ANKARA E USA: SI PREPARA UNA "GUERRA GLOBALE" CONTRO L'ISIS

Redazione

Una notizia che ha del clamoroso. Jet e droni americani stanno arrivando nelle basi aeree turche per lanciare "presto" una battaglia "globale" all'Isis. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu. La Turchia ha approvato l'uso delle basi per aerei della coalizione anti-Isis. "Come parte del nostro accordo con gli Usa, abbiamo fatto progressi riguardo l'apertura delle nostre basi, in particolare di Incirlik", ha annunciato Cavusoglu, "stiamo assistendo all'arrivo di aerei americani, con e senza pilota, presto lanceremo tutti insieme una battaglia globale contro lo Stato islamico", ha aggiunto




ROMANIA, SCANDALO FARMACI ANTITUMORALI: MAZZETTE A MEDICI E FARMACISTI IN CAMBIO DI PRESCRIZIONI

 

Un procuratore, parlando a condizione di mantenere l’anonimato perché l’operazione è ancora in corso, ha detto che ci sono dei sospetti che ai medici siano stati offerti vacanze gratuite, in città come Las Vegas, si erano frodate spese nascoste per congressi medici e offerte di altri vantaggi materiali del valore di decine di migliaia di dollari nel periodo 2012-2015.

di Cinzia Marchegiani

Bucarest – E appena scoppiato un caso eclatante di malasanità in Romania, una notizia che ricorda il dr Fata, soprannominato il "dr morte" negli Stati Uniti. In quel caso il dottore è stato condannato a 45 anni d carcere, prescriveva terapie oncologiche anche se i pazienti non avevano il cancro. Il procuratore McQuade, in una conferenza stampa dopo la condanna aveva poi affermato: "Il dottor Fata si avventava su tutte le opportunità di usare il corpo dei pazienti come un centro di profitto. Il dottor Fata non ha curato i pazienti. Li ha sfruttati come merce, con over-trattamenti, e addirittura mentito ai pazienti sul fatto che avevano un cancro in modo che potesse massimizzare i propri profitti.

Scandalo in Romania, aziende farmaceutiche e medici sotto inchiesta, ma anche farmacie. Ora anche in Romania è appena scoppiato un caso simile. E' ufficiale, i pubblici ministeri rumeni hanno perquisito decine di case e uffici alla ricerca di prove che le aziende farmaceutiche avrebbero offerto a medici vacanze e altri incentivi in cambio di prescrizione di farmaci contro il cancro. Un comunicato della agenzie anti-corruzione ha detto che 61 case e uffici sono stati perquisiti a Bucarest e nella regione della Transilvania nord-ovest. Il Procuratore capo dell’agenzia, Laura Codruta Kovesi, ha detto che l’indagine è incentrata su una serie di istituti medici e il modo in cui alcuni farmaci oncologici sono stati acquistati e prescritti.
Un altro procuratore, parlando a condizione di mantenere l’anonimato perché l’operazione è ancora in corso, ha detto che ci sono dei sospetti che ai medici siano stati offerti vacanze gratuite, in città come Las Vegas, erano frodate spese nascoste per congressi medici e offerte di altri vantaggi materiali del valore di decine di migliaia di dollari nel periodo 2012-2015.
Anche delle farmacie e distributori di farmaci sono oggetto di indagine.

Il capo del Dipartimento di Oncologia a Sibiu County Hospital, Valeria Valeanu, la cui casa è stata perquisita dai pubblici ministeri anti-corruzione, ha riconosciuto che era stata sponsorizzata da aziende farmaceutiche per viaggi all’estero, ma ha negato quest'accusa. Ha detto che era una pratica comune in Romania e all’estero, e ha insistito nel dire che le medicine che ha prescritto ai pazienti sono approvate.

