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Dai primi governi Berlusconi a oggi, l’avviso di garanzia sembra essere un passaggio obbligato per chi comanda
Sembra che l’“avviso di garanzia” al presidente del Consiglio della Repubblica Italiana sia diventato l’ultimo accessorio di moda per chi siede a Palazzo Chigi.
Un vero e proprio must-have, da sfoggiare con orgoglio, come una medaglia appesa al petto. Da Berlusconi a Lamberto Dini, passando per Prodi, D’Alema, Renzi, Conte e, perché no, fino a Giorgia Meloni. Solo Giuliano Amato, Mario Monti, Enrico Letta e Mario Draghi sono riusciti a evitare questo “prestigioso” riconoscimento.
Ma, a questo punto, mi viene da chiedere: siamo sicuri di essere governati da persone a posto?
Non è un mistero che la responsabilità politica e giudiziaria di chi ci governa sia un tema sempre caldo. Ma è curioso notare come l’intervento di un potere terzo, che si materializza come per magia, arrivi puntuale nel momento in cui il peso politico di un leader si fa insopportabile.
Come dimenticare la mitica congiura di palazzo al Quirinale, quando Oscar Luigi Scalfaro, con il suo famoso “non ci sto”, si trovò a capeggiare un summit con Irene Pivetti e Carlo Scognamiglio, rispettivamente presidente della Camera e presidente del Senato, per mettere fine al primo governo Berlusconi, eletto tra l’altro con una maggioranza schiacciante?
Ma certo, che tempi!
Ora, mentre il postino bussa alle porte di Palazzo Chigi come se avesse un pacco di Natale da consegnare, il mio pensiero si sofferma sulla tempestività di queste “comunicazioni”.
“Mala tempora currunt”, scriveva Cicerone, ma oggi pare che “peiora parantur” sia la nuova guida politica.
Dimentichiamoci delle crisi economiche, delle sfide sociali, dei problemi ambientali: l’unico vero dramma della nostra era pare sia la caduta inesorabile di chi ha il coraggio di governare.
Ma, mi chiedo, non sarebbe il caso di cambiare il paradigma? Forse dovremmo cominciare a considerare l’idea che il vero problema non sia il singolo avviso di garanzia, ma piuttosto un sistema che sembra premiare più la malefatte che la virtù.
Così, mentre i nostri leader si passano il testimone di questo triste “gioco”, noi cittadini continuiamo a chiederci se mai avremo un governo che non arrivi con il corredo di un avviso di garanzia.
Concludo con un augurio: che i prossimi a ricevere la medaglia siano almeno un po’ più creativi.
Ad maiora!