COTRAL: ASSOTUTELA CHIEDE UN INTERVENTO IMMEDIATO DEL GOVERNATORE NICOLA ZINGARETTI

Redazione
Cotral
– “Se l’azienda di trasporto pubblico regionale Cotral è in crisi ci sembra veramente una pessima idea quella di aumentare le retribuzioni dei dirigenti quando i servizi ai pendolari sono ridotti ai minimi termini, basti considerare gli ultimi dati riguardanti le soppressioni delle corse nel Lazio. Piuttosto bisogna avere un quadro completo del parco automezzi”. Lo dichiara il presidente di Assotutela Michel Emi Maritato che precisa: “I mezzi di trasporto sono spesso malandati e vecchi. E non stiamo parlando soltanto degli interni ma anche di un rapido guardare delle singole vetture. Per non rincarare la dose anche sul numero di chilometri che ciascun mezzo fa settimanalmente. Per far fronte a queste carenze sarebbe doveroso che Cotral incominciasse un’operazione per rinnovare il parco automezzi. E per intero – aggiunge Maritato -. Inoltre per garantire la sicurezza nel viaggio per autisti e utenti e non correre ai ripari quando i danni sono fatti, ossia non lavorare solo in emergenza, è doveroso che l’azienda pubblichi un resoconto dettagliato de propri beni mobili, del chilometraggio e dell’anno di immatricolazione delle vetture. Ogni cittadino è tenuto a mantenere la propria auto nel rispetto della propria e dell’altrui sicurezza. E per questo motivo – conclude il presidente di AssoTutela – riteniamo che anche Cotral debba fare altrettanto e tempestivamente di modo che ogni utente avrà il quadro chiaro dei mezzi che utilizza periodicamente. Dissentiamo totalmente sull’ipotesi che martedì prossimo ci possa essere un Consiglio di amministrazione che possa decidere sull’incremento stipendiale di 16 dirigenti interni all’azienda. A tal proposito – conclude Maritato – chiediamo un intervento immediato del governatore Nicola Zingaretti”.

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 12/09/2014 COTRAL: VERGOGNA!

IL DOSSIER SU COTRAL DI CHIARA RAI 




COTRAL: LA GRANDE VERGOGNA!

 
 

 

Il presidente Cotral Domenico De Vincenzi , d' accordo con l'amministratore Delegato Cotral Vincenzo Surace ha convocato per martedì 16 settembre un consiglio d’amministrazione con all'ordine del giorno, tra gli altri, il premio di risultato per i dirigenti.

 

In tutto questo vorremmo chiedere al Governatore del Lazio Nicola Zingaretti perché tutto questo viene permesso? Il premio di risultato può essere ancora bloccato. Ma non lo facciamo. Non gli chiediamo di arrestare questa vergogna. Un anno fa fu proprio il presidente della Regione Zingaretti che quando ripianò a Cotral i primi 26 milioni disse che avrebbe rinnovato. Che succede? Perché non si è agito più e sono passati altri 365 giorni?

 

di Chiara Rai



Cotral – Loro premiati e noi mazziati, verrebbe voglia di dire. Ma non lo diciamo. Chi l’avrebbe mai detto che dopo ben 10 puntate di inchiesta su “Cotral: “Apriamo il vaso di pandora” dovessimo tornare sull’argomento più sgomenti di prima riguardo lo sperpero di denaro pubblico.

Non c’ è limite all’ingordigia, verrebbe voglia di dire, ma non lo diciamo: Mai come in questo periodo la società di trasporti del Lazio – Cotral – ha calcato la scena nelle pagine dei quotidiani ma non solo. Cotral è presente sui social con gruppi che si sono uniti per la disperazione dei disservizi, nei tweet rabbiosi dei pendolari, sulle bacheche multimediali di migliaia di persone. Tanta fama è dovuta ad una gestione che fa chiacchierare perché predilige gli affidamenti diretti, gli stipendi d’oro dei dirigenti, le liquidazioni ad personam, il rischio di frode e di doppie fatturazioni.

