CIVITAVECCHIA, INDAGINE SU RSA BELLOSGUARDO: EMESSE TRE ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE PER I RESPONSABILI DELLA STRUTTURA

Redazione

Civitavecchia (RM) – Nell’ambito dell’indagine – procedimento penale 7670/11 RGNR – condotta dalla Stazione Carabinieri Civitavecchia P.le, circa presunti maltrattamenti e sospetti decessi all’interno della struttura RSA BELLOSGUARDO di Civitavecchia, negli anni 2011-2013, nella mattinata di ieri sono state eseguite tre ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico dei responsabili della struttura, C.S. 57enne, C.M. 27enne e V.R. 61enne, nonché è stata applicata la misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici a carico di una dirigente della ASL RM/F.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, Sost. PM Dr Paolo Calabria, condotta dai Carabinieri di Civitavecchia, coordinati dal Gruppo Carabinieri di Ostia, ha visto i militari impegnati in attività di osservazione, controllo e pedinamento, attività tecniche e già in data 17.04.2013, per una serie di perquisizioni locali presso la sede della RSA e delle società ad essa collegate, nonché presso gli uffici del Comune di Civitavecchia, della Regione Lazio e della ASL RM/F Civitavecchia, per acquisire documentazione amministrativa e contabile per determinare l’ammontare delle contribuzioni percepite dalla RSA e per chiarire eventuali responsabilità dei soggetti coinvolti nel processo di accreditamento della struttura.

Dagli accertamenti compiuti sono emersi a carico degli indagati oggettivi elementi di reità in ordine ai reati di associazione per delinquere (art.416 c.p.) finalizzata alla commissione di frode nelle pubbliche forniture (art.356 c.p.), truffa ai danni dello Stato (art.640 c.p.), sequestro di persona (art.605 c.p.) e maltrattamenti (art.572 c.p.), esercizio abusivo di professioni (art.348 c.p.), falso in atti pubblico (art.483 c.p.), rivelazione di segreti d’ufficio (art.326 c.p.) ed abuso d’ufficio (art.323 c.p.).
L’attività ha consentito, con la collaborazione di militari del Comando Carabinieri Tutela della Salute e Ispettorato del Lavoro, di stabilire che i gestori della RSA, in grado di ospitare circa 60 degenti, percependo una retta lorda mensile pro capite di € 3.600, hanno condotto l’attività, con la complicità di funzionari pubblici infedeli, allo scopo di trarre il massimo lucro, commettendo gravi reati ai danni sistema sanitario nazionale e degli stessi anziani, ospiti della residenza.

L’indagine è scaturita dalla denuncia di un familiare di un degente, per presunti maltrattamenti, lesioni e percosse, seguita dal decesso sospetto di un altro ospite della RSA, con indagato per omicidio colposo il direttore sanitario della struttura e dal decesso di una anziana per disidratazione, malnutrizione, sindrome d’allettamento con decubiti multipli.

Sorvegliata la RSA per alcuni mesi, mediante servizi di appostamento ed osservazione ed attraverso sistemi di videosorveglianza, è stato accertato, nel periodo, un ridotto numero di personale infermieristico in entrata/uscita dalla stessa, a comprova della inefficiente assistenza sanitaria riservata agli anziani, nonché l’assenza di personale medico specializzato per l’effettuazione di visite e la somministrazione di terapie, sostituito da personale generico, privo delle necessarie competenze, con seri rischi per la salute degli assistiti.
Le attività tecniche hanno consentito di accertare altresì che i gestori della clinica, con il favore di alcuni funzionari pubblici, erano in grado di conoscere con anticipo le ispezioni ed i controlli di ufficiali sanitari della ASL e del Comando Carabinieri Tutela della Salute, garantendo nelle occasioni i pieni organici del personale infermieristico e medico.