La società farmaceutica svizzera Roche ha confermato venerdì che è indagato dalla lotta alla corruzione dei pubblici ministeri in cerca di prove che le aziende. La Roche Romania ha dichiarato all'Associated Press che sta "pienamente cooperando" con i procuratori anti-corruzione e avrebbe fornito le informazioni richieste. Le autorità hanno rifiutato di dire che le aziende vengono sondati, ma un che riporta sulla corruzione, ha detto 11 aziende sono stati presi di mira, tra cui Roche Romania, Romania GlaxoSmithKline e Pfizer Romania.
Pfizer, che non è stato immediatamente disponibile per un commento, ha detto al quotidiano Evenimentul Zilei, che ha rispettato i "più alti standard internazionali e le procedure di conformità", e non era a conoscenza di alcuna indagine.

Il fisco antifrode ha detto che delle agenzie di turismo hanno emesso le fatture per le aziende farmaceutiche 2013-2014 presumibilmente per medici che viaggiano all'estero. Alcune delle fatture, per destinazioni tra cui Las Vegas e Parigi, erano fittizie, permettendo alle imprese di chiedere il rimborso della tassa di vendita 24 per cento.
Una sanità mondiale che mostra volti aberranti, dove i pazienti diventano mezzi per trarre profitto, in balia di della fiducia del medico curante, persone che vengono sfruttate per trarre benefici e profitto da chi invero dovrebbe essere un angelo custode. Nell'attesa che venga concluso l'intero impianto di indagine, ci si augura che presto venga restituita la verità.




RUSSIA, CAMPIONATI DEL MONDO NUOTO: ARRIVA IL BRONZO PER LE FIAMME ORO ITALIANE

di Cinzia Marchegiani

Kazan
– Con orgoglio il corpo della Polizia di Stato annuncia il podio italiano nei campionati nel mondo di nuoto che si stanno svolgendo a Kazan in Russia: “E’ gioia e commozione dare l’annuncio che la protagonista è ancora una sincronetta delle Fiamme oro, Mariangela Perrupato, che si è messa al collo la seconda medaglia di bronzo vinta dall'Italia del nuoto sincronizzato a questi mondiali, la terza di sempre”.

Un bronzo che vale oro. La portacolori della Polizia di Stato, in coppia con l'azzurro Giorgio Minisini (già bronzo con Manila Flamini) si è piazzata al terzo posto nella finale del programma libero del duo misto, dietro ai russi Aleksandr Maltsev e DarinaValitova, oro con 91.7333 punti, e alla coppia americana Bill May e Kristina Lum Underwood, argento con 91.4667 punti.

Gli azzurri di punti ne hanno totalizzati 89.3333, grazie al loro esercizio eseguito sulle note degli Eurythmics e coreografato dalla russa Ermakova.
La sincronetta del Gruppo sportivo della Polizia di Stato, ancora incredula racconta: "È una medaglia inattesa Già il quarto posto non me l'aspettavo, addirittura salire sul podio è una sorpresona. Forse a Kazan sta nascendo un nuovo sincro. Prima della finale ci siamo detti: godiamocela tutta senza pensare al dopo. In acqua le emozioni sono state bellissime, dopo indescrivibili».

Chi conosce il mondo del sincronizzato, sa perfettamente che le squadre russe sono difficili da battere. Questo ronzo vale oro ed è una conquista che dimostra che l’Italia ha raggiunto traguardi incredibili, frutto di passione, allenamento e sacrifici costanti, ma soprattutto onore al corpo della Polizia di Stato.




