OMICIDIO NETTUNO. ZARATTI (PRESIDENTE COMMISSIONE SICUREZZA): “PRESIDIO PAGINA DI LEGALITÀ PER NETTUNO”

A.P.

“Il presidio che si è svolto oggi a Nettuno è stata una pagina di legalità importante per un territorio ancora sconvolto da un efferato omicidio, consumato ieri in pieno centro”. Lo dichiara Filiberto Zaratti (Sel), Presidente della Commissione sicurezza e lotta alla criminalità della Regione Lazio. “Nella nostra regione le mafie rappresentano ormai una minaccia per la vita democratica nonché una fonte di inquinamento per la pubblica amministrazione – dice Zaratti – Basti ricordare che per tre comuni (Nettuno, Ardea, Fondi) sono state disposte commissioni di accesso, mentre proprio il consiglio comunale di Nettuno anni fa è stato sciolto. Ma c’è altro. A Pomezia, Formia e Minturno indagini delle forze dell’ordine hanno individuato tentativi di infiltrazione e condizionamento del tessuto politico o amministrativo locale da parte delle organizzazioni criminali”. “Incendi dolosi e danneggiamenti si susseguono sul litorale romano – aggiunge Zaratti – e come evidenzia la Dia nella sua relazione al parlamento, questi sono i classici reati spia che indicano appunto la presenza di attività mafiose.  Ad Anzio e Nettuno è ormai accertata la presenza del Gallace della ‘ndrangheta. E sono pendenti due processi (Appia e Mithos) per reati di associazione mafiosa e associazione finalizzata al traffico di droga”. “Davanti a questo scenario le istituzioni devono vigilare, denunciare e intervenire concretamente – conclude Zaratti – Dal mio punto di vista farò in modo che la commissione che presiedo apra un fascicolo, ascoltando le associazioni di categoria e le associazioni antiusura e antiracket sui gravi attentati che danno funestano questo territorio. Chiederò inoltre alla commissione parlamentare antimafia di approfondire fino in fondo la sua indagine sulle mafie nel Lazio, venendo su territori per ascoltare le forze dell’ordine, gli amministratori, le associazioni che da anni denunciano questa situazione”.

tabella PRECEDENTI:

25/07/2012 NETTUNO, OMICIDIO IN STRADA. ZARATTI (PRESIDENTE COMMISSIONE SICUREZZA): “LITORALE SI CONFERMA CROCEVIA INTERESSI CRIMINALI”


 




TIVOLI, NASCE LA COALIZIONE "TIVOLI CITTA' APERTA"

A. De. M.

L’Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, Rifondazione Comunista, Ecologisti e Reti Civiche, Partito Socialista Italiano e Rete dei cittadini dopo un cammino di condivisione di idee e di obiettivi intrapreso da oltre un anno, annunciano la nascita di una coalizione con  il nome di “Tivoli Città Aperta” La Coalizione è nata dall’esigenza di dare risposte, idee  e nuove prospettive politiche alla città di Tivoli, che superino steccati e liturgie stagnanti ormai da troppo tempo. La coalizione si propone come una forza di governo alternativa e in discontinuità con le precedenti amministrazioni, aperta alla città, al confronto, alla discussione e alla partecipazione diretta dei cittadini. Il nostro primo atto, non a caso, sarà quello di realizzare un programma politico-amministrativo condiviso con i cittadini attraverso un percorso di incontri capillari nel territorio per poter meglio approfondire e interpretare le problematiche e le necessità peculiari di ciascuna realtà.
Maggiori dettagli sull’iniziativa saranno comunicati tramite una conferenza stampa che si terrà nel mese di settembre. Da oggi stesso in Consiglio Comunale Federico Colia assume anche il ruolo di portavoce della coalizione “Tivoli Città Aperta”.
 




NETTUNO, OMICIDIO IN STRADA. ZARATTI (PRESIDENTE COMMISSIONE SICUREZZA): “LITORALE SI CONFERMA CROCEVIA INTERESSI CRIMINALI”

A.P.

E' morto l'uomo raggiunto da diversi colpi d'arma da fuoco in pieno centro a Nettuno. Secondo quanto si è appreso, si tratterebbe di un pregiudicato campano di circa 45 anni. L'uomo sarebbe stato centrato da almeno 5 colpi. Sulla vicenda indaga la polizia. Si ipotizza un'esecuzione. “Dopo mesi di silenzio le pistole tornano a sparare. L’omicidio del pregiudicato in pieno centro a Nettuno, a due passi dalla Capitale, sembra l’ennesimo episodio di regolamento di conti in un territorio dove cosche e clan agiscono da tempo per il predominio di traffici illeciti”. Lo dice Filiberto Zaratti, Presidente della commissione regionale Sicurezza, integrazione sociale e lotta alla criminalità. “Questo pezzo di litorale laziale – dice Zaratti – si conferma, come rilevato dalla relazione della Dna e della Dda di Roma, crocevia di forti interessi per le cosche malavitose”. “L’efferatezza dell’omicidio, consumato in pieno giorno, in una delle piazze principali di Nettuno – conclude Zaratti – sono elementi che raccontano quale preoccupante potenza le mafie hanno raggiunto in questi territori”. 
 