Raccolte dichiarazioni da parenti dei degenti, poi inserite nel quadro completo delle indagini, sono emerse varie forme di maltrattamento degli anziani, lasciati per ore legati a letto e sulle sedie a rotelle, privati di cure, finanche di adeguato trattamento alimentare.
Da quanto accertato, i gestori della RSA avrebbero imposto attraverso specifiche disposizioni impartite ai loro collaboratori, diretta interfaccia con i degenti, un risparmio assoluto in termini di risorse umane impiegate, di terapie effettuate e sugli alimenti somministrati.
Nella RSA, accreditata provvisoriamente presso la ASL RM/F per 58 posti letto, avrebbe dovuto essere prevista la presenza di 9 infermieri, 15 assistenti, 4 fisioterapisti, 4 terapisti occupazionali, 4 educatori, uno o più medici, facoltativamente uno psicologo, un medico responsabile, 2 addetti amministrativi, 4 addetti ai servizi generali ovvero una ditta incaricata per le pulizie e manutenzioni, in luogo di 1/2 infermieri a turno (mattina/pomeriggio/notte), 1 fisioterapista ed alcuni addetti alle pulizie.
Le attività tecniche hanno messo in evidenza un quadro indiziario gravissimo a carico degli indagati, i quali, incuranti della salute e delle gravi conseguenze a cui hanno esposto gli anziani, hanno assistito i degenti in modo assolutamente non adeguato, finendo poi, all’aggravarsi delle condizioni cliniche dei loro pazienti, in extremis, per trasferirli presso l’Ospedale di Civitavecchia, ove alcuni degli stessi sono poi deceduti.

Nel corso delle attività sono emersi episodi di maltrattamento dei degenti, costretti con legacci, lenzuola o altri mezzi di fortuna, non specifici, a letto o sulle sedie a rotelle, per agevolare il controllo ad opera del ridotto numero di infermieri ed assistenti presenti in struttura rispetto a quello previsto. Il trattamento c.d. “di forza”, necessario a controllare i pazienti, era riservato non solo a coloro che, per malattia o deficit manifestavano intenti autolesionistici, ma anche ai degenti che erano meno disposti ad accettare la scarse cure ed assistenza, a titolo di punizione delle loro lamentele, con intimazione a non riferire ai loro parenti e familiari.
Lo stesso iter autorizzativo all’incremento della ricettività della RSA, mediante la realizzazione di una nuova struttura, è risultato essere inficiato da illecite attività poste in essere da una dirigente della ASL RM/F di Civitavecchia, che ha rivelato agli interessati atti e documenti a loro sfavorevoli, coperti dal segreto d’ufficio.
Nella mattina, notificate le ordinanze di custodi a cautelare, sono scattate le perquisizioni locali presso le residenze e le sedi di riferimento della RSA Bellosguardo, che è stata sottoposta a sequestro preventivo con nomina d’ufficio di un amministratore giudiziario, ad opera del Dirigente della ASL RM/F, quale custode e per l’esercizio provvisorio dell’attività.

 




CIVITAVECCHIA, CENTRO TRASFUSIONALE DELL'OSPEDALE SAN PAOLO: LA ASL ROMA F FA IL PUNTO

Per quanto riguardala ROMA F  è previsto che presso l'Ospedale di Civitavecchia sia attivo un Centro di Raccolta del Sangue, che afferisce funzionalmente al Servizio lmmuno-Trasfusionale dell'Ospedale San Filippo di Roma.

 

Redazione

Civitavecchia (RM) – Nell'ambito dei provvedimenti adottati per uscire dal Commissariamento, la Regione Lazio sta attuando tra l’altro la riorganìzzazione dei Servizi lmmuno-Trasfusionali, attraverso la rimodulazione della rete di raccolta lavorazione e distribuzione del sangue sul territorio regionale.
Senza sottovalutare l'importanza di questo aspetto, il Direttore Generale, Dott. Giuseppe Quintavalle. allora Direttore Sanitario, aveva adottato in passato le possibili iniziative per conservare le funzionalità del Servizio immuno-Trasfusionale, trasferendone le attività in locali più adeguati di quelli in cui si trovavano, in attesa di una rìstrutturazione definitiva.