GIAPPONE-ITALIA: ECCO COME SONO I RAPPORTI TRA I DUE PAESI. LA MISSION DI RENZI

di Angelo Barraco
 
Il Giappone e l’Italia hanno sempre intrecciato rapporti e hanno sempre mantenuto fede ad una salda ed intensa collaborazione. La presenza del Premier Renzi in questa antica terra orientale ne è la prova ed è tangibile l’entusiasmo del premier oltre oceano, soprattutto quando parla della voglia di migliorare il nostro paese e quando dice loro che noi contiamo molto sulla capacità delle nuove generazioni. Renzi si trova in Giappone da ieri e ha avuto già  diversi incontri importanti tra cui una cena in ambasciata con la presenza di imprenditori italiani che investono in Giappone e con la comunità economica finanziaria giapponese. Ma il suo calendario di impegni è ricco e il fine ultimo è quello di promuovere il Made in Italy e l’Italia. Dopo l’intervento presso l’Università di Tokyo  incontrerà imprenditori e il premier Shinzo Abe, poi nostro premier con la moglie cenerà con il leader Abe e rispettiva moglie  e martedì andrà a Kyoto per incontri istituzionali. Renzi con Abe affronterà temi diversi come la crescita economica, la lotta al terrorismo e le relazioni culturali e il turismo. Un programma vasto, un ventaglio di argomenti “leggeri” e “pesanti”.
 
Ma non è la prima volta che Renzi incontra Abe, è il quinto incontro tra i due. Si sono incontrati nel 2014 in Italia, al G7 di Elmau, a Milano al vertice di Asem e quello sul nucleare di Aja. Ma la visita in Giappone sembra aver dato una ventata di ottimismo e buoni propositi a Matteo Renzi che ha speso parole verso il sud Italia che è piegato nella morsa della disoccupazione, sfruttamento lavorativo e perché no, nell’abbandono istituzionale, Renzi invece esclama che sul Sud basta piagnistei, Ha sottolineato che l'Italia è ripartita: “E' vero che il Sud cresce di meno e sicuramente il governo deve fare di più ma basta piangersi addosso”. Certamente il Giappone avrà influenzato il premier da un punto di vista economico-funzionale, ma non opera secondo le stesse dinamiche italiane.
 
Renzi ha parlato del suo rapporto con  Abe, riferendo che anche lui è impegnato in una riforma costituzionale. Spiegando però la differenza tra le riforme italiane e non, Abe è “fortunato” perché dovrà affrontare soltanto due passaggi, l’Italia andrà invece al referendum e i cittadini decideranno. Poi ha parlato di turismo, ma non ha parlato di turismo come una risorsa in abbandono nel nostro paese poiché lo Stato non investe sull’arte, non ha parlato di turismo sul degrado creato dall’impossibilità di ospitare un numero così copioso di immigrati e che porta al collasso centri d’accoglienza e città, non ha parlato di turismo come un costo di tassazione per i commercianti tale da costringerli a chiudere poiché sommersi da debiti e dalla crisi, Renzi ha detto a gran voce che nei prossimi mesi i nostri sindaci lavorino di più! aggiungendo inoltre un input per il turismo sottolineando che sono due milioni e settecentomila i giapponesi che vengono in visita in Italia. Chi fa un viaggio di diecimila chilometri deve essere accolto con la massima attenzione e quindi “dobbiamo mettere a posto di più le nostre città”.
 
Renzi è in Giappone per promuovere il “Made in Italy”, ma ci sono stati anni in cui i prodotti Made in italy venivano apprezzati tantissimo dai Giapponesi e per l’Italia la crescita e l’esportazione dei prodotti rappresentava una crescita economica ulteriore e non c’era alcun bisogno di andare fare “promozione”? ma cosa è successo? Cosa è cambiato? Perché il made in Italy non funziona? Molte aziende italiane si sono trasferite all’estero e noi siamo costretti a ricomprare i prodotti malgrado l’azienda sia italiana, è un paradosso ma funziona così. Ma se due Stati sono in buoni rapporti dal 1866, hanno affrontato insieme la prima guerra mondiale e si sono sempre sostenuti il legame rimane, durante la seconda guerra mondiale i rapporti furono mantenuti ma non furono idilliaci a causa di divergenze di scopi bellici durante gli anni conclusivi della guerra. Durante la guerra fredda i due paesi, entrambe uscite sconfitte, hanno ripreso a collaborare ed entrambi i paesi ebbero una forte crescita economica ma quando è scoppiato il boom economico e Giappone e Italia sono state investite dall’ondata, come mai poi l’Italia non ha proseguito la crescita esponenziale come il Giappone? Infondo ad entrambe le potenze, l’ondata economica è sopraggiunta contemporaneamente. Ma il rapporto tra le due massime potenze è rimasto ben saldo, a testimoniarlo è il terremoto de L’Aquila del 2009, il governo giapponese ha donato all’Italia 6 milioni di euro per un progetto di assistenza per la ricostruzione della città, l’Italia ha ricambiato nel 2011  quando c’è stato il terremoto in Giappone. L’ex Presidente della Repubblica Carlo Aziglio Ciampi, nel 2002, descrisse i rapporti con il Giappone come “un'ormai antica e salda amicizia, alimentati da una continua tradizione di scambio e collaborazione”.