ANGUILLARA, LA CITTADINA AL MICROSCOPIO: URGONO INTERVENTI MIRATI

Stando ai dati del quadro mensile “Tassi d’assenza/presenza del personale” che l’Ente pubblica sul suo sito sotto la voce operazione trasparenza, si ha l’impressione che l’organico amministrativo esistente ha abbastanza spazio da coprire altri incarichi. La deduzione si basa sul fatto che in certi mesi il tasso assenze raggiunge il picco del 47%. Dal quadro che viene presentato, a pieno regime il personale interno ha spazio per assolvere ad altri compiti.

 

Emanuel Galea

A pochi interessa che le entrate fisse del Comune di Anguillara, da euro 12.478.596,00 del 2005 hanno avuto una crescita debole e lenta. Nel 2011 sono riuscite a raggiungere appena euro 14.490.703,00. Un incremento modesto d’euro 2.012.107,00 in 7 anni. Le spese hanno viaggiato tra euro 12.968.236,00 del 2005, euro 15.503.205,00 del 2010 ed euro 15.078.361,00 del 2011.  L’andamento della spesa ha visto così una corsa al rialzo di euro 2.534.969,00 nel 2010 ed uno poco inferiore di euro 2.110.125,00 nel 2011. Si potrebbe attribuire l’incremento delle entrate in parte derivante dalla crescita demografica, così come l’aumento delle spese. Da precisare che l’incremento demografico è stato di 2609 residenti. Ma i conti non tornano. In sette anni, questi hanno apportato euro 771,22 cadauno alle entrate e apportato un incremento delle spese di euro 971,62 nel 2010 e di euro 808.709 nel 2011. Quello che si vuole rimarcare oggi, invece, è che le entrate fisse non riescono a coprire le spese certe. Si fa sovente ricorso ad espedienti contabili, anticipazioni ed esposizioni d’alienazioni da avvenire. I dati fissi non si spostano di una virgola e la situazione rimane stagnante e piuttosto comatosa. Nel 2005 la popolazione ad Anguillara contava 16.273 unità; nel 2011, secondo gli indici demografici elaborati dall’ISTAT ha raggiunto 18.882 unità.  Un incremento demografico di 2609. Un aumento della popolazione al quale corrisponde un incremento nelle spese e nessun sensibile miglioramento nelle entrate. Sarebbe interessante approfondire meglio per capirne le ragioni. A quanto finora esposto, si può fare ricorso ai classici indicatori finanziari. Per brevità abbiamo preso in considerazione l’anno 2011. La Pressione Finanziaria, vale a dire quello che ognuno di quei 18.882 residenti ha contribuito alle entrate del 2011 (tributarie ed extra tributarie) è stata mediamente per euro 699,80. L’Intervento regionale ed erariale, cioè i  trasferimenti regionali e quelli statali  rapportati alla popolazione sono  stati di appena euro 18,88. Situazione non florida, equilibri instabili e spazi per manovre molto limitate per non dire precluse. Le scelte dell’amministratore non possono che essere quelle impopolari. Miglior percorso che i governanti della cittadina possono percorrere sarebbe quello della massima chiarezza e trasparenza. Un’informazione costante e ben diffusa è l’unica via che può far digerire scelte amare e a volte rinunce, piuttosto che nuovi balzelli. In simili situazioni sprechi e spese azzardate gridano vendetta. La parola d’ordine dovrebbe essere “il rigore”.
Rigore,che non dovrebbe tradursi nell’inasprimento dell’imposizione di nuove imposte.  Rigore nel contenimento della spese,  oculatezza nelle scelte e monitoraggio continuo della situazione. La velocità di riscossione delle entrate non dovrebbe conoscere rallentamenti e tantomeno compromessi. Stando ai dati del quadro mensile “Tassi d’assenza/presenza del personale” che l’Ente pubblica sul suo sito sotto la voce operazione trasparenza, si ha l’impressione che l’organico amministrativo esistente ha abbastanza spazio da coprire altri incarichi. La deduzione si basa sul fatto che in certi mesi il tasso assenze raggiunge il picco del 47%. Dal quadro che viene presentato, a pieno regime il personale interno ha spazio per assolvere ad altri compiti. Per dirne una, potrebbe occuparsi della riscossione dei tributi al posto di Equitalia. Si risparmierebbero le provvigioni che vengono girate all’agenzia di recupero.  Riconquistati i giorni d’assenza, con il personale in esubero, stando ai dati che fornisce l’Ente, si potrebbe  organizzare un gruppo da affiancare all’ufficio legale del Comune per avviare una nuova politica  di mediazioni in sostituzione dell’attuale che genera tanti processi legali , costosi e che mettono a rischio l’Ente con la formazione  di debiti fuori bilancio. Dell’assunzione del dirigente che pesa sui conti per euro 240.000,00 già ne abbiamo parlato. Si potrebbe contemplare la sua revoca come quella di tanti incarichi professionali, consulenze ed affini. Andrebbe considerato un serio congelamento di tutte nuove assunzioni. In questo frangente urgono fondi per gli impianti necessari per risolvere il problema arsenico. Mettere Anguillara al riparo da condanne della Corte di Giustizia Europea, è un dovere degli amministratori. Ci sarebbero altri indicatori finanziari. Li tralasciamo per non appesantire oltre quanto fin’ora detto. Sia ben chiaro che quanto esposto non descrive che spese correnti. Volutamente abbiamo tralasciato qualsiasi accenno a quelle in conto capitale. Quali soluzioni?  Non è che ce ne siano tante. Una cosa è certa. Non si può aumentare ulteriormente il carico impositivo. Secondo il Rapporto Annuale Istat, il rischio povertà riguarda circa 7,5 milioni d’individui (il 12,5% della popolazione) e Anguillara non si può dire immune da questo trend. La soluzione pertanto va ricercata altrove.  Sfruttare intelligentemente le possibilità che offre il paese. Il turismo potrebbe essere una valida risorsa per questa cittadina. Un buon amministratore ha l’obbligo di sondare tutte le strade per valutare le risorse turistiche che il paese offre e cercare di sfruttarle con intelligenza. Se il Comune non ha i mezzi finanziari  per affrontare l’argomento dovrebbe rivolgersi all’iniziativa privata. Se poi i finanziatori privati locali non se la sentono di intraprendere le iniziative è doveroso da parte dell’amministratore cercare nuovi investitori del settore fuori dai confini comunali. Imperativo sapere cosa si vuole e come la si vuole. Il quando si sa, è sempre “da ieri”. Questi sono i sintomi di una crisi cardiaca della cittadina. Trascurandoli si rischia l’infarto. Con la buona volontà, la partecipazione di tutti e l’apporto disinteressato delle  sane energie, un certo successo non può mancare. La convalescenza forse sarà lunga, ma alla fine Anguillara ce la farà a non essere enumerata tra quelle città a rischio crac.