Per quanto riguardala ROMA F  è previsto che presso l'Ospedale di Civitavecchia sia attivo un Centro di Raccolta del Sangue, che afferisce funzionalmente al Servizio lmmuno-Trasfusionale dell'Ospedale San Filippo di Roma.
Ciò può costituire  una perdita per l'ospedale di Civitavecchia, delle funzioni in autonomia delle capacità di lavorazione e distribuzione del sangue e degli emoderivati, ma lo migliora e lo riqualifica in termini di rispondenza agli standard qualitativi nazionali ed internazionali.
La nuova organizzazione, infatti, mira a rendere più elastico e flessibile l’approvvigionamento e la redistribuzione delle scorte di sangue destinate agli ospedali regionali, incrociando i flussi di disponibilità derivanti dagli ambiti locali con la domanda di utilizzo articolata secondo aggregati geografici e temporali. Questo significa che andrà a scomparire la presenza dei Centri Trasfusionali locali cosi come fino ad oggi li abbiamo conosciuti per riarticolarne la funzione in un nuovo sistema di hub e spoke mutuato da più generali modelli gestionali applicati in sanità pubblica.
La riorganizzazione di questi giorni non va comunque  ad incidere sulla capacità di assistenza in termini trasfusionali dell'Ospedale di Civitavecchia ai pazienti, sia per l'attività ordinaria che per quella di urgenza. L'attività ordinaria prevede le prove di compatibilità del sangue, che verranno effettuate presso l'Ospedale San Filippo, il quale fornisce il sangue compatibile richiesto.

L'emergenza sarà invece assicurata con le disponibilità del sangue "O" negativo per tutti i casi in cui le condizioni cliniche del paziente impongano un'emotrasfusione immediata, senza che ci sia il tempo necessario all'esecuzione delle prove di compatibilità.
Si tratta della stessa modalità già in uso da sempre nell'Ospedale di Civitavecchia, secondo un protocollo interaziendale adottato in tutti gli Ospedali, in quanto costituisce l'unica procedura utilizzabile in caso di emergenze gravi in cui vi sia un pericolo di vita immediato.
Molto presto infine verrà messa in funzione la nuova sede del Centro raccolta sangue che assicurerà una attività più razionale e funzionale sia agli operatori che ai volontari dell’AVIS, impegnati nella promozione della donazione del sangue.
 




CIVITAVECCHIA: BLOCCO PRESTAZIONI POLIAMBULATORIO VIA ETRURIA E SERVIZI LIBERO PROFESSIONALI AI TURISTI

Redazione

Civitavecchia (RM) – “Civitavecchia, il poliambulatorio di via Etruria ha difficoltà ad assicurare ecografie e cure dentali. Nel primo caso manca il medico e ci sono difficoltà per una sostituzione. Nel secondo, sembra che un errore amministrativo abbia bloccato l’acquisto del materiale odontoiatrico”. A illustrare la vicenda è il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato. “Le solite inefficienze della sanità regionale, si potrà pensare in un primo momento. Andando più a fondo nella vicenda però, emergono altri aspetti. Veniamo informati – continua il presidente – che nella stessa Asl Roma F sarebbe partito un pronto soccorso odontoiatrico festivo, specie per turisti e croceristi in transito nella città portuale, con prestazioni ‘libero professionali volontarie’ Al costo di 70 euro quale tariffa unica. Il servizio è stato attivato grazie al lodevole interessamento di volontari in forza all’ospedale San Paolo di Civitavecchia, che avevano registrato la necessità di assistere utenti bisognosi di cure dentali che il sabato e la domenica trovavano il servizio chiuso in ospedale. Ci conforta constatare che le domande dei cittadini siano così prontamente intercettate – continua Maritato – ma non vorremmo ci fosse un nesso causa/effetto sul blocco delle prestazioni al poliambulatorio di via Etruria per un ‘banale’ errore amministrativo e l’efficiente servizio in odore di sanità privata. Lo stesso dicasi per l’ecografista ‘irreperibile’. AssoTutela vigilerà su eventuali incrementi di prestazioni nel privato ubicato nello stesso territorio. Ci stupisce infatti, che il direttore generale della Asl Giuseppe Quintavalle sia ancora ad invocare l’entrata in vigore del nuovo piano regionale di Zingaretti contro le liste di attesa, in realtà, sbandierato dal 19 settembre 2013 come grande conquista che avrebbe dovuto essere effettiva dal 1 gennaio 2014”.
 




