VITERBO, RIETI, TERNI E CIVITAVECCHIA: PASSI IN AVANTI PER IL PROGETTO CIVITER

Redazione

Viterbo – Oggi presso il palazzo comunale di Viterbo nuovo passo in avanti per CIVITER. Il sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino, quello di Rieti Simone Pietrangeli e gli assessori di Viterbo Alvaro Ricci e di Terni Giorgio Armillei hanno tracciato la strada da proseguire per rendere operativa e concreta l’ottima intesa che si è raggiunta fra le varie amministrazioni comunali.

Il Comune di Civitavecchia ha proposto delle leggere modifiche al protocollo di intesa, già sottoscritto dai Comuni di Viterbo, Rieti e Terni, ed ora le varie giunte comunali delibereranno a proposito; ad inizio nuovo anno è previsto un nuovo incontro fra le quattro realtà che si sono anche impegnate ad essere portavoce delle realtà comprensoriali di ognuno. L’obiettivo è quello di creare una nuova “Italia di mezzo” e riuscire a costruire insieme progetti che avrebbero sicuramente un altro appeal presso gli enti superiori e soprattutto l’Unione Europea, risorsa fino ad oggi poco utilizzata anche per via della carente sinergia fra le varie realtà.

Cinque principalmente le aree tematiche che interesseranno CIVITER: marketing territoriale legato soprattutto al tema delle imprese con la collaborazione delle camere di commercio; politiche di coesione nella progettazione per ottenere fondi europei; mobilità sostenibile e trasporti; urbanistica; osservatorio e carta dei territori.

“La riunione si è svolta in un clima di grande cordialità e l’interesse di tutti noi si è rivelato lo stesso: rilanciare l’Italia di mezzo grazie alla sinergia fra le varie realtà – affermano i quattro esponenti all’unisono – vogliamo coinvolgere anche le realtà produttive come l’Autorità Portuale, Confindustria  e l’Università della Tuscia per unire le eccellenze di ognuno di noi e dare una svolta occupazionale in un momento di crisi come questo. E’ intento comune far sì che si passi ben presto dalle parole ai fatti e per questo abbiamo già fissato un nuovo incontro per l’inizio del 2015: nomineremo ognuno di noi un rappresentante per ciascuna macroarea affinchè i referenti comincino a lavorare e produrre risultati concreti fin da subito”.

LEGGI ANCHE:

VITERBO: A PALAZZO DEI PRIORI SI E’ TENUTO L’INCONTRO ISTITUZIONALE SUL PROGETTO CIVITER CHE COINVOLGE I COMUNI DI CIVITAVECCHIA, VITERBO, TERNI E RIETI

VITERBO, PROGETTO CIVITER: IL PRIMO CITTADINO HA INCONTRATO I SINDACI DI RIETI, TERNI E CIVITAVECCHIA




CIVITAVECCHIA, TARI: TUTTO DA RIFARE

Redazione

Civitavecchia (RM) – “Le bollette Tari che stanno arrivando in questi giorni, con scadenza 30 novembre, sono viziate dal procedimento adottato dall'amministrazione Cozzolino per modificare le tariffe domestiche e pertanto dovrà essere il Consiglio Comunale a sanare la situazione, già nella seduta di giovedì prossimo, nei modi e con la forma che riterrà opportuni il Segretario Generale, che sta studiando gli atti”. Lo dichiara il capogruppo della Svolta Massimiliano Grasso, che ieri mattina ha avuto anche modo di confrontarsi direttamente con l'assessore al Bilancio Florinda Tuoro, con cui c'era stato un botta e risposta a distanza sui giornali.
“Si è trattato – commenta Grasso – di uno scambio di vedute molto sereno, devo dire come sempre con l'assessore Tuoro, che ha riconosciuto come la modifica alla delibera del Commissario Prefettizio dovesse e debba essere fatta dal Consiglio Comunale. Ma del resto non c'erano, e mi permetto di dire, non avrebbero dovuto esserci dubbi in tal senso.

Qualcuno ha provato a sostenere che il Testo Unico sugli Enti Locali desse ragione all'amministrazione grillina, ma siamo di fronte a due aspetti cristallini: il TUEL infatti esclude dalle competenze del consiglio le ‘aliquote’ relative ai tributi, mentre nel caso della Tari si parla di ‘tariffe’ determinate in relazione al piano finanziario di gestione del servizio dei rifiuti urbani. Inoltre, la norma istitutiva della TARI, la legge di stabilità dello scorso anno, la numero 147/2013 al comma 683 dispone chiaramente e testualmente che “Il consiglio comunale deve approvare, entro il termine fissato da norme statali per l'approvazione del bilancio di previsione, le tariffe della TARI in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, redatto dal soggetto che svolge il servizio stesso ed approvato dal consiglio comunale”.