Avremmo avuto il desiderio di ricordare anche questi spiacevoli equivoci. Ma non lo facciamo! Adesso vi chiederete perché torniamo a scrivere, ma perché il fondo non è stato ancora toccato e se qualche illuso ha pensato che peggio di così non poteva andare si sbaglia.

Il presidente Domenico De Vincenzi , d' accordo con l'amministratore Delegato Vincenzo Surace (sì, sempre i loro i nominati della Polverini che mantengono la postazione in attesa del cambio di guardia) ha convocato per martedì 16 settembre un consiglio d’amministrazione con all'ordine del giorno, tra gli altri, il premio di risultato per i dirigenti. No, non e' uno scherzo anche se avremmo desiderato che lo fosse: Gli utenti non capiscono un bel niente. Va tutto alla grande. Ottimi risultati per un thriller horror: un bilancio trapezista, un finanziamento infinito dalla Regione Lazio, il rosso profondo della spirale economica, un crollo del servizio vertiginoso, le inchieste, i rapporti inquietanti del collegio dei sindaci e intanto che si fa per ammazzare il tempo? Nulla di tutto ciò è vero e per controcanto, allo stipendio netto di 11 mila euro al mese riservato a Vincenzo Surace (meravigliosa Polverini ), ai 7 mila di Arcangeli, Ricevuto, Tanzi, Blasucci, Turriziani…. il Cda, preso da un appetito inarrestabile decide di aggiungere una cifra netta di almeno 30 mila euro per ognuno di questi signori.

Una vergogna di questi tempi. Davvero una vergogna e intanto il Governo parla di “ferie solidali” di auto blu all’asta, delle Forze dell’ordine che non devono lamentarsi se gli stipendi sono bloccati da cinque anni. Una vera vergogna che avrebbe potuto essere evitata con un atto di buonsenso.

Non diciamo che tutti non siano meritevoli ma a questa voragine di sperperi senza fine si poteva pur mettere un freno nel non concedere i premi di produzione o nel riceverli e poi automaticamente rinunciarvi. Questi sono soldi della collettività.

All'ordine del giorno c'è anche la ripresa della discussione sul licenziamento del dirigente Cotral Blasucci, tornato in auge con la Polverini per supportare Surace ma durato solo cinque mesi al Personale, sarà perché forse gli è andata a monte come quando dirigeva la lotta all'evasione tariffaria? Lì, vorremmo dire che si è trattato di un flop. Ma non lo diciamo. E pure Blasucci e' tra i dirigenti piu pagati d'Italia. E che lavoro avrebbe svolto? Nei cinque mesi passati a dirigere il Personale, lo immaginiamo super impegnato a scandagliare, studiare, analizzare, la vita e le opere (a partire dalla nascita) del suo predecessore Vincenzo Maccauro su direttiva di Surace. Allora pensavano che volesse scrivere un libro su Maccauro. Scherzi a parte, questo lavoro lo ha portato a produrre delle prove per far licenziare gli ormai famosi tre dirigenti che sono poi state tutte smentite e contestate dalla Magistratura.

Quanti danni però! Si pensi che l'avvocato di Vincenzo Surace, che difende la Polverini e la “dama bianca”, ha incassato in questi due anni per la causa Maccauro (senza cavarne un ragno dal buco finora) e per recuperare crediti contro la Regione e l’ATAC , circa 600 mila euro. Oggi decidono di licenziare Blasucci. Già una volta si tentò di farlo, ricordate? Lui si ammalò improvvisamente per sei mesi. In tutto questo vorremmo chiedere al Governatore del Lazio Nicola Zingaretti perché tutto questo viene permesso? Il premio di risultato può essere ancora bloccato. Ma non lo facciamo. Non gli chiediamo di arrestare questa vergogna. Un anno fa fu proprio il presidente della Regione Zingaretti che quando ripianò a Cotral i primi 26 milioni disse che avrebbe rinnovato. Che succede? Perché non si è agito più e sono passati altri 365 giorni?

