Roma-Giardinetti, Coordinamento Roma Giardinetti: “Ecco come si cancellano 10 milioni di euro (e non solo)”. Si valuta esposto alla Corte dei Conti

ROMA – “Riaprire subito la tratta Centocelle-Giardinetti”. Dal palco del Comitato di Quartiere di Torre Maura arriva, perentorio, l’appello del Coordinamento Roma Giardinetti, condiviso con il comitato stesso, i comitati di Centocelle e Tor Pignattara nonché il Cesmot. “È possibile farlo in dieci giorni ci hanno garantito, seppure in via informale”, dichiarano, “è questione di volontà”.

Lunedì sera il punto con i cittadini del quartiere simbolo, che paga, sotto il profilo economico e sociale, la sospensione dell’esercizio avvenuta nell’agosto 2015. “Il disagio è enorme, lo sentiamo fin dall’inizio”, esordisce Alessandra Vasselli, “per i mancati collegamenti con la metro C e metro A. Quello di Torre Maura è un isolamento forzato, come per altri quartieri. Abbiamo partecipato ad incontri al Municipio VI che oltre le slide, per gli addetti ai lavori, non si capiva nulla. E attendiamo risposte da anni sul ripristino o meno”. “Rispetto a questo tema delicato”, rincara Alfredo Trebbi, presidente del comitato, “abbiamo sentito soltanto la voce della consigliera capitolina Svetlana Celli e quello delle associazioni. L’incontro è nato per questo”.

Sulla riapertura il Coordinamento –
composto dall’Osservatorio Regionale sui
Trasporti
, Legambiente Lazio, Circolo Legambiente ‘Si può Fare’, UTP-Assoutenti e TrasportiAmo – evidenzia che “la tratta Centocelle-Giardinetti non
rappresenta una sovrapposizione della Metro C per la sua capillarità, così come
emerso durante la commissione trasporti del 27 gennaio scorso”. E aggiunge: “prima
della chiusura quella tratta è stata oggetto di importanti lavori. Soldi
pubblici. Bisogna cambiare paradigma di visione per la Roma-Giardinetti, il
ritorno a Giardinetti, subito, senza se e senza ma, deve essere visto con un
importante tassello per combattere i cambiamenti climatici, l’inquinamento, il
traffico e l’intasamento nonché la gravità degli incidenti stradali, capace di
superare l’attuale servizio integrativo bus (Linea 105 e 106). Solo così si va
verso le richieste delle migliaia di persone che hanno animato e animano
tutt’ora i ‘friday for future’ di
Greta Thunberg”. “Troppi anni sono
stati persi”, spiega Omar Cugini,
presidente del Cesmot, “non possiamo perdere questo treno, tanto più in
un’epoca in cui l’inquinamento atmosferico, causato in primis dal traffico
gommato, è diventato un problema grave da non sottovalutare”.

Sul tavolo la mozione promossa dalla
Celli stessa, che riprende i punti salienti del Coordinamento. Oltre alla
riattivazione del servizio da Centocelle a Giardinetti – “e nell’attesa prolungare
l’esercizio fino al Parco di Centocelle in modo da creare un efficiente nodo di
scambio” -, il provvedimento, infatti, impegna l’Amministrazione di farsi
carico della linea, perfezionando il passaggio con la Regione Lazio, e di avviare la revisione generale di 5 elettrotreni
serie Et81, il cui bando di gara (1milione e 400mila euro) è stato assegnato da
Atac nel 2015. “Chiediamo inoltre –
spiega la consigliera – di istituire un Osservatorio per monitorare
l’avanzamento dei lavori, che coinvolga Municipi, comitati, associazioni e
sindacati, simile a quello avviato dalla Regione per la Roma-Viterbo, di interloquire col MIT per il mantenimento dello
scartamento ridotto e di tutelare il personale attualmente in forza alla
Giardinetti, in quanto la tramvia non prevede figure professionali quali
macchinisti, capistazione, manovratori e agenti di stazione. La mozione
rafforza – aggiunge – le battaglie delle associazioni e comitati”.

