Roma, albero crolla su taxi: un ferito ricoverato al Santo Spirito

ROMA – Un grosso pino è crollato su tre auto in transito a Roma, in Piazza delle 5 giornate, sul Lungotevere vicino al centro storico. C’è un ferito in un taxi, un uomo, per fortuna non è in gravi condizioni. E’ stato soccorso dal 118 e trasportato in codice giallo all’ospedale Santo Spirito. Altre due auto sono rimaste coinvolte, ma senza feriti. E’ arrivata una squadra dei vigili del fuoco con l’autogru.

“Abbiamo presentato in Fabbrica Roma (il progetto avviato dalla sindaca Virginia Raggi con i sindacati per il rilancio della Capitale, ndr) un piano. Stiamo valutando quanto è necessario per lavorare bene su tutto il verde di Roma. Abbiamo stimato più di 110 milioni di euro per gestire bene il verde come va gestito in una città come Roma”. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente di Roma, Pinuccia Montanari. L’assessore ha poi ha spiegato che la stima è comprensiva di fondi sia governativi sia comunali.

“Noi stiamo procedendo con un monitoraggio molto intenso perché in tre mesi abbiamo già monitorato 15 mila alberi, di cui il 3% da abbattere ed un’alta percentuale da potare”, ha aggiunto l’assessore. Nel caso particolare “c’è stato un probabile intervento di cantiere, presumibilmente riferibile all’epoca Alemanno, che ha tagliato le radici. I tecnici stanno verificando ma l’albero era sano. Nel regolamento del verde sarà tassativa l’attenzione alle radici pena pesanti sanzioni”. “Stiamo cercando di mettere in sicurezza tutto, stiamo correndo per fare in un’anno, un anno e mezzo – ha spiegato Montanari – ciò che non era stato fatto in 10 anni e sono sicura che a breve, man mano che abbattiamo quelli più pericolosi (agli abbattimenti è previsto che facciano seguito nuove piantumazioni, ndr) la situazione dovrebbe essere riportata alla normalità”.

Italia Nostra, Sos per alberi della Capitale – “Anche oggi un pinus pinae sul Lungotevere all’altezza di Piazza delle 5 giornate si è schiantato coinvolgendo tre autovetture in transito e provocando il ferimento, per fortuna non grave, di uno dei conducenti. Le alberature cittadine a Roma, come ha dichiarato molte volte, troppe volte, Italia Nostra sono oltre l’emergenza”. E’ quanto afferma in una nota l’associazione ambientalista. “Forze straordinarie devono essere messe in campo – prosegue la nota – anche con la collaborazione del Comando Unità Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri, di alta competenza e professionalità, per una diagnosi immediata sugli esemplari a rischio schianto e la messa in sicurezza sia per gli esemplari che per i cittadini”. Italia Nostra Roma chiede che “con decisione intervenga anche il Prefetto di Roma per tutelare l’incolumità dei cittadini. Il Sindaco di Roma, Raggi, e l’Assessore all’Ambiente, Montanari, devono prendere decisioni immediate, urgenti e indifferibili, nessuno può più nascondersi dietro un filo d’erba”.
Cade albero, interrotto e poi ripreso tratto ferrovia Roma-Lido – Il servizio della ferrovia Roma-Lido che stamani intorno alle 10,30 era stato interrotto nel tratto tra Magliana e Acilia per la caduta di un albero presso la sede ferroviaria, all’altezza di Tor di Valle, ha ripreso a funzionare verso le 11,40. Lo comunica l’Atac. Durante lo stop era stato attivato un servizio di bus sostitutivo.

 




Roma smog: l’aria diventa irrespirabile

ROMA – Un altro problema per le nostre città, un altro dramma per la salute dei cittadini. Legambiente Lazio rende noti i dati delle centraline di Arpa Lazio, comunicando i superamenti per due giorni consecutivi: il 18 ottobre oltre i limiti la centralina di Largo Preneste con 52ug/m3 (microgrammi per metro cubo), il 19 ottobre supera i limiti di legge la centralina di Bufalotta con 60ug/m3. Dopo due giornate con Pm10 fuorilegge vanno intraprese le prime azioni di tutela della qualità dell’aria da parte dell’autorità comunali. Un problema troppo spesso per eccessiva superficialità sottovalutato.

