CIVITAVECCHIA: STRAPPA LA BORSA AD UNA DONNA E SCAPPA

Redazone

Civitavecchia (RM) – E’ accaduto nella  tarda serata di ieri, mentre alcuni cittadini erano fermi nei pressi della Marina di Civitavecchia con gli occhi rivolti al cielo per ammirare i fuochi pirotecnici.

L’uomo, un tunisino di 34 anni, approfittando della folla di spettatori, ha strappato con  violenza la borsa ad una donna, distratta anche lei dallo spettacolo pirotecnico,  ed è scappato via.

Allarmati dalle urla di aiuto della vittima e di altri presenti che hanno assistito alla scena, alcuni Agenti, un poliziotto ed un finanziere, liberi dal servizio, hanno notato il giovane tunisino mentre stava cercando di scappare stringendo ancora tra le mani la borsa della donna.

Prontamente i due Agenti,  hanno iniziato ad inseguire il giovane intimandogli più volte di fermarsi. L’uomo ha continuato nella sua fuga ma poco dopo è stato bloccato.

Il giovane, con vari precedenti di polizia e irregolare in Italia,  è stato accompagnato negli Uffici del Commissariato di P.S. di Civitavecchia dove è stato arrestato per furto con strappo e, come disposto dell’autorità giudiziaria è stato accompagnato presso la Casa Circondariale.

La borsa è stata riconsegnata alla legittima proprietaria.

 




BRACCIANO, OSPEDALE PADRE PIO: 58 POSTI LETTO PER MANTENERE IL PRESIDIO OSPEDALIERO

Redazione

Bracciano (RM) – 58 posti per l’ospedale Padre Pio di Bracciano, 192 per l’ospedale San Paolo di Civitavecchia. Questi i posti letto individuati nella proposta adottata dalla Conferenza dei Sindaci della Asl Rm/F nella riunione del 5 agosto scorso a Civitavecchia che passa ora all’attenzione dei competenti uffici regionali impegnati a ridefinire i servizi sanitari sul territorio.

“E’ stata adottata all’unanimità, su mia proposta – sottolinea il sindaco Giuliano Sala – tra le tre avanzate dal direttore generale la proposta B che con 58 posti letti al Padre Pio consente di mantenere il presidio ospedaliero. La soluzione adottata – dice ancora Sala – prevede inoltre, rispetto alle altre, un numero in più, tre o quattro, tra Unità Operative Complesse e Unità Operative Semplice. La proposta porterebbe la percentuale di posti letto ad una rapporto di 0,9 posti letto per ogni mille abitante, un rapporto che – commenta ancora Sala – ci vedrebbe ancora ben a di sotto degli standard regionali di 3,3 posti letto ogni mille abitanti e degli standard nazionali compresi tra i 4,2 e i 4,5 posti letto. La proposta consente tuttavia del mantenimento di posti letto in acuzie per il Padre Pio di Bracciano. Siamo fiduciosi – conclude Sala – che la Regione Lazio terrà conto delle argomentazioni della conferenza dei sindaci della Asl Rm/F”.  




CIVITAVECCHIA: OSPEDALE IN FIAMME UN PAZIENTE DI PSICHIATRIA AVREBBE AVUTO UN ACCENDINO IN MANO

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 Redazione

Civitavecchia (RM) – Fiamme all'Ospedale San Paolo di Civitavecchia dove questa notte intorno alle ore 01:30, al reparto psichiatrico nell’ultima stanza del nosocomio, è divampato un incendio. Gli inquirenti stanno adesso verificando le cui cause che hanno prodotto l’incendio. Alla fonte forse un atto inconsulto di un paziente. Nonostante un possibile mal funzionamento del sistema di rilevamento dei fumi i soccorsi sono stati tempestivi. All’interno del reparto, un paziente di 57 anni inTrattamento sanitario obbligatorio. L’uomo, nonostante fosse stato legato perché pericoloso persino per se stesso, è riuscito a prendere un accendino e a dare fuoco alle cinghie che lo assicuravano al letto.

Intanto la Direzione sanitaria della Asl RMF sta approntando tutta le misure necessarie per la risoluzione delle questioni evidenziate.