RUSSIA, CAMPIONATI DEL MONDO NUOTO: ARRIVA IL BRONZO PER LA PERUPPATO DELLE FIAMME ORO, IN SINCRO CON MINISINI

La portacolori della Polizia di Stato, in coppia con l'azzurro Giorgio Minisini (già bronzo con Manila Flamini) si è piazzata al terzo posto nella finale del programma libero del duo misto, dietro ai russi Aleksandr Maltsev e DarinaValitova, oro con 91.7333 punti, e alla coppia americana Bill May e Kristina Lum Underwood, argento con 91.4667 punti

di Cinzia Marchegiani

Kazan (Russia) – Con orgoglio il corpo della Polizia di Stato annuncia il podio italiano nei campionati nel mondo di nuoto che si stanno svolgendo a Kazan in Russia: “E’ gioia e commozione dare l’annuncio che la protagonista è ancora una sincronetta delle Fiamme oro, Mariangela Perrupato, che si è messa al collo la seconda medaglia di bronzo vinta dall'Italia del nuoto sincronizzato a questi mondiali, la terza di sempre”.
Un bronzo che vale oro. La portacolori della Polizia di Stato, in coppia con l'azzurro Giorgio Minisini (già bronzo con Manila Flamini) si è piazzata al terzo posto nella finale del programma libero del duo misto, dietro ai russi Aleksandr Maltsev e DarinaValitova, oro con 91.7333 punti, e alla coppia americana Bill May e Kristina Lum Underwood, argento con 91.4667 punti.
Gli azzurri di punti ne hanno totalizzati 89.3333, grazie al loro esercizio eseguito sulle note degli Eurythmics e coreografato dalla russa Ermakova.
Chi conosce il mondo del sincronizzato, sa perfettamente che le squadre russe sono difficili da battere. Questo bronzo vale oro ed è una conquista dimostra che l’Italia ha raggiunto traguardi incredibili, frutto di passione, allenamento e sacrifici costanti. Onore al corpo della Polizia di Stato.