“Quindi – prosegue Grasso – non so come sia stato possibile portare in Giunta la modifica, anche per mero errore materiale di trascrizione, come si dice, delle tariffe. Ora, poi, bisognerà costruire molto attentamente il provvedimento che sarà sottoposto al consiglio, perché non si può semplicemente revocare la delibera precedente ed approvarne una nuova, in quanto le bollette inviate avrebbero una data antecedente alla delibera in base alla quale sono state emesse. D'altra parte i dati “errati” della delibera commissariale formano parte integrante del bilancio di previsione, quindi di fatto siamo comunque di fronte ad una variazione dl bilancio, senza contare che ci troviamo anche ormai anche alla vigilia del definitivo assestamento, con numeri che oggi sembrano lontani anche da quelli degli equilibri del mese scorso”.

Per quanto riguarda infine le tariffe “anomale” delle bollette di luglio, l'assessore e gli uffici hanno chiarito di aver utilizzato quelle della Tares 2013, non avendo avuto il tempo di partire con la nuova procedura adeguata, dopo aver ripreso il servizio di emissione delle bollette da Hcs, la cui banca dati sempre secondo il Pincio si sarebbe dimostrata in buona parte non aggiornata. Quindi i pagamenti di luglio sono stati considerati acconti “conguagliati” con le bollette attuali.

“Come già anticipato a giugno – conclude Grasso – la scelta della giunta Cozzolino di non cercare la via per inserire nel bilancio entrate straordinarie, oggi viene pagata da tutta la cittadinanza con tariffe sproporzionate rispetto ai servizi resi dal Comune e dalle sue municipalizzate. Per di più, errori come quello della delibera di giunta del 21 luglio non fanno che rendere ancora più complicata una situazione già di per sé emergenziale”.
 




VITERBO E CIVITAVECCHIA, COSTITUZIONE NUOVA PROVINCIA: AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE PRONTA A OSPITARE IL TAVOLO

Redazione
Viterbo
– “Siamo disponibili a ospitare il tavolo e dare tutto il supporto e il coordinamento necessario per vagliare le mosse che potrebbero portare all’unificazione dei territori della provincia di Viterbo e Civitavecchia”. Il presidente della Provincia Marcello Meroi torna sulla possibile costituzione di una nuova provincia, il tutto alla luce dell’incontro che si è tenuto qualche giorno fa tra i sindaci di Viterbo, Leonardo Michelini e quello di Civitavecchia, Antonio Cozzolino.

“Ritengo molto importante l’incontro, seppur ancor informale, tra i due primi cittadini di Viterbo e Civitavecchia – spiega Meroi – in vista di un matrimonio, sicuramente possibile e fondamentale per il rilancio dei due territori. Quindi la Provincia di Viterbo si rende disponibile per allestire una prossima riunione, un tavolo dal quale si possa ufficialmente partire verso una importante unione. Allo stesso tempo, la nostra amministrazione rimane a disposizione degli interlocutori, sia per un coordinamento che per fornire tutto l’apporto possibile, perché si tratta di una occasione che non possiamo affatto farci sfuggire”.

Il presidente Meroi torna poi sulla penalizzazione che subiscono le altre province del Lazio al cospetto di Roma: “E’ fuori discussione che le altre realtà provinciali della regione – aggiunge il presidente – subiscono la vicinanza della Capitale che per numeri e importanza le sovrasta in tutti gli ambiti. Ciò vale anche per Civitavecchia che, con la nascita della città metropolitana, diventerebbe una semplice realtà satellite di Roma. Si tratta di una occasione di riscatto sulla quale occorre lavorare”.

Ma l’esodo da Roma città metropolitana non si fermerebbe solo a Civitavecchia. Ci sono altre città pronte a lasciare la capitale e unirsi a Viterbo. Tra loro le altrettanto vicinie Bracciano, Trevignano Romano e Manziana: “Anche i consigli comunali di queste altre realtà – continua Meroi – hanno manifestato la volontà di avviare le pratiche che possano portare alla realizzazione di un referendum per dare vita a questa sorta di recessione. Anche per loro vale la stessa proposta: la Provincia di Viterbo si rende disponibile, nel limite delle sue competenze, a dare loro un supporto concreto”.
 