Eppure per insediare a Cotral patrimonio un pensionato da 12 anni con contratto triennale c’è voluto un batter d’occhio. E se altrettanto velocemente nominasse un nuovo Cda, magari con una donna al timone! Sarebbe una rivoluzione. Allora Cotral potrebbe davvero riprendersi. Nuovo Cda purché non lottizzato con incapaci e senza titoli: una bella sfoltita ai dirigenti dalle uova d’oro che sono otto di cui 6, almeno per quanto ci risulta, possono usufruire di pensione da 5 mila euro netti. Il reintegro dei tre licenziati e un bel “si riparte”, da dove il discorso si era interrotto. Ogni giorno di ritardo al cambiamento e' un regalo alla mala gestio

Vi invitiamo a leggere il dossier pubblicato dal nostro giornale… realizzato in solitaria!

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COTRAL, PREMI AI DIRIGENTI: IL COMITATO PENDOLARI REATINI INSORGE

Redazione 

A seguito del nostro articolo intitolato COTRAL: VERGOGNA! del 12 settembre 2014 a firma Chiara Rai e dell'articolo pubblicatro su Il Tempo del 13 settmbre 2014 sempre a firma Chiara Rai intitolato COTRAL TAGLIA LE CORSE MA ALZA GLI STIPENDI  abbiamo ricevuto una nota del Comitato Pendolari Reatini che interviene sull'argomento.

Ecco la nota:

Cotral – "Il presidente Cotral Domenico De Vincenzi e l’AD Cotral Vincenzo Surace, hanno indetto un consiglio d'amministrazione con all'ordine del giorno, tra gli altri, l'assegnazione dei premi produzione per il gruppo dirigenziale, il tutto con l’avvallo della Regione Lazio in particolare dell’Assessore Michele Civita e del  Governatore Nicola Zingaretti.

Ma per cosa andrebbe premiata questa dirigenza?

Per far viaggiare i propri utenti come bestie, con la pioggia che filtra dal tetto dei pullman o perché questi ultimi vanno a fuoco in quanto obsoleti e cadenti a pezzi?

Riteniamo tutto questo un vergognoso affronto perpetrato  sia verso i pendolari sia verso i lavoratori Cotral

È facile fare utili, chiudendo per la prima volta negli ultimi anni un bilancio in attivo di poco più di 2,5 Ml di euro,  non spendendo in manutenzione e pezzi di ricambio e ottenendo una ricapitalizzazione di 50 milioni da parte della Regione!!!

Un premio al merito invece, andrebbe certamente dato agli autisti Cotral che grazie al loro spirito di abnegazione, e spesso mettendo a rischio la propria e altrui incolumità oltre che la propria patente, permettono alle migliaia di pendolari del Lazio di tornare a casa tra mille difficoltà nonostante le decine di guasti e di soppressioni che ogni giorno vengono registrate su tutto il territorio regionale.

Chiediamo quindi che tutto questo venga impedito, perché tutti i pendolari e tutti i lavoratori  Cotral non ricevano un ulteriore attacco alla propria dignità personale, dopo le mortificazioni e le umiliazioni che giornalmente devono sopportare viaggiando come animali.

VERGOGNA!!!

Caro Governatore Nicola Zingaretti, caro Assessore Michele Civita, illustrissimi De Vincenzi e Surace, prima di martedì abbiate il coraggio di guardarvi allo specchio, di rendervi conto dell’impalpabile spessore politico e dirigenziale che avete per il ruolo che ricoprite e di questa ennesima vergogna tutta italiana. 