 




BRACCIANO, LA CORTE COSTITUZIONALE CONFERMA LE SCELTE SULLA GESTIONE DELL'ACQUA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Angelo Parca

“Il pronunciamento dell’Alta Corte che stabilisce l’incostituzionalità delle norme che avrebbero previsto la privatizzazione di servizi pubblici primari come quello dell’acqua in quanto contrarie al responso referendario pone finalmente una pietra miliare nella materia e allontana ogni tentativo di fare speculazione su beni comuni come questo”. Così il sindaco di Bracciano Giuliano Sala commenta la recente decisione della Corte Costituzionale stabilisce l’illegittimità costituzionale dell’ Art. 4 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148. “La decisione premia inoltre la nostra resistenza ai ripetuti tentativi della Regione Lazio che ventilava ipotesi di commissariamento per il mancato ingresso del Comune di Bracciano in Acea Ato2. Con maggiore convinzione – aggiunge Sala –  portiamo avanti la nostra scelta di garantire l’acqua come bene pubblico pur essendo consapevoli che ciò comporta l’assunzione in prima persona di tutti gli oneri per la manutenzione degli acquedotti e per  la messa in atto di sistemi di depurazione, come quello installato all’acquedotto Lega a servizio della frazione di Vigna di Valle, che consentano di riportare i valori delle concentrazioni di arsenico e fluoro entro i limiti stabiliti dall’Unione Europea”.
 




OSTIA, PACCO BOMBA TERRORIZZA BAGNANTI: UN ALTRO COLPO DELLA MALAVITA?