CIVITAVECCHIA, AIA. IL MOVIMENTO NOCOKE ALTOLAZIO: "SERVONO FATTI CONCRETI"

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la nota del Movimento Nocoke Altolazio

Civitavecchia (RM) – Accogliamo con soddisfazione il riaccendersi del dibattito relativo all’approvazione della nuova Autorizzazione Integrata Ambientale di TVN e l’estendersi della consapevolezza, seppur tardiva per taluni, della necessità che tale provvedimento, estremamente peggiorativo delle condizioni di esercizio della centrale, vada rivisto. E certo ci auguriamo che le diverse sollecitazioni inviate al Governo e Parlamento con la presentazione di mozioni ed interpellanze, possano convincere il Ministro dell’Ambiente, in qualità di titolare del ministero individuato dalla legge quale “autorità competente”, viste le tante irregolarità del provvedimento, a disporne con urgenza il riesame.

Ma la celerità con cui l’AIA Dec-Min 114 del 5 aprile 2013 è stata approvata, l’esperienza accumulata in tanti anni di lotte e la scarsa gamma di possibilità offerte dalla normativa vigente per riesaminare/rinnovare un provvedimento di AIA ormai approvato, non ci rendono particolarmente ottimisti circa le possibilità di un esito positivo di tali iniziative..

Vi sono però alcuni passaggi che, se veramente si vuole agire per arginare gli effetti nefasti del nuovo provvedimento, risultano imprescindibili e che soprattutto coloro che siedono nelle maggioranze comunali e regionali possono porre in essere.

Il 28 agosto p.v. si terrà al TAR Lazio la prima udienza del ricorso presentato dal CODACONS per richiedere l’annullamento del decreto AIA 114/2013, che, è bene sottolinearlo, non è un protocollo d’intesa ed è nettamente peggiorativo del precedente provvedimento 970/2009. Tale ricorso è presentato avverso tutte le amministrazioni che hanno espresso parere positivo in seno alla Conferenza dei Servizi, compresi il Comune di Civitavecchia e la Regione Lazio. Sarebbe bene che entrambi gli enti non si costituissero contro il Codacons e motivassero la loro mancata costituzione con il mancato rispetto delle Migliori Tecniche Disponibili (Monossido) e del Piano di qualità dell’Aria (percentuale di zolfo nel carbone). Ed anzi su questo ultimo punto sarebbe auspicabile che il Consiglio Regionale del Lazio chiarisse, una volta per tutte, che non sono ammissibili deroghe, se non espressamente previste, ai propri strumenti di pianificazione, quale il Piano di Qualità dell’Aria. Atti questi che consentirebbero effettivamente di richiedere il riesame del provvedimento AIA 114/2013 e che, unitamente al pretendere il rispetto delle prescrizioni della Valutazione d’Impatto Ambientale, (ricordiamo propedeutiche all’esercizio della centrale) permetterebbero di frenare l’arroganza di ENEL rispetto al territorio, resa evidente anche dall’ultimo in commentabile comunicato dell’ente energetico.

Ben prima della Conferenza dei Servizi, presentammo una petizione indirizzata al Sindaco Tidei, ed inviata a tutti i consiglieri comunali, in cui si chiedeva un impegno importante proprio sui temi che oggi costituiscono le criticità più gravi dell’AIA, ovvero (quantità di carbone utilizzabile, ore di funzionamento, limiti emissivi per il monossido di carbonio e percentuale di zolfo); allora fummo da tutti inascoltati. Auspichiamo che oggi queste nostre parole non cadano nel vuoto ma vengano utilizzate da tutti coloro che hanno deciso di adempiere al proprio ruolo di tutela della salute dei cittadini in maniera fattiva.

Per tentare di frenare il grave inquinamento che sta decimando la nostra comunità non bastano le dichiarazioni di intenti, servono fatti concreti. Noi siamo disponibili a collaborare con tutti coloro che tali fatti concreti vogliano porre in essere.

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CRIMINI CONTRO L'AMBIENTE: PERSEGUIRE PENALMENTE RESPONSABILI DI DANNI AMBIENTALI

L'iniziativa sarà illustrata a Civitavecchia giovedì 25 luglio, alle ore 18 presso la sede di “Civitavecchia c’è”, al Ghetto, in via Cadorna

 

Redazione

Civitavecchia (RM) – Lucia Jane Beltrame, attivista e rappresentante italiana di End Ecocide in Europe-Fermiamo l’ecocidio in Europa, illustrerà l’iniziativa dei cittadini europei che ha come obiettivo di porre fine all’Ecocidio, un crimine contro l’ambiente per il quale i responsabili potranno essere perseguiti penalmente e non solo amministrativamente. 