CIVITAVECCHIA, CITTA' METROPOLITANA DI ROMA O DI VITERBO?

 

Le voci che circolavano nelle strade del centro trovano conferma in una deliberazione di Consiglio comunale favorevole alla “migrazione” dalla nuova Area metropolitana di Roma alla Provincia di Viterbo. Tale eventuale scellerata scelta significherebbe smentire il passato della Città, sorella marittima della Capitale, e  distruggere il futuro con tutte quelle opportunità che l’Area metropolitana potrebbe assicurare al Comune più importante “fuori le mura”.

 

Redazione

Civitavecchia (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta ai cittadini di Civitavecchia di Vittorio Petrelli, presidente dell'associazione Ripartiamo dai Cittadini
 

Ecco la lettera aperta di Vittorio Petrelli:

"Il 12 settembre scorso, il Consiglio Comunale ha approvato la delibera del M5S che prevede l’uscita dall’Area Metropolitana di Roma per provare ad intraprendere il percorso che porta all’ingresso nella provincia di Viterbo.
Siamo sicuri che questa scelta sia stata ben ponderata e attentamente valutata in ogni sua conseguenza? E allora come interpretare la volontà di alcuni comuni italiani che, al contrario di Civitavecchia, sono determinati ad aderire alle aree metropolitane? Ad esempio, Fasano, che con un referendum cittadino ha deciso di uscire dalla provincia di Brindisi per entrare nell’area metropolitana di Bari, decisione già ratificata dal consiglio regionale della Puglia; oppure le province di Prato e di Pistoia che verranno incluse nell’area metropolitana di Firenze; per non parlare del Veneto dove pur di non rimanere esclusi dall’area metropolitana di Venezia c’è chi sta pensando di estendere l’area metropolitana a tutto il territorio regionale.

E’ verosimile che gli amministratori di quelle realtà abbiano riconosciuto nelle aree metropolitane l’unica possibilità di sviluppo per il loro territorio e abbiano compreso come l’area metropolitana –soggetto cardine della programmazione europea 2014-2020 – sarà l’ente che potrà disporre di maggiori stanziamenti comunitari; è verosimile che abbiano compreso i vantaggi di rimanere in un ente che avrà di fatto, sia le competenze oggi delle province, sia le competenze oggi delle Regioni.
L’area metropolitana potrà decidere in materia di sanità, viabilità, trasporti, turismo, commercio,…

Le province sono destinate ad essere inizialmente accorpate e successivamente abolite. Dovranno essere abolite perché non possiamo permetterci di spendere inutilmente soldi pubblici: lo chiede l’opinione pubblica; lo chiedono molti parlamentare, primi fra tutti quelli del M5S. Il Senatore Crimi, nel suo disegno di legge Costituzionale volto a modificare il titolo V vuole che la Repubblica sia “costituita dai Comuni, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato”. Non c’è più spazio per le province e allora dove vogliamo che Civitavecchia si collochi? Ai margini di un mega aggregato di Comuni oggi nelle province di Viterbo e Rieti? insieme a comuni come Amatrice, Gallese, Castel di Tora o Acquapendente; realtà che nulla hanno in comune con la nostra storia, la nostra cultura, le nostre usanze, il nostro dialetto; comuni che hanno un tessuto socio-economico drasticamente diverso dal nostro.

Si abbia il buon senso di prendere atto della realtà del territorio e della quotidianità dei nostri concittadini: migliaia di civitavecchiesi lavorano o studiano a Roma; migliaia hanno studiato a Roma, lì si sono laureati ed hanno sostenuto l’esame di stato, risultando oggi iscritti agli ordini professionali della provincia di Roma. Migliaia di Civitavecchiesi sono pendolari verso Roma ed usano quei treni in parte finanziati dalla provincia di Roma; così come moltissimi usufruiscono delle agevolazioni Metrebus della provincia di Roma che tanto hanno fatto infuriare i pendolari delle province limitrofe che non possono attingere a quelle agevolazioni.
Il Tribunale di Civitavecchia è sopravvissuto alla scure dei tagli grazie all’estensione della sua competenza all’area nord-ovest della provincia di Roma, includendo realtà come i comuni del lago di Bracciano o Fiumicino con il suo aeroporto internazionale.

