Parma sarà Capitale Italiana della Cultura anche nel 2021

E’ ufficiale: Parma sarà Capitale Italiana della Cultura anche nel 2021. Lo ha stabilito il Decreto Rilancio approvato dal Governo mercoledì 13 maggio accogliendo la richiesta fatta a gran voce nei mesi scorsi dalla città e dalla regione e sostenuta da moltissime città italiane in corsa a loro volta per il titolo.

L’emergenza sanitaria ha sospeso tutte le attività legate alla nomina, rischiando così di vanificare il lavoro e gli investimenti fatti per rendere questo anno eccezionale. Ma Parma non si è mai arresa.

«Quando tutto è o pare perduto semplicemente bisogna mettersi all’opera e ricominciare dall’inizio. È quel che faremo dopo la splendida notizia arrivata dal governo.» Dichiara il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. «Parma Capitale Italiana della Cultura 2021 rappresenta una decisione giusta e lungimirante: la città e la sua gente hanno lavorato tanto per creare un anno della cultura all’altezza delle aspettative del Paese, avevamo una gran voglia di dimostrare tutto il potenziale di Parma. Ce l’abbiamo tuttora: nel 2021 torneremo ancora più forti. La cultura continuerà a battere il tempo e a essere metronomo della nostra crescita.»

L’anno da Capitale Italiana della Cultura rappresenta una grandissima opportunità per tutto il territorio circostante, come dimostra il sodalizio con Piacenza e Reggio Emilia, che ha dato vita a Emilia2020, soprattutto per quei settori – cultura e turismo – che rappresentano la vera forza del paese e che si ritrovano in questo momento a pagare un prezzo altissimo.

La decisione del Governo, in primis del Ministro Dario Franceschini, sulla quale Parma è sempre stata fiduciosa, dimostra che dalla cultura può davvero partire la rinascita dei territori riportando quelle esperienze e quel desiderio di condivisione di cui, al termine di questo periodo di privazioni, ci troveremo più affamati che mai.

«Il prolungamento di Parma 2020 al 2021 rappresenta una sfida culturale e gestionale» afferma l’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra «cui ci accostiamo con lo stesso entusiasmo che ha fin qui accompagnato l’avventura di Capitale Italiana della Cultura. Il tema del Tempo, oggi sospeso, recluso, iperconnesso, rimane il filo rosso di un programma che sarà in grado di parlare anche al passaggio storico che stiamo vivendo. Avremo infatti la responsabilità di sostenere la nostra proposta culturale in questo periodo di impensati mutamenti comportamentali e di grandi incertezze e dovremo dimostrare, con ancora più forza, che è dai territori della cultura che può muovere i suoi primi passi il pensiero di una nuova vita comunitaria.»

Parma dunque è pronta a ripartire riprendendo il cammino iniziato, raddoppiando gli sforzi per portare a compimento quello che ancora si potrà fare nel 2020 e soprattutto preparando un nuovo anno, il 2021, da grande Capitale Italiana della Cultura.




Cellulari e droga nelle carceri, un fenomeno fuori controllo: Silvestroni (FdI) chiede le dimissioni del ministro Bonafede

Il deputato di Fratelli d’Italia on. Marco Silvestroni ha depositato alla Camera una interrogazione al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per fare chiarezza sulle misure di impenetrabilità dei telefoni cellulari nel carcere di Velletri e sulla sicurezza degli agenti di polizia penitenziaria.

Ormai il fenomeno dei detenuti che comunicano all’esterno grazie ai cellulari introdotti all’interno delle carceri sembra essere fuori controllo e solo ieri l’ultimo caso che ha visto gli agenti della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere in servizio presso il settore controllo e smistamento pacchi del Penitenziario, durante i controlli di routine, intercettare 7 telefonini occultati nei generi alimentari destinati ai detenuti.

“Troppe le falle – ha detto Silvestroni – che soprattutto in questi ultimi mesi sono emerse nel sistema carcerario tra i problemi di sovraffollamento, alla carenza di personale, per arrivare alle incresciose rivolte che hanno portato a 13 morti, 400 boss mafiosi scarcerati e svariate evasioni, fino alla discutibile vicenda della nomina del DAP del 2018 e delle sue dimissioni che Bonafede ha riferito, ma non chiarito, in Aula questa mattina. Ancor più grave – prosegue Sivestroni – perciò, alla luce di tutto questo, il ritrovamento nel carcere di Velletri sia di un telefonino con tanto di scheda nascosto in una scatola elettrica della saletta ricreativa del nuovo padiglione che di alcune dosi di hashish nelle celle. Non è possibile consentire che passi il principio della permeabilità dei carceri e che venga ulteriormente messa a repentaglio l’incolumità degli agenti. E’ tempo che Bonafede – conclude Silvestroni – si dimetta perché non in grado di dare risposte precise e concrete. Per gli incompetenti a 5 stelle onestà e legalità sono semplici slogan buoni solo per prendere voti”.