E’ infatti un dato sconfortante che gli imputati risultati colpevoli di reati ambientali, anche rilevanti (sia in Europa che nel mondo), abbiano spesso patteggiato in sede di giudizio qualche forma di indennizzo economico alle vittime, lasciando sul campo danni non più sanabili e quindi la perdita definitiva di preziosi ecosistemi. 

In particolare viene richiesta l’adozione di una Direttiva europea, recepita successivamente dalle legislazioni di ogni singola Nazione aderente all’Unione, che contempli l’ecocidio come crimine nei casi seguenti:

– Sul territorio europeo (per il mare, sono incluse le acque territoriali);

 – Se commesso da cittadini o aziende europee, anche al di fuori dell’UE;

 – Favoreggiamento dell'ecocidio da parte di cittadini o aziende europee, inclusi investimenti in attività al di fuori dall’UE;

 – L’importazione in Europa di prodotti, ovunque fabbricati, che causano l'ecocidio.

Perché questo obiettivo sia raggiunto, è indispensabile raccogliere un milione di firme entro il 21 gennaio 2014, dopodiché la Commissione Europea sarà legalmente obbligata a considerare la nostra proposta di legge.

A parere di End Ecocide in Europe, è necessario, prima di adottare qualsiasi direttiva, programmare un periodo di transizione che permetta alle aziende responsabili di ecocidio di fermare le loro pratiche criminali e, ai governi corresponsabili di queste attività, di interrompere i loro investimenti e sussidi per  devolverli in progetti per energie rinnovabili e simili.

Per saperne di più, le associazioni e i comitati aderenti al Coordinamento, invitano i cittadini interessati a partecipare a questo incontro aperto. 

Inoltre, quanti vorranno sostenere l’iniziativa, dal sito internet www.endecocide.eu potranno votare per rendere un crimine l’ecocidio e per proteggere il nostro futuro.




CIVITAVECCHIA, ASL ROMA F: SPIRAGLI POSITIVI PER LA VICENDA DEL S.CECILIA

Redazione

Civitavecchia (RM) – All’insegna della ragionevolezza e della reciproca disponibilità si è riunito nel tardo pomeriggio dello scorso venerdì un tavolo congiunto tra Direzione della Casa di  cura ‘Santa Cecilia’ di Civitavecchia, organizzazioni sindacali degli operatori, Amministrazione Comunale e Direzione della ASL ROMA F.L’incontro, organizzato dal Sindaco avv.Tidei, era volto a scongiurare il rischio di riduzioni di personale minacciato dalla Direzione dell’Istituto a seguito della riduzione di ricoveri originata dalla modifica della normativa regionale di riferimento. La normativa (DPCA 39 del 2012), nell’ambito di una ridefinizione delle procedure in materia, dispone infatti una nuova valutazione dei ricoverati presso le strutture di questo tipo, attraverso anche l’ istituzione delle U.V.M.D. (Unita di Valutazione Multidimensionali di Distretto), specificando peraltro in modo ben chiaro i criteri entro cui poter intervenire e definendo, per ciascun livello di classificazione dei pazienti, i termini temporali di durata del ricovero a carico del Servizio Sanitario Regionale: ad  esempio per il tipo ‘estensivo’ 60 giorni al massimo. “Nel caso in questione, – ha spiegato la d.ssa Cozzolino, Direttore del Distretto F1-  per molti pazienti oggetto della nuova valutazione si è convenuto di confermare la residenza presso l’istituto in un livello assistenziale diverso, ispirato ai nuovi criteri di accreditamento previsti dalla normativa, e cioè mantenimenti di tipo A e B,  per cui è prevista la contribuzione della famiglia (o del comune di residenza) al pagamento delle rette.” Poi l’incontro di ieri, nel quale con franchezza e spirito di collaborazione, le parti si sono confrontate con l’obiettivo primario della salvaguardia dei livelli occupazionali, fermo restando il rispetto della norma: la disponibilità della Direzione dell’Istituto, il pragmatismo delle Organizzazioni Sindacali, la volontà del Commissario Straordinario della ROMA F e la paziente mediazione del Sindaco di Civitavecchia hanno positivamente cooperato per raggiungere il primo importante risultato di congelare per due mesi le procedure di licenziamento. “C’è sempre stata e c’è  – ha commentato il Commissario dott. Quintavalle – la nostra attenzione per la tutela dei posti di lavoro nell’ambito un rapporto trasparente con l’imprenditoria privata, seria e costruttiva come in questo caso. Apprezziamo convintamente lo sforzo comune, oggi espresso in questa sede, e faremo tutto il possibile per poter scongiurare definitivamente il rischio dei licenziamenti. E siamo convinti che una concreta e positiva collaborazione tra sanità pubblica e privata, se ben realizzata, possa essere utile ai cittadini.” “E’ doveroso per un Sindaco – ha aggiunto l’avv. Tidei – compiere tutti gli sforzi possibili per la salvaguardia dei livelli occupazionali nella città , ma anche per supportare una Istituzione cittadina storica ed esemplare come il ‘Santa Cecilia’. Per questo registriamo con piacere la disponibilità espressa dalla Proprietà ad interrompere le procedure già avviate , e non era certo un atto dovuto, e contemplare un ulteriore periodo di osservazione di 60 giorni, al termine del quale ci rivedremo per una analisi esaustiva dell’intera questione.”




