LAVORO: PERSI 500 MILA POSTI IN QUATTRO ANNI

Redazione

L'Istat fa sapere che dal 2008 al 2012 il numero di occupati è diminuito di oltre 500 mila unità. I più colpiti sono gli artigiani e gli operai specializzati, che perdono 555 mila occupati, mentre le professioni impegnate in attività elementari sia di produzione che di servizio aumentano di 358 mila unità.

Nei tre anni precedenti l'intervista il cambiamento nelle modalità di svolgimento del lavoro è stato sperimentato soltanto da poco più di una professione su quattro (26,1% per cento del totale delle professioni), per lo più per effetto di una nuova regolamentazione del settore di competenza.

Oltre 14 milioni di occupati esprimono la necessità di aggiornare le conoscenze e competenze acquisite o di apprenderne delle nuove. A fronte di questa esigenza, solo poco più della metà delle professioni previste dalla classificazione (il 52,7 per cento), svolgono almeno una volta l'anno attività di manutenzione e sviluppo delle professionalità acquisite.

"Elasticità", "creatività" e "resilienza" rappresentano "fattori di protezione" nei confronti della crisi e della perdita di posti di lavoro. Nelle professioni in cui tali caratteristiche sono più diffuse nel 2012 risultano impiegate nel complesso 1 milione e 571 mila persone, pari al 6,8 per cento del totale degli occupati.

Le professioni a maggiore contenuto di elasticità, creatività e resilienza, sono i ricercatori nell'ambito delle science mediche (86,5 in una scala da 0 a 100) e i docenti universitari in scienze biologiche (84,4). Tali caratteristiche risultano inoltre essere tipiche di Capi e i vice capi della polizia di Stato, questori e alti responsabili della sicurezza pubblica, per i quali è molto forte la componente della resilienza.

Tra le professioni che offrono buone possibilità di realizzare le aspirazioni professionali si annoverano quelle dell'artigianato, come ad esempio gli artigiani coinvolti nella lavorazione del legno, delle pelli e del cuoio. Chi le svolge riceve anche un buon riconoscimento dei propri meriti (58,2 in una scala da 0 a 100), certamente più di quanto accada a chi svolge una professione di elevata specializzazione (55.2). Queste ultime, infatti, rispetto al riconoscimento dei propri meriti, sono penultime in graduatoria, seguite solo dalle professioni operaie non qualificate.

I meno soddisfatti per la propria condizione professionale sono i telefonisti e gli addetti ai call center (24,5), il personale domestico (30) e i venditori a distanza (30). Seguono, a poca distanza, le professioni tecniche nei musei (32,6), negli uffici giudiziari (34,6) e nell'ambito dei servizi statistici (37), alcune professioni non qualificate come i bidelli (36,6) e gli addetti al lavaggio dei veicoli (37,2), oltre agli addetti ai distributori di carburanti (37,6).

Tra gli occupati che percepiscono maggiormente l'insicurezza del proprio lavoro vi è una netta predominanza degli addetti ai call center (11,3 in una scala da 0 a 100 dove 0 indica molto insicuro e 100 molto sicuro) e le professioni dello spettacolo (20,7). All'estremo opposto, l'insicurezza minima si registra nelle professioni universitarie (82,9 per cento), nella magistratura (89,1), gli ambasciatori (78,5) e le professioni della pubblica sicurezza (88,8).




MARIO DRAGHI E LE CONTRADDIZIONI SULLA RIPRESA ECONOMICA

di Cinzia Marchegiani

BCE – E’ un Presidente della Banca Centrale Europea molto contraddittorio, la crisi economica e la risalita economica non c’è stata. Al Comitato economico e monetari ECON di lunedì 22 settembre 2014, Mario Draghi conferma che la ripresa economica sta perdendo slancio, citando il rallentamento della crescita nel secondo trimestre:"Il marciapiede del credito è debole, l'alto tasso di disoccupazione, la politica e le tensioni geopolitiche potrebbero lavorare contro la fiducia necessaria che la BCE sta cercando di costruire".

Nella sua normale riunione di dialogo monetario con gli eurodeputati, Draghi ha sottolineato la necessità di una posizione comune politica monetaria e per creare condizioni favorevoli per i soldi per raggiungere l'economia reale: "Le nostre misure sono volte a ridurre i tassi di interesse per il settore privato e il 80% del suo finanziamento passa attraverso le banche". Draghi ha ripetuto che lo stimolo fiscale e monetario può avere un impatto duraturo solo se accompagnati da riforme strutturali e una maggiore competitività, l'economia reale ha bisogno di soldi, ma abbiamo bisogno che le imprese ad assumere rischi e creare posti di lavoro. Non solo, Draghi esorta ad affrontare le paure dei deputati circa le operazioni di rifinanziamento a lungo termine che sono stati recentemente concordati lo scorso 5 giugno 2014, finalizzati a migliorare i prestiti bancari alla zona dell'euro non finanziario del settore privato, esclusi i prestiti alle famiglie per acquisto di abitazioni. Su una finestra di due anni, anche se non raggiungono l'economia reale, ma ha detto che questa volta le banche dovranno prestare denaro secondo capisaldi stabiliti, pena dovranno pagare di nuovo entro due anni.

Sul programma della BCE per l'acquisto di Asset-Backed Securities (ABS), Draghi ha chiarito che la BCE non sta comprando qualsiasi cosa: "Questo è quello di integrare le operazioni di rifinanziamento. Questi pacchetti sono semplici, trasparenti e sostenuta da finanziamenti reali" e ha fatto una distinzione tra programma della Federal Reserve degli Stati Uniti e quello della BCE: "Il tasso di default per le ABS residenziale è molto più bassa nella zona euro (0,12%) che negli USA (quasi il 20%). La nostra esposizione al rischio è limitata. Inoltre, titoli ABS sono già una grande parte delle garanzie le banche utilizzano per prendere in prestito dalla BCE ".

Alle domande sulle preoccupazioni che le recenti decisioni della BCE sembrava aver avuto poco impatto, Draghi ha riconosciuto che hanno avuto un problema di domanda, ma ha aggiunto che quando la domanda riprende (ma riprende?) loro dovranno essere pronti. Draghi ha poi mostrato disaccordo sull’osservazione che la BCE non facendo nulla per aiutare i bilanci nazionali, e ha sostenuto che la fiducia delle banche piccole e medie imprese (PMI) era di ritorno: "L'avversione al rischio – non c'è dubbio – è più elevato per i prestiti bancari alle PMI rispetto alle imprese societarie. Le PMI sono meno capitalizzati e non dimenticare che in alcuni paesi interi settori sono scomparsi, per esempio la costruzione. Questa differenza nei tassi era sempre lì, ma la diffusione è ora più basso rispetto a prima".

Una “mission impossible” questa ricrescita economica, dettata dalla capacità di questa Europa di fare grandi progetti e tanti proclami senza alcun dono sulla lungimiranza….moltissimi settori del lavoro completamente spariti, vite e progetti che vagano come fantasmi in cerca di attuazioni, di promesse, mentre la vita scorre quotidianamente con problemi diventati insormontabili e invisibili agli aiuti lanciati come ciambelle salvagente oleografiche. Ma tutto sembra soltanto una pellicola del film inceppata sempre sulle stesse parole…”la ripresa ci sarà!”




VINO, VENDEMMIA 2014: UN'ANNATA DIFFICILE

Redazione

Vendemmia 2014 – Una produzione di vino a livello nazionale stimata attorno a 41 milioni di ettolitri, -15% rispetto ai 48,2 milioni diffusi dall’Istat per il 2013 (lo scorso anno si è avuta una produzione particolarmente abbondante, +8% sulla media dei cinque anni precedenti). Una riduzione consistente compresa tra il -8% del Piemonte e il -17% del Veneto si evidenzia in tutto il Nord. La situazione più problematica al Sud, con Sicilia (-27%) e Puglia (-25%) che riducono drasticamente i volumi dello scorso anno. E’ il Centro, invece, a rappresentare l’isola felice sul fronte quantitativo: Toscana (+3%), Umbria (+10%) e Marche (+7%) sono le uniche regioni con segno positivo.
 
Questi i risultati della ricognizione operata tra la fine di agosto e la prima decade di settembre sul territorio nazionale da Ismea e Unione Italiana Vini, presentati lo scorso 19 settembre in una conferenza stampa tenuta presso Castello Banfi da Domenico Zonin, Presidente Unione Italiana Vini, Ezio Castiglione di Ismea, Paolo Castelletti, Segretario Generale Unione Italiana Vini, con il contributo di José Ramon Fernandez – Segretario Generale CEEV (Comité Européen des Entreprises Vins) che ha saputo dare un respiro internazionale alle tematiche trattate portando la propria testimonianza in merito agli scenari nel comparto vitivinicolo di Paesi come Spagna, Francia, Germania. Ha introdotto i lavori il padrone di casa, Enrico Viglierchio, Amministratore Delegato di Banfi e ha moderato Giorgio Dell’Orefice. Il compito di chiudere l’incontro è stato affidato al Sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe Castiglione.
 
“Una vendemmia difficile, complicata, che ancora in molte zone lascia spazio all’incertezza come non si vedeva da tempo – Commenta Domenico Zonin, Presidente Unione Italiana Vini – Numerosi gli attacchi di patogeni, soprattutto peronospora e botrite, favoriti da un meteo instabile. Nonostante tutto, la maggior parte dei viticoltori ha mostrato preparazione e tempestività negli interventi. Anche se, in sintesi, possiamo concordare che la produzione sia stata scarsa a livello quantitativo e con un minor grado zuccherino, non possiamo esprimerci sulla qualità, rimandando ogni valutazione alla verifica in cantina”.
 
“Con l’appuntamento di oggi – prosegue il Presidente Zonin – Unione Italiana vini e Ismea consolidano il proprio impegno al sevizio del mondo vitivinicolo proponendo queste elaborazioni come momento di sintesi e confronto da ripetere ogni anno, magari in modo itinerante chiedendo ospitalità alle diverse realtà esistenti sul territorio, con l’obiettivo di fornire indicazioni probabilmente utili ad orientare alcune scelte aziendali cui ogni imprenditore è chiamato. Il contributo delle Istituzioni, qui rappresentate dal Sottosegretario Giuseppe Castiglione, ci sprona a proseguire in questo percorso certi di trovare supporto operativo concreto anche da parte dello Stato”.
 
Dello stesso avviso Ezio Castiglione, Ismea, che aggiunge: “Questa collaborazione istituzionale UIV-ISMEA ci consente di proporre dati che si prestano a differenti declinazioni, partendo ovviamente dal punto di vista enologico/vitivinicolo per arrivare a quello economico. Facile immaginare, quindi, quanto conoscere l’andamento della vendemmia nelle varie regioni sia rilevante per ogni operatore. L’idea di riproporla ogni anno con un momento dedicato, come in questa circostanza, ci trova allineati; credo sia proficuo per tutti un confronto diretto per valutare i punti di forza e di debolezza del nostro sistema vino, partendo proprio dalla base, ovvero dalla vendemmia”.
 
“Il dato stimato per il 2014 – conclude Castiglione – è di fatto una sintesi tra un’ipotesi minima che porterebbe la vendemmia attuale al di sotto di 40 milioni di ettolitri e un’ipotesi più ottimistica che la vedrebbe a 42,2 milioni di ettolitri. La cautela è sempre d’obbligo quando si parla di stime, considerando tra l’altro l’inclemenza delle condizioni climatiche di quest’annata particolare”.
 i climatiche”.
 




RIPRESA ECONOMICA UNA MISSION IMPOSSIBLE. MARIO DRAGHI LA RIPRESA ECONOMICA È IN RALLENTAMENTO, IN ALCUNI PAESI INTERI SETTORI SONO SCOMPARSI, PER ESEMPIO LA COSTRUZIONE

Un Mario Draghi sempre più contraddittorio, ha ripetuto che lo stimolo fiscale e monetario può avere un impatto duraturo solo se accompagnati da riforme strutturali e una maggiore competitività, l'economia reale ha bisogno di soldi, ma abbiamo bisogno che le imprese ad assumere rischi e creare posti di lavoro… Una frase dopo afferma che in alcuni paesi interi settori sono scomparsi, per esempio la costruzione

di Cinzia Marchegiani

BCE- E’ un Presidente della Banca Centrale Europea molto contraddittorio, la crisi economica e la risalita economica non c’è stata. Al Comitato economico e monetari ECON di lunedì 22 settembre 2014, Mario Draghi conferma che la ripresa economica sta perdendo slancio, citando il rallentamento della crescita nel secondo trimestre:"Il marciapiede del credito è deboli, l'alto tasso di disoccupazione, la politica e le tensioni geopolitiche potrebbero lavorare contro la fiducia necessaria la BCE sta cercando di costruire".

