Ferrovia Roma Viterbo, boom di presenze al sit-in dei Pendolari. La Regione “scarica” Atac

Il
maltempo non ha fermato il sit-in di protesta dei pendolari delle ferrovie
concesse in affidamento all’Atac di sabato
mattina in Piazza del Popolo, luogo
simbolo della rivoluzione romana di un tempo, ai piedi del Pincio e ai due
passi della stazione di testa della ferrovia Roma-Viterbo. Striscioni, fischietti e cartelli in pugno, qualche
ombrello e tanta rabbia. “La manifestazione nasce”, esordisce Fabrizio Bonanni del Comitato Pendolari RomaNord, “per
dimostrare con tutte le forze i nostri disagi”.

Duecento
persone, forse più, assiepati sotto l’obelisco Flaminio. Perentori i messaggi, “la
ferrovia RomaNord è un diritto” oppure “chiudere la ferrovia ghettizza il
territorio”, riferito, esplicitamente, alla minaccia
di ANSF contenuta nella nota del 14
ottobre scorso
, inviata sia all’Atac che alla Regione Lazio. Motivo centrale dell’evento, che è riuscito, grande
merito, a unire le diverse identità associative, sindacali e, soprattutto, politiche,
in supporto di una linea che, malgrado le difficoltà, ricopre ancora un ruolo
determinante nella mobilità.   

Parterre
folto di ospiti, dal sindaco di Sant’Oreste
Valentina Pini, che sulle criticità
della ferrovia ha istituito una commissione speciale, al Presidente del Municipio XV Stefano Simonelli, dal
Segretario Regionale SLM Fast-Confsal
Renzo Coppini
al sindacalista Cgil
Giulio De Angelis. Inoltre c’erano
gli esponenti del Comitato Roma-Lido,dell’ORT – Osservatorio Regionale sui Trasporti, tra cui Roberto Donzelli dell’UTP Roma e dell’Associazione TrasportiAmo che, insieme a Odissea Quotidiana, avevano aderito all’iniziativa.
Infine, dato tutt’altro che trascurabile, numerosi cittadini, i veri
protagonisti.

Fabrizio Bonanni

“La
manifestazione ha avuto un buon riscontro”, riprende Bonanni, “oltre ogni
aspettativa. Ringraziamo tutti”.  Poi
entra nel merito e la questione si fa seria. “Stiamo subendo da diversi mesi
disservizi giornalieri a causa principalmente dell’inefficienza della Regione
di Atac. Ai disagi cronici si sono aggiunti quelli derivati dalle direttive
ANSF, subentrata all’USTIF in luglio, le quali hanno imposto severe mitigazioni
all’esercizio per il mancato adeguamento dell’infrastruttura e costretto l’azienda
a costruire un nuovo orario generale, entrato in vigore a settembre. Che contempla
un numero di treni extraurbani decisamente inferiori rispetto all’orario
passato, che sono stati sostituiti da bus navette, e non rispecchia le reali
esigenze dei nostri territori. La tratta Catalano-Viterbo è pressoché isolata.
La situazione è diventata insostenibile, anche perché manca il personale e il
materiale rotabile, e quello esistente sta soffrendo l’usura. Vogliamo
certezze, basta chiacchiere”. Ma davvero si rischia la chiusura? “Non è una
nostra opinione o una provocazione”, risponde, “lo ha scritto a chiari lettere l’Agenzia
nella nota del 14 ottobre, in quanto ha rilevato delle incongruenze nelle
mitigazioni adottate da Atac”.

Nella
famigerata nota, infatti, il direttore dell’Agenzia, l’ing. Marco D’Onofrio, sottolineava che “se non
vengono comunicati, entro i tempi indicati”, ossia quindici giorni, “gli
elementi richiesti, questa Agenzia non avrà elementi per poter ritenere
presenti le condizioni per l’effettuazione in sicurezza di servizi di trasporto
ferroviario e pertanto tali servizi non
potranno essere proseguiti
”. Una bordata micidiale in poche parole, divenuta
oggetto di interrogazione parlamentare urgente presentata dal deputato Mauro Rotelli (FdI) e discussa alla
Camera venerdì scorso, 15 novembre. “Atac con le note del 5 e dell’11 novembre e
regione Lazio, con nota del 30 ottobre”, ha spiegato il sottosegretario ai
trasporti sen. Salvatore Margiotta, “hanno
riscontrato tale richiesta inviando nuovi elementi di propria competenza, ora
al vaglio dell’ANSF”. “Parlare di misure mitigative per il recupero di una
tratta ferroviaria fondamentale come la Roma Nord suona come una presa in giro
per tutti i pendolari che, recandosi a Roma per studio o lavoro, subiscono ogni
giorno un vero e proprio calvario caratterizzato da ritardi, cancellazioni
delle corse, convogli superaffollati”, ha risposto Rotelli nella replica. Una “Situazione”,
ha poi aggiunto, “ulteriormente peggiorata dall’entrata in vigore del nuovo
orario che ha comportato una riduzione progressiva delle corse ed una
contemporanea sostituzione con bus urbani. La tratta extraurbana si può
considerare quasi completamente chiusa e ciò ha comportato un ripristino
dell’uso dell’autovetture, con le inevitabili ripercussioni sul traffico di
Roma e sull’inquinamento atmosferico. Una ferrovia, insomma, pressoché
paleolitica con gravi problemi di sicurezza, per la quale da decenni si
promettono lavori di ristrutturazione in realtà mai partiti. Non si deve
perdere non una corsa, ma nemmeno un metro di ferrovie nel Lazio, chi pensa di
poterle lentamente depotenziare fino a chiuderle si dovrà assumere tutte le
responsabilità”.