CIVITAVECCHIA, TIRRENO POWER: SINDACO IN PRIMA LINEA A SALVAGUARDIA LAVORATORI

Redazione

Civitavecchia (RM) – Primo vertice quello che si è avuto nel pomeriggio di martedì fra le varie rappresentanze sindacali ed il sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino, accompagnato per l’occasione dal consigliere regionale Devid Porrello e dalla deputata Marta Grande, oltre che dai consiglieri comunali Francesco Fortunato ed Emanuele La Rosa. Il neo primo cittadino ha ascoltato le varie argomentazioni che gli sono state esposte dai vertici sindacali ed ha firmato una lettera di impegno che ricalcava le intenzioni che l’amministrazione già aveva presupposto di mettere in atto.
“Una macelleria sociale più che un piano di ristrutturazione”, così è stata definita dai sindacati la strategia di Tirreno Power.
Il forte pieno di esuberi infatti è in contrasto con le unicità dell’azienda locale e con le potenzialità che questa potrebbe avere con una messa a regime più consona alle qualità dei lavoratori e delle strutture presenti. Diverse, infatti, sono le situazioni delle centrali di Napoli e di Vado Ligure sotto molti aspetti che non possono essere trascurati.
Il sindaco Cozzolino s’impegna fin da subito a convocare i vertici di Tirreno Power, sia locali che nazionali, per discutere con loro i prossimi passi da attuare nell’interesse della salvaguardia dei posti di lavoro e del mantenimento della centrale elettrica. Contemporaneamente si cercherà una sinergia anche con l’Autorità Portuale ed Enel, con la quale era stato firmato un patto di ricollocazione di eventuali esuberi.
In chiusura il sindaco ha calendarizzato anche altri incontri con i sindacati per parlare anche delle altre questioni, su tutte quella di Hcs. L’obiettivo comune è quello di arrivare alla soluzione dei problemi senza rivendicare la vittoria per nessuna delle forze in gioco; il benessere dei cittadini è, nei fatti, l’unico punto focale dell’amministrazione comunale.
 




CIVITAVECCHIA OMICIDIO SANTA SEVERA: FERMATE TRE PERSONE

Redazione

Civitavecchia (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto 2 persone ritenuti responsabili dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere di Solano Luigi, commesso in data 06/06/2014, nella frazione balneare di Santa Severa Nord del Comune di Tolfa (RM).

L'8/6/2014, i Carabinieri, allertati sul 112 Pronto Intervento, da due cittadini rumeni dimoranti nei pressi dello scalo ferroviario di Santa Severa, sono intervenuti ed hanno rinvenuto il corpo senza vita dell'uomo, irriconoscibile, occultato tra alte erbacce e sotto una pesante lastra metallica.

Effettuati i rilievi tecnico scientifici a cura di Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Civitavecchia, è stato "congelato" il luogo del delitto e sono stati raccolti significativi oggetti e tracce per la ricostruzione dell'evento.

L'attività di indagine immediatamente attivata, si è rilevata particolarmente complessa, ed ha visto impegnati i militari senza soluzione di continuità per oltre 72 ore.

Determinanti sono stati i numerosi riscontri effettuati dai Carabinieri nell'immediatezza dell'evento, attraverso l'acquisizione di testimonianze da parte di persone in grado di riferire circostanza utili che hanno consentito, anche con la collaborazione della Sezione della Polizia Ferroviaria di Civitavecchia, di identificare la vittima e di ricostruirne gli ultimi momenti in vita della vittima.

Proprio in base agli elementi raccolti, gli investigatori hanno indirizzato gli sforzi alla ricerca di alcuni soggetti, notati dai testimoni in compagnia della vittima.