Nella sua normale riunione di dialogo monetario con gli eurodeputati, Draghi ha sottolineato la necessità di una posizione comune politica monetaria e per creare condizioni favorevoli per i soldi per raggiungere l'economia reale: "Le nostre misure sono volte a ridurre i tassi di interesse per il settore privato e il 80% del suo finanziamento passa attraverso le banche". Draghi ha ripetuto che lo stimolo fiscale e monetario può avere un impatto duraturo solo se accompagnati da riforme strutturali e una maggiore competitività, l'economia reale ha bisogno di soldi, ma abbiamo bisogno che le imprese ad assumere rischi e creare posti di lavoro. Non solo, Draghi esorta ad affrontare le paure dei deputati circa le operazioni di rifinanziamento a lungo termine che sono stati recentemente concordati lo scorso 5 giugno 2014, finalizzati a migliorare i prestiti bancari alla zona dell'euro non finanziario del settore privato, esclusi i prestiti alle famiglie per acquisto di abitazioni, su una finestra di due anni:" anche se non raggiungono l'economia reale,  questa volta le banche dovranno prestare denaro secondo capisaldi stabiliti, pena dovranno pagare di nuovo entro due anni."
Sul programma della BCE per l'acquisto di Asset-Backed Securities (ABS), Draghi ha chiarito che la BCE non sta comprando qualsiasi cosa: "Questo è quello di integrare le operazioni di rifinanziamento. Questi pacchetti sono semplici, trasparenti e sostenuta da finanziamenti reali" e ha fatto una distinzione tra programma della Federal Reserve degli Stati Uniti e quello della BCE: "Il tasso di default per le ABS residenziale è molto più bassa nella zona euro (0,12%) che negli USA (quasi il 20%). La nostra esposizione al rischio è limitata. Inoltre, titoli ABS sono già una grande parte delle garanzie le banche utilizzano per prendere in prestito dalla BCE ".
Alle domande sulle preoccupazioni che le recenti decisioni della BCE sembrava aver avuto poco impatto, Draghi ha riconosciuto che hanno avuto un problema di domanda, ma ha aggiunto che quando la domanda riprende (ma riprende?) loro dovranno essere pronti. Draghi ha poi mostrato disaccordo sull’osservazione che la BCE non facendo nulla per aiutare i bilanci nazionali, e ha sostenuto che la fiducia delle banche piccole e medie imprese (PMI) era di ritorno: "L'avversione al rischio – non c'è dubbio – è più elevato per i prestiti bancari alle PMI rispetto alle imprese societarie. Le PMI sono meno capitalizzati e non dimenticare che in alcuni paesi interi settori sono scomparsi, per esempio la costruzione. Questa differenza nei tassi era sempre lì, ma la diffusione è ora più basso rispetto a prima ".

Una “mission impossible” questa ricrescita economica, dettata dalla capacità di questa Europa di fare grandi progetti e tanti proclami senza alcun dono sulla lungimiranza….moltissimi settori del lavoro completamente spariti, vite e progetti che vagano come fantasmi in cerca di attuazioni, di promesse, mentre la vita scorre quotidianamente con problemi diventati insormontabili e invisibili agli aiuti lanciati come ciambelle salvagente oleografiche. Ma tutto sembra soltanto una pellicola del film inceppata sempre sulle stesse parole…”la ripresa ci sarà!"




NUOVA BANCONOTA DA 10 EURO: MIGLIORATE LE CARATTERISTICHE ANTI CONTRAFFAZIONE

di Cinzia Marchegiani

 

BCE – La banconota da 10 euro della serie Europa entrerà in circolazione da domani 23 settembre 2014. Yves Mersch, membro del Comitato esecutivo della BCE responsabile per le banconote dichiara: "E essenziale che tutti coloro che utilizzano le banconote in euro possono continuare a farlo con fiducia completa. Ecco perché stiamo introducendo la serie Europa "
La nota è più resistente alla contraffazione ed è facile da controllare: 

.  L'Eurosistema ha sostenuto i produttori e proprietari di macchine banconote e dispositivi a ottenere pronto per la nuova nota.
.  Un video online "Scopri la nuova banconota da € 10", disponibile in 23 lingue, è un modo rapido e facile da imparare su di esso.

Come la nuova banconota da 5 euro della serie Europa, anche questa di 10 euro presenta diverse caratteristiche avanzate di sicurezza e un aspetto fresco. Il suo ologramma e la filigrana includono un ritratto di Europa, figura della mitologia greca. Essa ha anche un "numero verde smeraldo". Quando viene inclinata, il numero lucido mostra un effetto di luce che si muove su e giù, e cambia anche il colore dal verde smeraldo al blu intenso. Con queste caratteristiche la new entry sarà molto facile da controllare con il metodo del "sentire, guardare e inclinazione".
Per facilitare l'introduzione della nuova banconota e per assicurarsi che sia come ampiamente riconosciuto come possibile, l'Eurosistema ha preso numerose misure per sostenere ulteriormente i produttori e proprietari di macchine e accettazione delle banconote e dispositivi di autenticazione.
Un’iniziativa era quello di fare di test quasi nove mesi prima del lancio con le nuove banconote da 10 euro, lasciando il tempo sufficiente per le apparecchiature per essere adattate. Un'altra iniziativa è stata quello di semplificare le procedure per ricevere le nuove 10 € banconote a fini di adattamento. Inoltre, l'Eurosistema ha organizzato – nell'ambito del programma di partenariato Eurosistema – un seminario sulla banconota legata a Bruxelles, mentre le banche centrali nazionali erano in contatto diretto con le parti interessate nel loro paese.
La Banca centrale europea ha ricevuto conferma da parte delle banche centrali nazionali dell'area dell'euro che hanno fatto tutto ciò che poteva essere ragionevolmente previsto entro la loro capacità di facilitare l'adeguamento delle macchine delle banconote e dispositivi di autenticazione nei loro paesi per la nuova nota.
"Per il lancio del nuovo 10 € il più agevole possibile, esorto tutti coloro che possiedono attrezzature banconota per assicurarsi che possa gestire le nuove banconote", ha detto Mersch.
Le banconote di 10 € della prima serie continueranno ad essere rilasciate al fine di esaurire le scorte. Essi circoleranno assieme alla serie Europa 10 € prima di essere eliminate in seguito e, infine, cessazione del corso legale. Questo cambiamento del loro status sarà annunciata con largo anticipo.
 




UE E STATI UNITI: ACCORDO SEGRETO PER IL LIBERO SCAMBIO

ll TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership)  il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti d'America attualmente oggetto di negoziati volutamente segreti, è qualcosa di più di una semplice trattativa di liberalizzazione commerciale. Il negoziato TTIP, lanciato ufficialmente nel luglio 2013 e portato avanti in modo opaco e segreto dalla Commissione europea e dall'Amministrazione statunitense in vista di una sua possibile conclusione a fine 2014

di Cinzia Marchegiani

Spagna – Al tramonto del suo mandato Barack Obama sta regalando il meglio di se per lasciare un segno indelebile della sua governance. Ma queste radici profonde ormai piantate nel tessuto politico ed economico dell’Europa fanno solo preoccupare. Dopo la pittoresca presa di posizione contro l’ISIS, il gruppo terroristico islamico un costrutto dell’intelligence militare degli Stati Uniti, cellula terroristica organizzata dagli americani per destabilizzare la Siria e forse altri paesi con stipendio firmato da Washingthon (Cit. Don DeBar, attivista e conduttore radiofonico di New York in un colloquio telefonico con PRESS TV) ora spunta il processo di negoziazione per la firma dell’accordo transatlantico di libero scambio tra l’Unione Europea e Stati Uniti. Il commercio transatlantico e il partenariato di investimento, è dipinto come un potenziale accordo tra l’UE e gli stati membri che dovrebbe migliorare la capacità degli scambi reciproci, creando una zona di libero scambio con la regolazione della crescita del fatturato del commercio, la rimozione delle barriere non tariffarie e l'armonizzazione dei regolamenti tecnici, norme e procedure e la firma di questo contratto segreto è prevista per la fine dell’anno 2014.

L'economista spagnolo Santiago Niño Becerra in un’intervista rilasciato allo storico giornale RT fa emergere questa situazione aberrante perché è in contrasto contro con i principi democratici. Niño Becerra ricorda come per i processi di negoziazione dell'UE degli anni passati e cioé il trattato UE allargamento, il trattato di Maastricht sulla creazione di una moneta unica europea, tutto avesse una connotazione trasparente, mentre dell’accordo transatlantico di libero scambio non si sa assolutamente nulla:” Se questo accordo è vantaggioso sia europei e americani, allora perché le condizioni sono tenuti segreti?” Ma l’economista va oltre e ammonisce che gli europei non hanno possibilità di controllo democratico diretto sulle trattative, e che nessuna delle petizioni con i requisiti per fornire informazioni di base l'accordo non è stato considerato, nonostante il fatto che esso è stato raccolto il numero di firme necessario: "Non abbiamo la possibilità di controllare direttamente il processo negoziale, non siamo in grado di tenere un referendum ed esprimere la volontà dei cittadini dell'Unione europea su questo come un tema importante per l'intero blocco da soli. Tali motivi sono sufficienti per annullare la firma dell'accordo."

Michael Efler, il rappresentante del STOP TTIP (movimento contro transatlantico scambio e di partenariato per gli investimenti), definisce assurdo questo processo di negoziazione:"Questo è ridicolo, la Commissione europea non consentirà al tavolo dei negoziati, anche come rappresentanti del Parlamento parlamentari europeo non può cambiare una sola lettera nel contratto, potranno solo votare quando finiscono i negoziati e questo non è democratico. TTIP, Transatlantic Trade and Investment Partnership, il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti d'America attualmente oggetto di negoziati volutamente segreti, è qualcosa di più di una semplice trattativa di liberalizzazione commerciale. E' l'ennesimo attacco frontale che vede lobby economiche, Governi e poteri forti accanirsi su quello che rimane dei diritti del lavoro, della persona, dell'ambiente e di cittadinanza dopo anni di crisi economica e finanziaria, in un più ampio tentativo di disarticolare le conquiste di anni di lotte sociali con le politiche di austerity e di redistribuzione del reddito verso l'alto. Il negoziato TTIP, lanciato ufficialmente nel luglio 2013 e portato avanti in modo opaco e segreto dalla Commissione europea e dall'Amministrazione statunitense in vista di una sua possibile conclusione a fine 2014, disegna un quadro di pesante deregolamentazione dove obiettivo principale non saranno tanto le barriere tariffarie, già abbastanza basse, ma quelle non tariffarie, che riguardano gli standard di sicurezza e di qualità di aspetti sostanziali della vita di tutti i cittadini: l'alimentazione, l'istruzione e la cultura, i servizi sanitari, i servizi sociali, le tutele e la sicurezza sul lavoro. Con l'alibi di un'omogeneizzazione delle normative e la falsa illusione di risollevare l'economia dell'Europa, si assisterà ad una progressiva corsa verso il basso in cui saranno i cittadini e l'ambiente a farne principalmente le spese in un processo che porterà alla progressiva mercificazione di servizi pubblici e di beni comuni.