La manifestazione di sabato è stata anche utile per riportare all’attenzione dell’opinione pubblica la vicenda della signora Maria Cristina Abballe e di suo figlio Alessandro, disabile, che aspetta gli interventi alla stazione di Rignano Flaminio. “La signora ha dovuto intraprendere, a sue spese, due cause”, rimarca Bonanni, sventolando un pannello sul quale campeggiano le immagini dell’articolo proprio de Osservatorio d’Italia, “la Regione è stata condanna in primo e secondo per la presenza delle barriere architettoniche, un problema questo che riguarda molte persone nelle condizioni di Cristina e che deve essere ancora risolto”.

La Sindaca Pini

“Rilanciamo
la campagna ‘chiacchiere zero’, la politica a tutti i livelli cercasse di
associarsi a questo slogan e riuscisse, in controtendenza, a fare meno
chiacchiere e più fatti”, è il monito della sindaca Pini, “quello della
RomaNord è un disagio avvertito in tutti i territori attraversati dalla
ferrovia, e i cittadini cerano di rappresentarlo. La nostra Amministrazione
continuerà a seguire con la dovuta attenzione questa vicenda, suggerendo alla
Regione possibili soluzioni per contenere le criticità, rimanendo al fianco dei
pendolari in queste fase quanto mai difficile”. Il Presidente del Municipio XV
Simonelli “apprezza molto la linea di condotta, oltremodo capillare, del
Comitato, che non fa sconti a nessuno. È uno strumento considerevole”, aggiunge,
“che ci permette di conoscere da vicino le problematiche dei pendolari. Nel
nostro territorio insistono i nodi di scambio più importanti della tratta
urbana, come Montebello, Prima Porta, Labaro e Saxa Rubra: e
il fatto che siano adoperati sempre più spesso dall’utenza, proveniente dai
Comuni limitrofi, mette in risalto che la tratta extraurbana sia meno
efficiente di quella urbana. Pertanto le opere di ammodernamento e di raddoppio
sono assolutamente indispensabili. In questa fase la comunicazione è
fondamentale, conoscere anzitempo la data di inizio di tali opere consente la
Municipio di valutare, studiare e, soprattutto, informare la cittadinanza sul
piano alternativo alla mobilità”. “Sovente le decisioni vengono prese”, commenta
il consigliere comunale di Rignano Stefano
Pucci
(Pd), “da persone che non fruiscono della ferrovia. Nella
manifestazione ho constato l’assenza dei rappresentanti locali, a parte Sant’Oreste,
i quali sembrano più interessati a pubblicare le loro foto delle riunioni con l’assessore
Mauro Alessandri. Confido su quanto
emerso sabato che conferma le scelte della Regione. Il nostro gruppo ha da
tempo attivato”, conclude, “un tavolo civico finalizzato a proporre soluzioni
che riguardano sia ferrovia quanto i collegamenti di trasporto pubblico nell’area
comunale”.

Il Segretario Coppini

Il Segretario Renzo Coppini (SLM Fast-Confsal Lazio) rileva che è “fondamentale avvicinare, in questo processo di rilancio, lavoratori e pendolari. Siamo consapevoli delle problematiche, e proprio per questo invitiamo gli utenti a non accanirsi contro il personale, il quale riceve ordini dall’alto. Questa settimana chiederemo nel dettaglio la documentazione inerente ai lavori di riqualificazione e chiederemo altresì, attraverso la Segreteria Nazionale, un incontro con ANSF. Noi ci mettiamo a vostra disposizione”. Mentre Roberto Spigai del Comitato Pendolari Roma-Lido spiega: “Stesso ente pubblico proprietario, Regione Lazio, stessa società che ‘gestisce’ un perenne ‘disservizio’ sulle nostre tre ferrovie concesse, stessa presenza parolaia del Comune di Roma, assolutamente interessato a non interessarsi delle scelte fatte dalla sua società Atac SpA e stesso modo di ‘lavarsi le mani’ da parte degli enti di prossimità, Municipio o Comune sulla RomaNord, che in campagna elettorale promettono di affrontare qualsiasi tipo di problema, salvo scoprirsi, a insediamento avvenuto, incompetenti legalmente a tutto, anche a rappresentare i disagi e i problemi dei loro territori. Disagi che son simili o eguali, e tutto questo da anni: non è più solo oggetto di critica e denuncia”.

