insegnamento della lingua si abbina alla decodifica dei testi scolastici e lo studio disciplinare, ma è importante soprattutto rinforzare l’interesse per lo studio. Tra le attività pomeridiane ci sono i centri di aggregazione giovanile con attività ludiche e artistiche. Alcune associazioni accompagnano l’inserimento scolastico con servizi di mediazione che agevolano la famiglia nei rapporti con la scuola. Attorno all’apprendimento linguistico fioriscono pratiche di educazione interculturale con tutta la classe.




Nemi, accoglienza migranti: Tersigni presenta una mozione su SPRAR e CAS

NEMI (RM) – Mozione con richiesta di voto da parte del Consiglio comunale sul tema dell’accoglienza ai migranti quella presentata ieri 19 ottobre dal consigliere di opposizione di “Insieme per Nemi” Stefano Tersigni. Tersigni, attraverso la mozione, chiede alla massima assise di Nemi di impegnarsi riguardo il rispetto della proporzionalità, di persone accolte in base al numero della popolazione residente e quindi che non si possano superare le 6/8 unità, in caso di adesione allo SPRAR da parte dell’amministrazione comunale e che in nessun caso si possa verificare l’apertura di un centro di accoglienza straordinario (CAS) sul territorio del Comune di Nemi. “Con la mozione che ho presentato oggi – ieri 19 ottobre 2017 Ndr. – e che andrà in votazione al prossimo Consiglio comunale – dichiara il consigliere di Insieme per Nemi – si farà finalmente luce sulla questione dell’accoglienza degli immigrati nel Comune di Nemi.”

Tersigni fa poi riferimento a una delibera di Giunta comunale – la n. 28 del 17/03/2017 – dove il Sindaco e la Giunta palesano l’intenzione di aderire al bando SPRAR. Intenzione che fino ad oggi sembrerebbe non essere stata ancora formalizzata. “Se il contenuto di questa Delibera è veritiero – prosegue Stefano Tersigni – così come lo sono le dichiarazioni pubbliche del Sindaco che rassicurano la cittadinanza confermando che il rischio CAS (Centro di Accoglienza Straordinario e quindi 100 immigrati sul nostro territorio) non sussiste e che la volontà della maggioranza è solo quella di aderire allo SPRAR con il conseguente invio di 6/8 immigrati, non avranno certamente problemi a votare a favore di questa mozione che pone due paletti fondamentali al discorso accoglienza e che rientrano in quello che il Sindaco Bertucci ha più volte dichiarato ovvero che l’adesione allo SPRAR sia, in qualsiasi caso, vincolata alla rispetto della proporzionalità tra persone accolte e popolazione residente e quindi che non si possano superare le 6/8 unità e che in nessun caso si possa verificare l’apertura di un Cas nel nostro Comune.”

 

Il consigliere di “Insieme per Nemi” chiede quindi attraverso una mozione di mettere nero su bianco quanto fino ad ora affermato verbalmente dal sindaco e dalla sua squadra di governo, soprattutto per quanto concerne l’eventualità di veder sorgere un qualche CAS nel territorio di Nemi. “Se su questo argomento realmente non insistono ombre, mi appello a tutti i Consiglieri, soprattutto a quelli di maggioranza, affinchè votino a favore di questa mozione. In caso di astensione o di voto contrario – dichiara ancora Tersigni – sarà lecito pensare che le intenzioni reali della maggioranza siano diverse da quelle più volte dichiarate e in questo caso ne risponderanno direttamente ai cittadini. Personalmente – conclude il consigliere di opposizione – sono contrario sia allo SPRAR che al CAS che qualifico come ricatti di Stato ma, vista la presunta volontà del Sindaco di aderire allo SPRAR, così si pongono dei limiti invalicabili che tutelano i cittadini da una situazione ad oggi piena di interrogativi.”