La fotografia anche troppo nitida vede un’Unione Europea spinta sempre di più verso legami indissolubili con l’America senza che la sovranità popolare possa prendere parte a queste decisioni…un’Europa che spesso dimentica gli stessi interessi dei cittadini europei, e ci si chiede quanto le sanzioni applicate alla Russia non siano il frutto di scenari già decisi a tavolino, senza considerare le pesanti perdite economiche che le aziende europee stanno pagando sulle proprie pelle, in una crisi economica già prepotentemente confermata. Ed ecco che arriva la conferma invece delle scelte appena sottoscritte:”Il Parlamento europeo sostiene le ultime sanzioni UE contro la Russia e deplora le contro-sanzioni russi come ingiustificata. Si invita l'UE a considerare esclusa la Russia dalla cooperazione nucleare civile e il sistema di pagamento internazionale SWIFT. I deputati salutano la decisione della Francia di bloccare la consegna del Mistral portaelicotteri in Russia e invitare gli Stati membri dell'UE a seguire il suo esempio per quanto riguarda le esportazioni non accompagnate da decisioni sanzioni UE, quali armi e (civile / militare) "dual use" di materiale e inoltre invitano l'UE a regolamentare le imprese di terzi nelle aree di stoccaggio del gas, interconnessioni e le strutture di flusso-back, e sollecitano i paesi dell'UE ad annullare gli accordi nel settore energetico previsti con la Russia, tra cui il gasdotto South Stream.” Ma le sanzioni per ora hanno solo danneggiato le imprese europee, chi pagherà il bilancio che deve aumentare per le misure che l'UE deve affrontare per la compensazione dell'impatto sugli agricoltori europei di divieto di commercio della Russia? I deputati europei chiedono sforzi promozionali per aumentare le vendite prodotti aziendali dell'UE sui mercati alternativi per evitare un eccesso di offerta sul mercato dell'UE, mentre il denaro per gli aiuti dovrebbe venire dai fondi UE diversi da quelli agricoli, perchè la crisi è prima di tutto è di natura “politica”…

Siamo certi che l’UE nella sua strategia economica e politica abbia messo sul piatto dei trattati secretati il bene dei suoi cittadini? La svendita purtroppo è reale e palpabile, nonostante ci siano molti sforzi per dipingere la situazione sotto controllo….l’appannaggio di una Russia crudele e cattiva ha cambiato la fisionomia e gli interessi dell’Europa, e quotidianamente lo viviamo sui diritti stravolti in nome ancora sconosciuto…o forse!
…E ora l’allarme gridato dall’economista Niño Becerra diventa concreto….gli europei non hanno possibilità di controllo democratico diretto sulle trattative, tali motivi sono sufficienti per annullare la firma dell'accordo…
Pronto qualcuno è in linea?




UNIONE EUROPEA PIOGGIA DI SOLDI PER I LAVORATORI LICENZIATI IN SPAGNA, PAESI BASSI, ROMANIA E GRECIA

di Cinzia Marchegiani

BRUXELLES PARLAMENTO EUROPEO- Arrivano fondi a pioggia per i lavoratori in esubero dall'UE per aiutare i lavoratori in esubero in varie industrie in Spagna, Paesi Bassi, Romania e Grecia.Per trovare nuovi posti di lavoro è stata approvata dal Parlamento europeo Mercoledì 17 settembre 2014. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) finanziamento, che va a completare gli sforzi nazionali, deve ora essere approvato dal Consiglio dei Ministri. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è stato istituito per fornire sostegno supplementare ai lavoratori in esubero in conseguenza di trasformazioni rilevanti della struttura del commercio mondiale dovute alla globalizzazione o alla crisi finanziaria e per aiutarli a trovare nuovi posti di lavoro. Tra il 2014 e il 2020, il massimale annuo del fondo è di 150 milioni di euro. Lavoratori licenziati sono offerti misure come il supporto per le imprese start-up, assistenza nella ricerca, l'orientamento professionale e vari tipi di formazione. Nella maggior parte dei casi, le autorità nazionali hanno già iniziato a prendere le misure e di ottenere i loro costi di rimborso da parte della UE quando le loro applicazioni sono finalmente approvate.

Alla Spagna è stato concesso 700.000 € per aiutare 400 lavoratori licenziati da tre aziende di prodotti di legno nella regione di Castilla y León e 960.000 € di aiuto per 280 lavoratori che hanno perso il posto di lavoro nel settore alimentare e dei servizi bevande nella regione di Aragona. I licenziamenti del settore del legno erano dovuti alla perdita di mercati di esportazione, e quelle dell'industria alimentare della contrazione della domanda durante la crisi finanziaria ed economica.

L'aiuto di Castilla y León è stata approvata con 618 voti favorevoli, 71 contrari e 11 astensioni, e l'aiuto di Aragón da 597 voti a 74, con 26 astensioni.

Ai Paesi Bassi le autorità olandesi hanno applicato per il sostegno dopo una mancanza di ordini a causa della crisi finanziaria forzata 89 imprese edili nelle province Gelderland e Overijssel per rendere i lavoratori licenziati. L'1.625.781 € in aiuti del FEG pagherà per la formazione e altre misure per aiutare a 475 lavoratori in esubero ritrovare un lavoro.

L'aiuto è stato approvato con 602 voti a 70, con 306 astensioni.

Per la Grecia Panettiere greco NUTRIART e dei suoi fornitori fatte 508 persone licenziati perché le famiglie in crisi non potevano più permettersi di prodotti freschi o surgelati di NUTRIART e la gestione delle imprese è stato interrotto dai ritardi nei pagamenti da parte dei clienti. L'6.096.000 € in aiuti del FEG approvato dal Parlamento a pagherà per la formazione per aiutare queste 508 persone e altre 505 giovani senza lavoro per aumentare le loro possibilità di occupazione.

L'aiuto è stato approvato con 624 voti favorevoli, 69 contrari e 11 astensioni.

Alla Romania le autorità rumene hanno presentato domanda di aiuto del FEG per aiutare 1.000 lavoratori licenziati dal produttore del prodotto in acciaio Mechel Campia Turzii e il suo fornitore a causa di un forte calo della domanda per i loro prodotti, come gli ex acquirenti passati ai responsabili cinesi. L'aiuto 3.571.150 € FEG contribuire a pagare, tra l'altro per l'orientamento professionale, l'avvio di nuove imprese e di fornire mentoring dopo l'atterraggio di un lavoro.

Il Consiglio dei ministri dell'UE dovrebbe votare sul rumeno e le domande di aiuto greche il 25 settembre e gli spagnoli e quelli olandesi 8 ottobre.

L'aiuto è stato approvato con 614 voti a 71, con 16 astensioni.

La crisi morde i paesi membri e non si arresta, fondi a pioggia per imprese e lavoratori dall'UE incapace però  ad invertire la rotta di questa spirale che come un cobra uccide le sue vittime. 

 




ANTITRUST RICHIAMA LA REGIONE LAZIO: LE AUTORIZZAZIONI TRASPORTO PUBBLICO NON DI LINEA PER PORTI E AEROPORTI ANCHE A TAXI E NCC CON LICENZE RILASCIATE DA COMUNI DI ALTRE REGIONI

Limitare il novero dei soggetti a cui è consentito svolgere il servizio di taxi e di NCC ai titolari di licenze e autorizzazioni rilasciate dal comune capoluogo di Regione, nonché dal comune o dai comuni nel cui ambito territoriale i porti e gli aeroporti ricadono, rappresenta un vincolo eccessivamente restrittivo, a svantaggio dei titolari di licenze taxi e autorizzazioni NCC di altri comuni, in specie qualora svolgano servizio di accompagnamento di passeggeri in partenza

di Cinzia Marchegiani

REGIONE LAZIO- L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inviato una segnalazione alla Regione Lazio, e precisamente al Presidente Nicola Zingaretti, riguardante alcuni profili restrittivi della concorrenza relativi alle norme che disciplinano l’esercizio del trasporto pubblico non di linea e le norme concernenti il ruolo dei conducenti. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva ricevuto una segnalazione in merito alle distorsioni della concorrenza discendenti dalla legge della Regione Lazio n. 58 del 26 ottobre 1993. Già all’indomani dell’approvazione delle modifiche alla legge regionale Lazio n. 58/93, ad opera della legge regionale Lazio n. 7/051, l’Autorità invitava codesta Regione a riesaminare la previsione per cui “il prelevamento dell’utente e l’inizio del servizio avvengano esclusivamente nel territorio del Comune che ha rilasciato l’autorizzazione” (art. 5, legge regionale n. 58/93) evidenziando come la limitazione dell’esercizio dell’attività di NCC al territorio del Comune autorizzante e la conseguente preclusione dell’area territoriale del Comune di Roma da parte degli esercenti l’attività di NCC autorizzati da altri Comuni non fosse giustificata sotto il profilo concorrenziale. Più di recente, con segnalazione del 4 agosto 2012, l’Autorità ha evidenziato le distorsioni della concorrenza riconducibili alle norme della suddetta legge regionale che prevedono come requisito indispensabile per lo svolgimento dell’attività di autotrasporto pubblico non di linea l’iscrizione ad un ruolo provinciale e il relativo obbligo di cancellazione dal ruolo provinciale di provenienza in caso di trasferimento ad altro ruolo (tabella 16 e 22 della legge regionale n. 58/93).

Considerazioni analoghe devono essere svolte con riferimento al citato art. 5-bis della medesima legge che incide significativamente sul livello di concorrenza caratterizzante i collegamenti con i porti e gli aeroporti mediante autotrasporto pubblico non di linea. Limitare il novero dei soggetti a cui è consentito svolgere il servizio di taxi e di NCC ai titolari di licenze e autorizzazioni rilasciate dal comune capoluogo di Regione, nonché dal comune o dai comuni nel cui ambito territoriale i porti e gli aeroporti ricadono, rappresenta un vincolo eccessivamente restrittivo, a svantaggio dei titolari di licenze taxi e autorizzazioni NCC di altri comuni, in specie qualora svolgano servizio di accompagnamento di passeggeri in partenza. Per l’Antitrust, tali limitazioni non appaiono, peraltro, né funzionali né proporzionali alle eventuali esigenze dei comuni e non sono compatibili con i principi comunitari di libertà di stabilimento e libera prestazione dei servizi sanciti dagli tabella 56 e 49 del TFUE. La previsione di vincoli o di oneri di natura territoriale – come quelli in questione – si pone infatti in contrasto con i richiamati principi del diritto comunitario che ostano, all'applicazione di una normativa nazionale per effetto della quale la prestazione di servizi nello Stato membro diventa più difficile della prestazione di servizi all'interno dell'Unione europea. Secondo la giurisprudenza della Corte di Giustizia, infatti, le citate norme del Trattato impongono l’abolizione delle restrizioni alla libertà di stabilimento e alla libera prestazione dei servizi: devono essere considerate come tali tutte le misure che vietano, ostacolano o comunque rendono meno attraente l'esercizio di tali libertà.
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Per questi motivi, l’Antitrust, nelle vesti del Presidente Giovanni Pitruzzella, ha auspicato che tali considerazioni possano costituire la base per un riesame complessivo della materia da parte della Regione Lazio.
 




VENDEMMIA 2014: LE PRIME PREVISIONI REGIONE PER REGIONE


Sono i primi dati ufficiali elaborati dall’Associazione Enologi Enotecnici Italiani. Essi sono validi sino a fine ottobre, quando l’Assoenologi presenterà quelli definitivi.

 

Redazione

 

LA VENDEMMIA 2014 IN SINTESI[Fonte Assoenologi]

Quantità inferiore al 2013. Le prime stime (5 settembre 2014) dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani, Organizzazione nazionale di categoria dei tecnici del settore vitivinicolo – Assoenologi dicono che quest'anno si produrranno tra i 41 e i 42 milioni di ettolitri di vino e mosto a fronte della media quinquennale (2009/2013) di 44,9 milioni di ettolitri e di quella decennale (2004/2013) di 46,7 milioni di ettolitri.

L'elaborazione di Assoenologi fa infatti ipotizzare che la produzione di uva possa oscillare fra i 56 ed i 58 milioni di quintali che, applicando il coefficiente medio di trasformazione del 73%, dovrebbero dare tra i 41 e i 42 milioni di ettolitri di vino, un quantitativo inferiore del 13,5% a quello dello scorso anno (48,2 milioni di ettolitri di vino – dato Istat) e che si pone al sesto posto tra le produzioni più scarse dal dopoguerra ad oggi.