Estese le ricerche grazie alla proficua collaborazione instaurata con personale del Compartimento Ferroviario di Roma Termini, nella serata del 10/06/2014, i 3 sospettati sono stati sottoposti a controllo e trattenuti.

Di fondamentale importanza si sono rilevate le immagini di un sistema di video sorveglianza installato presso la Stazione FFSS di Roma Termini, che ritraeva il Solano e due degli indagati.

Le indagini, condotte dai Carabinieri di Civitavecchia, anche attraverso l'utilizzo di attività tecniche, hanno consentito di giungere alla ammissione di colpevolezza da parte di uno dei 3, che ha ampiamente descritto e chiarito le modalità dell'evento, in piena rispondenza con gli accertamenti scientifici effettuati sul luogo del delitto.

Al termine di tutta l'attività è stato possibile ricostruire non soltanto l'evento delittuoso, ma altresì che lo stesso era scaturito dalla gelosia provata da uno dei 3 per le avances del Solano nei confronti della compagna.

Gli indagati, come disposto con decreto di fermo, sono stati associati alla Casa Circondariale di Civitavecchia a disposizione dell'A.G..




CIVITAVECCHIA: IL MOVIMENTO 5 STELLE SBARAGLIA IL PARTITO DEMOCRATICO

Redazione

Civitavecchia (RM) – Tolto un grosso comune al centrosinistra. Il nuovo sindaco di Civitavecchia si chiama Antonio Cozzolino che vince con il 66,57 percento pari a 16.357 voti. Pietro Tidei invece, sostenuto dal Partito Democratico si ferma al 33,43 percento pari a 8.215 voti.




CIVITAVECCHIA, SEQUESTRO CANTIERE: TRA SCATOLE CINESI E GROSSI FAMIGERATI NOMI CHE RITORNANO

Nessuno ha avuto il coraggio di porre in evidenza, è che uno degli indagati è l’Amministratore unico di una società – la Stone&Green srl – il cui 35% è detenuto dalla North Wind srl, impresa la cui compagine societaria è detenuta da due fiduciarie (la Refida srl e la Cifre srl) rappresentate nelle diverse assemblee dei soci convocate per gli adempimenti aziendali (Approvazioni bilanci, nomina amministratori etc) dai familiari di un noto esponente politico).

 

A cura dell'Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”

Civitavecchia (RM) – Il sequestro del cantiere dei lavori di ampliamento del porto di Civitavecchia sia per quanto finora emerso, sia per quanto si potrebbe sospettare possa emergere effettuando i carotaggi ed andando avanti con l’inchiesta, presenta diversi aspetti inquietanti sui quali sarà bene che, mentre la magistratura continua il proprio lavoro, le istituzioni e l’opinione pubblica riflettano attentamente.

Innanzitutto non si può non vedere che tra le aziende appaltatrici risultano nomi di grandi imprese sempre più spesso nominate nell’ambito di inchieste relative a malaffare e corruzione, dal G8 della Maddalena alle vicende relative al porto di Molfetta (Cidonio), alla recente vicenda del Mose’ (Fincosit).
Altro dato che salta agli occhi è che nonostante le istituzioni addette al controllo, quali ad esempio l’Autorità Portuale, erano state messe al corrente di quanto stava accadendo, come ben si evince dall’esposto da cui è scaturita l’inchiesta, nulla, almeno a quanto risulta dalle carte e a nostra conoscenza, è stato fatto per arginare il fenomeno facendo si che si giungesse alla realizzazione di quasi l’80% dell’opera. Ma ciò che veramente sconcerta, e che nonostante la città rumoreggi nessuno ha avuto il coraggio di porre in evidenza, è che uno degli indagati è l’Amministratore unico di una società – la Stone&Green srl – il cui 35% è detenuto dalla North Wind srl, impresa la cui compagine societaria è detenuta da due fiduciarie (la Refida srl e la Cifre srl) rappresentate nelle diverse assemblee dei soci convocate per gli adempimenti aziendali (Approvazioni bilanci, nomina amministratori etc) dai familiari di un noto esponente politico.
Di più il nome del figlio appare anche nelle intercettazioni dell’inchiesta che, fatto che stigmatizziamo visto che la stessa è ancora in corso,  abbondantemente circolano sul territorio. Rifuggiamo dalle notizie ad orologeria, ma riteniamo che, per il ruolo avuto e per il quale si candida, il soggetto di cui sopra abbia il dovere di fornire una qualche spiegazione al territorio che, oggi rischia di vedere milioni di euro di finanziamenti pubblici spesi per un opera non idonea e che rischia di trasformarsi in una bomba ecologica. L’associazione Caponnetto nell’esprimere apprezzamento per l’operazione condotta, chiede che, seppur con tempi celeri a tutela delle maestranze coinvolte, la Magistratura indaghi ogni aspetto di questa scandalosa vicenda e comunica che si costituirà parte civile nel futuro processo.