 

Ma i dati parlano chiaro: si stimano quasi 470mila morti premature in 41 Paesi europei collegate all’inquinamento dell’aria nel 2013, quanto riferisce l’Agenzia europea per l’ambiente. . L’Italia non esce pulita da un panorama che sembra apocalittico. Secondo una recente indagine del CCM VIIAS (Valutazione Integrata dell’Impatto dell’Inquinamento atmosferico sull’Ambiente e sulla Salute) finanziato dal Centro Controllo Malattie (CCM) del Ministero della Salute con la collaborazione di varie Università e centri, oltre 34.500 italiani ogni anno muoiono ‘avvelenati’ dall’inquinamento atmosferico: è come se ‘scomparisse’ improvvisamente un’intera città delle dimensioni di Aosta. ‘Veleni’ dell’aria che uccidono soprattutto al Nord, dove si registrano 22.500 decessi annuali, ma che riducono in media di 10 mesi la vita di ogni cittadino. Eppure, il solo rispetto dei limiti di legge salverebbe 11.000 vite l’anno.

 

“L’aria a Roma diventa irrespirabile, lo smog la sta saturando e non è di certo per colpa dei riscaldamenti. Il Comune di Roma metta in campo immediatamente e prima che sia troppo tardi, blocchi del traffico concreti – chiede Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -, fermando subito i diesel e evitando i ridicoli e irrisori blocchi delle auto immatricolate da più di 15 anni che abbiamo visto in campo nella scorsa stagione. Ingiusta sarebbe anche l’attesa di ben 8 giornate consecutive di superamenti prima di intraprendere azioni concrete, come preventivato dal comune. Un tema di salute pubblica come l’aria che si respira, non si può affrontare con risposte deboli, bisogna invece rafforzare il trasporto pubblico e togliere auto dalla strada, questa dovrebbe essere la priorità per la capitale e non cose come una ridicola gara di auto tra le strade dell’Eur, presentata ieri parcheggiando auto da corsa in Via dei Fori, la strada che aspetta il completamento della pedonalizzazione, altro che macchine da corsa”.

Marco Staffiero




Roma, caccia al tavolino selvaggio: controlli a tappeto nel centro storico

ROMA – Offensiva della Polizia Locale di Roma Capitale e Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina contro il cosiddetto fenomeno “tavolino selvaggio” con un’operazione di controllo finalizzata alla verifica del rispetto degli spazi di suolo pubblico concessi ai locali per il posizionamento di tavoli e sedie all’aperto.

Il bilancio delle attività è di 6 esercenti contravvenzionati, 4 in piazza Augusto Imperatore, uno in via della Frezza, uno in via in Lucina, per un totale di 148.000 euro di sanzioni e  “sforamenti” di suolo pubblico riscontrati per complessivi 450 Mq.

Il “record” di giornata va ad un ristorante ubicato in piazza Augusto Imperatore per aver piazzato tavolini e sedie in eccesso per 132 Mq, motivo per cui dovrà saldare una salata sanzione dell’importo di 45.000 euro.

In un altro caso, in un ristorante di via In Lucina, oltre ad aver rilevato l’eccedenza di coperti per 24 Mq, Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina e gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale hanno contestato al proprietario irregolarità in tema di condizioni igienico sanitarie della cucina, la non corretta indicazione dei prodotti alimentari surgelati nei menù e la detenzione di 5 bottiglie di olio non etichettate, per le quali è stato disposto il sequestro e la successiva distruzione.

 

 

 




Roma, ricercato da un anno: trovato a passeggiare per le vie di Centocelle

ROMA – La scorsa mattina, i Carabinieri della Stazione di Roma Centocelle hanno arrestato un operaio romeno, di 36 anni, senza fissa dimora, già con diversi precedenti, che dal febbraio 2016 si era reso irreperibile.

L’uomo era stato condannato dal Tribunale di Tivoli a presentarsi giornalmente alla P.G., dopo aver commesso alcuni reati contro il patrimonio.

Dopo la sentenza si è reso irreperibile violando così le prescrizioni che gli erano state imposte dal Giudice, e così dopo essere stato segnalato dai Carabinieri della Stazione di Settebagni, nei suoi confronti è stato emesso un ordine di cattura.

I militari, nel corso di un normale controllo del territorio, lo hanno notato mentre stava passeggiando in via delle Robinie. Alla vista della pattuglia dell’Arma ha cercato di accelerare il passo nel tentativo di far perdere le proprie tracce.

A quel punto i militari hanno deciso di fermarlo per verificare l’identità dell’uomo e il motivo di tanta fretta improvvisa.