Giappone

di Angelo Barraco
 
“Vorrei sfidare la mia gente, il mio Paese. Potrà sembrare arrogante, perché migliorare il passato in Italia e Giappone è molto difficile, ma Leonardo diceva che è triste quel discepolo che non sorpassa il maestro». Matteo Renzi, nella conferenza all'Università di Tokyo, ha tenuto un discorso tutto incentrato sul valore della cultura ma ha anche lanciato una sfida. «Vorrei dire agli studenti che noi contiamo molto sulla capacità della nuova generazione di considerare la cultura come qualcosa da far vivere», ha spiegato il premier proseguendo: «Fare meglio dei maestri è una grande è complicata sfida, ma essere uomini di cultura significa creare le condizioni per fare meglio del passato». Renzi ha anche ammesso: «Non è facile essere all'altezza della frase di Leonardo. Non è facile in politica, anche se in alcuni casi si può fare tesoro degli errori dei predecessori. In cultura fare meglio di ci ha preceduto è qua si eroico”. Il premier Renzi si trova in Giappone e già ieri ha avuto di versi incontri importanti tra cui una cena in ambasciata con la presenza di imprenditori italiani che investono in Giappone e con la comunità economica finanziaria giapponese. Ma il calendario è ricco e il fine ultimo è quello di promuovere il Made in Italy e l’Italia. Oggi il premier ha fatto un intervento presso l’Università di Tokyo e incontrerà imprenditori e il premier Shinzo Abe, poi Renzi con la moglie cenerà con il premier Abe e rispettiva moglie  e martedì andrà a Kyoto per incontri istituzionali. Renzi con Abe affronterà temi diversi come la crescita economica, la lotta al terrorismo e le relazioni culturali e il turismo. Un programma vasto, un ventaglio di argomenti “leggeri” e “pesanti”. Ma non è la prima volta che Renzi incontra Abe, è il quinto incontro tra i due. Si sono incontrati nel 2014 in Italia, al G7 di Elmau, a Milano al vertice di Asem e quello sul nucleare di Aja. Ma la visita in Giappone sembra aver dato una ventata di ottimismo e buoni propositi a Matteo Renzi che ha speso parole verso il sud Italia che è piegato nella morsa della disoccupazione, sfruttamento lavorativo e perché no, nell’abbandono istituzionale, Renzi invece esclama: “Sul Sud basta piagnistei: rimbocchiamoci le maniche. L'Italia, lo dicono i dati, è ripartita. E' vero che il Sud cresce di meno e sicuramente il governo deve fare di più ma basta piangersi addosso”. Certamente il Giappone avrà influenzato il premier da un punto di vista economico-funzionale, ma il Giappone non opera secondo le stesse dinamiche italiane. Ha speso parole anche sul primo ministro Abe che incontrerà domani “Io e Abe siamo colleghi e anche lui è impegnato in una riforma costituzionale. Certo lui è più fortunato perché ha solo due passaggi, ma noi andremo fino in fondo e faremo il referendum in cui i cittadini diranno sì o no”. Poi ha parlato di turismo, ma non ha parlato di turismo come una risorsa in abbandono nel nostro paese poiché lo Stato non investe sull’arte, non ha parlato di turismo sul degrado creato dall’impossibilità di ospitare un numero così copioso di immigrati e che porta al collasso centri d’accoglienza e città, non ha parlato di turismo come un costo di tassazione per i commercianti tale da costringerli a chiudere poiché sommersi da debiti e dalla crisi, ha detto “che nei prossimi mesi i nostri sindaci lavorino di più!” aggiungendo inoltre “Sono due milioni e settecentomila i giapponesi che vengono in visita in Italia. Chi fa un viaggio di diecimila chilometri deve essere accolto con la massima attenzione e quindi dobbiamo mettere a posto di più le nostre città”. 
 
Rapporti tra Giappone e Italia: I rapporti tra Giappone ed Italia risalgono al 1866, anche se i primi contatti risalgono almeno al XVI secolo. Durante la prima guerra mondiale i due paesi si ritrovarono alleati nella vittoria contro gli imperi centrali, nel secondo conflitto mondiale invece i rapporti furono mantenuti ma non furono idilliaci a causa di divergenze di scopi bellici durante gli anni conclusivi della guerra. Durante la guerra fredda i due paesi, entrambe uscite sconfitte, hanno ripreso a collaborare ed entrambi i paesi ebbero una forte crescita economica. beneficiò a partire dal 1947 di consistenti aiuti da parte del Piano Marshall. Questi, sommati al basso costo del lavoro, determinarono una grande espansione nell'economia del Paese tra gli anni cinquanta e sessanta. Allo stesso modo il Giappone, grazie all'assistenza degli Stati Uniti d'America e la concomitanza di alcuni fattori favorevoli. Così, da Paesi prevalentemente rurali, Italia e Giappone si ritrovarono a essere grandi potenze industriali. Proprio il successo del marchio Made in Italy negli anni novanta portò in quel periodo a un aumento considerevole dell'apprezzamento dei giapponesi per la cultura e tradizione italiana. L’allora Presidente della Repubblica Carlo Aziglio Ciampi, nel 2002, descrisse i rapporti con il Giappone come “un'ormai antica e salda amicizia, alimentati da una continua tradizione di scambio e collaborazione”. Nel 2009, il governo giapponese ha donato all’Italia 6 milioni di euro per un progetto di assistenza per la ricostruzione della città de L’Aquila colpita dal terremoto e l’Italia fece altrettanto quando nel 2011 vi fu il terremoto in giappone. Per quanto riguarda il settore economico, dal 2012 i principali prodotti esportati dal Giappone verso l'Italia erano automobili (14,9%), motocicli (7,3%), motori (5,5%) e composti chimico-organici (4,3%), mentre l'Italia esportava soprattutto medicinali (21,6%), pelletteria (10,0%), abbigliamento (9,8%) e composti chimico-organici (5,0%), oltre a macchinari per l'industria e beni agro-alimentari. Sempre nel 2012 le aziende giapponesi inserite nel mercato italiano erano 217, concentrate principalmente nel settore meccanico, elettronico, chimico e tessile, oltre che in ambito commerciale. Le aziende italiane in Giappone erano invece 68 e attive, oltre che nell'abbigliamento, anche nel settore automobilistico, motociclistico e alimentare, nonché nel settore della ristorazione e dell'import-export, soprattutto di prodotti alimentari. 