Fino ad oggi, noi civitavecchiesi abbiamo potuto partecipare ai concorsi pubblici accessibili solo ai residenti della provincia di Roma: non ultimo il caso del recente concorso per educatori/educatrici di asilo nido indetto dal Comune di Fiumicino. Questo requisito, come ovvio, sarà ancora più frequente con l’istituzione della città metropolitana. Domani, i nostri amici di Santa Marinella (una volta quartiere sud di Civitavecchia) avranno accesso ai concorsi della città metropolitana di Roma mentre i nostri figli rischiano di non potervi partecipare?

Non possiamo dimenticare la storia: da migliaia di anni siamo legati indissolubilmente a Roma, da sempre siamo il porto di Roma e tra pochi giorni verrà inaugurato il Roma Marina Yachting. I milioni di croceristi che scelgono il nostro porto sono attratti dalle bellezze della Capitale. I milioni di passeggeri dei traghetti che collegano Civitavecchia ai tanti porti del Mediterraneo vivono grazie ai traffici indotti da Roma e dal suo hinterland, non bastano certo Rieti o Viterbo.

Roma è una opportunità da sfruttare non un nemico da combattere. Dobbiamo lavorare insieme per avvantaggiarci del legame che abbiamo con la Capitale.

Perché in provincia di Roma, l’unico comune che ha deliberato di non voler aderire all’area metropolitana è Civitavecchia? Perché neanche Pomezia, comune più popoloso di Civitavecchia amministrato da una giunta 5 stelle, non intende intraprendere la strada dell’ingresso nella vicina provincia di Latina? Perché molti comuni della provincia di Roma si stanno coalizzando per avere un maggiore peso all’interno del Consiglio Metropolitano, ma non pensano ad uscire dall’area metropolitana?

Finora il motivo principale per cui uscire dall’area metropolitana sembra essere il rischio di dover ospitare la futura discarica di Roma: come ricorderete, alcuni anni fa, Alemanno (allora Sindaco di Roma) e La Russa (allora Ministro della Difesa), individuarono nel comprensorio militare di Santa Lucia il sito per costruire la discarica per i rifiuti della Capitale. La vicenda, per fortuna, non ha avuto seguito e al momento, con la vigente amministrazione capitolina, non verrà riproposta: Marino ha previsto la chiusura del ciclo dei rifiuti escludendo il nostro comprensorio.

(Per un mio impegno politico da sempre caratterizzato principalmente verso le tematiche ambientale la vicenda sopra richiamata non vi nascondo che abbia indotto anche me a propendere per un’uscita dall’Area metropolitana ma era una reazione di pancia… poi rileggendo più attentamente la legge e valutando le azioni di altri comuni e province ho dovuto ricredermi).

Alla luce di queste considerazioni – molte altre ce ne sarebbero da fare – non è forse una scelta assennata quella fatta in Consiglio? Si è deciso di non entrare nell’area metropolitana per motivi più finemente politici? Gli amministratori delle aree metropolitane verranno scelti premiando coloro – tra gli eletti nei consigli comunali dei comuni facenti parte della stessa area metropolitana – che saranno stati capaci di intrecciare legami e relazioni con altri amministratori della nascente realtà metropolitana.

In parole povere, lavorare in un modo che ai consiglieri M5S , allo stato attuale è assolutamente proibito, ma che tra l’altro, non è detto che lo sia in un prossimo futuro.

Sono molte le ragioni per le quali non si dovrebbe rinunciare all’ingresso nell’area metropolitana di Roma. Invito gli amministratori della città a valutare tutti gli elementi a disposizione per fare in modo che la scelta sia veramente imparziale e dettata dalla sincera intenzione di garantire un sano sviluppo al nostro territorio ed un futuro ricco di opportunità per le nuove generazioni.