Angelo Parca

Sabato di panico per i bagnanti di Ostia quando un ''pacco bomba'' e' stato trovato sulla spiaggia vicino alle cabine dello stabilimento balneare 'El Capanno'' sul lungomare delle Baleniere. A rinvenire il presunto ordigno e' stato un bagnino che ha subito avvertito le forze dell’ordine. La polizia ha accertato che non sarebbe potuto esplodere. Dentro e' stato trovato un telefono cellulare senza batteria e scheda, quindi privo di una reale possibilita' di innesco, dei bulloni e un minimo quantitativo di polvere esplosiva. "Ad Ostia, e non solo ad Ostia, gli stabilimenti balneari sono sottoposti alle attenzioni e alle infiltrazioni delle organizzazioni criminali che hanno fiutato un grosso affare ed hanno la liquidità per impossessarsi delle spiagge. Avere in gestione una spiaggia non solo consente di fare alti profitti con canoni irrisori. Ricordiamo che il canone di uno stabilimento balneare di 8000 metri che rende milioni di euro costa 1,20 euro a metro quadro. Circa 10mila euro annui: ossia 800 euro al mese. Ma anche fare il riciclaggio dei proventi delle attività criminali". Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "Già nel 2005 nello stabilimento dove oggi è stato trovato l'ordigno il ristorante è stato distrutto da un incendio. Nel luglio del 2007 fu necessario un sit-in di fronte la spiaggia gestita dalla cooperativa Social Beach per attirare l'attenzione sul fenomeno criminale legato alla gestione della spiaggia: quella spiaggia era stata strappata alla criminalità organizzata. Chi l'aveva in gestione fu oggetto di violenze e intimidazioni con la scarcerazione di presunti affiliati alla Banda della Magliana: in sintesi la malavita rivoleva indietro ciò che riteneva suo. Sempre ad Ostia la Procura di Roma dopo alcune operazioni fra cui quella Anco Marzio sottopose a sequestro uno stabilimento, il Village, finito nelle mani di una persona arrestata e definita dai Carabinieri come terminale di interessi criminali". "L'elenco degli attentati in stile racket agli stabilimenti balneari è impressionante – racconta il leader ecologista -. 1 gennaio 2007 incendio allo stabilimento MED; 18 Luglio 2007 incendio allo Stabilimento Happy Surf; 18 marzo 2009 incendio allo stabilimento Buco Beach; 22 novembre 2009 incendio al chiosco dello stabilimento Punto Ovest; 19 luglio 2010 cento (100) ombrelloni e sdraio andati a fuoco sempre nello stabilimento Punto Ovest; 14 maggio 2010 incendiata la veranda del Caffè Salerno; 3 gennaio 2011 incendiati 3 canotti dello stabilimento Anima e Core;11 aprile 2011 incendio allo stabilimento Chiosco Bianco". "Non spetta a noi dare suggerimenti alla magistratura e alle forze dell'ordine che stanno svolgendo un grande lavoro ma è necessaria la massima attenzione  nei confronti di un fenomeno che si sta dimostrando davvero preoccupante – conclude Bonelli -. Ad Ostia l'85% delle spiagge è privatizzato e si continua privatizzare anche il residuo di spiaggia libera: L'ultimo caso? La spiaggia adiacente alla tenuta del Presidente della Repubblica data in gestione con una semplice determina dirigenziale senza che fosse fatta nessuna gara".

 




ANGUILLARA, VIA ANGUILLARESE: UN TOCCO DI MODERNITA'

Emanuel Galea

Molto spesso ci siamo occupati di via Anguillarese, dello stato di degrado in cui si trovava, dei “laghetti” che si formavano lungo il battistrada nelle giornate di pioggia a causa delle numerose buche presenti sul manto stradale. E chi più ne ha viste più ne ricorda, fino ad arrivare all’articolo pubblicato lo scorso 14 giugno ”VIA ANGUILLARESE – UN SOGNO DI MEZZ’ESTATE” dove annunciavamo che la strada era finalmente invasa da scavatori, bidoniere, camion e un via vai di operai che scaricavano materiali vari dando inizio ai tanto agognati lavori di messa in sicurezza. Oggi l’Anguillarese è orgogliosa dei suoi nuovi marciapiedi e lo sarà altrettanto quando termineranno anche i lavori di rifacimento del manto stradale. Anche l’incrocio tra via Valle Trave con Via Anguillarese, vede terminata la nuova rotatoria. E dove prima imperava il “pinetto”, nostalgica memoria dell’infanzia di tanti residenti, una struttura moderna con tanto di tre punti luce annuncia ora ai visitatori che si sta per entrare nella parte storica dell’antica cittadina lacustre. Molti erano scettici riguardo questa rotatoria, compreso il sottoscritto. E fermo restando quanto già scritto a difesa degli alberi e nella fattispecie sull’effettiva necessità di dover abbattere il “Pinetto” anziché trapiantarlo in altro luogo, ci complimentiamo con gli autori dell’opera, con il progettista, con l’architetto Di Gioia e anche con la ditta appaltatrice che sta operando con professionalità. Molti cittadini sono felici di dire addio alle cunette ed agli avvallamenti. Sarà stato un sogno di mezz’estate, da lungo progettato e voluto dai diversi schieramenti. Quest’opera non dovrebbe costituire argomento di discussione. Dovrebbe essere l’orgoglio di tutti i cittadini. E dicendo grazie al Sindaco sarà come dire grazie ad Anguillara che finalmente ha regalato qualcosa di bello. Sicuramente non mancheranno le critiche e opinioni divergenti, che siamo pronti a pubblicare. Vorrà dire che la democrazia, in questo paese, è ancora viva.

tabella PRECEDENTI:

14/06/2012 ANGUILLARA, VIA ANGUILLARESE: UN SOGNO DI MEZZ’ESTATE
20/03/2012 ANGUILLARA, IL VERDE E I RICORDI LASCIANO IL POSTO AL “FINTO” PROGRESSO
18/03/2012 ANGUILLARA, CHI E’ CHE DIFENDE GLI ALBERI?
05/03/2012 ANGUILLARA – LA SISTEMAZIONE DI VIA ANGUILLARESE DIVENTA REALTA'
29/02/2012 ANGUILLARA SANITA', VIABILITA' E POLEMICHE: PAOLESSI (PDL), UN FIUME IN PIENA
30/01/2012 VIA ANGUILLARESE, ZINGARETTI PAGA E IL COMUNE ANCORA NON FA I LAVORI


 




COLLEFERRO, RACCOLTA SANGUE CONSULTA SPORT: OLTRE 50 DONATORI

A.P.