LONDRA E PARIGI ADESSO CAPISCONO CHE GLI IMMIGRATI SONO UN PROBLEMA DELLA UE. CI VOLEVA CALAIS

Redazione

Quando si vive in prima persona una grossa emergenza allora poi si finisce col capire che i problemi vanno condivisi e afrontati insieme. La Gran Bretagna e la Francia, la prima che promise che non avrebbe accolto sul suo suolo nessuno dei disperati salvati nel Mediterraneo, la seconda che ha bloccato decine di migranti a Ventimiglia sugli scogli di Ventimiglia, assediate ora a Calais da migliaia di altrettanto disperati, si accorgono ora che il problema dell'immigrazione e' globale e deve essere affrontato da tutta l'Ue. E' quanto sostengono in un lettera scritta insieme i ministri dell'Interno di Gran Bretagna, Theresa May e di Francia, Bernard Cazeneuve: "Qeesta situazione non puo' essere considerato solo un problema dei nostri due Paesi. E' una priorita' sia a livello europeo che internazionale. Molti di coloro che a Calais stanno cercando di attraversare la Manica sono passati attraverso l'Italia, la Grecia o altri Paesi.
Questo e' il motivo perche' stiamo chiedendo agli altri Stati membri, e all'intera Ue, di affrontare questo problema alla radice" I due ministri, dimostrando scarso senso della realta', suggeriscono che la soluzione di lungo termine al problema sarebbe quella di convincere quanti vogliono raggiungere l'Europa in cerca di una vita migliore che "le nostre strade non sono pavimentate d'oro".




TURCHIA: E' STRAGE DI RIBELLI CURDI

di Ch. Mo.

Istanbul – Guerriglie e tensioni contro i ribelli curdi in una settimana di incursioni che non hanno lasciato scampo ad oltre 260 guerriglieri. Altri cento sono rimasti feriti: è quanto riferito dall’agenzia governativa turca Anatolia. Un bollettino da guerra, una vera e propria strage che passa inosservata e indifferente agli occhi umani.

 

Secondo l'agenzia, che non cita fonti e la cui informazioni sono state verificate in maniera indipendente, tra i feriti c' è anche il fratello del leader del partito filo-curdo Hdp, Selahattin Demirtas.

 

’ stato sempre contrario finora il governo turco a fornire bilanci sulle vittime e anzi, una fonte ufficiosa ha tenuto a rimarcare che "non è una partita di calcio". Ma il numero di raid quotidiani sulle postazioni Pkk nel nord dell'Iraq può fornire un'idea della dimensione dell'operazione "antiterrorismo" lanciata da Ankara, un operazione che suscita qualche inquietudine nelle capitali occidentali.
Venerdi' il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier ha esortato la Turchia a "non distruggere i ponti" costruiti nel corso degli ultimi anni con la minoranza curda. 