CIVITAVECCHIA: SMANTELLATO TRAFFICO DI AUTO DI GROSSA CILINDRATA

Redazione

Roma – Un'organizzazione composta da marocchini ed italiani, dedita alla ricettazione e al riciclaggio di autovetture di grossa cilindrata, è stata scoperta dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma, nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia.

Gli accertamenti delle Fiamme Gialle della Compagnia di Civitavecchia – che hanno preso le mosse da un'attività di analisi sui flussi di passeggeri in partenza dal locale scalo portuale per Barcellona e da approfonditi controlli, hanno permesso di appurare che numerose autovetture venivano clandestinamente esportate in Marocco attraverso la Spagna, utilizzando documenti falsi, per essere destinate al mercato estero.

L'organizzazione si avvaleva della complicità dei proprietari delle auto – per lo più Mercedes-Benz ( ML, GLK, CLS), BMW ( X1, X3, X5, X6, 335, 530, 730) e Audi ( Q5, Q7 ) – che le consegnavano ai gregari del sodalizio e ne simulavano successivamente il furto, al fine di richiedere il relativo indennizzo alle compagnie di assicurazione.

Il giro d'affari dell'attività illecita, allo stato quantificabile in quasi ottocentomila euro, consentiva un illecito duplice guadagno: quello derivante dalla vendita all'estero delle autovetture e quello del risarcimento da parte delle società assicuratrici.

Denunciate all'Autorità Giudiziaria di Civitavecchia venti persone per associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di simulazione di reato, ricettazione, riciclaggio, e truffa ai danni di compagnie assicurative.




BASSANO ROMANO, ALLARME AMBIENTE: IN ATTESA DELLA DIRETTA RAI…

Luca Pagni

Bassano Romano (VT) – A Bassano Romano la Tuscia Prefabbricati potrebbe essere autorizzata dalla Provincia di Viterbo a realizzare conglomerati cementizi in CLS, usando al posto della sabbia, ceneri, polveri e scorie, forse contenenti rifiuti pericolosi, provenienti dalle centrali termoelettriche ed a carbone di Civitavecchia.

Il ricercatore Giulio Belz, dell'ENEL di Brindisi ha pubblicato  un interessante ricerca su "L’IMPIEGO DELLE CENERI DI CARBONE NEI CALCESTRUZZI". [ CLICCARE QUI PER LEGGERE LA PUBBLICAZIONE ]

Questi i passaggi più interessanti e pertinenti il cementificio, riportati alla pagina 3 della suindicata ricerca: 

"Le ceneri sono il prodotto della trasformazione subita dalle impurità minerali presenti nel carbone (principalmente quarzo, argilla e pirite) a seguito della sua combustione nelle caldaie delle centrali termoelettriche. Nell’impiego delle ceneri di carbone nei calcestruzzi, dal punto di vista chimico, le ceneri di carbone, al pari delle pozzolane naturali finemente macinate, sono capaci di reagire a temperatura ambiente con l’idrossido di calcio (Ca (OH)2) liberato dall’idratazione del cemento Portland  generando silico alluminati idrati di calcio del tutto simili a quelli prodotti dalla reazione del cemento. L’eccesso di calce idrata rappresenta un componente di indebolimento del manufatto finale in calcestruzzo, spesso all’origine del suo degrado nel tempo.  I cristalli di idrossido di calcio sono infatti poco compatti e resistenti, e risultano chimicamente reattivi con numerosi agenti chimici esterni. Fra questi l’anidride carbonica e le acque carbonati che (con formazione di carbonato e bicarbonato di calcio che causano effetti espansivi o dilavanti e la depassivazione dei ferri di armatura) ed i solfati (con produzione di ettringite espansiva)."