Ottimo risultato per la prima giornata di raccolta sangue organizzata dalla Consulta dello Sport, in collaborazione con la Protezione civile e il Comando dei Vigili del fuoco, che ha visto in poche ore oltre 50 donatori. Patrocinata dal Comune, l’iniziativa si è svolta nei locali dell’ex Konver, in via degli Esplosivi, particolarmente idonei allo scopo, secondo il parere degli stessi addetti ai lavori, i medici e il personale dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma a cui le donazioni erano destinate. Soddisfatti, dunque, gli organizzatori Paolo Pelacci, Emanuele Galati e Gianni Chiarucci, che hanno preannunciato di voler continuare con altre giornate simili facendo diventare questa pratica di grande solidarietà un appuntamento fisso perlomeno annuale. Durante la manifestazione, che si è svolta nell’arco della mattinata, i donatori di ogni età (andavano dai 19 anni – il minimo per donare è 18 anni – agli ultracinquantenni) sono stati anche allietati da un gruppo di volontari dell’associazione nazionale Onlus Medici Clownterapia, di cui esiste una sede anche a Colleferro. A tutti è stata offerta una ricca colazione, generoso omaggio di un commerciante locale.
 




BRACCIANO IMPIANTO BIOGAS, SEL SOSTIENE LA BATTAGLIA AVVIATA DAL COMITATO TERRA NOSTRA

Sel Bracciano: "La nostra assoluta contrarietà alla realizzazione dell’impianto del Sasso discende dalle considerazioni fatte: grandi dimensioni e potenza installata, ricorso a risorse importate e di qualità, impiego di grandi quantità di un bene prezioso quanto sempre più limitato come l’acqua, rischi per l’ambiente e per la salute, sono elementi che caratterizzano l’iniziativa come insostenibile sotto tutti i punti di vista."

 

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da Circolo SEL Lago di Bracciano

"Il circolo SEL Lago di Bracciano condivide in pieno e sostiene la battaglia avviata dal Comitato Terra Nostra contro l'impianto a biogas che si intende realizzare al Sasso, un’iniziativa che, qualora si concretizzasse, avrebbe ripercussioni negative su un’area molto vasta in termini di ostacolo allo sviluppo di un’agricoltura sostenibile e di abbassamento della qualità dell’ambiente e della vita dei cittadini.
L’impianto dovrebbe realizzare, mediante batteri in assenza di ossigeno, un processo di fermentazione di biomasse che vengono così trasformate in biogas da impiegare successivamente come combustibile per la produzione di energia elettrica e calore.

Con il termine “biomasse” si intende un vasto insieme di materiali, sia beni primari che scarti e rifiuti.
Le biomasse vegetali, terrestri e marine, sono prodotte per effetto del processo di fotosintesi clorofilliana con l’apporto dell’energia solare, di acqua e di sostanze nutritive e comprendono: 1) i residui forestali derivanti dalla manutenzione dei boschi e dall’industria del legno; 2) i sottoprodotti agricoli come paglie, ramaglie di potatura, ecc..; 3) i residui agroindustriali costituiti da sanse, vinacce, lolla di riso ed altri prodotti provenienti da riserie, distillerie, oleifici; 4) la componente organica dei rifiuti solidi urbani; 5) i prodotti delle coltivazioni agricole e della forestazione; 6) le colture finalizzate alla produzione di biomasse (erbacee e legnose) per lo sfruttamento energetico diretto (combustione) o per la realizzazione di biocombustibili liquidi o gassosi: girasole, colza, canna da zucchero, sorgo, pioppo, acacia ed eucalipto, e anche alghe e mais.
Le biomasse non vegetali sono i prodotti organici derivanti da attività biologica animale, quali le deiezioni degli allevamenti.
Sull’impiego energetico delle biomasse si è sviluppata una branca, la bioenergia, che ha assunto un grande interesse a livello internazionale; essa prevede una varietà di soluzioni impiantistiche per la produzione di energia – elettrica, termica, oppure entrambe contemporaneamente in sistemi di cogenerazione – e biocombustibili per impianti fissi o per autotrazione (in sostituzione di benzina e gasolio).