Sepolture ecologiche: il Nemus Aricinum ispira la start-up del Bosco sacro

Il bosco sacro è un luogo di culto caratteristico delle antiche religioni europee, ad esempio di quella romana, greca, celtica, germanica. I Romani davano ai boschi sacri il nome latino di Lucus o Nemus distinguendoli dai boschi privi di valore sacrale che venivano chiamati Silva. Nell’Italia centrale, la cittadina odierna di Nemi, in provincia di Roma nel cuore dei Castelli Romani, richiama nel nome il Nemus Aricinum (“bosco di Ariccia”), antica sede del santuario di Diana Nemorensis. Oggi la start-up di 4 giovani trae ispirazione proprio dagli antichi culti sopra citati e gli intraprendenti ragazzi, grazie al progetto “Boschi Vivi”, si propongono di offrire un’alternativa alle classiche sepolture nel cimitero a cui siamo abituati. Avviato il crowdfunding (la piattaforma per finanziare progetti creativi e innovativi rivolti alla comunità) per raccogliere 10 mila euro di fondi per questo progetto, chiunque può versare la cifra che crede per la messa in opera del Bosco Vivo.

 

E’ già possibile acquistare un posto per il proprio animale domestico o anche per tutta la famiglia, ed i prezzi non hanno nulla da invidiare a quelli dei classici loculi cimiteriali. L’interramento può costare dai 400 ai 3 mila euro, la cifra è resa variabile dal numero di posti per albero che vengono richiesti. Al momento la start-up sta riscuotendo molto successo, essendo stata lanciata da soli 5 giorni, si sono già raccolti quasi 3 mila euro provenienti da ogni parte del mondo.

Niente più lapidi di marmo e fiori di plastica. Per ricordare il nostro caro che non c’è più, faremo visita ad un albero ai cui piedi sono state interrate le sue ceneri. Il defunto rientrerà così a pieno nel ciclo della natura. In Italia alcune aree boschive acquisteranno una speciale sacralità, la prima a rientrare in questo progetto è proprio la Liguria, precisamente a Genova. Il bosco, spiegano i ragazzi ideatori del progetto, si configura come luogo di pace e raccoglimento per eccellenza, atto a dimostrare il fluire della vita lenendo con dolcezza il dolore della perdita: non sono previsti grossi cambiamenti all’ambiente naturale se non per le targhe commemorative. Gli interessati verranno accompagnati in una visita che porterà poi alla scelta dell’albero: l’esemplare potrà essere dedicato ad un’unica famiglia ma sono previsti anche posti “in comunità”, in coppia (albero partner) e quelli dedicati agli amici animali. Una cerimonia suggellerà l’interramento delle ceneri.

L’idea, sicuramente ben strutturata, potrebbe essere un’ancora di salvezza per i molti che desidererebbero, dopo la morte, di poter continuare a fluire nella natura, diventando vita anche nel momento il cui la vita, inevitabilmente termina.

 

Inoltre i vantaggi dell’idea di questa sepoltura ecologica, che già esiste come realtà all’estero, sono tanti: la cooperativa di Boschi Vivi prende in gestione da privati o amministrazioni pubbliche un’area boschiva in stato di abbandono e la ripristina, rendendola fruibile per la comunità grazie alla manutenzione dei sentieri e delle alberature, rientrando poi dei costi grazie ai proventi delle sepolture. Come indicato sul sito, “i prezzi dipendono dal diametro del tronco, dalla posizione e grado di accessibilità dell’albero.”

Giulia Ventura




Nemi, disagi per frana in via Valle Petrucola: stop ai mezzi pesanti

NEMI (RM) – Stop ai mezzi pesanti in via Valle Petrucola nel Comune di Nemi interessata da una frana del costone sottostante . Il comandante della Polizia Locale Gabriele Di Bella ha firmato l’ordinanza che interessa la strada comunale che va da via Nemorense verso via dei Genzanesi.

Una strada ritenuta dunque non adatta per camion oltre le 3,5 tonnellate perché, pressappoco al centro della via, presenta un importante restringimento a seguito dello smottamento e che il cui limite di velocità, complici anche i dossi artificiali, è di 30 chilometri.

Ultimamente, si nota un maggiore traffico di mezzi pesanti, si legge sostanzialmente nell’atto firmato da Di Bella con conseguenti difficoltà di manovra e disagi anche per gli stessi residenti della strada. È stato ordinato altresì di disporre adeguata segnaletica verticale per meglio rendere note agli utenti le prescrizioni assunte. L’auspicio è che presto vengano fatti i lavori ed eliminato il restringimento.