La conversione dello scartamento della
linea, da ridotto (950mm) a ordinario o tramviario (1445mm), è l’argomento, in
assoluto, a tenere banco. Enrico Stefàno,
presidente della commissione capitolina alla mobilità, ribadisce, in un lungo
video su facebook, pubblicato in risposta all’incontro a Torre Maura, ribadisce
che il cambiamento della larghezza dei binari è una scelta improcrastinabile. “Il
Ministero ci dice”, dichiara, “che è disposto a finanziare il progetto, però
non vogliano più lo scartamento ridotto. E per questo sono disposti a dare più
fondi. È il Ministero che decide. Piuttosto di fare un dibattito infinito, che
avrebbe potuto portare alla chiusura definitiva di questa linea, abbiamo
lavorato da subito per andare incontro alle esigenze del MIT. Sto vedendo,
spiace dirlo, un interesse meramente elettorale di ributtare in ‘caciara’ su
questo argomento”. E apriti cielo.

“La Regione ha fatto la sua scelta”,
taglia corto il consigliere regionale Gianluca
Quadrana
, “investendo e reinvestendo sulla Roma-Lido e sulla Roma-Viterbo:
il Comune e la sua maggioranza facciano lo stesso sulla Roma-Giardinetti”. “Non
amiamo buttare le cose in caciara”, è la replica piccata del Comitato di
Quartiere di Tor Pignattara, che comunque apprezza la disponibilità dell’esponente
cinquestelle. “Noi facciamo originare il problema dalle prescrizioni del MIT. Ci
saremmo aspettati una difesa più ‘feroce’, anche perché, ci permettiamo di
contestare su questo punto Stefàno, se è vero che avremmo perso tempo ‘in
entrata’ a convincere il MIT, è altrettanto vero che i cittadini (che sono
l’unica cosa che conta per noi) ne perderanno molto ma molto di più in uscita
ora, per via delle modifiche che impatteranno in modo severo sul cronoprogramma
dei lavori. Se si fosse scelta la strada della discussione, siamo sicuri che
decine di comitati, associazioni, cittadini ed esperti avremmo sostenuto anche ‘fisicamente’
questo progetto. Per questo siamo convinti che la strada maestra sia farci
sentire direttamente con il MIT”.

“Assistiamo ad un incomprensibile
dilatazione della firma di acquisizione della linea da parte del Comune”,
riprende il Coordinamento Roma-Giardinetti. “Chiediamo alla Regione
(proprietaria della linea) l’immediata convocazione del Comune per la firma di
questo fondamentale passaggio che deve vedere subito dopo il riposizionamento
del capolinea a Giardinetti. Dopo di questo si apra con Associazioni e le
persone un confronto sul futuro della linea”. 

“Ribadiamo l’importanza di non perdere
un importante collegamento su ferro, strategico per la mobilità del quadrante
Casilino”, rincarca il Cesmot, “concordiamo in pieno con i colleghi delle
associazioni, TrasportiAmo, Osservatorio Regionale Trasporti, Legambiente ed
UTP, sulla necessità di intervenire con progetti mirati e di facile
realizzazione, accantonando futuristiche trasformazioni a scartamento
ordinario, che rischierebbero solo di causare una chiusura a tempo
indeterminato con conseguenti  disagi e
spreco di risorse. Come purtroppo sta accadendo in Lombardia con la linea Milano – Desio”.

“Convertire lo scartamento non ha
senso”, sottolinea Massimo Montebello,
ingegnere trasportistico di lungo corso. “Esiste un concetto noto agli ingegneri,
il cosiddetto ‘valore di semina’. In funzione di questo, per evitare
giustamente sprechi di carattere economico e ambientale, è meglio aggiornare
l’esistente, nel caso lo scartamento ridotto. In Italia e all’estero è stato
già fatto. Attivarsi subito per arrivare a Termini, entro sei mesi sarebbe
possibile”. Il materiale rotabile? “Non rappresenta un problema: per il futuro si
possono acquistare rotabili tramviari con un’unica commessa, prevendo per parte
di essi carrelli a scartamento ridotto”. “Sono i viaggiatori che si muovono, che
necessitano del nodo di interscambio modale”, conclude, “nel caso di specie, la
massima integrazione, con i sistemi di trasporto esistenti, si realizza portando
il capolinea a Termini, dove gli utenti del TPL si integrano con la metro A, B,
le altre tramvie, bus, treni, aerei ecc”.