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SANITA’ LAZIO: ASSOTUTELA, NICOLA ZINGARETTI FACCIA CHIAREZZA SUL FUTURO DELL’OSPEDALE OFTALMICO

Redazione

Sanità Lazio – “Liste d’attesa fuori controllo, agende chiuse, Case della salute a mezzo servizio e in ultimo le attese ai Pronto soccorso che ricominciano a diventare pesanti. E’ davvero imbarazzante che il presidente del Lazio Nicola Zingaretti anche in qualità di Commissario ad acta esulti annunciando che nel 2015 si uscirà dal deficit e si rientrerà nell’amministrazione normale quando il deficit della sanità oltre che una questione di denari è una questione di disservizi”. Lo dichiara in una nota il presidente di Assotutela, Michel Emi Maritato che prosegue: “In questi giorni abbiamo appreso che le ore di attesa minima nei pronto soccorso sono tra le 4 e le 7 ore. Presso l’Ospedale Oftalmico di piazzale degli Eroi, peraltro eccellenza del centro Italia, c’è un cartello all'ingresso della struttura che avvertirebbe i pazienti riguardo i tempi di attesa di circa due ore e trenta. Purtroppo questo tempo è il triplo. Al Cto, altra nostra eccellenza, – prosegue Maritato – i tempi sono più celeri assolutamente ma sempre troppo lunghi rispetto alle richieste”. “Chiediamo al Governatore del Lazio di spiegare in un incontro pubblico quale ruolo vorrà dare agli ospedali cosiddetti mono specialistici sapendo bene che questi ospedali hanno anche delle specialità plurifunzionali e non solo di una branca specifica. Aspettiamo che – conclude Maritato – vengano convocate anche le associazioni dei cittadini e che si spieghi con chiarezza quale sarà l’offerta sanitaria, sul nostro territorio, da qui a tre anni”.




ASSOTUTELA, SLA – SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA: "NICOLA ZINGARETTI ARRIVA SEMPRE PER PRIMO"

Redazione

Roma – “Non poteva mancare, era fuori di dubbio. Dopo le docce gelate che celebri testimonial di mezzo mondo si sono propinati, per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti della sclerosi laterale amiotrofica (SLA), anche Nicola Zingaretti si è messo in prima fila”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che aggiunge: “Lui però non ci ha messo la faccia, anzi i vestiti inzuppati, lui ci ha messo i soldi. Non suoi naturalmente e neanche reperiti tra i fondi della Regione Lazio, da qualche vitalizio elargito per solidarietà o qualche diaria regalata ai pazienti e alle loro famiglie.

Nicola Zingaretti ha annunciato come un grande risultato la concessione di 5 milioni di euro, che fanno parte dei 9 che nel 2010 il ministero del Welfare ha stanziato per il Lazio ma che sono stati centellinati negli anni e distribuiti senza alcun criterio o valutazione delle reali condizioni e del grado di gravità della patologia dei pazienti. Questo perché – chiarisce Maritato – non esiste nel Lazio un registro dei malati di cui l’assessore alle Politiche sociali della Regione Rita Visini aveva promesso la realizzazione nei primi mesi del 2013. Consigliamo quindi al presidente di non assumersi meriti che non gli spettano. Ricorda vagamente il sistema di governo adottato dall’altro annunciatore per antonomasia, Matteo Renzi, quasi ci fosse una gara sotterranea tra i due, da consumare all’interno del Pd. Attendiamo comunque – chiosa Maritato – i primi risultati di questa vantata grande vittoria: il registro della Sla nel Lazio e l’attribuzione delle risorse secondo criteri di gradualità e trasparenza”.