Non tutte le soluzioni, però, sono coerenti con l’idea che noi abbiamo di uno sviluppo sostenibile sul piano ambientale, economico e sociale.
Ad esempio, la stessa FAO da tempo ha lanciato l’allarme contro la trasformazione di grandi estensioni agricole originariamente adibite alla coltivazione di prodotti per l’alimentazione e poi dedicate alla produzione di biomasse destinate all’industria della bioenergia; analogo rischio viene dalla deforestazione di vaste di aree da asservire sempre a questi fini. Su scala locale, la destinazione di svariati ettari – anche parecchie centinaia – di terreno a fini energetici altera sicuramente l’equilibrio dell’intero comprensorio compromettendo un settore cruciale come quello dell’agricoltura.
Ancora, per ciascun processo di trasformazione occorre considerare non solo il tipo di biomassa impiegata (materiali pregiati come il mais, oppure scarti di vario tipo, reflui da allevamenti animali, frazione organica da raccolta differenziata dei rifiuti in alternativa al compostaggio, ecc..) ma anche le altre risorse necessarie, a cominciare dall’acqua e dall’energia richiesta per il funzionamento degli impianti, oltre alle possibili fonti di inquinamento e di rischi per la salute.
Inoltre, la taglia rappresenta un fattore cruciale per questi impianti, che hanno ragion d’essere soltanto se si pensa a infrastrutture di piccola potenza distribuite sul territorio (generazione distribuita) per l’autoproduzione di energia e per l’impiego in distretti locali: grandi impianti richiedono biomasse importate anche da molto lontano non essendo disponibili sufficienti risorse locali, comportano inaccettabili carichi sull’ambiente, e sono appetibili alle società finanziarie interessate ai lauti incentivi pubblici piuttosto che ad un sano ed equilibrato sviluppo del territorio.
Le biomasse rappresentano una importante risorsa energetica che può contribuire, seppure in piccola parte, a limitare l’uso dei combustibili fossili e a ridurre le emissioni di anidride carbonica in atmosfera; ma il loro impiego richiede una seria "analisi del ciclo di vita (LCA)", per valutare complessivamente benefici e danni che l’intero ciclo comporta: l'uso che se ne fa, o si vorrebbe fare, sfocia sempre più' in processi che nulla hanno a che fare con lo "sviluppo sostenibile", e troppo spesso costituisce l’alibi per lo stravolgimento di ogni logica di sostenibilità ambientale e la scusa per garantire lauti profitti a lobby finanziarie sempre più ingorde, come è già' avvenuto per i grandi impianti fotovoltaici.
La nostra assoluta contrarietà alla realizzazione dell’impianto del Sasso discende dalle considerazioni fatte: grandi dimensioni e potenza installata, ricorso a risorse importate e di qualità, impiego di grandi quantità di un bene prezioso quanto sempre più limitato come l’acqua, rischi per l’ambiente e per la salute, sono elementi che caratterizzano l’iniziativa come insostenibile sotto tutti i punti di vista.
E’ inaccettabile, infine, che interventi di questa portata vengano programmati e decisi senza il minimo coinvolgimento della popolazione, in spregio anche alle più blande ipotesi di democrazia partecipata.
Noi chiediamo una decisa inversione di tendenza da parte delle amministrazioni interessate, auspicando che prendano atto della costituzione di un ampio movimento che vuole essere protagonista delle scelte che riguardano la qualità della vita di tutti i cittadini.
La lotta contro l’impianto del Sasso si collega alla iniziativa nazionale di SEL che sta chiedendo al Governo di approvare, secondo quanto previsto dall’art.66 del decreto-legge n. 1 del 2012, il primo decreto attuativo con l’elenco delle terre demaniali da assegnare a giovani agricoltori.
L’immobilismo dei Ministeri sta di fatto bloccando anche le iniziative degli Enti locali. Dove infatti sono state avviate delle vertenze, le Regioni e i Comuni oppongono alle richieste di cooperative e società di giovani anche l’assenza di indicazioni attuative da parte dell’amministrazione centrale, oltre alle ben note motivazioni legate agli “appetiti” urbanistici e alla necessita di “fare cassa”.
Ribadiamo con forza le nostre richieste per:
–    l’immediata pubblicazione del decreto attuativo con il primo elenco di terre pubbliche da assegnare ai giovani;
–    la priorità dell’assegnazione in affitto, con contratto agrario, per mantenere il carattere di “bene comune” delle proprietà pubbliche;
–    l’emanazione di una circolare attuativa per le Regioni e gli Enti locali, titolari di gran parte del patrimonio pubblico a vocazione agricola, che fornisca tutte le indicazioni procedurali necessarie e consenta di sgomberare il campo dagli alibi burocratici."

 




ANGUILLARA, 2 SI PER L’ACQUA BENE COMUNE: UN ANNO DOPO

Forse ad Anguillara si potevano raccogliere delle firme per tentare una “class action” verso l’Ente gestore (il Comune), quantomeno al fine di ottenere riduzioni sulla bolletta dell’acqua “avvelenata”. I motivi per i quali questo non è stato fatto, per lo meno fino ad oggi, lo potrebbe spiegare il movimento civico che dell’“acqua bene comune” ne ha fatto il proprio vessillo.