Il Segretario SLM Fast-Confsal Lazio,
Renzo Coppini
, tiene a evidenziare che “rispetto alla Giardinetti, e alle
altre criticità derivate da una gestione opinabile, quali per esempio sicurezza
e orario di lavoro, manutenzioni eccetera, stiamo portando avanti una dura
vertenza con Atac SpA. Migliorare il servizio è doveroso, ma nel rispetto del
personale e dell’utenza, con la quale è fondamentale creare un rapporto
granitico per affrontare e risolvere insieme queste problematiche”.

A conti fatti, sono circa 10milioni di euro le risorse che sono
state impegnate finora sulla Giardinetti. E a rendicontarlo è proprio il
Coordinamento: “circa 3milioni di euro
in tre anni per tratta attualmente sospesa, destinanti al rifacimento degli
attraversamenti stradali, via del Grano, Obi ex-Siropa e via Pietro Belon, e
per il rinnovo dei binari. In più ci sono circa 4 milioni di euro circa serviti per la costruzione della stazione
Giardinetti. Sulla ferrotramviaria attiva, invece, sono stati spesi circa 3milioni di euro per il completo
rifacimento del piazzale di Centocelle,
binari e deviatoi compresi, e circa 1
milione di euro
per il rifacimento dei binari tra Centocelle e Laziali. È
stato messo in preventivo la riqualificazione dell’intersezione di Largo
Alessi, altri 100mila euro. Questo è
quello che siamo riusciti a sapere, intendiamoci. E ora, vogliono smantellare
tutto. Pura follia. Noi diciamo di dare continuità al preesistente,
fattibilissimo, come la logica vorrebbe”.  

Da qui l’idea di presentare un esposto dalla Corte dei Conti e di istituire una “commissione interna di esperti di Tecnica-Economia ed Esercizio dei Trasporti con valore legale”, capace di “predisporre una relazione, con le controdeduzioni al piano paventato dall’Amministrazione di Roma Capitale (smantellamento e adozione scartamento ordinario), da trasmettere e discutere con la Regione Lazio e il MIT. È altrettanto importante”, conclude il Coordinamento, “promuove incontri e manifestazioni per sensibilizzare la cittadinanza su questo tema”.  

Foto copertina: Giorgio Stagni




Compartecipazione spese sanitarie malati psichiatrici: Il CdS dice no. Simeone (FI) presenta ordine del giorno in Consiglio Regionale

Ai malati psichiatrici non può essere chiesta nessuna compartecipazione alle spese. Si è espresso così il Consiglio di Stato con la sentenza n.8608/2019.

“Sono molto soddisfatto – ha detto l’On. Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare – per l’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno che ho presentato questa mattina in aula. Ordine del giorno – ha proseguito Simeone – che ha visto il parere favorevole dell’assessore al Bilancio Alessandra Sartore. La stessa ha annunciato l’intenzione della giunta di eseguire la sentenza, portando a conoscenza con una informativa i soggetti interessati, le associazioni, i Comuni e le Asl, oltre al conseguente impiego di risorse finanziarie”.




Comprare un’auto usata? Cosa controllare tra garanzie e documenti e quali modelli scegliere

Oggi tanti italiani optano per le auto usate, per una
ragione ben precisa: è una scelta che dà la possibilità di risparmiare senza però
rinunciare alla qualità, visto che è possibile reperire ottimi modelli ad un
prezzo più che conveniente.

Però bisogna comunque fare attenzione, per evitare di
incorrere in qualche auto che potrebbe sembrare un affare, ma che in realtà ha
dei problemi nascosti. Ecco perché oggi scopriremo insieme a cosa bisogna
pensare, tra documenti e condizioni generali, e quali modelli prendere in
considerazione.