IL GIALLO DEL JET PRECIPITATO CON A BORDO LA MATRIGNA E LA SORELLA DI BIN LADEN

C'erano la sorella e la matrigna di Osama bin Laden a bordo del Phenom 300, il piccolo jet in grado di trasportare fino a 9 passeggeri, precipitato ieri in un piccolo aeroporto in Gran Bretagna dopo essere decollato da Malpensa. È quanto riporta oggi il Daily Mail, citando media sauditi, ricordando che nell'incidente sono morte altre due persone, il pilota dell'aereo, di cittadinanza giordana, e un altro passeggero. Il velivolo era di proprietà della Salem Aviation di Jeddah, controllata dalla famiglia del fondatore di al Qaeda ucciso nel blitz delle forze speciali americane in Pakistan nel maggio del 2011. Secondo le prime ricostruzioni, il jet è precipitato in fase di atterraggio nell'aeroporto di Blackbushe, in Hampshire, mancando la pista e andandosi a schiantare nel vicino parcheggio di una rivendita di auto, provocando una potente esplosione ed un incendio. Non vi sono state vittime a terra.

Secondo quanto riporta il quotidiano britannico, la polizia non ritiene che sia stato un atto terroristico o criminale. L'ambasciata saudita a Londra, riporta il sito della Bbc, ha diffuso una dichiarazione, pubblicata su Twitter, con l'ambasciatore, il principe Mohammed bin Nawaf bin Abdul Aziz, offre le sue condoglianze alla famiglia ed ai parenti di Mohamed Bin Laden. Ma non vengono confermate le identità delle vittime. L'ambasciata aggiunge poi che continuerà a seguire le indagini sull'incidente condotte dalle autorità britanniche e lavorerà per il trasferimento delle salme per i funerali in Arabia Saudita. he plane, which was arriving from Milan, Italy, crashed into a British Car Auctions site at the airfield shortly after 15:00 GMT, exploding on impact. Its pilot and all three passengers were killed but no-one on the ground was injured, Hampshire Constabulary said. In a statement, said the jet had crashed near the end of the runway while attempting to make a landing. A spokeswoman for Milan Malpensa Airport confirmed the plane had left at 13:30 BST on its way to Hampshire. The Saudi General Authority of Civil Aviation tweeted that the plane was a Saudi-registered private aircraft, and said it would support the UK's Air Accidents Investigation Branch (AAIB) in its investigation. Hampshire police are carrying out a joint investigation with the AAIB.

Un destino tragico della ricca e potente famiglia del fondatore e leader di al Qaeda. Anche il padre di Osama, Mohammed bin Awad bin Laden, e il fratello Salem Bin Laden infatti sono rimasti uccisi in incidenti aerei. Il patriarca del clan – arrivato povero dallo Yemen in Arabia Saudita dove fondò una compagnia di costruzioni base di un impero economico che ha fatto dei Bin Laden la famiglia non reale più ricca del regno saudita – è morto il 13 settembre del 1967 quando il Beechcraft della sua compagnia precipitò durante l'atterraggio ad Oom, nel sud ovest dell'Arabia Saudita. Non aveva ancora 60 anni ed aveva avuto 54 figli da 22 mogli diverse, avendone sempre quattro nello stesso momento – il massimo concesso dalla legge islamica – e divorziando dalle altre. Salem, uno dei figli maggiori, ereditò allora la guida dell'impero. Con studi in Inghilterra alle spalle, Salem cominciò a gestire e diversificare gli investimenti della compagnia di famiglia, che continuò ad espandere arrivando a 40mila dipendenti. Assunse anche il ruolo di capo famiglia, interessandosi dell'educazione e degli studi dei fratelli minori, compreso Osama, che nato nel 1957, aveva 10 anni alla morte del padre.

Era di casa negli Stati Uniti, dove aveva una casa per le vacanze ad Orlando, ed in Texas, dove si recava spessissimo per affari e per piacere. Ed è stato durante uno di questi viaggi che, appena 42enne, Salem è morto quando l'ultra leggero che lui stesso pilotava è precipitato a San Antonio. All'epoca degli attentati dell'11 settembre, a molti tornò in mente quell'incidente, e qualcuno che si chiese se, senza quella morte tragica, la storia avrebbe potuto avuto un percorso diverso, perché il giovane Osama avrebbe continuato ad avere la guida del fratello e non si sarebbe avvicinato all'estremismo islamico. Ma soprattutto ci fu chi ricordò Salem in Texas aveva legami ed interessi con l'industria petrolifera americana, anche nell'Arbusto Energy fondata nel 1979 a Midland da George W. Bush, presidente degli Stati Uniti quando nel 2001 un Bin Laden attaccò il cuore dell'America.




