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di Chiara Rai
Se ai giorni d’oggi si riesce a trovare un politico senza neppure una macchia allora è come aver fatto un terno a lotto.
Gli scandali sono all’ordine del giorno perché si vogliono mettere le mani in pasta dappertutto per traghettare in porto il proprio bacino e mettere al sicuro la poltrona.
Per conservare il proprio plafon e restare a galla bisogna fare favori, muovere uomini, spostare competenze e capitali e servono persone chiave che si immolino per la causa.
Queste persone chiave sono poi, in soldoni, quelle più esposte, quelle che ci rimettono per prime le penne mentre gli uomini ombra continuano a galleggiare fin quando il vento volge a loro favore.
Prendiamo ad esempio l’ultimo caso De Girolamo. La ministra, fino a prova contraria è innocente s’intenda ma i fatti finora emersi non sono edificanti: sono finiti agli arresti domiciliari quattro imprenditori e reso destinatari di provvedimenti cautelari due dirigenti della Asl di Benevento, Felice Pisapia, già direttore amministrativo e responsabile finanziario, e Federico Russo, dirigente del servizio farmaceutico. L’allora deputata del Pdl con i signori di cui sopra, tutti è di truffa aggravata e continuata in concorso e peculato ai danni della pubblica amministrazione, avrebbe intrattenuto discorsi sull'appalto per il servizio 118, l'ubicazione di presidi e strutture della Asl e i controlli da effettuare in alcuni ospedali. Riservare ai politici meri rimborsi sotto la soglia di mille euro e così abbattere i vecchi sistemi basati sui favori potrebbe essere una strada maestra.