Bracciano, sanificazione della città: arrivano i paracadutisti della Folgore

Grande soddisfazione da parte del Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli

BRACCIANO (RM) – Al via oggi fino a sabato compreso, la sanificazione di Bracciano con i militari della Folgore. I paracadutisti del 185esimo reggimento artiglieria con personale altamente specializzato sanificheranno le principali arterie del territorio braccianense, comprese le frazioni.

L’iniziativa voluta dall’Amministrazione comunale vede impegnati impiegati paracadutisti, veicoli ed equipaggiamenti dell’Esercito.

Una ennesima prova di vicinanza dei Diavoli Gialli alla comunità locale

Nei giorni scorsi si è tenuta una riunione di coordinamento tra il sindaco Armando Tondinelli e gli uomini della Folgore per pianificare l’operazione “Covid – Busters”.

Verrà sanificato il centro storico, Monte Bello, Pisciarelli, Castel Giuliano, Vigna di Valle, La Rinascente e via Cotognola.

Grande soddisfazione da parte del Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli

“Ringrazio i militari di Bracciano – dice Tondinelli – per esserci sempre stati nei momenti di difficoltà. Basti pensare che soltanto qualche giorno fa hanno portato molti viveri alle parrocchie. Siamo riconoscenti per questo sostegno e per tutti i contributi offerti dai Baschi Amaranto per la comunità circumlacuale, come ad esempio le donazioni di sangue”.  

Dopo l’ultima sanificazione effettuata dai  vigili del fuoco di Bracciano a fine aprile, quest’altra operazione completa il piano di intervento voluto dall’Amministrazione Tondinelli per continuare a difendere Bracciano dal virus. La città, fortunatamente, non ha registrato molti contagi dall’inizio dell’emergenza. In totale i positivi sono stati 25 di cui un decesso, 23 guariti e attualmente si registra 1 solo caso positivo al Covid-19 sul territorio braccianese. 




Zoom è l’app più scaricata ad aprile

Nuovo record per Zoom, la videochat divenuta popolarissima in seguito all’epidemia di coronavirus. Secondo gli analisti di Sensor Tower, ad aprile è stata la app più scaricata – esclusi i videogiochi – a livello mondiale, superando il social TikTok. I download di Zoom dai negozi App Store per iPhone e iPad e Google Play per dispositivi Android hanno sfiorato i 131 milioni, 60 volte di più rispetto all’aprile 2019. Il 18,2% del download complessivi è avvenuto in India, il 14,3% in Usa. Questa prima posizione occupata è sicuramente il dato più eclatante, visto che l’app che permette conferenze multiple in videochiamata è letteralmente esplosa con il periodo della quarantena imposta dall’emergenza sanitaria attuale. La cinese TikTok si piazza così al secondo posto con 107 milioni di download (2,5 volte di più di un anno fa), di cui il 22% in India e il 9,4% in Usa. Il dato però è presumibilmente sottostimato perché non include i download effettuati da negozi per Android diversi dal Google Play, che in Cina non è disponibile. Facebook, WhatsApp, Instagram resistono tra le top app e, sempre per quanto riguarda il medesimo periodo di tempo preso in esame dalle statistiche, si attestano rispettivamente alla terza, quarta e quinta posizione globale. Messenger è sesto. Al settimo posto si trova Aarogya Setu, la app indiana per tracciare i contagi di Coronavirus che il governo di Nuova Delhi ha reso obbligatoria per buona parte della popolazione. Ottava e decima sono rispettivamente Google Meet e Microsoft Teams, cioè le app per videoconferenze dei due colossi hi-tech, mentre completa la top ten, al nono posto, Netflix. Insomma, al tempo del Covid 19, cambiano le tendenze e, vuoi per esigenze lavorative, vuoi per via del dover stare a casa, Zoom è salita di diritto sul podio.

F.P.L.




Colpo alla mafia, 91 persone in manette: sequestrati beni per 15 milioni di euro

La Guardia di Finanza di Palermo ha arrestato 91 tra boss, gregari, estortori e prestanomi di due storici clan palermitani dell’Acquasanta e dell’Arenella.