Si rifletta prima che sia troppo tardi…
Vittorio Petrelli"
 




CIVITAVECCHIA, EMISSIONI CENTRALE ENEL: GIOVEDI' 25 SETTEMBRE LA PRIMA VERIFICA

di Cinzia Marchegiani

Civitavecchia (RM) – Domani, 25 settembre 2014, è in agenda il primo sopralluogo sulla sicurezza e sulle emissioni della centrale di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia. Il Tar del Lazio, accogliendo un ricorso del Codacons, ha emesso lo scorso luglio una ordinanza disponendo controlli presso la centrale, allo scopo di verificare la concentrazione dei microinquinanti significativi potenzialmente pericolosi emettibili dalla combustione del carbone; se tali emissioni superano i valori limite in concentrazione stabiliti per l’impianto; la concentrazione delle radiazioni ionizzanti emesse dal carbone utilizzato nella centrale; a concentrazione giornaliera per il monossido di carbonio; a quantità di Olio Combustibile Denso ancora presente presso la Centrale.  A seguito di tale ordinanza, il Comandante del Comando Provinciale dei VVFF Dott. Marco Ghimenti ha messo in programma questo primo sopralluogo presso l’impianto, al quale parteciperà anche il Codacons attraverso i suoi periti (Prof. Livio Giuliani, Prof. Agostino Messineo, Ing. Claudio Poggi, Ing. Fernando Capone il Dott. Vittorio Cannatà, la Dott.ssa Sabrina De Paolis, l'Avv. Carlo Rienzi e l'Avv. Maria Cristina Tabano).

Il Codacons, assieme ai suoi rappresentanti e periti, per l’occasione di questa verifica all’interno della centrale di Torrevaldaliga Nord incontreranno poi verso le ore 13: 30 i giornalisti presso il Bar “Number One” (Località La Scaglia) per affrontare il delicato tema della salute dei cittadini e delle scelte del sindaco Cozzolino in merito alla centrale Enel.




CIVITAVECCHIA, ASL ROMA F: TRASPARENZA E TEMPESTIVITÀ NELLA GESTIONE DELLA VICENDA DELLE INFEZIONI NEL REPARTO OCULISTICA DELL’OSPEDALE

 

Il Direttore Sanitario f.f. dell'Ospedale, su suggerimento e d'intesa con il Direttore della UOC Oculistica f.f. e il chirurgo oculista operatore, disponeva il trasferimento immediato dei tre pazienti affetti da endoftalmite presso l'Ospedale Oftalmico di Roma

 

Redazione
Civitavecchia (RM)
– In riferimento a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa, riguardo ai casi di infezione postoperatoria verificatisi recentemente nel reparto Oculistica dell’Ospedale San Paolo di Civitavecchia, interviene la Direzione Aziendale della ASL ROMA F riassumendo così i fatti.
Il giorno 19 agosto scorso, presso l'Ospedale San Paolo di Civitavecchia, nove pazienti sono stati sottoposti ad intervento mono-oculare di cataratta in un'unica seduta operatoria; i pazienti si sono presentati il 20 agosto ad un controllo ambulatoriale e presentavano un decorso post-operatorio normale.
Tuttavia, al controllo ambulatoriale del giorno ancora successivo, il 21 agosto, tre dei pazienti operati presentavano una infezione (endoftalmite) quale complicanza post-operatoria, che veniva immediatamente segnalata dal Direttore della UOC Oculistica alla Direzione Sanitaria dell'Ospedale. Comunque gli altri sei pazienti mantenevano un decorso post-operatorio del tutto normale.

Il Direttore Sanitario f.f. dell'Ospedale, su suggerimento e d'intesa con il Direttore della UOC Oculistica f.f. e il chirurgo oculista operatore, disponeva il trasferimento immediato dei tre pazienti affetti da endoftalmite presso l'Ospedale Oftalmico di Roma, dove , nello stesso pomeriggio e serata, venivano sottoposti tempestivamente ad un nuovo intervento.

In tutto questo periodo di tempo il chirurgo oculista operatore dell'Ospedale di Civitavecchia si è tenuto costantemente in contatto telefonico con i colleghi oculisti dell'Ospedale Oftalmico, aggiornando senza soluzione di continuità il Direttore Sanitario Aziendale sull'evoluzione delle condizioni cliniche dei pazienti, recandosi peraltro personalmente presso l'Ospedale Oftalmico ed assistendo al terzo intervento, assicurando così una doverosa e concreta attenzione al problema sanitario insorto ed allo stato d’animo dei pazienti e dei loro familiari.
Al termine degli interventi, i tre pazienti apparivano in condizioni cliniche stabili.