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03/06/2014 CIVITAVECCHIA, APPALTI: SEQUESTRO AL PORTO E NOTIFICATI 9 AVVISI DI GARANZIA


 




CIVITAVECCHIA, APPALTI: SEQUESTRO AL PORTO E NOTIFICATI 9 AVVISI DI GARANZIA

Redazione
Civitavecchia (RM) – Questa mattina, i Carabinieri del Comando per la Tutela dell’Ambiente – Nucleo Operativo Ecologico di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, Procuratore Capo dott. Gianfranco Amendola e Sost. Proc. dott. Lorenzo del Giudice, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del locale Tribunale dott. Lorenzo Ferri nell’ambito del p.p. 1959/2014 R.G.N.R., delle opere marittime in fase di realizzazione denominate “OPERE STRATEGICHE PER IL PORTO DI CIVITAVECCHIA 1^ LOTTO FUNZIONALE PROLUNGAMENTO ANTEMURALE CRISTOFORO COLOMBO, DARSENA SERVIZI E DARSENA TRAGHETTI”, aggiudicate, a seguito di gara d’appalto, dall’Associazione Temporanea d’Imprese composta da: ITINERA S.P.A, – IMPRESA PIETRO CIDONIO S.P.A.- GRANDI LAVORI FINCOSIT S.P.A. e COOPSETTE SOCIETA’ COOPERATIVA per l’importo di oltre 130.000.000 di euro.

Nella circostanza sono stati notificati nove avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo e in concorso tra loro, del reato di frode nelle pubbliche forniture con l’aggravante di aver commesso il fatto su opere destinate alle comunicazioni marittime; il tutto in danno della stazione appaltante Autorità Portuale di Civitavecchia Fiumicino e Gaeta.

Sono state inoltre eseguite numerose perquisizioni presso le abitazioni e presso gli uffici delle società subappaltatrici coinvolte sequestrando documentazione ritenuta di interesse per il prosieguo degli accertamenti. Non si esclude che a seguito degli accertamenti, tuttora in corso, possano emergere ulteriori violazioni di carattere ambientale.  Le verifiche venivano preliminarmente avviate dal Corpo Forestale dello Stato a seguito di due esposti nei quali venivano segnalate delle irregolarità nell’esecuzione dell’appalto in questione.

Successivamente, grazie ad una articolata e prolungata attività di indagine svolta dal reparto speciale dell’Arma, si aveva modo di accertare che la frode veniva realizzata da società subappaltatrici locali le quali fornivano materiali lapidei (rocce provenienti da cave della zona) e calcestruzzo difformi a quanto stabilito dal capitolato d’appalto. Detti materiali lapidei, utilizzati per il riempimento dei c.d. cassoni cellulari che costituiscono la base delle opere a mare, sono per caratteristiche, qualità, dimensioni provenienza e natura del tutto difformi da quanto previsto dal contratto, poiché provenienti da cave diverse da quelle indicate nella documentazione prodotta alla stazione appaltante e attraverso documenti di trasporto ideologicamente falsi veniva mascherata la reale provenienza.