AMATRICE, ADRIANO PALOZZI (FI): "NICOLA ZINGARETTI SI SBRIGHI A PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI"

Redazione
Amatrice (RI)
– “Finalmente assistiamo ad un sussulto di orgoglio da parte del presidente Zingaretti che, dopo il solito e surreale silenzio, in questi giorni è uscito dal torpore istituzionale annunciando a più riprese che l’ospedale di Amatrice non sarà oggetto di alcun taglio o chiusura. Una reazione, quella del commissario ad acta per la sanità, purtroppo tardiva e debole, e che non sgombra il campo dai tanti dubbi che attanagliano il destino del ‘Grifoni’. È necessario che Nicola Zingaretti rimoduli immediatamente i piani sanitari catalogando il nosocomio di Amatrice come presidio di area disagiata. E questo alla luce di caratteristiche oggettive e misurabili, suggerite in tempi non sospetti dal Comune stesso: l'altitudine, la distanza dall’ospedale di Rieti, la classificazione in zona sismica e il territorio ad alta utenza turistica. Sollecito quindi il presidente a sbrigarsi, considerato che a breve – come riferito da autorevoli fonti stampa – il Consiglio comunale di Amatrice voterà per sancire l'approvazione del referendum per il distacco della città dalla Regione Lazio”. Così il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.

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LAZIO RIFIUTI: L'ABRUZZO SI BECCA LA "MONNEZZA DE' NOANTRI"

di Chiara Rai

Il Lazio che chiede aiuto all’Abruzzo per trattare la “monnezza de’ noiantri”. E’ stato appena approvato un accordo tra Regione Lazio e Regione Abruzzo per il trattamento temporaneo di 110 t/g rifiuti indifferenziati prodotti da Roma Capitale.

La criticità della situazione dei rifiuti in Capitale è palesemente ammessa dalla Regione nello schema di approvazione dell’ accordo. Un’intesa che dovrebbe essere “temporanea” ma che come la maggioranza delle iniziative “provvisorie” intraprese in Italia, cesserà soltanto quando gli impianti del Lazio saranno in grado di trattare i propri rifiuti. La proposta arriva dall’assessore alla Mobilità e Rifiuti Michele Civita.

La Regione Lazio asserisce di aver riscontrato la non autosufficienza degli impianti di trattamento dei rifiuti indifferenziati prodotti dal territorio laziale. Insomma gli impianti che abbiamo nel Lazio non sono in grado di trattare tutti i nostri rifiuti indifferenziati. Abbiamo decisamente una grossa carenza. Del resto Ama a luglio 2014 ci ha fatto sapere che la capacità impiantistica di Roma capitale è ormai sfruttata fino al 95%, che i macchinari degli stessi impianti sono sottoposti a stress e logoramento e che il livello e che elevato del loro utilizzo non ne permette una regolare manutenzione.

Oltre al danno c’è anche la beffa di non essere in grado di differenziare i rifiuti:

Infatti, Roma Capitale non ha raggiunto la percentuale di raccolta differenziata così come stabilito dall’art. 205, comma 1, del D.Lgs. n. 152/2006, ed erano le seguenti: 35% (2003-2006), 40% (2007), 45% (2008), 50% (2009), 55% (2010), 60% (2011), 65% (2012).

A fronte di questi obiettivi di riciclo, i dati ufficiali dell’Ama hanno il 25,66% raggiunto nel 2012. A dicembre 2013 secondo quano asserito da una nota del Comune di Roma A dicembre la raccolta differenziata ha superato il 30 per cento. Esattamente il 30,2 per cento della produzione totale dei rifiuti.

L’ Accordo con l’Abruzzo entrerà in vigore alla data della stipula dello stesso tra i Presidenti delle Regioni Lazio ed Abruzzo. Nicola Zingaretti dovrà dunque rendere conto ai cittadini del Lazio di questo ennesimo falimento non certo prodotto soltanto dalla sua Giunta ma evidentemente non risolto. Il costo di conferimento e le modalità di pagamento verranno direttamente pattuiti tra la società AMA in qualità di gestore della raccolta e trasportatore dei rifiuti urbani indifferenziati di Roma Capitale e il gestore dell’impianto di destinazione. Ma i cittadini vorrebbero che questi costi “pattuiti” venissero comunicati direttamente a chi paga questo fallimento: la collettività. Si chiede pertanto, nel corso dei vari trionfalistici annunci della Regione Lazio rispetto a presunti obiettivi raggiunti, che venga chiaramente comunicato ai cittadini quanto costerà ai romani trasferire i rifiuti indifferenziati in Abruzzo.