A cosa fare attenzione a livello burocratico e
generale

La prima regola è fare sempre attenzione alle
condizioni generali della vettura. Qui si consiglia di valutarle in prima
persona, e di non limitarsi alle fotografie reperite sul web. Innanzitutto bisogna
controllare l’eventuale presenza di ruggine nelle zone non a vista, come il
pianale o le portiere. In secondo luogo, c’è la necessità di far valutare da un
bravo meccanico il contachilometri e magari controllare le ricevute dei
tagliandi, per evitare truffe legate ad una sua manomissione.

Per quanto concerne la ricerca del modello migliore
per le nostre esigenze, oggi non bisogna più girare tra i vari concessionari
sperando di trovare proprio quel modello che si sta cercando. Grazie al web è
infatti possibile utilizzare dei portali specializzati, come ad esempio automobile.it, che permette di
cercare tra le migliori auto in vendita a Roma e nelle altre città italiane,
sia tra i concessionari che dai privati

Proseguendo con i consigli utili per fare un buon
affare, è sempre meglio testare il veicolo con un giro di prova e anche in questo
caso sarebbe meglio farsi accompagnare da un meccanico esperto, che saprà
valutare il veicolo su strada. Passando al tema relativo alla burocrazia,
invece, bisogna informarsi sul nuovo documento relativo ai passaggi di
proprietà, dato che da gennaio il certificato di proprietà e la carta di
circolazione verranno sostituite dal documento
unico di circolazione
(DUC).

Quali sono i modelli più interessanti per il 2020?

Ci sono diversi modelli interessanti, che possiamo
reperire nel mercato delle auto usate, e uno dei migliori è senza ombra di
dubbio la Panda TwinAir Turbo Natural. Si tratta di una city car che spicca per
la sua dotazione tecnologica, in linea con i tempi, e per la sua versatilità.
Ci si trova infatti di fronte ad una vettura perfetta per spostarsi nel
traffico cittadino, senza per questo sacrificare lo spazio dell’abitacolo.

Un secondo modello fra i più consigliati è la Smart
Fortwo, fra l’altro anche una delle più vendute, nonché la migliore nella
nicchia delle due posti compatte da città. Questo veicolo merita soprattutto
per le sue tecnologie all’avanguardia e per la compattezza, ideale per il
contesto urbano.

Infine, è giusto citare anche un modello SUV, e in
questo caso la corona va all’Alfa Romeo Stelvio, per la potenza e il suo design
unico.




Coronavirus e gite scolastiche annullate. Associazione Codici: “Obbligo di restituzione integrale di quanto pagato dalle famiglie”

Non c’è bisogno di un ulteriore intervento da parte del Governo, basta il Codice del Turismo, che sulla questione è chiaro e netto. È quanto sottolineato dall’associazione Codici in merito ai rimborsi sulle gite scolastiche cancellate a causa dell’emergenza Coronavirus.

“In questo clima di forte preoccupazione – dichiara l’avvocato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – è bene fare chiarezza, anche per evitare confusione. Dopo l’intervento sui viaggi, questa volta vogliamo puntare l’attenzione sulle gite scolastiche. Abbiamo chiesto ai tour operator di evitare le penali per chi annulla una partenza per l’emergenza Coronavirus, ora li invitiamo ad attenersi al Codice del Turismo rimborsando le famiglie che hanno pagato le quote per mandare i figli in gita”.

“L’articolo 41 del Codice del Turismo – afferma l’avvocato Stefano Gallotta, Responsabile del Settore Trasporti e Turismo di Codici – parla chiaro: il contratto di viaggio deve ritenersi risolto per impossibilità sopravvenuta, con obbligo di restituzione integrale di quanto pagato dalle famiglie.

I tour operator, quindi, devono rimborsare tutto alle scuole, che a loro volta devono riconsegnare ai genitori le somme pagate. È importante ribadirlo, perché non vorremmo che in questo clima di grande caos dovuto all’emergenza Coronavirus ci si dimentichi dei diritti dei consumatori, adottando decisioni scorrette ed ingiuste”.