Il materiale risultava estratto e caricato su autocarri senza alcuna attività di selezione, con rocce di dimensioni inferiori a quelle previste e con caratteristiche geologiche e meccaniche difformi da quelle richieste dal capitolato d’appalto, nonché, in frequenti casi, mescolate a terra e marna. Anche il calcestruzzo impiegato per la realizzazione dei cassoni cellulari è risultato di qualità inferiore a quanto dichiarato e richiesto nei capitolati d’appalto.

Il sequestro si rendeva necessario sia per l’acquisizione di ulteriori elementi probatori, ma anche al fine di fermare la realizzazione di opere che se terminate con tali modalità, avrebbero pregiudicato la loro resistenza e durata nel tempo con seri rischi per la stabilità dell’opera stessa.
Allo   stato attuale sono stati iscritti nel registro degli indagati per il reato di frode nelle pubbliche forniture in concorso titolari e dipendenti delle società subappaltatrici coinvolte e non sono indagati funzionari pubblici.
 




CIVITAVECCHIA: SORPRESO A SPACCIARE EROINA

Redazione

Civitavecchia (RM) – Nella tarda mattinata di venerdì scorso, gli agenti del Commissariato di Civitavecchia, diretto dal Dr. Giovanni LUCCHESI, hanno arrestato C.A., un 41enne di origini siciliane, sorpreso con numerose dosi di eroina che era in procinto di cedere ad un tossicodipendente.

L’operazione ha avuto inizio poco dopo mezzogiorno, quando durante i consueti servizi di controllo del territorio, una pattuglia del Commissariato è stata inviata presso il quartiere Campo dell’Oro, dove era stata segnalata una lite in strada.

Giunti in breve sul posto, gli agenti hanno subito notato due individui che, guardandosi intorno, si scambiavano qualcosa e, alla vista dei poliziotti, hanno tentato di separarsi allontanandosi in direzioni opposte, sempre però tenuti d’occhio dai poliziotti che hanno notato uno dei due uomini disfarsi di un oggetto gettandolo in un vaso-fioriera posto di fianco al portone di un’abitazione.

L’autore del gesto è stato immediatamente raggiunto e bloccato dagli operanti, che hanno recuperato un involucro contenente sostanza polverosa bianca, in seguito risultata positiva al test dell’eroina e, nel prosieguo del controllo eseguito nella stessa fioriera, tra le erbacce, hanno reperito un altro identico contenitore con all’interno la medesima sostanza.

Per gli approfondimenti investigativi, le due persone sono state fatte salire sull’auto di servizio per essere accompagnate in Commissariato e, nella circostanza, entrambi hanno tentato di disfarsi di qualcosa; in particolare, mentre il primo ha gettato un ulteriore involucro sotto la vettura della Polizia, l’altro ha tentato di disfarsi di un oggetto, risultato trattarsi di una confezione di siringhe per insulina, acquistata poco prima in una farmacia, con il chiaro scopo di consentire l’assunzione dello stupefacente.

Da un’accurata perquisizione eseguita in Commissariato, indosso allo stesso individuo è stata rinvenuta, accuratamente nascosta nelle calze, una quarta confezione, anch’essa contenente eroina, mentre all’interno della propria abitazione, oltre alla somma di circa 500,00 euro, probabile provento dell’attività di spaccio, gli inquirenti hanno rinvenuto varie siringhe ed un contenitore con all’interno residui della medesima sostanza sequestrata nell’operazione.

Pertanto, in presenza di elementi che evidenziavano inequivocabilmente l’attività di spaccio, il 41enne A.C., già noto alle Forze di Polizia per precedenti specifici, è stato dichiarato in arresto e tradotto presso la Casa Circondariale “N.C. Aurelia”, a disposizione dell’autorità giudiziaria, che ha poi convalidato l’arresto nella mattina di ieri.

 




CIVITAVECCHIA: L'APPELLO DELLA COOPERATIVA IMPRESA LAVORATORI PORTUALI ALLE ISTITUZIONI

La ricerca delle responsabilità non è nostro compito, è compito di chi è istituzionalmente preposto, di chi ha fornito in concessione vaste aree del nostro territorio, anche urbanizzate con fondi pubblici, in cambio di lavoro, di un’occupazione che doveva essere stabile, non transitoria.