In manette sono finiti esponenti di storiche famiglie mafiose palermitane come quelle dei Ferrante e dei Fontana. Le accuse contestate sono a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, ricettazione, riciclaggio, traffico di droga, frode sportiva e truffa.

Attività ferme per il lockdown, una drammatica crisi economica, imprese sull’orlo della chiusura e Cosa nostra pronta a sfruttare l’emergenza

E’ la fotografia della realtà economica palermitana messa nero su bianco nell’inchiesta della Dda di Palermo. Il gip che ha disposto gli arresti parla di “contesto assai favorevole per il rilancio dei piani dell’associazione criminale sul territorio d’origine e non solo”.

Il blitz è in corso in Sicilia, Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Campania

 Tra gli indagati c’è anche un ex concorrente del Grande Fratello: è Daniele Santoianni, che ha partecipato alla decima edizione del reality, e che ora è ai domiciliari con l’accusa di essere un prestanome del clan.

Santoianni era stato nominato rappresentante legale della Mok Caffè S.r.l., ditta che commerciava in caffè, di fatto nella disponibilità della cosca. “Con ciò – scrive il gip – alimentando la cassa della famiglia dell’Acquasanta e agevolando l’attività dell’associazione mafiosa”.

L’inchiesta, che disarticola due “famiglie” di spicco di Cosa nostra palermitana, ha svelato anche gli interessi dei clan negli appalti e nelle commesse sui lavori eseguiti ai Cantieri navali di Palermo, nelle attività del mercato ortofrutticolo, nella gestione delle scommesse online e delle slot-machine, oltre che in quella “storica” del traffico di droga e nelle corse dei cavalli.

Lunghissima la lista delle attività commerciali sottoposte al racket del pizzo. Sequestrati anche beni del valore di circa 15 milioni di euro.




Bolsena, i maestri infioratori contro il coronavirus: un tappeto spettacolare!

BOLSENA – Due mani che lasciano cadere dei petali. Il mondo. E la bandiera italiana. È il tappeto floreale realizzato dall’Associazione infioratori di Bolsena che ha partecipato al progetto “Momento di solidarietà”, organizzato da Coordinadora Internacional de Entidades de Alfombristas de Arte Efimero, per esprimere vicinanza e solidarietà a chi è in prima linea nella lotta contro il coronavirus e alle persone, con i loro famigliari, che hanno dovuto affrontare la malattia. “Questa iniziativa, unica e innovativa, nel campo dei tappeti, è stata ideata e realizzata dalla commissione progetti di Coordinadora, per la campagna “Io resto a casa” – dichiara l’assessore al turismo religioso del Comune di Bolsena Roberto Basili -. Ogni artista ha creato un tappeto per raccontare la propria esperienza di fronte all’epidemia e per portare un messaggio di solidarietà a chi combatte il covid-19 e a tutte le persone che sono state colpite dal virus. La nostra associazione ha aderito con entusiasmo all’iniziativa e, con il motto “distanti, ma uniti nel cuore”, ha voluto esprimere un abbraccio solidale mondiale”.




Sutri, pregiudicato entra in casa di due coniugi con figlio e aggredisce il capofamiglia a colpi d’ascia: messo agli arresti domiciliari

SUTRI (RM) – Nel pomeriggio di ieri a Sutri, un pregiudicato italiano originario del posto, munito di ascia, ha fatto irruzione in una abitazione dove erano presenti due coniugi con il figlio e, probabilmente per vecchi rancori, ha cominciato ad aggredire il capo famiglia anche a colpi di ascia, colpendolo in volto, e proseguendo nella cruenta colluttazione.

Nel frattempo la moglie spaventata ha immediatamente chiamato i carabinieri, che già di pattuglia ed in prontezza operativa sono subito giunti sul posto mentre l’ aggressione continuava selvaggiamente.

I militari appena arrivati sul posto hanno immediatamente bloccato l’ aggressore, ed una volta accertate le condizioni fisiche dei presenti, lo hanno messo in sicurezza e arrestato per tentato omicidio, e successivamente lo hanno tradotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.




Modello di società o Società modello? Ripensare le scelte politiche per preservare lavoro (salutare) e tenuta sociale

La lungimiranza, evolutiva, della nostra Costituzione

di Angelo Lucarella*

Non è mai troppo tardi. Per leggere, ancora una volta, l’art. 1 della nostra Costituzione “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” basta davvero un click oppure un testo tascabile.

