Legge di Bilancio, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma chiede l’abolizione integrale dell’articolo 17: Silvestroni (FDI) presenta emendamento

L’articolo 17 della legge di Bilancio 2019 prevede, a partire dal 1° gennaio 2019, l’istituzione della “Centrale per la progettazione delle opere pubbliche”, che godrà di autonomia amministrativa, organizzativa e funzionale per la progettazione di opere pubbliche.

Disporranno di questa struttura le amministrazioni centrali e gli enti territoriali

La Centrale avrà un “budget annuo” di 100 milioni di euro. Saranno assunti, per lo svolgimento dei compiti affidati a questo organismo, un massimo di 300 unità di personale di cui il 70% di profilo tecnico. L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma chiede l’abolizione integrale di questo articolo, la cui emanazione oltre ad essere un pericolo per tutte le professioni tecniche determinerebbe la paralisi nel settore di realizzazione delle opere pubbliche.

Ing. Carla Cappiello (Presidente del Consiglio dell’ordine degli Ingegneri di Roma):

“L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma chiede l’abolizione integrale di questo articolo, la cui emanazione oltre ad essere un pericolo per tutte le professioni tecniche e determinerebbe la paralisi nel settore di realizzazione delle opere pubbliche. Auspicheremmo piuttosto la creazione di un Fondo di Rotazione per la Progettazione da rendere disponibile a tutti gli enti locali, per consentirgli di accedere ai finanziamenti europei, anche tramite organismi già esistenti, con particolare attenzione alla salvaguardia del territorio, soprattutto per le costose opere di difesa del suolo, come nel settore idrogeologico. Bisognerebbe rilanciare le stazioni appaltanti qualificate e regolamentare gli appalti integrati, non abolendo le gare per continuare, così, a dare ossigeno per i professionisti tecnici”.

Ing. Roberto Cuccioletta (membro Assemblea Nazionale FdI):

“Non posso che esprimere la mia soddisfazione nel leggere le parole del mio presidente del consiglio dell’ordine degli ingegneri di Roma. Questo governo continua ad essere una delusione per quanto riguarda le iniziative volte a dare sostegno ai milioni di liberi professionisti in Italia che rappresentano una fetta importante del prodotto interno lordo. La proposta di quest’articolo di legge è una conferma che più che sostenere i primi revisionisti si tende a mortificarli”.

On. Marco Silvestroni (deputato FdI):

“Ho presentato un emendamento alla manovra finanziaria che chiede la soppressione integrale dell’art. 17. Condivido le forti preoccupazioni dell’ordine degli ingegneri. C’è un Italia da salvare creando opportunità, occupazione e garanzie di competenze e controlli adeguati. Non c’è bisogno che gli ingegneri consegnino le chiavi dello studio al Governo gialloverde. I 100 milioni previsti per la Centrale serviranno solo a far perdere qualità e professionalità. Ne chiediamo lo stralcio totale dalla legge di bilancio di previsione dello Stato”.

Nota dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma

“I professionisti tecnici che si occupano di progettazione di opere pubbliche, potrebbero vedersi provati del loro lavoro, se si dovesse confermare l’articolo 17 della prossima legge di Bilancio. Secondo il testo attualmente in circolazione a partire dal 1° gennaio 2019 sarà istituita la “Centrale per la progettazione delle opere pubbliche”, che godrà di autonomia amministrativa, organizzativa e funzionale per la progettazione di opere pubbliche. Disporranno di questa struttura le amministrazioni centrali e gli enti territoriali. La Centrale avrà un “budget annuo” di 100 milioni di euro. Saranno assunti, per lo svolgimento dei compiti affidati a questo organismo, un massimo di 300 unità di personale di cui il 70% di profilo tecnico (210 unità).
Da una lettura approfondita dell’articolo, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, rileva forti perplessità e preoccupazioni per il futuro delle professioni tecniche in Italia. Si evidenziano numerose criticità, che la nascita di questa Centrale creerebbe. Tra queste:

– Le numerose specializzazioni che la progettazione ingegneristica al giorno d’oggi richiede, non possono essere racchiuse in soli 210 “dipendenti”, la cui mole di lavoro sarebbe immensa: la progettazione di tutte le opere pubbliche del Paese. Si sottolinea a tal proposito che le più
grandi società di ingegneria italiane, per coprire il vasto ventaglio di competenze, arrivano a contare anche 5000 dipendenti distribuiti nelle sedi centrali e nelle sedi distaccate territoriali
– Abolizione della concorrenza richiesta dal mercato e dal principio di proporzionalità comunitario. Si creerebbe un unico soggetto monopolista e dominante
– Violazione dell’articolo 77 del Codice dei Contratti Pubblici, poiché la Centrale, gestirebbe non solo la fase progettuale, ma anche le procedure di gara, venendo meno, quindi i criteri oggettivi per la scelta dell’appaltatore
– Uguaglianza tra controllante e controllato. Il Codice degli Appalti prevede che i progetti per le Opere Pubbliche siano giudicati ai fini dell’affidamento dell’opera da una commissione i cui membri sono estratti da un Albo Speciale istituito presso ANAC. In questo caso non ci sarebbe nessun vaglio e valutazione del progetto, se non di chi lo ha pensato
– Violazione dell’articolo 77 del Codice dei Contratti, che stabilisce che le progettazioni devono essere eseguite esclusivamente da chi ha le adeguate competenze
– Mancanza di opportunità lavorative per i giovani progettisti, che non avrebbero più nessuna occasione e possibilità di fare esperienza progettuale per mancanza di lavoro
– Chiusura degli studi di progettazione, di qualsiasi dimensione, privati del loro mercato e delle loro competenze
– Assenza di concorsi pubblici per l’assunzione di personale (art. 5 – assunzione prime 50 unità) in deroga ai principi di trasparenza ed imparzialità
– Richiamo alla stipula di protocolli con PPAA che al momento non esistono neanche in schema
– Costi immensi per le attività della Centrale, per lo svolgimento di tutte le attività tecniche preliminari alla progettazione nonché alle trasferta dei tecnici, che da Roma si dovrebbero muovere su tutto il territorio nazionale per analizzare ogni sito che necessita di un’opera pubblica
L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma chiede l’abolizione integrale di questo articolo, la cui emanazione oltre ad essere un pericolo per tutte le professioni tecniche e determinerebbe la paralisi nel settore di realizzazione delle opere pubbliche.
Secondo la Presidente Carla Cappiello si sovrebbe auspicare alla creazione di un Fondo di Rotazione per la Progettazione, da rendere disponibile a tutti gli enti locali, per consentirgli di accedere ai finanziamenti europei, anche tramite organismi già esistenti (eg. Cassa Deposito e Prestiti), con particolare attenzione alla salvaguardia del territorio, soprattutto per le costose opere di difesa del suolo, come nel settore idrogeologico. Bisognerebbe rilanciare le stazioni appaltanti qualificate, non abolire le gare per continuare, così, a dare ossigeno ai professionisti tecnici.”