 

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Massimo Soppelsa – Presidente C.I.L.P. COOPERATIVA IMPRESA LAVORATORI PORTUALI

Civitavecchia (RM) – I lavoratori della Servizi Integrati non sono le sole vittime della vicenda Elia-Ambrosetti. Tra le vittime di una situazione che, dopo gli entusiasmi iniziali, è andata progressivamente peggiorando c’è la nostra cooperativa con i suoi lavoratori.

In questi giorni abbiamo assistito in silenzio alle varie prese di posizione sulla vicenda. Non era nostra intenzione entrare nel dibattito, poi, dopo un intervento a nostro giudizio fuorviante, abbiamo deciso di far sentire la nostra voce. E la nostra è la voce di chi, già alla fine degli anni ’90 ha creduto fermamente nel traffico di autovetture nuove per il porto di Civitavecchia. Ci ha creduto al punto da sposare tenacemente, anche rimettendoci finanziariamente attraverso tariffe bassissime prodotte solo nell’interesse esclusivo di mantenere e far crescere quel traffico nuovo per il nostro scalo marittimo, le politiche di sviluppo del settore. Si era partiti dal piazzale Decar in zona industriale. Progressivamente sono nati altri, enormi piazzali destinati ad accogliere le autovetture nuove. Si è arrivati, alla metà del decennio scorso, a toccare le 200.000 autovetture nuove movimentate in un anno nel porto di Civitavecchia. E in questa fase di costante crescita noi e le nostre maestranze eravamo lì, rimettendoci soldi giorno dopo giorno per rispondere a quelle che erano le richieste di chi aveva le reali responsabilità del traffico, nell’unico esclusivo interesse di dare comunque lavoro. Un sacrificio enorme, il nostro, pagato regolarmente attraverso bilanci che si chiudevano in perdita.

Poi è arrivata la crisi internazionale del settore automobilistico. Ma quanto sta avvenendo a Civitavecchia non può essere spiegato solo con il crollo della vendita di auto. Peraltro, proprio in questi ultimi mesi il mercato è in ripresa e la ripresa continuerà attraverso gli incentivi riproposti recentemente dal Governo. Andare a ricercare le cause di quanto, negativamente, sta avvenendo a Civitavecchia non è difficile. La ricerca delle responsabilità non è nostro compito, è compito di chi è istituzionalmente preposto, di chi ha fornito in concessione vaste aree del nostro territorio, anche urbanizzate con fondi pubblici, in cambio di lavoro, di un’occupazione che doveva essere stabile, non transitoria. Ripeto, noi siamo tra le vittime di questa situazione e, per primi, vorremmo essere protagonisti del rilancio del settore. Affinché ciò accada, però, sono necessarie la massima chiarezza e esame congiunto dell’attuale situazione e delle reali prospettive di crescita al quale devono concorrere congiuntamente tutte le istituzioni preposte.
                               
 




CIVITAVECCHIA OSPEDALE SAN PAOLO: RIPARTE L'AMBULATORIO DI NEUROCHIRURGIA

Redazione
Civitavecchia (RM)
– Ripartirà lunedì prossimo 5 maggio 2014 , con l'apertura delle prenotazioni presso il CUP, l'ambulatorio di neurochirurgia presso l'ospedale San Paolo di Civitavecchia, grazie ad una apposita convenzione che il Direttore Generale dott. Quintavalle ha stipulato nei giorni scorsi con gli specialisti dell'ospedale San Filippo di Roma, nell'ambito del potenziamento dei PDTA (percorsi diagnostico terapeutici assistenziali)
Con questa iniziativa si ripristina di fatto un servizio che aveva già dato in passato ottimi risultati in tema di risposta concreta ad alcuni dei bisogni di salute del nostro territorio e che diminuirà il disagio di tanti utenti, fino ad oggi costretti a rivolgersi a strutture specialistiche fuori della Asl Roma F .