Banca Popolare del Lazio, dimissioni lampo e nomine ancora sotto pandemia: ecco l’articolo… “integrativo”

Come ben sanno tutti, e quindi anche gli amministratori della Banca, per l’inserimento di uno o due nuovi membri all’interno di un cda di certo non è necessario che si dimetta l’intero cda essendo previsto l’istituto della cooptazione da sempre utilizzato proprio dai vertici della Banca per sostituire consiglieri dimissionati

Apprendiamo con stupore e con compiacimento che dopo il nostro articolo, nel quale facevamo emergere i presunti reali motivi delle dimissioni di tutto il cda della Banca Popolare del Lazio, il presidente Maria Edmondo Capecelatro sottoscriveva un comunicato stampa definito integrativo, nel quale, sembra quasi nel tentativo di controbattere le supposizioni contenute nel nostro articolo riferiva che le dimissioni di tutti i componenti del Consiglio di amministrazione erano state dettate dall’obbligo di nominare una seconda donna “come ci impone la nuova norma di legge”.

Se è pur vero che la norma di legge impone il rispetto della parità di genere, è invece falso che questa norma sia nuova, al punto che la Banca ha avuto tutto il tempo di inserirla nel comma 2 dell’articolo 30 del proprio statuto “La composizione del Consiglio di Amministrazione deve assicurare l’equilibrio tra i generi rispettando le soglie previste a tal riguardo dalla normativa, anche regolamentare, di tempo in tempo vigente. In particolare, per il primo rinnovo integrale, e comunque entro il 30 giugno 2024, la Società assicurerà che almeno 2 membri del Consiglio di Amministrazione appartengano al genere meno rappresentato”.

In ogni caso, come ben sanno tutti, e quindi anche gli amministratori della Banca, per l’inserimento di uno o due nuovi membri all’interno di un cda di certo non è necessario che si dimetta l’intero cda essendo previsto l’istituto della cooptazione da sempre utilizzato proprio dai vertici della Banca per sostituire consiglieri dimissionati.

Né costituisce elemento dirimente la scadenza congiunta del consiglio della partecipata attesa la possibilità per la Banca Popolare del Lazio di operare come meglio crede in relazione alla partecipazione quasi totalitaria al capitale della Blu Banca.

Né sarà possibile un intervento da parte del Collegio Sindacale su queste decisioni che continuiamo a definire strategiche, dal momento che una delle nove poltrone è stata tirata a lustro proprio per Raffaella Romagnoli, la figlia del Presidente del Collegio Sindacale, di cui tante volte abbiamo scritto in relazione agli incarichi ricoperti contestualmente nella Natalizia Petroli.

Una domanda, che ci ritorna ogni volta alla mente: chi li avrà mai nominati gli attuali consiglieri di amministrazione della Banca? L’assemblea dei soci risponderanno probabilmente i più ingenui. Come già riportato nei precedenti articoli, non una sola volta i soci hanno potuto votare a scrutinio segreto i loro candidati. E quindi, senza poter votare a scrutinio segreto, chi mai li avrà nominati gli attuali consiglieri di amministrazione? Buona Pasqua con le neo quote rosa…. virali.