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Editoriali

FIFA. L'IMMARCESCIBILE BLATTER

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Tempo di lettura 2 minutiUna rielezione che dimostra come i vizi italici non siano un difetto che all'estero non esista

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di Silvio Rossi

 

Quando si parla delle cariche distribuite nelle nostre istituzioni, che francamente nella recente storia non hanno brillato spesso per trasparenza, per la scelta di persone integerrime, per competenze, abbiamo spesso invidiato le istituzioni straniere, dove spesso i responsabili che sono stati colti in fallo per peccati veniali, hanno avuto la dignità di rassegnare le dimissioni, per non permettere che le accuse ai loro comportamenti avessero potuto offuscare la reputazione degli enti da loro amministrati.
Non avviene però sempre così, e la vicenda Fifa, che promette nuovi sviluppi, dimostra come il marcio sul nostro pianeta non sia una prerogativa italica, ma venga equamente distribuito tra i continenti.
Come primo aspetto, la modalità di elezione del Presidente appare quasi grottesca. La falsa democrazia che potrebbe leggersi dietro la scelta di assegnare un voto per ogni singolo paese iscritto, nasconde gran parte dell’ipocrisia voluta da chi cerca di controllare il movimento. Assegnare la stessa rilevanza a paesi africani o asiatici, che hanno un movimento calcistico che vanta meno iscritti di una bocciofila di periferia, a paesi che hanno centinaia di migliaia di iscritti, che hanno vinto mondiali e coppe continentali, non è sintomo di democrazia, ma un’ingiustizia nei confronti di tanti operatori del settore italiani, tedeschi, inglesi, brasiliani, che hanno competenze maggiori nel settore di gran parte dei votanti all’elezione FIFA.
Anche sulla regolarità della campagna elettorale, in confronto a quanto accaduto nella federazione, anche le più contestate consultazioni del nostro paese appaiono limpide. Il sistema creato da Blatter è una macchina progettata per autoalimentarsi. Le denunce alla autoreferenzialità della presidenza sono numerose e dure, in particolare sono esemplificative le parole dell’ex campione portoghese, Luis Figo, candidato alla successione poi ritirato: “Ai candidati è stato impedito di tenere discorsi alle federazioni durante i congressi della Fifa, tranne che a Blatter” .
In ultimo, anche le accuse che spesso vengono lanciate nei confronti degli enti nazionali di gerontocrazia, non illuminano una caratteristica solo nazionale. Se dalle nostre pagine abbiamo criticato la nomina di Macalli presidente della Lega Pro, anche a causa dei suoi 78 anni, cosa dire, è un anno più giovane dell’immarcescibile Blatter.
Dagli Stati Uniti stanno emergendo nuovi elementi contro la dirigenza della federazione, che a detta degli inquirenti, potrebbe portare nuovi arresti e grandi sconvolgimenti. Non ci resta altro che sperare in una nuova ondata che, analogamente a quanto accaduto con Mani Pulite e una classe politica corrotta, ci sia una ventata di “Piedi puliti”, che ci regali una nuova classe politica nello sport più seguito al mondo.

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