 

Emanuel Galea

Lo scorso 14 luglio, pubblicavamo l’articolo intitolato “LAZIO EMERGENZA ARSENICO, APPELLO AI COMUNI: SE ADERITE AL NUOVO RICORSO SONO POSSIBILI 1.500 EURO A FAMIGLIA” dove si parlava di un’azione giudiziaria collettiva promossa dal Codacons, gratuita per tutti i propri iscritti con la quale si chiederà il risarcimento di 1.500 euro, calcolato in via equitativa, per ciascun aderente e la riduzione della tariffa idrica applicata dalle relative Ato che distribuiscono acqua “avvelenata”. Sono stati inoltre indicati, tra gli altri, i Comuni dell'hinterland e dei Castell Romani che  possono aderire al ricorso fino alla data del 31 agosto: Aprilia, Albano, Ardea, Ariccia, Genzano, Lanuvio, Lariano, Velletri, Castel Gandolfo, Ciampino, Castelnuovo di Porto, Trevignano Romano, Tolfa, Bracciano, Sacrofano, Formello, Civitavecchia, Santa Marinella, Anzio, Nettuno, Campagnano di Roma, Magliano Romano, Mazzano Romano. Grande assente, non elencato tra i possibili aderenti al ricorso, risulta essere il Comune con la situazione più critica: Anguillara Sabazia, non aderente Acea.

Sempre nell’articolo del 14 luglio, per chi tiene a cuore gli interessi della cittadina lacustre, venivano date due notizie sicuramente importanti: La prima notizia è che Anguillara, ed in particolare i residenti di Ponton dell’Elce e quelli di Colle Biadaro, si trovano in una situazione discriminante rispetto i residenti dei 23 comuni che potranno aderire alla class action promossa dal Codacons, infatti i cittadini di Ponton dell’Elce e di Colle Biadaro, probabilmente perchè non essendo il Comune aderente Acea, ne rimarrano esclusi.

Forse ad Anguillara si potevano raccogliere delle firme per tentare una “class action” verso l’Ente gestore (il Comune), quantomeno al fine di ottenere riduzioni sulla bolletta dell’acqua “avvelenata”. I motivi per i quali questo non è stato fatto, per lo meno fino ad oggi, lo potrebbe spiegare il movimento civico che dell’“acqua bene comune” ne ha fatto il proprio vessillo.

Altra notizia importante e che non può passare certamente in sordina è quella denunciata dallo stesso assessore Enrico Stronati. La situazione dei parametri dell’arsenico (e anche del fluoruro n.d.r) nell’acqua, di questi quartieri di Anguillara, preoccupa l’Assessore. E i cittadini non si sono certamente tranquillizzati leggendo nell’articolo dello scorso 14 luglio l’appello di Stronati all’assessore regionale all’ambiente Marco Mattei: “Ci auguriamo che la Regione capisca la nostra emergenza e riconsideri la copertura finanziaria in sede di assestamento di bilancio del finanziamento di circa 450 mila euro promessi da oltre un anno dall'assessore Mattei. Con i fondi non solo potremmo realizzare subito uno dei due impianti necessari ma riusciremmo ad evitare la possibile sanzione che oscillerà tra 10 e i 15 milioni di euro che la Corte di Giustizia Europea potrebbe comminare alle amministrazioni locali”. Ad Anguillara ci manca solo una simile iattura della Corte di Giustizia Europea per farla sprofondare completamente nel fondo insondabile del suo lago.
Se i movimenti hanno delle proposte sarebbe ora di metterle sul piatto e chi è preposto a provvedere prepari il piano “B”,  tante le volte la Regione non dovesse capire. Non si può tenere sotto la spada di Damocle un’intera cittadina.

tabella PRECEDENTI:

14/07/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, APPELLO AI COMUNI: SE ADERITE AL NUOVO RICORSO SONO POSSIBILI 1.500 EURO A FAMIGLIA
03/07/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: L’ASSESSORE MATTEI MANTENGA LE PROMESSE FATTE IN CAMPAGNA ELETTORALE
28/06/2012 ANGUILLARA, ACQUA ALL’ARSENICO È SEMPRE EMERGENZA
27/06/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: LA FONTE CLAUDIA E’ LA SOLUZIONE
11/06/2012 ANGUILLARA E' ALLARME FLUORO: LA SALUTE NON PUO’ ASPETTARE.
26/05/2012 ANGUILLARA, LA SALUTE NON E’ IN VENDITA
06/03/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, IN PROVINCIA DI ROMA ANGUILLARA HA SITUAZIONE CRITICA

 


 




ANGUILLARA PISCINA COMUNALE, L'INTERROGAZIONE DELLA LISTA CIVICA PER ANGUILLARA – PIZZIGALLO SINDACO

[INTERROGAZIONE DEL 7 MAGGIO 2012 "DEGRADO E CHIUSURA DELLA PISCINA" PRESENTATA DA GRUPPO CONSILIARE LISTA CIVICA PER ANGUILLARA – PIZZIGALLO SINDACO]

 

Redazione

Lo scorso 12 luglio pubblicavamo l'articolo "ANGUILLARA , BIANCHINI IL 4 GIUGNO 2012: “LA PISCINA COMUNALE APRIRA’ PER IL PERIODO ESTIVO.” DI QUALE ANNO?"

Angelo Pizzigallo ha inviato alla nostra redazione l'interrogazione presentata dal gruppo consiliare "Per Anguillara-Pizzigallo Sindaco" lo scorso 7 maggio avente ad oggetto il degrado e la chiusura della Piscina.