AMATRICE, OSPEDALE E SECESSIONE: QUELLA "PATATA BOLLENTE" PER NICOLA ZINGARETTI

di Sergio Pirozzi Sindaco di Amatrice (RI)

Amatrice (RI) – Ringrazio le emittenti, le testate giornalistiche, i siti on line nazionali e locali per aver posto all’attenzione del grande pubblico il ‘caso Amatrice’. Qualche cronista poi si è spinto oltre, affermando che il ‘caso’ è esploso grazie al brand Amatrice e alla bravura del sottoscritto.
L’esposizione mediatica avuta e la citazione del cronista avrebbe potuto far crescere a dismisura il mio ego ma, vi tranquillizzo, non è così.  Sapete invece per quale ragione abbiamo avuto una cassa di risonanza straordinaria? Il motivo è semplice, tutti hanno compreso che si è perpetrato qualcosa di profondamente INGIUSTO alle spalle di una comunità; comunità che non è solo quella amatriciana, ma in questo momento Amatrice rappresenta idealmente tutte quelle zone di frontiera che puntualmente vengono immolate come agnello sacrificale sull’altare dei numeri.

Aver fatto conoscere a tutta Italia che il Presidio ospedaliero di Monterotondo è stato considerato ‘disagiato’ ha rappresentato un pugno allo stomaco alla dignità e alla intelligenza delle persone che con orgoglio hanno deciso di vivere nelle cosiddette aree di frontiera di tutta Italia.
 
Diciamocelo con onestà, non si aspettavano un simile clamore, speravano che la vicenda rimanesse relegata in un piccolo trafiletto di cronaca locale, avevano sottovalutato il disagio diffuso di tutte le aree marginali. Ed allora come uscirne? Goffi comunicati, dichiarazioni contraddittorie, insomma …il rimedio peggiore del male stesso. Non ci bastano più proclami, pretendiamo che venga scolpito nella roccia, e anche sulla carta, che il Presidio F. Grifoni sia considerato disagiato e che gli vengano riconosciute tutte quelle peculiarità sancite nel Decreto 80 del 30 settembre 2010.
Il resto è politichese, parole gettate al vento, tentativi demagogici di mischiare le carte. 
 
Cercano anche di buttarla ‘in politica’ ed anche qui compiono un clamoroso autogol, dimenticano che analoga sorte è toccata ad Acquapendente, guidata da un Sindaco di centro-sinistra (Bambini) che, al pari di Amatrice, nel Decreto 80 del 2010 ebbe riconosciuto il proprio Presidio ospedaliero come ‘disagiato’.
E’ chiaro che lo studio, la dedizione dell’intera squadra di maggioranza del Comune di Amatrice hanno permesso di ‘beccarli con il sorcio in bocca’.

 
Un breve passaggio lo riservo all’opposizione comunale mischiando, mi scuserete, il sacro (caso nazionale) con il profano (sterile contrapposizione legata soprattutto a risentimenti personali). Colgo l’occasione di ringraziarli pubblicamente per averci fatto fare bella figura avendo cambiato nel corso del Consiglio comunale opinioni e contraddicendosi in continuazione.
 
Alcuni passaggi (puntualmente verificabili nelle registrazioni):
1)     si astengono sulla richiesta della maggioranza di chiedere per il Grifoni lo status di ‘presidio disagiato’;
2)     si astengono argomentando e leggendo una nota della regione Lazio che dice: è tutto a posto, non vi preoccupate;
3)     nella loro dichiarazione di voto il Capogruppo si dice favorevole all’azione legale del ricorso al TAR.
 
Alla fine della giostra mi chiedo e vi domando:
se è tutto a posto, come hanno letto nella nota della regione Lazio, se è tutta una speculazione politica, perché essere favorevoli ad un ricorso al TAR??????
Il ricorso al TAR non è nient’altro che l’opposizione ad un atto ritenuto illegittimo e che, nella fattispecie, lede un diritto di una Pubblica Amministrazione.
Per carità di Patria non vado oltre, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa.