I successivi controlli alla banca dati delle Forze dell’Ordine hanno confermato i sospetti dei militari. Nei confronti del 36enne pendeva l’ordine di carcerazione emesso il 16 febbraio del 2016. Dopo averlo ammanettato è stato portato in caserma dove gli è stato notificato il provvedimento restrittivo e successivamente è stato condotto presso la casa circondariale di Roma Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

 

 

 

 

 

 




Roma, traffico di rifiuti pericolosi via mare: 7 arresti

ROMA – Arresti e sequestri sono stati effettuati da parte del Nucleo speciale di intervento della Guardia Costiera nell’ambito di un’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, per stroncare un traffico di rifiuti pericolosi diretti, via mare, dall’Italia verso paesi esteri.
Sono sette le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Roma, che ha disposto anche il sequestro preventivo di diversi stabilimenti nel Lazio, in provincia di Viterbo, e in Umbria, nella zona di Orvieto. Le indagini della Guardia Costiera sono partire due anni fa e hanno consentito di sgominare un cartello di imprese che era dedito al traffico internazionale di rifiuti metallici contaminati che, nascosti in container, venivano spediti in Cina, Indonesia, Pakistan e Corea. I rifiuti venivano caricati nei porti di Livorno, La Spezia, Genova, Ravenna e Civitavecchia.i




Roma, Fatebenefratelli: cinque dipendenti con tubercolosi

Cinque casi di Tbc si sono verificati negli ultimi mesi tra il personale dell’ospedale Fatebenefratelli a Roma. Si tratta di operatori, a quanto si è appreso da fonti sanitarie, che lavorano nelle zone di ‘front office’ dell’ospedale come ad esempio il pronto soccorso, lì cioè dove questo tipo di infezione si presenta più facilmente tra i pazienti in accesso. “Il numero dei casi è estremamente circoscritto – fa sapere l’ufficio stampa dell’ospedale Fatebenefratelli – e si sono palesati per effetto dello screening periodico di sorveglianza sugli operatori sanitari. Certamente non si può parlare di epidemia”.

La tubercolosi o tisi o poriformalicosi, in sigla TBC, è una malattia infettiva causata da vari ceppi di micobatteri, in particolare dal Mycobacterium tuberculosis, chiamato anche Bacillo di Koch.

Considerata fino agli anni 50 una malattia grave, invalidante e alla lunga mortale se non tempestivamente diagnosticata e curata, divenuta oggi nei paesi occidentali più facilmente diagnosticabile e curabile, la tubercolosi attacca solitamente i polmoni (tubercolosi polmonare), ma può colpire anche altre parti del corpo (tubercolosi extrapolmonare). Si trasmette per via aerea attraverso goccioline di saliva emesse con la tosse secca. La maggior parte delle infezioni che colpiscono gli esseri umani risulta essere asintomatica, cioè si ha un’infezione latente. Circa una su dieci infezioni latenti alla fine progredisce in malattia attiva, che, se non trattata, uccide più del 50% delle persone infette.

I sintomi classici sono una tosse cronica con espettorato striato di sangue, febbre di rado elevata, sudorazione notturna e perdita di peso. L’infezione di altri organi provoca una vasta gamma di sintomi. La diagnosi si basa sull’esame radiologico (comunemente una radiografia del torace), un test cutaneo alla tubercolina, esami del sangue e l’esame microscopico e coltura microbiologica dei fluidi corporei. Il trattamento è difficile e richiede l’assunzione di antibiotici multipli per lungo tempo. La resistenza agli antibiotici è un problema crescente nell’affrontare la malattia. La prevenzione si basa su programmi di screening e di vaccinazione con il bacillo di Calmette-Guérin.

Si ritiene che un terzo della popolazione mondiale sia stata infettata con M. tuberculosis, e nuove infezioni avvengono ad un ritmo di circa una al secondo. Nel 2007 vi erano circa 13,7 milioni di casi cronici attivi e nel 2010 8,8 milioni di nuovi casi e 1,45 milioni di decessi, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Il numero assoluto di casi di tubercolosi è in calo dal 2006 e di nuovi casi dal 2002. Inoltre, le popolazioni dei paesi in via di sviluppo contraggono la tubercolosi più facilmente, poiché hanno spesso un sistema immunitario più compromesso a causa degli alti tassi di AIDS. La distribuzione della tubercolosi non è uniforme in tutto il mondo, circa l’80% della popolazione residente in molti paesi asiatici e africani risultano positivi nei test alla tubercolina, mentre solo il 5-10% della popolazione degli Stati Uniti è affetta.