Dal rapporto redatto dal Centro Studi di Assoenologi, l'Italia risulta divisa in tre parti. Il Nord manifesta decrementi di produzione abbastanza omogenei da -10 a -15% rispetto al 2013. Le regioni centrali (Toscana, Marche, Lazio e Umbria) registrano invece incrementi di produzione, sempre rispetto al 2013, che vanno da +5 a +10%.  Detto incremento è dovuto principalmente ad un leggero recupero dei decrementi registrati negli anni precedenti. Le regioni meridionali, Isole comprese, si attestano su decrementi che arrivano fino a -30% in Sicilia.
Il Veneto la regione più produttiva. Secondo Assoenologi il Veneto, a tutt'oggi, con una previsione di 7,8 milioni di ettolitri, si conferma la regione italiana più produttiva. Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia insieme nel 2014 dovrebbero produrre oltre 24 milioni di ettolitri, ossia quasi il 60% di tutto il vino italiano.

Qualità alquanto eterogenea. Sinceramente poteva andare meglio. Dai rilievi fatti dall’Associazione Enologi Enotecnici Italiani che, non va dimenticato, nel nostro Paese raggruppa quasi il 90% dei tecnici vitivinicoli atti-vamente impegnati nel settore, la qualità 2014 è alquanto eterogenea, a macchia di leopardo, nel senso che in una stessa regione il buono si scontra con l'ottimo e con il mediocre. Complessivamente il millesimo 2014 è stimato da Assoenologi qualitativamente buono, con punte di ottimo e pochissime di eccellente, ma anche con qualche criticità. Una situazione che potrà comunque essere confermata solo a fine ottobre, visto che ad oggi (5 settembre) è stato raccolto meno del 10% del prodotto. Sarà l'andamento climatico e meteorico del mese di settembre, e di parte di quello di ottobre per alcune varietà tardive, a decidere il livello qualitativo della produzione. Infatti se le prossime settimane decorreranno nel modo più opportuno, ossia con giornate ricche di sole e scarse di pioggia, le possibilità per ottenere vini bianchi profumati, ricchi non solo di acidità ma anche di finezza e freschezza, e vini rossi equilibrati, non sono ancora tutte perse. Il fondamentale ruolo dell'enologo. La meritocrazia sarà determinante per i risultati qualitativi di quest'anno. La vitienologia è una scienza e come tale non può essere delegata a chi non è della professione. Il 2014 è la classica annata che mette in luce come la tradizione da sola non risolve i problemi. Il vino, come qualsiasi altro prodotto biologico alimentare, senza cultura scientifica e tecnologia solo casualmente può essere di qualità, e quando si parla di tecnologia si parla di tecnici, nel nostro caso di enologi e di enotecnici.

Le previsioni di mercato. Le contrattazioni sono ancora minime. Tutti stanno alla finestra e vogliono capire come effettivamente si evolverà la produzione vitivinicola 2014.

Lo scorso 5 settembre è stato raccolto meno del 10% dell'uva da vino. Le prime tre regioni a tagliare i grappoli sono state, tra la seconda e la terza settimana di agosto, la Lombardia, la Puglia, la Sicilia e la Sardegna, per contro la stragrande maggioranza delle altre regioni ha iniziato con le varietà precoci (Chardonnay, Pinot e Sauvignon) solo da qualche giorno. Il pieno della raccolta in tutt'Italia, secondo Assoenologi, avverrà negli ultimi giorni di settembre per concludersi tra la fine di ottobre e i primi di novembre con gli ultimi grappoli di Nebbiolo in Valtellina, di Cabernet in Alto Adige, di Aglianico del Taurasi in Campania e dei vitigni autoctoni sulle pendici dell'Etna. Dopo annate in cui il caldo torrido aveva accelerato la maturazione delle uve, costringendo ad una raccolta sempre più anticipata, sembra che il periodo di vendemmia stia ritornando alla tempistica degli anni Settanta, riportando il pieno della vendemmia tra settembre ed ottobre.

2014: ciclo vegetativo bizzarro. L’andamento dell’annata 2014 è stato una corsa ad ostacoli, ricco di speranze, di capovolgimenti e di delusioni. Il rapporto del Centro Studi dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani è chiaro e circostanziato. L'inverno è stato mite e piovoso in tutt'Italia, tanto che le temperature non sono quasi mai scese sotto lo 0°C. La primavera è stata caratterizzata da alte temperature iniziali, che hanno determinato un germogliamento anticipato anche con punte di 20 giorni rispetto alla norma. L'invaiatura (cambio di colore del grappolo) e la maturazione dell'uva sono state invece ritardate a causa delle insistenti piogge e della bassa insolazione occorse nel mese di luglio in tutta la penisola. Il mese di agosto ha dato invece parzialmente soddisfazione al Centro-Sud, penalizzando il Nord. A tale proposito nel mese di luglio, secondo il CNR, si è avuto un incremento del 73% delle precipitazioni medie verificatesi nel periodo 1971/2000. Fatto questo che ha posizionato il 2014 al 27° posto come anno più piovoso dal 1800. Basti pensare che sui 31 giorni del mese ce ne sono stati, mediamente, 22 di pioggia al Nord, 13 al Centro e 9 al Sud.
Altro aspetto significativo di questa pazza annata riguarda i venti, quasi mai di tramontana, sempre di scirocco, ossia umidi e portatori di pioggia, nonché l'alto numero di perturbazioni. Dall'inizio dell'estate meteorologica, ossia dal 1° giugno e fino ad oggi, ne sono transitate in Italia ben 25. L'anno scorso se ne registrarono "solo" 9 e l'estate 2013 venne definita piuttosto piovosa. I fenomeni hanno colpito in modo particolare il Centro-Nord con temporali a non finire che hanno scatenato centinaia di migliaia di fulmini. In buona parte dell'Italia peninsulare e in Sardegna nel mese di luglio è piovuto dal doppio al quadruplo in più rispetto alla norma e, in alcune zone del versante tirrenico, addirittura più del quadruplo.
Le anomalie di questa estate 2014 sono state provocate anche dalla mancata presenza dell'anticiclone Nord Africano che, negli ultimi anni, aveva fatto numerose incursioni nel nostro Paese, causando anche intense ondate di caldo da Nord a Sud. Quest'anno l'anticiclone si è esteso solo al Sud e sulle Isole, lasciano il Nord e parte del Centro esposti ad un umido e instabile "corridoio atlantico".
Il clima non ha concesso tregua al settore viticolo. Le principali ampe-lopatie tipiche della vite (peronospora, oidio e botrytis) hanno trovato una situazione ottimale per il loro sviluppo. Tutto ciò ha costretto i produttori, affiancati da enologi ed enotecnici, a contrastare con adeguati e ripetuti trattamenti la virulenza degli attacchi che, dove non bloccati, hanno falcidiato quantità e qualità. Da qui l'impegno di molte aziende ad effettuare una selezione dei grappoli già in campo.

Come era andata nel 2012 e 2013. Riprendendo i dati elaborati negli ultimi due anni dall’Assoenologi, nel 2012 abbiamo dovuto fare i conti non con l'anticiclone delle Azzorre, bensì con diversi disperati fenomeni dai nomi più suggestivi (Hannibal, Scipione, Caronte, Minosse Ulisse, Nerone, Caligola, Lucifero, Beatrice) che, dalla primavera e per tutta l’estate, hanno “bruciato” l’Italia, che ha registrato una carenza di piogge estive che ha battuto ogni record. Settembre è decorso invece nel migliore dei modi, ossia con temperature adeguate, giuste precipitazioni e forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. La quantità di vino prodotto nel 2012 è stata di 41,1 milioni di ettolitri (dato Istat), mentre la qualità è stata complessivamente buona con qualche punta di ottimo. Sarebbe bastata qualche pioggia estiva in più e meno caldo per siglare un'annata assai degna di considerazione.
L’anno scorso (2013), sempre secondo quanto a suo tempo pubblicato da Assoenologi, invece l'andamento climatico e meteorico è stato inusuale ma favorevole. I primi mesi sono stati caratterizzati in tutt'Italia da precipitazioni elevate, tanto che in molte zone si è registrato il 50% di pioggia che nor-malmente cade in un anno. Precipitazioni che sono continuate anche in primavera e all'inizio dell'estate, mentre nella seconda metà di luglio, e per un mese, è arrivato il grande caldo e in agosto si sono verificate importanti quanto decise escursioni termiche. Il mese di settembre è decorso nel migliore dei modi, mentre ottobre ha fatto registrare bruschi sbalzi di temperatura e, in certe zone, consistenti precipitazioni. Si sono prodotti 48,2 milioni di ettolitri di vini e mosti (dato Istat). La qualità è risultata interessante, grazie ad una maturazione che, a differenza degli anni precedenti, è stata graduale e distribuita nel tempo, permettendo l'accumulo di importanti sostanze, tipo quelle aromatiche nei vini bianchi e fenoliche in quelli rossi.

PIEMONTE
Quantità: -10 rispetto vendemmia 2013
Quest’annata sarà ricordata per il bizzarro andamento climatico, in particolare per un’estate che non è mai decollata. Grazie ad un inverno molto ricco di precipitazioni sia piovose che nevose, ma complessivamente mite, le piante hanno concluso il ciclo vegetativo con il giusto periodo di riposo, mentre la ri-presa è avvenuta in maniera omogenea e regolare, con un anticipo rispetto all’anno precedente di circa due settimane. Dalla metà di maggio in poi il clima (caldo e luce) ha favorito uno sviluppo velocissimo delle piante, creando qualche problema nella gestione dei lavori del verde (palizzatura, scacchiatu-ra, spollonatura). La fioritura, stimolata dal tempo particolarmente caldo, si è verificata alla fine di maggio ed è stata molto veloce. Gli aborti fiorali sono stati pochissimi, da qui le generose produzioni. Complessivamente i grappoli sono compatti con acini grandi e ricchi di mosto.
Con l’inizio dell’estate e fino a tutt’oggi le condizioni meteo sono però mutate, evidenziando continue e persistenti piogge che, accompagnate da basse temperature, hanno ostacolato le diverse fasi vegetative della vite riportando le epoche di maturazione nella media pluriennale.
Diverse le grandinate, in alcuni casi forti e dannose, in particolare nella zona di produzione del Barolo, dove andranno pesantemente a influenzare gli aspetti quantitativi e qualitativi. La fitopatologia più pericolosa e difficile da gestire è stata la peronospora, favorita dal clima piovoso e umido, che ha colpito le foglie, ma anche i grappoli, mentre, per quanto concerne la botrite tutto dipenderà dalle condizioni meteo del mese di settembre, quando si completerà la maturazione della maggior parte delle uve a bacca rossa.
L’inizio della vendemmia è avvenuto negli ultimi giorni di agosto con la raccolta delle uve base spumante Alta Langa (Chardonnay e Pinot nero), a cui è seguita immediatamente quella delle uve Moscato e Brachetto. Per tutte le al-tre varietà, in particolare Barbera e Nebbiolo, i conferimenti saranno vincolati dalle condizioni meteorologiche del mese di settembre.
A oggi, complessivamente, la produzione vinicola 2014 è stimata di buon li-vello, con diverse punte di ottimo, ma poche di eccellente. Attualmente si prevede un quantitativo inferiore del 10% rispetto a quello dello scorso anno (2.580.000 Hl di vino).