 

A fronte di queste attente analisi e valutazioni ci domandiamo cosa potrebbe accadere se la Tuscia Prefabbricati venisse autorizzata da enti pubblici a lavorare sia ceneri leggere di carbone (CER  10 01 02) che fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio (CER 03 03 09), grazie alla Proposta 6549 del 9 maggio 2013 da cui la Regione Lazio ha emanato la determinazione A03805 del 16 maggio 2013 a rettifica degli errori materiali contenuti nella vecchia determinazione A01445 del 27 febbraio 2013 in cui si parlava di rifiuti pericolosi con codice CER 19 01 11. [ CLICCARE QUI PER LEGGERE LA DETERMINAZIONE REGIONALE DEL 16 MAGGIO 2013 ]

Con questo atto si lascia di fatto carta bianca all'ufficio rifiuti della Provincia Di Viterbo che potrebbe autorizzare la realizzazione di conglomerati cementizi con uso di ceneri, polveri e scorie al posto della sabbia. E  questo senza pretendere dall’azienda proponente di ripresentare da capo il suo progetto. 

La struttura del risultante cemento armato o dei semplici foratini come reagirebbero in caso di infiltrazioni di umidità o di rottura di tubi dell'acqua, visto il loro contenuto specifico?

Anche il Dottor Paolo Franceschi, Pneumologo, Membro del Comitato Direttivo e dell’ Albo degli Esperti dell’ ISDE Italia – Medici per l’Ambiente,  ha evidenziato che secondo diversi studi  “le ceneri che derivano dalla combustione del carbone sono fonte di preoccupazione, in quanto è stato dimostrato il loro effetto genotossico e mutageno”. “Oltre alla diffusione in atmosfera degli isotopi radioattivi, deve destare attenzione anche l’ utilizzo delle ceneri derivanti dalla combustione del carbone per  la costruzione di edifici, in quanto   esse  presentano valori di radioattività che eccedono o sono molto vicini ai valori  massimi  di radioattività consentiti“. 

A Musestre (TV) nei mesi scorsi è stata abbattuta una nuova abitazione a causa della scarsa qualità del cemento, dove sono state rilevate  ceneri, diossine, metalli pesanti, sostanze tossico nocive che avrebbero dovuto essere smaltite in discariche speciali e che invece erano finite nei muri di quella casa. Non si può pensare di aver risolto il problema dello smaltimento dei rifiuti, quando le ceneri di combustione finiscono nel cemento e quindi nelle nostre abitazioni.

In Italia, così come pubblicato da AITEC (Associazione Italiana Tecnico Economica Cemento), nei 52 cementifici attivi ora in Italia si utilizzano 680.000 t anno di ceneri e gessi chimici (dati 2011). Nessuno vuole che si lavorino rifiuti per fare edifici civili come case, scuole, uffici o altro. 

I cittadini chiedono che sia tutelato il diritto costituzionale alla  salute ed alla salubrità dell'aria oltre che i polmoni verdi delle faggete di Oriolo e Bassano Romano. La Provincia di Viterbo dovrebbe forse prendere ad esempio la Provincia di Lucca catapultata dal sistema incenerimento alla prospettiva rifiuti zero entro il 2020 con queste valide motivazioni: “gravi criticità emerse nell'esercizio degli impianti di incenerimento, diffuse preoccupazioni riguardo alla tutela della salute e dell’ambiente, le attività proprie della raccolta differenziata, del riuso e del riciclo sono ad alta intensità di lavoro  e pertanto la chiusura degli inceneritori non produrrebbe la perdita di posti di lavoro“.

Questo tenendo conto che a Bassano Romano l’inceneritore ancora non c’è…

Il Decreto LEGISLATIVO 18 maggio 2001, n. 228 tutela le zone aventi specifico interesse agrituristico come potrebbe essere quella tra Bassano Romano, Oriolo Romano e Bracciano. A chi giova la distruzione della faggeta di Bassano dentro il Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano 

istituito il 25 novembre 1999 con L.R. n.36, commissariato per volere della Giunta regionale.

In particolare sotto attacco si trovano la Faggeta e tutto il Bosco di Bassano, questo nonostante il "Bosco Montevano e Cavoni" sia stato riconosciuto come SIC (Sito di Importanza Comunitaria) dalla CEE, per la presenza di un coleottero raro, Rosalia alpina, e come ZPS (Zona di Protezione Speciale) per la presenza di Nibbio bruno, Poiana e Falco Pecchiaiolo.