Roma, violenza sessuale su tre bambine: in manette lo zio e un amico

ROMA – Avrebbero costretto tre bambine a subire abusi sessuali. Per questo un romano di 37 anni e un albanese di 43 anni, zio e amico di famiglia delle vittime, sono stati arrestati dalla polizia a Roma. Le indagini della Squadra Mobile hanno accertato che gli abusi avvenivano tra le mura domestiche da parte dei due uomini che avevano la stima dell’intero nucleo familiare. I due approfittavano dei momenti in cui si trovavano soli con le bambine per abusare di loro. Gli abusi risalgono a parecchi anni fa, adesso una delle vittime è maggiorenne, le altre due no, ed è stata lei a distanza di così tanto tempo a denunciare lo zio e l’amico di famiglia.

Indagini difficili che hanno delineato la strategia dei due pedofili: i due hanno conquistato la fiducia delle vittime, che venivano spesso confuse, fino a far pensare che gli atti sessuali subiti altro non erano che innocenti manifestazioni d’affetto. I due approfittavano dei momenti in cui si trovavano soli con le bambine per costringerle a sopportare atti sessualmente connotati. L’attività istruttoria svolta, basata essenzialmente sui racconti delle vittime, confermata dai riscontri, ha consentito di acquisire elementi gravi univoci e concordanti che hanno portato all’arresto.




Roma, usura milionaria: in manette strozzino di seconda generazione

ROMA – Nella notte, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un soggetto accusato di usura aggravata e continuata e tentata estorsione (artt. 110, 644 co 1, 5 n. 4 e 5 CP; 56 e 629 CP), commessa a Roma in concorso con un’altra persona indagata a piede libero.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma-Gruppo reati contro il patrimonio, usura ed estorsioni- e condotta dal Nucleo Investigativo CC di Roma, ha fatto luce su un complesso e raffinato sistema usurario, con un giro d’affari di milioni di euro.

Le indagini sono state avviate a febbraio 2017, a seguito della denuncia presentata ai Carabinieri di via In Selci da un imprenditore, operante nel settore della torrefazione del caffè, il quale, dopo aver subito per anni ogni sorta di vessazioni, ha deciso di denunciare i propri strozzini.

Le successive attività tecniche e gli accertamenti bancari e patrimoniali eseguiti hanno permesso ai Carabinieri di ricostruire la rilevante entità dei prestiti e dei rispettivi interessi usurari pretesi nel corso degli anni dallo strozzino e la sistematicità delle minacce subìte dalla vittima in occasione del mancato pagamento delle rate mensili a fermo del capitale.

L’arrestato, un uomo di 45 anni, unitamente al complice indagato in stato di libertà, ha elargito prestiti per centinaia di migliaia di euro. In cambio la vittima è stata costretta a rilasciare, quale garanzia, assegni – comprensivi dell’importo del prestito ottenuto e degli interessi sull’operazione – e a sottoscrivere scritture private attestanti falsamente la vendita di beni immobili o di opere d’arte di ingente valore. Le scritture private servivano a garantire il pagamento del prestito e a giustificare, agli occhi degli inquirenti, le transazioni di denaro tra l’usuraio e la vittima.

A fronte di un prestito iniziale di 630.000 euro, la vittima ha elargito, in sei anni, la somma di 4.246.000 euro circa, pari all’interesse complessivo del 673,97% circa (interesse annuo del 112,33% circa).

Nel momento in cui la vittima non è riuscita, a causa delle difficoltà economiche, a corrispondere gli interessi pattuiti, lo “strozzino” è divenuto proprietario dei beni promessi al momento del prestito, dando esecuzione ai fittizi contratti di compravendita; nel contempo, ha promosso azioni legali sulla base degli assegni in suo possesso, determinando così il fallimento o il pignoramento di beni a danno dell’ imprenditore usurato.

L’indagine ha portato alla luce una vera e propria attività “professionale” di tipo familiare.

La persona arrestata, infatti, dopo aver ereditato dal defunto padre vari titoli e crediti accumulati in anni di attività usuraria, ha tentato di incassarli minacciando in più circostanze la vittima che, ormai stremata, si è rivolta ai Carabinieri.

Nel corso dell’indagine, oltre al denunciante, è stata individuata anche un’altra vittima dell’attività usuraria svolta dall’indagato, un noto gallerista d’arte romano che ha subito danni per milioni di euro, rischiando più volte la perdita della propria azienda.