LOMBARDIA
Quantità: -15% rispetto vendemmia 2013
L’inverno è stato caratterizzato da un clima mite e da abbondanti piogge che hanno ripristinato le falde idriche. Il periodo ottobre 2013/febbraio 2014 ha registrato 90 giornate di pioggia su 151, totalizzando tra i 500 e i 600 mm di precipitazioni contro una media di 350 mm. Il risveglio vegetativo è avvenuto con un anticipo di circa 20 giorni rispetto allo scorso anno. Nel mese di aprile vi sono state forti oscillazioni termiche (11-25°C) che hanno accelerato lo sviluppo dei germogli; la fioritura è iniziata a fine maggio. Qualche giorno di caldo torrido nella prima metà di giugno e un clima temporalesco con sbalzi termici nella seconda metà dello stesso mese hanno disturbato l’allegagione specie per la Croatina. L'estate è stata caratterizzata da clima fresco e decisamente umido che ha annullato l’anticipo accumulato. A livello sanitario, decisa è stata la prevenzione contro l'insorgere di peronospora, oidio e botrite. La vendemmia dei Pinot e degli Chardonnay è iniziata l’11 agosto in Francia-corta e il 18 in Oltrepò Pavese. Si riscontra una maturazione molto eteroge-nea, mentre la qualità delle uve precoci è dipesa soprattutto dall’efficacia e dalla tempestività dei trattamenti effettuati. Le ripetute bagnature fogliari con umidità del 70-80% non hanno giovato certo alla sanità delle uve, tanto che in alcuni casi la muffa grigia ha intaccato i grappoli fino al 15%. Per le altre uve la produzione è ancora sana e molto dipenderà dall’andamento meteo delle prossime settimane.
Quantitativamente si stima un 15% in meno rispetto allo scorso anno. Le prime analisi di cantina evidenziano mosti con un accumulo zuccherino inferiore alla norma, acidità elevate ma buoni quantitativi di acido malico. Il pieno della vendemmia dei Pinot in Oltrepò è avvenuta tra la fine di agosto e la prima settimana di settembre. Seguiranno, dopo una pausa di circa una settimana, le altre uve bianche. Per le uve rosse la data di raccolta è ancora da decidere e la loro maturazione, stato sanitario e qualità dipenderanno dalle condizioni meteo future. In Valtellina l’invaiatura è avvenuta intorno al 20 di agosto e le uve prodotte dai viticoltori più avveduti sono sane. Se ci sarà un miglioramento del tempo nel mese di settembre, con giornate calde e buone escursioni termiche, si potrà ancora sperare in una vendemmia interessante anche se ritardata rispetto alla media degli ultimi anni.

TRENTINO ALTO ADIGE
Quantità: -15% rispetto vendemmia 2013
La stagione 2014 è stata caratterizzata da condizioni climatiche molto difficili. Le abbondanti precipitazioni, oltre 1.100 mm di pioggia in Valdadige registrati fino alla fine di agosto, hanno scatenato il continuo ripetersi di infezioni di pe-ronospora, che sono state contenute con difficoltà. Le perdite di produzione sono limitate, ma l’apparato fogliare presenta vistosi danni. In Trentino si segnalano eventi grandinigeni significativi in tutta la provincia e danni da vento verificatisi nel mese di maggio, particolarmente accentuati per il Marzemino. Il germogliamento molto precoce (20 giorni di anticipo rispetto alla media degli ultimi 10 anni) risultava in calo rispetto al 2013. Tuttavia le iniziali previsioni di una contenuta produzione sono state successivamente riviste sulla scorta di un peso medio dei grappoli elevato, mediamente superiore del 10% rispetto al 2013 che ha compensato la minore fertilità. E’ un’annata difficile con i con-ferimenti delle uve condizionati dall’avverso andamento climatico.
In Trentino la vendemmia è iniziata il 25 agosto con la raccolta di Pinot grigio in fondovalle e delle uve base spumante in collina. Per queste produzioni la sanità delle uve non ha destato particolari apprensioni in quanto la selezione dei grappoli in vigna ha garantito l’integrità delle partite. I primi controlli di cantina rilevano per Chardonnay nelle zone di fondovalle e prima collina, gradazioni zuccherine più basse rispetto al 2013, una sostenuta acidità e un pH più basso rispetto alle scorse annate. Attualmente si confida nel miglioramento delle condizioni meteo dei mesi di settembre e ottobre per poter sperare in una vendemmia normale per le varietà più tardive e nei vigneti di media/alta collina non ancora interessati da problemi sanitari.
In Alto Adige la raccolta è invece iniziata negli ultimi giorni di agosto/primi di settembre con le varietà precoci a bacca bianca (Pinot grigio, Chardonnay, Pinot bianco), e continuerà nelle fasce collinari con il Sauvignon, Müller Thurgau e i primi Pinot nero. La maggior parte delle uve sarà raccolta tra il 15 e il 30 settembre con i bianchi collinari, Pinot nero, Schiava, Lagrein e Merlot. Le operazioni vendemmiali si chiuderanno con la raccolta delle uve Cabernet verso la metà di ottobre. Clima permettendo si prevede un’annata qualitativamente buona con alcune punte di ottimo con vini fruttati e minerali, ma con un tenore alcolico leggermente inferiore rispetto al 2013.
Complessivamente in tutto il Trentino Alto Adige si stima una produzione inferiore a quella dello scorso anno di circa il 15%, il che significa che si produrranno circa 1.160.000 ettolitri di vino.

VENETO
Quantità: -15% rispetto vendemmia 2013
Anche in Veneto, dopo un inizio anticipato del ciclo vegetativo dovuto ad un inverno mite e a una primavera con temperatura sopra la media stagionale, tutto faceva presagire che le operazioni vendemmiali potessero iniziare nei primi giorni di agosto. Da metà giugno, però, si sono susseguite precipitazioni molto abbondanti, con violenti fenomeni atmosferici (gradinate, bombe d’acqua), tanto che nei mesi di giugno e luglio si è registrata una piovosità pari a quella che si riscontra mediamente in sei mesi.
L’andamento del ciclo vegetativo si è svolto, pertanto, con precipitazioni abbondanti e temperature costantemente sotto la media stagionale. Oltre ai danni provocati dai fenomeni atmosferici si sono innescati problemi fito-sanitari, tenuti sotto controllo nella maggioranza dei casi dal lavoro di pre-venzione e cura messo in atto dai tecnici. Nonostante ciò si sono riscontrati diversi attacchi di peronospora e di botrite.
Nel Veneto Centro Orientale la vendemmia è iniziata il 18 agosto per le uve precoci (Pinot, Chardonnay, ecc.). Nei primi giorni di settembre è stata la volta dell’uva Glera coltivata in pianura, mentre per quella di collina bisognerà attendere la fine della seconda settimana dello stesso mese. Sarà quindi la volta delle varietà a bacca rossa (Merlot, Cabernet, Refosco). Le operazioni vendemmiali termineranno con la raccolta delle uve Raboso.
Nei casi dove lo stato sanitario dei grappoli è stato compromesso si è dovuto o si dovrà, gioco forza, procedere ad una vendemmia anticipata per scongiurare un deterioramento del prodotto. Lo stato sanitario e la qualità delle uve risulta essere medio, con un tenore zuccherino inferiore alle annate precedenti, mentre nel complesso risulta buono il quadro acido.
Nel Veneto Occidentale i forti attacchi di marciume del grappolo, uniti ad una resa per ettaro più bassa rispetto all’annata precedente, per i vitigni Char-donnay e Pinot grigio si stima di un calo produttivo del 15-20%. Per le varietà invece a grappolo spargolo e a vendemmia media tardiva come Garganega e Corvina, i problemi sanitari sono risultati inferiori, mentre per le uve da riposo, basi dell’Amarone e dei Recioti, si prevedono quantità nella norma. Il peso medio acino/grappolo è del 20% superiore rispetto al 2013, pertanto in questa zona si prevede un quantitativo inferiore del 5-10% alla scorsa annata.
Complessivamente in tutto il Veneto si stima una diminuzione della produzione intorno al 15% rispetto alla precedente vendemmia.
I presupposti qualitativi del futuro vino si possono definire sostanzialmente buoni, con un profilo aromatico e un quadro acido interessanti soprattutto per le varietà precoci e il Glera.

FRIULI VENEZIA GIULIA
Quantità: -10% rispetto vendemmia 2013
Quest’anno l’inverno è stato particolarmente mite con valori termici sempre sopra la media stagionale, tanto che la colonnina di mercurio, anche durante le ore notturne, non è mai scesa sotto lo zero. Con l’arrivo della primavera le temperature si sono improvvisamente rialzate toccando, molto spesso, picchi estivi favorendo il germogliamento che è avvenuto i primi giorni di aprile, con circa venti giorni d’anticipo rispetto alla normalità. Invece, per la fioritura delle varietà precoci, come il Pinot Grigio e il Sauvignon, si è dovuto attendere la pima decade di maggio.
I mesi estivi sono stati caratterizzati da temperature molto al di sotto della media del periodo e con abbondanti precipitazioni (il mese di luglio ha fatto registrare ben diciannove giornate di pioggia accompagnate, a volte, da spo-radiche grandinate). L’invaiatura, pertanto, è iniziata nella terza decade di luglio facendo registrare un leggero ritardo rispetto allo scorso anno. Anche i tempi di maturazione dell’uva sono stati ritardati, soprattutto nelle varietà di Pinot Grigio, Friulano, Chardonnay, Moscato, Traminer e Cabernet Franc.
L’ottimo stato sanitario della vite, fatto registrare nella prima parte della sta-gione, si è compromesso nel periodo estivo a causa di ripetute infezioni pe-ronosporiche e oidiche, che hanno costretto i viticoltori ad effettuare quattro interventi in più rispetto alla normalità. Purtroppo, nel mese di agosto, si sono verificati anche significativi attacchi di botrite e marciume acido, soprattutto nelle varietà a grappolo compatto (Pinot Grigio, Pinot Nero e Sauvignon) e in vigneti con un apparato fogliare vigoroso o poco controllato.
Quantitativamente si registra un calo complessivo di circa il 10% rispetto al 2013, in particolare per Pinot Grigio, Tocai Friulano, Chardonnay, Cabernet Franc e Merlot. L’uva Glera evidenzia invece un incremento grazie all’entrata in piena produzione di parecchi ettari nella zona del Prosecco Doc.
La vendemmia, per le uve base spumante è iniziata, in ritardo, nella terza decade di agosto. La resa uva/vino è sicuramente superiore alla norma, mentre i primi dati analitici rilevano delle buone acidità con una significativa riduzione del contenuto zuccherino. Solo dopo il 20 di settembre dovrebbero iniziare i primi conferimenti di uve a bacca rossa (Merlot e Cabernet Franc) per terminare con la raccolta delle varietà tardive (Verduzzo, Refosco e Picolit).

EMILIA ROMAGNA
Quantità: -10% rispetto vendemmia 2013
In Emilia Romagna i mesi invernali sono stati caratterizzati da precipitazioni superiori alla norma e da temperature elevate (tra i più caldi dal 1991): un inverno praticamente inesistente. Episodi temporaleschi importanti hanno causato frequenti esondazioni di fiumi causando danni anche ad alcuni vigneti soprattutto in Emilia. L’inizio vegetativo ha fatto registrare mediamente un anticipo di due tre settimane. Successivamente, una primavera più fredda rispetto alla media e molto prolungata ha attenuato in parte l’anticipo della fase fenologica della fioritura e chiusura del grappolo, tanto che l’anticipo registrato con il germogliamento si è ridotto a 7-8 giorni rispetto allo scorso anno. Durante l’estate non sono mancate piogge abbondanti, che hanno consentito di accumulare una buona riserva idrica. Si segnalano anche forti grandinate, che in alcune zone della regione hanno compromesso in parte la vendemmia. Un’estate quindi instabile che ha indotto a molti trattamenti antiparassitari contro la peronospora, l’oidio e la botrytis.
In Romagna la vendemmia è iniziata nell’ultima decade di agosto con le uve precoci base spumante (Pinot bianco e Chardonnay) che, a causa dell’abbondante disponibilità idrica, hanno evidenziato grappoli molto compatti e spesso con rottura di acini. Diversa la situazione per i vitigni storici della Romagna: per il Trebbiano, la cui vendemmia inizierà verso metà settembre, lo stato sanitario dei grappoli è abbastanza buono, ottimo invece per il Pignoletto. Per l’Albana si stima invece un ritardo di circa una settimana ri-spetto allo scorso anno, per cui il pieno della raccolta avverrà nella seconda decade di settembre. Per il Sangiovese, che presenta grappoli in genere di elevate dimensioni e ben nutriti, i conferimenti inizieranno a fine settembre.
Anche in Emilia la vendemmia è iniziata nell’ultima decade di agosto con la raccolta delle uve bianche precoci e basi spumante (Pinot e Chardonnay). Le uve di collina presentano casi diffusi di marciume acido e botrite. Tra il 5 e il 10 di settembre si inizierà a conferire le uve di Trebbiano, Pignoletto, Malvasia, Ortrugo e Ancellotta, mentre dal 20 di settembre sarà la volta del Lambrusco Marani, Lambrusco Salamino e Sangiovese. Dal 10 ottobre verranno staccati i grappoli di Lambrusco di Sorbara, mentre dal 20 quelli di Lambrusco Gra-sparossa e di Croatina.
Qualitativamente in Emilia Romagna tutto dipenderà dall’andamento climatico del mese di settembre che, se positivo, potrà favorire livelli più che buoni.
Le stime produttive indicano per l’Emilia una produzione in calo del 5%, men-tre per la Romagna la diminuzione supera anche la soglia del 10%. In tutta la regione si stima pertanto un decremento quantitativo molto vicino al 10% ri-spetto al 2013.