Il Direttore Sanitario Aziendale ha raggiunto l'Ospedale San Paolo immediatamente dopo la segnalazione e, insieme al Direttore Sanitario Ospedaliero, al Direttore della UOC Oculistica, al chirurgo oculista operatore, alla Responsabile del Coordinamento Infermieristico dell'Ospedale e l’infermiera addetta alla Sorveglianza Sanitaria ed Igiene Ospedaliera, al termine di una prima riunione conoscitiva (della quale è stato redatto un apposito Verbale), procedevano  preliminarmente ad esaminare le cartelle cliniche e le schede operatorie di tutti i pazienti sottoposti ad intervento di cataratta nella seduta del 19 agosto, accertando che i cicli di sterilizzazione risultavano regolari. A scopo cautelativo, veniva disposta subito dopo  la sospensione temporanea di tutte le attività chirurgiche nella sala operatoria nella quale erano stati praticati gli interventi di cataratta, fino a nuova e diversa disposizione, ed il campionamento delle superfici della sala operatoria con esame microbiologico colturale sul materiale prelevato, a cura del Laboratorio Analisi dell'Ospedale.

Inoltre veniva affidato ad una Società certificata esterna (e quindi con opportuni criteri di terzietà), l’esame di tutti i parametri di qualità dell'aria (compresi quelli relativi alla carica microbica) e della sterilità delle superfici della sala operatoria, avviato al contempo l'indagine epidemiologica, segnalando l'evento al Risk Manager per i procedimenti consequenziali.

Nei giorni successivi il chirurgo oculista operatore ha continuato a mantenersi in contatto con i colleghi dell'Ospedale Oftalmico e a far visita ai tre pazienti, esternando il rincrescimento e instaurando con essi un rapporto di franchezza.
Il Risk Manager ha trasmesso il 26 agosto alla Regione Lazio la segnalazione per l'Osservatorio del Ministero della Salute Os-MES, secondo l'intesa Stato-Regioni sul Rischio Clinico del 20/03/2008 e il Decreto Ministeriale del 11/09/2009, ai quali fanno riferimento le "Linee Guida per gestire e comunicare gli Eventi Avversi in Sanità", trasmesse dalla Regione Lazio con nota prot. 406609 GR/11/13 del 15/07/2014, mentre la Direzione Aziendale richiedeva inoltre la consulenza tecnica , la supervisione ed il monitoraggio agli uffici specifici del Ministero della Salute.

Nello stesso giorno il Direttore Sanitario Aziendale ha convocato una riunione del Comitato per le Infezioni Ospedaliere dedicata all'acquisizione dei dati obiettivi disponibili, alla quale sono stati invitati a partecipare, oltre ai componenti di ruolo, anche il dirigente medico oculista che aveva eseguito gli interventi di cataratta, un dirigente medico della UOC Medicina specialista infettivologo ed esperto della relativa disciplina e il Direttore f.f. del Laboratorio Analisi.

Il Direttore Generale e il Direttore Sanitario, il 27 agosto, si sono recati in visita  ai pazienti ricoverati presso l'Ospedale Oftalmico, dopo aver preannunciato la visita stessa ai pazienti e averne ottenuto la disponibilità, per il tramite del chirurgo oculista operatore dell'Ospedale San Paolo di Civitavecchia,  quale loro medico di riferimento. Il colloquio è stato improntato ad esprimere una vicinanza umana e il rincrescimento per l'accaduto, nella massima franchezza, con l'impegno a ricercare le cause e/o fattori contribuenti dell'evento, ai fini di  studiare e adottare le relative azioni di prevenzione. Ai pazienti è stata comunque offerta e assicurata la massima vicinanza e collaborazione dell'Azienda Sanitaria per qualsiasi loro eventuale necessità futura.

La mattina del 1 settembre, infine, il Direttore del Dipartimento Oculistico dell'Ospedale Oftalmico di Roma ha comunicato telefonicamente al Direttore Generale e al Direttore Sanitario Aziendale di aver rivisitato i tre pazienti, già tutti comunque dimessi, e ha riferito che i due di loro presentano condizioni soddisfacenti e tali da ritenere che ci potrà essere un buon recupero del “visus”, mentre per il terzo paziente permarrà ancora per qualche giorno la  riserva della prognosi relativamente alla possibilità di recupero del “visus.

Fin qui, in piena trasparenza, la successione dei fatti e le azioni messe in atto dalla ASL ROMA F con tutta la tempestività possibile, essenziale ai fini della riuscita delle terapie. La Direzione Aziendale tuttavia è comunque sempre disponibile attraverso i suoi organi tecnici a fornire ulteriori informazioni tecniche di dettaglio, pur rassicurando che sono state e saranno via via adottate tutte le misure ritenute utili a garantire comunque la piena sicurezza degli utenti.
 