Nemi, lavori “romanella” e soldi pubblici al vento? Quando un muretto costa 7mila euro

NEMI (RM) – Cade un albero, danneggia la recinzione di un palazzo e per rifarla alla meno peggio il Comune di Nemi spende ben 7 mila e 320 euro. Una somma molto alta impiegata per una semplice riparazione di una recinzione danneggiata. L’oggetto dell’intervento è il muro di confine della proprietà privata che si trova tra via dei Gladioli e via delle Violette, palazzine che fanno angolo e quasi si affacciano sulla via De Sanctis.

Sulla determina dirigenziale numero 276 del 18 maggio 2017 del Comune di Nemi si legge l’elenco delle opere che sono state “rese necessarie” per ripristinare la recinzione ma che di fatto, ad occhio nudo, sembrano più lavori fatti in economia dove il presunto getto in opera del cordolo per il sostegno dei pilastri di ancoraggio della nuova recinzione sembra più un “cerotto” di cemento spalmato a mò di gelato per bloccare l’ambaradam del nuovo recinto.

Dalle foto infatti si evince la portata del lavoro. A questo punto o sembra esserci stata una sopravvalutazione nel computo metrico estimativo redatto dall’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi oppure sembra essere mancato un controllo dei lavori effettuati. Intanto circa 7mila euro delle tasche dei cittadini sono stati spesi.

Ma chi vigila sulla effettiva qualità dei lavori effettuati? Di fatto, da quello che si può notare, sarebbero bastati mille euro per ottenere lo stesso risultato. Ma questo è ovviamente solo un parere. E a lungo andare bisogna sicuramente rimettere mano ai lavori fatti alla buona e di esempi finora ce ne sono: diverse opere realizzate negli ultimi tempi ora hanno bisogno di manutenzione. Guarda le luci nel centro storico e nella valle del lago…

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Nemi: buio pesto in piazza Umberto

NEMI (RM) -Piazza Umberto I a Nemi avvolta dalle tenebre a causa del mancato funzionamento della pubblica illuminazione. Una situazione che sta creando non pochi disagi per i residenti e commercianti del piccolo borgo castellano che dopo il tramonto restano completamente al buio. Eppure a ridosso della trascorsa campagna elettorale i vecchi e cari lampioni dalle luci romantiche soffuse e calde sono stati sostituiti con lampade al led installate su lampioni sprovvisti di vetri di protezione. Una scelta quest’ultima aveva suscitato critiche e polemiche da parte di alcuni cittadini nonché dalle attuali opposizioni in Consiglio comunale.

 

“Finalmente nel 2017 posso annunciarvi – aveva dichiarato in una nota di stampa il sindaco di Nemi Alberto Bertucci rivolgendosi alla cittadinanza – l’ammodernamento e messa in sicurezza di tutti gli impianti di pubblica illuminazione con lu-ci a Led.” E ancora: “Possiamo tutti vedere – dichiarava il primo cittadino di Nemi – il nostro Paese meglio illuminato in ogni singola strada e quartiere, anche il cimitero comunale. Prossimamente an-che il centro storico, cuore di Nemi, potrà essere qualitativamente meglio illuminato”. Affermazioni quelle di Alberto Bertucci che oggi risuonano come macigni a fronte di una realtà cupa.

 

“La carenza di ogni servizio ormai ha strangolato il territorio di Nemi, trasformandolo in un sobborgo da terzo mondo. – Dichiarano da Insieme per Nemi – Dopo il tracollo della raccolta dei rifiuti solidi urbani è il momento della illuminazione pubblica. Il centro del borgo, in Piazza Umberto I, – proseguono – è da tempo nel buio assoluto, tanto da mettere a rischio la sicurezza dei cittadini e compromettere le attività commerciali. Tutti mugugnano ma nessuno, sembra trovare il coraggio di protestare apertamente. E’ un brutto segnale in quanto diffonde una sensazione di essere sottoposti ad un vero e proprio regime che blandisce o intimidisce, a seconda del caso ed in conformità alle proprie finalità. Questi amministratori – concludono da Insieme per Nemi – credono di vivere in una torre d’avorio e non si rendono conto di stare su una palafitta traballante. Ci vuole una spallata, coraggio !”

