OMICIDIO GLORIA ROSBOCH: LA CRIMINOLOGA FRANCO TRACCIA UN PROFILO PSICHICO DI GABRIELE DEFILIPPI

di Domenico Leccese

Gabriele Defilippi, 22 anni, è stato arrestato per l’omicidio della sua ex professoressa di francese di 49 anni, Gloria Rosboch, omicidio che avrebbe commesso in concorso con il suo amante, Roberto Obert di 54 anni.

Ne abbiamo parlato con la criminologa Ursula Franco.

Chi è Gabriele Defilippi da un punto di vista psichico?

Gabriele Defilippi è un soggetto affetto da un grave disturbo antisociale di personalità, un disturbo che ha iniziato a manifestarsi in lui sin dall’adolescenza. Le caratteristiche di questo disturbo possono essere molteplici e variano da soggetto a soggetto. Per quanto riguarda Defilippi, egli è un disonesto, un truffatore, un megalomane, un soggetto con identità multiple, un mentitore abituale, un opportunista, un ragazzo irritabile ed aggressivo che ha dimostrato di essere capace di uccidere. Defilippi prima di truffare ed uccidere la Rosboch ha ricattato altre donne, le ha adescate su internet e dopo averle sedotte le ha obbligate a pagarlo per non pubblicare le foto scattate durante i loro rapporti sessuali. Il Defilippi non soddisfatto delle somme irrisorie derivanti da questi ricatti, circa due anni fa ha puntato ad una somma più importante, i 187 mila euro di risparmi della sua ex professoressa di francese, Gloria Rosboch.

Quali tecniche mette in atto un truffatore come il Defilippi?

I truffatori come lui non sono in grado di instaurare legami d’attaccamento di tipo emotivo con i loro simili, ma sono invece abili nel costruire relazioni fasulle e superficiali. Questi soggetti, attraverso lusinghe e promesse irrealistiche, vantandosi delle proprie capacità e mostrando a volte anche false credenziali, si impossessano della fiducia delle loro vittime solo per un proprio tornaconto personale, spesso di stampo economico.

Defilippi è un opportunista, incapace di empatia, egocentrico, che prova profondo disprezzo per le sue vittime e che usa come fossero oggetti per raggiungere i propri obiettivi, è un manipolatore di soggetti psicolabili che ammalia con il suo aspetto, con il suo fascino superficiale, con le sue attenzioni ed un linguaggio forbito. Linguaggio forbito che non abbandona neanche dopo l’arresto quando, parlando di sé in terza persona, si rivolge, chiamandolo per cognome, al procuratore capo Giuseppe Ferrando in questi termini: Ferrando, io sono uno che ha cercato di allargare i suoi orizzonti, guardando in maniera diversa il contesto sociale che mi circondava.

Che caratteristiche hanno le vittime prescelte?

Le vittime di personaggi come il Defilippi sono soggetti vulnerabili con le quali questi ‘mostri’ creano una falsa relazione, un falso rapporto di intimità e di fiducia, mostrandosi affidabili, facendo credere alle vittime di avere una morale e desideri comuni, prospettando un rapporto sentimentale con loro a lungo termine e mostrandosi protettivi ed interessati al loro benessere, mentre in realtà sono solo interessati ai loro soldi. Non appena le vittime comprendono di essere state manipolate e truffate e chiedono indietro i loro averi, soggetti come il Defilippi le accusano di creare problemi nella relazione, facendole sentire in colpa rinviando così nel tempo le loro richieste e poi se invitati ancora a restituire i soldi, prendono tempo, accampano mille scuse per non riconsegnare il maltolto arrivando a minacciare, a diffamare pubblicamente le loro vittime e perfino a denunciarne le molestie alle autorità.

Che cosa lo ha indotto ad uccidere?

La frustrazione, uno dei sentimenti che i soggetti come lui provano più di frequente. Coloro che sono affetti da un disturbo antisociale di personalità uccidono perché non tollerano la frustrazione e si liberano di chi gliela provoca. La professoressa Gloria Rosboch aveva denunciato il Defilippi per truffa e lui non sopportava questa situazione tanto che l’ha uccisa. Il suo è stato un gesto da irresponsabile, ha mostrato di sottovalutare i rischi e le conseguenze delle sue azioni, infatti la scomparsa della professoressa non poteva che portare a colui che l’aveva truffata e che la donna aveva denunciato.

È possibile che si sia pentito dell’omicidio?
Lo escludo, il dato psicodinamico fondamentale di un soggetto con un disturbo antisociale di personalità è la mancanza di senso di colpa.

Defilippi è, non solo privo di rispetto per i sentimenti altrui, ma anche incapace di provare rimorso e per questi motivi è un soggetto estremamente pericoloso. Defilippi non ha mai smesso di recitare, neanche durante l’arresto: Come vi permettete? Non capisco il motivo per cui mi state trattenendo, e neanche di fronte al magistrato quando ha affermato tra le lacrime: Quando ho visto Gloria morire, sono rimasto impietrito, avevo anch’io paura dell’assassino, non sono riuscita a difenderla… voglio farla finita… No, non posso più vivere. Defilippi ha recitato di fronte al magistrato sentimenti che non prova ma che ha imparato a mettere in scena copiando coloro che li hanno.

Il suo complice, Roberto Obert, è anch'egli una sua vittima?

Credo proprio di sì, Obert era, come si definisce lui, verosimilmente un suo servo, un uomo completamente soggiogato dal Defilippi.

Si può recuperare un ragazzo di 22 anni affetto da un disturbo antisociale di personalità di questo grado?
La casistica ci dice di no. Defilippi è un soggetto socialmente pericoloso, capace di reiterare, e durante la propria permanenza in carcere si servirà ancora una volta di tutte le sue doti manipolatorie nel tentativo di apparire un uomo nuovo, un ennesimo tentativo di  truffa, questa volta al sistema, truffa riuscita ad uno dei mostri del Circeo, Angelo Izzo, un pluriomicida affetto dallo stesso disturbo di personalità di Defilippi.