Non vuole essere retorica, ma il doveroso richiamo a ciò che è il dono più grande della nostra contemporaneità: non foss’altro perché lavorare significa rispettare il dettato costituzionale, da una parte, e coltivare la pace sociale, dall’altra parte.

Ma il modello su cui poggiava e poggia l’impianto della nostra società è messo a dura prova dalla drammatica incidenza del risaputo coronavirus.

L’equilibrio costruito in decenni è davanti ad un bivio: crescita ad ogni costo o sostenibilità all’insegna della tutela primaria della salute, del lavoro (qualunque esso sia) e dell’unità del paese?

Una domanda che ammorba quasi tutti coloro che si interessano oggigiorno di diritto, economia,  sociologia, politica, ecc.

Non occorre, però, andare oltre a quanto è certo in questo momento: esiste una Carta fondamentale che pone al primo posto la dimensione lavoristica dell’Uomo e lo fa affermandone la sacralità in ogni sua forma (a prescindere, quindi, se trattasi di esercizio autonomo, dipendente, imprenditoriale, pubblico o privato).

C’è un problema, di tutta evidenza eccezionale, che sta fagocitando sia risorse umane che risorse economiche: la crisi mondiale da COVID 19.

Crisi che, stima del Fondo Monetario Internazionale, si assesterà intorno al – 3% del PIL entro il 2020. Le stime per l’Italia, invece, sono al – 9% circa.

La peggiore recessione, in pratica, registrata sin dagli anni trenta del secolo scorso allorquando si parlava addirittura di “Grande Depressione”.

Ed allora si paventa l’inizio di una Repubblica fondata sull’assistenza? Con quali risorse? Con quale impatto di tenuta sociale?

Tema, onnicomprensivamente, alquanto difficile da trattare e che si instrada su un cammino pieno di buche; occorre tuttavia imporsi un categorico “dobbiamo riuscirci a tutti i costi”.

Oggi, indubbiamente, non si può pensare di condurre al sottosoglia di povertà chi già soffriva e, per trascuratezza sistemica, condurne degli altri.

Diventerebbe un tal problema quasi paragonabile ad un cane che si morde la coda senza soluzione di continuità.

Quindi l’approccio dell’assistenza finalizzato a preservare un minimo stato di degna sopravvivenza dell’individuo non è solo funzionale, ma essenziale al sistema paese (tenuto conto che, tra l’altro, dati Istat, al quarto trimestre del 2019, consolidavano il tasso di disoccupazione nazionale al 9,9% mentre quello dell’Eurozona, a gennaio 2020, si attestava al 7,4%).

Non si può certo disconoscere che il lavoro, in quanto tale, poggi geneticamente la ragion d’essere (in un sistema democratico che si rispetti) su tre elementi imprescindibili: libera iniziativa economica d’impresa, la competitività virtuosa e la tutela della salute sia per il lavoratore dipendente che per l’imprenditore (due facce della stessa medaglia atteso il rapporto complementare – necessario – tra quest’ultimi).

Come si può, quindi, ripensare un modello di società vincente, sotto un profilo umanistico, e al tempo stesso sostenibile, sotto il profilo realistico, mantenendo intatte le tutele costituzionali nella vita reale ottimizzando, al contempo, le risorse disponibili?

A titolo di esempio, il reddito di cittadinanza ben potrebbe essere rivisitato, normativamente parlando, al fine di indirizzare coloro che, innatamente o successivamente, hanno manifestato una propensione all’attività d’impresa per avviare, dopo aver usufruito di un periodo tampone (di magari due anni per uscire dallo stato di indigenza o difficoltà cronica), una realtà produttiva. A ciò aggiungendosi, ovviamente, una politica fiscale ad hoc con effetto cuscinetto a sostegno dell’avviamento.

Ci si immagini, per un attimo, quanto efficace possa essere (oltreché utile) uno sdoganamento funzionale del reddito di cittadinanza nella prospettiva imprenditoriale appena accennata (od anche altro tipo di misura assistenziale sia ben chiaro) ordinatamente legato all’obiettivo primario di uno Stato: recuperare la capacità “lavoristica”, produttiva, contributiva ed attiva dell’individuo sia in termini di autonomia che di dignità esistenziale.