TOSCANA
Quantità: +10% rispetto vendemmia 2013
I mesi invernali sono stati caratterizzati da abbondanti precipitazioni e temperature al di sopra delle medie stagionali. La primavera è iniziata con leggere piogge e temperatura miti. Questo ha permesso un anticipo dell'epoca di germogliamento, precocità che si è andata via via perdendo sino ad annullarsi a causa del cambiamento climatico e meteorico, il quale ha condizionato lo stato fitosanitario, le fioriture e le allegagioni scalari.
Le precipitazioni del mese di luglio sono state particolarmente abbondanti e la grandine ha colpito alcune zone, tanto che i viticoltori sono stati messi a dura prova, ma hanno però gestito con tempestività la difesa dei vigneti tenendo sotto controllo la situazione. L'invaiatura, iniziata a fine luglio, è stata anch'essa condizionata dalle basse temperature e non è stata troppo omogenea. Si sono riscontrati anche diversi danni a causa di un aumento del mal dell’esca su tutte le cultivar.
In Maremma e lungo il litorale la vendemmia delle uve precoci (Chardonnay, Pinot e Sauvignon) è iniziata nell'ultima settimana di agosto. Le uve Merlot e quelle a bacca bianca base della Vernaccia di San Gimignano verranno conferite a partire dalla metà di settembre. Dal 20 dello stesso mese inizierà anche la raccolta delle uve rosse nelle zone di Bolgheri e di Scansano. Per la produzione del Chianti, Chianti Classico, Carmignano, Nobile di Montepulciano e Brunello le operazioni di raccolta avranno inizio a cavallo della fine di settembre e l'inizio di ottobre.
Allo stato attuale si stima una quantità superiore rispetto alla vendemmia 2013 nell'ordine del 10%. Complessivamente si prevedono circa 2,7 milioni di ettolitri di vino.
Per quanto riguarda l'aspetto qualitativo la situazione è a "macchia di leo-pardo", se le condizioni climatiche di settembre e ottobre saranno favorevoli si può prevedere un'annata interessante, altrimenti ci si dovrà accontentare di una buona produzione senza punte di ottimo e tanto meno di eccellente.

LAZIO UMBRIA
Quantità: +10% rispetto vendemmia 2013
L’andamento stagionale 2014 non si è discostato molto da quello osservato lo scorso anno. A differenza del 2013, quando le maggiori precipitazioni si ve-rificarono durante la fioritura, determinando una perdita ingente della produzione, quest’anno le piogge hanno caratterizzato il mese di luglio, dopo l’allegagione, favorendo quindi un aumento quantitativo. Dopo un inverno tendenzialmente molto mite, il ciclo vegetativo è iniziato precocemente con germogliamenti già a metà marzo a causa di elevati livelli termici. A metà aprile si è verificato un abbassamento improvviso e repentino delle temperature, accompagnato da precipitazioni costanti e da una prima grandinata diffusa, il 15 aprile, che ha interessato l’Orvietano in maniera preoccupante. Nonostante la pioggia, la fioritura si è svolta positivamente in quasi tutti gli areali umbri e laziali, senza problemi di allegagione, assicurando un abbondante potenziale produttivo. Nei giorni a cavallo tra il 15 ed il 18 luglio una seconda grandinata si è abbattuta in entrambe le regioni, causando più danni rispetto alla prima e forti rischi per attacchi fungini. Le costanti piogge di luglio hanno compromesso lo stato sanitario dei vigneti un po’ in tutte le aree, a causa soprattutto di forti attacchi di peronospora che hanno costretto i viticoltori ad intensificare il numero dei trattamenti. Il mese di agosto ha invece riservato delle belle giornate e temperature adeguate alla stagione con escur-sioni termiche ottimali, sebbene si siano però verificate temibili e preoccupanti rugiade.
Per le varietà bianche precoci per la produzione di vini tranquilli, si prevede un leggero ritardo della raccolta, che è prevista per la prima decade di settembre, mentre per le uve bianche autoctone, in particolare nell’Orvie-tano e nel comprensorio dei Castelli Romani, bisognerà attendere la fine dello stesso mese. Le uve rosse precoci, che hanno terminato l’invaiatura appena prima di Ferragosto, con forte ritardo quindi rispetto alla media, presumibilmente verranno raccolte a metà settembre. Per tale tipologia di vini si prevedono livelli qualitativi interessanti, sia per la concentrazione dei polifenoli che per la sintesi degli aromi sulle bucce.
Un discorso a parte meritano le uve più tardive, su tutte Sangiovese, Mon-tepulciano, Sagrantino e Cesanese, specie in zone di alta collina, in quanto è presumibile ipotizzare che i conferimenti inizieranno i primi giorni di ottobre. Tutto dipenderà quindi dal mese di settembre che si spera privo di piogge, caldo e soleggiato.
Quantitativamente si stima una produzione complessiva superiore del 10% rispetto all’annata precedente.

MARCHE
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2013
La stagione primaverile 2014 è stata caratterizzata da numerosi vortici de-pressionari, alcuni dei quali sono stati causa di forti e diffuse precipitazioni, che si sono riscontrate maggiormente nel periodo estivo soprattutto nel mese di luglio (94 mm) che ha fatto registrare 10 giorni di pioggia, pari al doppio della media stagionale. Da gennaio a luglio sono caduti 669 mm di acqua, il che rappresenta il periodo più piovoso degli ultimi 53 anni. Riguardo le temperatu-re, il mese di luglio è risultato anche il meno caldo dal 1997.
La vite ha risentito notevolmente dell'andamento umido stagionale, mani-festando un’alta pressione della peronospora fin dalle prime fasi vegetative con attacchi diffusi su foglie e grappoli, però ben contenuti dai trattamenti fitosanitari. Nel periodo post allegagione/ingrossamento acino si sono verificate anche diverse infezioni di oidio, che hanno interessato numerosi vigneti indipendentemente dalla varietà. Anche in questo caso, pronti trattamenti, sono riusciti a limitare la malattia.
Non è mancata la grandine che però a colpito “a macchia di leopardo”, causando solo in pochi casi danni consistenti.
Anche nelle Marche il germogliamento è risultato anticipato di circa una settimana, poi dalla metà di maggio, a causa dell’andamento meteorico, si è avuto un rallentamento del processo vegetativo, tanto che l’invaiatura è iniziata in ritardo di 7/8 giorni rispetto allo scorso anno. Fortunatamente le temperature elevate di agosto, unitamente alla disponibilità di radiazione solare diretta e alle risorse di acqua dei suoli, hanno ottimizzato il processo fotosintetico e attenuato tali differenze. Seppur l'andamento stagionale non sia stato favorevole, la qualità delle uve è mediamente buona. Quelle bianche manife-stano un elevato tenore in acidità, con riflessi positivi sulla nota aromatica, mentre quelle rosse stanno rivelando una buona dotazione in antociani. Tutto comunque dipenderà dell’andamento del mese di settembre che, se positivo, si potrà sperare in una qualità più che buona con diverse punte di ottimo.
La raccolta delle uve base spumante è iniziata nella terza decade di agosto, mentre per le varietà precoci i primi giorni di settembre. Per le uve destinate alla produzione di vini fermi (Verdicchio, Passerina, Pecorino, Trebbiano, Lacrima, Sangiovese e Montepulciano) si prevede l'inizio dei conferimenti con un ritardo di circa una settimana rispetto allo scorso anno, pertanto sono pre-visti nel periodo compreso tra la metà di settembre e tutto il mese di ottobre.
Quantitativamente parlando nelle Marche si stima un aumento del 5% rispetto al 2013, pari ad una produzione di vino di circa 1,1 milioni di ettolitri.

ABRUZZO
Quantità: -10% rispetto vendemmia 2013
In Abruzzo la campagna vitivinicola 2014 è stata caratterizzata da numerose anomalie climatiche. Il 26 novembre 2013 un'abbondante nevicata, anche a bassa quota, ha provocato enormi danni alla vite allevata a pergola con circa 1.700 ettari di vigneti abbattuti. Successivamente il clima è stato, fortunatamente, regolare con piogge frequenti e temperature non eccessivamente rigide. La ripresa vegetativa è iniziata con condizioni meteo favorevoli, con temperature al di sopra della media, che hanno favorito un germogliamento repentino e addirittura, alla fine di aprile, facendo registrare un anticipo di almeno 2 settimane sulla fase fenologica.
Nel periodo compreso tra la fine di maggio e i primi di agosto si sono verificate copiose precipitazioni, quasi settimanalmente, con temperature notturne più fresche rispetto alla media del periodo, che hanno provocato un rallentamento vegetativo, soprattutto in fase di fioritura, e causato cascola fiorale. Fino alla metà di agosto, a causa delle precipitazioni intermittenti, gli agricoltori hanno avuto non poche difficoltà a controllare le varie fitopatie (peronospora, oidio e tignola).
La stagione 2014 ha messo quindi in evidenza tutta una serie di criticità legate al clima bizzarro da far riflettere sia sulla gestione agronomica dei vigneti sia sulla loro ubicazione. La produzione si presenta, comunque, più equilibrata sia per quantità che per qualità rispetto al 2013.
La vendemmia è iniziata intorno al 25-30 agosto per le varietà precoci (Chardonnay, Pinot grigio) nelle zone più costiere, mentre per quelle più interne e collinari tra la fine di agosto e i primi di settembre. Per le altre uve bianche (Trebbiano, Malvasia, Passerina e Pecorino) l’inizio dei conferimenti avverrà da metà settembre in poi. Per le varietà a bacca rossa, principalmente Sangiovese e Montepulciano, è ancora prematuro stimare l'epoca di raccolta in quanto molto influirà l'andamento climatico.
Qualitativamente parlando, se le condizioni meteorologiche delle prossime settimane decorreranno favorevolmente, si può sperare in un’annata e-stremamente interessante con diverse punte di ottimo, in particolare per la produzione dei vini Doc.
Attualmente si stima un quantitativo inferiore del 10% rispetto a quello del 2013, pari a circa 2,5 milioni di ettolitri di vino.

CAMPANIA

Quantità: -20% rispetto vendemmia 2013
A partire dall'inverno le precipitazioni sono state molto abbondanti, carat-terizzando quest'annata agraria come una delle più piovose degli ultimi anni. Le temperature medie invernali sono state però decisamente al di sopra della media, favorendo un anticipo del germogliamento delle viti di circa una settimana. Anche la primavera è stata abbastanza piovosa, richiedendo fin dall’inizio dell’attività vegetativa un notevole impegno per il controllo fitosanitario dei vigneti. Nei mesi di maggio, giugno e luglio si sono alternati brevi periodi di caldo a periodi più freddi con precipitazioni di gran lunga al di sopra della media. In particolare, nella seconda decade di giugno, l’abbassamento della temperatura e le piogge hanno determinato importanti irregolarità nella fioritura e alta pressione della peronospora.
L’andamento climatico, sostanzialmente fresco e umido, ha richiesto anche maggiore impegno nella gestione della vegetazione e delle erbe infestanti, operazioni determinanti in annate così difficili e ricche di eterogeneità. Già dall’inizio del periodo estivo si sono registrate escursioni termiche tra il giorno e la notte molto significative, con temperature mediamente più basse del solito. Con le fasi fenologiche ci troviamo in questo momento in linea con l’annata 2013 e con circa 7/8 giorni di ritardo rispetto alla media degli anni più recenti.
I grappoli si presentano spargoli a causa di una non regolare allegagione e con acini di dimensioni contenute. Si prevede una maturazione piuttosto tardiva, con ottimali premesse per l’espressione aromatica delle uve. Ovviamente sarà determinante, per confermare o meno queste previsioni, l’andamento climatico del mese di settembre.
La vendemmia si prevede possa iniziare nella terza decade di settembre con la raccolta nell'Agroaversano delle uve di Asprinio e del Fiano nel Cilento. Successivamente nel Beneventano con la Falanghina, per continuare nell'A-vellinese, verso la metà di ottobre, con Fiano di Avellino e Greco di Tufo. Nei Campi Flegrei la raccolta del Piedirosso negli ultimi giorni di ottobre. L'ultima varietà ad essere vendemmiata sarà quella di Aglianico per la produzione della Docg Taurasi, nell'Avellinese, nella prima decade di novembre.
Si stima una produzione di circa il 20% inferiore rispetto al 2013.