Nel corso dell’operazione, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di due terreni edificabili siti a Roma e a Paliano (FR), del valore complessivo di circa 7 milioni di euro, appartenuti alla vittima ed ora intestati all’usuraio e al suo complice.

Nella fase di esecuzione della misura cautelare, i Carabinieri hanno sequestrato 10 quadri di pittori contemporanei, sui quali verranno svolti approfondimenti in ordine all’autenticità e provenienza.

I beni sequestrati sono considerati il profitto dei reati di usura ed estorsione contestati nel provvedimento cautelare.




Roma: smantellati 5 insediamenti abusivi all’Eur e trovata droga nei giardini di Colle Oppio

ROMA – Intervento in forze da parte degli agenti del gruppo PICS della Polizia di Roma Capitale nelle aree verdi di via Cristoforo Colombo all’altezza dell’Hotel Sheraton, della stazione Metro Marconi, dell’incrocio di via Cristoforo Colombo con via Laurentina, e in prossimità del Forte Ardeatino. Al termine delle operazioni, durate diverse ore, supportate di operatori del Servizio Giardini e dell’AMA, sono stati smantellati 5 insediamenti abusivi composti da un totale di 35 baracche fatte di legno, plastica e teli. Le baracche sono state abbattute, sono stati rinvenuti 45 materassi e un notevole quantitativo di rifiuti (circa 20 metri cubi).

Al momento dell’intervento, nell’insediamento fronte metro Marconi, erano presenti circa 12 dimoranti che hanno rifiutato l’assistenza offerta, allontanandosi dopo l’identificazione. Le opere di ripristino sono ancora in corso e proseguiranno anche nella giornata di martedì 10 ottobre. Il servizio Giardini ha iniziato un’opera di potatura e di abbassamento di tutti i cespugli di oleandro presenti nelle aree verdi, per evitare occultamenti di eventuali altri insediamenti: gli agenti hanno coadiuvato ulteriori interventi di sfalcio e manutenzione delle aiuole spartitraffico su tutta la via Cristoforo Colombo da Piazza Numa Pompilio fino a Piazza Marconi.

Nell’intervento dello scorso sabato gli stessi agenti del PICS, durante il servizio di presidio all’interno dei giardini di Colle Oppio hanno notato due uomini che armeggiavano vicino ad un cestino dei rifiuti: visti gli agenti, i due si sono dati a precipitosa fuga, uscendo dal parco in direzione via Mecenate e facendo perdere le loro tracce. La successiva perlustrazione del parco ha portato alla scoperta di due panetti di droga dal peso di 83 grammi. Indagini sono in corso per risalire all’identità dei due.

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Roma Eur, 17enne in coma: identificati giovani coinvolti nella lite

ROMA – Sono stati identificati dalla polizia i giovani, circa dieci, tra minorenni e appena maggiorenni, coinvolti a Roma nella lite fuori da un locale dell’Eur assieme al 17enne ritrovato ieri mattina in gravi condizioni nel parcheggio della “Nuvola”. Ci sarebbero anche delle ragazze. Lo si apprende da fonti investigative. Secondo quanto ricostruito finora, la discussione in strada tra le due comitive di giovani che si conoscevano è scaturita per motivi banali, forse per una ragazza o un drink. Dopo una scazzottata il 17enne è scappato. Per gli investigatori è stato prima inseguito da due con cui aveva litigato e poi anche da qualche amico, che all’altezza di viale Europa ne avrebbero perso le tracce. E’ in quel momento che, secondo chi indaga, il ragazzo ha scavalcato la recinzione del parcheggio. Una telecamera lo avrebbe ripreso sulla rampa all’interno. Ancora da chiarire se le lesioni gravi siano dovute a un pestaggio o a una caduta. Del caso si occupa il commissariato Esposizione.

Le condizioni del giovane, intanto, rimangono gravi ma stabili. Il ragazzo è ancora ricoverato in terapia intensiva dell’ospedale San Camillo e, secondo quanto si è appreso, è in coma farmacologico. Il ragazzo ha riportato un trauma cranico, toracico e addominale. Le sue condizioni restano dunque molto gravi, ma stazionarie. Le cause sono ancora da accertare, ma secondo chi indaga l’ipotesi più probabile sarebbe il volo di oltre 6 metri che il giovane avrebbe fatto cadendo dal cancello della “Nuvola” sull’asfalto.




Roma: degrado nell’ex fabbrica di penicillina su via Tiburtina

ROMA – Ex fabbrica di penicillina su Via Tiburtina a Roma nel degrado più totale