È altrettanto chiaro che si potrebbero ripensare tante altre fattispecie, ma per farlo occorre una politica che nella sua interezza di classe dirigente (quindi non riferito ad un partito piuttosto che ad un altro) sia d’impatto rispetto al “come” gestire il momento assistenzialistico di una parte del paese così da condurlo verso un nuovo modello di società in cui, inevitabilmente, occorrerà più sensibilità rispetto alla questione dell’inquinamento ambientale e, mi si consentirà, anche dell’inquinamento mentale (non foss’altro per i numerosi suicidi del nostro paese).

Ciò nell’ottica di una sostenibilità sistemica (che altro non sarebbe essenza realistica) legata alla ragionevolezza di una visione di crescita che non per forza di cose deve tradursi in sfrenata ricerca della ricchezza.

Quindi il ruolo della nostra Costituzione è ancora attualissimo: prima di destra, centro o sinistra c’è l’Uomo, il cittadino, il lavoratore e lo “spirito realizzatore”.

Spirito, quest’ultimo, che è innato nell’italianità.

Tante aziende, grandi e medio-piccole, del nostro paese sono rinomate nel mondo (e fiore all’occhiello) per il connubio indissolubile di successo costituito e costruito nel tempo dal reciproco rispetto tra imprenditore e lavoratore.

La politica può prendere esempio da quest’ultimi per ritrovare una dimensione costruttiva con una inclinazione programmatica volta ad immaginare un nuovo futuro (partendo dal presente): anzitutto vaccinarsi dagli “ismi” distruttivi che aleggiano con il sapore di passato è doveroso al fine di non piegare il capo dinanzi alle responsabilità dei tempi che corrono.

De Gasperi, uno dei padri fondatori della nostra Repubblica, il vaccino lo aveva scoperto e donato agli italiani (chiaramente insieme ad altri della sua elevata – mi si lasci abusare del termine – statura scientifico-politica”) quando teorizzava per la politica stessa di “lavorare in profondità”, senza ambizioni particolaristiche, con alto senso del dovere e, per l’appunto, “spirito realizzatore”.

E se il nostro paese ritrovasse in questa lungimirante innovazione, pur quasi centennale, la capacità di ripensare il mondo del lavoro, calarlo nella vita reale (pur considerando gli effetti economici del coronavirus), assicurando la prospettiva imprenditoriale e la sostenibilità del lavoro stesso (sperando altresì nella preservazione del livello di tutele temporali), allora, vorrà dire che la politica tutta non potrà tirarsi indietro rispetto alla necessità di alzare il livello complessivo.

Se non altro per rispetto nei confronti di quei cittadini che, nel quotidiano, nelle sofferenze, nelle preoccupazioni, non mollano neanche un secondo per “lavorare in profondità”, per reinventarsi, per ricominciare nonostante tutto, anche se (onestamente) non sia facile camminare in acque alte, accennatamente toccando il fondo, restando in apnea.

Per questo gli “ismi” otre ad essere anacronistici, non alzano il livello neanche per aiutare chi si ritiene e presume incapace al comando oggi.

Ce lo ricorda la nostra storia (alcune volte) di mala salute politica.

Perché quando, invece, la politica è sana nella sua interezza diventa il Braccio, Forte del popolo ma che, come tutte le utopie, rimane solo l’idea di una “società modello” piuttosto che la colonna vertebrale del contemporaneo “modello di società”.

*Avvocato tributarista, Presidente CLN AssoConsum, membro Commissione Giustizia MISE




Cesare Battisti teme il coronavirus: chiesti i domiciliari

Cesare Battisti, che sta scontando l’ergastolo per 4 omicidi nel carcere di Oristano, ha fatto istanza per beneficiare di misure alternative alla custodia in carcere per il rischio di complicanze in caso di infezione da Covid-19.

La notizia è stata resa nota all’ANSA dal legale, Davide Steccanella, il quale spiega che la richiesta è stata avanzata in settimana. “Teme il contagio. Inoltre da un anno e mezzo è l’unico in isolamento di alta sicurezza ad Oristano e da allora non vede parenti”, spiega Steccanella.

“Battisti rientra nella categoria degli over 65, inoltre ha delle patologie che lo mettono a rischio e la sua situazione carceraria non garantisce la sua salute da questo punto di vista – aggiunge Steccanella – . E’ scritto negli atti pubblici della richiesta: ha un’epatite B e un’infezione al polmone. Siamo in attesa della risposta del Tribunale, i giudici valuteranno la richiesta, ma non ci sono tempi precisi”. Il legale spiega che “la richiesta è che Battisti venga trasferito agli arresti domiciliari dai suoi parenti nel Lazio. Nel carcere ad alta sicurezza di Oristano, il mio assistito sta scontando un ingiusto isolamento ed è l’unico detenuto con l’alta classificazione di sicurezza ’62′”.