PUGLIA
Quantità: -20% rispetto vendemmia 2013
Le piogge primaverili ed estive sono state copiose e a volte accompagnate da sporadiche grandinate, che in alcune zone ristrette (Tavoliere, Valle d’Itria) hanno ridotto in parte la produzione. L’andamento stagionale non è risultato soddisfacente dal punto di vista fisiologico vegetativo a causa di un’allegagione non perfetta, mentre l’invaiatura è avvenuta regolarmente secondo i tempi della passata annata. La pioggia anche nel mese di agosto ha permesso ai vigneti, che non dispongono di impianti per irrigazione di soccorso, di poter beneficiare di una buona riserva idrica durante il periodo di ingrossamento degli acini.
Per quanto concerne le ampelopatie si riscontrano danni, inferiori comunque al 5%, derivanti da seccume da peronospora. Mentre l’oidio si è fatto sentire poco e peraltro in fase regressiva, un danno potrebbe invece arrivare dalla lobesia botrana che, con volo tardivo, potrà attaccare i grappoli ancora sulla vite nel mese di settembre.
Il ritardo dell’inizio della vendemmia è quantificabile in circa 10 giorni se confrontato alla scorsa stagione, ma comunque in linea rispetto alla norma. Le operazioni di raccolta sono iniziate con il taglio delle uve base spumante il 18 agosto (la scorsa stagione avvenne l’8 di agosto) per poi proseguire con lo Chardonnay, le uve di Pinot e di Sauvignon. La vendemmia del Primitivo inizierà intorno al 10 di settembre, in ritardo di una decina di giorni. Seguiranno quindi i conferimenti dei rossi internazionali e delle uve bianche autoctone, seguiti da quelle di Negroamaro e di Bombino. Le operazioni vendemmiali termineranno nel mese di ottobre con il Nero di Troia.
Complessivamente in tutta la Puglia si stima un calo quantitativo di circa il 20% rispetto al 2013.
Qualitativamente il livello delle uve risulta buono, grazie anche alle tempe-rature elevate dell’ultima decade di agosto che hanno permesso un recupero delle rese.

SICILIA
Quantità: -30% rispetto vendemmia 2013
In Sicilia l’annata vitivinicola 2013/2014 è stata caratterizzata da un’elevata piovosità, che si è protratta per tutta la primavera. Tutto ciò ha comportato un ritardo del ciclo vegetativo della vite senza determinare anomalie di alle-gagione sulle diverse varietà. Durante tutto il mese di maggio e fino alla metà di giugno vi sono stati ripetuti attacchi di peronospora (soprattutto nella provincia di Trapani) sulle varietà Inzolia e Nero d’Avola compromettendo buona parte dei grappoli. In giugno si sono riscontrate anche diverse infezioni di oidio in alcuni areali che sono però stati prontamente bloccati.
La vendemmia, per le varietà bianche precoci, è iniziata con il Pinot grigio, il Sauvignon blanc e in alcune zone con lo Chardonnay nella seconda settimana di agosto, con un ritardo di circa 7 giorni rispetto allo scorso anno. Nella terza settimana di agosto è iniziata la raccolta di Viognier, Müller Thurgau e Moscato bianco.
I conferimenti delle uve a bacca rossa, in particolare Merlot, sono iniziati alla fine di agosto, a seguire tutti gli altri come Syrah, Nero d’Avola, Frappato, per terminare con il Cabernet Sauvignon verso la prima decade di settembre. Per quanto riguarda le varietà autoctone a bacca bianca, la raccolta delle uve di Grillo è iniziata nei primi giorni di settembre, mentre il 10 dello stesso mese sarà la volta di Catarratto e Inzolia. Nella zona dell’Etna la vendemmia incomincerà, presumibilmente, tra la fine di settembre e i primi giorni di ot-tobre.
La qualità delle uve risulta ottima, aiutata in particolare da un’estate fresca e senza ondate di calore. Buona la resa uva/vino.
I dati vendemmiali al momento raccolti e monitorati evidenziano in tutta la Sicilia un decremento quantitativo complessivo del 30% rispetto alla pre-cedente campagna vitivinicola. Tale diminuzione è dovuta sia ai danni provocati dalla peronospora, sia a un calo fisiologico dopo la straordinaria annata 2013 che fece registrare una produzione di 7 milioni di ettolitri.
Per quanto riguarda la raccolta e le vinificazioni non si registrano problemati-che particolari: il tutto sta avvenendo regolarmente, di conseguenza si pro-spetta un’annata interessante riferita alla qualità del futuro vino.

SARDEGNA

Quantità: -10% rispetto vendemmia 2013
Per la Sardegna lo scorso inverno ha fatto registrare un andamento piuttosto anomalo, infatti non si sono verificate le solite precipitazioni nevose degli ultimi anni e la colonnina del termometro raramente è scesa sotto gli 0°C. La piogge, da ottobre a tutto luglio, sono state inferiori a quelle cadute nel 2013, per cui quest’anno si registrano riserve idriche inferiori, fatta eccezione delle anomalie pluviometriche verificatesi su Olbia il 18 novembre e nel Nord-Est della Sardegna, con vere e proprie bombe d’acqua, che hanno causato disastrose alluvioni.
I mesi di aprile e di maggio non si sono rivelati particolarmente ricchi di precipitazioni, per cui le crittogame, in particolare la peronospora, sono state facilmente controllate dai viticoltori.
Le fasi fenologiche delle principali varietà di vite coltivate in Sardegna (Vermentino, Nuragus, Cannonau, Carignano e Monica) sono in linea con quelle degli anni precedenti; non si sono rilevate particolari criticità nelle fasi fiorali, di allegagione e di invaiatura.
Rispetto al 2013 si prevede un anticipo di maturazione di circa una settimana (quasi in linea con la media delle ultime annate).
Ad oggi la qualità delle uve si presenta ottima per quanto concerne la sanità, mentre la pezzatura dei grappoli è tornata nella media degli anni precedenti (ricordiamo che nel 2013 le dimensioni dei grappoli e degli acini erano nettamente superiore alla norma). Visto l’andamento climatico e meteorico dei mesi di giugno, luglio e agosto, con scarse o nulle precipitazioni e con una ventosità ottimale (soprattutto nei quadranti Nord-Ovest), si prevede una buona qualità delle uve e se anche i mesi di settembre e ottobre decorreranno come i precedenti, si può sperare in un’annata di ottima qualità.
I conferimenti sono iniziati a partire dalla seconda settimana di agosto con le uve base spumante, in particolare per i vitigni internazionali (in primis Chardonnay e Pinot), per poi proseguire con il Vermentino e il Torbato.
Il pieno della vendemmia è previsto nella terza decade di settembre, quando saranno conferite le uve autoctone a partire dal Vermentino, seguite da quelle di Nuragus. Per le varietà a bacca rossa (Cannonau e Carignano) bisognerà attendere la prima settimana di ottobre. Il termine della vendemmia in Sardegna avverrà all'inizio di novembre con i conferimenti di Nasco e Malvasia per la produzione dei vini da dessert.
Quantitativamente parlando si stima una produzione in calo di circa il 10% rispetto a quella fatta riscontrare lo scorso anno.

 




ISIL: L'ANALISI DI KEVIN BARRET

L’analisi su questa complicata guerra il Dr. Kevin Barrett la spiega nei minimi dettagli. Barret, un dottorato di ricerca Arabista-islamologo, è uno dei critici più noti dell'America della Guerra al Terrore: "I funzionari dell'amministrazione Obama stanno tacitamente ammettendo che gli Stati Uniti hanno  "inavvertitamente" inserito il gruppo ISIL, un gruppo terroristico vizioso che è stato espulso da al-Qaeda per essere troppo estremo. Vogliono farci credere che era un errore. Se quei funzionari dell'amministrazione hanno ragione, Obama dovrebbe essere messo sotto accusa per incompetenza. Permettere dollari americani per costruire e far crescere ISIL, anche per errore, sarebbe un errore di proporzioni colossali"

dI Cinzia Marchegiani

Insomma, l’Italia non è più un paese che ripudia la guerra? Dietro l’enfasi e lo sgozzamento di James Foley sono state autorizzati gli armamenti ai guerriglieri Curdi che dovranno combattere il gruppo terroristico ISIL che da poco ha pubblicato un video messaggio diretto ad Barack Obama, mostrando la morte del giornalista che era scomparso nel novembre 2012 in Siria. L’Italia è ormai alleata degli USA in tutte le proprie manovre geopolitiche che sta attuando sul mondo. L’Italia invece di condannare e emettere sanzioni contro quegli stati che stanno finanziando il gruppo ISIL amplifica la portata di una guerra che ha radici ben più profonde dove i responsabili ora fanno leva sulla morale e la paura. L’analisi su questa complicata guerra il Dr. Kevin Barrett la spiega nei minimi dettagli su Press TV. Barret, un dottorato di ricerca Arabista-islamologo, è uno dei critici più noti dell'America della Guerra al Terrore, apparso più volte su Fox, CNN, PBS e altri punti di trasmissione ha ispirato le storie di funzionalità e op-eds del New York Times, il Christian Science Monitor, il Chicago Tribune, e altre pubblicazioni importanti. Il dottor Barrett ha insegnato presso scuole e università di San Francisco, Parigi, e Wisconsin, dove ha diretto per il Congresso nel 2008 ed è il co-fondatore del Muslim-Christian-Jewish Alliance e autore del libro Verità Jihad in “My Epic Struggle Against the 9/11” e “ Big Lie” e mettendo in discussione la guerra del terrore con “A Primer for Obama Voters. In diversi tabella non si è omologato al pensiero comune che vuole vedere brutti e cattivi espressamente solo i terroristi islamici.

In merito alla scorsa richiesta di Obama fatta al Congresso di investire 500 milioni di dollari per i cosidetti ribelli siriani, il Dr Barret aveva già allora ricordato senza censure che:”A quanto pare non si rende conto che il problema che dice di voler risolvere – i terroristi ISIL sconfinano Iraq e Siria – è stato creato dagli Stati Uniti e il finanziamento dei suoi alleati degli insorti siriani. Finanziare altri soldi ai "ribelli siriani" sarebbe come gettare benzina sul fuoco”, mentre Obama -sostiene sempre Barret- afferma che hanno finalmente imparato a capire la differenza tra i "buoni ribelli" e "cattivi ribelli". Secondo la Associated Press, i funzionari dell'amministrazione dicono che gli Stati Uniti è cresciuta sempre più fiduciosi negli ultimi mesi circa, la capacità di distinguere il moderato ribelli gli elementi più estremisti che comprendono lo Stato di al-Qaeda di ispirazione islamica dell'Iraq e del Levante, o ISIL, che ha fatto irruzione in Iraq e catturato gran parte della parte settentrionale del paese. Barret rincara la dose:”Questi funzionari dell'amministrazione stanno tacitamente ammettendo che gli Stati Uniti hanno "inavvertitamente" inserito il gruppo ISIL – un gruppo terroristico vizioso che è stato espulso da al-Qaeda per essere troppo estremo. Vogliono farci credere che era un errore. Se quei funzionari dell'amministrazione hanno ragione, Obama dovrebbe essere messo sotto accusa per incompetenza. Permettere dollari americani per costruire e far crescere ISIL, anche per errore, sarebbe un errore di proporzioni colossali.”