Anche i pendolari della FL3 Roma–Cesano-Viterbo non vorrebbero respirare nano particelle potenzialmente cancerogene, frutto della lavorazione di codici CER 19 01 11 o 19 01 12. 

A fronte di questo potenziale rischio di disastro ambientale sembra paradossale che l’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Viterbo, Luigi Ambrosini, abbia presentato due progetti affinché la Provincia di Viterbo diventi un distretto rurale d’Europa e la Maremma sia inserita nel patrimonio dell’Unesco. 

L’assessore all’Ambiente Paolo Equitani ha recentemente denunciato le  “aggressioni sempre più frequenti a danno del territorio” evidenziando che “Purtroppo da qualche tempo la Tuscia sembra diventata una terra di conquista. Interi ettari di terreno sono stati sottratti all’agricoltura per installare impianti ad energia rinnovabile, impianti fotovoltaici ed eolici in particolare, con pesanti ricadute sull’impatto ambientale e sulla tenuta del paesaggio. Purtroppo abbiamo le mani legate, la legge non ci fornisce strumenti per difenderci da queste continue aggressioni e manca anche da parte della Regione un piano energetico che detti linee guida ai governi locali ponendo dei paletti al proliferare indiscriminato di questi impianti".

Abbiamo già fatto presente il pubblico timore di possibili infiltrazioni malavitose legate al fatto che Tuscia Prefabbricati operi in stabilimenti della Colacem che ha rapporti con Italcementi, denunciata per collusione con la 'ndrangheta dal  "Decimo rapporto SOS Impresa" presentato da Confesercenti il 22 ottobre 2007, e ripreso nel libro "La deriva" di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella.

Da fonte ANSA ci risulta che L'Italcementi precisa che nessun fatto attributo alla società è stato 'giuridicamente accertato' e che quindi è assolutamente priva di fondamento la deduzione che 'Italcementi ha ceduto alla morsa della ndrangheta''. Il Tribunale di Reggio Calabria nel 2010 ha disposto la revoca della sospensione temporanea dell’amministrazione degli stabilimenti calabresi della Italcementi Spa di Bergamo, che era stata decisa sempre nel 2007. La decisione, dicono gli investigatori, è arrivata a seguito della introduzione da parte della Italcementi: “di innovativi modelli organizzativi volti a fronteggiare il pericolo di infiltrazioni e collusioni (del tipo di quelle accertate nel corso dell’indagini) con la criminalità organizzata”.

Le ceneri sono il prodotto della trasformazione subita dalle impurità minerali presenti nel carbone (principalmente quarzo, argilla e pirite) a seguito della sua combustione nelle caldaie delle centrali termoelettriche Nell’impiego delle ceneri di carbone nei calcestruzzi, 

Dal punto di vista chimico, le ceneri di carbone, al pari delle pozzolane naturali finemente macinate, sono capaci di reagire a temperatura ambiente con l’idrossido di calcio (Ca (OH)2) liberato dall’idratazione del cemento Portland generando silicoalluminati idrati di calcio del tutto simili a quelli prodotti dalla reazione del cemento. L’eccesso di calce idrata rappresenta un componente di indebolimento del manufatto finale in calcestruzzo, spesso all’origine del suo degrado nel tempo. I cristalli di idrossido di calcio sono infatti poco compatti e resistenti, e risultano chimicamente reattivi con numerosi agenti chimici esterni. Fra questi l’anidride carbonica e le acque carbonatiche (con formazione di carbonato e bicarbonato di calcio che causano effetti espansivi o dilavanti e la depassivazione dei ferri di armatura) ed i solfati (con produzione di ettringite espansiva).

Cosa potrebbe succedere se la Tuscia Prefabbricati lavorasse contemporaneamente ceneri leggere di carbone (CER  10 01 02) e fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio (CER 03 03 09) ?

Nella nota della  Provincia di Viterbo la Tuscia Prefabbricati cita questo codice Cer 03 03 09 omettendo di citare “fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio”. Ma i tecnici degli enti pubblici (Regione/Provincia/Comune) conoscono i codici Cer?

La struttura di cemento armato ed i foratini come reagirebbero in caso di infiltrazioni di umidità o di rottura di tubi dell'acqua ?