Il Codici è pronto a prestare assistenza alle famiglie che hanno problemi con il rimborso sulle gite scolastiche. Per informazioni e chiarimenti è possibile contattare l’associazione scrivendo un messaggio al numero WhatsApp 338.48.04.415, telefonando al numero 06.55.71.996 oppure scrivendo un’email all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.




24 febbraio 1990, moriva Sandro Pertini. Mattarella: “Patrimonio comune a cui attingere per affrontare i tempi nuovi”

Il 24 febbraio di 30 anni fa, moriva a Roma, all’età di novantatré anni Sandro Pertini. Il presidente della Repubblica più amato dagli italiani, grande protagonista della vita politica.

Iscritto al Partito socialista unitario dal 1924, venne incarcerato e confinato durante il fascismo.

CLICCARE SULLA FOTO PER GUARDARE IL VIDEO

Da Officina Stampa del 20/02/2020

Partecipò alla Resistenza tra i massimi dirigenti del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia. Eletto l’8 luglio 1978 presidente della Repubblica con una maggioranza larghissima e senza precedenti (832 voti su 995), improntò la sua azione a un notevole dinamismo, dando un’interpretazione più attiva della carica e delle funzioni di presidente della Repubblica. Dotato di grande comunicativa e di un linguaggio semplice ed efficace, riscosse in anni difficili e in circostanze spesso drammatiche il larghissimo consenso di chi vedeva in lui il rappresentante di un’Italia diversa, non toccata dagli scandali.

“A trent’anni dalla morte, la testimonianza e la passione civile del Presidente Sandro Pertini sono radicate nel cuore degli italiani e costituiscono per la Repubblica motivo di forte gratitudine, per il suo esempio di dedizione alle istituzioni, generosità e coraggio, sin dalla sua militanza giovanile coerentemente antifascista. Pertini, attraversata da protagonista la storia del ‘900, fu costruttore della democrazia italiana”.

“La militanza politica – scrive il Capo dello Stato – si accompagnò sempre, in lui, alla capacità di riconoscere il bene comune e i percorsi di unità nel perseguirlo. Intransigente difensore dei diritti universali e dei caratteri propri alla Costituzione, fu fermo argine a sostegno dei principi di libertà nella stagione più drammatica e sanguinosa del terrorismo. Credeva nella democrazia come traguardo di umanità, interpretando a fondo i sentimenti dei cittadini. Guardava ai giovani come continuatori dei valori di pace, giustizia e coesione sociale, democrazia e libertà, su cui è basata la Repubblica Italiana. L’esempio del Presidente Pertini è parte di quel patrimonio comune a cui attingere per affrontare i tempi nuovi”.




Cambiamenti climatici, in Calabria è emergenza siccità: interviene l’ANBI

È quello della diga di Farneto del Principe, nel comune calabrese di Roggiano Gravina, il primo bacino italiano, per il quale si denuncia lo stato di ingente siccità: lo fa il Consorzio di bonifica dei Bacini Settentrionale del Cosentino, che chiede, ai Ministeri competenti, l’immediata istituzione di un tavolo di crisi per la parte settentrionale e jonica della Calabria, nonché ogni utile provvedimento inerente una rimodulazione del Deflusso Minimo Vitale sul fiume Esaro, al fine di evitare pesanti ripercussioni sulle attività agricole, già bisognose di irrigazione per un’anomala siccità invernale.

La situazione d’emergenza è dovuta a precipitazioni piovose inferiori alle medie stagionali con conseguenti minori apporti fluviali, combinati a temperature invernali, insolitamente elevate nella Valle dell’Esaro.

È la stessa, anomala situazione, che si continua a registrare in Puglia (le riserve idriche sono praticamente dimezzate rispetto ad un anno fa: oggi 141,57 milioni di metri cubi; l’anno scorso, 280,01), Basilicata (riserve idriche diminuite del 30% circa: oggi 260,09 milioni di metri cubi, un anno fa 415,13), Sicilia (oggi 539,99 milioni di metri cubi, nel Febbraio 2019 erano 612,78).