Barret si chiede se davvero è stato un errore, poiché molti rapporti credibili sono emerse che gli Stati Uniti hanno intenzionalmente finanziando ISIL. Questa settimana, i giornalisti investigativi hanno trovato una forte evidenza che la CIA ha addestrato e armato i terroristi ISIL in una base segreta in Giordania.Mentre Press TV e altri media alternativi stanno coprendo queste rivelazioni, i media occidentali tradizionali li ha soppresso:”Così questi funzionari dell'amministrazione degli Stati Uniti mentono quando ci dicono:’In passato siamo stati inavvertitamente finanziamo ISIL, ma adesso abbiamo capito chi sono, quindi non darà loro alcun denaro dei contribuenti più americani. Ci impegniamo a consegnare il prossimo $ 500 milioni per altri gruppi ‘ spiegando che quest’affermazione è assurda, poiché in realtà, gli Stati Uniti è stato dietro l'ascesa di ISIL tutti insieme. E se il Congresso è stupido e male abbastanza per approvare la richiesta di Obama per altri $ 500 milioni, ISIL otterrà la parte del leone."

Barret è un fiume in piena e continua la sua analisi geopolitica:”In realtà, non esistono valide milizie di moderati siriani di opposizione. Sì, ci sono alcuni gruppi per lo più immaginari creati da dollari dei contribuenti e gestito soprattutto da esuli che non hanno messo piede in Siria per anni, decenni, o addirittura generazioni. Tali inesistenti "ribelli siriani moderati" sono solo una truffa per frodare il Tesoro degli Stati Uniti e nascondere la realtà di chi è veramente ottenere quei dollari dei contribuenti. I "moderati statunitensi ribelli fantoccio" non hanno praticamente alcun sostegno nella regione e nessuna presenza militare significativa. La destabilizzazione della Siria e l'Iraq è stato quasi interamente compiuta da gruppi terroristici estremisti Takfiri. I due più grandi sono ISIL (i terroristi ultra-estremisti) e il fronte al-Nusra al-Qaeda affiliato (i terroristi meramente estremisti). Queste sono le persone che avranno la maggior parte dei 500 milioni di dollari Obama vuole inviare in Siria e in Iraq.”

In un analisi senza respiro Barret associa tra l’altro il gruppon terroristico ISIl allo Stato di Israele, entrambe di definiscono rispettivamente Stato Ilamico e Stato Ebraico, e le due entità terroristiche sembrano funzionare insieme:” Secondo alcuni rapporti, centinaia di terroristi ISIL sono stati trattati in ospedali israeliani. E mentre il cosiddetto Stato ebraico di Israele sostiene i tentativi dello stato islamico per rovesciare il governo della Siria, lo stesso stato islamico da parte sua oppone resistenza contro il sionismo, mentre invece lavora per destabilizzare i nemici di Israele. Entrambe queste entità terroristiche si definiscono in termini di ideologie settarie rigidamente. Entrambi sono accovacciati su una terra rubata. Entrambi brutalmente calpestare i diritti di coloro che considerano esseri inferiori – semplicemente perché non hanno punti di vista religiosi ‘di seconda classe’. Ed entrambi orgogliosamente commettono atrocità orrende. Gli ebrei del mondo stanno diventando sempre più a disagio con il cosiddetto Stato di Israele, che pretende di rappresentarli senza mai aver chiesto il loro permesso, poiché Israele si definisce come il cosiddetto stato Ebraico, da e per tutti gli ebrei, e dà tutti gli ebrei ovunque il diritto automatico alla cittadinanza israeliana – pur negando cittadinanza a maggior parte dei non-ebrei, tra cui la grande maggioranza dei palestinesi, semplicemente perché professano un'altra religione.
E Barret riporta come questi orrori generano disgusto dagli stessi ebrei di tutto il mondo, la scorsa settimana Henk Zenoli, un olandese che ha contribuito a salvare un ragazzo ebreo da nazisti durante la seconda guerra mondiale – e il cui padre morì in un campo di concentramento nazista – ha restituito il suo premio "Giusti tra le nazioni" per Israele. Ha detto che il premio, assegnato ai non ebrei che hanno aiutato gli ebrei durante l'Olocausto, non significava nulla dato il "omicidio commesso dal [cosiddetto] Stato di Israele."

Oggi, il vero Olocausto è nella Palestina occupata? L’Italia avrebbe potuto scardinare chi dietro quel sipario manovra e finanzia gruppi terroristici, usati per strategie lontane da quelle che i media possono raccontare…due pesi e due misure, l’embargo per la Federazione Russa, armi ai Curdi?




RUSSIA EMBARGO: IL BOOMERANG UE, I PRODUTTORI EUROPEI POTRANNO RICHIEDERE UN SOSTEGNO ECONOMICO

La Commissione europea annuncia misure eccezionali di sostegno per i produttori europei di frutta e verdura deperibili, La situazione in atto del mercato per tutti i prodotti sarà discusso in un'altra riunione con gli esperti degli Stati membri ed esperti del Parlamento europeo che si terrà a Bruxelles il Venerdì.

di Cinzia Marchegiani

Bruxelles – Nel contesto di restrizioni russo sulle importazioni di prodotti agricoli dell'UE e sulla scia della scorsa settimana, la Commissione europea ha annunciato che dal 18 agosto 2014 si sta muovendo per introdurre misure di sostegno per alcuni tipi di frutta e verdura deperibili.
Dacian Ciolo, Commissario per lo sviluppo rurale Agricoltura UE in merito dichiara: “Tenendo conto della situazione del mercato in seguito alle restrizioni russo sulle importazioni di prodotti agricoli dell'UE, con effetto da oggi, sta scatenando le misure della PAC emergenza che ridurranno fornitura complessiva di un certo numero di prodotti ortofrutticoli sul mercato europeo, come e quando le pressioni sui prezzi diventano troppo grande nei prossimi mesi. Tutti gli agricoltori dei prodotti in questione – sia in organizzazioni di produttori o no – saranno ammessi a sostenere queste misure di sostegno del mercato in cui lo ritengano opportuno. Agire presto fornirà un supporto efficace per il prezzo pagato ai produttori sul mercato interno, aiutano il mercato regolare ed essere redditizio."

I prodotti interessati dalle misure annunciate oggi sono i seguenti: pomodori, carote, cavolo bianco, peperoni, cavolfiori, cetrioli e cetriolini, funghi, mele, pere, frutti rossi, l'uva da tavola e kiwi. I mercati per questi prodotti sono in piena stagione, con nessuna opzione di archiviazione per la maggior parte di loro e nessun mercato alternativo immediatamente disponibile.
Le misure eccezionali annunciate il 18 agosto 2014 comprendono i ritiri dal mercato soprattutto per la distribuzione gratuita, il risarcimento per mancata raccolta e raccolta verde. L'assistenza finanziaria coprirà tutti i produttori siano essi organizzati in un'organizzazione di produttori o meno. Le misure avranno un effetto retroattivo a decorrere dal 18 agosto 2014. In altre parole, tutti i volumi prelevati da oggi in poi (o sottoposte a vendemmia verde o le altre misure) saranno già oggetto di queste misure supplementari, soggette ai controlli necessari. Tali misure si applicano fino alla fine di novembre con un budget previsto di 125 milioni di euro. Soldi che sono dei contribuenti, praticamente senza logica paghiamo per non far lavorare le nostre imprese, che ovviamente non saranno risarcite del danno complessivo visto che lembargo per ora non ha una data di termine. 
La situazione in atto del mercato per tutti i prodotti sarà discusso in un'altra riunione con gli esperti degli Stati membri ed esperti del Parlamento europeo che si terrà a Bruxelles il Venerdì.
La Commissione europea dichiara che continuerà a seguito dello sviluppo dei mercati per tutti i settori interessati dal divieto russo per l'agricoltura e prodotti alimentari in stretti contatti con gli Stati membri e non esiterà a sostenere ulteriori settori fortemente dipendenti dalle esportazioni verso la Russia o di adeguare le misure già annunciate, se necessario.

Assieme al comunicato asettico, viene fornito il contatto cui si può rivolgere l’azienda
Roger Waite +32 2 296 14 04
Per il pubblico: Europe Direct per telefono 00 800 6 7 8 9 10 11
Oppure l’indirizzo email: http://europa.eu/europedirect/write_to_us/
Insomma, un’azienda per non perdere l'incasso che avrebbe ottenuto dalla vendita della merce in seguito alla restrizione sulle importazioni russe deciso dall’UE, deve spedire una email dove con precisione deve inserire la propria richiesta nelle lingue ufficilai dell’UE (Inglese, Francese e Tedesco). Si legge digitando l’indirizzo email: ”Si prega di essere il più dettagliato possibile ed essere sicuri di includere i vostri dati corretti. Di solito si riceverà una risposta entro 3 giorni lavorativi (indagini più complesse potrebbero richiedere più tempo).”

Nel paese delle complicazioni l’UE sta dimostrando di essere la prima della classe, dove la crisi economica è figlia di una “burocrazia” sempre più complessa, di una “logica” rimandata con debito a settembre, dove le strategie politiche sembrano lontane dalle famiglie, dalle aziende e dal benessere tanto pubblicizzato questi giorni sui canali televisivi italiani, in cui viene rappresentato uno spaccato di un’Europa che non rappresenta affatto la realtà, che è semplicemente un miraggio.
Gli italiani chiedono quando cominceremo a diventare grandi e raccontare la storia per quello che è ….non è un caso che lo spot pro-UE viene trasmesso ora che i paesi membri si trovano in mezzo ad uno scenario inquietante, dove il futuro non solo è incerto ma il presente è pieno di grandi vuoti che il miraggio europeo ha definitivamente formato con il saccheggio della speranza, del lavoro, dei diritti. L’UE ha depredato ogni sacrificio, lo stesso Mario Draghi alla conferenza alla BCE dello scorso 7 agosto 2014 ha detto: “Guardando al futuro, la domanda interna dovrebbe essere sostenuta da una serie di fattori, tra cui l'orientamento di politica monetaria accomodante e miglioramenti in corso in condizioni finanziarie. Inoltre, i progressi compiuti nel consolidamento fiscale e le riforme strutturali, così come i guadagni del reddito disponibile reale, dovrebbe dare un contributo positivo alla crescita economica. Inoltre, la domanda per le esportazioni dovrebbero beneficiare della ripresa in atto a livello mondiale. Tuttavia, anche se i mercati del lavoro hanno mostrato ulteriori segnali di miglioramento, la disoccupazione rimane elevata nella zona euro e, nel complesso, la capacità inutilizzata continua ad essere consistente. Inoltre, il tasso di variazione dei prestiti delle IFM al settore privato è rimasto negativo nel mese di giugno ed i necessari aggiustamenti di bilancio nei settori pubblico e privato sono suscettibili di continuare a smorzare il ritmo della ripresa economica. I rischi che circondano le prospettive economiche per l'area dell'euro restano orientati verso il basso. In particolare, accentuato i rischi geopolitici, nonché degli sviluppi nelle economie di mercato emergenti e dei mercati finanziari globali, potrebbe avere il potenziale per influenzare le condizioni economiche negative, anche attraverso effetti sui prezzi dell'energia e della domanda globale di prodotti dell'area dell'euro. Un ulteriore rischio di ribasso riguarda le riforme strutturali insufficienti nei paesi dell'area dell'euro, così come più debole domanda interna del previsto.

Politiche sconcertanti vanno applaudite per aver stravolto irreversibilmente le economie della zona Euro? La geopolitica decisa a tavolino da poche persone ha scolpito il destino di nazioni, famiglie, aziende senza responsabilità effettive. L’operato della Troika, è un esempio tangibile di questa straordinaria e grottesca situazione, anche se ritenuta colpevole per i disastri inflitti con le proprie politiche austere nessuno volto ha pagato…. Un bel bluff l’inchiesta avviata prima delle elezioni europee che guardava con preoccupazione quella credibilità tanto difesa che ora viene ripatinata con lo spot-UE davvero da oscar. E che Oscar! Chapeau…