“Il
problema della RomaNord non riguarda solo gli abitanti di Labaro, di Morlupo o
di Vignanello”, rincara Andrea Ricci
de l’Osservatorio Regionale sui trasporti, “è un problema di tutti noi; non solo
perché si tratta di un bene pubblico ma perché in questa Regione non si può
perdere neanche un metro di ferro, già ne abbiamo persi troppi quando eravamo
molti di meno. Siamo convinti della buona fede della Regione e del suo cambio
di rotta, ma essa va nutrita dalla visibilità dei cittadini. La partecipazione
certo appassionata e sofferta ma anche propositiva di tanti cittadini dimostra
che ascoltando per tempo, prima che i giochi siano chiusi, e comunicando con
precisione non solo alle istituzioni ma anche ai comitati ed alle popolazioni
in genere, con puntualità ed onestà, le situazioni e le cause dei ritardi non
solo si possono fare passi avanti nella soluzione dei problemi, ma anche far
crescere un consumerismo maturo che è una garanzia di progresso sociale
oltreché di crescita efficace del sistema dei trasporti e non solo”. Del
medesimo tenore l’associazione TrasportiAmo: “la Viterbo ha una valenza anche
turistica, senza passato non c’è futuro. Presenteremo il nostro progetto,
relativo alla valorizzazione storica, ai nuovi gestori ferroviari e ai Comuni,
con la speranza che stavolta vada a buon fine. Potrebbe essere un volano per le
economie locali”.

Nicola Passanisi

Apprezzato da tutti l’intervenuto diNicola Passanisi, assistente dell’assessore regionale ai trasporti Alessandri. Sul pastrocchio delle mitigazioni ANSF chiarisce: “Ci siamo fidati troppo dei tecnici, ma seppur in ritardo abbiamo evitato la chiusura. Noi vogliamo il potenziamento della RomaNord”. Ricorda gli sforzi della Giunta Regionale per trovare, dal 2014 in poi, le risorse economiche necessarie. Che ora sembrano arrivate. “La prima notizia è che Atac il 12 novembre ha ceduto definitivamente il ruolo di attuatore delle linee ferroviarie. Quindi i cantieri di Flaminio, Acilia Sud e Tor di Valle possono ripartire al massimo tra quindici giorni. La Regione venti giorni fa ha deliberato il passaggio [in-house, ndr] della gestione degli esercizi a Cotral, nel gennaio 2021, e della gestione delle infrastrutture all’ASTRAL, con il supporto di RFI dal prossimo gennaio, sul modello FS“. Quest’ultima avrà, fino al subentro di Cotral, anche la manutenzione ordinaria e straordinaria del materiale rotabile. “La Regione”, riprende Passanisi, “ha già messo a disposizione di ASTRAL 4 milioni di euro per il rifacimento di 4 treni fermi al deposito”. Secondo il cronoprogramma i lavori a Flaminio inizieranno a giugno prossimo e dureranno circa 6 mesi, durante i quali la ferrovia sarà attiva dalla stazione di Acqua Acetosa. Raggiungibile attraverso con un servizio bus. Ma questo è solo l’inizio. “In seguito partiranno i lavori per la messa in sicurezza dell’intera linea e per il raddoppio. Tempo stimato 24 mesi”.

“Ringraziamo Passanisi di aver partecipato”, afferma Bonanni, “si è preso l’impegno di aprire un confronto con il Comitato Pendolari finalizzato a trovare soluzioni per evitare la chiusura della ferrovia durante i lavori a Flaminio. Ha dichiarato altresì che l’orario ferroviario sarà integrato anche secondo le indicazione racchiuse nella proposta d’orario presentata in sinergia con TrasportiAmo, che saranno presentate al tavolo dell’11 dicembre. Restiamo in attesa. Quella della Regione è stata un’apertura positiva, questo è vero, ma noi continueremo la battaglia con la tenacia e determinazione di sempre”. “Bene l’apertura da parte della Regione”, dicono dall’Associazione, “ma vogliamo vederla alla prova dei fatti. Siamo pronti fin da subito a dare un contributo per approfondire tale questione e risolvere anche la querelle sollevata con una petizione dai genitori e studenti dell’istituto agrario F.lli Agosti di Bagnoregio. Che rischia la chiusura a causa dei buchi presenti nell’orario Atac”.

I
fari si spostano a sabato prossimo, 23
novembre
, in programma l’assemblea pubblica indetta dal Comitato Pendolari
Roma-Lido presso il Parco Vittime del
Femminicidio
(angolo via C. Casini – Dragona) ore 9.30. Invece, giovedì 21, è convocata la commissione
regionale ai trasporti (ore 10), presieduta dal consigliere Eugenio Patanè, proprio in merito alle problematiche
della Lido, tra i quali i cantieri di Acilia
Sud
e la ristrutturazione della fermata Tor di Valle.