Per quanto riguarda il Nord, l’Osservatorio ANBI sullo Stato delle Risorse Idriche segnala che il livello del lago di Como è sceso sotto lo zero idrometrico, rimanendo abbondantemente sotto le medie stagionali come il lago d’Iseo; situazione diametralmente opposta per i laghi Maggiore e di Garda.

Si conferma una situazione idrica “a macchia di leopardo” in Emilia-Romagna, dove alla carenza idrica dei fiumi Secchia e Savio fanno da contraltare le abbondanti portate del fiume Panaro e l’acqua trattenuta nei bacini piacentini del Molato e del Tidone.

Le portate del fiume Po restano sotto la media storica, ma superiori a quelle del Febbraio 2019; tale situazione è analoga a quella registrata per i principali fiumi piemontesi (Dora Baltea, Stura di Lanzo, Tanaro).

“L’evoluzione meteo delle prossime settimane sarà determinante – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e della Acque Irrigue (ANBI) – ma è evidente che aumentano le preoccupazioni per la prossima stagione irrigua, stante anche l’attuale insufficienza di invasi a servizio delle necessità idriche delle campagne.”

“Ci attiveremo – conclude il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano – per dare risposta alle legittime preoccupazioni degli agricoltori calabresi, così come, senza inutili allarmismi, continuiamo a monitorare lo stato delle risorse idriche del Paese, chiedendo alle Autorità di Bacino Distrettuale di avviare le necessarie concertazioni per programmare la gestione di possibili situazioni di crisi idrica.”




Bologna, giochi erotici sul web: operaio vittima di minacce ed estorsioni

BOLOGNA – Minacce ed estorsione in danno di un cittadino nel bolognese da parte di tre soggetti di origine milanese, due uomini e una donna. Carcere per un uomo e una donna (peraltro già detenuti) mentre, per il terzo soggetto, obbligo di presentazione giornaliera alla Polizia Giudiziaria. I provvedimenti sono stati emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, Dott. Alberto Gamberini, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, Procuratore della Repubblica, Dott. Giuseppe Amato e Sostituto Procuratore, Dott. Domenico Ambrosino.

Un operaio del bolognese, durante un gioco erotico con una donna contattata su un noto sito web di incontri, è rimasto vittima di intimidazioni ed estorsioni nel momento in cui ha deciso di non voler più continuare la “trattativa” che avrebbe dovuto, poi, concludersi con un incontro personale.

Al rifiuto dell’uomo, la donna, che in precedenza aveva ottenuto il suo numero di cellulare, lo ha contattato intimandogli di versare, su una carta “Postepay”, la somma di 150 euro, sotto minaccia di divulgare pubblicamente la cosa, qualora non avesse ottemperato.

L’uomo, intimidito, ha soddisfatto la richiesta della donna e ha, subito dopo, bloccato la sua utenza. Ma la cosa non è servita a molto. Dopo poco, sull’utenza cellulare della vittima, sono cominciati ad arrivare una serie di messaggi vocali “Whatsapp” che gli intimavano una serie di pagamenti da eseguire con le stesse modalità, queste volte, però, da un numero sconosciuto e da una voce maschile che gli prospettava del male fisico qualora non avesse soddisfatto le richieste. Uno, due, tre, quattro, cinque pagamenti; fino alla somma totale di 1.050 euro. Il pomeriggio del giorno successivo, l’uomo, esausto e spaventato, ha deciso di raccontare tutto ai Carabinieri e affidarsi allo Stato per mettere la parola fine ad ore di prostrazione psicologica e angoscia.

Sono stati i Carabinieri della Stazione di Budrio (BO) a raccogliere la denuncia della vittima. Con l’ausilio dei militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Molinella (BO), sotto la guida e la direzione della Procura della Repubblica di Bologna, hanno espletato le attività investigative, sviluppando i dati relativi alle anagrafiche delle utenze e delle intestazioni utilizzate nell’azione criminosa. Ciò ha consentito di ricostruire il modus operandi dei malfattori e di disvelarne le identità, nonché di scoprire che gli stessi si erano già resi autori di un altro crimine analogo, a danno – addirittura! – di un disabile.