Alleghiamo l'interrogazione a implementazione dell'articolo dello scorso 12 luglio e di seguito ne riportiamo il testo:

GRUPPO CONSILIARE
LISTA CIVICA PER ANGUILLARA – PIZZIGALLO SINDACO

Alla Cortese attenzione
Sig. Sindaco di Anguillara Sabazia
Avv. Francesco Pizzorno

                                                                     
Anguillara Sabazia, lì  04/05/12

Oggetto: Interrogazione  consiliare urgente con risposta immediata ai sensi dell’art. 36 del regolamento del Consiglio Comunale relativa alla  "Chiusura piscina comunale" via Duca degli Abruzzi;

PREMESSO CHE:
•    siamo stati contattati da diverse persone che ci hanno chiesto perché la piscina comunale di Via duca degli Abruzzi è chiusa in pieno stato di abbandono
•    la struttura inaugurata dalla Giunta Pizzigallo nell’estate del 2009 è stata sfruttata per gli allenamenti dei Mondiali di Nuoto in programma a Roma, ed ha visto l’utilizzo e l’apprezzamento dei cittadini per la stessa estate 2009 e per quella del 2010.
•     la piscina comunale di via Duca degli Abruzzi è “ferma” a quell’epoca.
CONSIDERATO CHE
•    la piscina comunale potrebbe svolgere un ruolo preponderante in ordine all’offerta di servizi sportivi nel nostro territorio;
•    esso potrebbe garantire inoltre lo svolgimento di attività di  recupero fisico-motorio per soggetti che ne necessitano;
•    lo stesso impianto rappresenta, senza dubbio, un importante luogo di aggregazione sociale per i cittadini residenti nel nostro Comune e per quelli dei Comuni limitrofi;
•     la piscina è chiusa e ciò sta impedendo a numerosi utenti di poter usufruire legittimamente dell’impianto sportivo oltre ad una perdita di ritorno economico per il mancato affidamento
•     il deterioramento dovuto al mancato utilizzo e l’assenza totale di controllo e manutenzione minima sta portando al degrado le strutture e gli impianti tecnici;
•    La situazione degli impianti produce danno per le associazioni, le centinaia di famiglie, bambini ed i ragazzi che potrebber, ma non possono, usufruirne a prezzi calmietari rispetto alle struttura presenti sul territorio e nei paesi limitrofi; 
•    l’opposizione guidata allora dall’attuale Sindaco Francesco Pizzorno così commentava il 14/02/2011 ai giornali locali e al tg3-Lazio: “i Mondiali di nuoto hanno lasciato solo un’illusione per la garanzia degli utenti che potrebbero utilizzarla con dei prezzi molto contenuti. Oltre ad un incremento dei livelli occupazionali, la mission di questa struttura è sociale e rimane fondamentale per il nostro Paese: contribuire alla diffusione e alla pratica della disciplina sportiva” e ancora “ la condizione della piscina comunale è l’emblema dello spreco di soldi pubblici e della poca responsabilità di chi aveva ed ha il dovere di controllarne lo stato……una situazione da terzo mondo…” minacciando inoltre “…da parte mia sto valutando se vi siano gli estremi  per un esposto alla Procura della Repubblica di Civitavecchia…”richiamando l’attenzione sulla “incapacità dell’attuale amministrazione di valorizzare il patrimonio sportivo della Città”.
Interroga il Sindaco e l’assessore competente
PER SAPERE:
–  per quale motivo non è ancora stato emesso il bando per individuare il nuovo gestore
– per quali motivi la piscina comunale di Anguillara Sabazia non abbia ancora ripreso le proprie attività;
– se l’amministrazione comunale ha intenzione di  provvedere alla riapertura dell’impianto;
– quali azioni verranno poste in essere dall’amministrazione comunale a fronte dei disagi subiti dalla mancata apertura dell’ estate 2011 e 2012;
– quali sono le reali intenzioni in ordine alla futura gestione dell’impianto;
– se l’amministrazione comunale di Anguillara Sabazia ha valutato, o intende valutare, la possibilità di dotare l’impianto sportivo di un sistema di produzione di energia da fonte rinnovabile onde consentire una riduzione dei costi a carico dell’Ente
– inoltre se mai si riuscirà ad utilizzare il finanziamento di 1 milione di euro per la copertura così da rendere fruibile l’impianto per 12 mesi l’anno ai cittadini.
– in ultimo se non sia il caso così come annunciato dall’allora consigliere di opposizione ed oggi Sindaco di inviare, finalmente, questo esposto alla Procura della Repubblica di Civitavecchia per far luce sulle circostanze che non permettono a questa amministrazione di dimostrare le proprie capacità.

I Consiglieri
Antonio PIZZIGALLO
Christian CALABRESE

tabella PRECEDENTI:

12/07/2012 ANGUILLARA , BIANCHINI IL 4 GIUGNO 2012: “LA PISCINA COMUNALE APRIRA’ PER IL PERIODO ESTIVO.” DI QUALE ANNO?