Bob Dylan, dopo 8 anni un nuovo album con 10 inediti

Bob Dylan torna con un nuovo album di inediti, otto anni dopo l’ultimo lavoro. Il 19 giugno esce Rough and Rowdy Ways (Columbia Records), composto da 10 tracce, che verrà pubblicato in formato doppio CD, doppio vinile e digitale. Disponibile intanto il nuovo brano False Prophet.

L’annuncio arriva dopo la recente uscita di altri due brani che saranno contenuti nel disco:

I Contain Multitudes, canzone di apertura dell’album, e Murder Most Foul, un brano epico della durata di quasi 17 minuti, che, nel formato doppio CD, sarà presente come unica traccia di uno dei 2 CD.
“Rough And Rowdy Ways” è il primo album di inediti di Bob Dylan da quando, unico cantautore, ha ricevuto il Nobel per la Letteratura nel 2016, per “aver creato nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione della canzone americana”.
 Bob Dylan ha venduto oltre 125 milioni di dischi in tutto il mondo e Rough And Rowdy Ways è il 39/o album in studio dell’artista.




Vendere all’estero con l’e-commerce: vale la pena?

Quello dell’e-commerce è un mondo in continua evoluzione e crescita, soprattutto negli ultimi anni. Nel 2019 il valore degli acquisti online in Italia ha raggiunto i 31,6 miliardi di euro, +15% rispetto al 2018. In valore assoluto, l’incremento è il più alto mai registrato (+4,1 miliardi di €). Uno scenario che dimostra come anche in Italia l’e-commerce sia ormai diventato un fenomeno di assoluta rilevanza, che svolge un ruolo decisivo nella creazione e nella promozione di modelli di interazione con consumatori fortemente innovativi, che non restano confinati all’online ma si estendono a tutto il retail.

Infatti, l’e-commerce è responsabile per il 65% della crescita complessiva (online + offline) del retail: gli acquisti online crescono del 15%, mentre i consumi complessivi sono sostanzialmente stabili (+1,5%). Anche nel 2019 sono stati i prodotti a trainare la crescita. Con 281 milioni di ordini e una spesa media di 66€ circa, i prodotti hanno raggiunto un valore di 18,1 miliardi di euro, con un incremento del 21%. Sia i comparti storici (Informatica ed elettronica e Abbigliamento), sia quelli emergenti (Arredamento & home living, Food&Grocery e Beauty) hanno ottenuto risultati positivi.

Con un +19% e un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro, il settore Informatica ed elettronica si conferma quello più rilevante, seguito dall’abbigliamento (+16%, 3,3 miliardi di euro). Invece, food&grocery e arredamento & home living sono i comparti che crescono più velocemente (+42% e +30% rispettivamente).

I vantaggi dell’e-commerce sono dunque tanti. Innanzitutto su un e-commerce si possono effettuare ordini di ogni tipo, anche in dropshipping. Con l’e-commerce si può, ad esempio, vendere un prodotto senza averlo in magazzino. Trova i migliori prodotti in dropshipping per capire il funzionamento di questo sistema di vendita.

La vendita all’estero

Uno dei migliori vantaggi nel possedere un e-commerce è quello di raggiungere un numero illimitato di potenziali utenti. Si può, ad esempio, vendere in Europa grazie all’e-commerce, ma anche nel resto del mondo. Con un e-store ogni tuo potenziale cliente può raggiungere da tutto il mondo il tuo sito web ed acquistare in comodità ogni articolo, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno.

Se poi sappiamo in anticipo che il nostro prodotto o servizio potrebbe avere una certa presa, magari in particolari nazioni estere, l’e-commerce può sostituire l’investimento gravoso dell’apertura di un punto vendita in quell’area. Le risorse, in questo caso, saranno quelle dedicate, almeno inizialmente, a rendere visibile il mio negozio online.

Non è detto che vendere in tutto il mondo possa incrementare i guadagni, le metriche da analizzare per attivare una campagna di advertising e farsi conoscere sono molto più complesse, ma se sfruttate bene permettono ampi margini di guadagno. Per esempio in UK più del 20% delle vendite avvengono online, ma la competizione per farsi trovare è elevata. Va quindi studiato una strategia di marketing che pianifichi gli obiettivi e tenga conto dei costi per curare il contatto nel tempo, anche se non dovesse acquistare con una prima campagna. Importante è capire come porsi con il target personas.