CIVITAVECCHIA MALTEMPO: NAVE DA CROCIERA URTA IL MOLO A CAUSA DI UNA FORTE TROMBA D'ARIA

Redazione

Civitavecchia (RM) – Questa mattina attorno alle 08:00 nei pressi di Civitavecchia, durante il passaggio del fronte freddo che in queste ore sta interessando il Centro Italia una tromba d’aria ha colpito la città di Civitavecchia alle porte di Roma.  La nave da crociera Costa Serena, che stava attraccando al porto di Civitavecchia attorno alle 8.30, ha urtato il molo: grande spavento ma fortunatamente nessun ferito tra i crocieristi. Solo il disagio di uno stop improvviso alla loro vacanza. L’incidente è stato provocato proprio dalla tromba d’aria.

Costa Crociere spiega tutto in un comunicato: «In circostanze del tutto imprevedibili, venti forti e improvvisi, con raffiche e vortici a velocità superiore a 55 nodi – si legge nella nota -, hanno spinto la nave sulla banchina, causando un danno ad un portellone situato al di sopra della linea di galleggiamento. La sicurezza degli ospiti e dell’equipaggio non è mai stata messa a rischio, e non c’è stato alcun ferito».

I lavori dei tecnici di Costa Crociere – si legge nella nota dell’azienda – dovrebbero concludersi entro la serata di domani, facendo slittare così la ripartenza della crociera alle 20 di domani. Lo scalo di Napoli sarà però cancellato. «Costa Serena – continua il comunicato – farà rotta verso Palma di Maiorca, lo scalo dell’itinerario successivo a Napoli».

Il servizio clienti sta ora organizzando il transfer dei crocieristi che avrebbero dovuto raggiungere il capoluogo partenopeo. «Purtroppo, sempre a causa del cambio di itinerario, non sarà possibile effettuare escursioni a Napoli, che verranno rimborsate agli ospiti – conclude Costa Crociere -. In aggiunta, per scusarsi dell’inconveniente, Costa offrirà a tutti gli ospiti un’escursione gratuita nella giornata di domani (a Roma o Tarquinia), più 50 euro di credito a cabina da utilizzare per le spese di bordo».




CIVITAVECCHIA, ARSENICO NELL'ACQUA: IL COMUNE SOSPENDE LE FATTURE E RIDUCE I CANONI

Redazione

Civitavecchia (RM) – L'Amministrazione comunale di Civitavecchia fa sapere che, a causa dei disagi dovuti alla presenza di arsenico nell'acqua, si è deciso di sospendere l'emissione delle fatture relative alle zone di Sant'Agostino e Aurelia, per le quali l'amministrazione procederà alla riduzione dei canoni.
 




CIVITAVECCHIA, SCOMPARSA DI UN 76ENNE: ERA RIMASTO BLOCCATO IN UN DIRUPO

Redazione

Civitavecchia (RM) – Nella mattinata di ieri gli agenti della Volante del Commissariato hanno rintracciato un 76enne di origini romane, da tempo residente a Civitavecchia, del quale i parenti ne avevano denunciato la scomparsa nel pomeriggio di sabato. 

Durante le ricerche dell’uomo, gli agenti sono stati contattati da un giovane civitavecchiese il quale ha raccontato che, mentre si trovava a passeggio con i propri cani, ha visto  in località “Mandrione”, zona Casaletto Rosso, un anziano riverso in terra ferito ed impossibilitato a muoversi.

Sulla scorta delle indicazioni fornite dal testimone, gli agenti si sono recati nel luogo indicato e, dopo una serrata battuta, sono riusciti a rintracciare l’uomo che è risultato essere la persona denunciata scomparsa il giorno precedente.

L’anziano, a seguito della caduta ha riportato varie ferite ed escoriazioni in varie parti del corpo,  tali da impedirgli di muoversi.

Sul posto è giunto anche il personale del “115” e del “118”, nonché un equipaggio dell’Ufficio Polizia di Frontiera Marittima, che hanno collaborato nelle operazioni di soccorso del ferito.

L’uomo ha raccontato agli agenti che,  nella mattina precedente, mentre si trovava bordo del proprio ciclomotore transitando per una strada di campagna, inavvertitamente era scivolato giù da un dirupo per alcune centinaia di metri, rimanendo per quasi ventiquattro ore immobile per le ferite riportate nella caduta.