Il fulcro delle attività criminose era costituito dalla donna B. G., cl. ‘89, nullafacente, pregiudicata e attualmente detenuta presso il carcere di Bollate (MI): era lei che adescava le vittime. Dal ricatto con minaccia di divulgazione – temine tecnico “Sextorsion”, da cui prende il nome l’indagine – si passava poi alle maniere forti, con la minaccia di male fisico; di questo se ne occupava V. S., cl. ’88, anche lui nullafacente, pluripregiudicato e attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio (VA) per reati estorsivi. Di incassare il denaro, invece, si preoccupava P. J. J., cl. ’97, nullafacente, con precedenti di polizia. Tutti italiani. Un’azione da professionisti, insomma. Ma i primi due hanno dovuto fare i conti con le due misure di custodia cautelare in carcere; il terzo con quella di obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria; oltre al processo che li aspetta.




Reggio Calabria, maxi operazione della Polizia di Stato: arrestati 65 capi storici della ‘ndrangheta

REGGIO CALABRIA – Vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, finalizzata all’esecuzione di 65 ordinanze di custodia cautelare, di cui 53 in carcere e 12 agli arresti domiciliari, emesse nei confronti dei capi storici, elementi di vertice e affiliati di una pericolosa locale di ‘ndrangheta operante a Sant’Eufemia d’Aspromonte [RC] – funzionalmente dipendente dalla potente cosca ALVARO imperante a Sinopoli [RC] San Procopio [RC], Cosoleto [RC], Delianuova [RC] e zone limitrofe – ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, diversi reati in materia di armi e di sostanze stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento reale, violenza privata, violazioni in materia elettorale, aggravati dal ricorso al metodo mafioso e dalla finalità di aver agevolato la ‘ndrangheta, nonché di scambio elettorale politico mafioso.

Gli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di P.S. di Palmi [RC], con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, coadiuvati dagli operatori dei Reparti Prevenzione Crimine e di diverse Squadre Mobili del Centro e Nord Italia, stanno eseguendo anche numerose perquisizioni. Impiegati circa 600 agenti della Polizia di Stato.




Anguillara Sabazia, Stronati: “La città necessita di un cambiamento. Questo non avviene da solo, tanto meno sui social network”

di Enrico Stronati

A luglio dello scorso anno ho deciso di allontanarmi dai social network, stanco di leggere (troppe) inutili polemiche, annoiato dalle bufale, dai qualunquismi e dai post sciocchi scritti ad arte per mietere i like delle menti scialbe.

Ma é indubbio che essi siano strumenti potenti e diffusi, tant’è che ormai a loro é affidato il compito di disseminare informazioni, allarmi, sondaggi.

Obtorto collo, quindi, con essi ci si deve confrontare se si vuole diffondere la propria idea, la propria azienda, le proprie opinioni.

Vengono sovente chiamati “piazze virtuali” (Facebook in particolare).

E proprio nelle piazze, quelle fatte di mattoni, qualche anno fa, era possibile osservare gruppi di persone che confabulavano in vista delle elezioni.

Anche in quelle “virtuali” si assiste a discussioni, proposte, suggerimenti in vista delle prossime (imminenti?) elezioni.

Ma su queste piazze, poi, si raggiunge un accordo?

Si concretizzano le parole?

Si arriva a un compromesso?

Sfogliando le pagine dove si parla di Anguillara é un susseguirsi di proclami, di proposte, di consigli, di strategie. Esiste un vero e proprio “mondo parallelo” con precisi ruoli, cariche, disposizioni, condanne.

Ma c’è speranza che tutto il fervore e la passione con cui vengono discussi i temi caldi del paese, possano convergere in una proposta concreta?

C’è la possibilità di trasformare quel senso di attaccamento al paese “puro e vergine” in una offerta elettorale che possa chiudere con gli schemi stantii del passato che stanno affiorando giorno per giorno?