La cittadinanza insieme ai Comitati Rifiuti Zero chiedeno a gran voce di difendere salute e le faggete di Oriolo e Bassano,  bloccando la possibilità di lavorare rifiuti per fare case. E dicendo  " NO " alla lavorazione di codici CER 19 01 11 o 12 con emissione di nano particelle potenzialmente cancerogene e respirabili anche passando con il treno Roma-Viterbo.

Il Comune di Bassano Romano, cittadini ed associazioni hanno presentato ricorso al TAR.

Venerdì 7 giugno 2013 dalle 7,30 alle 8,00  diretta RAI TV sul posto con "Buongiorno Regione Lazio"

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ASL ROMA F. FIRMATA LA NUOVA CONVENZIONE CON L’AMSI: AL VIA TRE NUOVI AMBULATORI MULTICULTURALI INTERNAZIONALI

 

Civitavecchia (RM) – La Roma F era stata la prima ASL in Italia, agli inizi degli anni 2000, a sviluppare un accordo operativo con l’Associazione Medici di origine Straniera in Italia per attivare un percorso assistenziale ad hoc per quanti, al tempo, erano definiti extracomunitari. A distanza di oltre un decennio, forti dell’esperienza consolidata e in ossequio alle linee guida sviluppatesi nel corso degli anni in ambito regionale e nazionale, si concreta l’iniziativa del neo Commissario Straordinario volta a imprimere un impulso decisivo alle iniziative già in corso, con il coinvolgimento diretto dei Comuni del territorio e con la piena strutturazione nella vita operativa della ASL.

E’ stata infatti firmata ieri mattina dai rispettivi vertici, il dott. Giuseppe Quintavalle ed il Presidente dell’A.M.S.I.  dott. Foad Aodi , la nuova Convenzione tra la ASL ROMA F e l’A.M.S.I. che supera e rilancia in maniera decisiva  quella già esistente con l’ampliamento numerico e prestazionale degli ambulatori dedicati principalmente agli immigrati ed più in generale agli utenti di ogni nazionalità, che nei nostri territori vivano oggi condizioni di disagio sociale, economico, culturale ma anche semplicemente linguistico. Una sinergia ‘istituzionalizzata’ in cui medici ed operatori AMSI madrelingua (araba, rumena, moldava, albanese, inglese, francese) svolgono una funzione essenziale con i pazienti per il superamento di varie problematiche , dalle più comuni a quelle complesse.

La convenzione punta su quattro linee portanti: l’assistenza sanitaria, l’aggiornamento professionale sulle patologie emergenti, la cultura in medicina e le iniziative nell’ambito della cooperazione internazionale, e sulla formazione e la certificazione dei mediatori culturali esperti in sanità.

Allo ‘storico’ ambulatorio in funzione a Ladispoli nel Distretto F2, saranno presto affiancati due nuovi servizi analoghi nei comuni di Cerveteri e Civitavecchia, con la nuova denominazione di Ambulatori Multiculturali Internazionali, con il supporto di alcune figure professionali specifiche esperte in mediazione culturale, ed in piena integrazione con i settori sociosanitari dei comuni ospitanti.

 “Voglio ringraziare – ha commentato il Presidente dell’AMSI, dott. Foad – innanzitutto il Direttore dott. Quintavalle per la consueta sensibilità e la disponibilità ad esplorare queste nuove forme di collaborazione più adeguate ai nostri tempi. Un ringraziamento particolare inoltre va a i Comuni ed ai loro rappresentanti qui presenti,il dott. Magliani per Civitavecchia, il dott. Gandini per Ladispoli e la d.ssa Cennerilli per Cerveteri, che con la loro adesione hanno reso possibile questo salto qualitativo e culturale nel suo complesso.” 

“Con questo nuovo strumento – ha concluso il dott. Quintavalle – abbiamo varato con l’AMSI una modalità innovativa di approccio nella quale tutti gli operatori coinvolti si muovono in una logica di rete con tutti gli altri servizi istituzionali del territorio: i Punti Unici di Accesso, i Consultori, i Distretti Sanitari e i Servizi Sociali dei vari comuni, anche con uno sguardo attento all’appropriatezza prescrittiva, e non limitandosi alla semplice ‘gestione’ dei casi ma divenendo parte attiva nella proposizione di progettualità formative, nell’analisi periodica dei dati rilevati e nella complessiva umanizzazione dei servizi. Insomma un’esperienza sulla quale stiamo investendo molto, per la quale attiveremo presto percorsi formativi specifici, e che dovrà crescere estendendola progressivamente anche ad altri comuni dell’Azienda, come ad esempio Formello,  che hanno già manifestato l’intenzione di partecipare all’innovativo progetto.”