 




Nemi, accoglienza immigrati e Sprar: Ricomincio da Nemi fa tana al sindaco

NEMI (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Ricomincio da Nemi 2017

“La settimana appena trascorsa ha visto l’argomento dell’adesione allo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) da parte del comune di Nemi come argomento centrale di diversi post e articoli. Questo dimostra, al di là delle varie posizioni, che il tema è sentito ed è al centro dell’interesse di molti. “Ricomincio da Nemi” ha insistito mesi affinché il signor Bertucci chiarisse una volta per tutte la sua posizione e quella del comune riguardo la questione dell’accoglienza dei richiedenti asilo. Sappiamo come è andata: il signor Bertucci non ha ritenuto di chiarire nulla. Vista tanta indifferenza da parte del Sindaco, ci siamo rivolti alla fonte di tutto e abbiamo incontrato il Prefetto. Il risultato del colloquio è stato davvero sconfortante: il signor Bertucci e il comune di Nemi NON HANNO MAI FATTO DOMANDA DI ADESIONE ALLO SPRAR!

Ci sono diverse considerazioni da fare. La prima è che il signor Bertucci HA SEMPRE MENTITO! Sapendo di mentire.

Lo ha fatto prima della campagna elettorale, durante la campagna elettorale e dopo la campagna elettorale: con interviste, dichiarazioni pubbliche e atti ufficiali in consiglio comunale. La seconda, come è stato già scritto, è che sfugge ad un “dovere di solidarietà umana, nei confronti di persone in fuga da guerra e miseria, ed anche ad un dovere di solidarietà territoriale”. L’ultima considerazione è che, così facendo, espone il comune di Nemi all’insediamento di un CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria). In questa eventualità non parleremmo più di sei-otto persone, come previsto dallo SPRAR, ma di numeri ben superiori (fino a cento), dove l’inserimento e le problematiche conseguenti sarebbero molto più complesse da gestire.

Dispiace che i tanti (troppi?) cittadini che hanno rinnovato la fiducia al signor Bertucci siano ripagati con tanta arrogante superficialità e che, soprattutto, debbano subire l’ingiustificato e totale silenzio dell’amministrazione su questo tema. Parli il signor Bertucci, faccia chiarezza finalmente, si rivolga a noi come a dei cittadini e non dei sudditi. Come lista “Ricomincio da Nemi” rinnoviamo l’offerta di soccorrere il signor Bertucci su questa questione ed aiutarlo ad uscire dal momento di “confusione” che lo tormenta, mettendo a disposizione tutte le nostre competenze e conoscenze sul territorio. Si faccia aiutare, Sindaco: per il bene di tutti noi e per il bene di Nemi.”




Nemi, Sprar o Cas? Eppure qualcosa si muove

NEMI (RM) – La situazione dell’accoglienza a Nemi è ancora poco chiara perché se da una parte c’è la volontà del Comune di aderire allo Sprar dall’altra c’è una struttura, una villa del ‘600, in via dei Laghi N° 52 dove di recente sono stati fatti dei lavori di ristrutturazione come testimoniato da un permesso del Comune di Nemi concesso all’impresa Edil Lazio Srl di Roma per interventi in economia delle pitture, rifacimento dei bagni con diversa distribuzione.

Dei lavori strutturali importanti per un cantiere che, almeno sulla carta, è stato dato per concluso a febbraio 2017.  Sul cancello al civico 52 è affisso un cartello con su scritto Società Cooperativa Lea con un numero di cellulare di riferimento. Al numero risponde il referente Antonio Razzicchia, che ha inteso ribadire la più completa estraneità della Cooperativa Lea nella gestione degli immigrati: “Noi abbiamo fatto i lavori nella struttura ma è cosa vecchia – dice Razzicchia raggiunto telefonicamente dopo aver contattato l’azienda del figlio a Palestrina – abbiamo pulito il parco all’interno della struttura dopo il sequestro intorno al 2014. Un’altra cooperativa era venuta a fare un sopralluogo la scorsa stagione e si chiama Eta Beta. Questa cooperativa era interessata all’accoglienza di immigrati ma la Lea non centra niente con la cooperativa che li gestirà. Ma adesso non si parla di migranti perché con il Comune non si sono messi mai d’accordo. Quello che so è che la proprietà aveva fatto solo una lettera per l’eventuale gestione di immigrati”.

