Vendemmia 2017, Duca di Salaparuta: Tar Lazio autorizza denominazioni “Grillo” e “Nero d’Avola”

di Vincenzo Giardino

Il noto produttore di vini siciliani Duca di Salaparuta, che riunisce i brand storici di Duca di Salaparuta, Corvo e Florio, ha opposto una decisa presa di posizione nei confronti della DOC Sicilia, motivata dalla discutibilità dei fini commerciali e speculativi di quest’ultima.

La Duca di Salaparuta S.p.a. , si è fatta promotrice di un’azione a tutela del reale concetto di DOC, dichiarando che dovrebbe essere legato al concetto di diversità e di etereogenità del territorio, conseguentemente ha deciso di non accettare le condizioni volute dal Consorzio DOC Sicilia e dall’Associazione IGT Terre Siciliane.

Il TAR del Lazio ha accolto il ricorso della Duca di Salaparuta autorizzandola, con l’ordinanza pubblicata il 1° settembre 2017, ad etichettare i propri vini IGT Terre Siciliane con il nome dei vitigni “Grillo” e “Nero d’Avola” per la vendemmia 2017.

Dal comunicato stampa della nota azienda vinicola si legge: “A tutela del consumatore e della propria storica identità enologica non si sottometterà alla coercizione enologica voluta dal Consorzio DOC Sicilia ed al “cavallo di Troia” del Consorzio , l’Associazione IGT Terre Siciliane, contrariamente al proprio nome mira ad eliminare la IGT Terre Siciliane ed a regalare la notorietà delle uve Nero D’Avola e Grillo a favore di una Doc costruita senza fondamenta tecniche.”

L’Azienda Duca di Salaparuta ha quindi invitato gli altri produttori della Regione Siciliana, che condividono la stessa mission concordando la difesa della IGT Terre Siciliane, a presentare a loro volta ricorso al Tar del Lazio entro la metà del mese di ottobre per suffragare le motivazioni del dissenso nei confronti del Consorzio Doc Sicilia.