FIRMA DEL PROTOCOLLO D’INTESA PER IL COMPLETAMENTO DELL’HUB PORTUALE DI CIVITAVECCHIA.

Redazione

Viterbo – “Un passo importante in direzione di uno sviluppo della nostra provincia e del Lazio in un momento di grave difficoltà economica, con gli enti locali pressoché privi di risorse”. Così il presidente della Provincia Marcello Meroi e l’assessore provinciale ai Trasporti Luigi Ambrosini hanno definito la firma del protocollo d’intesa per il completamento del piano strategico dell'Hub portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta e del sistema di rete e della logistica, avvenuto lo scorso mercoledì a Roma alla presenza del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Antonio Catricalà.


Si tratta di una struttura logistica integrata, fruibile per le esigenze produttive di aree ad alto valore strategico e con forti prospettive di sviluppo, come l’area di Roma e dell’Italia centrale. La Provincia di Viterbo, insieme alla Regione Lazio, alla Provincia di Roma, ai comuni di Roma, Fiumicino, Civitavecchia, Viterbo, Tarquinia, alle Ferrovie dello Stato, all’ENI, all’Anas, all’Ardis, a Fincantieri, a Grimaldi group, ad Aeroporti di Roma e all'Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta è partner nella realizzazione del progetto. Il protocollo per conto di Palazzo Gentili è stato sottoscritto dall’assessore Ambrosini.
Il presidente Meroi, nel corso del precedente incontro in cui era stato dato l’ok all’ultima bozza del documento, aveva evidenziato l’urgenza di accelerare la realizzazione dell’ultimo tratto della Trasversale che va da Monteromano a Civitavecchia ribadendo come la Provincia, di fronte alla carenza di risorse evidenziata dall’Anas, avesse realizzato una progettazione alternativa con costi molto ridotti rispetto a quelli originari.   “La firma del protocollo – aggiungono Meroi ed Ambrosini – permette di delineare la cornice istituzionale nell’ambito della quale saranno promossi tutti gli interventi di realizzazione e ammodernamento delle infrastrutture primarie e quelle di collegamento previste per completare e rendere funzionale il progetto dell’Hub portuale di Civitavecchia. Per la Provincia di Viterbo questo atto assume una rilevanza straordinaria, in quanto va a certificare la necessità di collegare il sistema portuale all’Italia centrale, attraverso il completamento delle infrastrutture e della rete logistica. Impensabile che, di fronte ad un’opera del genere, si possa pensare di raggiungere il centro Italia con i tempi attuali e con un sistema viario che da Civitavecchia a Monteromano è del tutto inadeguato, per non dire da terzo mondo. Salutiamo quindi con soddisfazione la firma del documento, alla stesura del quale abbiamo contribuito attivamente”.  
 




RIETI, VIA LIBERA AL PROTOCOLLO DI INTESA CON VITERBO, CIVITAVECCHIA E TERNI.

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Redazione

Rieti – Le Giunte dei Comuni di Viterbo, Civitavecchia, Terni e Rieti daranno il via a un percorso di collaborazione e condivisione delle linee strategiche di sviluppo che sfocerà in un protocollo d'intesa che sarà sottoscritto nelle prossime settimane. E' quanto hanno deciso, questa mattina, i Sindaci di Viterbo, Civitavecchia, Terni e Rieti nel corso dei due incontri, promossi dal Sindaco Simone Petrangeli e tenutesi a Viterbo e Civitavecchia.

Come annunciato nei giorni scorsi, in particolare dopo la visita a Rieti del Sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, l'incontro odierno ha avuto come tema centrale la proposta di costituire una rete di Comuni e opportune politiche di sviluppo finalizzate anche alla realizzazione di un corridoio a nord di Roma in grado di sfruttare le opportunità che derivano dalla vicinanza con la Capitale.

La collaborazione nata tra le quattro Città, su stimolo dei Sindaci di Rieti e Terni, oltre lo studio e la condivisione di strategie di sviluppo comuni, riguarderà anche l'avvio di una serie d'iniziative, a breve e medio termine, sui temi della mobilità, del turismo e dall'ambiente. Nelle prossime settimane l'invito sarà esteso anche al Sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente.

Il primo passo sarà la sottoscrizione di un protocollo d'intesa per arrivare, successivamente, alla nascita di una cabina di regia che coniughi e armonizzi le politiche territoriali di questa area vasta.