C’è qualcuno che voglia proporsi per dare un senso alla nostra piazza virtuale?

Perché sedersi davanti ad un monitor e una tastiera per comporre una formula verbale appassionata con cui dire la cosa giusta, é molto bello e macina “Mi piace” a raffica.

Ma a nulla serve. Anzi!

Se nessuno si assume la responsabilità di portare il buono della piazza virtuale nel mondo reale per amministrare applicando quanto professato e applaudito, direi che é persino deleterio. Perché instilla il dubbio che tutto il resto sia sbagliato (la pratica è meno affascinante della teoria perché non ha come alleato la fantasia).

Dunque, chi va oltre i “like”?

Chi va oltre il “sarebbe bello”?

Chi dimostra di non fare semplicemente teoria?

Chi esce dal digitale e si sporca le mani nel mondo reale?

Anguillara necessita di un cambiamento, questo non avviene da solo, tanto meno sui social network.




Prevenzione Coronavirus, il Sindaco di Bologna Virginio Merola istituisce un gruppo di lavoro con assessori e tecnici

BOLOGNA – Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha deciso di istituire un gruppo di lavoro per monitorare la situazione legata alla diffusione del coronavirus e seguirne l’evoluzione, dopo i casi accertati in Lombardia e Veneto, pur in assenza di contagi nel territorio del Comune di Bologna e in generale in Emilia-Romagna.

Il gruppo di lavoro sarà in seno alla Direzione Generale del Comune e sarà composto da assessori e tecnici. Lavorerà a stretto contatto con le altre istituzioni del territorio, a cominciare dalla Regione Emilia-Romagna e dall’Azienda Usl di Bologna che ha recepito l’ordinanza del Ministero della Salute, emanata ieri, venerdì 21 febbraio, con le misure preventive per contrastare l’epidemia di Covid-19.

L’ordinanza è rivolta a tutte le persone che negli ultimi 14 giorni hanno fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia, come identificate dall’Oms: per queste persone l’autorità sanitaria territorialmente competente provvede all’adozione della misura della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva, oppure di misure alternative ugualmente efficaci. Chi è rientrato dalle aree della Cina interessate dall’epidemia deve comunicarlo al Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Bologna. Nell’ordinanza si ribadisce inoltre che i soggetti che presentano sintomi collegabili al coronavirus non si devono rivolgere spontaneamente a strutture sanitarie, per evitare possibili contagi, ma contattare il proprio medico di medicina generale o, in caso di emergenza, il numero 118.

L’Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute in collaborazione con le Regioni, gli ordini professionali e le società scientifiche hanno definito un decalogo comportamentale (in allegato) per affrontare il rischio di contagio da coronavirus. Si tratta di semplici misure che ogni cittadino è tenuto a rispettare per contribuire a salvaguardare la propria incolumità e quella degli altri cittadini.

Oltre ad indicare i principali sintomi della malattia (da non confondersi con una banale influenza) nel decalogo si va dalle raccomandazioni basilari di igiene come lavarsi spesso le mani, non toccarsi occhi e mani, evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, coprirsi bocca e naso in caso di starnuti e colpi di tosse, fino alla pulizia delle superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.

Altre indicazioni di tipo sanitario riguardano la raccomandazione a non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico. E ancora: utilizzo della mascherina solo se si è sospetti di essere malati o si assistono persone malate. Infine, il decalogo ricorda che i prodotti made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi e gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.




Sciacca, bimbo cade dal carro allegorico e muore

SCIACCA (AG) – Un bambino di 4 anni è morto ieri sera cadendo da uno dei carri allegorici che sfilavano per le vie di Sciacca (Ag) uno dei comuni siciliani dove questa ricorrenza è più sentita.

La manifestazione è stata annullata

Secondo una prima ricostruzione il bimbo è stato messo sul carro che era fermo ma appena il trattorista si è messo in movimento il bambino è caduto per terra sbattendo la testa. E’ stato subito portato in ospedale ma non c’è stato nulla da fare.