MIAMI: MODELLA IN POSA PER UN SERVIZIO FOTOGRAFICO; ALLE SPALLE SBARCANO IMMIGRATI

di A.B.
 
Miami – Le spiagge della Florida sono note per essere un paradiso estivo meta per turisti di tutto il mondo.Famose per essere lo sfondo di molti film e spot pubblicitari, anche per una giovane modella erano sfondo per un servizio fotografico. Erano le sei del mattino del 10 luglio,la modella si trovava in spiaggia con la fotografa Ekaterina Juskowski e stavano realizzando un servizio di moda. Intenta ad ammiccare la videocamera, ad un certo punto, alle sue spalle, spunta improvvisamente un’imbarcazione di piccole dimensioni dalla quale scendono velocemente diversi immigrati che corrono via dalla spiaggia e si dirigono verso le zone abitate probabilmente. La fotografa che stava realizzando il servizio di moda non ferma il servizio ma riprende comunque la scena. Ekaterina Juskowski ha raccontato al New York Post che inizialmente che l’accaduto gli rovinasse il video ma poi gli ha ricordato la sua vita poiché anch'essa immigrata a 18 anni dalla Russia per motivi di studio. Frank Miller, portavoce della guardia di frontiera Usa, riferisce: “Il filmato testimonia come agiscono le organizzazioni criminali”La guardia costiera di Miami, nel 2014, ha arrestato 3.500 immigrati clandestini e nei primi mesi del 2015 circa 1.300.



MUORE BRUCIATO VIVO UN BIMBO PALESTINESE. “IL GOVERNO ISRAELIANO E’ RESPONSABILE”

di Ch. Mo.

Gerusalemme – E’ scontro tra palestinesi e israeliani in merito ad una vicenda di cronaca aberrante. I primi infatti ritengono che il governo israeliano sia "pienamente responsabile" della morte di un bambino palestinese di un anno e mezzo, bruciato vivo in un incendio appiccato probabilmente da coloni israeliani. Tale atto orribile sarebbe "conseguenza diretta" dell' "impunita'" accordata dalle autorità israeliani ai coloni.


Il premier. Condanna duramente l’accaduto il premier Netanyahu che si è detto sconvolto dall’accduto definendolo un “atto terroristico”. “E' un chiaro atto di terrorismo e Israele agisce con durezza contro il terrorismo a prescindere da chi siano gli autori" ha poi concluso.


La reazione di Israele. L'esercito israeliano ha istituito dei posti di blocco nella zona e schierato soldati nel tentativo di trovare gli autori del gesto. I sospetti sono tutti appuntati su coloni estremisti considerato che sui muri delle due case a cui e' stato appiccato il fuoco sono state ritrovate frasi inneggianti alla "vendetta" e "lunga vita al Messia" prima di scappare. Resta alta la tensione nell’intera zona: l' incendio e' stato appiccato a due case all'estrema periferia di una località vicino Nablus, Kfar Duoma. Una delle due case era vuota, ma nell'altra dormiva una famiglia svegliata dai rumori e dal fuoco.


La vittima. Il piccolo si chiamava Ali Saad Daubasha. Secondo i testimoni il padre e' riuscito a salvare la moglie e l'altro bimbo ma non e' riuscito ad individuare nel fumo e nel buio il più piccolo, Ali. Il padre e la madre, Saad e Reham ed un altro figlio di 4 anni, Ahmad, sono stati ricoverati in ospedale a Nablus. Anche la famiglia del piccolo, i genitori e un fratellino di 4 anni, versa in gravissime condizioni: sono stati ricoverati con ustioni su oltre il 70 per cento del corpo.