In questa fase decisiva penso che a tutti interessi quello che ci sta accadendo intorno:
–        la solidarietà di tantissime persone che vengono in Comune per ‘firmare il referendum’ (non si può);
–        la vicinanza del C.R.E.S.T, Comitato dei Comitati cittadini di tutta la Toscana;
–        l’effetto domino del caso Amatrice anche in altri Comuni (Sora, Acquapendente, ecc.);
–        le tantissime e-mail che ci incoraggiano ad andare avanti.

Insomma, la forza della ragione ha suscitato un’indignazione ed una solidarietà che va oltre i confini angusti della ‘politichella  locale’. Noi, non ci fermeremo, ce lo chiedono i cittadini, i turisti, e me lo impone la mia coscienza di padre e di Sindaco.

Concludo riportando una frase del film Braveheart – Cuore impavido: ‘possono toglierci la vita, ma non la libertà’, la libertà di difendere la forza della ragione ed i diritti dei più deboli.
Avanti sempre a testa alta e senza paura.

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AMATRICE, COMITATO CITTADINO PER L'OSPEDALE GRIFONI: "BASTA CON LA POLITICA DI LANA CAPRINA!"

di Bruno Porro presidente del Comitato Cittadino per l'ospedale Grifoni 

Amatrice (RI) – La sterile discussione in atto ad Amatrice sulla legittimità di un voto in Consiglio Comunale non può distogliere l’attenzione dal vero problema: la trasformazione del Presidio ospedaliero di Amatrice in Casa della Salute. I fatti oggettivi sono quelli sulla carta e sono a firma del Commissario ad Acta della Sanità Laziale Nicola Zingaretti. Con il decreto emanato il 5 Agosto, il Presidente della Regione, inequivocabilmente, trasforma il presidio di Amatrice in una sorta di Poliambulatorio territoriale e riconosce ad altri presidi dell’hinterland romano lo status di zona disagiata. E’ difficile far capire ai cittadini di Amatrice la difesa, peraltro senza proposte, delle posizioni di Zingaretti che, con le sue ultime dichiarazioni, piuttosto che tranquillizzare, li preoccupa ancora di più perché ribadisce le sue intenzioni di ridimensionamento del nosocomio.

La campagna mediatica in atto è il segnale che le popolazioni del territorio amatriciano non accetteranno ulteriori umiliazioni. A gran voce continuiamo a sostenere che all’Ospedale di Amatrice vengano garantiti quei requisiti previsti dal DCA 80/2010, compresa l’elisuperficie attivata con inspiegabile ritardo e solo grazie all’intervento della sempre attenta Prefetto di Rieti Dottoressa Chiara Marolla. Pieno sostegno da parte del Comitato a tutte quelle iniziative, compreso il referendum, che hanno lo scopo di salvaguardare il nostro presidio sanitario e che hanno l’intento di far  “essere madre e non matrigna” la Regione Lazio.

 




AMATRICE: IL SINDACO SERGIO PIROZZI CHIEDE A NICOLA ZINGARETTI DI RAVVEDERSI

di Angelo Parca

Amatrice (RI) – Sergio Pirozzi sindaco di Amatrice lancia un messaggio netto al presidente della Regione Lazio: “Adesso è il momento che il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti ci invii un segnale concreto e riconosca lo status di presidio in zona disagiata per l'ospedale Grifoni come giusto che sia”.

E’ passata la proposta di referendum lanciata dal primo cittadino amatriciano nella quale viene chiesto ai cittadini se ritengono sia ancora il caso di restare nella territorio della Regione Lazio e sotto la sua giurisdizione amministrativa alla luce del fatto che il presidio ospedaliero di Amatrice verrà trasformato in casa della salute anziché restare un presidio munito di pronto soccorso così come previsto dal decreto 80 precedente, meglio conosciuto come decreto Polverini.