Nemi ingresso comprensorio Le ville nel Parco via dei Laghi 52 – Foto L’Osservatore d’Italia Copyright 2017

La Eta Beta risulta essere di fatti una cooperativa, si legge sul sito ufficiale della stessa, che partecipa attivamente, in collaborazione con gli Enti Locali, le Istituzioni, il no-profit, alla costruzione del benessere della comunità partecipando ai processi di inclusione sociale attraverso l’integrazione, la progettazione, la promozione di servizi ed iniziative a beneficio dei cittadini appartenenti anche, e soprattutto alle fasce svantaggiate.  Ma come funziona il ruolo di cooperative come Eta Beta all’interno dei progetti Sprar? Molto semplice, il Ministero degli Interni affida ai Comuni i finanziamenti per i progetti di accoglienza dei richiedenti asilo (Sprar), che a loro volta attraverso un bando pubblico appaltano alle cooperative sociali o alle associazioni la gestione dei centri e dei servizi. In questo caso la cooperativa Eta Beta potrebbe essere un futuro aderente al bando pubblico che si presume farà anche il Comune di Nemi, come tanti Comuni d’Italia, a seguito dell’adesione allo SPRAR di concerto con la Prefettura.

Il direttore generale della Cooperativa Eta Beta ha detto che in nessun modo la cooperativa ha partecipato al sopralluogo che invece è stato fatto tempo addietro dagli amministratori del Comune di Nemi, Carabinieri, polizia e Prefettura nella persona del dottor Leone. Ha detto inoltre che Eta Beta è stata ripetutamente contattata e cercata dallo pseudo proprietario di questa struttura: “Padre e figlio di un’azienda di cui non farò il nome per ovvi motivi – ha detto il direttore generale di Eta Beta – ci hanno ripetutamente cercato perché probabilmente siamo rimasti i soli a gestire l’accoglienza in maniera legale. Dopo nostre opportune verifiche e contattato l’allora Prefetto, abbiamo capito che non c’erano le condizioni per operare in quella struttura dove tra l’altro i costi d’affitto prospettati erano molto alti, c’erano delle questioni in sospeso da risolvere al livello di servizi e poi di fatto il signore che ci ha contattato si è addossato la proprietà arbitraria del bene benché il Tribunale non si sia ancora pronunciato”. A tal proposito, occorre ricordare che la proprietà risulta a tutt’oggi in capo alla Evo Team Srl, società che ha come legale rappresentante Giorgio Cumino. Tra l’altro, ha spiegato sempre il direttore generale, la cooperativa Eta Beta la cui serietà è comprovata, di solito valuta la fattibilità dei progetti proposti e anche l’impatto sul territorio: “Nemi – ha detto – con lo Sprar può ospitare un massimo di 8 migranti e una struttura grande come quella in via dei Laghi – Villa Rospigliosi Ndr. – non sarebbe neppure adeguata per accogliere un così esiguo numero di persone”.

 

Intanto il consigliere di Insieme per Nemi Stefano Tersigni, coordinatore locale di Noi con Salvini ha presentato una interrogazione: “Premesso che – si legge nell’atto protocollato al Comune da Tersigni – l’adesione allo Sprar sembrerebbe non essere stata formalizzata da parte del Comune di Nemi, considerato che: il non aderire allo Sprar potrebbe comportare un intervento diretto della Prefettura nell’ imporre un CAS (centro di accoglienza straordinario) con il consequenziale arrivo di circa 100 immigrati sul territorio di Nemi si interrogano Sindaco e Giunta al fine di sapere se si configura la possibilità di una imminente apertura di un CAS a Nemi e se realmente la Cooperativa ‘LEA’ stia predisponendo la struttura di ‘Villa Rospigliosi’ a tal fine”.

 

Ora, mancando una informazione puntuale sul territorio in merito al caso Sprar è lecito pensare tutto ma non è possibile affermare nulla. Inoltre a Nemi, oltre a Villa Rospigliosi, è presente sulla via Nemorense un ex albergo anch’esso recentemente ristrutturato che potrebbe essere candidato alla ricezione di migranti. Come detto, tutto è possibile ma nulla è certo e intanto più di qualche grosso immobile in disuso si è rifatto il look.