Considerata la natura impervia del terreno e la fitta vegetazione, con l’impossibilità di trasportare manualmente lo sventurato senza provocargli ulteriori lesioni, gli agenti hanno richiesto l’intervento di un elicottero dei Vigili del Fuoco e di un’eliambulanza del “118” con personale medico a bordo che, tramite adeguata imbracatura in una “barella spinale”, dopo le prime cure del caso, ha provveduto a trasportare l’infortunato presso l’Ospedale Belcolle di Viterbo. 




CIVITAVECCHIA, EMERGENZA IDRICA: CONSUMI RECORD ALL'OSPEDALE SAN PAOLO

Redazione
Civitavecchia (RM) – La recente Ordinanza di non potabilità dell'acqua è oramai superata ed è tempo di bilanci. Il ritardo col quale il Laboratorio ha prodotto le risposte al Comune è oggetto di valutazione per la tempestiva sostituzione dello stesso. Risulta infatti incomprensibile il ritardo di una settimana col quale le analisi, già pronte il 24 luglio, sono state trasmesse al Comune.
Altra riflessione riguarda le reazioni fuori misura che hanno coinvolto anche alcune istituzioni, in maniera poco razionale. Aldilà della non potabilità, la Asl RMF ha al riguardo chiarito che l'acqua della rete idrica fosse utilizzabile per l'igiene personale, con l'eccezione di bocca e denti, e per la cottura dei cibi dopo bollitura. Risulta pertanto difficile comprendere la decisione del Direttore Sanitario del San Paolo Dott. Antonio Carbone di far vuotare i serbatoi idrici dell'ospedale, anziché limitarsi ad emanare a sua volta una ordinanza di non potabilità. Tale decisione ha creato una vera emergenza idrica in ospedale, che ha richiesto tra sabato e domenica il trasporto di oltre 120 metri cubi d'acqua attraverso le autobotti, distratte da altri servizi e con costi a carico della Comunità.
L'Amministrazione chiede pertanto alla ASL se tale provvedimento sia stato deciso nel contesto di una procedura aziendale codificata o se sia stato frutto dell'iniziativa personale del Direttore Carbone.

Secondo aspetto preoccupante della vicenda è poi lo strabiliante consumo idrico che l'ospedale ha mostrato nel fine settimana: 120 mila litri d'acqua per soli 180 posti letto, in due giorni nei quali gli ambulatori sono chiusi ed il personale ridotto. 120 mila litri dei quali già lunedì mattina rimaneva ben poco. Ipotizzare un improbabile consumo di circa 350 litri d'acqua al giorno, per pazienti tra l'altro allettati, espone ad una doverosa riflessione sull'efficienza dell'impianto idrico dell'ospedale, a seguito della quale l'Amministrazione Comunale ha deciso di monitorare stabilmente da oggi i consumi delle grandi utenze cittadine, per assumere i provvedimenti del caso.
Fervono intanto i lavori di progettazione e di prosecuzione dell'iter autorizzativo dell'intervento di manutenzione straordinaria del Bacino di HCS di Montanciano, col quale si darà inizio alla nuova vita del Servizio Idrico cittadino: acqua pubblica, di grande qualità.

LEGGI ANCHE:

02/08/2014 CIVITAVECCHIA, ALLARME ACQUA: VIETATO BERE


 




CIVITAVECCHIA, ALLARME ACQUA: VIETATO BERE

Redazione

Civitavecchia (RM) – E’ stata firmata ieri mattina dal Vice Sindaco Daniela Lucernoni l’ordinanza n. 243 con la quale si sancisce il divieto di uso dell’acqua delle rete idrica cittadina per scopo potabile.
La decisione è stata assunta, su invito della ASL RmF, in seguito ai risultati consegnati nella giornata di giovedì dal laboratorio di analisi cui l’Amministrazione ha affidato il servizio, il quale in data 18 luglio aveva effettuato sei campionamenti in altrettanti punti di prelievo situati nella fascia medio bassa della città, alimentati dalla Cisterna di Via Achille Montanucci, dove giungono le acque fornite da HCS, Acquedotto dell’Oriolo e ACEA.
Le analisi hanno dato esito non conforme relativamente ai seguenti parametri:
– Batteri coliformi;
– Conta colonie;
– Escherichia coli.

    Il divieto di uso dell’acqua per scopo potabile è esteso a tutti gli utenti del territorio cittadino collegati alla rete idrica pubblica.