Il sindaco Pirozzi, di centrodestra, ribadisce che non è una questione di colore politico ma si tratta soltanto di dati oggettivi che non si sa per quale motivo vengono palesemente ignorati. 

“L’atteggiamento del presidente della Regione Lazio è un insulto all’intelligenza comune – aggiunge il primo cittadino di Amatrice – io chiedo soltanto il presidio che mi era stato riconosciuto dal decreto 80 con un punto di primo soccorso e la riabilitazione post acuzie che manca sul territorio reatino. Non entro nelle decisioni prese rispetto agli altri presidi di Bracciano, Subiaco e Monte Rotondo che distano soltanto 15 chilometri dagli ospedali più grandi, ma mi sento offeso perché la Regione ha creato una clausola di salvaguardia per questi tre siti che al contrario non ha creato  per Amatrice”.

Peraltro Sergio Pirozzi parla di un comunicato stampa imbarazzante della Regione Lazio uscito nel pomeriggio di ieri 20 agosto 2014 dove sostanzialmente vengono date delle rassicurazioni: “Che ci dicano state tranquilli non basta – dice il sindaco – adesso è il momento di chiedere scusa alle popolazioni di Amatrice e dintorni e che venga dato un segnale. Tutto gira intorno a Roma, che almeno ci lascino la salute”

Che Amatrice sia una zona disagiata non vi è dubbio: la cittadina si trova a 1000 metri di altezza e a 67 chilometri da Rieti in zona sismica classificata uno. 

“La nostra non è una presa di posizione nei confronti del presidente Nicola Zingaretti – dice ancora Pirozzi –  il deficit della sanità laziale viene da decenni, io gli chiedo di ravvedersi e che ad Amatrice e Acquapendente venga riconosciuto questo status di presidio disagiato, altrimenti penso che sia dato soltanto ad un determinato bacino elettorale piuttosto che valutare dati oggettivi, ma non voglio pensare male”.

La domanda del sindaco Sergio Pirozzi è questa: il Lazio ci vuole ancora o no? Volete ancora restare nel Lazio? I cittadini in un processo di democrazia partecipata si esprimerà. “Il nostro – conclude il sindaco –  non è un salto nel buio. Dateci un segnale. Levateci tutto ma non la speranza”. 


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PARCHI REGIONALI E RISERVE NATURALI DEL LAZIO: PIOGGIA DI NOMINE DI NICOLA ZINGARETTI

di A.P.

Parchi regionali e Riserve naturali del Lazio – Pioggia di nomine, da parte del Governatore del Lazio Nicola Zingaretti, per le poltrone a Direttore dei Parchi regionali e Riserve naturali del Lazio.

Ecco i nuovi direttori dei vari Parchi naturali del Lazio: 

Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini nominato Direttore il dr. Paolo Gramiccia
Ente Regionale RomaNatura nominato Direttore il dr. Daniele Badaloni
Ente regionale Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia nominato Direttore il dr. Luigi Russo
Ente regionale Monti Cimini – riserva naturale Lago di Vico nominato Direttore il dr. Felice Simmi
Ente regionale Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi nominato Direttore il dr. Crescenzo Fiore
Ente regionale Parco Regionale Riviera di Ulisse nominato Direttore il dr. Roberto Rotasso
Ente Regionale Riserva naturale regionale Nazzano-Tevere Farfa nominato Direttore l’Avv. Pierluigi Capone
Ente regionale Parco regionale dell’Appia Antica nominato Direttore la dr.ssa Alma Rossi
Ente regionale Parco naturale regionale dei Monti Lucretili nominato Direttore l’Arch. Mauro Antonelli
Ente Regionale Parco dei Monti Aurunci” nominato Direttore il dr. Lucio De Filippis
Ente Regionale Parco di Veio nominato Direttore il dr. Maurizio Gallo